sabato 16 ottobre 2021

Il nuovo misticismo - Mauro Bergonzi

Il testo Inchiesta sul nuovo misticismo è stato scritto da Mauro Bergonzi e pubblicato negli  anni ottanta ma il contenuto è ancora molto attuale.       La nostra civiltà non reprime soltanto gli istinti e la sessualità ma anche ogni forma di trascendenza.  Ronald Laing. ..

 
Negli ultimi decenni si assiste al risveglio di una nuova sensibilità spirituale nonostante che il razionalismo positivista consideri l’interiorità come qualcosa di irreale e soggettivo. Questa tendenza è spesso frutto di uno sperimentalismo selvaggio, ci si avvicina senza nemmeno conoscere i rudimenti del contesto sapienziale di riferimento. I movimenti filo orientali si mostrano in genere critici nei confronti della società e della religione ufficiale.   Spesso, questo porta ad una sorta di settarismo, ad una netta separazione tra noi e loro, il rifiuto di aprirsi al nuovo, ossia a qualsiasi trasformazione dei punti di vista. Il proprio gruppo religioso diventa allora l’unica vera chiesa, il gruppo è vissuto come alternativa alla famiglia e come una ricerca di protezione dal mondo. Si assiste anche alla tendenza di integrare le pratiche spirituali nelle strutture del consumismo. L'Astrologia, I king e lo yoga vengono utilizzati nei modi più disparati: per dimagrire e per rilassarsi. Emergono anche vari settarismi e il fascino per il guru.

Questi fenomeni possono essere divisi nelle seguenti categorie:

  •  la prima, i sistemi filosofico orientali sono trapiantati in occidente senza subire grosse mutazioni, come ad esempio lo zen con la sua freschezza e semplicità, il buddhismo tibetano, dopo il viaggio di David-Neel in Tibet e l'invasione del Tibet da parte della Cina nel 1950.
  •  la seconda, le filosofie hanno subito rilevanti modificazioni. Si verifica un assorbimento da parte della cultura occidentale: gli esercizi meditativi ridotti a pre-tecniche,  mercificazione e degradazione del sacro, Maharaj-ji ha creato un vero impero finanziario. 
  • la terza, sono stati fatti molti tentativi sincretici di unificazione Oriente – Occidente, come da parte della società Teosofica e da Osho Raineesh. Rainesh ha tentato una mediazione anche a livello delle tecniche. 
  • Molte persone sulla scia di Khrishnamurti si sono disidentificati da ogni  cultura codificata.

Molte religioni orientali hanno un carattere antropocentrico, secondo cui l’uomo può entrare in contatto con l’Assoluto attraverso una appassionata ricerca nelle profondità del proprio essere, in quanto la dimensione del sacro risiede in ognuno. In Occidente questa ricerca è spesso stata offuscata da egocentrismo, attaccamento, avversione. Decongestionare la mente significa svincolare la mente dall’incapsulamento in un falso concetto dell’Io, inteso come un’entità solida, permanente e separata dal resto dell’universo. Il che implica relativizzare l’ordinaria percezione dualistica della realtà basata sulle distinzioni, io/altro, soggetto/oggetto ecc. L’ordinaria percezione della realtà è maya, avidya.

I principali  movimenti spirituali nati in quegli anni sono:

Nel 1966 A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada fondò gli Hare krsna. I mezzi di liberazione sono essenzialmente due: lo yoga della devozione o bhakti yoga, o lo yoga dell'azione o karma yoga. Il fine della pratica spirituale consiste nell’abbandonarsi completamente a Dio, cercando di restare consapevoli della sua presenza ad ogni istante. Qui c'è una convergenza con la tradizione cristiana di un Dio personale, con la credenza di un’anima individuale eterna, abbandonarsi alla grazia divina, unica depositaria della verità. Cantando il nome di Dio, Hare Krsna, Hare Rama le nostre qualità spirituali si risveglieranno. Hare = energia, Krsna= infinitamente affascinante, Rama= fonte di beatitudine.

