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lunedì 16 settembre 2024

C'è del marcio in Occidente - Piergiorgio Odifreddi

C'è del marcio in Occidente. I peccati che pesano sulla coscienza di un bianco italiano, europeo e occidentale è un libro scritto da Piegiorgio Odifreddi e pubblicato nell'aprile 2024.  

Piergiorgio Odifreddi è un matematico, logico e saggista italiano. Oltre che di matematica, nelle sue pubblicazioni si occupa di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, religione, esegesi, filologia e saggistica varia. Odifreddi, come molti italiani nati nel dopoguerra, è cresciuto nel mito degli Stati Uniti e dei soldati americani “liberatori”: sono stati loro, d’altra parte, ad aver salvato suo padre e suo nonno, entrambi deportati dai nazi-fascisti. Eppure, a partire dalla guerra del Vietnam, il suo rapporto con gli Stati Uniti inizia a cambiare. Ci studia per due anni, e ci insegna per venti. Viaggia in tutto il mondo, ed esplora in lungo e in largo il continente americano. Scopre come gli Stati Uniti hanno assunto il ruolo di gendarme del mondo: sfruttamento economico, embargo commerciale, occupazione militare…

In questo libro Odifreddi riflette sull’arroganza dell’Occidente. Riporta famosi interventi critici verso l'Occidente di Josè Saramago, romanziere portoghese, di Edward Said, intellettuale palestinese, di Al Gore, vice presidente degli U.S.A. e ambientalista, di Julian Assange, il giornalista australiano, di Pepe Mujica, presidente dell'Uruguay, di Wole Soyinka, il drammaturco nigeriano, di Subrahmanyam Jaishankar, diplomatico indiano.   Riporta anche gli ultimi interventi di Putin e Xi Jinping prima della guerra in Ucraina, di Papa Bergoglio subito dopo l'invasione; e la lettera diffusa da Osam Bin Laden dopo l'attentato alle torri gemelle a New York nel 2001.  Nonostante le ampie divergenze geografiche, culturali e politiche fra gli autori citati, che spaziano dagli europei agli asiatici, dai letterati agli scienziati, dai pacifisti ai terroristi, dagli uomini di stato ai papi, tutti esprimono critiche convergenti nei confronti dell’Occidente, anche e soprattutto nel nuovo millennio.

Il libro analizza, inoltre, le dieci categorie che caratterizzano la civiltà occidentale che corrispondo ai nostri dieci peccati capitali: occidentalismo, cristianesimo, colonialismo, militarismo, razzismo, classicismo, idealismo, capitalismo, populismo, mediaticità. E ci invita a non farci alleviare la coscienza dall’illusione che, forse, gli altri possono persino essere peggio di noi.

Sono stati gli scritti di Russell e Einstein, e gli insegnamenti di Rotblat e Atiyah, a introdurre Odifreddi all’utopia matura di un mondo senza chiese, senza stati, senza possessi e senza armi […].

Alcune frasi contenute nell'ultimo capitolo: "Le recenti guerre in Ucraina e in Palestina non hanno invece influito sulla mia visione, e si sono limitate a confermare una posizione che avevo già maturato negli anni. Una posizione di avversione per il modello autoreferenziale, giudaico-cristiano, colonialista, militarista, razzista, classicista, idealista, capitalista, antidemocratico e illiberale di un Occidente che mi appare sempre più come un insopportabile bambino capriccioso ed egoista, o uno scostante adolescente immaturo e presuntuoso".

"Oggi, gli occidentali infantili o adolescenziali credono che un mondo senza dèi, senza frontiere, senza multinazionali e senza atomiche sia solo una pia o un’empia illusione. Forse un giorno gli occidentali maturi si accorgeranno che altrettanto illusorie apparivano le nazioni ai tempi delle città-stato, le confederazioni o gli imperi ai tempi degli stati nazionali, e le superpotenze prima della Guerra Fredda".

"Purtroppo, come le nazioni si sono costituite con guerriglie fra le città, le confederazioni e gli imperi con guerre fra le nazioni, e le superpotenze con la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, anche il nuovo ordine mondiale si costituirà con una Terza Guerra Mondiale, combattuta tra l’Occidente e il resto del pianeta. La Quarta, come disse Einstein, si combatterà poi tra bande armate di pietre e bastoni. […] ".

"In realtà, ci sarebbe anche una soluzione alternativa: che l’Occidente ammettesse le proprie secolari malefatte, compensasse gli enormi danni provocati, rinunciasse a dominare l’intero pianeta, e concordasse insieme al resto dell’umanità un governo mondiale democratico. Sarebbe la soluzione razionalmente più sensata, eticamente più equilibrata, moralmente più giusta e politicamente più pacifica, ma non rientra nel carattere aggressivo, arrogante e prevaricatore dell’Occidente, come questo libro ha cercato di dimostrare. E dunque, non verrà scelta spontaneamente".

"Comunque chi sopravviverà, vedrà. Ma scommetto che non sarà una bella visione, comunque andrà".

domenica 15 settembre 2024

La civiltà occidentale

 "Cosa penso della civiltà occidentale?  Penso che sarebbe una bella cosa".  Mahatma Gandhi   

Molti grandi pensatori, non erano molto convinti dei benefici che apporta la cosiddetta civiltà occidentale all'individuo.

Dostoevskij, dopo dieci anni di Siberia, aveva finalmente ottenuto la libertà, e nel 1862 fece il primo viaggio all'estero. Passò per vari Paesi europei (Austria, Inghilterra, Germania, Svizzera, Italia e Francia) ricevendo dovunque un'impressione altrettando negativa del modo di vita occidentale. "All'occidentale piace enormemente commerciare, ammassare una fortuna, avere quanta più roba si può: questo è diventato il massimo codice di moralità, il catechismo dell'occidentale (...)  l'identica libertà per tutti di fare quel che si vuole, nei limiti della legge. E quando si può fare tutto quello che si vuole? Quando si diventa ricchi e si ha un milione..."

Gandhi riporta alcune frasi prese dal libro Civiltà: causa e cura (1889) del grande scrittore Edward Carpentier "Un uomo che vive sotto il flagello della civiltà è come un sognatore: crede al suo sogno, ed esce dall'ingannos solo quando si sveglia. (...)   Una volta si veniva schiavizzati fisicamente, oggi mentalmente".

Schopenhauer scriveva: "Le mete banali verso le quali l'umanità indirizza i suoi sforzi (il possesso materiale, il successo esteriore, il lusso) mi sono sempre apparse spregevoli".  (...) La guerra mi sembra ignobile e spregevole. Preferirei lasciarmi fare a pezzi, piuttosto che partecipare a un'azione così miserabile".  La mia considerazione dell'umanità è così alta, da farmi credere che questo flagello sarebbe da tempo scomparso, se il buon senso delle popolazioni non fosse stato sistematicamente corrotto dagli interessi politici e commerciali, per mezzo della scuola e della stampa".

Albert Einstein nel suo contributo al libro Filosofie viventi pubblicato nel 1931 evidenziava: "Ogni giorno mi accorgo del fatto che la mia vita si basa sul lavoro altrui, e che troppo spesso io lo sfrutto ingiustamente. Considero tutte le defferenze di classe ingiuste, e in ultima analisi basate sulla violenza".  In economia era favorevole al socialismo e contrario al consumismo; in politica auspicava il disarmo nucleare e l'avvento di un governo mondiale. Nel 1955 tre giorni prima di morire firmò il Manifesto Russel-Einstein sul pericolo delle arme nucleari. Questo ultimo atto ispirò la nascita del movimento Pugwash degli scienziati contro l'atomica, che nel 1995 vinse il premio Nobel per la pace. 

Martin Luther King in uno dei suo ultimi discorsi disse: il primo male che afflige la nostra civiltà e società è il razzismo, il secondo è il materialismo, il terzo è il militarismo. "Fino a quando le macchine e i computer, il profitto e le proprietà continueranno a essere considerati più importanti delle persone, questa triade non sarà sconfitta"   "Qualunque cosa abbiate, ne volete di più. dovunque siate, volete andare altrove. Le vostre macchine non vi permettono di salvare né il tempo, né l'anima".

Konrad Lorenz sottolineava i peccati della nostra civiltà tra cui la sovrappopolazione, la devastazione dello spazio vitale naturale, la competizione fra gli uomini.

Aleksandr Solzenicyn, il più famoso critico vivente del comunismo, fu sottoposto a censura in Unione Sovietica, e durante una conferenza disse: "Una persistenze cecità, che nasce da un illusorio senso di superiorità, induce l'Occidente a credere che tutte le vaste zone in cui è diviso il nostro pianeta debbano seguire uno sviluppo che le porterà a sistemi analoghi al suo.  (...) Se mi chiedessero di proporre al mio Paese l'Occidente come modello, dovrei rifiutare con franchezza. Il sistema occidentale, nel suo attuale stato di esaurimento spirituale, non presenta per noi alcuna attrattiva.   (...) Un'anima umana aspira a qualcosa di più elevato della nauseante pressione della pubblicità, dell'abbrutimento della televisione e dei clamori di una musica insopportabile.   (...) La prossima guerra, non necessariamente nucleare, può seppellire definitivamente la società occidentale.  In Occidente non viene riconosciuto all'uomo nessun compito più elevato dell'acquisizione della felicità terrena. E di porre alla base della civiltà occidentale la pericolosa tendenza a prosternarsi davanti all'uomo e ai suoi bisogni materiali".  Nel 1990 mise in guardia il mondo dai problemi derivanti da un'eventuale separazione dell'Ucraina dalla Russia. Una affermazione veramente indovinata visto il conflitto attuale tra Ucraina e Russia.

