giovedì 23 dicembre 2021

Autobiografia di uno yogi

 L’Autobiografia di uno Yogi, è uno dei testi sulla spiritualità più conosciuti in Occidente, è stato scritto da Paramahansa Yogananda (1893-1952), uno dei è uno dei più importanti insegnanti spirituali del Ventesimo Secolo e fondatore della Self-Realization Fellowship che ha introdotto il Kriyā Yoga in Occidente.

Il libro, pubblicato nel 1946, (successivamente, Yogananda aggiunge al libro, un capitolo finale che documentava gli ultimi anni della sua vita) è l'autobiografia di Yogananda che racconta la sua vita, dall'infanzia, con le sue prime visioni, gli incontri con numerosi santi e saggi durante la giovanile ricerca di un maestro che lo portò ad attraversare tutta l’India, l'incontro con il suo Maestro Swami Sri Yukteswar (1855 – 1936), i dieci anni di vita nell'ashram e i trent’anni vissuti in America.   Fu mandato in Occidente dal suo Maestro per diffondere lo yoga, e fu quindi uno dei primi grandi maestri indiani a trasferirsi in Occidente 

Swami Sri Yukteswar, il cui vero nome è Priyanath Karar, è stato anche un astrologo, discepolo di Lahiri Mahasaya e maestro anche di Satyananda Giri. Durante la sua vita, non si spostò mai dall'India, ed era solito dire: "tutte le creature, dalla più grande alla più piccola, desiderano ardentemente tre cose: L'esistenza, la conoscenza, la beatitudine".   "Tra gli insegnamenti occidentali ed orientali non solo non esistono reali divergenze, ma neppure vere contraddizioni, bisogna valorizzare l'unità fondamentale delle diverse religioni".  Nel libro, Yogananda parla del suo guru  che nel suo ashram a Serampore in India, spiegava le sacre scritture cristiane.   Consiglio vivamente di leggere La scienza sacra di Swami Sri Yukteswar dove spiega in modo magistrale la scienza dello yoga, indispensabile alla felicità dell'uomo.

Swami è un termine che deriva infatti dal sanscrito e significa letteralmente “colui che sa”, “maestro di se stesso”, “venerazione”. E' un titolo di rispetto che viene dato nella religione induista ai maestri e insegnanti spirituali, spesso inserito alla fine del cognome.  Anche  Śrī è un termine sanscrito che indica la "luce", la "luminosità", lo "splendore", "ricchezza" ed è usato come titolo di rispetto e venerazione,

 Nel testo, Yogananda descrive i suoi incontri con grandi figure del tempo come il Mahatma Gandhi, Rabindranath Tagore, Luther Burbank, la mistica cattolica Teresa Neumann e altre famose personalità orientali e occidentali.    

L’Autobiografia di uno Yogi è anche un’esauriente introduzione all’antica scienza dello Yoga e alla sua consolidata tradizione della meditazione. L’autore spiega con chiarezza le leggi, sottili e al tempo stesso ben precise, che governano sia gli episodi della vita di tutti i giorni sia gli avvenimenti straordinari che sono comunemente chiamati miracoli. La storia avvincente della sua vita offre così lo sfondo da cui gettare uno sguardo penetrante sui misteri dell’esistenza umana.

Mahavatar Babaji, figura mitica e guru di Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar e Yogananda hanno creato una catena di trasmissione del KriyaYoga, l'antica scienza dello yoga,  disponibile non solo a rinuncianti e asceti, ma anche ai sinceri ricercatori spirituali. La loro influenza spirituale è percepita ancora oggi in tutto il mondo. Molti capitoli del testo sono consacrati ai Maestri, e indicati da Yogananda come Avatar (reincarnazioni del divino, di Visnù), Babaji e Mahasaya. Yogananda scrive: "Babaji è sempre in comunione con Cristo, insieme mandano vibrazioni di redenzione e hanno messo a punto una tecnica di salvezza spirituale per la nostra era".

 L’Autobiografia di uno Yogi  fu l’unico libro ritrovato nell’ iPad di Steve Jobs, il quale dispose che ne venissero distribuite delle copie tra i partecipanti al suo funerale.

Un discepolo di Yogananda è stato swami Kriyananda che ha creato delle comunità di Ananda in tutto il mondo. La più conosciuta in Italia è quella vicina ad Assisi.   https://www.youtube.com/watch?v=maFzHYItcSU

Dal testo:     Io amo meditare di Kriyananda

"Ognuno vede il riflesso, che il mondo gli rimanda, delle energie e degli atteggiamenti che lui ha proiettato".

"Quando siamo arrabbiati, vediamo ovunque ampie conferme alla nostra rabbia; quando siamo in pace, ci sembra che ogni cosa rinforzi la nostra serenità".

 

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