venerdì 2 giugno 2023

Podcast Parliamo di Meditazione con il Maestro Amadio Bianchi - Parte 2 - pratiche di meditazione

Fonte:  Podcast Parliamo di Meditazione di Pietro D'Ettole.  In questo Podcast Parliamo di Meditazione, il Maestro Amadio Bianchi insieme a Pietro D'Ettole, cercherà di rispondere a tutte le domande che potrebbe avere una persona che si voglia affacciare a questa pratica. Vedi link: https://podcasts.apple.com/it/podcast/parliamo-di-meditazione/id1668125206 

Interventi del Maestro Amadio Bianchi.

Episodio 5. Sessione pratica. Esempio di pratica di meditazione. Chiudete gli occhi con dolcezza, il corpo assume una posizione comoda e confortevole, viaggio di consapevolezza, nominerò delle parte del corpo e cercate di diventarne consapevoli. Dai piedi fino alla sommità del capo. prendiamo consapevolezza di tutto il corpo e seguiamo il respiro, l'aria che entra e l'aria che esce dalle narici. Seguiamo il suono del respiro. Assomiglia alla sillaba Soh in fase di inspirazione e alla sillaba Ham nella fase di espirazione, restiamo all'ascolto per qualche istante di questo suono.  Corrisponde in sanscrito a "Io sono".  Meditiamo su queste parole Soh Ham, "Io sono". Poi ritorniamo al nostro corpo, alla nostra realtà fisica. Cominciamo a muovere alcune parti del corpo spontaneamente, e  prepariamoci ad affrontare la vita con dolcezza e consapevolezza come abbiamo fatto durante la pratica. Hari OM Tat Sat.   Om si riferisce al Supremo Brahman. Tat si riferisce a  'tutto ciò che è'.   Sat si riferisce alla verità assoluta, l'unica e sola realtà.

Episodio 7. Meditazione sulla disidentificazione. Sedetevi in modo confortevole, diventate consapevoli delle varie parti che costituiscono il vostro corpo, dai piedi fino alla sommità della testa. Risalendo dal basso verso l'alto diventate consapevoli di ogni singola parte e rilassatela. Quando, percorso l'intero organismo, diventate consapevoli del corpo come un insieme. Diventate spettatori del vostro corpo, avete questa facoltà, poichè colui che osserva non è il corpo, non state guardando attraverso i vostri occhi fisici, ma attraverso gli occhi dello spettatore che sta dentro di voi. Fate questa esperienza ed affermate "Io non sono il corpo, io sono anche il corpo", rimanere in questo grado di consapevolezza per tutto il tempo che desiderate. Poi spostate la vostra attenzione sul respiro, e sviluppate la coscienza che state respirando, siete consapevoli dell'ispirazione e dell'espirazione, l'aria entra ed esce dalle narici, continuate fino a quando non diventate consapevoli di questo processo. E potete quindi di nuovo affermare "Io non sono il respiro, ma sono anche il respiro". Poi diventate consapevoli delle emozioni, prendere atto delle emozioni presenti in voi, in questo momento, rimanete distaccati, non identificatevi con le emozioni, fate da spettatori alle vostre emozioni.  Poi potrete dire "Io non sono le emozioni, sono anche le emozioni".  Continuate fino a quando vi fa piacere. In seguito prendete coscienza dei vostri pensieri e del contenuto della vostra mente. Dovete solo contemplare il contenuto della vostra mente, divenite consapevoli dei vostri pensieri, senza però identificarsi con essi. Dopo essere arrivati alla consapevolezza della disidentificazione, potrete affermare "Io non sono la mente, io sono anche la mente". Il grado successivo è diventare consapevoli di essere consapevoli. Fino a poter dire "Io non sono la consapevolezza, io sono anche la consapevolezza". Fate questa esperienza. Colui che sta facendo questa affermazione è il testimone che è dentro di voi. Il testimone è una qualità del vostro sè, riconoscete il vostro sé, riconoscete il sé e ripetete "Io sono il sé, io sono il sé, io sono il sè". Lasciate vibrare queste parole dentro di voi, per il tempo che desiderate. Continuate fino a quando sentirete il momento di uscire dalla meditazione. Fatelo con cautela, dolcezza e gradualità, sciogliete la posizione e terminate la vostra pratica.