Occidentalismo.  Il modello occidentale si diffonde, non perchè meriti di difforndersi, ma perchè è il più adatto a farlo.  Gli occidentali hanno stilato un decalogo:

  • occidentalismo: gli occidentali pensano che sono il meglio del mondo, e gli unici degni di considerazione,
  • cristianesimo : solo la religione cristiana è vera,
  • colonialismo; il mondo è a nostra completa disposizione,
  • militarismo: siamo i più armati e comandiamo noi,
  • razzismo: bianco è bello,
  • classicismo: deriviamo dai Greci che erano i migliori,
  • idealismo: solo noi siamo capaci di pensare,
  • capitalismo: solo l'economia capitalista funziona,
  • democrazia: solo noi siamo veramente democratici,
  • libertà di parola: solo noi siamo veramente liberi di esprimere le nostre opinioni.

Il modello economico-politico dell'Occidente è basato sulla combinazione di mercato e democrazia, e visto che ci piace e crediamo che sia il migliore possibile, pensiamo di esportarlo dovunque. D'altronde, oggi, qualunque scrittore o attore di successo, per non parlare di qualunque calciatore o cantante di successo, riceve più esposizione e attenzione di "qualunque" premio Nobel. E la virtualità prende il sopravvento sulla realtà.

Questo modello però non può essere buono per tutti, perchè qualcuno ci guadagna e gli altri ci perdono. Infatti la distribuzione della ricchezza nel mondo è completamente squilibrata a favore dell'Occidente. E' un modello difficilmente esportabile.  Con l'istituzione del G7, il 10% del mondo controlla il 90% della ricchezza.  La Russia fece parte del G7 dal 1998 fino al 2014, in questa data fu esplulsa per aver invaso la Crimea. Invasione, evidentemente, considerata dagli occidentali più disdicevole delle invasioni dell'Afganistan e dell'Iraq (invasione coordinata da una coalizione guidata da USA e Regno Unito). Altro organismo, la NATO, nata nel 1949, si attribuisce il ruolo di poliziotto globale, effettuando una serie di interventi armati in Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Libia e Siria. E la sua espansione ad Est è stato il casus belli che ha provocato nel 2022 l'intervento russo in Ucraina. 

La corte Penale internazionale dell'Aia è stata fondata nel 2003 e riconosciuta da 123 Paesi, tra i quali non ci sono gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, Israele, l'Ucraina. Fino ad ora ha applicato i famosi due pesi e due misure arrestando e condannando solo leader di Paesi africani.

Cristianesimo.  Nel momento che un popolo inizia a pensare che c'è un unico vero Dio, ed è il suo, diventa una mina vagante pronta a detonare, non appena incontra ed entra in collisione con un altro popolo che la pensa alla stessa maniera, ma riguarda un Dio diverso. Il cristianesimo si sarebbe potuto interpretare come una versione non violenta del giudaismo, una sorta di religione dell'amore, se non fosse incorso in un grave errore, ossia incitare gli apostoli ad "andare a predicare a tutte le creature", e minacciare che "chi non crederà sarà dannato". Il cristianesimo è diventata una religione proselitista, come del resto l'Islam e sono presenti nell'intero globo. Per la conquista del mondo, il cristianesimo doveva essere non solo violento e proselitista, ma anche armato.... E sono state portate avanti nel tempo una serie di guerre di religioni al grido di "Dio lo vuole", vedi tutte le crociate.  In questo modo l'eredità cristiana, ha spianato la via al colonialismo, al militarismo, e al razzismo dell'Occidente moderno. Lo stesso Bush quando ha bombardato l'Iraq ha usato letteralmente il termine "crociata" per la sua guerra al terrorismo. Negli Stati Uniti si fece strada l'idea del "destino manifesto" di diffondere la democrazia nel continente americano e nel mondo. Fu così che noi occidentali, bianchi e cristiani, arrivammo a credere di essere i migliori, solo perchè gli altri Non avevano tutti quei difetti che noi consideriamo pregi caratteriali e segni di intelligenza: l'intraprendenza, l'arroganza, la prevaricazione, la volontà di potenza e l'abuso della forza.

Alcune date significative per capire il mondo di oggi:  Nel 1914 l'Europa controllava l'85% delle terre emerse, sotto forma di colonie e protettorati. Decolonizzazione 1945-1991,  globalizzazione 1991-2022, L'8 dicembre 1991 i presidenti di Russia, Ucraina e Bielorussia firmarono a Belaveža l'accordo che sanciva la dissoluzione dello Stato sovietico. In seguito l'Unione Sovietica venne sciolta formalmente dal Soviet delle Repubbliche il 26 dicembre 1991, mantenimento della NATO, nel 1996 Clinton decise di allargarla, intervista a Putin di Oliver Stone nel 2017,  L'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022 segna un nuovo periodo buio nelle relazioni tra l'Occidente e il resto del mondo. è stata una tragedia annunciata.  Nel 1948 si assiste alla procreazione, assistita dalle grandi potenze, dello Stato di Israele. La strategia israeliana si basa sulla cosiddetta dottrina Dahiya, che prevede una guerra asimmetrica basata su un uso sproporzionato della forza, in contrasto con il diritto internazionale moderno. Il consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite fondato nel 2006, ha emesso una serie di risoluzioni che condannano Israele, e ogni anno viene approvata una risoluzione per La pacifica composizione della questione Palestinese, con i voti contrari di Israele e Stati Uniti,  ma queste risoluzioni non sono state ancora applicate.

I dati dell'Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma attestano che fino al 2022 nel mondo si spendevano 2.000 miliardi di dollari in armamenti. Di questi l'80% lo spendevano i soli Stati Uniti, e del resto il 16% veniva speso dalle nazioni europee. L'idea di una guerra giusta dovrebbe essere un ossimoro almeno per chi professa il comandamento "non uccidere". Gli Stati Uniti nel trentennio della caduta dell'impero sovietico hanno effettuato 251 interventi militari, senza lasciare un singolo anno scoperto dal 1980. Spesso la guerra è il terrorismo dei potenti    e      il terrorismo la guerra dei deboli. 

In Occidente piano piano si sta affermando una nuova ideologia in cui la natura viene sistematicamente distrutta, viene promossa la pseudo cultura, la virtualità sta prendendo il sopravvento sulla realtà, l'oggettività e i fatti storici sono messi da parte a favore della soggettività e l'interpretazione personale,  prevalgono le opinioni e la rabbia, il diritto internazionale viene sistematicamente calpestato.  Il non distinguere la vecchia realtà dalla nuova virtualità delle rete porta ad eventi drammatici, come il suicidio in diretta su Tik Tok di Vincent Plicchi. L'avvento dell'intelligenza artificiale e di ChatGpt annulla tutti i vecchi reati di plagio.   Anche il mito del liberismo economico e la crescita all'infinito dovrebbe essere rivisto.  Anche la percolazione, ossia l'idea che se i ricchi si arricchiscono, anche i poveri stanno meglio, perchè raccolgono le briciole che cadono dal tavolo è falsa. Dai rapporti dell'OXFAM risulta che l'1% della popolazione mondiale posssiede il 60% delle ricchezze, e il 10 % ne possiede il 90 %.  Un mito dell'Occidente è l'idea della crescita infinita che diventa di anno in anno sempre più insostenibile, soprattutto con la sovrappopolazione attuale. Non a caso in Occidente, il benessere ha cominciato a influenzare e limitare le nascite. Per mantenere la crescita costante del 2% annuo si dovrebbero raddoppiare o triplicare entro il 2050 il livello di consumo delle risorse del 2000, che è invece considerato l'insuperabile livello di guardia (dal rapportoValutare l'uso delle risorse globali dell'UNEP nel 2017).  Un altro mito è il Prodotto Interno Lordo (PIL) che indica il valore complessivo di beni e servizi finali prodotti da un paese in un anno.  Un indicatore che non indica la qualità di vità, che è stato a volte sostituito dal IPG (Indicatore Prodotto Genuino) che tiene conto dei costi ambientali nel produrre beni e servizi dal FIL (la felicità interna lorda) in quanto la felicità è uno dei diritti inalienabili insieme alla vita e la libertà.  Questo indicatore è stato considerato più rilevante del PIL nel Bhutan del re Jigme Singye Wangchuck, nel Sud-Africa di Nelson Mandela e nell'Uruguay di Pepe Mujica.  In Italia il debito pubblico è arrivato nel 2024 a 2.900 miliardi a fronte di una ricchezza finanziaria privata (derivante da depositi, azioni, obbligazioni, investimenti, assicurazioni) di quasi il doppio, 5.300 miliardi. L'evasione fiscale è calcolata ogni anno a 100 miliarid di euro l'anno. Una buona parte di questa ricchezza privata è appunto derivata dal debito pubblico, basterebbe imporre una patrimoniale del 50% per azzerare il debito pubblico che ci costa sotto forma di interessi circa 100 miliardi l'anno.

Anche la democrazia reale in Occidente è ben lungi dall'essere ideale. Il premio Nobel per l'economia Kenenth Arrow ha dimostrato matematicamente l'impossibilità della democrazia ideale, che è dunque irrealizzabile. Lo slogan "un uomo, un voto" ha nel tempo perso la sua validità, in quanto si affermano sistemi maggioritari   e  con la scarsa affluenza alle urne di questi ultini anni, si passa ad una dittaura della minoranza.

