lunedì 23 giugno 2025

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono circa 800 articoli, la maggioranza dei quali verte su yoga, meditazione, buddhismo, filosofie orientali. Gli articoli sono essenzialmente riassunti di libri che ho letto su questi argomenti e che mi hanno particolarmente colpito.                                             

Per ricercare un soggetto specifico si può usare la finestrina a destra, oppure si possono usare le categorie (etichette) che si trovano sulla destra. Sul Blog sono riportati anche i libri che ho scritto sullo yoga e la meditazione e la gallery di alcuni miei viaggi.                                                     

       Buona lettura   

 

Yoga Day alla FAO

 

sabato 14 giugno 2025

Lo yoga secondo il Governo Indiano

Lo Yoga è un dono inestimabile dell’antica tradizione indiana. Esso incarna l’unità tra mente e corpo, pensiero e azione, moderazione e soddisfazione, armonia tra l’uomo e la natura, e un approccio olistico alla salute e al benessere. Lo Yoga non è solo esercizio fisico, ma un mezzo per scoprire un senso di unione con se stessi, il mondo e la Natura. Cambiando il nostro stile di vita e creando consapevolezza, può aiutarci ad affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
L’11 dicembre 2014, i 193 membri dell’UNGA hanno adottato all’unanimità una risoluzione per istituire il 21 giugno come "Giornata Internazionale dello Yoga". Nella risoluzione, l’Assemblea ha riconosciuto che lo Yoga offre un approccio olistico alla salute e al benessere, e ha sottolineato l’importanza di diffondere informazioni sui benefici della pratica dello Yoga per la salute della popolazione mondiale. Lo Yoga favorisce l’armonia in ogni ambito della vita ed è noto per la prevenzione delle malattie, la promozione della salute e la gestione dei disturbi legati allo stile di vita.



Lo Yoga è essenzialmente una disciplina spirituale basata su una scienza molto sottile che mira a creare armonia tra mente e corpo. È un’arte e una scienza per una vita sana.   La parola "Yoga" deriva dalla radice sanscrita yuj, che significa "unire", "congiungere". Secondo le scritture yogiche, la pratica dello Yoga conduce all’unione della coscienza individuale con quella universale. Secondo la scienza moderna, tutto nell’universo è una manifestazione dello stesso principio quantistico. Chi sperimenta questa unità dell’esistenza è detto essere "in Yoga", ed è definito yogi, colui che ha raggiunto uno stato di liberazione, noto come mukti, nirvāna, kaivalya o moksha.

Lo "Yoga" si riferisce anche a una scienza interiore che comprende numerosi metodi attraverso i quali l’essere umano può ottenere l’unione tra corpo e mente per realizzare il Sé. Lo scopo della pratica yogica (sādhana) è superare ogni forma di sofferenza per raggiungere uno stato di libertà nella vita quotidiana, con salute, felicità e armonia.

La scienza dello Yoga ha origini millenarie, ben prima della nascita delle religioni o dei sistemi di credo. Secondo la tradizione, Shiva è considerato il primo yogi (ādiyogi) e il primo maestro (ādiguru). Migliaia di anni fa, sulle rive del lago Kantisarovar nell’Himalaya, l’ādiyogi trasmise la sua profonda conoscenza ai leggendari saptarishi (i "sette saggi"), che a loro volta portarono questa scienza in Asia, Medio Oriente, Africa del Nord e Sud America. Gli studiosi moderni hanno notato sorprendenti parallelismi tra le culture antiche del mondo. Tuttavia, è in India che lo Yoga ha trovato la sua più piena espressione. Agastya, uno dei sette saggi, viaggiò attraverso il subcontinente indiano e plasmò questa cultura attorno a uno stile di vita yogico.

Lo Yoga è ampiamente considerato un "frutto culturale immortale" della Civiltà della Valle dell’Indo e del Saraswati (2700 a.C.) e ha dimostrato di poter contribuire sia all’elevazione materiale che spirituale dell’umanità. Numerosi sigilli e reperti fossili della civiltà mostrano motivi yogici e figure in posizioni yogiche (sādhana), suggerendo la presenza dello Yoga nell’antica India. I sigilli e le statue della Dea Madre suggeriscono anche pratiche tantriche. Lo Yoga è presente nelle tradizioni popolari, nel patrimonio vedico e upanishadico, nelle tradizioni buddhiste e giainiste, nei darshana, nei poemi epici come Mahabharata (inclusa la Bhagavadgītā) e Ramayana, nelle tradizioni teistiche degli Shaiva, Vaishnava e tantriche.
Sebbene lo Yoga fosse praticato già nel periodo pre-vedico, il grande saggio Maharishi Patanjali ne sistematizzò e codificò la pratica, il significato e la conoscenza correlata attraverso gli Yoga Sūtra di Patanjali.

