sabato 22 gennaio 2022

Alexandra David-Néel

Louise Eugenie Alexandrine Marie David, nota come  Alexandra David-Néel (1868 -1969), nasce a Saint-Mandé, vicino Parigi, ed è stata una orientalista, femminista, scrittrice ed esploratrice francese e interessata alla spiritualità buddhista. Scrisse oltre trenta libri sui suoi viaggi, che la portarono a percorrere 30.000 km in giro per il mondo a piedi, a cavallo, yak, asino, barche e aerei..

Unica figlia del massone protestante Louis David, era affascinata dalle opere dello scrittore Jules Verne (1828-1905) e si divertiva a immaginare le fantastiche avventure che un giorno avrebbe vissuto. Fin da piccola iniziò a cercare di trasformare questi sogni in realtà e a cinque anni scappò di casa. Il suo segno distintivo era il  forte desiderio di libertà. E' stata una delle prime donne a prendersi quelle libertà che erano ancora in gran parte riservate agli uomini.  Rifiutò i valori tradizionali come matrimonio e figli e scelse di vivere la vita che desiderava. Suo padre era stato amico dell'anarchico Élisée Reclus e dello scrittore Victor Hugo, che sostenevano entrambi l'uguaglianza delle donne, e lei era naturalmente attratta dall'atmosfera in cui era cresciuta.    Nei quasi 101 anni della sua vita, David-Néel frequentò Maestri yoga come Sri Aurobindo (1872-1950) ed occultisti come Madame Blavatsky (1831-1891), e fu la prima donna europea a visitare la città di Lhasa in Tibet.

Fin da giovane, la sua ricerca spirituale la condusse alle filosofie orientali, ed in modo particolare al buddhismo, alle opere dei monaci buddhisti. Fu soprattutto attratta dall'occulto e instaurò una relazione con l’inglese Elisabeth Morgan, una componente della Società della Gnosi Suprema, una propaggine della Società Teosofica di Madame Blavatsky.  La teosofia affermava che tutti gli esseri umani erano una famiglia e che tutte le religioni erano semplicemente espressioni diverse di un'unica verità. David-Néel fu immediatamente affascinata da questo concetto e frequentò la società teosofica per molto tempo.  

Dopo aver completato i suoi studi a Londra, si trasferì alla Sorbona, che non l'accettò come studentessa a tempo pieno perché era una donna. In questo periodo soffrì spesso di depressione (come per tutta la vita).  Nel 1891 Elisabeth Morgan morì e lasciò ad Alexandra David-Néel un'importante eredità con la quale partì per un viaggio di un anno attraverso  Sri Lanka e l'India.
Nel 1895, accettò un posto come cantante al Teatro dell'Opera di Hanoi in Indocina (Vietnam).

Nel 1904 sposò Philippe Néel, un ricco ingegnere ferroviario. Ma la vita da sposata non era per lei, inoltre, non aveva molte affinità con il marito e fu estremamente infelice e depressa in quel periodo. Chiese allora a Philip il permesso di viaggiare da sola, e lui acconsentì.  Nel 1911 l’uscita del suo libro Il Buddismo del Buddha coincide con la sua partenza per l’Asia. Philippe non rivedrà la moglie che nel 1926. Partì per l'India e viaggiò attraverso il Paese soggiornando in monasteri buddisti. Nel 1912 incontrò il Dalai Lama, che le suggerì di imparare il tibetano, e così fece. Stava continuando gli studi e il suo viaggio quando, nel 1914, in un monastero del Sikkim, incontrò un giovane di quindici anni, di nome Aphur Yongden. Provò per il ragazzo un legame spirituale immediato e lo adottò come figlio. Con lui intraprese un'escursione sull'Himalaya.
Tra il 1914 e il 1917 i due vissero in una grotta a 4.000 metri di altezza, al confine con il Tibet. Meditavano e si procuravano il cibo come potevano; raggiunsero due volte sotto mentite spoglie la città proibita di Lhasa, ma senza riuscire a visitarla, in quanto furono espulsi dal Tibet.

Durante la Prima Guerra mondiale vissero in Giappone e poi in Corea e poi al monastero di Kumbum, in Cina, dove rimasero per due anni a tradurre libri sacri tibetani e a vivere la vita austera dei monaci. Qui Alexandra ebbe molte esperienze mistiche, tra cui la creazione di un tulpa, una figura fantasma evocata attraverso un'intensa concentrazione psichica. Poi ripartirono ancora una volta verso il Tibet,  fino a entrare nel 1925, come prima donna europea, a Lhasa, la città proibita agli stranieri. L’impresa fu riportata dalla stampa di tutto il mondo e Alexandra, una volta tornata in Europa con Yongden, pubblicò i suoi libri più famosi: Viaggio di una parigina a Lhasa, Il Lama dalle cinque saggezze, Mistici e maghi del Tibet, Nel paese dei briganti gentiluomini.   Si separò dal marito Philip, che naturalmente durante i quattordici anni del viaggio era andato avanti con la sua vita, proprio come lei.   Nel 1928 comprò una piccola casa a Digne-les-Bains, in Provenza, che chiamò Samten-Dzong ("fortezza della meditazione"), dove avrebbe scritto molte altre opere. Nel 1937, sentendosi di nuovo inquieta, partì per la Cina insieme a Yongden e fu testimone oculare della guerra sino-giapponese. Viaggiarono attraverso il Giappone, la Cina e l'India e durante quel periodo (nel 1941) il marito morì.
David-Néel era ormai una famosa autrice e viaggiatrice ed ispirò e influenzò viaggiatori, poeti e scrittori di tutto il mondo, in particolare quelli della Beat Generation, come Jack Kerouac, Allan Ginsberg, Ram Dass e Alan Watts.

Nel 1955 Yongden il figlio adottivo morì e negli anni seguenti David-Néel divenne sempre più solitaria e di cattivo umore. Solo Marie-Madeleine Peyronnet,  riuscì a resistere come governante al suo cattivo carattere, poi la ragazza divenne, per la vecchia viaggiatrice, come una figlia e si prese cura di lei fino alla morte.  Depressa e desiderosa solo di viaggiare nel 1968, all'età di 100 anni, David-Néel progettò di attraversare la Russia,  progetto poi però non realizzato. Nel 1969 le fu conferito il più alto ordine della Legione Straniera francese e ricevette le congratulazioni di autori e leader mondiali, compreso il Dalai Lama.  Fu oggetto di interviste televisive e radiofoniche, e il comune di Digne le intitolò una scuola. 

Morirà ultracentenaria e le sue ceneri verranno disperse nel Gange. Alla sua morte Marie-Madeleine Peyronnet fece del suo meglio per tenere insieme la collezione di libri e ricordi della grande esploratrice.  L'eredità di Alexandra David-Néel continua, tuttavia, attraverso i suoi libri e quelli delle molte persone che furono da lei ispirate a vivere veramente la loro vita e a perseguire i sogni a qualsiasi costo. La sua determinazione a vivere secondo le proprie convinzioni continua a essere fonte di ispirazione.

Bibliografia

  •  David-Neel, A. Magic and Mystery in Tibet. 2008.
  •  David-Neel, A. My Journey to Lhasa. 2005.
  •  Foster, B. & Foster, M. The Secret Lives of Alexandra David-Neel. 2002.
  •  Middleton, R. Alexandra David-Neel: Portrait of an Adventurer. 1989.
Link:     https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19893/alexandra-david-neel/

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