martedì 29 giugno 2021

Cos'è la coscienza secondo i fisici?

“Cos’è la coscienza? Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, anche se non da tutti accettato, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’.    

Nessuna scoperta scientifica si è dimostrata così vicina a certe idee spirituali come la teoria della fisica quantistica. Il misticismo quantistico è un insieme di credenze metafisiche e pratiche associate che cercano di collegare la coscienza, l’intelligenza, la spiritualità o mistiche visioni del mondo alle idee della meccanica quantistica e alle sue interpretazioni.  Nel 1961, Eugene Wigner scrisse un articolo, intitolato “Osservazioni sulla questione mente-corpo”, in cui suggerisce che l’osservatore cosciente giochi un ruolo fondamentale nella meccanica quantistica e sia capace di creare la realtà. Negli anni settanta si forma il gruppo Fundamental Fysiks, un gruppo di fisici che abbraccia la mistica quantistica impegnandosi in parapsicologia, meditazione trascendentale e varie pratiche mistiche orientali. Molti fisici esperti Fritjof Capra, David Bohm, John Wheeler e Paul Davies aderirono a questo movimento. Capra scrive Il Tao della fisica: Un’esplorazione dei paralleli tra fisica moderna e misticismo orientale (1975).     Vedi l'interessantissimo articolo sul misticismo quantico

Alla base della diversità della vita c’è ‘Unità’ di mente e materia, e questa è la coscienza universale. La coscienza non è creata dal cervello, non è semplicemente il risultato di una reazione molecolare, di processi chimici nel cervello, ma è l’aspetto fondamentale in natura, ed è chiamato il ‘campo unificato’.”

John Hagelin (1954) è un fisico teorico quantistico statunitense di fama mondiale, specializzato nella teoria delle superstringhe, noto per le sue ricerche nelle teorie di unificazione dei campi asserisce: “Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.”

Max Planck (1858 – 1947), il fisico tedesco che ha ideato la teoria dei quanti e la meccanica quantistica che, insieme con la teoria della relatività di Albert Einstein, è uno dei pilastri della fisica moderna diceva  "Considero la coscienza come fondamentale e la materia come derivata dalla Coscienza. Non possiamo andare oltre la Coscienza e tutto ciò di cui parliamo, tutto ciò che consideriamo esistente, postula la "Coscienza".  “Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse, proprio come in un videogame il giocatore e lo schermo sono uniti dalla partecipazione in un processo comune. In questa visione, la mente e la materia sono due aspetti di un unico tutto e non sono più separabili di quanto non lo siano la forma e il contenuto. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è Una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà.Vorrei dire che nel mio lavoro scientifico e filosofico il mio principale interesse è stato di comprendere la natura della realtà in generale e della coscienza in particolare come un tutto coerente, che non è mai statico o completo ma che è un processo senza fine di movimento e di apertura".

David Bohm (1917 – 1992)  fisico e filosofo statunitense, ha elaborato la cosiddetta interpretazione della meccanica quantistica. Bohm ha inoltre elaborato la cosiddetta teoria olografica, per cui nell’universo esisterebbe un ordine implicito, che non vediamo e che Bohm paragona ad un ologramma, nel quale la sua struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte. “La coscienza è il recipiente che contiene tutto, assolutamente tutto quanto avviene nell’Universo, e al di fuori del quale non esiste nulla.  La sola possibilità è di accettare l’esperienza immediata che la coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un’illusione (il maya indiano); la stessa illusione è prodotta da una serie di specchi, e allo stesso modo Gaurisankar e il monte Everest risultano essere la stessa vetta vista da differenti vallate.

Erwin Schrödinger (1887 – 1961) è stato un fisico e matematico austriaco. È noto per i suoi contributi alla meccanica quantistica, in particolare per l’equazione d’onda, poi chiamata equazione di Schrödinger in suo onore, per la quale vinse il Premio Nobel per la fisica nel 1933, e per il famoso esperimento mentale del gatto di Schrödinger.  La coscienza è il fondamento dell’esistenza al di là del cervello e di qualsiasi e di qualsiasi cosa possiamo immaginare, ipotizzare o intuire. È incredibile, per me, che tutte quelle persone intelligenti capaci di costruire grandi acceleratori e condurre ricerche, diciamo così, avventurose, non nutrano poi il minimo dubbio sulla loro metafisica di base, secondo la quale tutto è solo e unicamente materia.   La mente, la consapevolezza, non sono altro che epifenomeni del cervello. La fisica quantistica  afferma che se la materia consiste in possibilità di consapevolezza, allora anche la mente, le energie vitali che percepiamo e gli archetipi che intuiamo possono rientrare tra le possibilità della consapevolezza...  La consapevolezza è il fondamento di tutto l’essere, inclusa la materia. La materia consiste di onde di possibilità tra cui la consapevolezza può scegliere.

