L'essere umano per cercare di attutire il dolore provocato dalla paura usa delle strategie, ricerca certe situazioni, la ricchezza, la forza, gli amici, la fama, ecc, per non curarsen., Far finta che non ci sia,
non guardarla è una strategia per fuggire. - Aristotele
Dove c'è l'esperienza non c'è paura - Kabir
Il modo migliore per venirne fuori e sempre buttarsi dentro - Robert Frost
Quando si è nel vedere, che si sia solo nel vedere, immerso totalmente nell'esperienza, senza dialogo interiore - frase zen
Quando
l'oggetto è totalmente immerso nell'esperienza, nel momento presente, il momento
fa piazza pulita di qualsiasi altra realtà, e come dice Krishnamurti di
qualsiasi spazzatura mentale, emotiva, quella spazzatura che chiamiamo
paura.
Paure di cui non ero consapevole, paure inconsce emergono nella quotidianità al mio ascolto, al mio guardare. Se ho paura della solitudine, metto in atto una serie di attività nevrotiche, mi cerco un guru, ecc. Se ho paura di non essere, mi identifico con qualcosa, mi attacco ad un modello.
C'è la possibilità di far finire tutto questo, eliminare la paura alla radice? Per esplorare i vari rami delle paure non mi basterà una vita. Non posso fare niente, in quanto è proprio l'io che ha creato la paura.
Prima portavo avanti strategie per sfuggire alla paura, e le energie andavano in molte direzioni, ora con la mente, uso questa grande energia nella pratica dell'osservazione, sono davanti alla paura senza analizzarla, non devo fare null'altro. Osservo e basta senza porre domande coscientemente.
Vedo il movimento della paura senza pensiero, è un osservare senza osservatore,
l'osservatore è l'io che ha creato la paura.
Se accolgo la paura, la faccio entrare, non c'è più separazione, non c'è più distanza, in quel momento non c'è più la paura, la paura si nebulizza, l'esperienza brucia il soggetto che fa l'esperienza,
allora immerso nella realtà, senza giudizi, senza protezione, vivo l'esperienza suprema.
In questo video Krishnamurti parla della paura, in tutte le sue forme, e di come vincerla. https://www.youtube.com/watch?v=M3BJoU-utzE
Ci sono paure fisiche e psicologiche, psicosomatiche,
si può avere del buio fisicamente, della propria moglie o marito,
di quello che uno dice in pubblico,
di quello che uno fa, del senso di solitudine, della noia della vita
paura di una vita priva di significato,
del futuro, del domani,
della morte, della fine della propria vita,
ci sono forme di paura, nevrotiche e razionali, se mai la paura può essere razionale,
ma la maggior parte di noi è intimorita dal passato e dal futuro,
da problemi di salute e il desiderio di non dover ripetere l'esperienza della malattia,
si ha paura del tempo di invecchiare, dipendere da un altro,
quindi c'è la paura del tempo del passato e del futuro,
paura di non essere in grado di farcela,
di non diventare qualcuno in questo stupido mondo.
Ci sono molte paure,
ci sono paure coscienti, paura ignote e inesplorate,
paura delle cose che si sono fatte,
incertezza e insicurezza psicologica e fisica del domani,
paura della solitudine e come sfuggire alla solitudine,
il problema è come affrontare le paure coscienti e quelle che sono nascoste,
la paura è fuga, sfuggire da ciò che realmente è,
il movimento, l'allontanamento porta alla paura,
nessuno di questi problemi possono essere risolti con la volontà dicendo non ho paura,
ciò non ha senso.
Come si è arrivati a questo?
il ricordo provoca la paura, pensando al dolore provato ieri, pensando,
il pensiero provoca la paura, genera la paura, inoltre il pensiero coltiva il piacere.
per capire la paura dovete capire il piacere, che sono in relazione,
il piacere è l'altra medaglia della paura.
e non potreste riprovare il piacere domani, il pensiero genera paura.
se è il pensiero che genera tutto questo,
il pensiero ha separato l'analizzatore dall'oggetto analizzato,
la paura come mezzo di evasione, il piacere è un prodotto della mente
è diverso dalla gioia, la gioia non è prodotta dal pensiero,
la gioia è qualcosa da cui si ricava il piacere.
il pensiero è responsabile del piacere, del dolore e della paura,
Il pensiero ha creato un centro che si chiama IO, le mie opinioni, il mio paese, il mio Dio, la mia esperienza, ecc.
L'io è il centro dal quale voi agite, pensate, ma quel centro divide,
quando la vostra opinione è contro quella di qualcun altro c'è divisione,
il centro divide sempre,
se osservate da quel centro create paura.
dovete superare quel centro.
può la mente osservare la paura senza darle un nome?,
nel momento in cui si nomina qualcosa si crea divisione, conflitto, paura.
Bisogna osservare senza nominare la cosa che si presenta: la paura.
Tutto questo richiede una straordinaria disciplina,
la parola disciplina significa imparare da qualcuno,
dovete imparare da voi stessi,
per osservare tutto questo con attenzione, concentrazione, e sentimento,
allora la mente sta osservando senza divisione, senza il centro, senza divisione,
allora c'è la fine della paura sia conscia che inconscia,
la verità è qualcosa che dovete vedere subito,
in questo caso dovete mettere il vostro cuore e la vostra mente, tutto il vostro essere.
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