Omaggio a Lokeshvaraya (Omaggio al signore del
mondo). "Rispettosamente rendo sempre omaggio attraverso le tre porte
ai supremi lama e al protettore Avalokiteshvara che, pur percependo
tutti i fenomeni come privi di ‘andare’ e ‘venire’, s’impegnano
univocamente per il beneficio dei trasmigratori. I perfetti buddha,
fonti di beneficio e felicità, sorgono dall’aver praticato il santo
Dharma che, a sua volta, dipende dalla conoscenza delle pratiche
relative".
difficile da ottenere, è una pratica dei bodhisattva.
2 Nella propria terra natia, l’attaccamento per gli amici ci sommerge, l’odio per i nemici ci consuma, il buio dell’ignoranza dimentica ciò che deve essere praticato e ciò che
deve essere abbandonato. Lasciare la propria terra natia è una pratica dei bodhisattva.
3 Attraverso l’abbandono degli oggetti negativi, le emozioni afflittive gradualmente diminuiscono; attraverso l’assenza di distrazioni, una condotta virtuosa si sviluppa naturalmente; attraverso
la chiarezza della mente viene generata la convinzione nel Dharma. Affidarsi alla solitudine è una pratica dei bodhisattva.
4 Gli amici più intimi che per tanto tempo si sono accompagnati si separano, le ricchezze e i beni accumulati con grande sforzo devono essere abbandonati, la coscienza abbandona la casa del
corpo. Rinunciare a questa vita è una pratica dei bodhisattva.
5 La compagnia di amici fuorvianti incrementa i tre veleni, degenera l’ascolto, la riflessione e la meditazione ed esaurisce totalmente amore e compassione. Abbandonare le cattive amicizie è una pratica dei bodhisattva.
6 Relazionandosi con un amico spirituale, i difetti vengono rimossi e le buone qualità aumentano come la luna crescente. Considerare l'amico spirituale più caro del proprio corpo è una pratica dei bodhisattva.
7 Chi potrebbe ottenere protezione da una divinità mondana, legata essa stessa alla prigione dell’esistenza ciclica? Quindi, prendere rifugio nei Tre Gioielli, che non ingannano mai, è una pratica dei bodhisattva.
8 IBuddha ha insegnato che le sofferenze delle cattive trasmigrazioni, così difficili da sopportare, sono il frutto delle azioni negative. Quindi, non commettere azioni negative, anche a costo della propria vita, è una pratica dei bodhisattva.
9 La felicità dei tre reami dell’esistenza ciclica, come una goccia di rugiada sulla sommità di un filo d’erba, si dissolve in breve tempo. Quindi, la ricerca del supremo stato dell’immutabile
liberazione è una pratica dei bodhisattva.
10 Qual è l’utilità della propria felicità se le madri, che da tempo senza inizio sono state gentili con noi, soffrono? Quindi, generare la mente dell’illuminazione per liberare gli innumerevoli esseri senzienti è una pratica dei bodhisattva.
11
Tutte le sofferenze sorgono dal ricercare unicamente la propria
felicità, mentre i buddha perfetti nascono dall’attitudine di
beneficiare gli altri. Quindi, scambiare completamente la propria
felicità
con l’altrui sofferenza è una pratica dei bodhisattva.
12
Anche se qualcuno, mosso da grande desiderio, rubasse tutte le loro
ricchezze o mandasse un altro a rubarle, dedicare a questa persona il
proprio corpo, risorse e virtù dei tre tempi è è una pratica dei
bodhisattva.
13 Anche se qualcuno tagliasse loro la testa quando
non hanno commesso neppure il più lieve degli errori, prendere su di sé,
colmi di compassione, le negatività di quella persona è una pratica dei
bodhisattva.
14 Anche se qualcuno diffondesse, attraverso i
miliardi di mondi, vari tipi di calunnie nei loro confronti, parlare con
una mente amorevole delle buone qualità di quella persona è una pratica
dei bodhisattva.
15 Anche se qualcuno, nel mezzo di una folla di
molti esseri, rivelasse i loro difetti o proferisse parole malvagie nei
loro confronti, inchinarsi rispettosamente a quella persona
considerandola
un amico virtuoso è una pratica dei bodhisattva.
16
Anche se una persona, che hanno protetto caramente come un figlio, li
trattasse come un nemico, essere particolarmente misericordiosi nei
suoi confronti, come una madre per un figlio ammalato, è una pratica dei
bodhisattva.
17 Anche se un essere, uguale o inferiore a loro,
pieno d’orgoglio li deridesse, visualizzarlo rispettosamente sulla cima
del proprio capo, come un maestro, è una pratica dei bodhisattva.
