Pavel Durov, franco-russo, 39 anni, fondatore e Ceo di Telegram, è stato arrestato a Parigi il 24 agosto 2024. La magistratura ritiene che la mancanza di moderazione, di cooperazione con le forze dell'ordine e gli strumenti offerti (numero usa e getta, scambio di criptovalute, ecc.) rendano la piattaforma complice delle attività illegali che vi si svolgono, dal traffico di droga alle frodi.
Ha detto di aver provato a stabilirsi a Berlino, Londra, Singapore e San Francisco prima di optare per Dubai, di cui ha elogiato l'ambiente imprenditoriale e la “neutralità”. Nell'emirato del Golfo, Telegram si è messo al riparo dalle regole di moderazione del governo, in un momento in cui sia l'Unione Europea che gli Stati Uniti stanno facendo pressione sulle principali piattaforme per rimuovere i contenuti illegali.
Durov aveva evitato il più possibile di recarsi in Europa, dove la sua azienda è nel mirino, e aveva l'abitudine di viaggiare negli Emirati, nei paesi dell'ex Unione Sovietica o in Sud America. Durov dovrebbe nelle prossime ore comparire di fronte a un giudice prima di un possibile rinvio a giudizio per una moltitudine di reati: terrorismo, traffico di stupefacenti, frode, riciclaggio di denaro, ricettazione, contenuti criminali minorili.
Il giornalista americano Tucker Carlson scrive: "Pavel Durov si trova in una prigione di un paese occidentale alleato degli americani, il che è un monito vivente per qualsiasi proprietario di piattaforma che si rifiuti di censurare la verità per volere dei governi e delle agenzie di intelligence. Sul mondo un tempo libero, cala rapidamente l’oscurità".
Telegram fa sapere che è scattato il piano d'azione previsto in caso di arresto del fondatore Pavel Durov Non è noto in cosa consista esattamente questo piano, ma è chiaro che l'azienda potrà continuare ad esistere e adempiere ai suoi compiti È altrettanto chiaro che Pavel Durov era evidentemente consapevole del fatto che sarebbe potuto essere arrestato. Del resto persone che compiono reati siedono nei parlamenti mentre gli eroi sono in galera... Viviamo in un mondo al contrario...
Vedi anche il caso del dissidente australiano Julian Assange fondatore di WikiLeaks, arrestato per aver rivelato crimini di guerra, che rimangono impuniti. Nell'Occidente democratico, infatti, non si perseguono le persone che compiono i crimini d guerra, ma si perseguitano i coraggiosi che li denunciano.
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