Maharishi Mahesh Yogi fondatore della TM (meditazione trascendentale) diventa guru dei Beatles. La realtà è vista come molteplici livelli stratificati: dal manifesto all’immanifesto, in corrispondenza degli strati di coscienza che vanno dalla superficie alla profondità dell’Essere. La continua vibrazione acustica di un mantra diventa un veicolo capace di condurre la mente verso strati sempre più profondi e rarefatti della coscienza. Con la meditazione si arriva al Campo della Trascendenza, dove la mente possiede la massima espansione e la minima attività, il massimo riposo e la consapevolezza più totale. La meditazione porta ad una maggiore partecipazione alla realtà, perché maggiore è la partecipazione del reale. La meditazione fornisce all’individuo un riposo superiore alla tensione accumulatasi.

Le scuole di Yoga che fanno riferimento al testo Gli yogasutra di Patanjali. Uno dei maestri di riferimento in quel periodo è starto il Maestro Kaushik. Il Dottor R. P. Kaushik è stato un filosofo nel senso originale del termine, un ricercatore della verità. L'assunto fondamentale dei suoi insegnamenti era che la realtà costituisce qualcosa di vivo e dinamico, che non si può racchiudere in una formula.  L’esperienza di liberazione è intesa come il trascendimento di ogni dualismo, queste pratiche non sono fughe dalla realtà, ma permettono all'unomo di vivere la realtà  nella sua totalità e di sperimentarla in tutta la sua pienezza. Perciò la vera spiritualità è proprio un tuffo nella realtà. Bisogna mantenere un certo spirito critico e libertario dentro di sé. Lo yoga parte dal presupposto che esista uno spirito universale (paramatma) di cui una scintilla è presente in ognuno di noi (jivatma). Ricongiungere il jivatma con lo spirito universale è lo scopo dello yoga. Lo yoga è un sistema di auto realizzazione che può essere praticato da chiunque,  credente o ateo. La realtà dell’uomo è vivere nella sua totalità e di sperimentarlo in tutta la sua pienezza. Perciò la vera spiritualità è proprio un tuffo nella realtà. Tutto ciò che si percepisce come divisione è illusorio, c’è una sola ed unica realtà, esiste una unica energia che permea tutto il creato. Il succo del Vedanta si trova nel mantra “aham brhman asmi” ossia “Io sono il Brahman”. Il Raja yoga è il percorso più complesso, dentro di te esiste la luce, guarda dentro di te per trovare questa luce, si rivolge a persone introspettive, le vie per guardare dentro se stessi sono: 

  • il mantra-yoga, recitazione di suoni, 
  • il purna yoga ossia lo yoga integrale di Aurobindo, 
  • il laya yoga, ascolto di suoni, 
  • il kundalini yoga o risveglio dell’energia. 

L'illuminazione o samadhi, ossia l'essere consapevole di essere Brahman” e di tre tipi: 1- savikalpa samadhi con seme in cui si mantiene un contatto con la realtà e la percezione dell'oggetto osservato, 2 - nievikalpa samadhi in cui scompare l’oggetto osservato per brevi periodi, 3 -sahaja samadhi, ossia  l'unione continua tra individuo e Assoluto. Il vero maestro non impone nulla, risveglia l’intelligenza dell’allievo e lascia che quest'ultimo trovi la propria strada.

Gli arancioni di Raineesh (1931-1990) è un movimento ispirato ad un forte sincretismo in quanto ingloba anche le tecniche di Gurdjeff  ed è caratterizzato da un rigetto dell’ascetismo. Secondo Rainesh la via della ricerca interiore non ammette alcuna disciplina, nè alcuna repressione, la ricerca deve avere un carattere gioioso per sciogliere i blocchi interiori. Rajneesh ha elaborato una quantità enorme di esercizi pratici (meditazione dinamica, kundalini, ecc.) e parallelamente proponeva un lavoro psicoterapeutico di gruppo. L'obiettivo è quello di arrivare ad una esplosione interiore dove l’ego possa essere trasceso. Il motto di questo movimento può sintetizzarsi in questo modo: Prima volevo modificare gli altri, e così facendo pensavo di modificare anche me stesso: adesso punto molto di più su di me, perché mi sembra che solo volendo bene interamente a me stesso, riesco ad aprirmi agli altri. Ha creato a Poona (vicino a Mumbai) un ashram di ampie dimensioni con il nome Osho International Meditation Resort.

