giovedì 6 luglio 2023

Quale yoga preferisci?

Lo yoga è una disciplina antica e che arriva da lontano, e  a poco, a poco nei secoli (ma anche più recentemente) sono venute a delinearsi tantissime tipologie di yoga, ognuna delle quali si focalizza su aspetti e modalità diverse. Insomma, le diverse tipologia di yoga possono essere anche parecchio diverse tra di loro, e proprio questo può creare una certa difficoltà quando si tratta di scegliere un corso di yoga ed è difficile individuare il tipo di yoga più adatto.  Io personalmente ritengo che più lo stile di yoga si avvicina alla antica disciplina e più è valido, i cui obiettivi sono di trovare un'armonia tra corpo, mente, respiro, energia e arrivare a elevati stati di coscienza.  Comunque per ottenere risultati accettabili occorre praticare con costanza e per un medio periodo. Poi, ovviamente la scelta dipende dai risultati che si vogliono ottenere: se ci accontentiamo di eliminare lo stress, tonificare il corpo o dimagrire si sceglieranno stili meno impegnativi, che però bisogna sottolineare non hanno molto in comune con la nobile disciplina dello yoga.

Ecco quali sono le principali tipologie di yoga più conosciute e praticate, per ognuna sono evidenziati i principali benefici e le caratteristiche più evidenti: 

-Hatha yoga.  È lo stile più antico e tradizionale. Nasce per ristabilire l’equilibrio dentro di noi ed è adatto ai principianti. Le sequenze hanno un ritmo lento, i movimenti sono morbidi, le posizioni possono essere proposte in modo semplificato e alla portata di tutti; e per questo è indicato per chi vuole iniziare per gradi. Il metodo Sivananda è basato sulla filosofia diffusa da Swami Sivananda, fa parte di un percorso che coinvolge mente e cuore e si basa su una pratica intervallata tra movimenti, meditazione e pranayama oltre che sulla dieta e sul pensiero positivo.
-Ashtanga. Nato da Pattabhi Jois. È caratterizzato da un ritmo rigoroso, più sequenze fisse e movimenti precisi. Fondamentale l’allineamento. È utile per chi vuole lavorare sul ritmo, sul cardio e allo stesso tempo sulla mente. Indicato anche per migliorare la resistenza.
-Iyengar. Nasce da uno dei più importanti yogi chiamato proprio Iyengar. Si focalizza sugli allineamenti delle posizioni e sul respiro. Prevede l’uso di supporti come blocchi, fasce, coperte etc, per facilitare la corretta esecuzione delle posizioni. E’ meno dinamico da un punto di vista cardiovascolare rispetto al vinyasa e al power, e lavora sulla forza muscolare e sulla resistenza.
-Yin Yoga è uno stile di yoga a ritmo lento come esercizio, che incorpora i principi della medicina tradizionale cinese, che a differenza dei più diffusi lavora sull’allungamento profondo, ossia sulla fascia del corpo, non sui muscoli. Porta all’ascolto del corpo e prevede pochi movimenti e molto lenti. Indicato per chi si vuole osservare e chi vuole raggiungere la calma interiore.
-Vinyasa. E' un tipo di yoga dinamico che prevede una sequenza di movimenti fluidi e continui. Unisce il respiro ai movimenti e non prevede pause. Ha un’intensità piuttosto elevata e durante la pratica ci si concentra sull’energia. Non prevede sequenze prestabilite: cambiano di lezione in lezione. Unisce equilibrio, forza e flessiblità ed è praticabile da chi ha già un grado di allenamento minimo.
-Kundalini. Ideato da Yogi Bhajan. Il focus è su respiro e meditazione e lo scopo è quello della purificazione. E’ utile per prendere consapevolezza, per chi vuole intraprendere un percorso spirituale risvegliando la propria energia.
-Yoga Nidra. Conosciuto anche come yoga del sonno, lo yoga Nidra si basa su un'attività di autorilassamento e di consapevolezza della coscienza che - durante la pratica - dovrebbe portare a uno status di pre-sonno. Si tratta comunque di una pratica utilissima per raggiungere il rilassamento e scacciare l'ansia.
-Bikram. Conosciuto anche come hot yoga, la sua particolarità sta nel fatto che si pratica a una temperatura di 38 gradi. La pratica è basata su 26 posizioni fisse ma la sequenza non è prestabilita. Si può considerare uno stile di yoga purificatore e detox, utile per la perdita di peso.
-Power yoga. Nato con l’intento di generare energia e calore, è la pratica più rapida e intensa. Sviluppa sia forza che resistenza ed è indicato per gli sportivi, per chi ha bisogno di non pensare e di muoversi, chi ha bisogno di usare e richiamare energia.
-Anusara. In sanscrito significa “fluire con grazia” e si può interpretare anche con “seguire il proprio flusso”. Porta alla positività e alla pace interiore. Dal punto di vista pratico unisce caratteristiche dell’hatha alla filosofia induista e tantrica ed è uno stile dinamico e armonico. Lavora sia sulla parte spirituale che sugli allineamenti. E’ indicato per chi vuole intraprendere un percorso e aprirsi al mondo. Ha un effetto terapeutico.
-Karma yoga. Soprattutto spirituale, meditativo. Adatto a chi vuole liberarsi dallo stress, staccare dal mondo comune di tutti i giorni. E’ definito lo yoga dell’azione e come altri porta alla crescita personale.
-Raja yoga. Yoga regale. Riprende gli Yoga Sutra di Patanjali e quindi è inserito in un percorso personale. E’ una pratica mentale, che attraverso i movimenti fisici porta allo sviluppo della conoscenza e all’elevazione spirituale.
-Yoga della risata. Come dice il nome si concentra sul ridere, sul richiamo attivo della felicità. A partire esercizi di respirazione e vocalizzi,  produce emozioni e permette di lavorare sul benessere personale.

Adesso illustriamo in modo più dettagliato l'Hatha yoga che è il metodo più tradizionale. L'Hatha yoga è uno degli stili di yoga più praticati in tutto il mondo è ed particolarmente apprezzato in Occidente. Nonostante il termine Hatha abbia un significato più ampio di quello usato ad oggi, di solito quando sia pratica una lezione Hatha Yoga si sceglie uno stile mediamente intenso in cui si lavora sia sulle posizioni (asana) che sul benessere mentale. Lo scopo di questa pratica è quello di calmare la mente e lo spirito attraverso la pratica fisica.  Rispetto ad altri stili di yoga, l'Hatha yoga si concentra su posizioni statiche e ciò permette più facilmente di interiorizzare. Per questo, è particolarmente indicato per chi non ha mai praticato e vuole iniziare un percorso yoga. 

Le origini dell'Hatha yoga derivano dalle tradizioni buddiste e hindu del XV secolo, che a fine '800 sono arrivate in America grazie a Swami Vivekananda come percorso psico-fisico. Oltre alla meditazione e alla respirazione, grazie all'Hatha yoga si diffonde uno stile più incentrato sulla pratica fisica. Negli anni '50 diventa sempre più popolare e apprezzato e inizia pian piano ad adattarsi allo stile di vita moderno, adeguando anche le asana, ossia le posizioni yoga.
Grazie alla pratica costante dell'Hatha yoga si migliora l'equilibrio e la postura. Durante una lezione hatha si lavora spesso sull'allungamento della colonna vertebrale e nel tempo si hanno grandi benefici per mal di schiena, dolori cervicali e problemi posturali, anche derivanti dalla scoliosi.
L'Hatha yoga lavora anche sulla disintossicazione del corpo e sul regolamento del nostro metabolismo, andando a eliminare le tossine e migliorando la funzionalità dei nostri organi interni e le ghiandole grazie alle pressioni esercitate durante le posizioni.
Oltre ai benefici di tipo fisico, influisce anche a livello morale e psichico migliorando l'umore nel breve e nel lungo termine. Infatti, come gli altri stili di yoga, la pratica costante favorisce rilassamento e concentrazione e aiuta a prevenire e contrastare stati di depressione, insonnia, stress, ansia e panico.

Durante una lezione di Hatha Yoga vengono praticate diverse posizioni, associate al respiro. Tra le più comuni ci sono il cane a faccia in giù, il gatto, la pinza. Oltre a queste, si pratica spesso la posizione dell'albero (vriksasana), che è una posizione di equilibrio su una gamba e la posizione della barca (navasana) che è una posizione seduta in cui si attivano in modo particolare gli addominali. Infine, è spesso inclusa anche la posizione del triangolo (trikonasana) che permette sia l'apertura del cuore e delle anche e lavora su diversi allineamenti migliorando la postura. Nel complesso, si può dire senza dubbio che l'Hatha yoga sia una pratica completa che ci aiuta a migliorare non solo il nostro benessere ma anche il nostro stato di salute fisico e mentale.
 