Libertà di parola.  Oggi nelle società moderne, ai tre poteri tradizionali (legislativo, esecutivo, giudiziario) che dovrebbero tendere all'equilibrio ( a volte c'è il parlamentarismo, o il governismo o giustizialismo a seconda di quale dei tre prevale)   si aggiunge il Quarto Potere (termine preso dal film di Orson Welles del 1941, il primo che usò questo termine fu Edmun Burke nel 1771) che comprende tutti i mezzi di comunicazione di massa attraverso i quali si diffondono i fatti e i valori, le notizie pubbliche e oggettive, e le opinioni private e soggettive.   I giornalisti, occupano l'intero campo dell'informazione: social media, Internet, televisioni, radio, giornali e sono diventati la cassa di risonanza di quello che si potrebbe definire il Quinto Potere: costituito dal sistema economico, l'industria e la finanza.   Inoltre, è sempre più diffuso questo legame tra politica e giornalismo, molti giornalisti ricoprono e hanno ricoperto incarichi politici e istituzionali (Gianni Letta, Giovanni Spadolini, David sassoli, ecc). Per fortuna ci sono anche grandi giornalisti che hanno rifiutato incarichi come Indro Montanelli. 

Da un paio di decenni ( con lo sviluppo di Internet) è in atto una grande campagna di indottrinamento,  avente per obiettivo di affermare il paradigma dominante, in cui vengono usati i mezzi della disinformazione, delle verità parziali, delle affermazioni mezze vere e mezze false, delle leggende metropolitane e delle pure e semplici verità. La più eclatante menzogna fu la presentazione nel 2003 delle prove di inesistenti "armi di distruzione di massa" da parte degli Stati Uniti alle Nazioni Unite. Ciò permise a Bush di giustificare l'inizio della guerra in Iraq.  Anche molti classici letterari e film sono stati ri-eleaborati storicamente per fornire un'immagine edulcurata del periodo coloniale. I premi Oscar per i film e i premi Nobel per la Pace e la Letteratura sono stati assegnati solo a bianchi o ai non-occidentali dissidenti.  Molti hanno rifiutato i Nobel: Marlon Brando (miglior attore) nel 1973 motivando questa scelta "per il trattamento degli indiani americani da parte dell'industria cinematografica", nel 1973 Le Duc Tho ha rifiutato il Nobel per la Pace "perchè in Vietnam gli accordi non erano stati rispettati, le armi non tacciono e la pace non è stabilita";  Sartre rifiutò il Nobel per la letteratura con questa motivazione " La sola lotta possibile sul fronte della cultura è quella per la coesistenza pacifica delle due culture dell'Est e dell'Ovest, oggi rifiuto il Nobel come domani rifiuterei il premio Lenin".

Oggi, purtroppo molti giornalisti costituiscono il MainStream, o la Voce del Padrone, e sono facilmente individuabili dal linguaggio che usano, slogan e parole d'ordine per semplificare la trattazione come "c'è un aggressore e un aggredito" per stare dalla parte dell'aggredito come nel caso della guerra in Ucraina,  peccato che lo stesso slogan non è stato usato quando gli USA invadevano l'Iraq, e l'Afghanistan, e non è usato nel caso dell'occupazione israeliana della Palestina (basterebbe vedere una cartina dal 1948 al 2020 per vedere la perdita del territorio palestinese, la risoluzione dell'ONU prevedeva la costituzione di due stati. Lo Stato di Palestina è uno Stato situato nel Vicino Oriente, osservatore permanente presso le Nazioni Unite, de facto illegalmente occupato in gran parte da Israele); o vedere una cartina sull'allargamento ad est della NATO dal 1999 al 2024).

Nei Paesi occidentali si possono instaurare, quando servono, periodi di sospensione della legalità e di leggi speciali. Vedi in America il Maccartismo e la caccia alle streghe contro i presunti intellettuali comunisti, o la lotta al terrorismo dopo l'11 settembre 2001. In Italia si può prendere l'esempio degli anni di piombo contro i vari gruppi (di destra o sinistra) che praticavano la lotta armata.  Poi ci sono i casi eclatanti del giornalista Julien Assange,  dell'ex-militare Bradley/Chelsea Manning e dell'informatico Edward Snowen, perseguiti e perseguitati per aver divulgato segreti di Stato riguardanti attività illecite dell'esercito e dei servizi di sicurezza americani.

Siamo nel mondo preconizzato da Huxley  nel Mondo Nuovo (1932) che prevedeva che nessuno avrebbe più letto libri, avremmo avuto così tanta informazione da rintontirci, la verità sarebbe annegata in un mare di irrilevanza, la cultura sarebbe morta nella banalità.  Oggi viviamo, infatti, in un rintontimento collettivo in cui non contano più i fatti ma le fantasie. Ciò che caratterizza la quotidianità sono i giochi di ruolo, i talk show, le serie televisive, programmi spazzatura. I nostri occhi sono perennemente incollati allo schermo e fra poco il virtuale sostituirà il reale...   Gli obiettivi dell'informazione non sono la rilevanza dei fatti e la veridicità della descrizione, ma l'irrilevanza delle opinioni e la verosimiglianza dei racconti.  Preparare il terreno per le idee alla moda che dovranno essere propagate in tutti i canali possibili, sommergere le altre idee, se non bastasse entra in gioco la censura sui media e sui social (basta ascoltare le ultime dichiarazioni di Mark Zuckerberg  agosto 2024 sulle “Pressioni dalla Casa Bianca sui contenuti Covid”).

Personaggi famosi che parlano dell'Occidente

Molti personaggi famosi, nonostante le ampie divergenze geografiche, culturali e politiche hanno espresso un giudizio non troppo positivo nei confronti dell'Occidente. Di seguito vengono riportati alcuni interventi (Dal libro C'è del Marcio in Occidente ).

Il romanziere portoghese José Saramago (1922-2010), vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1995; il riconoscimento internazionale arrivò un po' tardi con tre libri: Storia dell'assedio di Lisbona, Il Vangelo secondo Gesù Cristo e Cecità Fu un intellettuale politicamente e socialmente impegnato, dichiarò che la nostra democrazia che cerchiamo di portare come una religione al resto del mondo è ben lontana dalla democrazia dei Greci, saggi e ingenui.  Asseriva: "abbiamo sperimentato che le vaste aree di potere a livello nazionale e internazionale si trovano nelle mani di criminali di vario tipo.  Ci servirebbe a poco una democrazia, per quanto equilibrata nelle sue strutture interne e al suo funzionamento, se essa non costituisse la radice e la ragione di un'effettiva e concreta democrazia economica e culturale".    Il mercato è lo strumento per eccellenza del vero indiscutibile potere che è la finanza mondiale. Per parlare il linguaggio del mercato, prima di esportare la nostra democrazia al resto del mondo dovremmo trovare il modo di produrla e ditribuirla meglio a casa nostra. Il mondo ha bisogno di molto di più di quell'illusione democratica a cui spesso si riduce.  Nel Saggio sulla lucidità  José Saramago si chiede: "Cosa succederebbe a un paese se alle elezioni i cittadini decidono in massa di votare scheda bianca? Quali ingranaggi vengono sollecitati fino alla rottura, quali contromisure andranno messe in atto?"  Il saggio è un viaggio alla scoperta delle radici oscure del potere, uno sguardo nuovo e spietato sui meccanismi del mondo nel quale esercitiamo (o crediamo di esercitare) ogni giorno la nostra libertà.

Edward Said (1935-2003) è il più noto e discusso intellettuale palestinese del Novecento. Nato a Gerusalemme, insegnò alla Columbia University di New York;  ha potuto osservare da entrambe le parti  il rapporto tra Oriente e Occidente.  Dal punto di vista politico ha analizzato la questione palestinese definendola "la tragedia di essere vittima delle vittime". E' diventato famoso con il famoso libro Orientalismo (1978) in cui ha messo in evidenze le stereotipate ed eurocentriche rappresentazioni dell'Oriente, In Cultura e imperialismo ha sottolineato che tutta la produzione artistica letteraria dell'Occidente è stata usata come copertura e giustificazione intellettuale del colonialismo globale, dall'Africa alle Americhe. Le popolazioni barbare e primitive capiscono solo la forza e la violenza, e meritano di essere dominati...

Il terrorista saudita Osama bin Laden (1957-2011) coordinò l'attacco alle torri gemelle nel 2001 nel quale morirono  2977 persone. Gli Stati Uniti, con una coalizione della NATO invasero l'Afghanistan e poi l'Iraq, Siria, Libia, Yemen, Somalia facendo tra uno e due milioni di vittime. Obama fu ucciso dai servizi segreti americani nel 2011 in Pakistan.    Scrisse e pubblicò nel 2002 una ampia e articolata Lettera all'America per spiegare il suo gesto e perchè combatteva contro gli americani.  In quella lettera scriveva: "La nostra religione e la nostra ragione ci dicono che gli aggrediti hanno il diritto di rispondere alle aggressioni. (...) Ci dispiace dirlo, ma la vostra è la peggiore civiltà della storia umana,  avete invaso e distrutto più paesi di chiunque altro, E siete gli unici ad aver usato la bomba atomica per ben due volte.  (...)  Pretendete il rispetto delle leggi internazionali da parte degli altri, ma insieme ad Israele, avete disatteso per mezzo secolo le risoluzioni delle Nazioni Unite, (...) gli americani hanno liberamente eletto i loro governi e spalleggiato le loro politiche e finanziato gli armamenti, pertanto gli americani non sono innocenti".