18
Anche se privi di mezzi di sostentamento, continuamente disprezzati
dagli altri, afflitti da malattie gravi e da demoni, prendere su di sé,
senza scoraggiarsi, le negatività e le sofferenze di tutti gli esseri,
è una pratica dei bodhisattva.
19
Anche se fossero famosi, venerati da molti e avessero ottenuto
ricchezze pari a quelle di Vaishravana, il non esserne orgogliosi,
percependo la mancanza di essenza della gloria e delle ricchezze
dell’esistenza ciclica, è una pratica dei bodhisattva.
20
Se il nemico interiore, l’odio, non viene domato, quando si cerca di
soggiogare i nemici esterni, questi aumentano. Domare il proprio
continuum, per mezzo dei soldati dell’amore e della compassione, è una
pratica dei bodhisattva.
21
Le buone qualità del reame del desiderio, come acqua salata, più
vengono godute più incrementano l’attaccamento ossessivo. Abbandonare
immediatamente le cose che generano
attaccamento è una pratica dei bodhisattva.
22
Qualsiasi cosa appaia è la propria mente, la mente stessa è libera
sin dall’inizio dagli estremi delle elaborazioni. Attraverso la
conoscenza di ciò, il non prestare attenzione ai segni di percepito e
percepiente è una pratica dei bodhisattva.
23 Quando si incontrano
oggetti attraenti, anche se questi appaiono meravigliosi come un
arcobaleno estivo, il vederli come non veri e abbandonare l’attaccamento
ad essi è una pratica dei bodhisattva.
24 Come la morte di un
figlio in un sogno, il mantenere come veritiere le apparenze erronee
delle innumerevoli sofferenze causa un grande affaticamento. Quindi,
quando si incontrano condizioni sfavorevoli, il vederle come erronee è
una pratica dei bodhisattva.
25 Se, per coloro che desiderano
l’illuminazione, è necessario donare anche il proprio corpo, non è
neppure da menzionare la necessità del donare oggetti esterni. Quindi,
donare senza aspettative di ricompensa o di maturazione karmica in
cambio, è una pratica dei bodhisattva.
26 Senza disciplina e senza etica, non si può realizzare il proprio bene, allora
pretendere di fare il bene degli altri, diventa assurdo. Osservare
una disciplina senza motivazione mondana è una pratica dei bodhisattva.
27
Per un bodhisattva che ricerca le risorse che sorgono dalle virtù,
tutti coloro che lo danneggiano sono come un tesoro di gioielli. Quindi,
coltivare la pazienza senza provare odio intenso per nessuno, è una
pratica dei bodhisattva.
28 Se perfino gli uditori e i realizzatori
solitari, che conseguono solo il proprio scopo, vengono visti
impegnarsi come se dovessero domare un fuoco sulla cima del loro capo,
applicare lo sforzo entusiastico, sorgente di buone qualità per il
beneficio di tutti i trasmigratori, è una pratica dei bodhisattva.
29
Comprendendo che le emozioni afflittive si sconfiggono completamente
per mezzo della visione speciale, perfettamente dotata di calma
dimorante, coltivare la concentrazione che supera anche i quattro
assorbimenti senza forma è una pratica dei bodhisattva.
30 Siccome
non si può ottenere la perfetta illuminazione mediante le altre cinque
perfezioni senza la saggezza, coltivare la saggezza possedendo metodo e
non concettualizzando le tre sfere è una pratica dei bodhisattva.
33
Discutere per acquisire guadagni e onori causa il deteriorarsi delle
attività di ascolto, riflessione e meditazione. Quindi, abbandonare
l’attaccamento verso i possedimenti di amici e benefattori è una pratica
dei bodhisattva.
34 Le parole dure turbano la mente altrui e
causano il deteriorarsi del comportamento di un bodhisattva. Quindi,
l’abbandono delle parole dure, spiacevoli per gli altri, è una pratica
dei bodhisattva.
35 Se ci si abitua alle emozioni afflittive, sarà
difficile sconfiggerle applicando gli antidoti. Quindi, vincere le
emozioni afflittive dell’attaccamento e così via, immediatamente, al
loro primo apparire, brandendo l’arma dell’antidoto generato attraverso
consapevolezza e introspezione, è una pratica dei bodhisattva.
36
In breve, realizzare l’altrui beneficio attraverso la pratica continua
di consapevolezza e introspezione, conoscendo lo stato della propria
mente in ogni tipo di condotta, è una pratica dei bodhisattva.
37
Dedicare all’illuminazione, con la saggezza della purezza delle tre
sfere, le virtù ottenute con sforzo in questo modo, al fine di eliminare
la sofferenza degli innumerevoli esseri trasmigratori, è una pratica
dei bodhisattva.
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