venerdì 1 agosto 2025

Alexandra David-Néel – Una vita straordinaria

Chi era davvero Alexandra David-Néel? Una cantante lirica? Una viaggiatrice instancabile? Una filosofa, una mistica, un'esploratrice o forse una pioniera dello spirito? La risposta è: tutte queste cose, e molto di più. In un'epoca in cui le donne avevano ruoli rigidamente stabiliti e la spiritualità orientale era ancora un mistero per l'Occidente, Alexandra infranse ogni barriera. Fu la prima donna europea a penetrare nel cuore segreto del Tibet, travestita da pellegrina mendicante, affrontando ghiacciai, deserti e pericoli mortali con una determinazione che ha dell'incredibile.          

Dotata di un'intelligenza vivace, uno spirito ribelle e una volontà di ferro, Alexandra scelse fin da giovane di sfuggire ai limiti imposti dalla società borghese per inseguire un ideale di libertà assoluta. Non accettò compromessi: abbandonò la carriera artistica, un matrimonio convenzionale e una vita comoda per esplorare mondi sconosciuti, incontrare lama, yogi e maestri spirituali, e diventare essa stessa una figura di riferimento nel buddhismo tibetano.

Il suo lungo viaggio, durato oltre quattordici anni, le permise non solo di penetrare in territori allora proibiti agli stranieri, ma anche di assimilare profondamente le filosofie orientali e riportarle in Europa con una competenza e una passione che ancora oggi affascinano studiosi e appassionati. La sua voce, attraverso i suoi numerosi scritti, continua a parlare di spiritualità, coraggio, autodisciplina e trasformazione interiore.  Questa è la storia di una donna fuori dal comune, di un destino scelto con fermezza, di un'anima in cammino verso la libertà, la saggezza e l'infinito.

Infanzia e primi anni. Alexandra David-Néel nasce il 24 ottobre 1868 a Saint-Mandé, vicino Parigi. Il padre, Louis David, è un insegnante e giornalista anticlericale, mentre la madre, belga e cattolica praticante, è molto severa. Fin dalla più tenera età Alexandra si distingue per un carattere ribelle e indipendente. A soli due anni compie la sua prima fuga, e a cinque anni scappa regolarmente di casa per raggiungere il Bois de Vincennes, dove racconta la sua infelicità agli alberi. Ricorderà sempre con amarezza l'assenza di tenerezza da parte della madre.

Durante l'infanzia, grazie al padre, incontra personaggi di spicco dell'ambiente letterario francese, tra cui Victor Hugo. Cresce tra Bruxelles e Parigi, divorando libri, in particolare i romanzi di Jules Verne, che alimentano la sua sete d'avventura. Da adolescente, inizia a leggere testi di filosofia, religione e spiritualità, spesso inadatti alla sua età, e manifesta una curiosità fuori dal comune.

A quindici anni, durante una vacanza in Olanda, fugge in Inghilterra. Cade in una profonda crisi esistenziale che la porta alla depressione, finché non incontra a 18 anni, in Belgio, il geografo anarchico Elisée Reclus, che la introduce al pensiero libertario, femminista e anarchico e la presenta ai membri della società teosofica. Questo incontro è decisivo: Alexandra comprende di voler vivere una vita libera, al di fuori delle convenzioni sociali.

Formazione e prime esperienze artistiche. Studia canto al Conservatorio di Bruxelles, dove ottiene un primo premio che le consente di intraprendere una carriera da cantante lirica. Viaggia in Europa per perfezionarsi: a Londra apprende l'inglese, e qui incontra Madame Morgan (facente parte della associazione Gnosi Suprema), che mette a disposizione di Alexandra libri sulla spiritualità, la filosofia zen. A Parigi studia il sanscrito presso la società teosofica. Frequenta gli ambienti intellettuali, la Società Teosofica e nel 1889, il Museo Guimet, appena inaugurato, che diventerà il suo vero tempio spirituale. Qui assiste a cerimonie buddhiste officiate da monaci asiatici e si avvicina al buddhismo Vajrayāna, la corrente esoterica che diventerà la sua principale via spirituale. Diventa una delle prime buddhiste di Parigi. Nel 1896 parte per la prima volta in l’India.

Nel 1900, a Tunisi, mentre si esibisce come cantante, incontra Philippe Néel, un ingegnere francese. Si sposano nel 1904, ma la loro relazione è anticonvenzionale: non ci sono grandi passioni, entrambi mantengono una vita indipendente. Alexandra inizia a viaggiare nel Nord Africa, mentre il marito (a cui ha dato il soprannome “mouchi”) ha altre relazioni. I due resteranno comunque legati per tutta la vita, continuando a scriversi per 37 anni. Philippe morirà nel 1941. Alexandra si domanderà molte volte se lo amava.