Amit Goswami (1936-), fisico quantistico nato in India, ha conseguito il dottorato in Fisica nucleare teorica all’Università di Calcutta nel 1964. È stato professore di Fisica all’Università dell’Oregon fino al 1968. Il professor Goswami è pioniere di un paradigma scientifico multidisciplinare fondato sul primato della coscienza, conosciuto come Scienza all'interno della Coscienza. La sua ricerca è stata pubblicata nelle riviste scientifiche in tre diversi campi, fisica, biologia e psicologia.  Nella sua essenza la quantistica è la fisica delle possibilità. Qualunque oggetto è fatto di possibilità.  La coscienza non è materiale. Il cervello non crea la coscienza perché essa non è un fenomeno cerebrale. In fisica quantistica, continua il professor Goswami, abbiamo delle possibilità, di conseguenza possiamo dire che abbiamo possibili particelle elementari che creano possibili atomi, che compongono possibili molecole, che a loro volta, creano possibili reti neurali che formano un possibile cervello che ci dà una possibile coscienza.  Chiediamoci allora in che modo la coscienza interagisce con la materia... Dobbiamo ritenere la coscienza, non la materia, come fondamento dell’esistenza. È un cambio radicale di paradigma. E se pensiamo che la materia sia fatta di possibilità di coscienza, allora dobbiamo ritenere che non sia il cervello a creare la coscienza, bensì che sia contrario: è la coscienza stessa a creare il cervello. È evidente allora come in questo modo possa comprendersi che la scelta di coscienza non è più un atto dualistico di coscienza e materia. Il dualismo scompare perché la coscienza nell’interagire con il campo quantico sta scegliendo una sola possibilità che di per sé è la propria possibilità. 

Fred Alan Wolf (1934 - ) oltre ad essere un fisico quantistico e uno scrittore, ha insegnato in numerose università, in USA e in Europa. La sua passione e la sua competenza nell’ambito della fisica quantistica e negli studi sulla coscienza emergono con evidenza dalle sue numerose pubblicazioni scientifiche. Fred Alan Wolf durante la sua vita ha incontrato e collaborato con alcuni dei più famosi scienziati del nostro tempo, tra cui David Bohm, Richard Feynman e Werner Karl  Heisenberg (vedi in fondo all'articolo)Dai più profondi strati della fisica, passando per la  metafisica approdò al misticismo e alla spiritualità. Uno dei temi piu’ affascinanti della nuova fisica quantica è l’idea che la realtà fa capolino allorché la tocchi con la coscienza e sparisce dall’esistenza quando la privi della tua coscienza. Se segui questo fino alla sua conclusione logica vedi che c’è una sola Anima nell’universo. Una Coscienza capace di far venire alla luce una realtà e toglierla dalla manifestazione. Se hai questa esperienza è perché ti sei identificato o stai lavorando per riconoscere questo tipo specifico di consapevolezza o ne fai parte. Questo accendersi e spegnersi della realtà è una parte molto importante: indica che la mente o questa Mente unica fa parte del mondo fisico.  Se il mondo fisico è maya, illusione, che cos’è reale? Questa è la domanda che ci fa impazzire. Ma la realtà non è solo il mondo fisico, è la relazione della mente con il mondo fisico che ci procura la percezione della realtà. Non c’è realtà senza la percezione di quella realtà. , lo esamini e cerchi di capire come funziona, concludi scientificamente che la fisica quantica governa queste leggi operative. Esiste da più di 100 anni e le sue leggi funzionano universalmente. Il mondo non è come sembra apparire. Ci sono strani accavallamenti di realtà, realtà parallele e oggetti che esistono in due luoghi allo stesso tempo e questo tipo di cose...  Se accetti l’Uno, allora la sola possibilità dell’illusione di separazione dall’Uno è di basare il ragionamento sulla dualità. La dualità è molto più di due. Dualità è tutto quello che sembra esistere al di fuori dell’Uno o separata dall’Uno.  Questa unità è inconcepibile e inavvicinabile. Non può essere definita, poiché il solo atto di definizione è distinguere qualcosa da qualcos’altro è di per sé dualistico, è dualità, separazione. 