Episodio 10.   Sessione pratica. Meditazione guidata di purificazione.  E' una tecnica  per fare sorgere le qualità necessarie e propedeutiche alla meditazione,  sdraiatevi sul tappetino, in shavasana. Cercare di rimanere immobili fino alla fine della pratica, chiudete gli occhi e adattate il corpo, immaginate di essere in un luogo di mare magnifico, siete sdraiati sul bagnasciuga, e percepite la voce del mare, il suono della risacca, che è simile a quello del vostro respiro, magari con una respirazione Ujjayi (che viene spesso tradotta anche come “il respiro del vittorioso”),  i vostri piedi sono rivolti verso il mare e la testa verso la terra ferma, immaginate di essere voi stessi a guidare il moto del mare, quando inspirate il mare si avvicina ai vostri piedi, quando espirate si allontana, respirazione dopo respirazione il mare si avvicina sempre di più alle piante dei piedi, ora inspirate e l'onda viene verso di voi, arriva alla caviglia, quando espirate il mare si allontana. ad ogni inspirazione il mare sale sempre di più e raggiunge le vostra ginocchia, poi arriva fino all'inguine, poi all'addome, provate una sensazione di fresco, di pulito di lavato, anche negli organi interni, poi sale fino alla parte alta dell'addome,  il mare è arrivato alle spalle, il mare arriva alla base del naso, e quando espiriamo si ritira, proviamo una sensazione di purificazione, poi arriva alle sopracciglia, agli occhi, poi espirando ritorna indietro, arriva alla sommità del capo, tutto l'intero corpo è sommerso dall'acqua, e quando espirate liberate il corpo ed il mare ritorna indietro, l'intero corpo immerso nell'acqua, provate una sensazione di fresco e pulito,  il sole riscalda il vostro corpo, dandovi una sensazione piacevole, e una sensazione di infinita purezza pervade tutto il vostro essere; per qualche istante godetevi questa sensazione. Quando vi sentite pronti, fate dei piccoli movimenti col corpo, le dita dei piedi, le dita delle mani, ruotate la testa a destra e poi a sinistra, lasciatevi andare a qualche movimento spontaneo, quando vi sentirete pronti, vi portate seduti con calma, Pronunciate il mantra AUM per tre volte, poi il mantra Shanti per tre volte, e poi il mantra  Hari Om tat sat.  Infine, il mantra Sarva Mangalam Bhavatu.      Il significato delle parole in sanscrito del mantra Sarva Mangalam Bhavatu è riportato nella famosa versione di George Harrison e Ravi Shankar: https://www.youtube.com/watch?v=9cjD9lrtpdw

"Oṁ sarveṣāṃ svasti bhavatu sarveṣāṃ śāntir bhavatu sarveṣāṃ pūrnaṃ bhavatu sarveṣāṃ maḍgalaṃ bhavatu"    -  che tradotto significa:   "Oṁ, possa la benedizione essere su tutti, possa la pace essere per tutti, possa la piena “realizzazione” essere per tutti, possa la prosperità essere per tutti".

Episodio 12. Sessione pratica. Meditazione guidata sui colori. Sdraiatevi completamente rilassati, in totale abbandono, la mente rimane attiva e sveglia,  pensate al vostro colore preferito, il colore che vi rappresenta, l'aria che respirate è di questo colore, distribuite questo colore in tutto l'addome, in forma di spirale si muove in tutto il corpo, espiro spingo l'aria verso il basso e un po' verso l'alto, il colore ha pervaso tutto l'intero corpo, saturo dal colore scelto. L'aria arriva al plesso solare, spingo in basso e alto, adesso l'aria colorata esce dai pori, questa aria colorata sta spingendo fuori tutte le negatività, sia fisiche che mentali, il colore rappresenta il sano che c'è in voi, butta fuori tutte le negatività. I pensieri positivi sostituiranno quelli negativi, vi sentite purificati, vi sentite bene, e beneficiate di questa sensazione, rimanete in shavasana tutto il tempo che desiderate.