Trovi le posizioni dello Hatha yoga nel sito https://eleart.studio/2019/11/06/asana-le-posizioni-dello-hatha-yoga/

Posizioni yoga

Ecco alcune posizioni fattibili anche per i principianti. Lo yoga è una delle discipline più ammantate di luoghi comuni. Chi vi si avvicina per la prima volta, ha un approccio dicotomico: o crede che sia impossibile da praticare oppure pensa che possa essere alla portata di tutti. Ebbene, lo yoga sta nel mezzo, in una posizione di equilibrio, per utilizzare il suo linguaggio. Lo yoga non è uno sport, ma una disciplina, e come tale coinvolge non solo il fisico, ma anche mente e spirito: ciò che è immediatamente visibile sono gli asana, le posizioni che il corpo assume e che vanno mantenute nel tempo o vanno inserite in un flusso di esercizi, a seconda della tipologia di yoga praticata. Ciò che differenzia lo yoga dal semplice stretching è la presenza, cioè l’imparare ad accompagnare il gesto, il movimento fisico con mente e spirito, appunto attraverso una respirazione consapevole, che quindi diventa meditazione attiva.

Ecco allora che praticare yoga non significa svolgere in modo «perfetto» un asana per qualche minuto, ma significa compiere ogni gesto in modo consapevole, sia durante la pratica, sia nella vita quotidiana. Yoga è un atteggiamento che dura per tutta la vita; è un insegnamento che non solo rimodella il fisico, ma anche la quotidianità. Lo yoga non pretende nulla da nessuno, solo che si impari ad ascoltare, a «sentire» il proprio corpo. Se un asana, anche quello apparentemente più semplice, non riesce alla perfezione, non importa: la piena presenza nel gesto consente di sentirsi comodi entro i propri limiti e spinge a fare meglio, un piccolo passo, ogni volta che ci si mette sul tappetino. Vi stupirete di dove riuscirete ad arrivare, praticando con costanza, ma senza affanno.  Lo yoga ha molti vantaggi: una seduta di yoga può aiutarti ad abbassare i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress; a perdere peso, donando elasticità al fisico; a migliorare la digestione e persino a disintossicare il corpo.  Lo yoga non è performance, è ascolto. Ed è una disciplina che non solo rimodella il fisico, ma anche la vita. Per cominciare, però, consigliamo di trovare un “maestro” con cui imparare bene le tecniche di respirazione, che accompagnano ogni asana, e con il quale instaurare un legame umano, che sarà importante quando calerà l’entusiasmo della novità. Ecco alcune posizioni fattibili anche per i principianti che vanno eseguite concentrandosi bene sul respiro. 

1. Posizione del cane a testa in giù (Adho Mukha Svanasana). Per eseguire correttamente questa posizione, partite da una posizione quadrupede, con le ginocchia allineate ai fianchi e le mani allineate sotto le spalle. La testa è allineata alla colonna vertebrale. Da qui, inspirate ed espirando spostate il bacino verso i talloni, distendendo le braccia. Ora inspirando, portate il peso sui palmi delle mani e sollevate il bacino in alto, mantenendo le gambe leggermente piegate. Distendete bene la colonna e portate il core verso il dentro, facendo in modo che la testa si rilassi tra le spalle, e i vostri occhi possano guardare l’ombelico. Inspirate ed espirando, appoggiate i talloni al pavimento. Se in questa posizione non riuscite a distendere le gambe, tenetele leggermente piegate. Non inarcate la schiena, ma al contrario portate il bacino bene in alto, di modo che sia la sommità dell’asana. Mantenete la posizione per almeno tre respiri.

2. Posizione del gatto-mucca (Bitilasana-Marjariasana). Per eseguire correttamente questa posizione, partite da una posizione quadrupede, con le ginocchia allineate ai fianchi e le mani allineate sotto le spalle. La testa è allineata alla colonna vertebrale. Da qui, mantenete la schiena parallela al pavimento e l’addome contratto, tirando l’ombelico verso la colonna. Poi, inspirando aprite il torace, guardate in alto e cercate di avvicinare le scapole, prendendo la posizione della mucca. Ora, espirando, disegnate una gobba con la schiena, allontanate bene le scapole e tirate in dentro l’ombelico: ecco la posizione del gatto. Eseguite il ciclo completo per almeno tre ripetizioni. Ripeti lentamente le due posizioni alternandole, per almeno un minuto.    

3. Posizione del ponte (Setu Bandha Sarvangasana). Sdraiati sulla schiena. Piega entrambe le ginocchia e posiziona i piedi alla larghezza dell'anca con le ginocchia in linea con le caviglie. Appoggia le braccia sul pavimento con i palmi delle mani contro il pavimento e allarga le dita. Solleva la regione pelvica da terra, permettendo al torso di seguirla, ma tieni le spalle e la testa a terra. Mantieni la posizione per 5 secondi.  Ripeti per 1 minuto, lentamente. Questa posizione allunga i glutei e la parte bassa della schiena.     


4. Posizione del cobra (Bhujangasana). Per eseguire correttamente questa posizione, partite da proni. Con la fronte a terra, di modo che il capo sia allineato con il resto della colonna vertebrale, appoggiate i palmi delle mani a terra, sotto le spalle. Con il dorso dei piedi appoggiato a terra, e facendo leva sulle braccia, sollevate il torace da terra, successivamente l’ombelico. Allungate le braccia fin dove riuscite, non forzate la zona lombare. Mantenete la posizione per almeno tre respiri.

5. Posizione del bastone (Dandasana).
Per eseguire correttamente questa posizione, sedetevi con le gambe distese davanti e unite. I piedi hanno le punte delle dita rivolte verso l’alto. Allineate in modo perpendicolare la schiena al pavimento, rilassate le spalle, ma non inarcate la schiena: per restare eretti, allungate bene le vertebre cervicali e mantenete lo sguardo davanti a voi. Ora appoggiate le mani a terra a fare da perno. Inspirate e premete le mani verso il basso. Poi espirate e contraete gli addominali e mantenete questa posizione per almeno tre respiri.


6. Posizione facile (Sukhasana). Per eseguire correttamente questa posizione, sedetevi sul tappetino e allungate davanti a voi le gambe, tenendo bene eretta la colonna vertebrale. Ora, piegate le gambe, di modo che ogni piede sia sotto il ginocchio opposto. Le mani possono assumere diverse posizioni: potete tenerle sopra le ginocchia con i palmi rivolti verso l’alto, o con i palmi verso il basso o ancora davanti al petto con i palmi uniti, in anjali mudra. In questa posizione, con spina dorsale, collo e testa bene allineati, concentratevi sulla profondità del respiro e mantenete la posizione per almeno tre respirazioni.

7. Posizione del bambino (Balasana). Per eseguire correttamente questa posizione, partite da una posizione inginocchiata, con il bacino allineato alle ginocchia e il dorso dei piedi appoggiato a terra. Da qui, arrivate ad appoggiare i glutei sui talloni. Ora, portate gradualmente il busto verso terra, lasciando che la fronte tocchi il pavimento. Se non riuscite, arrivate fino a dove riuscite e poi respirate profondamente, cercando la comodità nella posizione. Mantenete la posizione per almeno tre respiri. Questa posizione permette di aprire i fianchi e trovare un rilassamento profondo senza dover essere molto flessibile. È anche una posa di radicamento, il che significa che l'attenzione dovrebbe essere concentrata sul riposo e sulla respirazione, di modo da sciogliere lo stress e l'ansia. 

8. Posizione del cadavere (Savasana). Per eseguire correttamente questa posizione, assumete una posizione supina, allungando le gambe con le punte dei piedi aperte verso l’esterno e distendendo le braccia lungo i fianchi con i palmi delle mani rivolti verso l’alto. Dovete essere comodi nella posizione, quindi appoggiate un cuscino sotto la testa o sotto le ginocchia per rilassare ogni muscolo, e copritevi con una coperta, se avvertite freddo. Concentratevi sul respiro, facendo in modo che diventi sempre più profondo. Rilassa ogni parte del corpo, dal viso alle dita delle mani e dei piedi. Rimani in questa posizione per tutto il tempo che desideri. Le lezioni di yoga di solito finiscono in Savasana. Il motivo? Questa posizione ti aiuta a rilassarti e a imparare a lasciar andare lo stress. È una sorta di mini sessione di meditazione alla fine della pratica yoga che potenzia gli sforzi di rilassamento e di benessere.

9. Posizione del bambino felice (Ananda Balasana). Questa posizione allunga i glutei e la parte bassa della schiena. Sdraiati sulla schiena. Con un'espirazione, piega le ginocchia verso lo stomaco. Inspira e allunga la mano per afferrare l'esterno dei piedi, quindi allarga le ginocchia. Puoi anche usare una cintura o un asciugamano avvolto sul tuo piede per renderlo più semplice. Fletti i piedi, spingendo i talloni verso l'alto mentre tiri verso il basso con le mani per allungare. 

10. Posizione del piccione reale su una gamba (Eka Pada Rajakapotasana). Esistono molte varianti di posizione del piccione e tutte sono ottime per allungare e aprire i fianchi. Solleva la gamba destra e spostala davanti al corpo in modo che la parte inferiore della gamba sia a un angolo di 90 gradi rispetto al corpo. Allunga la gamba sinistra dietro di te sul pavimento con la parte superiore del piede rivolta verso il basso e le dita dei piedi rivolte all'indietro. Espira mentre ti pieghi in avanti, spostando il peso del corpo. Usa le braccia per sostenere il tuo peso. Se ti è scomodo, prova a piegare una coperta o un cuscino e a metterlo sotto l'anca destra per mantenere i fianchi a livello mentre ti allunghi.  Rilascia e ripeti sull'altro lato. 