L'ambientalista e vice-presidente degli Stati Uniti, Al Gore (1948- ) sottolineò insostenibilità della crescita all'infinito, sottolineando l'aumento della popolazione da 2 miliardi nel 1945 ai 7 miliardi di oggi,  e propose un piano per salvare la Terra dal riscaldamento globale nel 1997  a Kyoto. Piano che non fu mai ratficato dagli USA.  Dichiarava: "Il problema è serio, ma è risolubile, e abbiamo i mezzi per risolverlo. Ci mancano solo la volontà politica e la determinzione sociale di farlo". Il suo documentario Una scomoda verità vinse nel 2006 due premi Oscar.  Vinse il premio per la pace nel 2007 condividendolo con il panel intergovernativo sul cambiamento climatico. 

Il dissidente australiano Julian Assange (1971- ) nel 2010 ha pubblicato, con la sua associazione WikiLeaks un gran numero di documenti sui crimini di guerra compiuti dagli USA in Iraq, trafugati dal militare Bradley Manning, che fu condannato a 35 anni di prigione e che poi ottenne la grazia dal Presidente degli USA Obama. Assange è stato perseguitato e accusato di vari reati, e ha passato sette anni nell'ambasciata dell'Ecuador e cinque anni nelle prigioni inglesi con la minaccia di estradizione in America dove è stato accusato di spionaggio.  Nel 2024, dopo essersi dichiarato colpevole e aver patteggiato con gli Usa, il fondatore di WikiLeaks è un uomo libero. Nel suo caso si è trattato di censura allo stato puro, e gli USA hanno dimostrato la loro ipocrisia nel confronti della libertà di parola e il tradimento dei valori della Rivoluzione Americana. Nell'Occidente democratico non si perseguono le persone che compiono i crimini di guerra, ma si perseguitano i coraggiosi che li denunciano.

Pepe Mujica (1935- ) è stato presidente dell'Uruguay dal 2010 al 2015. Durante il  suo mandato fu amatissimo in patria e popolarissimo all'estero, grazie al suo stile di vita sobrio, le parole semplici, e le sue riforme. Nel suo discorso sullo Sviluppo Sostenibile si chiedeva: "il mondo ha risorse sufficienti per permettere a otto miliardi di persone di consumare e sprecare al ritmo dell'opulento Occidente? La nostra civiltà è figlia del mercato e della competizione. non si può sviluipapre la solidarietà in una economia basata sulla competizione. La società è caratterizzata dal consumo estremo e il mercato ci fa lavorare continuamente per sostenere la civiltà dell'usa e getta. (...) Epicuro e Seneca dicevano che il povero non è chi ha poco, ma chi ha bisogno di tanto, e desidera sempre di più. (...) La crisi idrica e la crisi ambientale, non sono cause, ma effetti. La causa è il nostro tipo di civiltà, e dobbiamo rivedere il nostro modo di vivere.  (...) Molte persone passano il loro tempo a lavorare per accumulare sempre di più e arriva il momento, che si accorgono che la vita gli è passata davanti. Lo sviluppo deve essere a favore della felicità umana, dell'amore su questa terra, delle relazioni umane, dell'attenzione ai figli, all'amicizia, alla giustizia, alle cose elementari.  E' la felicità, il tesoro più importante che abbiamo".

Il drammaturgo nigeriamo Wole Soyinka (1934 - )  è l'unico africano nero ad aver vinto un premio Nobel nel 1986 ed ha sperimentato sulla sua pelle i danni del colonialismo. Ha passato due anni in detenzione, e dovette rimanere in esilio per quattro anni. Non stupisce che, con queste premesse, Wole Soyinka sia diventato il protavoce di un intero continente e di un'intera cultura, e il suo libro Africa del 2012 offre una visione fondamentalmente critica del colonialismo militare, politico, religioso e culturale inflitto dall'Occidente al Continente Nero. In particolare, critica la modalità con la quale i cartografi europei dettero vita ai nuovi Stati Africani, usciti dalla fine del colonialismo tracciando confini fittizi e tracciando stati inesistenti, modalità che non teneva conto delle culture, etnie, ecc..

Il segretario generale del Ministero degli esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar  (1955- )  nel 2023 all'assemblea delle Nazioni Unite è intervenuto dando voce ai sentimenti dell'India e dell'intero terzo mondo chiedendo l'allargamento e la modernizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU  e dichiarando: " Le misure per il clima non possono sancire l'evasione dalle responsabilità storiche di alcuni stati. (...) I mercati non possono essere utilizzati per incanalare cibo e energie dai poveri ai ricchi. (...) Non si deve permettere che le risposte al terrorismo, all'estremismo e alla violenza siano determinati dalla convenienza politica. E il rispetto dell'integrità territoriale e la non interferenza negli affari interni delle nazioni non si possono esercitare a capocchia. Il Sud Globale sente fortemente che senza una genuina solidarietà non ci può essere fiducia reciproca". 

Anche il papa argentino Jorge Bergoglio (1936- ) ha criticato diverse volte l'operato dell'Occidente. Ha spesso ricordato che il suo Paese ha sofferto a lungo a causa delle angherie delle quattro dittature imposte dagli Stati Uniti 1966-1973 e 1976-1983, e delle misure di austerità imposte dal Fondo Internazionale nel 2001 e 2018.   Ha ricordato a proposito della guerra Russia-Ucraina che "Forse l'abbaiare della NATO alle porte della Russia ha indotto il capo del Cremlino a reagire male e a scatenare il conflitto. Un'ira che non so dire se sia stata provocata, ma forse facilitata si".  Con l'enciclica Luadato sì del 2015 e con quella del 2023 critica il paradigma tecnocratico che è alla base dell'attuale degradazione ambientale e la crescita infinita. L'immensa crescita tecnologica non è stata accompagnata da uno sviluppo dell'essere umano. La decadenza etica del potere reale è mascherata dal marketing e dalla falsa informazione, meccanismi utili nelle mani di chi ha maggiori risorse per influenzare l'opinione pubblica attraverso di essi. Non sarà più utile sostenere istitutzioni che preservano i diritti dei più forti, senza occuparsi dei diritti di tutti. Cita poi l'ironia di Soloviev sul secolo in cui stiamo vivendo:  "Un secolo così progredito che gli è perfino toccato in sorte di essere l'ultimo".  

domenica 25 agosto 2024

Pavel Durov, il fondatore di Telegram, è stato arrestato

Pavel Durov, franco-russo, 39 anni, fondatore e Ceo di Telegram,  è stato arrestato a Parigi il 24 agosto 2024. La magistratura ritiene che la mancanza di moderazione, di cooperazione con le forze dell'ordine e gli strumenti offerti (numero usa e getta, scambio di criptovalute, ecc.) rendano la piattaforma complice delle attività illegali che vi si svolgono, dal traffico di droga alle frodi. 

 Il servizio di messaggistica online Telegram lanciato nel 2013 da Pavel Durov e da suo fratello Nikolai, su cui le comunicazioni sono criptate end-to-end e la cui sede principale è a Dubai, si è posto in contrasto con le piattaforme americane, criticate per lo sfruttamento commerciale dei dati personali. Telegram si è impegnato a non rivelare mai alcuna informazione sui propri utenti. In una delle sue rare interviste rilasciate lo scorso aprile a Dubai, Pavel Durov ha raccontato come gli sia venuta l'idea di lanciare un servizio di messaggistica criptata dopo aver subito molte pressioni da parte delle autorità russe all'epoca di VK, un social network che aveva creato nel suo Paese prima di venderlo e lasciare la Russia nel 2014.
Ha detto di aver provato a stabilirsi a Berlino, Londra, Singapore e San Francisco prima di optare per Dubai, di cui ha elogiato l'ambiente imprenditoriale e la “neutralità”. Nell'emirato del Golfo, Telegram si è messo al riparo dalle regole di moderazione del governo, in un momento in cui sia l'Unione Europea che gli Stati Uniti stanno facendo pressione sulle principali piattaforme per rimuovere i contenuti illegali.  

Durov aveva  evitato il più possibile di recarsi in Europa, dove la sua azienda è nel mirino, e aveva l'abitudine di viaggiare negli Emirati, nei paesi dell'ex Unione Sovietica o in Sud America. Durov dovrebbe nelle prossime ore comparire di fronte a un giudice prima di un possibile rinvio a giudizio per una moltitudine di reati: terrorismo, traffico di stupefacenti, frode, riciclaggio di denaro, ricettazione, contenuti criminali minorili.

Il giornalista americano Tucker Carlson scrive: "Pavel Durov si trova in una prigione di un paese occidentale alleato degli americani, il che è un monito vivente per qualsiasi proprietario di piattaforma che si rifiuti di censurare la verità per volere dei governi e delle agenzie di intelligence. Sul mondo un tempo libero, cala rapidamente l’oscurità".

Telegram fa sapere che è scattato il piano d'azione previsto in caso di arresto del fondatore Pavel Durov  Non è noto in cosa consista esattamente questo piano, ma è chiaro che l'azienda potrà continuare ad esistere e adempiere ai suoi compiti  È altrettanto chiaro che Pavel Durov era evidentemente consapevole del fatto che sarebbe potuto essere arrestato.   Del resto persone che compiono reati siedono nei parlamenti mentre gli eroi sono in galera... Viviamo in un mondo al contrario...    

