Sankalpa è
una parola sanscrita che letteralmente significa
proposito, desiderio o più specificatamente intenzione, ed è la
convinzione di poter realizzare ciò che la mente si propone. Kalpa
significa voto o promessa, e dovrebbe essere la regola da seguire sopra
qualsiasi altra. San si riferisce alla priorità, con tutto l’impegno
possibile. È una pratica molto interessante. Dovete pensare come ad
un'idea,
che si forma nella mente e prende dimora – e forza – nel cuore.
Una delle pratiche a cui viene più accostato il Sankalpa è lo Yoga Nidra,
dato che permette di andare molto in profondità
nella psiche, al di là
della mente. Ma un Sankalpa è una intenzione, che può essere fatta anche
prima di qualsiasi sadhana o all’inizio di qualsiasi pratica yogica,
prima della meditazione. Esprimere un sankalpa è avere l'intenzione di trasformare la
propria vita fisicamente, mentalmente, emotivamente e spiritualmente. Quando il sankalpa è praticato su una mente calma e rilassata, piantiamo un seme a livello profondo del
nostro essere sapendo che quando sarà il
momento giusto sarà realizzato. Possiamo dire che ci sono due tipi di sankalpa:
- Il primo è una intenzione fissata nel presente,
come ‘Io sono in pace con me stesso,’ o ‘Io sono guarito.’ Questo ci
permette di attuare da subito il cambiamento che desideriamo e sostenere
la nostra pratica e la nostra vita.
- Il secondo tipo di sankalpa possiamo intenderlo come il formulare una specifica intenzione o obiettivo,
che vogliamo raggiungere entro un lasso di tempo stabilito. Un Sankalpa molto nobile
potrebbe essere una intenzione sul cammino spirituale. Nei veda è sottolineato come siamo noi a creare il
nostro mondo tramite la mente.
Il cervello diviso in 7
aree, il numero 7 è molto ricorrente nella
natura e nell’Occidente, il corpo cambia cellule ogni 7 anni, 7
sono i chakra o centri energetici, la luce del sole passa attraverso un prisma, e si
decompone in 7 colori (l’iride), ecc.
Nell'Ayurveda, la medicina tradizionale indiana, ci sono sette punti di pressione chiamati Marma, che significa 'vulnerabile', 'sensibile'.La
prima area del cervello è correlata alla funzione discriminativa, la seconda è l'area
della concentrazione, qui e ora, quando attivo troppo questa area
vado nel futuro, l’area n’ 3 è
l’area creativa, quando è iper funzionante non si ha contatto con la
realtà (come gli artisti); l’area n’ 4 rappresenta la coscienza collettiva,
l'area n’ 5 rappresenta il
nostro contatto con il sub inconscio. L'Illuminazione è il potenziamento di queste aree per portarsi il più vicino
possibile alla vera realtà.
Nello yoga ci sono
molte pratiche per armonizzare queste parti del cervello e per conciliare l’emisfero
destro del cervello (femminile), più incline alla emozionalità, all'emisfero sinistro legato alla
razionalità (maschile), e avere così una persona equilibrata. Il cervello è come
un prisma che trasforma la coscienza. Con la meditazione e lo yoga l'essere umano si
avvicina alla sua vera natura, alla vera
realtà e capirà che vive in una illusione, che niente gli appartiene,
nemmeno l’aria.
Gli esercizi di pranayama (come anuloma viloma kriya) e la
respirazione a narici alternata servono a potenziare e riequilibrare le due aree del
cervello, i due emisferi. L'inspirazione è una forma di alimentazione
base, l'espirazione è una forma di eliminazione, potreste farlo anche
senza usare le dita, in padmasana inspirando con i palmi delle mani
aperte. Trattenendo
potenzio il cervello, poi espiro dall’altra parte poggiando la mano
a terra. Con il pranayama e la respirazione posso indirizzare
l’energia dove voglio.
Inspirate 9, 18, 27
volte mantenete la stessa attenzione in tutte le parti, inspirate energia e
positività, con l'espirazione vengono eliminati i problemi relativi alle varie
aree.
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