lunedì 16 agosto 2021

La meditazione secondo Christophe André

 Introduzione alla meditazione di Christophe André.     Vedi video (2)   Vedi video (1) 

La meditazione non è fenomeno nuovo anche se attualmente è oggetto di una moda, sono più di 2500 anni che meditiamo, e sono trent'anni che la ricerca scientifica ha confermato tutte le virtù della meditazione e i suoi benefici sulla nostra salute. Come al solito, vi faccio il riassunto del video mettendo in evidenza gli aspetti che più mi hanno colpito.


Per la meditazione ci sono 1000 definizioni, ma il più usato è un "allenamento della mente". Meditare ci permette di sviluppare una serie di capacità: attenzione, distacco, non coinvolgimento emotivo. La sola volontà non è sufficiente per cambiare. La meditazione è un atto di umiltà, un atto di creatività, ci permette di cambiare e di liberarci dalle prigioni delle nostre abitudini.
Per la parola "meditazione" ci sono 1000 definizioni, ma la più usata è "un allenamento della mente". Meditare ci permette di sviluppare una serie di capacità: Attenzione, distacco, non coinvolgimento emotivo. Spesso la sola volontà non è sufficiente per cambiare, la meditazione è un atto di umiltà, un atto di creatività; Sì, noi possiamo cambiare, liberarci dalle prigioni delle nostre abitudini.  

Jon Kabat Zin, un biologo e professore di medicina americano, capisce che togliendo i riferimenti buddhisti alla pratica meditativa, questa potrebbe essere utilizzata anche dagli occidentali e diventare in questo modo laica. La meditazione mindfulness ha tre caratteristiche:

  •  è un metodo laico, 
  •  è facile iniziare a praticare questo tipo di meditazione,
  •  i benefici di questo tipo di meditazione sono validati dalla ricerca scientifica.
Se ci lasciamo andare al mondo esterno, diventeremo schiavi e saremo manipolati da una società iper-consumatrice. Meditare ci permette di prendere coscienza di chi siamo e quali siano le nostre vere priorità. Quando è l'ultima volta che avete preso il tempo, nella calma, di fare il punto su ciò che conta veramente nella vostra vita? La meditazione ci apprende la virtù della pazienza e dell'attesa, del lasciare venire, piuttosto che dell'andare a cercare. La meditazione ha due dimensioni: Samatha, dimorare nella calma  e Vipasana, avere una visione profonda.

Dovremmo cominciare a meditare per meditare senza alcuno scopo. Senza nessuna aspettativa nell'immediato. Una cosa difficilissima per gli occidentali, che cercano di monetizzare qualsiasi pratica intraprendano. La meditazione ci apprende la virtù della pazienza e dell'attesa, del lasciare venire, piuttosto che l'andare a cercare.  Un proverbio zen dice: “Quello che arriva al suo obiettivo ha mancato tutto il resto”.  Buddha in sanscrito significa "risvegliato". Infatti, Il cervello durante la pratica meditativa si attiva e molte zone diventano attive. Occorre prendere regolarmente il tempo di meditare, di restare  nella calma, di fare il punto su ciò che conta veramente nella vostra vita.

La meditazione e listante presente.  Se esaminiamo i nostri pensieri vedremo che siamo proiettati in continuazione sul passato o sullavvenire. La nostra mente é predisposta per fare bilanci e progetti. Mentre l'obiettivo della meditazione è quello di portare tutta lattenzione e la coscienza su quello che viviamo. 

Vivere listante presente significa assaporare la vita e non annegare nelle difficoltà, quando siamo nella dimensione del presente si ha la sensazione che il tempo rallenti. Siamo sempre coinvolti in battaglie con la vita, piccole o grandi e non guardiamo nemmeno più il cielo blù, invece dovremmo prendere labitudine e il tempo di fermarci e approfittarne.  Listante presente dovrebbe rappresentare una boa nei confronti delle avversità, mentre di solito siamo immersi nel virtuale delle nostre paure. In questo istante presente noi siamo vivi.  Cerchiamo di aprire una parentesi di piena coscienza durante la giornata per recuperare la consapevolezza dell'stante presente, che  è altrettanto importante dellistante futuro e passato. Non dobbiamo vivere solo nellistante presente ma ritornarci regolarmente. Dobbiamo evitare di anticipare inquietudini e apprensioni; evitare di vivere fuori dal reale e dentro il virtuale che abbiamo costruito con i nostri pensieri.   Listante presente ingloba il passato e il futuro.