Vedi anche il caso del dissidente australiano Julian Assange fondatore di WikiLeaks, arrestato per aver rivelato crimini di guerra, che rimangono impuniti. Nell'Occidente democratico, infatti, non si perseguono le persone che compiono i crimini d guerra, ma si perseguitano i coraggiosi che li denunciano.

mercoledì 26 giugno 2024

Julian Assange è libero, non è chiaro quanto lo sia il giornalismo

La liberazione del fondatore di WikiLeaks è una vittoria per la libertà di informazione, ormai quasi insperata. Il caso legale che lo ha visto protagonista, però, non sarebbe mai dovuto esistere.

Lunedì 24 giugno 2024,  Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks ha visto per la prima volta la libertà dopo oltre un decennio, trascorso prima in detenzione arbitraria – definizione delle Nazioni Unite – nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra dal 2012 e, poi, da detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh (vicino Londra) dal 2019. 

In tutto questo tempo, e a partire dal 2010, Assange è stato indagato e poi accusato di spionaggio dagli Stati Uniti (sotto le presidenze di Obama, Trump  e Biden) per le pubblicazioni di WikiLeaks avvenute nel medesimo anno, quelle relavite alle guerre in Afghanistan e in Iraq.  Sono stati rivelati crimini di guerra, come l’assassinio di giornalisti a Baghdad e di decine di persone in un bombardamento. In quel contesto, WikiLeaks pubblicò oltre 700mila documenti riservati provenienti dagli archivi dell’esercito e dell’intelligence Usa, forniti da Chelsea Manning. 

Julian Assange trova finalmente la libertà grazie a un patteggiamento che lo vedrà dichiararsi colpevole di un capo di accusa sui 18 che gli erano stati imputati ai sensi dell’Espionage Act. Assange non andrà in carcere per via dei cinque anni che ha trascorso in carcere nel Regno Unito che saranno considerati come periodo di pena.  Dall'isola di Saipan (territorio Usa nell’Oceano Pacifico) il 26 giugno si dichiarerà colpevole, e poi volerà poi nella sua nativa Australia, dove dovrebbe rimanere insieme alla famiglia. 

Chiunque abbia a cuore la libertà di stampa non può che festeggiare, soprattutto perché oggi viene sancita la fine di un’odissea legale e politica che ha visto un giornalista passare cinque anni in un carcere di una capitale europea per aver compiuto degli atti di giornalismo e pubblicato notizie. Mentre gli autori dei crimini narrati, sembrerebbe che non sono stati nemmeno messi sotto accusa. 

domenica 13 novembre 2022

Julian Assange finalista del Premio Sakharov

 Il giornalista Julian assange è stato uno dei finalisti del premio Sakharov 2022 per la libertà di pensiero, che viene assegnato all'Euro camera dal 1988. I finalisti, oltre  Assange, sono stati il popolo dell'Ucraina con i suoi rappresentanti e la Commissione per la verità in Colombia. Gli eurodeputati hanno selezionato i finalisti da un lungo elenco di candidature presentate da gruppi politici o da gruppi di eurodeputati.  La candidatura di Assange era stato proposta dalla eurodeputata Sabrina Pignedoli del movimento 5 stelle.

Il 19 ottobre è stato decretato dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola e dai leader dei gruppi politici il vincitore: il "coraggioso popolo ucraino" che continua a resistere all'avanzata russa.   

Dal 1988 il Premio Sacharov per la libertà di pensiero viene assegnato annualmente a singoli individui, gruppi e organizzazioni che difendono i diritti umani e le libertà fondamentali. Il Premio è intitolato al fisico sovietico e dissidente politico Andrei Sacharov e il premio in denaro è di € 50.000. Nel 2021 il Premio Sacharov del Parlamento europeo è stato conferito ad Alexei Navalny, politico dell'opposizione russa e attivista anti-corruzione.

Il premio sarà assegnato a Strasburgo il prossimo 14 dicembre e si spera con l'occasione che il giornalista possa uscire dalla prigione di massima sicurezza britannica, almeno per un breve periodo, e poter presenziare all'evento e avere così la testimonianza della solidarietà di molte persone alla sua causa. Ciò potrebbe aiutarlo molto anche a livello psicologico. Assange è relegato da tre anni e mezzo in una minuscola cella di sicurezza, in attesa di essere estradato negli Stati Uniti dove potrebbe essere condannato a 175 anni di prigione per violazione del segreto militare, solo per aver mostrato dei video in cui l'esercito americano in Afganistan sparava su civili. 

Si spera che il governo Britannico non si comporti come Putin che vietò  a Alexei Navalny di presiedere alla cerimonia.  

Il premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel ha lanciato un'altra campagna internazionale che si chiama "La mia voce" per cercare di salvare il fondatore di WikiLeaks dall'estradizione e l'appello è il seguente: "La trasparenza è condizione irrinunciabile per la democrazia".

lunedì 29 agosto 2022

L'Homme Nu - Marc Dugain e Christophe Labbé

Riassunto del libro L’Homme Nu, la dictature invisible du numerique de Marc Dugain e Christophe Labbé   Edizioni Robert Laffont,  2016.

La rivoluzione digitale non si contenta di modellare il nostro modo di vita verso più connessione e informazioni, ci porta anche verso uno stato di docilità, di trasparenza, il cui risultato è la scomparsa  della vita privata e una rinuncia irreversibile della nostra libertà. La promessa di una vita migliore addolcirà il prezzo da pagare sulla nostra vita privata..
In ogni secondo della nostra esistenza generiamo dati e informazioni sulla nostra salute, sui nostri progetti, sui nostri gusti. Tutti i momenti di connessione saranno utilizzati per aumentare il volume dei big data trattati da computer con capacità di memorizzazione e di calcolo gigantesco.
Stiamo andando verso il transumanesimo. Verso un essere umano con capacità aumentate, e si sta carezzando il sogno di raggiungere l’eternità. L’uomo vivrà completamente nudo sotto lo sguardo di quelli che raccoglieranno informazioni su di lui. La sorveglianza continua sarà la regola, a meno che non si accetti di fare parte della nuova categoria di marginali.
Con la scusa della minaccia terrorista, Google, Amazon, Apple, Microsoft controllano i nostri scambi di e-mail, la nostra navigazione, i nostri spostamenti con il GPS o tramite le telecamere di sorveglianza, e minacciano il nostro diritto all’intimità, e stanno diventando un pericolo per la democrazia.  

Dopo l’11 settembre 2001, l’Europa considera la sorveglianza assoluta messa in opera dalla NSA come il modello da seguire. Arruolando i giganti del web nella lotta antiterrorismo, gli Stati Uniti hanno autorizzato il controllo dell’infosfera.   Bisogna comunque sottolineare il paradosso che, aldilà del darknet,  proprio i social media hanno facilitato la propaganda e il recrutamento dei combattenti di Alkaeda (Daech).
Da qualche tempo stiamo assistendo ad una trasformazione del mondo in dati, tutto è trasformato in dato: foto di famiglia, musica, film, poesie, documenti amministrativi, ricette mediche, romanzi, ecc… Il 70% di questi dati sono digitati direttamente dagli individui connessi alla rete, i giganti del web detengono l’80% dei dati digitali personali dell’umanità. Questa enorme mole di dati corrisponde al nuovo oro nero.  La cifra di affari mondiale dei big data ha superato, nel 2016, i 24 miliardi di euro.  

