In questo testo Le lumineux destin d'Alexandra David-Neel, pubblicato nel 1985, Jean Chalon ci presenta, con la collaborazione di Marie-Madeleine Peyronnet, la straordinaria vita di Alexandra David-Neel (1868-1969), riportando anche molti estratti della corrispondenza tra Alexandra e il marito Philippe Neel.
Jean Chalon (1935- ) è un giornalista e scrittore francese. Comincia i suoi studi per diventare professore di spagnolo e poi si orienta verso il giornalismo. Ha trascorso gran parte della sua carriera a Le Figaro e ha scritto diverse biografie di donne celebri: Chère Marie-Antoinette (prix Gabrielle d'Estrées 1988), Chère George Sand (prix Châteaubriand 1991), Liane de Pougy, courtisane (1994) et George Sand : une femme d'aujourd'hui (Fayard, 2004). Marie-Madeleine Peyronnet è stata l'assistente e la collaboratrice di Alexandra nei suoi ultimi dieci anni.
Alexandra incarna tanti personaggi: anarchica, borghese, buddhista, cantante, orientalista, giornalista, scrittrice, esploratrice (fu la prima donna a entrare a Lhasa in Tibet).
Alexandra incontra, a 20 anni, Elisèe Reclus (1830-1905) geografo e anarchico, che diventerà il suo punto di riferimento. Elisèe Reclus è amico di Tolstoi, insieme sognano di abolire le frontiere, di rovesciare il dispotismo. Alexandra si unisce a questo coro che ignora le barriere delle convenzioni. A 20 anni vuole cambiare il mondo e traccia una terribile requisitoria contro la società del suo tempo, contro i potenti, i borghesi. Con questo stato d'animo comincia a scrivere la sua prima opera Pour la Vie. Rifiuta in blocco le religioni, le Chiese, la società, l'esercito e soprattutto la sofferenza inutile che impongono. Per Alexandra "la ricerca della felicità è una abitudine a prendere, è un'educazione da seguire, una rivoluzione intima che deve aiutare gli individui abituati alla passività e alla rassegnazione".
Considera "La solitudine come la solo beatitudine possibile; è sola con se stessa e questo è sufficiente a questo Narcisio femminile". Gli adepti al buddhismo al quale si convertirà, si sforzano di avere "una anima insensibile alle cose esteriori, vittoriosi delle proprie passioni. Un'anima libera indifferente alla gioia e al dolore, inaccessibile a tutte le lussurie terrestri".
Aderisce alla Gnose supreme, una associazione che ha per scopo "la formazione di una confraternita di persone che studino le differenti religioni e filosofie, in modo particolare quelle orientali". Va a Londra divide il suo tempo a studiare l'inglese e testi di filosofia orientale alla biblioteca della Gnosi supreme e al British Museum. A Londra incontra Mrs. Morgan che appartiene alla Gnose Supreme ma anche ad altre associazioni come la Società Teosofica, alla quale introdurrà Alexandra. La fondatrice della società Teosofica è stata Helena. P. Blawatsky (1831-1891). Alla biblioteca della Società Teosofica troverà testi come il Raja-Yoga, Le Upanishad, la Bhagavad Gita tradotti in inglese o ancora in sanscrito. Ciò la porterà a studiare il sanscrito. La Società Teosofica sarà un suo punto di riferimento nei suoi innumerevoli viaggi in Oriente, da cui però, più tardi prenderà le distanze.
Alexandra ritorna a Parigi nel 1889 e qui inizia lo studio della teosofia, del sanscrito, dell'occultismo e dell'esoterismo. Questi studi, però, la perturbano ed entra in crisi. Crisi religiosa, di coscienza, crisi di esistenza, crisi di identità. ed entra in un convento di carmelitane. In questo periodo, dal 1989 al 1991, nonostante la terribile crisi, non cessa di studiare l'inglese, il canto e il sanscrito. Al museo Guimet (fondato nel 1879 da Emile Guimet), comincia la lettura del libro sacro dei buddhisti il Dhammapada e non cesserà di citare in seguito i versetti di questo libro. "Siate a voi stessi la vostra propria luce, siate a voi stessi il vostro rifugio" - "Siete voi che dovete fare lo sforzo, i Buddha possono solo insegnare o indicare la via" - "Abbiate fiducia in voi stessi " - dal Dhammapada. Ognuno può diventare Buddha, e questo è la grande speranza apportata dal buddhismo. E questa conquista del sapere aiuterà Alexandra a uscire dalla sua depressione. "Lo spirito del buddhismo è essenzialmente socialista, ossia insegna l'unione di azioni combinate in vista di un fine sociale; Si oppone all'industrializzazione e all'accumulo di ricchezze considerate come l'oggetto supremo di ogni sforzo umano".