Meditazione e legami.  Un maestro zen riceve la visita di un giovane che vuole diventare suo allievo, il maestro lo invita a prendere un thè, il giovane comincia a parlare di se stesso, delle cose che ha fatto, come un fiume in piena per cercare di impressioare il Maestro. Il Maestro comincia a versare lentamente il thè, mentre il giovane continua a parlare, la tazza del thè essendo piena comincia a debordare, Maestro perchè continuate a versare del thè, la tazza è piena. Il Maestro ripone la teiera e dice La tua mente è come questa teiera, la tua mente è piena di convinzioni e di certezze, e nessun mio insegnamento troverà posto.

Per fare meditazione dobbiamo cominciare a disapprendere, a vuotare. La meditazione ci aiuta a liberarci della parte spiacevole della nostra personalità, dellEgo. LEgo in Occidente si manifesta come un eccesso di attaccamento ai nostri privilegi e alle nostre convinzioni. Meditando si comincia a comprendere che le nostre convinzioni sono degli aggregati e quindi cè la possibilità di dissolverli. Immagine e possesso si basano su paure e illusioni.  Decostruire le nostre convinzioni, le nostre paure, le nostre certezze porterà ad un alleggerimento di sè, ci si sbarazzerà del superfluo per favorire la conoscenza e il rispetto di sè.

Durante la pratica della piena coscienza non dobbiamo criticarci, dobbiamo solo sperimentare ed osservare. Importante è evitare di farsi del male da soli, cercando di eliminare lautoaggressività e affrontare con positività le difficoltà della vita. Bisogna trattarsi con generosità e usare la benevolenza  verso noi stessi, anche in situazione di fallimento e difficoltà. Nella fase di inspirazione cercate di fare entrare benevolenza, espirando fate uscire violenza inutile, tensioni. Con la mano destra sul cuore sentite un sentimento di espansione.

Riducendo lo stress dobbiamo cercare di arrivare alla liberazione di sè, per meglio rapportarci con gli altri, per essere proattivi verso gli altri, più predisposti all'incontroLa meditazione è anche un atto damore benevolente. La sopravvivenza dell'essere umano è garantita dalla collaborazione e non dalla competizione. Occorre riattivare le nostre qualità positive profonde, privilegiando la pace piuttosto che i conflitti, cercando di estendere queste pianure di pace dentro di noi e allesterno.

Quando vediamo qualcuno in meditazione, si pensa a qualcuno tagliato dal mondo, ma in effetti è il contrario, il meditare aiuta a scoprire i legami che lo legano con gli altri e con il mondo. Si scopre di essere un umano come tutti gli altri. La meditazione è una sorgente di apertura e non una chiusura in una bolla. Più ci si apre al corpo, ai suoni, al mondo e più la differenza tra noi e il mondo si indebolisce.

Meditazione e emozioni. Sua Santità il Dalai Lama non predilige la Zen attitudine, che è quella di essere sempre sorridenti, col sorriso stampato sul volto, all'opposto partecipa, si emoziona, cerca di imporre il suo punto di vista durante le riunioni.

Lemozione è una reazione e una risposta ad un cambiamento in noi o nellambiente, in psicologia sono risposte adattative, reazione improvvise, come cavalcare il dragone. Ebbene, durante la meditazione dobbiamo esaminare perchè cè una certa reazione durante la giornata. Con la meditazione, inconsapevolmente, otteniamo notevoli benefici emozionali,  diminuendo le nostre emozioni dolorose. 

Ogni essere umano prova sofferenza e spera di alleggerire tale sofferenza. Occorre accogliere le emozioni che ci fanno soffrire per poterle trattare e decostruire; Lemozione dolorosa ci porta a considerare solo quello che non va, esaminarla ci porta ad aprire anche agli aspetti positivi. Il cuore della pratica meditativa è il rispondere con intelligenza agli eventi,  non reagire seguendo riflessi ed automatismi. Nella meditazione non cè niente da fare ma tutto da disfare. Un blocco emozionale è solido e compatto, finché restera compatto ci farà soffrire. Dobbiamo imparare a decomporre queste emozioni che diventeranno più facili da trattare, come il calore sulla cera della candela.