Dopo Patanjali, molti saggi e maestri contribuirono alla preservazione e allo sviluppo dello Yoga con pratiche ben documentate e testi scritti. Lo Yoga si è diffuso in tutto il mondo grazie all’insegnamento di eminenti maestri, dall’antichità fino ai giorni nostri. Oggi, vi è una consapevolezza globale sul valore dello Yoga nella prevenzione delle malattie e nella promozione della salute. Milioni di persone in tutto il mondo traggono beneficio dalla pratica yogica, che continua a crescere e fiorire giorno dopo giorno.

Lo Yoga agisce su più livelli: corpo, mente, emozioni ed energia. Da qui derivano quattro grandi categorie:

  •     Karma Yoga (azione)
  •     Jnāna Yoga (conoscenza)
  •     Bhakti Yoga (devozione)
  •     Kriya Yoga (energia)

Ogni individuo è una combinazione unica di questi quattro aspetti. Solo un guru può indicare la combinazione più adatta per ciascun praticante. Tutti gli antichi commentari sullo Yoga sottolineano che è essenziale praticare sotto la guida di un maestro.  

Le diverse filosofie, tradizioni, lignaggi e parampara (trasmissione maestro-discepolo) hanno portato alla nascita di varie scuole di Yoga:

  •     Jnāna Yoga
  •     Bhakti Yoga
  •     Karma Yoga
  •     Pātanjali Yoga
  •     Kundalini Yoga
  •     Haṭha Yoga
  •     Dhyāna Yoga
  •     Mantra Yoga
  •     Laya Yoga
  •     Rāja Yoga
  •     Yoga gianista
  •     Yoga buddhista

Ciascuna scuola ha i propri metodi e approcci per raggiungere l’obiettivo finale dello Yoga.
Pratiche yogiche più comuni per la salute e il benessere includono: 

  •     Yama (astensioni)
  •     Niyama (osservanze)
  •     Āsana (posizioni fisiche)
  •     Prānāyāma (controllo del respiro)
  •     Pratyāhāra (ritiro dei sensi)
  •     Dhārana (concentrazione)
  •     Dhyāna (meditazione)
  •     Samādhi (integrazione)
  •     Bandha e Mudra (gesti fisici e controllo del respiro)
  •     Śaṭkarma (purificazioni)
  •     Yuktāhāra (alimentazione consapevole)
  •     Mantra-japa, Yukta-karma, ecc.

Gli Yama e i Niyama sono considerati prerequisiti. Le Āsana stabilizzano corpo e mente. Il Prānāyāma sviluppa la consapevolezza del respiro, che diventa regolato e controllato in tre fasi: pūraka (inspirazione), kumbhaka (ritenzione), rechaka (espirazione).  Pratyāhāra è il distacco dai sensi, Dhārana è l’attenzione concentrata, Dhyāna è la contemplazione e Samādhi è l’integrazione suprema.
Bandha e Mudra, spesso associati al Prānāyāma, facilitano il controllo mentale e l’elevazione spirituale. La pratica della dhyāna è considerata l’essenza dello pratica dello Yoga (Sādhana), poiché guida verso la realizzazione del Sé.
Le Śaṭkarma sono pratiche di disintossicazione clinica. Lo Yuktāhāra promuove un’alimentazione e abitudini sane.

mercoledì 11 giugno 2025

Giornata Internazionale dello Yoga

Giornata Internazionale dello Yoga - 21 giugno 2025
Alla Biblioteca Laurentina sarà celebrata questa giornata dalle ore 10,30 alle 12,00.  
 