Altri versi del Dhammapada: "L'uomo vigilante vincerà la morte, Il negligente è già come morto".
Nel 1891 fa il suo primo viaggio a Sri Lanka dove resterà a Colombo e i suoi dintorni e visiterà le innumerevoli scuole della Società Teosofica. Poi va per 18 mesi in " India - il Paese di tutti i prodigi". Anche qui i suoi punti di riferimento sono le sedi della Società Teosofica, tra cui Adyar a Madras. Quando va a Varanasi incontra sadhu, guru, e un asceta e maestro: Bashkarananda che gli dà i primi insegnamenti: "L'impermanenza è la legge universale". Di ritorno dall'India va a Tunisi, dove sotto il nome di Mlle. Myrial, comincia a esibirsi come cantante.
E comincia a scrivere le sue prime note sul buddhismo: "la religione del nostro paese dice ai poveri e agli infelici sopraffatti dal dolore , rassegnati e curva la fronte"; il buddhismo invece asserisce: "Combatti la sofferenza, cessa di essere vittima della tua stupidità, I tuoi errori e i tuoi pregiudizi sono le divinità delle tenebre sul cui altare tu immoli la parte migliore della tua vita. Apprendi a conoscere la natura delle cose che ti circondano. a conoscerti. Renditi intelligente e la conoscenza ti renderà libero e felice". Si imbarca per una tournée come cantante lirica a Tonkin, Alessandria, Port Said, Aden e Colombo e diventa la stella di Hanoi. Qui cerca sempre di incontrare i vari mistici. Poi va ad esibirsi a Parigi per la stagione lirica e nel 1897 incontra il suo primo compagno, il musicista Jean Hautstont con cui ha vissuto insieme dal 1897 al 1900. Insieme a lui scrisse Lidia, dramma lirico in un atto (musica di Hautstont, libretto di Alexandra).
Poi incontrerà Philippe Neel e ne diventerà l'amante a partire dal settembre 1900. Incomincia così le vite multiple di cantante lirica, direttrice artistica, massone, amante, giornalista e conferenziere. Secondo alcuni scritti del padre, Jean la andrà a trovare a Tunisi e si creerà il trio tra l'ingegnere, la cantante e il musicista. Nell'agosto del 1904 si sposerà con Philippe e diventerà la moglie borghese di uno dei personaggi più in vista a Tunisi. Quello che non perdonerà mai a Philippe, è l'aver conservato le lettere e le foto delle sue amanti e di avergli mentito asserendo che le aveva distrutte. Riparte in tournèe e dopo la morte di suo padre, ritorna a Tunisi e qui si trova a vivere una situazione imbarazzante, un "menage a trois" con una delle amanti del marito. Alexandra che ha frequentato i saggi indiani non riesce più a controllare i suoi pensieri che errano in disordine e la perturbano.
In quel periodo Alexandra ha contatti con Guimet che gli chiede degli articoli sullo yoga e inizia una collaborazione con la rivista Il Mercure de France. Uno degli autori più importanti di Parigi dell'epoca, José-Maria de Heredia gli darà un consiglio: "Non bisogna mai dare niente per niente, perché se date degli articoli per niente, crederanno che non valete niente".
Nel 1907 incontrerà un suo vecchio amico, il tenore Martel e nel 1908, incontrerà il giovane socialista Benito Mussolini. Alexandra a partire dal 1911, resterà sola, libera e fiera, e si rifarà una verginità cessando, qualsiasi rapporto fisico con suo marito e con qualsiasi rappresentante del sesso maschile. Il solo uomo che sopporterà e condannerà a una castità assoluta, sarà il suo figlio adottivo, il lama Yongden che dichiarerà con una certa tristezza ad uno dei suoi amici a Digné: "Morirò vergine, mia madre non vuole che conosco una donna".
Nel 1911, la pubblicazione degli articoli Modernisme Buddhiste e Il buddhismo di Buddha coinciderà con la sua partenza in Asia, dove a 43 anni comincerà la sua nuova vita. Ha conosciuto anche Mme Richard Mira Alfassa che nel 1920 raggiungerà a Pondichery il maestro indiano Aurobindo Gosh e prenderà il nome di La Mère.