Le emozioni sono basate su certezze rigide, su sconfitte, dolore, ingiustizie, eventi irreparabili, ecc. e attraverso la meditazione deve solo diventare una informazione su una esperienza dolorosa della nostra vita. Importante è cercare di trovare l'aspetto positivo di ogni esperienza.  Per Rilke, anche la tristezza, ha un aspetto positivo, "ti permette di attaversare in profondità lessere per prenderne coscienza".

Occorre cercare di prendere coscienza dei momenti gradevoli e piacevoli della nostra vita quando si presenteranno, in quanto sono lessenza del nostro benessere. Mangiare al sole, con persone che amo, osservare un tramonto, vedere una farfalla che si posa su un fiore,   un messaggio di un amico, una lettura, lascolto di un disco, ecc.sono sensazioni di benessere che ben presto spariranno. In questo istante è fondamentale prenderne coscienza, approfittarne e assaporare, e stamparli nella nostra memoria. Questi momenti di gioia, che nessuno potrà toglierci, ci aiuteranno nei momenti di difficoltà.

Meditazione: Azione e Non azione. I legami tra meditazione ed azione sono stretti. La meditazione insegna ad agire meglio o a non agire, il che non significa non fare niente. Nello zen, in cui alla base della meditazione cé limmobilità, molti atti durante la giornata possono essere di supporto alla meditazione, compiuti in piena coscienza con la mente allineata al corpo. Tutto quello che facciamo senza coscienza è destinato alloblio. La coscienza nellazione riguarda il prima, il durante e il dopo dellazione. Ad esempio mangiare con coscienza, in silenzio, assaporando il cibo, pensare che abbiamo un corpo, ecc.

Meditazione prima dell'azione. Dobbiamo chiarificare le nostre intenzioni prima di compiere un atto. Eliminare il nostro ego ed analizzare i nostri propositi.

Meditazione nellazione. Dobbiamo cercare di portare tutta la nostra attenzione su quello che stiamo facendo, allineando il corpo alla mente. Questo è utile per ascoltare e comprendere gli altri. Il multitasking non fa altro che contribuire a stressarci di più. Per vivere bene bisogna vivere qui e adesso trovando  il piacere di agire, di esistere, di funzionare.

La meditazione dopo lazione. la meditazione in piena coscienza raccomanda di non passare immediatamente allazione successiva ma di prendere del tempo a riflettere sullazione appena compiuta,  restando consapevoli di quello che abbiamo vissuto, in quale stato ci trovavamo, quale emozioni abbiamo vissuto, ecc.   Essere consapevoli di quello che abbiamo vissuto ci permette di aumentare la nostra saggezza.

Come conclusione occorre fare di meno ma in modo più consapevole, meglio impegnati nellazione. Meditazione e azione si arricchiscono a vicenda;la meditazione ci apre gli occhi sul mondo e ci aiuta a trovare la forma migliore di impegno. Ci aiuta ad approfondire la nostra vita passando dal modo "fare" al modo "essere".  Meditare è un lottare contro la dispersione e la dissociazione corpo – mente. C’e il tempo per agire e il tempo per riflettere. Prima di agire riflettiamo: "Si tratta veramente di una urgenza o di una pseudo urgenza?".

La NON azione é un mezzo per restare degli esseri umani non alienati, e un mezzo per arricchirci interiormente. Durante i ritiri di meditazione non si può fare niente: leggere, vedere la tv, usare il telefono, si può fare solo meditazione e parlare di meditazione, mantenendo il silenzio durante i pasti e la sera. La persona viene così allontanata da ogni forma di distrazione e riportata allessenziale, ossia Sé stessi,  e si presenta l'opportunità  di approfittare della forma di serenità che emerge. Le persone sono di solito dipendenti dellazione. Molti  esperimenti  in psicologia, fatti con dei volontari, hanno dimostrato che le persone sono incapaci di restare venti minuti senza fare niente e incapaci di restare senza usare apparecchi elettronici. Cristophe Andrè riporta delle belle citazioni: Di Pascal:  “Se penso, alle guerre, le atrocità del mondo, penso che il malessere degli uomini deriva dal fatto che non son capaci di restare senza far niente in una camera  Di Nietzsche “Abbiamo vergogna del riposo, la meditazione prolungata provoca dei rimorsi, come se ci fossimo lasciati sfuggire qualcosa