La Giornata Internazionale dello yoga si celebra il 21 giugno per farla corrispondere con il solstizio d’estate, giorno in cui Shiva secondo la tradizione indù iniziò a trasmettere i propri insegnamenti sullo yoga.
La Giornata Internazionale  dello yoga è stata riconosciuta nel 2014 dall’Assemblea Generale dell’Onu, riconoscendo che lo yoga favorisce un approccio olistico alla salute e al benessere della persona, e che una più ampia divulgazione dei benefici contribuirebbe a migliorare la salute della popolazione a livello mondiale.
Lo Yoga  è unione di corpo e mente, pensiero e azione, è armonia tra uomo e natura; praticarlo porta a un maggior controllo di sé e calma la mente, è benessere dell’anima e del corpo.
Questa pratica consiste in una serie di posizioni, meditazione, respirazione controllata, parole cantate e altre tecniche pensate per aiutare le persone a raggiungere elevati stati di consapevolezza,  alleviare la sofferenza e consentire uno stato di liberazione. 
È praticato da giovani e anziani senza discriminazioni di genere, classe o religione ed è diventato popolare in molte parti del mondo.
In occasione di questa storica decisione dell'ONU, nel 2014 il Governo indiano (Ministero dell'AYUSH) ha emanato il Protocollo Comune dello Yoga, in modo da fornire delle linee guida. All'interno del protocollo, dopo un'utile parte introduttiva che spiega cos'è lo Yoga, i suoi fondamenti e le scuole tradizionali, vengono elencate molte posizioni (asana), ognuna con spiegazione della tecnica, indicazione dei benefici, e delle eventuali controindicazioni.  In tutte le piazze del  mondo, il 21 giugno, sarà proposto il Protocollo Comune dello Yoga.      

Vedi: https://www.ayurvedicpoint.it/files/common-yoga-protocol.pdf

Riassunti degli libri che ho scritto su yoga e meditazione

 Riassunti degli libri che ho scritto su yoga e meditazione      
https://maramici.blogspot.com/2024/11/riassunti-degli-ultimi-libri-che-ho.html

 

Federico Faggin, l'uomo che vide il futuro

"La materia  è  l'inchiostro con cui la coscienza scrive l'esperienza di se."                                                   "Se la vita ti da dei limoni, fai una limonata".  -  Federico Faggin

Federico Faggin (1941 - ) è un fisico (laureato all'università di Padova), inventore e imprenditore italiano, venerato nella Silicon Valley ma poco conosciuto dal grande pubblico in Europa. E' l'inventore del microprocessore,  e sta effettuando una ricerca sul chip neurale. Ha pubblicato nel 2024 il libro Oltre l'invisibile. Dove scienza e spiritualità si uniscono.

Vedi il documentario su RaiPlay  dedicato a Faggin    https://www.raiplay.it/video/2025/03/Federico-Faggin-luomo-che-vide-il-futuro-089890ec-60ec-460b-91ef-0fb209c0c2bb.html 

Faggin inventò il transistor con circuiti integrati di silicio (nel 1968) per tutti gli appassionati di informatica e di digitale, il suo nome è legato indissolubilmente all'invenzione del microchip. Fu infatti capo progetto del microprocessore Intel 4004 e responsabile dello sviluppo dei modelli 8008, 4040 e 8080 e delle relative architetture. Con la Synapitcs la sua terza ditta fondata nel 1986 inventa il  touch screen, touch pad. Federico Faggin è stato premiato dal presidente Obama con una medaglia per le tecnologie e innovazioni.   Poi si interessa delle rete neurali, la nuova generazione di macchine pensanti;  per risolvere i problemi dell' intelligenza artificiale  comincia a studiare libri di biologia e neuroscienza. Nella descrizione dei vari neuroscienziati ci sono solo segnali biochimici, elettrici e basta. Quello che noi proviamo è dovuto a questi segnali elettrici. Ma come fanno i segnali elettrici a produrre sensazioni e sentimenti?  L'uomo ha la coscienza che fa da supervisore alle rete neurali del cervello. 

Noi siamo luce e dobbiamo aprire gli occhi. In un'epoca dove l'intelligenza artificiale ci viene proposta come qualcosa che ci può sostituire, è fondamentale capire chi siamo. Se ci consideriamo macchine, saremo prima o poi superati dalle macchine stesse, costruite da chi vuole controllarci

Il cervello impara dall'osservazione dei dati. Se il cervello è un sistema informatico ed è cosciente, anche un computer dovrebbe essere cosciente, ma come costruire un computer cosciente...   come trasferire questi principi su delle macchine? Secondo Faggin la coscienza non ha nessuna connessione con la fisica che conosciamo.  E ha cominciato a porsi la domanda di come funzioni la coscienza.

Faggin nel docuementario dice: "Non ero contento e non sapevo perchè,  avevo una bella famiglia, un bel lavoro, ma provavo sempre una tensione interna, facevo finta di essere felice. In quel periodo ho cominciato a pormi il problema dell'esistenza, che cosa è la coscienza, e come funziona".