Episodio 14. Sessione pratica. Meditazione guidata di focalizzazione. Sdraiatevi sul tappetino, durante la pratica occorre rimanere immobili, adattate il corpo al pavimento, punte dei piedi verso l'esterno, il palmo delle mani rivolto verso l'alto, il mento leggermente più vicino allo sterno, ora con la vostra consapevolezza andate 10-15 centimetri dopo e oltre il capo,  cercate di percepire un reale punto, che per la scienza moderna, è il luogo dove si trova  il polo positivo dell'energia elettrica del corpo umano, adesso spostate l'attenzione e la consapevolezza oltre i piedi, tra i piedi, 10-15 cm oltre i piedi avvertite un altro punto, questo è il luogo del polo negativo dell'energia elettrica del corpo umano, dovrete muovere il respiro tra questi due punti, il corpo si rilassa sempre di più, anche la mente, e la consapevolezza è sempre presente. Immaginate che l'aria entri dal punto oltre il capo, e termina sotto i piedi e l'espirazione andrà dal questo punto fino ad oltre il capo. Fate in modo che l'inspirazione abbiamo la stessa lunghezza dell'espirazione; per portare equilibrio e armonia, per farlo dovete mentalmente contare quanto dura la vostra inspirazione e la vostra espirazione, sommare i tempi e dividerla per due, e trovate la misura per creare equilibrio. Adesso  immaginate che l'inspirazione è calda e l'espirazione è fresca,  introducete un colore, un colore oro dal capo fino ad arrivare ai piedi, espirando è un flusso colore argento, non dimenticatevi di contare, l'inspirazione è di colore oro e di natura calda, l'espirazione è di colore argento e fresca, e devono essere della stessa lunghezza. I colori oro e argento sono colori calmanti. Adesso concentratevi sul respiro per alcuni minuti. Adesso stiamo per giungere al termine della meditazione, sostituisco al colore oro il colore rosso e al colore argento il colore blu, il rosso e il blù sono colori attivanti e li utilizzo per ritornare nella mia realtà fisica. Interrompo di contare, abbandono i colori, abbandono le sensazioni di fresco e caldo, e ritorno al mio corpo, alla mia realtà fisica, mando un messaggio al mio corpo che a breve dovrà muoversi, ma lo farà quando io manderò un messaggio, quando il rilassamento termina faccio dei piccoli movimenti, muovo i piedi dolcemente, le dita delle mani, muovo la testa a destra e a sinistra, ritorniamo al respiro, facciamo due o tre respirazioni profonde che mi aiuteranno a  ritornare alla mia realtà fisica, poi lascerò il corpo fare dei movimenti spontanei, percepite cosa vuole fare il corpo e lasciatelo fare. Quando mi sentirò pronto mi alzerò per sedermi, con calma, lascerò gli occhi chiusi per qualche istante ancora e poi aprirò gli occhi e ritornerò nella realtà, quella realtà presente, tenendo unita parte fisica e non fisica, corpo, respiro, consapevolezza e coscienza.  Hari Om Tat Sat

Episodio 16.  Sessione pratica. Meditazione sul loto del cuore.  Occupatevi inizialmente della vostra realtà fisica, del vostro corpo, assicuratevi  che abbia le migliori condizioni possibili, adesso intraprenderemo un percorso di consapevolezza, con l'aiuto del nostro spettatore profondo, proveremo ad essere consapevoli della parte bassa del corpo, dei piedi, delle caviglie, dei polpacci, delle ginocchia, delle cosce, della parte bassa dell'addome, della parte alta dell'addome, del torace, delle spalle, scenderemo lungo le braccia  poi mani, polsi, avambracci, braccia, spalle, collo, della mandibola inferiore, della mandibola inferiore con le labbra chiuse, mandibola superiore, guancia destra e sinistra. orecchio destro e sinistro, e naso,  narice destra, sinistra  zigomo destro, sinistro, occhio destro, occhio sinistro, tempia destra, tempia sinistra, sopracciglia destra, sinistra, fronte, cuoio capelluto, la sommità del capo, andiamo oltre la sommità del capo, 10-15 cm oltre il capo, come se uscissimo dal corpo, proviamo ad essere spettatori del nostro corpo in generale, come se ci vedessimo dall'esterno, nella posizione della meditazione, adesso ci rendiamo conto che il corpo respira, seguiamo il respiro naturale e libero seguiamo l'inspiro ed l'espiro, inspiro ed espiro, ed ora proviamo ad essere spettatori delle nostre emozioni, essere spettatori delle emozioni presenti in questo momento, e poi provate ad essere spettatori dei vostri pensieri, spettatori disidentificati dai pensieri,  Ecco ora siamo pronti per questo viaggio di oggi, ci porteremo all'altezza del petto, all'altezza del quarto chakra, e proveremo ed indirizzare il respiro in questa zona, inspiro e espiro,  inspiro e espiro, sono consapevole di essere a contatto con il mio piano emozionale, la respirazione si muove al centro del petto, inspiro e espiro, dove visualizzo un loto del mio colore preferito, inspiro e il loto si chiude, quando espiro il loto si apre, si apre ai raggi del sole, si carica di energia, - inspiro, e i 12 petali di chiudono,      -  espiro, e i 12 petali si aprono, inspiro il loto si chiude, espiro i petali si aprono uno alla volta,      - inspiro conto 1- 2- 3- 4- 5- 6- 7- 8- 9- 10- 11- 12 e il loto si chiude completamente,         - espiro il loto si apre petalo dopo petalo 1- 2- 3- 4- 5- 6- 7- 8- 9- 10- 11- 12  e  il loto si chiude; e si apre quando espiro. Dopo alcune respirazione aggiungo un mantra di 12 sillabe, e i petali si apriranno e si chiuderanno in armonia con queste sillabe, il mantra è Om Na mo bha ga va te de va de va ya,  ...  alterno inspirazione ed espirazione per qualche tempo. Poi  ritorno gradatamente nella mia realtà fisica, nel mio corpo, mi esteriorizzo sempre più, prendo contatto con la realtà esterna, piano, piano con piccoli movimenti; Poi sciolgo la posizione con calma. La nostra piccola esperienza termina qui.   

