giovedì 6 luglio 2023

E tu di che yoga sei?

«Chiunque possa respirare può praticare lo yoga. Perché non sei tu che ti adatti allo yoga, è lo yoga che si adatta a te» ha scritto il maestro T.K.V. Desikachar.  

Lo yoga è una disciplina considerata al pari di una terapia ma è anche un universo di scuole e di varianti e quando si entra in contatto per la prima volta con questa nobile disciplina si resta disorientati e ci si può perdere nelle sue molte varianti: ce ne sono tantissime. Ognuno può seguire il percorso che vuole, ma si dovrebbe scegliere una scuola che faccia riferimento alla disciplina antica, e quindi a un approccio completo, altrimenti parliamo solo di ginnastica, mentre lo yoga è molto di più.

Lo yoga nasce principalmente per predisporci alla meditazione, per ridare equilibrio a mente e corpo, respiro e energia, ma regala tanti altri benefici. Con la pratica costante si acquisisce una maggiore elasticità di muscoli e articolazioni che si traduce anche in flessibilità e forza mentale. Impari a prendere confidenza con il tuo fisico e migliori la concentrazione. In più, rilassi la mente, contrasti lo stress e metti a tacere l’ansiogeno chiacchiericcio mentale.

Tra i principali tipi di yoga troviamo: 

- L’Hatha yoga è perfetto per chi inizia, perché il lavoro è graduale e ha il vantaggio di essere molto versatile: ognuno può capire fino a che punto spingersi e anche le posizioni più difficili possono essere semplificate. È lo yoga classico, la pratica che più si avvicina all’originale di più di tremila anni fa. Si assumono le diverse posizioni, dette asana, con movimenti lenti e morbidi, si cerca di mantenerle per qualche minuto sincronizzando il respiro (pranayama). E man mano che si pratica, elasticità e flessibilità migliorano. È una versione piuttosto statica. L’esecuzione delle asana richiede concentrazione e in alcuni casi anche una buona dose di equilibrio..

- Simile all’Hatha è l’Ananda yoga, lo yoga della felicità. Le asana sono le stesse, ma mentre si eseguono si ripete come un mantra un’affermazione su cui riflettere. Un esempio? Assumendo la posizione dell’aquila, si dice: «Al centro delle tempeste della vita, sono sereno». 

- Adatto a chi è soggetto a dolori muscolari ed è sempre molto teso e contratto è il Restorative yoga. È una pratica assistita: grazie a cuscini, coperte, sedie, mattoncini di spessore vario, si possono assumere e mantenere tre o quattro posizioni per un tempo prolungato (fino a 20-25 minuti). Si fanno piegamenti, leggere torsioni, si lavora delicatamente sulla spina dorsale, sulle curve cervicali e lombari, e piano piano si permette al corpo di lasciare andare con dolcezza tensioni e stress. Perfetto per sciogliere blocchi fisici o emotivi, è adatto anche a chi non è più giovane o soffre di malattie croniche, come la fibromialgia, ma anche di disturbi come l’insonnia».

- Simile al “restorative” è l’Iyehngar yoga: anche questo prevede l’uso di attrezzi (coperte, cinture, cuscini, sedie, mattoni), come aiuto per chi è meno flessibile o ha difficoltà a raggiungere e mantenere le posizioni. Oltre all’effetto decontratturante dà maggiore flessibilità e forza. Nell’Iyehngar yoga sono richieste grande precisione e corretto allineamento, obiettivi che si ottiengono con un lavoro di muscoli e di concentrazione.

- L’Ashtanga yoga è una variante della disciplina indiana che prevede l’esecuzione di varie serie di posizioni, dalla più semplice alla più complessa. Si passa da un’asana all’altra in modo molto fluido, senza fermarsi, sincronizzando il respiro. È uno yoga molto dinamico, adatto a chi è già allenato e ha un certo grado di forza e flessibilità. Con l’Ashtanga si migliora anche la resistenza, allena cuore e polmoni perché il ritmo è piuttosto alto, e i muscoli vengono tonificati.

- Prende ispirazione dall’Ashtanga il Power yoga. Anche in questo caso, non ci si ferma tra una posizione e l’altra e a ogni movimento è abbinata un’ispirazione o un’espirazione. Non ci sono sequenze fisse e può essere calibrato anche in base alle proprie caratteristiche.

- Più soft dell’Ashtanga, è il Vinyasa. La pratica è simile a una danza: al ritmo di musica, si passa da una posizione all’altra, in una serie di movimenti sempre sincronizzati con il respiro. Anche il Vinyasa  aiuta a migliorare la resistenza.

- Una versione più meditativa è il Raja yoga, lo yoga regale, che si basa sul libro yoga sutra del filosofo indiano Patanjali. In una delle sue osservazioni c’è il senso di questa pratica: «Lo yoga è l’arresto delle fluttuazioni della mente». «L’obiettivo principale è mettere a tacere i pensieri vorticosi per raggiungere uno stato di pace e maggiore consapevolezza». «Le posizioni sono quelle dell’Hatha yoga. Entri nell’asana, cominci a respirare profondamente. Quando cominci a sentire meno il corpo, smetti di ascoltare i sensi e osservi quel che accade dentro di te. Così ti liberi da preoccupazioni e pensieri ed entri in uno stato meditativo che infonde calma». Il Raja yoga può essere praticato anche da persone con disabilità fisiche e ti aiuta a raggiungere alti livelli di consapevolezza e lucidità. Ideale per chi ha la mente che gira senza sosta.

- Per chi vuole rilassarsi o esplorare la dimensione più meditativa della disciplina, c’è anche l’Yin yoga. I movimenti sono lenti, si mantengono le posizioni per 4-5 minuti, con lunghe espirazioni e ispirazioni. Utile per chi vuole calmare la mente, allentare lo stress, ritrovare l’armonia tra mente e corpo.

Siti utili per conoscere lo yoga in sessioni e minipratiche: smartyogaclass.lifegate.it e yogajournal.it

Orientarsi tra le tantissime offerte e scegliere il centro giusto in cui praticare non è semplice. Tieni conto innanzitutto di una cosa fondamentale: lo yoga è un percorso individuale che richiede costanza per poter ottenere dei benefici. Quindi valuta anche il fattore comodità. Pare banale ma il centro più famoso può non servirti se devi fare un’ora di auto per arrivarci. È importante anche scegliere un maestro e trovare un ambiente per praticare in tranquillità. «Per capire se una scuola fa per te, partecipa a una o due lezioni gratuite così potrai verificare se l’ambiente ti fa sentire a tuo agio e se scatta un buon feeling con il maestro. Osservati alla fine della lezione, ascolta come ti senti: dovresti avvertire l’impressione di aver davvero staccato la mente e sentire il corpo più morbido, elastico e rilassato».

Articolo di  Chicca Belloni  preso da Donna moderna benessere  -  15 06 2023  https://www.donnamoderna.com/benessere/yoga-posizioni-hatha-asana

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