E' stato in questo clima che Faggin ha avuto un'esperienza che mi gli ha cambiato la vita. Ha  provato un'esperienza di coscienza,  che gli ha permesso di cambiare il modo  di vedere la realtà.     Racconta: "Nel 1990 ero in vacanza sul lago, coperto di neve, una notte, mi esce dal petto un'energia potentissima, un fascio di luce bianca scintillante, che è amore, un amore così potente che non avevo mai provato. la cosa straordianria era che l'amore usciva da me, io ero amore, questa energia ero io, la mia coscienza era anche in questo fascio di luce. Questo fascio di luce scoppia,  e provavo un amore, un'energia, una pace così intensa che he non avevo mai provato."  "Questa è la sostanza di cui tutta la realtà è fatta, non solo la mia coscienza era in questa energia, io ero il mondo che osservava se stesso, e poi tutto è sparito". 

Cerca di spiegarsi questa esperienza, e dice che la coscienza va ben al di là di quello che pensava, ed era fuori del corpo.  Per elaborare il risveglio ha avuto bisogno di dieci anni  Decide di vendere tutto e dedicarsi allo studio della coscienza, per cogliere il senso della vita, cercare di capire chi siamo e che non corrisponde a quello che la scienza asserisce.   

La fisica è partita dalla studio della materia, ma con la materia non è possibile spiegare la coscienza, ad esempio come fa  coscienza ad emergere da una materia che non è cosciente? Ciò non è possibile.   La fisica partendo dalla materia ha eliminato la coscienza, che è quello che ci rende umani. 

La fisica quantistica dice che siamo dei campi quantistici,  che hanno coscienza e libero arbitrio.  Per spiegare un teoria si deve partire da un postulato, Faggin parte dal postulato dell'Essere, dell'Uno; e segue questi tre principi: la totalità di ciò che esiste è dinamico, olistico, e vuole conoscere se stesso. 

L'Uno cambia continuamente,  è fatto di parte separabili come le onde del mare;   quando uno conosce se stesso per la  priama volta porta in esistenza ciò che ha conosciuto, ha creato un campo, i  campi sono parti intere dell' Uno, sono i punti di vista con cui uno conosce se stesso,   l'Uno ha bisogno di questi enti coscienti, che interagendo tra di loro conoscono se stessi.  Quando accettiamo questi campi quantistici, che come Uno vogliono conoscere se stessi,  allora possiamo definire la Coscienza come "la capacità dell'universo di conoscere se stesso".  L'Uno crea noi come campi quantistici per conoscere se stesso attraverso di noi, quindi  conoscenza e esistenza, sono due facce della stessa medaglia, il corpo è uno strumento che noi usiamo per avere una esperienza in questa realtà fisica, io essendo una parte intera dell'Uno, per conoscere me stesso devo conoscere l'altro, e in questo processo la cooperazione è fondamentale. 

Oggi, uno vuole essere superiore all'altro, vuole competere con l'altro,  questo porta alle guerrre e alle disfunzioni della società, e ai problemi climatici. Una volta capite queste cose, troveremo una soluzione.  

Nessuno ha il coraggio di prendere una posizione e cercare di capire chi siamo, in quanto siamo abituati a pensare  come macchine e prevale lo scientismo. Dovremmo applicare la tecnologia con etica. La scienza non può ignorare la nuova teoria dell'esistenza. Una volta capita fino in fondo la fisica quantistica,  riusciremo ad andare oltre l'invisibile e a unire scienza e spiritualità, e a capire il senso della nostra esistenza.

Nel suo libro Oltre l'Invisibile, Faggin scrive:  "Dopo trentacinque anni di studio sulla coscienza, sono sicuro che esista un'unione profonda tra il mondo della scienza e quello della spiritualità, due mondi che spesso sono considerati incompatibili tra di loro. Mi auguro che questo libro possa rendere le mie idee più chiare e fruibili e che aiuti i lettori a orientarsi meglio nella realtà più vasta in cui scienza e spiritualità sono una sola disciplina che mostra la ricchezza, la bellezza e il significato dell'universo che possiamo creare insieme. Noi siamo luce, dobbiamo solo aprire gli occhi." Dopo aver contribuito notevolmente a rivoluzionare il mondo fisico che ci circonda, Federico Faggin ha deciso di andare oltre la materia, oltre il visibile e l'invisibile, e di indagare la fisica dell'ineffabile: "L'avvento dell'intelligenza artificiale, combinato con i principi materialisti e riduzionisti che considerano l'uomo una macchina classica, favorisce una forma di scientismo che sta portando la società umana su una china pericolosa. Se ci consideriamo macchine, saremo prima o poi superati dalle macchine costruite da chi potrebbe controllarci… Per questo è necessaria una nuova scienza che includa la spiritualità e una nuova spiritualità che includa la scienza. Ho chiamato Nousym la loro unione". 