Spesso l'aumento dello stress può avere molti effetti negativi sul corpo e la diminuzione del desiderio sessuale è uno di questi. Lo yoga insegna ad ascoltare e controllare il corpo, controllare la mente, e vivere nell'attimo presente e alcune posizioni sopra citate possono aiutare come la posizione del gatto  e la posizione della mucca, la posizione del ponte, la posizione del bambino, la posizione del cadavere, la posizione del piccione, la posizione del bambino felice.

Dai siti: https://www.vanityfair.it/article/yoga-8-asana-per-principianti
https://www.vanityfair.it/gallery/le-6-posizioni-yoga-che-danno-slancio-erotismo#intcid=inline_amp 

E tu di che yoga sei?

«Chiunque possa respirare può praticare lo yoga. Perché non sei tu che ti adatti allo yoga, è lo yoga che si adatta a te» ha scritto il maestro T.K.V. Desikachar.  

Lo yoga è una disciplina considerata al pari di una terapia ma è anche un universo di scuole e di varianti e quando si entra in contatto per la prima volta con questa nobile disciplina si resta disorientati e ci si può perdere nelle sue molte varianti: ce ne sono tantissime. Ognuno può seguire il percorso che vuole, ma si dovrebbe scegliere una scuola che faccia riferimento alla disciplina antica, e quindi a un approccio completo, altrimenti parliamo solo di ginnastica, mentre lo yoga è molto di più.

Lo yoga nasce principalmente per predisporci alla meditazione, per ridare equilibrio a mente e corpo, respiro e energia, ma regala tanti altri benefici. Con la pratica costante si acquisisce una maggiore elasticità di muscoli e articolazioni che si traduce anche in flessibilità e forza mentale. Impari a prendere confidenza con il tuo fisico e migliori la concentrazione. In più, rilassi la mente, contrasti lo stress e metti a tacere l’ansiogeno chiacchiericcio mentale.

Tra i principali tipi di yoga troviamo: 

- L’Hatha yoga è perfetto per chi inizia, perché il lavoro è graduale e ha il vantaggio di essere molto versatile: ognuno può capire fino a che punto spingersi e anche le posizioni più difficili possono essere semplificate. È lo yoga classico, la pratica che più si avvicina all’originale di più di tremila anni fa. Si assumono le diverse posizioni, dette asana, con movimenti lenti e morbidi, si cerca di mantenerle per qualche minuto sincronizzando il respiro (pranayama). E man mano che si pratica, elasticità e flessibilità migliorano. È una versione piuttosto statica. L’esecuzione delle asana richiede concentrazione e in alcuni casi anche una buona dose di equilibrio..

- Simile all’Hatha è l’Ananda yoga, lo yoga della felicità. Le asana sono le stesse, ma mentre si eseguono si ripete come un mantra un’affermazione su cui riflettere. Un esempio? Assumendo la posizione dell’aquila, si dice: «Al centro delle tempeste della vita, sono sereno». 

- Adatto a chi è soggetto a dolori muscolari ed è sempre molto teso e contratto è il Restorative yoga. È una pratica assistita: grazie a cuscini, coperte, sedie, mattoncini di spessore vario, si possono assumere e mantenere tre o quattro posizioni per un tempo prolungato (fino a 20-25 minuti). Si fanno piegamenti, leggere torsioni, si lavora delicatamente sulla spina dorsale, sulle curve cervicali e lombari, e piano piano si permette al corpo di lasciare andare con dolcezza tensioni e stress. Perfetto per sciogliere blocchi fisici o emotivi, è adatto anche a chi non è più giovane o soffre di malattie croniche, come la fibromialgia, ma anche di disturbi come l’insonnia».

- Simile al “restorative” è l’Iyehngar yoga: anche questo prevede l’uso di attrezzi (coperte, cinture, cuscini, sedie, mattoni), come aiuto per chi è meno flessibile o ha difficoltà a raggiungere e mantenere le posizioni. Oltre all’effetto decontratturante dà maggiore flessibilità e forza. Nell’Iyehngar yoga sono richieste grande precisione e corretto allineamento, obiettivi che si ottiengono con un lavoro di muscoli e di concentrazione.

- L’Ashtanga yoga è una variante della disciplina indiana che prevede l’esecuzione di varie serie di posizioni, dalla più semplice alla più complessa. Si passa da un’asana all’altra in modo molto fluido, senza fermarsi, sincronizzando il respiro. È uno yoga molto dinamico, adatto a chi è già allenato e ha un certo grado di forza e flessibilità. Con l’Ashtanga si migliora anche la resistenza, allena cuore e polmoni perché il ritmo è piuttosto alto, e i muscoli vengono tonificati.

- Prende ispirazione dall’Ashtanga il Power yoga. Anche in questo caso, non ci si ferma tra una posizione e l’altra e a ogni movimento è abbinata un’ispirazione o un’espirazione. Non ci sono sequenze fisse e può essere calibrato anche in base alle proprie caratteristiche.

- Più soft dell’Ashtanga, è il Vinyasa. La pratica è simile a una danza: al ritmo di musica, si passa da una posizione all’altra, in una serie di movimenti sempre sincronizzati con il respiro. Anche il Vinyasa  aiuta a migliorare la resistenza.

- Una versione più meditativa è il Raja yoga, lo yoga regale, che si basa sul libro yoga sutra del filosofo indiano Patanjali. In una delle sue osservazioni c’è il senso di questa pratica: «Lo yoga è l’arresto delle fluttuazioni della mente». «L’obiettivo principale è mettere a tacere i pensieri vorticosi per raggiungere uno stato di pace e maggiore consapevolezza». «Le posizioni sono quelle dell’Hatha yoga. Entri nell’asana, cominci a respirare profondamente. Quando cominci a sentire meno il corpo, smetti di ascoltare i sensi e osservi quel che accade dentro di te. Così ti liberi da preoccupazioni e pensieri ed entri in uno stato meditativo che infonde calma». Il Raja yoga può essere praticato anche da persone con disabilità fisiche e ti aiuta a raggiungere alti livelli di consapevolezza e lucidità. Ideale per chi ha la mente che gira senza sosta.

- Per chi vuole rilassarsi o esplorare la dimensione più meditativa della disciplina, c’è anche l’Yin yoga. I movimenti sono lenti, si mantengono le posizioni per 4-5 minuti, con lunghe espirazioni e ispirazioni. Utile per chi vuole calmare la mente, allentare lo stress, ritrovare l’armonia tra mente e corpo.

Siti utili per conoscere lo yoga in sessioni e minipratiche: smartyogaclass.lifegate.it e yogajournal.it

Orientarsi tra le tantissime offerte e scegliere il centro giusto in cui praticare non è semplice. Tieni conto innanzitutto di una cosa fondamentale: lo yoga è un percorso individuale che richiede costanza per poter ottenere dei benefici. Quindi valuta anche il fattore comodità. Pare banale ma il centro più famoso può non servirti se devi fare un’ora di auto per arrivarci. È importante anche scegliere un maestro e trovare un ambiente per praticare in tranquillità. «Per capire se una scuola fa per te, partecipa a una o due lezioni gratuite così potrai verificare se l’ambiente ti fa sentire a tuo agio e se scatta un buon feeling con il maestro. Osservati alla fine della lezione, ascolta come ti senti: dovresti avvertire l’impressione di aver davvero staccato la mente e sentire il corpo più morbido, elastico e rilassato».

Articolo di  Chicca Belloni  preso da Donna moderna benessere  -  15 06 2023  https://www.donnamoderna.com/benessere/yoga-posizioni-hatha-asana

Buon compleanno Tenzin Ghiatso, Sua Santità il XIV Dalai Lama

Tenzin Gyatso nato con il nome di Lhamo Dondrub è un monaco buddhista tibetano, nonché il XIV e attuale Dalai Lama del Tibet. E' nato il 6 luglio 1935, in un piccolo villaggio chiamato Takster nel nordest del Tibet e oggi celebra gli 88 anni.  Riconosciuto universalmente come un uomo di pace per il suo ricorso continuo al dialogo, alla disponibilità e alla speranza, tutto ciò che consiglia con il suo sorriso amorevole, si basa sul non danneggiare gli altri e su come portare loro beneficio.

Il miglior regalo di compleanno per me: per favore abbiate maggiore compassione nel vostro cuore e nella vostra mente” - Sua Santità il XIV Dalai Lama.

sabato 1 luglio 2023

Cosa si guadagna facendo meditazione?

 Al Buddha fu chiesto: -"cosa hai guadagnato con la meditazione?"- Rispose: - "Niente! Comunque lasciami raccontarti cosa ho perso: rabbia, ansia, depressione, insicurezza, paura della vecchiaia e morte".

