Nella tradizione Taoista il qi gong è un metodo per il mantenimento e lo sviluppo delle proprie capacità energetiche, e quindi per la prevenzione delle affezioni.
Il qi un elemento costituente essenziale del mondo naturale e della vita. Anche l’uomo, pur essendo piccolissimo, è un universo completo, poiché i cinque organi ed i sei visceri costituiscono un microcosmo sistemico; le dinamiche con cui si muove il qi lungo i canali energetici hanno un rapporto strettissimo con la dinamica con cui si muove il qi nell’universo. Le dinamiche energetiche del sistema universale e quelle del sistema biologico umano, dunque, seguono le medesime regole di funzionamento.
I taoisti ritengono che tutto ciò che si muove nell’universo abbia un moto indotto dal qi. Laozi, il fondatore del taoismo, sperimentò che il qi è presente sia nel remoto universo siderale sia nel microcosmo infinitamente piccolo, comprese le particelle subatomiche. Laozi, trascritto anche Lao Tzu, Lao Tse, Lao Tze o Lao Tzi, è stato un filosofo e scrittore cinese del VI secolo a.C., presunto autore del Tao Te Ching. Nel I secolo d.C. divenne la principale divinità del pantheon taoista.
La condizione qualitativa e quantitativa della yuanqi, ossia l'energia potenziale acquisita alla nascita determina la qualità della vita di una persona, se sarà elevata ci sarà salute e longevità. I taoisti ritengono che ogni persona possa idealmente vivere 120 anni, ma l’essere umano consuma man mano yuanqi fino ad esaurirla, per poi morire.
Durante la vita, si può aumentare il potenziale energetico del praticante con tecniche semplici come il tibao, chenbao, yijinggong e la piccola circolazione celeste. Se praticate dai genitori prima del concepimento, permettono di potenziare e migliorare lo stato energetico del nascituro. Il rafforzamento del potenziale energetico viene fatto anche attraverso buone abitudini di vita: un’adeguata alimentazione, un corretto riposo, corrette relazioni sociali e affettive, una moderata attività sessuale.
In epoca Tang il taoista Cui Xifan, scrisse un’opera intitolata Cuigong ruyao jing, che illustra come mantenere il regime ottimale di energia nel corpo.
Il tibao si pratica in piedi, occhi chiusi, piedi leggermente flessi, come se si andasse a cavallo, schiena dritta, cercare di percepire i tre canali energetici: spalla e piede sinistro, spalla e piede destro, dal centro della testa fino al plesso solare. Stando immobili, si deve cercare di immaginare di ingigantire il corpo, ciò permette di rilassare maggiormente il corpo ed i canali energetici diventano più visibili.
Nella fisiologia sottile le particelle di energia ruotano in maniera casuale (come la neve nella palla di vetro) nel corpo, e con la meditazione si cerca di canalizzarle, attirate da due poli opposti creano un flusso. Nel Tibao, le mani sono aperte, i palmi puntano a tre centimetri sopra l’ombelico, si cerca di immaginare di tenere tra le mani una sfera di energia, che è simile ad un palloncino di plastica, dobbiamo trovare la distanza giusta tra le mani per tenere il palloncino e non farlo scoppiare, quando avvertiamo una piccola resistenza, quella è la distanza giusta.
Nel chenbao, i palmi puntano al centro del cuore, all’altezza dei seni, anche qui si cerca di immaginare di tenere tra le mani una sfera di energia. Nella variante del chenbao, si immagina di far ruotare la sfera di energia.
L’ Associazione Italiana di Qigong (A.I.QI.GO), diretta emanazione della World Academic Society of Medical Qigong
con sede a Pechino, è il punto di riferimento ufficiale in Italia per
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