L'11 agosto del 1911 parte da Marsiglia e il 30 agosto arriva a Colombo alla società Maha Bodi College. Dopo un breve soggiorno arriva in India a novembre 1911. Passa a Madurai, a Madras, poi si rifugia a Adyar, la sede della Società Teosofica e da qui va a trovare Aurobindo. Poi va a Calcutta dove incontra numerosi sadhu e saggi indiani. In questa India inglese, è la prima volta che si vede una donna europea che frequenta i sadhu, studia i loro testi sacri, e si mette la sciarpa arancione dei rinuncianti. Ma non si ferma e parte per il Sikkim e Darjeeling dove arriva nell'aprile 1912. E da qui parte per Kalimpong dove viene ricevuta da Sidkeong (un tulku, un lama reincarnato), il figlio del Maharaja. Nell'aprile 1912, sarà la prima donna europea a incontrare il 13 Dalai Lama dicendogli "Ho il timore che le dottrine religiose del Tibet sono state mal comprese in Occidente, e per questo mi rivolgo a Lei per essere aiutata a capire". Il Dalai Lama instaurerà un dialogo con questa donna che sarà la depositaria di questo Tibet che stava disparendo. In maggio 1912 incontrerà il suo futuro maestro il Gomchen di Lachen, ( un siddhipurusha, un uomo che ha acquisito poteri soprannaturali grazie allo yoga) che gli dice: "Voi avete visto l'ultima e suprema luce, non è in un anno o due di meditazione che si arriva alle concezioni che voi esprimete. Oltre questo, non c'è più niente". Alexandra che non aveva mai accettato l'autorità, accetta umilmente tutte le iniziazioni e si ritirerà per due anni in una grotta. Nel 1913 è a Calcutta, da dove riparte a novembre per il Nepal accolta dal maharaja. Qui matura i primi dubbi: "mi sono lanciata nella carriera di orientalista senza avere troppe armi a mia disposizione" e intravede nuovi orizzonti; "Ogni giorno mi allontano un po' più dalle agitazioni, il grande riposo e la grande luce entrano in me, o piuttosto io entro in loro. Il Nirvana è una realtà".
Ha la sensazione di essere qualcuno in Asia. Passa a Gaya, Katmandhu, Lumbini, Kapilavasthu (la città dove il Buddha ha passato la sua gioventù). Mentre era in meditazione, una tigre che si aggirava nei paraggi, vedendo la sua immobilità scappa. Nel febbraio 1913 è a Benares (Varanasi), e visita Sarnath e soggiorna presso la Società Teosofica. Incontra e discute di Vedanta e dei libri Astavakra Gita e Avadhuta Gita con il grande yogi Satchinanda. "L'asceta, non avendo nessun attaccamento per non importa quale condizione e che è libero da tutti i desideri, non contrae nessuna impurità anche se si occupa degli affari di questo mondo". Alexandra è ricevuta in tutti i templi, anche jainisti, comincia a vivere una vita da asceta e a volta assume il ruolo di un fachiro stendendosi su una tavola con chiodi per esibirsi davanti i turisti inglesi.
A novembre 2013 riparte per il Sikkim. arriva nel dicembre 2013 a Gangtok la capitale, dove studia il tibetano, visita il monastero di Rhumteck. In febbraio 1914 muore il Maharaja e Sidkeong succede a suo padre e diventa il Maharaja Kumar. Nel maggio 1914 assume come aiuto Aphur Yongden, un ragazzo di 14 anni. A settembre 1914 incontra di nuovo in una caverna il Gomchen dove è in ritiro. Alexandra che fugge il mondo e la gente del mondo si installa in una caverna vicina ed è accettata come discepola dietro la promessa di obbedienza assoluta. Inoltre il Gomchen gli darà delle lezioni di tibetano in cambio di lezioni di inglese. "E' una lezione unica di apprendere il tibetano e i misteri del tantrismo buddhista, completamente ignorato da tutti gli orientalisti. Sarà dura, ma terribilmente interessante". Vivere nelle caverne è il brevetto classico per un grande yogi, e Alexandra apprenderà " i fiori del sapere" : controllare i sogni (l'assenza di sogni è un segno di perfezione), praticare il tummo (produrre il calore in pieno freddo), il tsam (ossia restare molte giornate senza parlare) e anche a suonare il tamburino con i quale i lama scandiscono le loro litanie. E a costruire delle creature immaginarie chiamate Tulpas, guidate dalla volontà dello yogi. Dal suo maestro riceve il nome di Lampada di saggezza, mentre Yongden riceverà il nome di Oceano di compassione. Deve trasmettere nei suoi libri le esperienze che ha vissuto, ne ha il dovere, ma ne ha il diritto? Il suo Maestro le risponde : "Non è dal Maestro che dipende il segreto, ma da quello che l'ascolta. (...) Usate queste conoscenze secondo il vostro giudizio".