Oltre l'invisibile propone un nuovo sguardo sulle cose, una nuova affascinante teoria della realtà: "Pensiamo che la realtà sia assurda, invece siamo noi che siamo assurdi quando vogliamo forzarla dentro le nostre idee preconcette. Bisogna liberarci dai presupposti errati del pensiero materialista e partire da altre ipotesi, che si concilino con le proprietà strabilianti della fisica quantistica. Occorre dunque una nuova scienza, che, anziché ignorare ciò che contraddice il materialismo e le domande a cui finora non siamo stati in grado di rispondere, parta invece da quelle. Perché è proprio indagando 'l'assurdità' dell'entanglement quantistico, del libero arbitrio e della coscienza, fenomeni che la fisica non riesce a spiegare, che si potrà trovare la risposta." 

"Una seity è un 'campo' in uno stato puro che esiste in una realtà più vasta del mondo fisico che contiene il nostro corpo. Una seity esiste anche senza il corpo fisico, e questa è un'affermazione cruciale, perché implica che la nostra esistenza non dipende dal corpo".

martedì 10 giugno 2025

Yogando con i Libri

 Il giorno 11 giugno 2025 ore 17:00 alla Biblioteca Laurentina, in vista della Giornata internazionale dello Yoga, aspettiamo i nostri piccoli utenti a Yogando con i libri. Sarà un pomeriggio dedicato alla giocosa scoperta dello yoga da parte dei più piccoli attraverso la lettura di libri che illustrao in modo chiaro e divertente alcune semplici posizioni di questa antica disciplina, utile a sviluppare la coordinazione, la concentrazione e l’equilibrio. L'attività è in collaborazione con l'insegnante di yoga Cesare Maramici. Si consiglia di portare un tappetino o un telo.     

Età: dai 4 anni agli 8 anni con prenotazione 

https://www.bibliotechediroma.it/opac/news/yogando-con-i-libri/37330

https://www.facebook.com/share/p/1XoseXa9ft/ 

L'altruismo e la nonviolenza - Lev Tolstoj

Lev Tolstoj (1828-1910), uno dei giganti della letteratura russa, celebre in tutto il mondo, a cinquant’anni, precipitò in una profonda depressione. La tristezza lo consumava giorno dopo giorno, senza una causa apparente. Era un conte, uno degli uomini più ricchi del suo paese, ammirato ovunque per i suoi romanzi. Eppure, era infelice.         

«Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano persone che avevano entrambi ed erano infelici. Anche la salute non contava molto; c’erano persone malate piene di voglia di vivere e persone sane che appassivano, angosciate dalla paura di soffrire».

Un giorno, passeggiando, vide un orfano. Mosso dalla compassione, lo portò a casa con sé. Per la prima volta dopo tanto tempo, provò un senso di pace. Si dimenticò di sé stesso, della sua angoscia, della sua insoddisfazione.  Fu l’inizio di un cambiamento radicale. Tolstoj rinunciò ai suoi abiti eleganti, ai privilegi della sua condizione, e scelse di condurre una vita semplice, dedicandosi agli altri e donando ciò che possedeva ai bisognosi.   «Non parlarmi di religione, di carità, di amore», diceva, «mostrami la religione nelle tue azioni».

Tolstoj divenne il primo grande teorico della non violenza, predicò la fratellanza tra i popoli e le sue idee ispirarono un’altra figura straordinaria del XX secolo: Mahatma Gandhi. Fino all’ultimo giorno della sua vita continuò ad aiutare il prossimo, tanto che molti lo consideravano pazzo.  In un mondo che esalta il possesso, dove tutti vogliono prendere ma pochi sanno dare, Tolstoj sembrava un folle. Un giorno, un vecchio amico, immerso nel lusso e nella comodità, gli chiese:  «Che senso ha tutto questo? Che ti importa degli altri? Dovresti pensare a te stesso».

Tolstoj rispose con parole destinate a restare immortali: «Se senti dolore, sei vivo. Ma se senti il dolore degli altri, sei umano».