Il grande viaggio in Asia (1911–1925)- Nel 1911 pubblica un libro Le modernisme buddhique et le buddhisme du Buddha, poi, a 43 anni, Alexandra parte per un viaggio in Asia che durerà quattordici anni. Visita l'India del Sud, il Sikkim, il Giappone, la Corea, la Cina e infine il Tibet. Durante questo grande viaggio perfezionerà le sue conoscenze nel buddhismo e nell’induismo, Conosce illustri pensatori e rappresentanti religiosi. Il maharaja del Nepal la aiuta e gli mette a disposizione elefanti  e uomini. Con questa sete di conoscenza percorre regioni inesplorate a cavallo, o yak, portando con se una pistola che usa per respingere i briganti, scambia i suoi vestiti con vestiti locali, e durante questi viaggi si comporta come un vero capo usando a volte metodi rudi per esser e rispettata dai tibetani. Diventa a tal punto esperta del buddhismo tibetano che molti lama vengono a chiederle consigli. Diventa la prima donna Lama della storia. Aiuta il capo spirituale del Sikkim Sidkeong Tulku a riformare il buddhismo.  Incontra personalità religiose e politiche, tra cui il XIII Dalai Lama, con cui ha un incontro leggendario a Kalimpong nel 1912. È la prima donna occidentale a non prostrarsi davanti a lui, guadagnandosi la sua stima. Il Dalai Lama, colpito dalla sua preparazione, le fornisce un documento scritto con riflessioni su come comunicare il buddhismo agli occidentali, che verrà pubblicato sul Mercure de France.

Durante il viaggio approfondisce la filosofia buddhista e induista, impara la lingua tibetana e viene iniziata alle pratiche meditative più segrete, tra cui il Tummo, una tecnica di riscaldamento interiore. Vive per due anni in un eremo a 4.000 metri d'altezza nel Sikkim, dove riceve insegnamenti dal maestro del monastero di Lachen, che la ribattezza con il nome spirituale Yishe Tömé (Lampada di Saggezza).  Trascorre il periodo 1914-1916 come eremita, apprende la lingua tibetana e fu iniziata a tecniche particolari.

Nel 1914 incontra, presso il maestro Sidkeog, un ragazzo di 14 anni, Aphur Yongden, che diventerà il suo servitore, traduttore, segretario, confidente, compagno di viaggio e, infine, figlio adottivo. Lo adotterà ufficialmente nel 1929. Insieme scriveranno molte opere sul Tibet e condivideranno le più difficili avventure.

Incontra il panchen-lama a Tashilumpo nel 1916, e fu espulsa dal Sikhim dagli inglesi perché non aveva l’autorizzazione necessaria. Dopo un lungo pellegrinaggio in vari paesi dell’Asia, ritorna in Tibet passando per la Cina, e soggiornò al monastero di Kum-Bum. Da qui partì nel 1921 per andare a Lhassa.  I libri che scrive al suo ritorno fecero conoscere il Tibet meglio di qualsiasi altro specialista europeo

 Ritorno in Europa e ultimi viaggi.   Tornata in Europa nel 1925, Alexandra inizia a pubblicare numerosi libri che faranno conoscere il Tibet all'Occidente meglio di qualsiasi altro esploratore. Torna in Asia dal 1937 al 1946, ma a causa della Seconda Guerra Mondiale non può viaggiare liberamente. Rientra definitivamente in Francia a 77 anni e si stabilisce a Digne, nella casa chiamata Samten Dzong (fortezza della meditazione), oggi trasformata in museo.

Nel 1955 Yongden muore improvvisamente all'età di 56 anni, lasciando Alexandra devastata. Nonostante il dolore, continua a scrivere, studiare e ricevere visite fino all'ultimo.

Eredita e riconoscimenti.  Nel giugno 1959, a 91 anni a Aix-en-Provence, conosce Marie-Madeleine Peyronnet (aveva 28 anni e la famiglia era di origine algerine), che diventerà sua collaboratrice per dieci anni. Alexandra la chiama affettuosamente "la tartaruga". Peyronnet sarà la custode della sua memoria e contribuirà a conservare Samten Dzong come museo consacrato alla vita di Alexandra David-Neel.  Adesso a 86 anni, ancora continua a fare da guida e raccontare aneddoti su Alexandra,  lei che non era dotata per gli studi e non sopportava la vista di una penna è diventata donna di lettere, elevata a rango di “cavaliere delle arti e dei mestieri”.  Trova centinaia di lettere della corrispondenza (durante 37 anni) con il marito (14 chili di lettere)  e ne fa delle pubblicazioni postume che avranno un enorme successo editoriale.

Nel 1969, a 100 anni, Alexandra David-Néel viene insignita,  in presenza della sua segretaria Marie-Madeleine Peyronnet,  del titolo di “Commandeur de la Légion d'honneur”. Continua a leggere testi di tutti i tipi.   Muore l'8 settembre dello stesso anno, a 101 anni. 

Alexandra David-Néel è considerata la più grande esploratrice del XX secolo, una pioniera del dialogo tra Oriente e Occidente, iniziata al buddhismo esoterico e prima donna lama della storia. Il buddhismo per lei non era solo una religione, ma una scienza interiore che porta alla trasformazione di sé. «Chi non medita non può definirsi buddhista», affermava.   Secondo Matthieu Ricard, monaco buddhista e filosofo: «La meditazione buddhista è uno strumento per conoscersi e trasformarsi interiormente, per rispondere alle grandi domande dell’esistenza e trovare la vera felicità».

Alexandra David-Néel ha vissuto pienamente questa trasformazione, incarnando il coraggio, la determinazione e la sete di conoscenza.

Fumetti su Alexandra David-Neel    -  autori  Fred Campoy   - Matthieu Blanchot, 2016,  Bamboo Edition 

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