Il mantra Om Mani Padme Hum

Om Mani Padme Hum (o Hung) è conosciuto come "il mantra della grande compassione" o come "il mantra delle sei sillabe". Come ogni mantra è una vibrazione che protegge la mente dalle emozioni afflittive. Sotto sono riportate le sei sillabe che compongono questo mantra con il loro significato. Oltre che un mantra di purificazione è un mantra che racchiude il significato di unione tra mente, parola, corpo, maschile e femminile, io e noi, in perfetto equilibrio.

 

Anytime Anywhere Meditation

Incontro con esperti in meditazione "Anytime Anywhere Meditation" - prima mondiale, 30 giugno - 02 luglio.  Vedi: https://events.tergar.org/events/detail/anytime-anywhere-meditation-MTk3   

Questo workshop è l'occasione perfetta per iniziare un viaggio alla scoperta di sé con l'associazione Tergar.  "Anytime Anywhere Meditation" è un programma nuovo ed essenziale per rendere la pratica della meditazione accessibile ed efficace. Questo workshop, che rappresenta il lancio ufficiale del programma, sarà tenuto da Mingyur Rinpoche in persona e si concentrerà sull'effetto trasformativo della meditazione. Con un approccio notoriamente leggero, Rinpoche condividerà i metodi che ci aiutano a scoprire le nostre qualità innate. Ci mostrerà che la meditazione non è rigida e che non dobbiamo cambiare noi stessi per essere felici: dobbiamo semplicemente scoprire ciò che già possediamo dentro di noi.
All'evento parteciperanno anche alcuni dei maggiori esponenti della meditazione a livello mondiale, che condivideranno aneddoti e prove scientifiche sui benefici dello sviluppo di una pratica.
Tra gli illustri esperti che parteciperanno a questo workshop, di 3 giorni, organizzato da Mingyur Rinpoche troviamo:

  • Ruth Ormston.  Ruth Ormston è codirettrice dell'iniziativa Mindfulness e membro fondatore del Mindfulness in Law Group, un think tank globale e un ente di beneficenza che si occupa di mettere la mindfulness e le pratiche contemplative al centro delle politiche e dei processi decisionali.
  • Gelong Thubten. Monaco buddista, insegnante di meditazione e autore del bestseller A Monk's Guide to Happiness e del libro di prossima pubblicazione Handbook for Hard Times, Gelong Thubten è specializzato nell'insegnamento della mindfulness nelle aziende, nelle scuole, nelle università, nelle carceri e nei centri di consulenza sulle dipendenze.
  • Luke Doherty. Ha progettato programmi di mindfulness per alcuni dei più importanti atleti e dirigenti del Regno Unito.
  • Wasfia Nazreen. Wasfia Nazreen è l'unica bangladese ad aver scalato il K2 e le Seven Summits e l'unica donna a detenere contemporaneamente i titoli di National Geographic Explorer e Adventurer. In un recente e interessante webinar ha parlato dell'uso della meditazione in situazioni ad alto tasso di adrenalina.
  • Richie Davidson. Il dottor Richard Davidson è un autore pluripremiato di oltre 400 articoli e professore di ricerca di psicologia e psichiatria presso l'Università del Wisconsin-Madison, con particolare attenzione alle basi neurali dell'emozione e dello stile emotivo e ai metodi per promuovere il benessere umano.
  • Wendy Garling. Insegnante di Dharma nella tradizione Lam Rim, Wendy Garling è un'autrice e studiosa pluripremiata che ricerca e scrive storie di donne al tempo del Buddha.
  • Ebi Atawodi
  • Stephanie Wagner
  • Uvinie Lubecki
  • Pawo Choying Dorji
  • Dekila Chungyalpa
  • Cortland Dahl
  • Mark Williams
  • Rasmus Hougaard
  • Venerabile Tashi Choedup
  • Vidyamala Burch

All'incontro di apertura parteciperà anche il monaco Matthieu Ricard.

Informazioni su Yongey Mingyur Rinpoche. Gli insegnamenti profondi e allo stesso tempo accessibili di Mingyur Rinpoche lo hanno reso famoso agli studenti di tutto il mondo. Dopo aver completato la formazione formale nel buddismo tibetano, ha fondato un collegio monastico. In seguito ha collaborato con i neuroscienziati Francisco Varela e Richard Davidson per esaminare gli effetti della meditazione sul cervello; la ricerca che ne è scaturita è stata riportata sia dal National Geographic che dal TIME.

Il primo libro di Rinpoche, La gioia di vivere: Unlocking the Secret and Science of Happiness, è apparso nella classifica dei bestseller del New York Times ed è stato tradotto in più di 20 lingue.

lunedì 12 giugno 2023

Summary of the book "The thousand faces of meditation"

 The authors are Roberto Fantini e Cesare Maramici. See: https://www.edizioniefesto.it/collane/lumen/665-i-mille-volti-della-meditazione  If someone is interested in the text,  can contact me by e-mail: maramicicesare4@gmail.com      

Nowadays oriental disciplines are very popular in the West, among them yoga and meditation. This text  reflects the outcome of the meetings I have had with great meditators, many of whom I have followed courses with.
People often choose a particular path in meditation without getting information on the relevant context. This book aims at throwing a light on a multitude of proposals.

According to Matthieu Ricard, "meditation is not about emptying one's head, but about gradually becoming a better human being. It is necessary to practice meditation in order to identify the causes and mental toxins which are disturbing, and to free ourselves from inner conflicts" (p. 71).

There are essentially two paths: the first one requires a very serious engagement in a well-structured tradition, with initiation ceremonies, discipleship, etc..., while the other path is a little lighter;  through meditation, one usually looks for moments of peace and serenity and above all, well-being. Nowadays it is the pursuit of well-being that is taking hold in our society, a well-being at any cost and to suit everyone's budget.
The book is mainly structured around the three most popular meditation proposals in the West, Tibetan Buddhist meditation (see the Dalai Lama), yoga meditation (which is a step along the way of samadhi) and Mindfulness meditation (a secular meditation, purified of any esoteric aspect and the results of which are evidenced by scientific research). The main characters around which the text is developped are: Matthieu Ricard (a buddhist monk), Christophe Andrè (a psychiatrist) and Amadio Bianchi (a yoga master). The book begins with their interviews where they answer  a series of questions about meditation. Then there is a simulated interview between an experienced meditator and a sincere researcher; through a series of questions and answers, an attempt is made to guide the reader into the world of meditation. What is meditation, what are the main techniques of meditation, etc.

We refer to meditators who are still, almost all of them, alive (many are part of the Italian and French universe) and could be a reference point to start a path. We will also introduce personalities who have tried to find a meeting point between the various spiritual paths (see p. 111). Among these, Father Anthony Elenjimittam and the mandala of the eight paths,  Father Mariano Ballester who created the non-profit association 'Deep Meditation and Self-Awareness (MPA)', and Father Antonio Gentili.

The Dalai Lama invites us continuously to experience various paths and choose the one we feel closest to, and above all he reminds us that discipline and perseverance are needed to get results. Westerners often enquire which is the form of meditation that can bring out results in a short period of time and above all at little cost (p. 60). The Buddha himself told his disciples: "Try one path and see what happens, if it works out for you, use it, otherwise discard it and look for something else".  All researches have confirmed that people need practicing for long periods to get results. Researchs also confirmed that our brain possesses a fantastic property called neuro-plasticity: the ability to change shape and function even in later life. This was demonstrated, among other studies, by the famous case of Phineas Gage, a worker whose prefrontal area of the brain was destroyed in an accident (1848). In 2000, Matthieu Ricard, who  obtained a doctorate in molecular biology, agreed to undergo a series of scientific experiments with Richard Davidson (p. 43), thus creating a bridge between Buddhist meditation and scientific research.

What are the benefits of meditation? The results of these studies are as follows: meditating produces greater activation of the left prefrontal cortex, the one associated with positive emotions, resilience and well-being. It strengthens immune system responses - demonstrating a relationship between the brain and the immune system. It reduces the activity of the right prefrontal cortex, which is linked to negative emotions. Other research has shown that meditation helps develop qualities such as focused attention, empathy and compassion, which are characteristics of Buddhist meditation (p. 43).
Another important aspect is that all these techniques, once considered esoteric, such as meditation, hypnosis, holotropic breathing, listening to sounds and mantras, rituals or shamanic psychology, techniques that combine breath, evocative music, bodywork focused on energy release, artistic expression and group integration, are now accepted in scientific medical circles. Meditation and hypnosis are often offered to cancer patients, and often accompany the patient in the convalescence phase.                                                                                                                                                                   Jon Kabat-Zinn and Christophe André have been using mindfulness techniques in hospitals for many years. Mindfulness has an effect on the body and a favourable impact on health, which is why meditation has been integrated into medical care in Western society today. Moreover, in recent decades it has been introduced in schools, prisons, and companies, as it brings improvement on an emotional level. Meditation also slows down the ageing process. Indeed, the positive effect of meditation on telomeres has been scientifically evidenced. Telomeres are protective caps at the ends of chromosomes that become shorter with each cell division.