Nel febbraio 1916 si ritrova di nuovo in Tibet. Qui riceve anche la benedizione del Panchen Lama. passa per Shigatzé, Nartan, Poi ritorna a Calcutta, da qui riceve il titolo di "missionario buddhista e erudito" dalla Maha Bodhi Society, poi riparte per la Birmania nel 1917, da qui arriva a Singapore e poi in Giappone. Definisce il suo viaggio in Giappone un incubo, apprezza solo Kyoto e il monastero Tofoku-Ji. Poi arriva in Corea, e da qui in Cina a 49 anni, e raggiunge Pechino. Da Pechino, in sei mesi percorre 2500 km per arrivare al monastero di Kum-Bum che si trova nella provincia tibetana dell'Amdo, dove si trova l'albero miracoloso di Tsong-Khapa. Ci resterà dal 1918 al 1921. Tsong-Khapa nella sua opera Lamrin ha scritto: "se vi domandassero quale è la natura della meditazione, rispondete che è il segreto di essere capaci di abbandonare tutti i pensieri immaginativi con i semi che li generano". A kum-Bum Alexandra troverà il paradiso dei libri sacri, tra cui la Prajna paramita attribuita a Nagarjurna, che contiene i dialoghi tra il Buddha e il suo discepolo Sariputra. Libri che comincerà a tradurre. Nel suo viaggio verso Lhasa osserverà degli eventi straordinari, dei morti che danzano, dei pugnali incantati che volano nell'aria, dei mangiatori di soffio vitale, degli stregoni con i malefici e gli astri che racconterà nei libri Au pays des brigands-gentilhommes o Mystiques et magiciens du Tibet. Alexandra e Yongden, si vestono da mendicanti e in 80 giorni passano per Tcheng.Tou e Li-Kiang (nel Yunnan) , Thana, Giamda e poi Lhasa (nel gennaio 2024 scrive a suo marito di essere arrivata a Lhasa). Ha superato largamente l'impresa di Phileas Fogg (un altro esploratore arrivato a Lhasa). Lascia Lhasa, passando nel Sikkim, arriva a Patong, poi a Calcutta. Incontra Gandhi, ma tra loro non nascerà un'amicizia. Poi Bombay, Ceylan, Arriva a Le Havre nel maggio 2024 come un'eroina nazionale. La Francia intera si appassiona di questa donna che viene definita "La conquistatrice della città proibita". Il suo ritratto, il suo viso sorridente, appare su tutti i giornali e riviste. E' una star che sbarca alla stazione Saint-Lazare di Parigi e affronta la folla di giornalisti e fotografi. Questa donna di 57 anni riceve una moltitudine di onorificenze e medaglie, tra cui la più importante è La legione d'onore nel 1928. Nei mesi seguenti l'Umile Orientalista tiene una serie di conferenze dove racconta le sue imprese in Tibet e Yongden improvvisa dei poemi "delle montagne rosse come il corallo e delle montagne blu come il turchese, die palazzi bianchi come conchiglie e altre cose orientali". Avrà la sua consacrazione al museo Guimet nel marzo 1926.
Si ritrova con Philippe nel 1926 a Marsiglia, 14 anni dopo, e le incomprensioni caratterizzano questo incontro. In giugno termina il suo libro Viaggio di una parigina a Lhasa. Alexandra detesta sempre di più questo mondo: "credevo che il mio disgusto per il mondo aveva raggiunto il suo massimo, ma si è ancora accresciuto. non posso dare uno sguardo ai giornali. La stupidità, la volgarità, la cattiveria di cui sono pieni mi fanno auspicare a un nuovo diluvio per ingoiare tutta questa mediocrità. Di buono ci sono solo le piante selvatiche, le montagne, il cielo e le nuvole".