Gli amici del Dott. Kaushik.  Kaushik fa parte di quella esigua schiera di orientali che hanno preferito rinunciare ad ogni tradizione codificata. Come dice Khrishnamurti la "Verità costituisce qualcosa di vivo e dinamico, qualsiasi sforzo per raggiungerla è destinato a fallire". Chi si muove nella sfera mentale deve essere ben consapevole di non poterla trascendere. Se riesce ad attraversare questa notte oscura dell’anima in cui tutto è vano ed insignificante, alla fine la mente rinuncia a ogni sforzo, si placa e da quel silenzio scaturisce un’energia incommensurabile, al di là dell’ego, carica di amore e consapevolezza.    Kaushik a differenza di Krishnamurti consiglia in qualche modo una forma pratica di meditazione: mettersi seduti prestando completa attenzione a ciò che avviene nel momento presente. Lasciandosi andare spontaneamente al flusso della realtà senza fuggire al passato o futuro, poi la mente arriverà ad uno stato di silenzio. Questo tipo di meditazione presenta molte affinità con le tecniche della vipassana o dello zen. Solo attraverso un assiduo esercizio è possibile creare l’occasione propizia per l’emergere spontaneo di un silenzio della mente. L’insegnamento consiste in due parole: abbandono e amore. Non ci si può appoggiare a niente, siamo completamente soli. Bisogna coltivare l’Arte di osservare. A volte ti accorgi che tra un pensiero ed un altro c’è un momento di pausa, che i pensieri non sono mai continui, quando ci si rende conto della meccanicità dei pensieri, questi si fermano ed emerge l’inconscio. Ogni volta che sia ha un’aspettativa o un’immagine di un’altra persone è difficile comunicarci. Tra maestro e discepolo non c’è separazione, sono una persona unica. Se la vita non ti porta a contatto con un maestro va bene così: allora vuol dire che non hai bisogno di un maestro.

Il Buddhismo. In Italia si è sviluppato soprattutto lo zen e il vajrayana tibetano. Il buddhismo punta allo sviluppo di una conoscenza salvifica e trasformativa capace di bruciare ogni forma accumulata di attaccamento. Nella pratica, sono collegate insieme posizioni fisiche (mudra e asana), formule vocali (mantra) e visualizzazioni al fine di attivare ogni energia disponibile a livello di mente, parola e corpo. Nell’impostazione tantrica si sottolinea il carattere sacrale anche di ciò che sembra profano come il sesso. I mandala sono strumenti rituali capaci di indurre profonde mutazioni degli stati di coscienza. 

Lo zen è l’adesione all’attimo presente, al di là di ogni infrastruttura concettuale. I maestri si adoperano di smantellare nel discepolo ogni aspettativa, ogni tentativo di incasellare in schemi precostituiti il flusso mutevole e variegato della vita. La comune esperienza umana si carica in questo modo di intensa sacralità. I monasteri diventano dei semplici luoghi di lavoro e meditazione. Lo zen ha due filoni: 