I    13 grandi server radice che controllano tutti i dati mondiali sono gestiti da 12 organismi di cui 9 sono americani. In meno di 15 anni Google, ribattezzato Alphabet ( nato da un algoritmo battezzato “Page Rank” inventato nel 1998 da Serguei Brin e Larry Page) è diventato la più grande impresa del mondo.  Alphabet e Apple sono seduti su una montagna di 300 miliardi di dollari. E niente del loro operato è ecologico.    Google ha riconosciuto di emettere, nei vari centri di trattamento dati,  1,5 milioni di tonnellate di CO2 ossia le stesse emissioni del Burkina Faso.   I Big Data hanno costruito la loro potenza a scapito degli individui, Milton Friedman, un ex-ingegnere di Google considera i governi una industria inefficace e la democrazia come inadatta.
Nel 2009, Peter Thiel l’inventore di PayPal dichiarava che una corsa mortale si era sviluppata tra la tecnologia e la politica.  La visione del mondo di Zucherberg è quella di dare la priorità al privato e la sfiducia nei confronti dello Stato.  Il  progetto si svela. Dietro l’attitudine aperta dei pionieri del digitale traspare la volontà di farla finita con la democrazia diventata ingombrante, come sono diventati ingombranti i media. Lo slogan di Google è "Organizzare l’informazione del mondo per renderla universalmente accessibile e utile". La digitalizzazione del mondo ha sviluppato una astrazione dal reale. Per annullare il potere dei media la strategia è quella di indebolirli, per poi proporre un accordo per controllarli. Nel 2015 Facebook ha firmato un accordo con 9 grandi media americani, inglesi e tedeschi, e un algoritmo deciderà a quali articoli dare la visibilità sulla rete ed agirà come un filtro che amplifica o meno l’impatto di una notizia prodotta da altri.  Apple esercita un diritto di censura diretta sui giornali realizzati su iPad o iPhone. Famosa è la censura di Olympia, un celebre nudo di Manet.   Inoltre, questi giganti del web, pagano poco o quasi niente imposte grazie a delle delocalizzazioni fiscali favorevoli in seno della stessa Europa.
Il riflesso della realtà  ----         Seguendo la profezia di Platone, il riflesso della realtà è diventato, nelle nostre teste, più importante della stessa realtà.  Quello che conta, non è l’istante, ma la sua cattura numerica. A che serve arrivare a Machu Pichu se non si ha postato la foto del momento su Facebook e Twitter?  Catturati dalla perfezione del virtuale, Senza rendersene conto  si arriva quasi a detestare il reale, la sua complessità, i sui difetti e la sua imprevedibilità.  
Una conseguenza di questo è lo sviluppo dell’Art Project con la creazione di musei virtuali, dove si può accedere alle varie opere d’arte nel minimo dettaglio senza lasciare casa, ma - come dice Fabrice Bousteau, capo del Beaux arts magazine - manca la reazione chimica tra spettatore e quadro, l’incontro, e quandosiamo di fronte all’originale, non alla sua duplicazione numerica, cambia tutto.  La virtualizzazione della società, a poco a poco corrode il nostro reale. Avere una relazione virtuale con l’amante è considerato dai tribunali come prova di adulterio in caso di divorzio.  Facebook ha speso 2 miliardi di dolalri per sviluppare il casco Oculus Vr, per la realtà virtuale.
Apparentemente su Internet c’è la falsa promessa che si può accedere a tutto gratuitamente, in realtà, come dice l’adagio: se non pagate per qualcosa, non siete voi il cliente, ma voi siete il prodotto. In altre parole, gli internauti sono i  produttori benevoli di dati e sono sfruttati, e sono felici di esserlo.
D’altronde inizialmente lo spirito del web era quello di allargare la conoscenza, ma poi a poco a poco vengono proposti all’internauta solo siti, video che riflettono i sui gusti, rinchiudendo gli internauti nei loro campi d’interesse; In un universo virtuale, tagliato dal reale come sta avvenendo da diverso tempo in Giappone; i giovani ed adulti che restano connessi in permanenza al loro computer vengono chiamati hikikomori, i ritirati.

Il sistema di sorveglianza planetario ----    L’America , grazie alla sua potenza militare, si è auto-promossa gendarme del mondo contro tutte le derive che mirano a contrastare i propri interessi.
Dopo il caso Snowden, nel 2007 è stato messo in luce la capacità della NSA americana di ascoltare tutto il mondo, che era stato messo in atto un ascolto generalizzato. Sempre nello stesso anno Bruxelles autorizzava i giganti del Web a trasferire i dati personali degli internauti europei verso gli Stati Uniti, magari con la falsa promessa della confidenzialità dei dati.
La lotta contro il male e la guerra contro il terrore sono stati gli slogan  della sorveglianza mondiale, i mezzi. Dei budget faraonici sono stati approvati per ascoltare tutte le conversazioni telefoniche nel mondo, tutte le e-mail, i post su Internet, ecc…
E’ cominciata la posa in opera di una dittatura indolore, dove ogni individuo deve accettare che tutto o una parte di lui-stesso sia rivelata ad un sistema di sorveglianza planetario.
Mai l’America aveva mostrato un tale imperialismo, e mai gli altri Paesi si sono sottomessi con così poca resistenza.  Tutto questo senza un quadro legale di riferimento, che esiste soltanto minimamente in America ed è inesistente nel resto del mondo.
Dopo l’11 settembre 2001, fu formulato il Patriot Act che, in nome della lotta al terrorismo, rinnega i principi della democrazia americana,  ed ha anche legittimato anche l’attacco all’Iraq.
La domanda che dovremmo porci è la seguente: "Fino a che punto arriva la collaborazione tra i servizi di sicurezza americani e i giganti del Web?" 
Si sta delineando una forma di governance mondiale non eletta che costituisce una seria minaccia per la democrazia.

 Siamo entrati nell’era della sorveglianza totale ----     Uno dei capi di Google arriva a dichiarare: "la vita privata è un concetto che è emerso dal boom urbano della rivoluzione industriale.  Ma questo concetto potrebbe essere un’anomalia".  I servizi segreti americani hanno accesso ad ogni gesto, ad ogni scambio elettronico, ad ogni momento della nostra vita quotidiana. Noi siamo coscienti di avere una spia in tasca che equivale al nostro smartphone.   Google e Apple controllano il 90% dei sistemi di tutti gli smartphone del pianeta.  Google è il numero uno della pubblicità on line che rappresenta il 90% delle sue entrate, basata sui profili degli utilizzatori secondo dei criteri legati ai nostri centri di interesse, ma anche sul contenuto dei nostri scambi su Gmail.  Facebook fa lo stesso utilizzando il profilo dei suoi utenti, e i dati presi dai siti dei suoi partner. Inoltre, utilizza un tracking rivoluzionario chiamato Atlas e comprato dalla Microsoft che permette di tracciare ciascun membro del social network.  E’ stato anche creato il software Dropoutijeet che permette all’agenzia americanadi sicurezza di accedere agli smartphone e scaricare file, e-mail, sms, indirizzi, attivare la telecamera e il microfono.

La vita privata è un'anomalia ----   Siamo entrati in un villaggio digitale dove tutte le informazioni sono  centralizzate da una potenza disincarnata, omnisciente. - "Se non avete niente da nascondere, perché aver paura che si sappia tutto su di voi?" - Potrebbe essere lo slogan di questo colpo di Stato mondiale che ha decretato l’abolizione della vita privata.
Se uno pensa di scappare alla sorveglianza globale spegnendo lo smarphone sbaglia, resterete lo stesso sotto l’occhio del grande fratello attraverso le telecamere che sono dislocate ovunque nelle grandi città.  Adesso con il riconoscimento facciale è possibile seguire il percorso fatto da un individuo. A Londra, la capitale europea della video sorveglianza, un abitante è filmato fino a 300 volte al giorno secondo i calcoli fatti dalla polizia londinese. La NSA ha messo a punto una nuova tecnica, il contact chaining che attraverso i metadati dei telefoni portatili, geolocalizzazione, ora e durata della connessione, costruisce un profilo psicologico dell’utilizzatore.
Adesso che pagare in contanti non sarà più possibile e pagheremo tutto con carta di credito,  sarà ancora più difficile sfuggire ai controlli sempre più massicci del grande fratello. Tutto questo sempre con la scusa di individuare una eventuale minaccia terrorista. La NSA è arrivata a controllare anche Angela Merkel, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy, Francois Hollande secondo le segnalazioni di Wikileaks.
Comunque la cosa più sorprendente è la seguente: i giganti del web che predicano la fine della vita privata fanno di tutto per sottrarsi agli sguardi degli altri.  -  La capacità di sorvegliare il minimo fatto e gesto degli altri, e nello stesso tempo nascondendo i propri, è la forma più alta di potere.
Più si parla di trasparenza, meno si sa di chi dirige cosa, chi manipola chi, e con quale scopo.
I giganti del web sono diventati invisibili e così possono vedere senza essere visti.
Assicurarsi che non ci sia mai uno Snowden per aprire la scatola nera e liberarne i secreti irrivelabili è diventata l’ossessione della matrice. I reporter del sito americano Cent sono stati blacklistati per più di un anno per aver rivelato dei dati di Eric Schmidt (uno dei padroni di Google).
- "Con un oggetto connesso, ne sappiamo più su di voi che con una vostra impronta digitale" – ha detto Eric Peres (Presidente della commissione nazionale dell’informatica, nel 2014).
Gli oggetti banali del nostro quotidiano come lampade, caffettiera elettrica, un frigo hanno un solo soggetto di conversazione: noi gli umani. Gli oggetti del nostro ambiente ci spiano, raccolgono dati e li inviano alla Matrice (nel 2020 il numero di oggetti usati nel quotidiano era superiore a 30 miliardi).
In più Zuckemberg ha lanciato il progetto Loon che mira con gli 11.000 palloni a elio lanciati nella stratosfera per connettere alla rete i 4 miliardi di persone ancora non connesse. La promessa di un mondo incantato in cui gli oggetti ci obbediscono  è solo la trappola con cui gli ingegneri di Facebook e Google ci facilitano la vita per renderci più monetizzabili.        Oltre agli oggetti presenti nel nostro ambiente quotidiano bisogna aggiungere gli oggetti wearables (termine inventato da Microsoft)  che portiamo su di noi per prendere delle misure in permanenza: il numero dei passi, le calorie assorbite, il ritmo caridaco, la tensione arteriosa, ecc.  I giganti del web si insediano anche nella E-medicina, un mercato che vale nel 2020, 50 miliardi di dollari. Recentemente Withings ha sponsorizzato un braccialetto intelligente che calcolava il numero di passi compiuti nella giornata a cui corrispondeva il livello della pressione arteriosa. C’è un altro braccialetto chiamato Pavlok che connesso al vostro smartphone vi invia una piccola scarica elettrica se non si raggiunge l’obiettivo prefissato (non fumare, camminare, ecc). L’ultima novità è un tatuaggio elettronico, dei circuiti stampati che si incollano alla pelle e inviano dati sulla frequenza cardiaca, il tasso di globuli bianchi, la temperatura, la pressione, ecc. Ecco il simbolo ultimo dell’alienazione. Portare sulla pelle il marchio dei big data…
Barack Obama è stato eletto Presidente con l’aiuto delle tecnologie e dei big data. Aveva creato un gruppo di informatici che si riunivano in una sala segreta ribattezzata "la grotta". Il loro lavoro era quello di trattare i metadati per individuare gli indecisi su cui poi insistere e trovare gli argomenti per convincerli. Oggi un grosso contributo al successo nelle elezioni politiche americane è dato proprio dal trattamento appropriato dei metadati. Anche Hilary Clinton aveva reclutato Stephanie Hannon, direttrice di Google, anche se purtroppo non è riuscita a farsi eleggere. Eugeny Morozov, specialista dell’influenza delle tecnologie sulla società, ed autore del libro Pour tout resoudre, cliquez ici. L’aberration du solutionnisme technologique, denuncia la presa di potere dei dati e la morte della politica. Barack Obama ha dichiarato: "Noi possediamo Internet e la potenza americano risiede sui giganti del web". L’economia del web è l’essenza stessa della mondializzazione. I giganti del web hanno come ideologia soggiacente il libertarismo, la legge del mercato spinta all’estremo, ossia la possibilità di vendere e comprare tutto senza nessuna regolamentazione. Nutriti da un iper avidità, l’accumulazione diventa un fine a se stesso. Oggi le 62 persone più ricche del pianeta detengono tante risorse quanto la metà dell’umanità la più povera, ossia 3,5 miliardi di individui.
Tra le venti personalità più ricche del pianeta troviamo Bill Gates, Marck Zuckerberg, e il più giovane è Evan Spiegel, il creatore di Snapchat.