Cerca di arrivare ad avere una indipendenza finanziaria Dovrà guadagnare la sua vita accumulando parole, una ad una, al seguito dell'altra e ne è consapevole. "Ma non avere la minima certezza su quello che accadrà l'indomani è stressante. Lavorare per nutrirsi, è insomma rovinarsi la vita. Vivere è il piacere di fare quello che vi piace e non altre cose". Pag. 331
Nel maggio 1928 Alexandra acquista la casa a Digne, che con tutti i suoi souvenir dei suoi viaggi la trasformerà in Samten Dzong, La fortezza della meditazione, una succursale del museo Guimet. I giornali locali definiscono Santen Dzong una grandiosa sintesi tra Oriente e Occidente.
In questi anni si celebra il successo di Alexandra, sia dei suoi libri, (Mystiques et magiciens du Tibet, Le initiation lamaique, Au Pays des brigands-gentilshommes, L'Epopéè de Guésar), sia personali, come la conclusione dell'adozione di Yongden nel febbraio 1929 che compie 30 anni.
Anche il Presidente della Repubblica francese, Gaston Doumergue si dichiara entusiasta per i suoi libri. Dharmapala che ha guidato i suoi passi a Ceylon e facilitato il suo viaggio in India, da Benares scrive ad Alexandra; "Morirò forse alla fine dell'anno. Mi felicito della vostra opera unica e meravigliosa compiuta con l'aiuto del vostro figlio Lama. Che vostro figlio e voi stessa, viviate per lungo tempo per diffondere il Dharma in Francia e in Italia",
Sa misurare le sue spese e prende nota anche del più piccolo acquisto: "Come si vede, si può indossare il vestito dei rinuncianti e controllare il valore dei propri beni". Il tempo è denaro e Alexandra non spreca ne l'uno, ne l'altro. Impiega un anno per scrivere il suo nuovo romanzo che mostra il vero Tibet, Le Lama aux cinqu sagesse, con l'aiuto di Yongden. Il professore Silvain Levi ammira la prodigiosa attività della sua vecchia allieva che non conosce fatica, né del corpo, né della mente. In quel periodo, ci sono personaggi che gli fanno concorrenza: Liu Man Chin che entra anche lei a Lhasa e il tibetologo italiano Giuseppe Tucci che percorre il Tibet soggiornando in monasteri e riportando antichi documenti che traduce e rende pubblici. Nel 1935 Tucci ha 41 anni e Alexandra 67 anni. Alexandra nel 1936 pubblica Le Bouddhisme, ses doctrines et ses méthodes e ricomincia a tenere conferenze a Praga, Budapest, Vienna, Zurigo, Bruxelels, ecc... Dopo essere stata nominata rappresentante della Maha Bodhi Society, la società teosofica annuncia : "Madame Neel è stata chiamata a far parte del corpo professionale dell'università di Sarnath (India), e questo testimonia le competenze che gli riconoscono i buddhisti orientali.".
Per la Lampada di saggezza più è lungo il cammino, migliore è il modo di viaggiare. L'orientalista esploratrice vuole approfondire in Cina gli studi sul Taoismo antico. Passando per Bruxelles-Varsavia-Mosca- arriva a Pechino nel gennaio 1937 dopo 17 giorni di viaggio. Qui inizia gli studi sul Taoismo nelle biblioteche di Pechino. Scoppia il conflitto tra Giappone e Cina, i giapponesi conquistano Pechino, alcuni giorni dopo che Alexandra era partita. Dopo una sosta a Taiyan arriva a Wou Tai Chan al monastero Pousating. E nonostante l'età continua ad esplorare l'Oriente: "marcia come il tuo cuore ti suggerisce e secondo lo sguardo dei tuoi occhi". Pag. 367. Al monastero studia, soprattutto il Taoismo antico, scrive e vive come se niente fosse, poiché secondo uno dei suoi principi "affliggersi non serve a niente". Qui scrive Magie d'amour et magie noir e Sous les nuéès d'orage. Nel suo diario scrive "passeggiate sulla montagna e nessuna notizia della guerra".