La Terza via, ossia l'arricchire la propria vita coltivando uno stato intermedio tra azione e non azione, in piena coscienza di sè e del mondo. E' un modo per superare le forme di schiavitù moderna, che sono quelle dell'agire, andare veloci, riempire la giornata. San Francois de Sal amava ripetere:  Trenta minuti di meditazione sono necessari nella giornata, tranne per le persone molto occupate, in questo caso occore almeno un'ora.

Meditazione e pensieri. Quello che portiamo nella nostra testa è molto più pesante di quello che portiamo con il nostro corpo. E qui Cristophe André cita la storia dei due monaci zen: il più anziano aiuta una donna ad attraversare un guado, il più giovane ci pensa durante tutto il percorso e quando arrivano al monastero gli dice I monaci non possono toccare una donnaL’altro risponde Io lho portata per un minuto, tu lhai portata per tutto il viaggio.

La Meditazione è uno strumento che ci porta una libertà interiore e ci aiuta a prendere le distanze dai nostri pensieri. I pensieri sono un  fenomeno mentale, sono solo un'interpretazione o lettura della realtà, o arricchente o deformante. Respirare e pensare sono azioni inarrestabili, dobbiamo quindi imparare a vivere in un flusso inarrestabile di pensieri. Arnauld de Jardin ripeteva: Cè più rumore dentro di me che in una strada di città.   I pensieri sono un fenomeno complesso, dobbiamo per questo apprendere ad osservare i nostri pensieri, prendere tempo a scriverli su un foglio per chiarirci. La prima tappa è lasciar andare i pensieri, la seconda tappa è applicare una riflessione e un discernimento e scegliere tra i nostri pensieri. Per vedere più chiaro bisogna fermarci ed evitare di agitarsi.

Meditare è andare verso i nostri pensieri per esaminarli, e cercare di reagire ad essi in modo adeguato, razionale e non secondo i nostri impulsi e abitudini.. Spesso esistono dei pensieri persistenti che ci impediscono di vivere felicemente, in questo caso dovremmo identificarli e smorazare il loro potenziale. La meditazione ci spinge verso lumiltà, visto che non siamo padroni del nostro corpo e delle nostre emozioni, nè dei nostri pensieriMeditare puo aiutarci a pensare meglio e ad arricchire il nostro modo di pensare: volontario e deliberato,

Meditazione, corpo e salute.  La meditazione è l’Arte di coltivare la mente mobile in un corpo immobile ma pienamente attivo. Corpo e mente sono interdipendenti e non possono fare altro che rispettarsi reciprocamente.  Dobbiamo prenderci cura del nostro corpo (abbiamo un solo corpo e una sola vita) il più possibile, durante la meditazione dobbiamo rilassare tutte le tensioni ed aggiustare la nostra postura fino ad arrivare ad una postura stabile e dignitosa. C'è una stretta relazione tra corpo e mente. Limmobilità del corpo è una conseguenza della stabilità mentale e il rilassamento è un atto damore verso il nostro corpo. Per gli yogi il corpo è un tempio su cui cost  ruire il percorso spirituale.

Differenza tra dolore e sofferenza. Il dolore è inevitabile, la sofferenza è un prodotto della nostra mente, ossia dipende da come reagiamo di fornte all'evento avverso. La meditazione, oltre che ridurre la sofferenza, giunge ad agire fino al livello cellulare, rafforzando il sistema immunitario, ecc. ed è nata recentemente la NeuroPsicoImmuneTerapia (PNEI). La Psiconeuroendocrinoimmunologia è una disciplina scientifica che studia le relazioni bidirezionali tra psiche e sistemi biologici (in questa disciplina convergono endocrinologia, immunologia e neuroscienze).

Meditazione e attenzione. L'attenzione spesso va dove vuole, e si registra una dispersione e una focalizzazione involontaria. Durante la meditazione si cerca di mettere in atto unattenzione focalizzata, ovvero una concentrazione sul respiro in quanto la nostra attenzione é attirata naturalmente dal movimento.

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