E-learning visto dai giganti del Web ---- Comunque la progenie dei più grandi eroi del web è scolarizzata alla Walford School dove non hanno il diritto di toccare uno schermo di iPad, smartphone o computer. Evan Williams cofondatore di Twitter preferisce regalare centinaia di veri libri ai propri figli. Per Steve Jobs l’uso di iPad e smartphone era vietato durante le riunioni di famiglia e i pasti. Recentemente molti insegnanti, pediatri e psicologi hanno lanciato un appello per domandare di allontanare i bambini dal tablet. Parallelamente si fa pressione sulle scuole primarie al fine di far utilizzare ai bambini i tablet al posto dei libri cartacei, familiarizzare con questi strumenti per creare una testa di ponte per vendere i prodotti digitali. Il libro digitale o e-book attualmente è una fonte immensa di reddito e Amazon e i colossi del web prendono una percentuale per ogni e-book scaricato. Inoltre, questi e-book sono riempiti di software che spiano le abitudini dei lettori. Ossia, quanti lettori arrivano alla fine del libro, quanto si soffermano su una apgina, ecc  Tutti questi dati sono poi venduti agli editori che li utilizzano per rendere più fruibili i libri ai lettori. YouBook, per esempio, propone agli editori un sito dedicato sul quale sono riportati i profili dei loro lettori.  Mentre, bisogna dire, che il lettore calato sul libro di carta è irraggiungibile, non scrutabile. Non essendo collegati al web, non forniscono alcun dato e non hanno nessun interesse commerciale. Il filosofo Roger-Pol Droit dichiara: "la super-esposizione costante di registri multipli ed eterogenei, la dipendenza perpetua allo schermo, messaggi, sollecitazioni di ogni natura rischiano di modificare in profondità la maniera di pensare, ma anche di sentire".  Patricia Greenfield professore di psicologia dell’università della California dichiara che "l’uso crescente di Internet ha reso fragili le nostre capacità di acquisire conoscenze profonde, a condurre delle analisi induttive, a produrre lo spirito critico, l’immaginazione e la riflessione". Lo scrittore americano Nicholas Carr, autore del libro Internet rende stupido - evidenzia che il lettore digitale è il prolungamento dell’individuo super connesso che come un’ape impazzita va di fiore in fiore, saltando costantemente da un soggetto all’altro. Per la felicità dei giganti del web, il cervello umano, avido di stimoli, è una preda facile. Famoso è l’esperimento del gorilla invisibile, e testimonia come il cervello si focalizza su un compito unico ( gli scienziato fanno visionare un video di una partita di Basket  chiedendo alla persona di contare il numero di passaggi tra i giocatori;  la metà dei partecipanti, non ha visto l’entrata di un gorilla su scena vestito da giocatore ). "L’uso del libro può essere uno degli ultimi luoghi di resistenza" - afferma Cedric Biagini. Il web è diventato una macchina per semplificare il reale, un esempio eclatante è Tweeter dove si possono usare al massimo 140 caratteri per comunicare.
L’obiettivo ultimo dei giganti del web è soffocare lo spirito critico, per evitare la rimessa in discussione del sistema che si è creato.
Nonostante molte osservazioni critiche si continua a perseverare con l’e-education e i MOOC (massive  open on line courses). Altri elementi di questo nuovo scenario che si è delineato sono la scomparsa del tempo lineare e la scomparsa del senso di solidarietà verso le generazioni future sia per quanto riguarda i cambiamenti climatici, sia per sfruttamento e distruzione dell’ambiente.
Il nostro sistema nervoso è 4 milioni di volte meno rapido delle reti digitali. Come dice Larry Page il fondatore di Google: "il cervello umano è un calcolatore obsoleto che ha bisogno di una memoria più ampia e un processore più veloce".
Oggi nel mondo ci sono 10 miliardi di computer sempre più potenti, uno degli ultimi elaboratori super potenti è Exascale, che consuma elettricità come una città di 30000 abitanti.  Il vero oro nero oggi è costituito dagli 0 e 1. Google per eludere le sanzioni antitrust di Bruxelles ha creato Alphabet, la holding che controlla tutte le attività del gruppo. 

Google ha creato una nuova disciplina Culturomique ossia la contrazione di cultura e genomica (disciplina biologica che studia l'organizzazione e la struttura dei geni di un organismo nel contesto dell'intero genoma) con l’obiettivo di sostituire gli storici nell’analisi dell’evoluzione della cultura umana invocando la neutralità di interpretazione delle tecnologie. La base di partenza è la gigantesca biblioteca numerica di Google. Ad esempio, analizzando questi dati Google ha formulato la sua teoria sull’uso della parola Dio, che secondo i dati raccolti diminuisce a partire del periodo tra il 1860 al 1900.  In questo modo si arriverà a conclusioni varie senza nessun dibattito di idee e alla cancellazione dell’uomo nel processo decisionale. I giganti del web hanno ridato vigore alla cyberbetica, con l’obiettivo di creare una società giusta ed armoniosa attraverso l’uso delle macchine, dove ogni singolo evento sarà conservato e ritrovato in caso di necessità. Una società dove non ci sarà spazio per l’imperfezione, ossia l’umano caratterizzato da intuizione, immaginazione, spontaneità. L’imprevedibilità diventerà il male assoluto.   Si prefigura una società basata sul commercio, trasparente, mobile, senza radici e frontiere, dove il re incontrastato sarà il denaro. Una società dove il crimine sarà preventivato in anticipo, come nel mondo del film Minority report ambientato nel 2054.  Oggi la realtà ha superato l’immaginazione. L’IBM ha messo a punto Blue Crush  - un software per l’analisi della criminalità in varie città d’America i cui dati sono presi dai vari dossiers della polizia, sia dalle varie telecamere delle città.  I poliziotti ricevono l’ordine di concentrarsi nei punti della città che sono segnalati pericolosi dal programma. Una versione aggiornata del programma chiamato PredPol è già utilizzata a Los Angeles, New York e Atlanta.  E’ stata recentemente acquista anche in Germania, Svizzera, Francia. La commissione europea ha lanciato nel 2011 il progetto Indect con l’obiettivo di sviluppare delle soluzioni e strumenti per la rilevazione di minacce.
Se  le telecamere registrano che ci comportiamo in modo anomalo, ad esempio restiamo troppo fermi in un posto, ci allacciamo le scarpe, ecc saremo segnalati. Di riflesso gli algoritmi ci impongono un nuovo codice di comportamento negli spazi pubblici. Non si punirà più il delitto, ma l’intenzione. Non si può dire che queste ultime invenzioni abbiano ridotto la violenza negli Stati Uniti che sono ancora oggi uno degli Stati più violenti del pianeta.
"L’avvenire è un’equazione" - dichiara Nate Silver il piccolo genio americano dell’analisi predittiva. Kira Radinsky, un altra genio dell’informatica, con il suo sito SalesPredict pretende di predire con la precisione  del 90% il crollo di mercati finanziari, crollo delle borse immobiliari, ecc.
Anche nel campo degli affetti, il predire è diventato la parola chiave, eDarling e Parship propongono di trovarci delle persone veramente fatte per noi, ed emanano un bip ogni volta che incontriamo qualcuno che ha profonde affinità con noi. Lo stesso Facebook ha messo a punto Edge Rank l’algoritmo per calcolare le affinità tra gli iscritti, e piano piano ci indirizzerà verso questi iscritti,  ed Internet come luogo di dibattito diventerà un’illusione.
Stiamo concedendo ai Big Fata il potere esorbitante di leggere i nostri sogni e il nostro avvenire..

Un’altra ossessione dei Big Data è quella di riuscire a vincere il sonno e far restare i navigatori il più tempo possibile davanti allo schermo. Si vuole creare l’era dell'Open  24/7 dove i consumatori e i lavoratori sono attivi a tute le ore  e il dormire diventa quasi un’anomalia.