Episodio 18: Meditazione sugli Yantra dei Chakra. Questa è una pratica di focalizzazione. Iniziamo seduti nella abituale posizione di meditazione, prendiamo consapevolezza della realtà fisca, del corpo, occorre dare al corpo conforto e stabilità, prendiamo il tempo che serve, quando siamo pronti per il viaggio interiore, spostiamo l'attenzione alla base della colonna sul primo chakra, che ha una connessione con la terra, e il senso dell'olfatto, il simbolo è un quadrato, visualizzate un quadrato e meditate sul quadrato, tutti i lati sono uguali, si ha la sensazione di stabilità e la mente si calma, si calma concentrandosi su questa forma, al centro del quadrato c'è un puntino, da dove scaturisce l'inspirazione, dirigiamo il respiro sul primo chakra, quando espiriamo di nuovo il quadrato si riprensenta, inspiriamo si dissolve,  continuiamo per alcuni istanti, diamo vita ad una sensazione di stabilità. Poi spostiamo l'attenzione sul secondo chakra, all'interno del quadrato, visualizziamo un cerchio che sfiora le pareti del quadrato, al centro un punto, questo chakra è la sede dell'acqua e del gusto, il cerchio è un'immagine perfetta che calma la nostra mente, piano piano lasciamo che la mente si calmi. Inspiro attraverso il puntino, e l'immagine si dissolve e quando espiro la ricreo, faccio questo tipo di esercizio per alcuni istanti. Poi salgo al terzo chakra (all'altezza dell'ombelico) che è un luogo speciale, la sede dell'elemento del fuoco e del senso della vista, visualizzo lo yantra: un quadrato, all'interno il cerchio, e al'interno del cerchio un triangolo con la punta verso l'alto (nella tradizione di solito è verso il basso), vogliamo rivolgerci all'energia solare, meditiamo su questo yantra che si sta formando, inspiro la forma si dissolve e quando espiro la forma si ricrea fuori di me, continuo per alcuni istanti, poi passo al quarto chakra,  che è la sede dell'elemento aria e del senso del tatto. Lo yantra è formato dal quadrato (stabilità), cerchio (perfezione),  triangolo (maschile)  e adesso aggiungo un triangolo verso il basso (femminile), due triangoli sovrapposti nella perfezione più assoluta,  l'unione perfetta tra maschile e femminile,  inspiro e lo yantra si forma dall'esterno all'interno, quando espiro proietto la forma all'esterno a una distanza che varia a seconda della lunghezza del respiro, Generiamo  buoni sentimenti all'interno, buoni sentimenti all'esterno, non ci sentiamo separato dal resto, nel cuore provo un sentimento di compassione verso l'esterno, verso gli altri, ci sentiamo uno: dentro  e fuori, continuiamo il percorso, facciamo da spettatori a tutti quei sentimenti che stimo risvegliano nel quarto chakra: benevolenza, amore, altruismo, compassione, ecc,  Continueremo fino a quando riteniamo di poterlo fare, poi riportiamo l'attenzione sulla nostra realtà fisica, nelle condizioni idonee per poterci muovere e ritornare al nostro dharma, ai nostri doveri. Importante è prendersi cura di noi stessi in modo pieno e integrale.   

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