I giapponesi stanno per conquistare Shanghai e Taiyuan; Alexandra scappa dalla guerra e finisce per arrivare a Hankeou, abbandonando copie di manoscritti rari e oggetti preziosi. Poi passando per Chungking arriva a Tatsienlou al paese di Kham, in terra tibetana. Qui passerà i 6 anni della seconda guerra mondiale. Nelle sue lettere, parlando di Yongden, fa questa ammissione : "Mi rendo conto del mio egoismo, ho voluto avere qualcuno che mi sia utile, in qualsiasi circostanza, e che si piega ai miei desideri. Questo a scapito dello sviluppo di questo ragazzo. Avrei dovuto permettergli di seguire una professione, una carriera, ho preferito che rimanesse dipendente di me. Non è molto bello da parte mia, Oramai la cosa è fatta". Si installa al monastero di Pomo San dove conduce la vita che ama; legge, scrive, medita, passeggia sulle montagne, Incontra qualche yogi, incontra i Bon neri e Bon bianchi, che propongo le dottrine e i rituali dei Lama, assiste alle conferenze del Lama Nga Wang. Si crede di essere in Tibet e ascolta delle frasi che sembrano essere pronunciate per lei: "Essere benevolenti per gli altri non consiste a fare delle azioni procurino del benessere, ma è divenire se stesso una sorta di benessere; come il sole che non può impedirsi di diffondere il calore e la luce, e da questo, procurare benessere a tutti gli esseri. Della stessa maniera, il Saggio, che è diventato un centro vivente di intelligenza e di bontà, emette naturalmente delle onde di energia che diffondono delle influenze nel mondo". Alexandra non saprà mai fino a che punto i suoi libri sono stati delle lezioni di vita e di saggezza per le sue lettrici e i suoi lettori.
Nel 1939, davanti alla situazione drammatica, fa le seguenti riflessioni: "le persone sembrano aver dimenticato i massacri di 20 anni fa. Ecco che ricominciano, e la guerra sarà, ora mille volte più terribile a causa dei progressi dell'aviazione. Quello che ho visto in Cina è terrificante". Coltiva il suo orto, prepara le marmellate e prepara il progetto del libro L'uomo, questo imbecille. Scrive la grammatica tibetana sovvenzionata dallo Stato francese. Alexandra resterà a Tatsienlou (capitale del Sikang) dal luglio 1938 al marzo 1944.
Nel gennaio 1941 muore Philippe a 80 anni. La sua morte incide sulla salute di Alexandra, ritornano i problemi fisici, infiammazioni, dolori improvvisi, vomito e perdita di peso. Combatte tutti questi mali con un solo rimedio: Lo Studio.
Da Tatsienlou, all'inizio del 1945, passa a Chengtu dove tiene una conferenza sulle relazioni tra la Cina e il Tibet, che conclude con l'auspicio che si crei un'intesa tra questi due popoli che ama. Il credo del filosofo cinese Meh.Ti è : "Agite verso il vostro prossimo come se voi lo amaste. Fate questo per il vostro reciproco vantaggio". Passando per Calcutta e il Cairo Alexandra e Yongden arriveranno a Parigi nel luglio 1946 per poi arrivare a ottobre a Digne. A Calcutta ritrova lo stesso clima che aveva lasciato in Cina, le rivolte della popolazione indiana per ottenere l'indipendenza che riporta nel suo libro L'Indie où j'ai vécu.
Nel 1946, dopo la guerra, iniziano il razionamento alimentare e le varie restrizioni, che appena arrivata in Europa la fanno esclamare: "Partire, Partire! La in Asia, siamo liberi! Qui, le persone sono diventate folli. Ticket per qui, carte per la, controlli per tutto! No, non, voglio vivere tra degli uomini che sono degli uomini, e non dei montoni. La Francia è diventata il Paese degli uomini tristi".
Mantiene la corrispondenza con persone in Asia, in America e in Europa, tra le persone privilegiate con cui è in contatto c'è Mira Alfassa, La Mère dell'ashram di Aurobindo che le risponde : "Siate senza inquietudini, va tutto bene. Al di sopra delle forze di distruzione, c'è la Grazia Divina che protegge e che ripara".
Esce il suo libro Au coeur des Hymalayas, le Nepal , dove si evoca anche l'India "E' l'India terribile! L'India sinistra che spesso ci maschera l'altra India : L'India dei pensieri segreti che si muovono in regioni estranee all'Occidente. Al suo ottantesimo compleanno va con Yongden sulle Alpi a campeggiare a più di 2000 metri di altitudine vicino al lago di Atlos, qui di fronte alla neve dice: " Oh! Tibet! come questo Paese così differente dal mio ha potuto conquistarmi così, prendendomi cuore e mente, attraverso tutte le mie sensazioni e tutti i miei pensieri? ".