La legge della risonanza spirituale - Jung

"Non si incontra mai nessuno per caso"    https://www.youtube.com/watch?v=kQr0PLcMR3g

Carl Gustav Jung (1875-1961) è stato uno psichiatra, psicoanalista, antropologo e filosofo svizzero, una delle figure più influenti nel panorama psicologico e filosofico del Novecento. Secondo Jung, nulla accade per caso: ogni incontro, ogni evento nella nostra vita è profondamente connesso con il nostro mondo interiore. L'inconscio, invisibile ma potente, guida e plasma la nostra realtà esterna. Le coincidenze, per Jung, non sono mai casuali: esse rappresentano una sincronicità, una connessione significativa tra eventi che, pur non essendo legati da una relazione di causa-effetto, condividono un profondo significato per chi li vive. Le persone che incontriamo gli eventi che entrano nella nostra vita, sono tutti riflessi del nostro mondo interiore.       

La legge della risonanza — spesso associata alla legge dell’attrazione — afferma che ciò che emettiamo a livello energetico e vibrazionale influenza ciò che attiriamo nella nostra vita. Pensieri, emozioni, convinzioni e desideri profondi modellano le nostre esperienze e determinano le persone che incontriamo. Ogni individuo che entra nella nostra esistenza è come uno specchio: riflette parti di noi, spesso inconsapevoli, e ci invita a una maggiore consapevolezza.

Gli incontri non sono dunque casuali, ma espressioni di una risonanza spirituale, di un legame invisibile che unisce due anime secondo un ordine inscrutabile e profondo. Ogni relazione, anche la più fugace, può diventare un’occasione di apprendimento e trasformazione. Talvolta, incontriamo persone che ci mostrano ciò che ci manca; altre volte, ciò che siamo già ma non riconosciamo. Persino i conflitti, le tensioni e le relazioni difficili, hanno un valore inestimabile: fanno emergere ombre, ferite interiori e aspetti irrisolti della nostra personalità, offrendoci la possibilità di crescere.

Jung parlava di “individuazione” come il percorso verso la realizzazione del Sé autentico. In questo processo, gli altri diventano strumenti fondamentali: ci aiutano a scoprire parti di noi stessi che ignoravamo. Anche le persone più complesse o dolorose che incontriamo rappresentano una scintilla capace di risvegliare la nostra coscienza, spingendoci oltre la zona di comfort verso una nuova prospettiva. Ogni essere umano è, in fondo, un insegnante e un archetipo.

L’inconscio non è un deposito passivo di pensieri o emozioni, ma una forza dinamica, creativa, che plasma il nostro modo di vivere e relazionarci. Le vibrazioni che emettiamo — frutto di ciò che siamo, consci e inconsciamente — attraggono esperienze e relazioni in sintonia con esse. Le nostre ferite ci portano spesso a riconoscere negli altri tratti simili, e questo riconoscimento, se consapevole, può avviare un profondo processo di guarigione e integrazione.

Anche le dinamiche collettive rispondono a questa logica: il cosiddetto inconscio collettivo, con i suoi archetipi e simboli universali, influenza comportamenti, credenze e relazioni all’interno dei gruppi. La crescita personale non può prescindere dal confronto con il proprio lato oscuro, ciò che Jung chiamava l’ombra. Solo accogliendo e integrando le nostre parti negate e nascoste, possiamo accedere a un'autenticità più profonda e duratura.

Ogni incontro, allora, è una tappa del nostro cammino spirituale, un’opportunità di evoluzione. Le relazioni ci pongono di fronte ai nostri limiti ma anche alle nostre possibilità, e solo attraversando questi momenti con consapevolezza possiamo aspirare a diventare esseri umani completi. Le esperienze di vita, le difficoltà, persino i disturbi emotivi, sono campanelli d’allarme: segnali che qualcosa dentro di noi cerca di emergere, di trasformarsi.

Accogliere un incontro significa accettare che nulla è davvero casuale. Le coincidenze, in questa visione, sono messaggi del nostro inconscio, occasioni di risveglio e riconnessione con il significato più profondo dell’esistenza. Quando cambiamo interiormente, cambia anche ciò che attiriamo: l’universo non ci dà ciò che vogliamo, ma ciò che siamo, come afferma Michael Beckwith nella sua formulazione della Legge della Risonanza.

In definitiva, ogni persona che incrocia la nostra strada è un elemento fondamentale del nostro viaggio. Le relazioni che costruiamo danno senso alla nostra vita, rispecchiano il nostro mondo interiore e ci guidano, passo dopo passo, verso il compimento del nostro Sé più autentico.

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono ci...