There are some important milestones in the development of the relationship between science and meditation: first the creation of the Mind and Life institute, then the experiments conducted with and on Matthieu Ricard in the first brain scans, as well as on another monk Yongey Mingyur Rimpoche, who was subject to brain scanning for 15 years (p. 45). The study that was published by Live Science in 2020, revealed that Mingyur Rinpoche's brain ageing process appeared to have slown down. The European community has allocated around 7 million euros for a project called Sylver Santé to test with reliable data whether meditation can delay the ageing process.

Now let us try to get into details about meditation using the words of Amadio Bianchi (he is the President of the European Yoga Federation and has contributed to a few paragraphs of the book):  The word meditate is often misused; for the Westerner, meditate refers to "mens" , the mental and its activity. Instead, for the Easterner, the practice gets at going beyond the mental, in order to reach higher and extra-ordinary states of consciousness and contemplation and to get in touch with the most spiritual part of our being, to our true Self. We live identifying ourselves with the contents of our mind, created above all by emotions; it is an experience shaped by the mental; distorted images are produced which are mistaken for reality, and so we move away from an objective vision. 

How can meditation help us? Meditation can help bring man back to the present. The most important practice is to develop detachment, to contemplate our mind without being involved in it: it is called the way of knowledge, to observe our thoughts and return to the present reality. Meditation, however, is a means to better experience the present. Meditation, by reducing mental activity, helps regenerate us, as our cells achieve almost complete immobility. Meditation can increase our ability to focus and concentrate; we are able to achieve physical and material results, but above all, it helps us reconnect with our self. The path is difficult, and it takes trust, perseverance, and an approach to meditation devoid of expectation.

What does a person need to meditate? One needs a suitable environment, dimmed light, silence, finding the right time, having completed one's daily duties, and  a blanket because there is a slowing down of body activities. Meditation is an invitation to prepare oneself to listen, it involves an awakening of the state of attention, attention will turn into awareness, and awareness will lead us to consciousness. Life consumed without awareness is like  having never lived through it, or having lived  in the dream state; the moments of meditation are the most intensely experienced moments .

First, meditations must be divided into two types: meditation of suggestion and meditation of knowledge;  meditations practised in the West are suggestion meditations and are not in line with oriental meditation. These sound-accompanied guided meditations are considered propaedeutic, they produce the right conditions to eventually go further and can help  bring about the qualities necessary for knowledge meditation. During this later meditation, the meditator is alone, not even with a teacher. The senses are totally annihilated and one uses the only suitable instrument - consciousness -, to get to know the reality which is our Self. The Self is the part of us that we have in common with all manifestations, it is the only reality; everything else is impermanent and does not belong to us, nothing belongs to us, we leave everything behind when we die. We only leave  with the drop called our self. And with this drop, man goes to meet his divine part, he tries to come into contact and know this divine part, this is the goal of knowledge meditation.

The correct path would consist of three steps with practical exercises:
- awakening of attention;
- attention that transforms into awareness;
- awareness leading to consciousness; consciousness is the appropriate tool provided by nature for the practice of meditation.

Disidentification. You should become a spectator of the body, of the breath, become aware of the emotions,  of your thoughts and the content of your mind. "I am not the body, I am not the breath, I am not my emotions, I am not the mind, but I am also the mind, the emotions, the breath, the body". The next degree is to become aware of being aware. The one who is making this statement is the witness within you. The witness is a quality of your self, recognise the self and repeat 'I am the self, I am the self, I am self'.
Buddhist teachings aim to demonstrate impermanence, non-self (or inconsistency of self) and nirvana (elimination of suffering or dukkha). Any teaching that does not bear these three principles cannot be considered as a buddhism teaching. Nothing has a separate existence or a separate self. Everything has to interact with everything else. 

Nirvana means extinction, especially extinction of ideas - the ideas of birth and death, existence and non-existence, coming and going, self and other, one and many. All these ideas make us suffer. 

The Four Noble Truths are:
- The Existence of Suffering.
- The Emergence of Suffering.
- The ending of Suffering
- The Emergence of Well-Being. 

There is a noble path (the Eightfold Path) that leads to well-being.
They specify that in Buddhism there are two paths: that of relaxation, samatha (mental calmness) which should be associated with deep insight, vipassanā. (pg.151) - Only through calmness,  one could access to a state of deep vision, to get directly in touch with true reality,  and thus understand and accept it for what it is. Both are based on attention and breath control. At first, the mind observes the breathing or the movements of the body, then it becomes one with them.
Following the Western point of view, the central point of meditation consists of three stages: concentration, i.e. focusing all attention on an object which is usually the breath, then letting the mind calm down and then moving on to introspection.

Citations.  "Meditation is a path to connect with the sacred, our divine part, with our true Self".

 "Meditating is a great opportunity, an open door to infinite possibilities and potential. Something, moreover, that is within the reach of everyone, young and old, educated and less educated, healthy or unhealthy. To all, meditation brings benefits, physically, mentally, spiritually. Through meditation it is possible to rediscover oneself, recover harmony and embark on a very specific path of self-realisation' - Paola Giovetti (p. 9)

"At the end of the 20th century, meditation was a sleeping beauty: it was only practised in the silence and secrecy of monasteries, or in small groups of initiates or the exalted. Today, in the third millennium, everything has changed: meditation has become a fashionable phenomenon and a social fact. It is practised in full view of everyone, in hospitals and schools, in companies and artistic or political circles' - Christophe André (p. 12)

"Most of the time, our instinctive and clumsy search for happiness is based on deceptions and illusions, rather than on reality, and so we wear ourselves out trying to shape the world to make it fit our fantasies, or we artificially alter our states of consciousness. Would it not be better to transform our minds?"  -  Matthieu Ricard (p. 15)

"Never forget that your life passes so quickly, like a flash in the summer sky or a hand sign. Now that you have the opportunity to practise, do not waste a moment. Consecrate all your energy to the spiritual path”. - Dilgo Khyentsé Rinpoche (p. 31)

"Meditation or other disciplines enable man to access, step by step, the way, his true nature, the Buddha nature, and through this path man can liberate his true Being. It is a path to the highest state of consciousness to which man can attain, and through which he opens himself to contact with the living Absolute in its essential core. It is through severe discipline and humbly repeated action without ceasing that man gradually becomes imbued with the living Essence of all things in the unconscious depths of his individual self and prepares himself for the Great Union with the Whole" - Karlfried Graf Durckheim (p. 34)

"Awareness of the interconnectedness of the whole with the whole can only lead to deep and compassionate civic and social responsibility." "In meditation there must be no separation between subject and object, between inside and outside. So when we sit in zazen, we are already inside, there is no inside and outside, and we recognise ourselves as One with the whole" - Dario Doshin Girolami (p. 90)

"Let our message be our own life." "Mindfulness is the full awareness of the present moment". "Meditation is not an escape from, but a peaceful encounter with reality" - Thich Nhat Hanh (p. 93)

 'In reality, you are also your thoughts, your beliefs, etc., but not only those: you are above all the consciousness in which they appear. You are Everything: the observer and the observed, what changes (thoughts, perceptions, sensations) and what does not change (consciousness), you are the sea and the waves'  - Mauro Bergonzi (p. 118)

For Pope Francis, in fact, meditating must mean "going to the encounter with Jesus, but always guided by the Holy Spirit". In short, some methodological experience coming from other religious universes may well be welcomed within the practice of Christian prayer, but this must not in any way introduce different doctrinal perspectives, nor insinuate theological doubts, nor contaminate or languish the dogmatically defined contents of the Catholic Creed. (p. 111). 

Meditation is the medicine of the mind, a technique for returning from the artificial state (the mind that lies) to the natural state (p. 120).

In presenting the various meditators, as well as putting them in context, we have tried to point out the various nuances of meditation.

People like Tony Parsons, one of the most radical exponents of non-dualism, have a simple, clear and direct message: there is no one within the body-mind called 'me', there is no individual, but there is a single Self that lives through different forms (p. 122).

For Eckhart Tolle, the goal of meditation is this: to re-discover Presence, the light of Presence in us, in our inner reality. This allows us to see thoughts, feelings, etc. in a detached way, 'to be aware, that we are aware' (p. 138).

Some meditators depart from the three most common approaches to meditation teaching: the first consists of observing the thoughts that pass through our mind without dwelling on them; the second consists of trying to control the mind, to empty our thoughts through techniques of focusing on a precise point, e.g. a statue, a candle, the breath, etc., to the exclusion of all else; the third approach is to merge with the divine. They propose a different and revolutionary approach to meditation, sitting without expecting anything, without anything to seek. They propose developing an attitude of full presence and letting go of the emotions you are experiencing here and now  (p. 140).

The book also talks about the role of the teacher in meditation, the relationship between meditation and science, between Buddhism and science, and the relationship between meditation and death.

Meditation certainly helps us to face death as it urges us to live life to the full, whether we are young or old. What really matters in existence is to use the time we have left as fruitfully as possible, for our own good and that of others. I quote the thought of Gampopa, a Buddhist sage: 'At the beginning, one should be haunted by the fear of death like a deer escaping a trap; halfway through, one should have nothing to regret, like the farmer who tilled his field with care. In the end, one should be as happy as one who has accomplished a great feat' (p. 53).