Lei che ha corso e marciato ovunque, non corre più. a Digne, negli anni cinquanta, si trasforma in un grosso mobile, o in un busto senza gambe. Nonostante tutto dall'alto dei suoi 82 anni, Alexandra non è che progetti, avvenire, libri da scrivere. Ha la coscienza di essere, e per lungo tempo, la provvidenza dei librai, la dea degli orientalisti, la Notre-Dame del Tibet. Pag. 628. In questi suoi libri svela i segreti per superare gli specchi dell'illusione, e come lo diceva il Gomchen (il suo maestro), dopo non c'è più niente.
Marianne Monestier, una scrittrice, va a trovare Notre-dame del Tibet e durante la visita Alexandra continua a manifestare lo stesso disgusto, che aveva a venti anni, per le cose dell'amore. Questo colpisce Marianne che scrive: "Quello che sciocca del suo spirito buddhista evoluto, sono le manifestazioni quotidiane della vita. Queste le ispirano una specie di disgusto, Anche l'amore non sfugge al disgusto di questa vecchia gentile signora, che, nella sua repulsione, ha talmente l'aria di conoscere quello di cui si parla". pag. 433
Alexandra dice: "Non sono mai stata un'emotiva, L'amore non ha mai giocato un ruolo importante nella mia vita, d'altronde, il buddhismo lo dice, le emozioni non esistono, Noi nemmeno. non siamo che die momenti, Momenti collegati tra di loro dalla meditazione"
Nel 1954, Yongen diventa l'autore di un libro; La Puissance du nèant, un romanzo in cui l'eroe, discepolo e servitore di un santo eremita, trova il suo maestro assassinato.
In ottobre1955, Yongden muore improvvisamente; Una catastrofe per Alexandra, che niente lasciava prevedere, e il 24 ottobre 1955 il giorno del suo 87 compleanno, lei che si vantava di non versare mai una lacrima, ne versa dei torrenti. (...) Perdere, per due volte, in una vita, il suo solo, e migliore amico, è molto. E l'indistruttibile Alexandra ne rimane colpita. Dalle sua ceneri - tutto quello che mi resta della sua forma terrestre - sorge un messaggio che desidero trasmettere a quelli in grado di comprendere: "Tutto è vano, miei amici, salvo una cosa: la bontà". Poco a poco riprende il gusto per la vita, e cita delle frasi del Dhammapada : "L'attenzione è il cammino che conduce alla liberazione dalla morte, la non riflessione è il cammino che porta alla morte. Quelli che sono attenti non moriranno, i disattenti sono già morti".
Nel 1959, gli dei benevolenti guidano la Lampada di saggezza a Aix-en-Provence dove questa novantenne si appresta a fare il suo ultimo grande incontro con colei che illuminerà la fine della sua vita: Marie- Madeliene Peyronnet (1930- 2023) . Racconterà con ironia e emozione il suo rapporto con Alexandra nel suo libro Dix ans avec Alexandra David-Neel. A Samten Dzong, in questa fortezza della meditazione, in questo nuovo universo, la Tartaruga dovrà imparare tutto, anche che i piedi di Buddha sono sopra un fiore di loto e non sopra un carciofo come lei credeva. Questa confusione è riuscita a fare ridere Notre-Dame del Tibet che si rivolge a Marie-Madeleine e profetizza "Tu sarai la mia consolazione e la mia gioia". Quando Alexandra le chiede cosa racconterà di lei alla posterità, Marie-Madeleine risponde: " Dirò che voi avete un'intelligenza straordinaria, perché è vero. E aggiungerò che avete una mente vasta come tutte le galassie riunite (...) dirò ancora che Alexandra David-Neel era un oceano di egoismo e un Himalaya di despotismo".
Nonostante passi il suo tempo su una poltrona Alexandra continua a lavorare e produrre nuovi libri come Immortalité et reincarnation pubblicato nel 1960. Immobile, dà pertanto lo spettacolo dell'attività più intensa, pervenendo attraverso il lavoro, a vincere il suo isolamento. Su un biglietto dalla sua amica Mira Alfassa, la Mère è scritta questa frase "Conoscere è bene, vivere è meglio, essere è la perfezione". Alexandra ha raggiunto, da tempo, questa perfezione. Lei è, semplicemente.