Tutti questi fisici hanno avuto molti contatti con l'India ed i suoi filosofi.

Abert Einstein nel 1930 si incontra a Berlino con il premio Nobel per la letteratura Rabindranath Tagore grazie al dott. Mendel amico comune. Il loro incontro è ricordato come un chiaro se no di vicinanza tra scienza e spiritualità, due mondi che possono coesistere nel mondo e nell'uomo.

Werner Karl Heisenberg (1901-1976) è stato un fisico tedesco. Fu uno dei principali artefici della meccanica quantistica. Dalle parole di Fritjof Capra: "Nel 1929 Heisenberg trascorse un periodo in India, ospite del celebre poeta indiano Rabindranath Tagore, con il quale ebbe lunghe conversazioni sulla scienza e sulla filosofia indiana. Questa introduzione al pensiero indiano portò a Heisenberg grande conforto, mi disse. Cominciò a vedere che il riconoscimento della relatività, dell'interconnessione e dell'impermanenza come aspetti fondamentali della realtà fisica, che era stato così difficile per lui e i suoi colleghi fisici, era la base stessa delle tradizioni spirituali indiane. Dopo queste conversazioni con Tagore", ha detto, "alcune delle idee che erano sembrate così folli improvvisamente avevano molto più senso. Questo è stato un grande aiuto per me".

John Hagelin é noto anche per essere un esponente del Transcendental Meditation movement. 

Max Planck aveva la convinzione dell'impossibilità di «giungere all'eliminazione completa di ogni elemento metafisico dall'epistemologia della fisica».
L'attività scientifica non trova in sé i propri presupposti e richiede «la fede in qualcosa di extrascientifico» richiede, come minimo, un'opzione preliminare circa l'esistenza di un mondo esterno, indipendentemente dal ricercatore, di «un ordine universale che possiamo conoscere in certa misura». 

David Bohm ha avuto molti contati con il grande Maestro spirituale J. Krisnamurti ed hanno scritto insieme un testo Dove il tempo finisce.

Erwin Schrödinger entrò in contatto con la filosofia indiana intorno al 1918, attraverso gli scritti di Schopenhauer. Ardente studente delle Upanishad, Schopenhauer aveva dichiarato: "In tutto il mondo non c'è studio così benefico e così elevato come quello delle Upanishad. È stato il conforto della mia vita. Sarà il conforto della mia morte".  L'Isha Upanishad afferma: "il Brahman forma tutto ciò che è vivente o non vivente... il saggio sa che tutti gli esseri sono identici al suo sé, e il suo sé è il sé di tutti gli esseri".  Schrödinger era affascinato da questo pensiero. Secondo il libro di Subhash Kak The Wishing Tree (2008), Schrödinger chiamò il suo cane Atman, e le sue conferenze finivano spesso con l'affermazione "Atman=Brahman", che lui chiamava - con un certo orgoglio - la seconda equazione di Schrödinger. La fisica quantistica elimina il divario tra l'osservatore e l'osservato. Le Upanishad dicono che l'osservatore e l'osservato sono le stesse cose. Nel suo libro del 1944 Che cos'è la vita?,  si chiede "Se il mondo è davvero creato dal nostro atto di osservazione, ci dovrebbero essere miliardi di questi mondi, uno per ciascuno di noi. Come mai il tuo mondo e il mio mondo sono uguali? Se succede qualcosa nel mio mondo, succede anche nel tuo? Cosa fa sì che tutti questi mondi si sincronizzino tra loro?"  Trovò la sua risposta, di nuovo, nelle Upanishad. "C'è ovviamente una sola alternativa", scrisse, "Cioè l'unificazione delle menti o delle coscienze. La loro molteplicità è solo apparente, in verità c'è una sola mente. Questa è la dottrina delle Upanishad".

Amit Goswami insegna in vari Istituti e al Sivananda International Yoga and Vedanta Centers.  

Fred Alan Wolf  ha scritto il testo The yoga of time travel.

 Richard Phillips Feynman (1918-1988) è stato un fisico e divulgatore scientifico statunitense, Premio Nobel per la fisica nel 1965 per l'elaborazione dell'elettrodinamica quantistica.

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