A possible meeting point is the fact that both Buddhism and science have experimentation as their main focus. Richard Feynman said: 'The principle of science is as follows: The text of knowledge is the experiment; it is the sole judge of scientific truth'. And here is how the Dalai Lama echoes him: 'When the question of validating the truth of a certain assertion arises, Buddhism places the greatest authority in experience, then in reason, and lastly in scripture' (p. 163).

The goal of meditation is to arrive at a state of awakening, to perceive reality differently and to an experience known as enlightenment, which involves a perfectly clear vision of things. 

The regular practice of meditation leads to a personal condition described by all meditators in terms of four elements: the absence of a kind of outer self, emptiness, the absence of a kind of inner self and impermanence. (p. 168). This approach converges with Buddhist thinking of the lack of a controlling self. It is also possible to see a correspondence between this theory of forms in modern psychology and the impermanent character that Buddha attributed to the five aggregates. In Buddhist doctrine, the five skandhas or aggregates are the constituents of the empirical person, namely: form (rūpa); sensation (vedanā); perception (saññā); karmic formations such as habits, unconscious reflexes, (saṅkhāra); consciousness (viññāna). 

Relationship between science and meditation. Many great physicists and Nobel laureates of the 20th century consider consciousness as the foundation of the world, something that includes everything.

"Absolute knowledge is a totally non-intellectual experience of reality, an experience that arises from a non-ordinary state of consciousness, which can be called a meditative or mystical state" - Fritjof Capra (p.169). He wrote the Tao of Physics and sentences from this text are written at CERN in Geneva (The European Organisation for Nuclear Research) under a statue of Shiva Nataraja donated by the Indian government.

John Hagelin (1954 -) is a world-renowned American quantum physicist, and says: "We must assume the existence of a conscious, intelligent mind. This mind is the matrix of all matter."                           Max Planck (1858-1947) asserted: "The consciousness is the main  basis and matter is a derived from consciousness. We cannot go beyond consciousness and everything we talk about, everything we consider to exist, postulates consciousness."   

David Bohm (1917-1992), an American physicist and philosopher wrote, with Jiddu Krisnamurti, the book Where Time Ends. He said: "Consciousness is the vessel that contains everything, absolutely everything that happens in the universe, and outside of it nothing exists".  

Erwin Schrödinger (1887-1961), Nobel Prize winner for physics came into contact with Indian philosophy around 1918, through the writings of Schopenhauer. He said 'Consciousness is the foundation of existence beyond the brain and whatever we can imagine, hypothesise or intuit'.                Amit Goswami (1936 - ), Indian quantum physicist, is the pioneer of a multidisciplinary scientific paradigm based on the primacy of consciousness, known as 'Science within consciousness'.  

Werner Karl Heisenberg (1901-1976) was a German physicist. and one of the main originators of quantum mechanics.  Fritjof Capra says about him: In 1929 Heisenberg spent time in India, as a guest of the famous Indian poet Rabindranath Tagore, with whom he had long conversations about Indian science and philosophy. This introduction to Indian thought brought Heisenberg great comfort, he told me. He began to see that the recognition of relativity, interconnectedness and impermanence as fundamental aspects of physical reality, which had been so difficult for him and his fellow physicists, was the very basis of Indian spiritual traditions. After these conversations with Tagore, he said, "some of the ideas that had seemed so crazy suddenly made a lot more sense. This was a great help to me'. 

 Fred Alan Wolf wrote the text The yoga of time travel: How the mind can defeat time.                           Albert Einstein in 1930, met Nobel Prize winner for literature Rabindranath Tagore in Berlin, thanks to their mutual friend Dr. Mendel.

 

Summary of the book "Yoga as explained to my daughter"

The author is Cesare Maramici. See: https://www.edizioniefesto.it/collane/theoretika/677-lo-yoga-spiegato-a-mia-figlia   If someone is interested in the text,  can contact me by e-mail: maramicicesare4@gmail.com

Yoga is one and it means 'union' and western people has managed to fragment it into a thousand ramifications. "I affirm that one and indivisible is yoga even if today it appears to us in many forms and with many names". Amadio Bianchi, the president of the European Yoga Federation (p. 143).

I have been practising yoga and meditation for more than 25 years, trying to reconcile, as Master Antonio Nuzzo says, the immanent and the transcendent in my daily life. Some time ago, after a yoga class with my daughter, she asked me the following question: "What actually is yoga?" The answer to this question was the starting point for this book.

This short essay "Yoga as explained to my daughter. Everything you need to know to practice Yoga with awareness" (author: Cesare Maramici) therefore attempts to explain, using deliberately simplified language in the form of a dialogue, what yoga is and illustrates the essential elements to know before starting on this path. 

There is often much confusion in the world of yoga, and people choose a path without even reading up on the relevant sapiential context. This book aims to bring some clarity amongst the myriad of proposals, and if the reader wishes to go deeper, he or she has at his or her disposal in-depth studies on various topics and footnotes. In addition, he will find a brief explanation of the main texts that have been cited in the dialogues and a rich bibliography. Yoga can make a significant contribution to reformulating a new ethic, needed today, to achieve a better world. This text has been written to guide people on the path of yoga, agreeing in the spirit of Carlo Patrian: "Spread everything, always, keep no secrets nor anything only for yourselves. Yoga lives in the spirit of sharing, help others to understand".

What is yoga?
For me, yoga is a beautiful harmony between body, mind, breath and energy. It is the colourful note in my day. One must set out on the path of yoga without expectations, knowing that the path will be long. Important in yoga are discipline and the progressive withdrawal of the senses, which are the two wings of yoga. One must simply begin to practise, and then yoga will involve you.

To begin the yoga path one needs a basic ethic, respect for others, and to practise non-violence; without these foundations (which in yoga correspond to yama and niyama) it is better not to begin the path.
There are two basic stages on this path: the first is to be able to be in harmony with oneself and the world around us and become a better human being. The next stage is to reach high states of consciousness, which few people will reach them (as Krishna says in the Baghavad Gita: "many come to me, but only one in a million will find me"). It is important to combine study and practice, and to follow a true Master.

Yoga and Indian philosophy are as immense as the cosmos and consciousness. Thirty centuries of philosophy make it an inexhaustible treasure. This essay not only illustrates yoga, but also the milestones of the encounter between East and West (In 1929, the writer Romain Rolland (1866-1944), Nobel Prize winner for literature in 1915, wrote The Life of Ramakrishna and The Life of Vivekananda. Gustav Jung (1875-1961) in 1936 wrote Yoga and the West, a beautiful little book in which he praises the discipline of yoga, but warns Westerners against practising it.), The book illustrates the relationship between science and spirituality, the relationship between religion and spirituality and atheism (p. 59-61), and illustrates the attempts made by Catholic monks and theologians to foster a dialogue with Indian spirituality (p. 47). Various Catholic personalities practising yoga and meditation in various ways are then presented (pp. 48-49), such as Sister Infant Tresa 'Christ's yogi' who created ashrams in Kerala (p. 48). Master Giorgio Furlan (died November 2021), one of the pioneers of yoga in Italy, organised a festival called 'Meeting East and West' and there, I met Father Anthony Elenjimittam (1915-2011) and Father Mariano Ballester (1935-2021) and at the Rome yoga festival I met Father Antonio Gentili (1937- ). The period when yoga began to spread in Italy is also illustrated (In 1974, under the pioneering impulse of a few teachers, the Italian Yoga Federation was established (p. 55)). In the background is also presented the author's journey in this noble discipline. An attempt has also been made to clarify the relationship between yoga and Buddhism, yoga and Tantrism, and what the famous kundalini is, etc. In a 1970 text, Kundalini, the evolutionary energy by Gopi Krishna, is illustrated the experience of this psychic state considered almost unattainable: the awakening of kundalini.

Initially, orthodoxy in India consisted of the spiritual domain of one caste, that of the Brahmans, and the theological system was traced back to two elements: - the Vedas, an unalterable body of scripture; - sacrifice, by far the most important element. Then there was a long and continuous period of transformation and all the cultural, mystical and indigenous complexity was absorbed into orthodoxy and the Vedas were continually reinterpreted.

This continuous reinterpretation and assimilation developed along two lines: - the Aryan gods were replaced by indigenous gods such as Shiva, Visnu, Krishna, who would later have his consecration in the Bhagavad Gita; - there was the replacement of rituality and sacrifices by knowledge and gnosis and this opened the way to the Upanishads and other philosophical paths such as Vedanta and Yoga. In the Brahmanas, which are Vedic texts, the following sentence is found: 'That world, the world of the gods belongs only to those who know'. In the Mundaka Upanishad one finds the following verse: 'Sacrifices are like pirogues sailing in the middle of the ocean, at any moment they may go down'.