A volte, il Riccio sa far rientrare i suoi aculei e dare alla Tartaruga un esempio di soavità e generosità. Nel periodo dell'indipendenza dell'Algeria, i francesi che si trovavano li, erano in profonda difficoltà, Alexandra invita i genitori di Maria-Madeleine di venire ad abitare a Digne, che poi accetteranno l'offerta. Moralità: i ricci, in compagnia di una tartaruga possono cambiare i loro aculei in zampe di velluto. Metamorfosi che Ovidio non aveva previsto. I diari di Alexandra testimoniano questa amicizia che non cessa di crescere tra due donne nonostante la differenza di età, o di cultura, e che a volte si affrontano, senza mai cessare di stimarsi. A volte passa notti insonni, e con lei Marie-Madeleine che si prodiga nel fare tisane, massaggi... Le riflessioni di Alexandra: " Non so come tu puoi sopportarmi, nemmeno io stessa riesco a sopportarmi".
A 100 anni chiede di rinnovare il passaporto, e ciò prova che aveva ancora la speranza segreta di passare le frontiere. Riceve pile di lettere e telegrammi e molti attestati di stima: "In omaggio a Madame Neel, grande filosofo, che ha acquisito conoscenze profonde sulla filosofia orientale. Ha introdotto le religioni e i riti orientali in Europa". Una scuola a Digne sarà dedicata a lei. Alexandra continuerà a scrivere e pubblicare libri, fino al suo ultimo respiro. Si, un autore veramente esemplare. Aveva un principio che esponeva spesso a Marie-Madeleine "non lasciare passare una giornata, una sola, senza fare quello che lei chiamava un 'lavoro costruttivo'". In virtù di questo principio Notre-Dame del Tibet costruiva attivamente.
Gli ultimi giorni di Alexandra. Alexandra è sempre stata isolata dal mondo che dominava con il suo pensiero. Riflessioni di Marie-Madeleine "Spesso prevede tutto con una precisione sorprendente, qualche volta con umorismo, ma sempre nella più completa indifferenza. Lei vive nel mondo, ma è anche fuori, o piuttosto sopra , non so (...) penso che è un fenomeno ... fatto di ferro e acciaio, non è che cervello, ma che malgrado tutto, o forse a causa di questo, oltre che della ammirazione, non si può non avere affetto per lei".
A tre giornaliste che vanno ad intervistarla dichiara: "Voi mi domandate perché non scrivo la mia autobiografia, Voi non potete parlare di voi stessi senza inventare. Non c'è un'autobiografia onesta, Forse fra qualche anno, racconterò qualche episodio della mia vita". "Non mi sono veramente convertita al buddhismo; faceva parte di me sin dalla nascita" e apporta delle precisioni sulla sua concezione dello yoga autentico: "L'Occidente non comprende l'Oriente e denatura tutto quello che tocca da vicino. Così anche lo yoga, non è questo esercizio fisico per donne mondane di cui si parla senza sosta. E' fare un lavoro mentale per entrare in un vero rapporto con gli oggetti e il mondo". (...) "La più grande parte delle dottrine filosofiche dell'India si definiscono in qualche parola: Anni Anicca - Dukha - Anatta (Impermanenza - sofferenza - assenza di sé". Sottolinea l'importanza nella vita del mangiare, bere e passeggiare: "Mangio bene, mangio di tutto. No, non sono vegetariana; perché? Non ordinerò mai di uccidere un animale per nutrirmi. Ma se è già morto, senza che io l'abbia richiesto, eh bene lo mangerò volentieri".
Arrivano a Dignè anche Arnauld Desjardins (produttore) e Jacques Delrieux (realizzatore) e tutta una squadra di tecnici. Arnauld Desjardins è anche uno scrittore e un ammiratore che non nasconde l'influenza che i libri di Alexandra hanno avuto sulla sua evoluzione e sull'orientazione delle sue ricerche. Vengono accolti con questa frase "Non pensate, signori, che è indecente venire a filmare la morte di una vecchia signora?".
Qualche mese dopo, sente che la fine è vicina e dice che c'è ancora molto da fare: " Si, si, So che sto per morire, mio padre lo diceva, si sente, e ho ancora molti libri da scrivere... solo la corrispondenza, le tre valigie piene di lettere che tu hai sistemato qualche anno fa, eh bene, solo con quelle lettere potrei fare ancora due libri. E adesso è troppo tardi". "Non è mai troppo tardi!! afferma Marie-Madeleine che va ottenere l'autorizzazione di pubblicare questa corrispondenza che sarà contenuta in due libri Journal de voyage. Alexandra gli risponde "Ho piena fiducia in te, Fanne un buon uso".
Muore lunedì 8 settembre alle 3,15 del mattino pronunciando una delle sue ultime parole "Viaggio". Un temporale scoppia il lunedì pomeriggio. Un temporale alla sua nascita, un temporale alla sua morte.
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