  • lo zen Soto,
  • lo zen Rinzai.  
Il tiro con l’arco, la cerimonia del thè, l'ikebana, ecc venivano concepite come vie per realizzare lo Zen attraverso uno sviluppo della consapevolezza e della concentrazione. Lo zen è il mezzo e il fine in se stesso. Lo zazen (meditazione) è tra l’altro un metodo terapeutico con cui si ottiene l’equilibrio fisico, respiratorio e mentale. Lo zen è la natura di Buddha che agisce in ogni nostra azione, nel Rinzai viene usato il koan per arrivare al satori. Il satori, nella pratica del Buddismo Zen indica l'esperienza dell'illuminazione, del risveglio inteso in senso spirituale, nel quale non ci sarebbe più alcuna differenza tra colui che si "rende conto" e l'oggetto dell'osservazione. Con lo zen si diventa capaci di affrontare ogni difficoltà, di stare tra la gente, vivere liberamente. Per il Buddha non c’è nulla da cambiare, basta vedere la realtà, ossia come le cose sono realmente. Il nuovo è in ogni momento, Krishnamurti dice: non vivete nel futuro, né nel passato: vivete nel presente, nel presente c’è l’Eterno. Il satori è l'equivalente e si realizza quando si riesce a vedere la vita istante per istante, ossia vivere nell’Eterno.  In Italia negli anni ottanta era molto conosciuto il Monastero Rinzai di Scaramuccia – vicino ad Orvieto.   Un altro centro importante era il Centro Soto Milano. Nello zen Soto c'è un maggiore adattamento all’Occidente. Cìè una maggiore dimensione di consapevolezza: non fare e lasciar essere, cercando di vivere l'esperienza dell’attimo presente. Uno dei maestri più conosciuti in Occidente è il Maestro Shunryu Suzuki. 
Shunryu Suzuki era un monaco e insegnante Zen Sōtō che aiutò a diffondere il buddismo Zen negli Stati Uniti, ed è rinomato per aver fondato il primo monastero buddhista Zen fuori dall'Asia.

Il buddhismo tibetano in Italia ha due filoni: 

  • rNin ma pa del gruppo Nankai Norbu, grande maestro tantrico Padmasambhava, 
  • dGe lugs pa o berretti gialli ( XIV e XV secolo) del riformatore Tsong-kha-pa. In Italia è stato creato l'Istituto Lama Tsong Khapa a Pomaia vicino Pistoia. 

Norbu arriva in Italia nel 1960 e collabora con il grande orientalista Giuseppe Tucci. Se un occidentale è interessato a cercare lo spirito dell'Oriente troverà la risposta e quando l’avrà trovata non si potrà allineare con nessuna determinata tradizione o filosofia o scuola, non deve arrivare ad una scuola ma deve arrivare a se stesso.  Gli dGe lugs pa insistono sulla gradualità della via, sulle pratiche meditative preliminari prima di poter accedere senza rischi ai segreti tantrici dell’iniziazione. Le visualizzazioni su certe precise iconografie e su determinati mantra hanno un grande valore perché posseggono un tipo di energia spirituale ad esse immanente. Meditare equivale a fuggire dalla realtà?    Di fatto si medita per essere più capaci di vivere nella realtà, in modo coerente ed equilibrato: meditare significa cercare di conoscere meglio se stessi per smettere di continuare a farsi del male e a far del male agli altri.

Sempre negli anni ottanta, facendo riferimento, a volte in modo completamente inappropriato, alla Società Teosofica si sono formati gruppi e gruppuscoli che hanno incrementato la ricerca del magico e del soprannaturale. La Società Teosofica è un'organizzazione internazionale fondata nel 1875 a New York, dedita allo studio e alla divulgazione della teosofia e delle scienze esoteriche in generale. La teosofia sostiene che tutte le religioni hanno un'unica origine e cerca di condurre l'uomo alla verità tramite una conoscenza esoterica della divinità.

Nuova sinistra ed Oriente. C’è da chiedersi come la generazione dell’antiautoritarismo abbia finito per ricreare altre autorità. Come Rainesh-Osho a Puna, o Aurobindo a Pondicherry. In più veniva recuperato un fattore sociale importante: la creazione di comunità. Per molti giovani del 68 e 77, la Chiesa ha significato proprio la perdita di una qualsiasi autentica tradizione spirituale. Alcuni studiosi ritengono questa ricerca della spiritualità in Occidente una fuga dalla realtà, anche se negli stili di vita occidentali esistono ben più macroscopiche strategie di fuga dalla realtà come tv, droga, viaggio organizzati, ecc.  

