La differenza tra il sé e la mente - con Antonella Ferrari e Raffaele Risoli
“La felicità è il nutrimento più potente per la guarigione del cuore”. Antonella Ferrari è la Direttrice del Centro Brahma Kumaris, Bologna e pratica Raja Yoga da più di 25 anni.
Differenza tra la mente, la nostra identità, il nostro essere. L’essere, l’anima ha delle facoltà, dei supporti. La mente è una delle tre grandi facoltà dell’anima. Il cervello è una parte fisica che si può toccare, nessuno può toccare la mente. La mente è nell’anima. L’anima si avvale della mente, utilizza il cervello e controlla il corpo. La mente determina come viviamo. Più penso male più comprometto la fluidità degli eventi e il loro buon sviluppo.
Le persone amorevoli che sviluppano qualità come benevolenza, tolleranza, accoglienza, ascolto vivono in un mondo amorevole. Le persone che sono arroccate in se stesse soffrono di vittimismo e soffrono. Il mondo dovete crearlo dentro. La domanda da porre a noi stessi è “in quale mondo vivo?” Perché non far diventare la mente un nostro amico? Altrimenti la renderemo nemica.
A volte partono pensieri che non sono positivi. Se capisco il meccanismo intervengo in modo più efficace. Abbiamo pensato che il Sé sia l’umano anziché l’essere. L’anima è l’essere. Devo fare qualcosa per me, l’essere ha bisogno di essere curato, accudito, soprattutto in questo tempo così incerto. Il sé ha bisogno di vitamine. Riscoprire il sé implica distinguere la mente, l’intelletto, sanskaras.
La mente è la produzione dei pensieri, ed è attiva anche durante il sogno. Quando i nostri pensieri sono troppi, sono eccessivi, andiamo in perdita di energie e risorse, viviamo stati d’animo alterati, cerchiamo soluzioni in modo concitato. Intelletto è la grande capacità del sé, è il discernimento. Oggi l’intelletto non è molto efficiente. Sanskaras sono le impronte caratteriali che si formano con l’esperienza, con le mie reazioni agli eventi, quando è diventata abitudine è difficile invertire la tendenza. Questo meccanismo mente, intelletto, sanskara è costituito dalle facoltà dell’anima. Non conoscere il sé ci rende rigidi, instabili ed insicuri, egocentrici, affaticati, privi di creatività.
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