"Affermo che uno e indivisibile è lo yoga anche se oggi ci appare in tante forme e con tanti nomi" - Amadio Bianchi "Esiste una sola verità, ma i saggi la chiamano con diversi nomi"
Il testo La gioia di vivere. Con lo yoga e la yoga terapia è stato pubblicato nel 2013 ed è stato scritto dal Maestro Amadio Bianchi, il presidente della federazione europea di Yoga.
Nel periodo attuale, l'uomo molto confuso. la via fallimentare capitalista ha condotto l'uomo verso la povertà spirituale. Il presidente dell'Uruguay José Alberto Mujica nel giugno 2012 al G20 ha affermato "Dobbiamo rivedere il modo di vivere, lo sviluppo non può essere contro la felicità!" Autorevoli statistiche prospettano dati inquietanti, il 90% o più delle persone sta male, e l'umanità si ritrova attualmente ad essere globalizzata nel malessere. La felicitò o la liberazione dalla sofferenza (moksa) è il principale obiettivo dello yoga, ossia liberare l'uomo dall'identificazione del soggetto nell'oggetto mediante la discriminazione. Altro obiettivo è quello dell'unità nella diversità, ciò nel rispetto e nell'amore per la diversità. Nessun politico porta avanti nei suoi programmi l'obiettivo della realizzazione della felicità. La tristezza, come l'Oriente insegna, viene somatizzata dalle persone che poi sviluppano patologie di vario genere (7 persone su 10 soffrono per disturbi di origine non fisica). La vita è per la sua struttura psico-somatica senza eccezioni e coinvolge corpo e mente. Purtroppo l'uomo oggi si identifica in indotti futili bisogni.
Uno dei segreti per essere felici è quello di utilizzare correttamente i doni che la natura ci ha messo a disposizione, come il corpo e la mente. Lo yoga aiuta a gestire la mente; nel testo di Patanjali si legge: "Yogah cittavrtti nirodhah: lo yoga è controllo delle modificazioni mentali". . Nei versi seguenti viene indicato il cammino per arrivare al controllo della mente. Lo yoga è unione, si può dare un senso alla vita quando le due componenti, fisica e mentale arrivano ad operare in maniera congiunta. Se non c'è questa sinergia, armonia tra mente, corpo, respiro e energia non c'è yoga. Patanjali indica il percorso per arrivare alla liberazione e conoscenza.
La meditazione, una delle fasi finali del percorso, permette di sperimentare il mentale nel tentativo di superarlo e giungere a stadi "sovraordinari" di contemplazione che coincidono con stati di coscienza diversi da quelli comuni, nei quali l'uomo si identifica con il contenuto della sua mente.
Le vie indiane sono impegate da millenni nel tentativo di riportare l'uomo nel presente. La maggior parte dei maestri propone il vairagya o distacco. Ossia arrivare a contemplare il proprio mentale, senza venirne coinvolti, poi si passa a contemplare gli strati più profondi del subconscio e dell'inconscio. La via della liberazione e conoscenza permette di trascendere il mentale, e arrivare a conoscere la natura essenziale e reale delle cose, non più rivestite dalla sovrastruttura dell'ego. L'ultimo stadio di questo processo di concentrazione e coscienza viene chiamato samadhi. Uno stato di perfetta trascendenza, non duale ed estatica, che permette di fare esperienza del Brahman (del Tutto).
Lo yoga è in grado di apportare meravigliosi cambiamenti nella personalità di un individuo e permette di vivere in maniera più consapevole e equilibrata.
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