In around the 5th century AD, the bhakti movement began in India, based on devotion to and personification of the deity. Thus the cult of the god Shiva (Shivaism) and the cult of the god Vishnu (Vishnuism) developed. In the Indian Pantheon, the trimurti, the manifest part of the supreme divinity that makes itself into three to preside over the different states of the universe, is affirmed. Brahmâ the god of creation, Vishnu the god of preservation and Shiva the destroyer. From the cult of Shiva originates the current of Shaktism and Shakti, the feminine energy is depicted as Shiva's wife. For the first time in the spiritual history of Aryan India, Shakti, representing the divine mother and the cosmic force, acquires a predominant position. From the 10th century onwards, Tantric sects inspired by Shaktism focus on the energetic aspect. In Tantrism, sexuality is considered important for spiritual discipline and is elevated to an object of great respect, considering it a privileged vehicle to lead man to an understanding of himself and his role in the world. An anti-ascetic tendency is evident in Tantrism. There is a certain impatience with philosophical speculation and a certain aversion even to meditative practice that would have a hypnotic power over the practitioner.

There are many points in common between hatha yoga and Tantrism: body purification techniques, body and breath control and the awakening of energy. The importance given by hatha yoga and tantra to the body is unique in the history of spirituality: the body is regarded as a reliable tool for attaining eternal life and is considered essential on this path. Even Patanjali considered illness an obstacle to the yoga path. Hatha yoga is synonymous with physical health and later becomes a technique for curing illness. In Tantrism, unlike hatha yoga, ritual sexual union is illustrated, which is a mystical technique and an accelerator to higher consciousness.

People, at a certain age, begin to ask questions about the inner life and existence that is not merely a transient and natural phenomenon. "There can be no doubt that the serious pursuit of the yoga ideal is a difficult task, which cannot be undertaken as a mere pastime, nor as an escape from the anguish and tension of daily life. It can only be undertaken on the basis of a fuller understanding of the nature of human life and the mystery and suffering inherent in it, and the further realisation that the only way to end this unending misery and suffering is to discover the truth within oneself, by the only method available: precisely the discipline of yoga". From the book The Science of Yoga by I.K. Taimni

Yoga is not a wellness or stress-relieving practice, but a spiritual path that aims at reuniting the self with the Self, eliminating suffering and achieving bliss. Yoga is an age-old discipline comprising a series of physical and mental practices used to attain spiritual knowledge and perceive the manifestation of the Divine within us. All scholars agree that the term yoga indicates the different Indian 'ways' for the unification or transformation of the consciousness that is the true essence of the individual.

Why practise yoga? You practise yoga if you want to know the essence of who you are, yoga is a path that allows you to act simultaneously on body and mind, and seeks the perception of totality, seeks to reduce the influence of the ego and improve the quality of observation. What is my essence, my identity, if I discard all outward manifestations? We suffer because we do not really know who we are. The true Self only exists when I discard all that I am not.

Definitions of yoga: - Yoga is an extraordinary inner journey that leads to great psychic and physical balance. - Yoga is the science of spirituality, it is an attempt to arrive at a dimension where past, present, future and a consciousness freed from the fluctuations of the mind coexist. - Yoga is a practice that connects us with the unconscious, in building stability in the posture we build inner stability and a new way of approaching life. - Yoga is experimental knowledge, nothing can be acquired without action and without practising asceticism. - Yoga only manifests itself through yoga. - One needs continuous practice (abhyasa) and detachment (vairagya).

- Yoga is a path that helps one dive into oneself and perceive the essential Self, which is actually the only thing that exists. The world, the individual soul and God are appearances within it'. - It is above all a long path to transcend the limits of phenomenal reality and perceive the highest states of consciousness and arrive at samadhi, a special state of awareness. - The description of the psychophysical technique and the altered state of consciousness achieved mean that yoga has much in common with psychological disciplines and, in particular, with psychotherapy.
 
Consciousness is the true essence of the individual and is one of India's greatest discoveries. For yogins, developing a higher consciousness does not mean isolating oneself from reality, but exactly the opposite. That is, it means living life intensely and concretely in an eternal present, at levels inaccessible to the profane. Indian ascetics and yogins know four modes of consciousness: - waking or diurnal consciousness where one experiences ordinary experiences; - sleep consciousness with dreams; - dreamless sleep consciousness where consciousness is nullified; - pure consciousness or turiya where one can experience ultimate truth or cosmic consciousness. Yoga is thus a long path to discovering our true essence, pure consciousness.

Bhahman and Atman, consciousness, the symbol AUM. - That which is me, this mysterious source from which my view of the world comes, that which sees everything, that which perceives everything is the Atman and coincides with everything that appears, with the foundation of reality (the Brahman), I am not just this body, this mind, I am the whole universe.

The paths of yoga. There are several paths. None of these paths is independent of the others, but they are more or less closely interwoven. We can compare yoga to a tree whose branches spring from the same root. We have the following paths: Hatha yoga, Laya yoga (divided into bakthi, shakti, mantra, yantra), Dhyana, Raja (divided into jnana, karma, kundalini, samadhi).                                               Yoga Sadhana, the spiritual practice of yoga, is a yogic path that unites the various paths of yoga: - hatha, the yoga of effort, - karma, the yoga of acting without expectations, - bhakti, the yoga of devotion, - jnana, the yoga of knowledge, - raja, the royal yoga of meditation.
 
"Be a yogi, Arjuna". The yogi is superior to those who follow the path of asceticism, or knowledge, or action. Bhagvad Gita ch. VI, .46

The basics of Hatha yoga are: - Shaṭkarma (purifications), - Asanas (postures), - Prāṇāyāma (breath control), - Mudrā ("seal") is a symbolic gesture that is used to obtain benefits on the physical, energetic and/or spiritual plane, - Bandhas (closures) are voluntary physical contractions involving certain groups of muscles and tendons, they serve to channel the breath and vital energy.

Today, yoga is considered a practice that promotes well-being and progress worldwide. In 2014, Narendra Modi, the Indian Prime Minister had the United Nations establish an official day to celebrate yoga. 

Master Antonio Nuzzo emphasises: 'Yoga is not a sport, nor an activity, but a millenary discipline that we 20th century people have reinterpreted. To understand yoga, one should study the ancient texts, understand them and apply them to the practice that will have to be adapted to our era'.

The texts that are indispensable for understanding yoga are the following: - Yoga sutras of Patanjali, - The Bhagavad-Gita, - Yoga tattva and the Upanishads explaining yoga. - HathaYoga Pradipika, - Gheranda Samitha, - Shiva Samitha
 
Yoga, as a system in its own right, indicates a speculative path and a salvific system in India that is based on a text, the Yoga sutras of Patanjali dating between the 2nd and 6th centuries AD. On the basis of this text, a separate school called yoga was born. The Yoga sutras are the result of the enormous effort made by Patanjali to examine and structure the enormous spiritual heritage of India that existed up to that time, consisting of ascetic practices and contemplative rules. Patanjali does NOT think that metaphysical knowledge can lead to liberation. Gnosis prepares the ground, but liberation must be conquered by means of the ascetic (tapas) and meditative technique described in the Yoga Sutras. The Yoga Sutras describe in detail the Kaivalya, the liberation, the ecstatic trance that is the true purpose of yoga. - Ecstatic trance is an altered state of consciousness and pure bliss in which one experiences Sat-Chit-Ananda, the consciousness of pure existence. Summary p. 88.  

Master Antonio Nuzzo emphasises: 'Yoga is not a sport, nor an activity, but a millenary discipline that we 20th century people have reinterpreted. To understand yoga, one should study the ancient texts, understand them and apply them to the practice that will have to be adapted to our era'.

The texts that are indispensable for understanding yoga are the following: - Yoga sutras of Patanjali, - The Bhagavad-Gita, - Yoga tattva and the Upanishads explaining yoga. - HathaYoga Pradipika, - Gheranda Samitha, - Shiva Samitha
 
Yoga, as a system in its own right, indicates a speculative path and a salvific system in India that is based on a text, the Yoga sutras of Patanjali dating between the 2nd and 6th centuries AD. On the basis of this text, a separate school called yoga was born. The Yoga sutras are the result of the enormous effort made by Patanjali to examine and structure the enormous spiritual heritage of India that existed up to that time, consisting of ascetic practices and contemplative rules. Patanjali does NOT think that metaphysical knowledge can lead to liberation. Gnosis prepares the ground, but liberation must be conquered by means of the ascetic (tapas) and meditative technique described in the Yoga Sutras. The Yoga Sutras describe in detail the Kaivalya, the liberation, the ecstatic trance that is the true purpose of yoga. - Ecstatic trance is an altered state of consciousness and pure bliss in which one experiences Sat-Chit-Ananda, the consciousness of pure existence. Summary p. 88. 