Per iniziare un percorso spirituale occorre il coraggio di abbandonare le vecchie certezze e una continua disponibilità al cambiamento. Spesso la ricerca del Guru è stato un pretesto per deresponsabilizzarsi. Mentre nel buddhismo non ci sono guru, c'è il maestro, che in questa tradizione è l’amico spirituale, il  kalyanamitta, ed il maestro indica soltanto la via. Krishnamurti, un'altra figura spirituale molto seguita negli anni ottanta asseriva: la verità non ha sentieri. Importante nel percorso spirituale, il passaggio dal guru esterno al guru interno, si deve diventare maestri di se stessi. Se incontri un Buddha fuori di te uccidilo.

In Occidente si è creato un consumismo spirituale, una banalizzazione della ricerca, una riduzione a slogan, ad una ipersemplificazione dei problemi connessi con la ricerca interiore. Invece occorre un notevole coraggio per aprirsi all’ignoto, per confrontarsi con aree dolorose di sé. In molti casi prima di iniziare il percorso occorrerebbe un personale trattamento psicoterapeutico. L’apertura alla dimensione trans personale è spesso come una fuga dal personale. Il salto nella dimensione spirituale può avvenire in maniera proficua, solamente quando la dimensione personale abbia messo profonde radici nell’humus della vita, così come un saldo senso di identità personale può permettere una vera apertura al rapporto con gli altri e col mondo. Spesso si usano le pratiche orientali come strumento di repressione e controllo delle energie interiori e si instaura una falsa maschera di calma e posatezza. Il prezzo che si paga è il disseccarsi di ogni creatività e spontaneità. La vera calma meditativa si ha quando c’è una viva consapevolezza del propria essere, attraverso cui i conflitti inconsci possono essere riconosciuti, accettati e trasformati. Spesso le frasi “tutto è illusione, tutto è mente“ diventano vuoti slogan in nome dei quali adottare una deresponsabilizzazione nei rapporti col mondo. L’Oriente viene usato spesso come anestetico. Sono sviluppati modelli di derivazione cristiana atti a denigrare i valori della carne per esaltare quelli dello spirito. Se da una parte molti movimenti presentano tendenze ascetiche, molti si propongono proprio il superamento di queste dicotomie. Essere e Non Essere sorgono simultaneamente.

Nel Buddhismo si usa dire: ridere senza lasciarsi alle spalle alcuna traccia di riso, piangere senza che poi resti traccia di lacrima, godere senza che alcunché di quel godimento resti indietro, questo è una stato di leggerezza.  Il buddhismo usa come modalità di conoscenza l'intuizione e il paradosso. Il concetto buddhista di anatmata si basa sulla constatazione empirica, attraverso lo strumento meditativo, che non è possibile percepire direttamente alcuna entità separata e permanente definibile come un “Io”. Il conflitto e la sofferenza nascono quando ci si identifica con questo Io. Occorre trasferire la consapevolezza del mutamento continuo (anityatvam) dal livello intellettuale a quello esperienziale. Un’esperienza intuitiva capace di trascendere i limiti egoici e l’attaccamento porta il meditante ad una dimensione di armonia con la totalità dell’esistenza. Nel Buddhismo si cerca di arrivare ad un decondizionamento e sviluppare la tendenza a relativizzare ogni certezza. La meditazione consiste proprio nell’abbandonare gli schemi precostituiti ed aprirsi alla totalità dell’esperienza attraverso l’intensificazione della consapevolezza. 

Un'altra corrente spirituale molto conosciuta negli anno ottanta è il Taoismo.  Il Taoismo è una dottrina filosofica, che ha origini in Cina ed enfatizza il concetto di vivere in armonia con il Tao, cioè la via. Nel taoismo il Wu wei è un particolare tipo di azione, in cui l’individuo assume una posizione di vigile ricettività.  Per Alan Watts il taoismo rappresenta l'arte di veleggiare, di scorrere spontaneamente, senza attrito, in sinergia con l’universo intero, abbandonandosi con intelligenza alle correnti della vita. La via è la meta, che è anche un libro di Watts.  Il Tao non fa nulla e tuttavia non vi è nulla che non sia fatto.

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