In the Bhagvad Gita, the masterpiece of Indian spirituality, the yoga expounded by Krishna is not about the classical yoga of Patanjali, nor is it about the complex of ascetic practices that were present almost everywhere in the Indian texts and the Mahabharata. Here action and devotion are both valid methods of attaining salvation. By not enjoying the fruits of action, man turns action into sacrifice and can thus continue to participate in social life and profane activities. The yoga of action constitutes the originality of the Bhagvad Gita and this will bring this work unprecedented success in India. In the Gita, yoga is superior to asceticism (tapas), superior to science (jnana), superior to sacrifice. Krishna's discourse is the complete triumph of yoga practices and the validation of yoga in the face of Hinduism. It will form the basis of subsequent yoga literature. The Bhagavad Gita is the summary of the Upanishads and is the heart of the Vedanta school and at the same time a landmark text of the Aryan-Brahmanic society. In fact, it constantly reiterates the concept of dharma, i.e. the fulfilment of one's caste duties in the most correct manner. This will lead to karmic evolution and ultimate liberation. Summary p. 81.

Hatha Yoga Pradipika (1300-1400 AD) is the first text on hatha yoga is attributed to Swatarami. It is a treatise that emphasises the importance of asana practice to achieve samadhi (the ultimate goal of yoga). Gheranda Samhita (1675-1700 AD) is one of the main texts of haṭha yoga (along with the Śiva Saṃhitā) by Gheraṇḍa and his disciple Chandakapali.

Disease. Most of the diseases that afflict humanity today have a psychosomatic origin. Diseases are the result of a lack of harmony with life and ourselves. In order to regain a state of health and well-being, it is necessary to recover this lost harmony and to reconsider our lifestyle and beliefs.

Academics and practitioners. For me, it was a great discovery to realise that the body is pervaded by a mysterious inner consciousness and energy, and that yoga possesses a language that, through postures, breathing, meditations, allows one to communicate with this consciousness and energy. My hope is that the academic world will get in touch with the community of practitioners to create such a synergy that this noble discipline can be spread properly. Beyond the differences between East and West, religion, spirituality, atheism and secularism, one should try to reformulate a new ethic to achieve a better world to which, I strongly believe, yoga can make a significant contribution. The transition from enlightenment to liberation is only achieved when this realisation is put into practice, i.e. transferred into daily practice. In the case of yoga, liberation is achieved by putting into practice the realisation that we and others are really the same entity, which translates into putting ourselves at the service of others in an altruistic and selfless manner.
Quotes. "the sage, having realised that the origin of the senses is different from that of consciousness, and having ascertained that the senses arise and disappear indistinctly from consciousness, is no longer afraid. When the five senses and the mind cease their activity, the mind no longer operates, then the highest goal is said to have been attained. This stillness of the senses is called yoga.

"The awakening of kundalini is the manifestation of an active evolutionary process in the human being tending to transcend the boundaries of the mind and the acquisition of a higher state of consciousness".

The essence of the Upanishads is expressed in the mahavakya i.e. the great sayings, the four Vedic aphorisms: I am the Brahman (Aham Brahmasmi); - You are that (Tat Tvam Asi); - The atman (the essence of every living being) is the Brahman (Ayam atma brahma); - Consciousness - knowledge is the Brahman (Prajnanam Brahman).

André Comte Sponville, a well-known French philosopher whom I adore, says: 'We cannot do without communion, fidelity, love, but neither can we do without spirituality. In the West, spirituality has become socially identified over the centuries with a religion (Christianity), and we have come to believe that religion and spirituality are synonymous' (p. 58)

Choosing between the many yoga proposals might not be so difficult after all. It would suffice to apply two simple criteria: - 'yoga is beyond form'. Which means that yoga is not pilates or mere exercise, what counts is the intention of why one does yoga: if we are projected in the search for the higher Self we are in yoga, otherwise we are in pilates. It is essential to be aware of this. - Money and spirituality are irreconcilable. This means that the practitioner, attending 35 euro classes in elegant surroundings, is not ready for the renunciation and withdrawal of the senses to which yoga invites us. (p. 64)

The great Indian mystic, Ramakrishna, taught that even atheism can be, for some, a step towards enlightenment and thus be part of an individual's spiritual evolution: "If an atheist is sincerely convinced that he is developing through great personal effort and commitment, aware that he is a seeker of truth, then just as fresh air passes through an open window, so truth is revealed to the mind left open by a sincere spirit of seeking. The only obstacle to progress is closing the entrance to understanding with the shutters of self-centredness" (p. 60)

The 14th Dalai Lama himself, Tenzin Gyatso states: 'I do not believe that religion is indispensable for spiritual life' (pg 61)

Carl Gustav Jung asks: "What happens to prompt a deep work of consciousness when the unconscious still occupies preponderant parts of the personality? ". (pg. 62)

"Yoga is the union of the individual soul with the Supreme Lord. When the yogin disconnects from the outer world and dissolves completely into the universal Self, he consecrates himself to God. He achieves self-realisation by becoming one with God. This union is yoga'. Kabir (p. 75).

In Chapter 15, verse 15 of the Bhagavad Gita, Krishna tells Arjuna: "I am in the heart of every being and from Me comes remembrance, knowledge and oblivion. The end of all the Vedas is to know Me; verily, I am the One who composed Vedanta, and I am the One who knows the Vedas". (p. 116).

"But what is it that you are seeking? There is nothing, there is only the process of seeking, your life is only your existence, the objective world is made up of duality, in the objective world there is only dependence. Only consciousness is independent, and it is only a tiny speck, but this whole vast illusory world arises from it'. Nisargadatta Maharaj (p. 133).

To understand the true nature of Yoga, as a path to spiritual realisation, it is necessary to have an insight into the six orthodox Indian philosophical systems (darshana), i.e. tolerated by Brahmanism, which are as follows: Nyaya (Logic), Vaisesika (Physics), Mimamsa (Ritualistics), Samkhya (Philosophy), Yoga (Psychology), Vedanta (Theology). See Insight 7 (p. 112).

 

Nauli

Hatha Yoga Pradipika afferma che Nauli stimola il fuoco digestivo, elimina le tossine, l’indigestione e la stitichezza. È considerato uno Shat Karma (o Shatkriya, Il kriya è un'azione di purificazione mentale e fisica), ovvero “una delle purificazioni interne” aiuta a rimuovere l’eccesso di catarro, muco e grasso.
Il Gheranda Samhita invece descrive Nauli nel seguente modo: “Con grande forza muovi lo stomaco e l’intestino da una parte all’altra” e afferma che distrugge tutte le malattie del corpo. 

Vediamo insieme come  effettuare l'esercizio più potente dello Hatha Yoga passo per passo;  perché e quando praticarlo:  https://www.youtube.com/watch?v=sw0x4Pv4_z0

Parti del video:
01:44 uddiyana bandha (ritirare l'addome verso l'alto)
03:10 agni sara dhauti
04:00 isolamento retti addominali
04:21 isolamento obliqui addominali
04:47 il ruolo delle mani nelle esecuzione di nauli
05:25 esecuzione nauli
06:25 il ruolo dell'espirazione
07:35 consigli per l'esecuzione

Inizialmente fare rotazioni da sinistra a destra a polmoni vuoti.

Testi consigliati e citati nel video:

  • Asana Pranayama Mudra Bandha - Satyananda Edizioni; è un buon manuale completo di yoga ed è bene descritto anche il procedimento per praticare nauli
  • Gheranda samhita. La scienza dello yoga 
  • Hathapradipika. La luce dell'Hathayoga  

Una così lunga lettera - Mariama Ba

Una così lunga lettera è una dei capolavori della letteratura africana, e attraverso questo libro del 1981, l'autrice Mariama Basvela con assoluta precisione le iniquità della poligamia vigente in Senegal.

Mariama Bâ nasce nella città di Dakar. Rimasta orfana, la educano i nonni materni secondo canoni tradizionali che non prevedono obbligo di proseguire negli studi scolastici. Ma, così straordinaria è la sua intelligenza che, spronata dai suoi professori, ottiene la Laurea in Pedagogia. Amica del poeta Senghor, partecipa da protagonista al riscatto culturale del Senegal che si è liberato dal colonialismo francese. Madre di nove figli, prende dolorosamente coscienza dello stato di subordinazione in cui è tenuta la donna nel suo paese dove la poligamia è praticata all’eccesso e l’uomo può avere fino a quattro mogli. Mariama capisce che senza l’emancipazione delle donne non c’è futuro per l’Africa perché: “Dove soffre una donna, soffre l’intera umanità.” Mariama è attiva nelle associazioni femministe ma è con i suoi due romanzi che riscatta completamente la condizione femminile. Dopo il grande successo editoriale di “Una così lunga Lettera” nel 1981 fu pubblicato, postumo, il libro “LA sposa bianca di Ousmane”. Mariama Bâ è scomparsa nel 1980, appena cinquantenne. Oggi, in Senegal, i suoi scritti sono libri di testo nelle scuole.

Un romanzo epistolare che è lo scambio di pensieri tra due amiche; l'educazione dei figli, i pregiudizi, le usanze rinnegate, la dignità femminile, i rapporti tra uomo e donna, l'amore.
La grande scrittrice senegalese affronta temi quotidiani, osservandoli da un'angolatura differente, rispetto a quella che potrebbe essere la nostra visione, di fronte ad argomenti così "rilevanti".
Un nuovo modo di intendere le cose, di viverle... il tentativo, ben riuscito, di far comprendere a noi occidentali che esistono svariati modi di vivere..


Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono ci...