L'uomo potenziato e il trasumanesimo ----     Il transumanesimo (o transumanismo) è un movimento culturale che sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia  e l'invecchiamento.         La malattia, la vecchiaia e la morte non sollevano più delle questioni metafisiche ma dei semplici problemi tecnici che possono essere superati grazie alla fusione della biologia e l’informatica. Uno studioso francese del genoma riassume la visione dei Big Data: - "l’uomo del futuro sarà come i prodotti informatici, una versione beta in continuo aggiornamento".
Google ha recentemente firmato un accordo con Biogen il gigante americano della biotecnologia, e stanno compiendo esperimenti su 10000 volontari, con la speranza di trovare il modo di prevenire le malattie.  Google ha creato il Google X lab un laboratorio segreto con la divisione la Scienza della vita, inaccessibile a giornalisti ed esterni. IBM ha creato Watson, un programma in grado di diagnosticare certi tipi di tumore in modo più rapido e preciso degli oncologi.
I giganti del web hanno anche iniziato ad assumere i migliori specialisti mondiali dell’invecchiamento e la oro ambizione futura sarà quella di arrivare a vendere dei punti di vita supplementari ai miliardari che potranno permetterseli e annullare l’ultima uguaglianza degli esseri umani: quella di essere uguali di fronte alla morte. Israel Nisand fondatore del forum europeo di bioetica ha denunciato - che stiamo cambiando il destino dell’umanità.
Non contenti di volere andare oltre la morte, questi oligarchi del web pretendono anche di fabbricare un uomo nuovo e potenziato, un ibrido tra essere umano e macchine. Già ci sono molti esempi di questo nuovo campi di studi:  una specie di armatura con casco permette ai soldati di trasportare più di 100 kg di materiale. Le protesi intelligenti permettono, dopo aver effettuato degli impianti celebrali, di pilotare attraverso il cervello degli arti artificiali. Un futuro inevitabile che avrà la convergenza di biogenetica, nanotecnologie, neuroscienze e informatica e il 2040  è considerato come momento ipotetico in cui l’intelligenza artificiale supererà quella degli umani. La combinazione cervello-macchina dovrebbe permettere all’ordinatore di riprogrammarsi  automaticamente, aumentando all’infinito le sue capacità fino a superare quelle del cervello umano.  Larry Page dice che all’alba dei computer biologici, la nostra materia grigia sarà diventata obsoleta. Agli occhi dei transumanisti il nostro organismo sarà una specie di elaboratore obsoleto.  Tutto questo sembrerebbe un progetto utopico, ma purtroppo la realtà supera l’immaginazione, è stato messo a punto anche il progetto RAM (Restoring Active Memory), si fanno degli impianti celebrali che stimolano aree del cervello per facilitare la capacità di memorizzazione, di apprendimento, di gestione delle emozioni, ecc.  E’ stata anche creata nel 2008 la Singularity University, sponsorizzata dagli inventori di Google, il fondatore di PayPal, ecc, per fare proseliti e indottrinamento dell’ideologia libertaria dei Big data caratterizzata da un individualismo totale.
Nel 2008 il robot umanoide HRP-2 riesce a compiere dei gesti non programmati e a prendere una palla su un armadio, è una tappa fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. La robotizzazione entra in concorrenza con l’uomo per dei compiti ripetitivi, e punta a sostituire milioni di operai che lavorano nelle catene di montaggio.  Amazon ha comprato la società Kiva System, specializzata in robotica logistica per aumentare i carretti intelligenti nei centri di spedizioni, scelgono il prodotto e lo mettono nel pacchetto da spedire. Inoltre, Jeff Bezos sogna di consegnare le merci per drone. Google ha comprato Meka Robotics, specializzata nei robots destinati a lavorare a fianco di operai.
Ormai, l’intelligenza artificiale entra in concorrenza con l’uomo sul mercato del lavoro. Nei prossimi 20 anni, negli Stati Uniti,  il 47% dei compiti potrebbe essere affidato a delle macchine intelligenti.
Purtroppo, il fenomeno sta passando dai colletti blù (gli operai) ai colletti bianchi (impiegati).  Adesso esistono anche dei robots giornalisti, che analizzando in tempo reale le informazioni sul web, le mettono in correlazione e riescono ad estrapolare gli elementi necessari per stilare articoli sportivi e di attualità.  Uber con un migliaio di persone impiegate produce una cifra di affari di circa 10 miliardi.  L'Airbnb francese con 25 stipendiati crea una cifra di affari di 800 milioni di dollari.
Internet e gli elaboratori intelligenti promettevano un’economia di scambio, di solidarietà, adesso questa utopia numerica è stata spazzata via da una visione puramente di mercato al profitto delle super-multinazionali sempre più ricche, e sempre più potenti.
Si creerà un nuovo mercato in cui un’elitte composta da 20% della popolazione gestirà tutto, e l’80% riceverà un salario universale o pagare agli internauti a secondo il tracciato numerico che oggi viene ceduto gratuitamente. Il consumatore diventa un prosumer, produttore e consumatore, il valore delle cose sarà dato dalle informazioni.  La gratuità di una serie di servizi sarà il corollario della disoccupazione tollerabile.
L’ossessione dei Big data di voler creare a tutti i costi una macchina pensante potrebbe essere l’inizio della fine dell’umanità. Questo pessimismo è condiviso dal celebre astrofisico Stephen Hawking.  Asimov nel suo libro, Il pianeta delle scimmie, dichiarava: "un robot non può essere pericoloso per un essere umano". Lo stesso Elon Mask dichiara: "spero che gli esseri umani non saranno serviti da input per i programmi biologici di sviluppo della super intelligenza numerica".
Un altro aspetto interessante delle nuove tecnologie, è quello di scoprire che la tonalità delle informazioni proposte può modificare le nostre emozioni. E’ stato fatto un esperimento su 700000 internauti ( a loro insaputa) divisi in tre gruppi a cui sono state proposte informazioni diverse neutre, positivi, negative. I tre gruppi hanno reagito diversamente nei loro post a seconda delle sollecitazioni ricevute.
Cercare di capire le nostre emozioni, per controllarci meglio e risvegliare il consumatore che dorme in noi è l’obiettivo dei Big Data.  Facebook ha assunto il francese Yann LeCun uno deglispecialisti mondiali dell’emozioni umane. E soprattutto, l'obiettivo non è solo determinare i nostri bisogni sospesi nell’inconscio, ma precedere le nostre attese e i nostri desideri. Questo è il ruolo di Big Mother.
Dei programmi ci dicono cosa leggere, quale musica ascoltare, quale film guardare, cosa mangiare e in quale posto.  Attraverso i commenti sugli E-book, i like su Facebook, i vari commenti su siti si determina il barometro emozionale della popolazione che rende obsoleta la buona vecchia pubblicità.  Facendo la scelta al nostro posto Big Mother estirpa l’angoscia del dubbio, quel dubbio che ci fa costruire e crescere. Senza alterità, senza confronto con l’altro è impossibile crescere ed evolvere.  Facebook ha anche l’ambizione di creare il perfetto giornale individuale, un algoritmo selezionerà i gusti dell’internauta e gli proporrà un giornale personalizzato. BIG Mother ci permetterà forse di dimenticare la più angosciante delle nostre domande, quella della paura della morte e di dare un senso alla nostra vita.
La pornografia in rete   -----              Il 25% delle richieste digitate dagli internauti sui motori di ricerca riguarda la pornografia. Si stima che il 12% dei siti, ossia 4,5 milioni di siti, è classificata X. Il psicanalista Jacques-Alain Miller  la definisce una furia copulatoria. Questa consumazione sfrenata fa sì che il 59% degli internauti passa tra le 4-5 ore settimanali su dei siti porno che si trovano in maggior parte sulla costa Ovest degli Stati Uniti. Un paradosso di un Paese che rivendica il suo puritanismo.  Altro paradosso è la censura  effettuata da Facebook nel 2011 dell’immagine del quadro Origine del mondo di Courbet postata sul web da un insegnante e giudicata indecente.
Quasi 95 milioni d’internauti si connettono ogni giorno alle due piattaforme YouPorn e YouHub, incrementando il mercato della pornografia on line che vale 6 miliardi di dollari. Un fantasma pret a porter che affonda l’immaginario, fino nei meandri più intimi.
Qualche psicologo ha detto che la pornografia permette di disattivare le velleità di rivolta poiché si satura lo spirito con un’illusione di trasgressione.
Videogiochi ----  Altro mercato in crescita è quello dei video giochi stimato intorno ai 55 milioni di euro, che cresce in media del 7% ogni anno. Questi video giochi creano le competenze necessarie a pilotare a distanza i famosi droni armati americani, tra cui il famoso Reaper, attraverso i quali uccidono terroristi ed altro.  Con pornografia e  video giochi i padroni dei Big data anestetizzano il nostro spirito critico.

La saggezza on line ----  Di fronte all’epidemia di burn-out che colpisce gli iperconnessi, i Big Data hanno inventato una nuova religione Wisdom 2.0, termine coniato da Soren Gordhamer, che ha come scopo di far vivere gli internauti connessi in una maniera che sia benefica al loro benessere.  Google ha assunto Chade-Meng Tan, nominato al Nobel della Pace 2015,  per organizzare seminari per combattere il burn-out. Tan applica la regola dei 3 B: Benevolenza, benessere, bonheur.  Gli impiegati stressati per l’iper-connessione sono invitati a scaricare programmi di aiuto alla meditazione o alla respirazione. L’era del multitasking porta ad una iper-moltiplicazione dell’attenzione alla quale non siamo psicologicamente adattati e provoca una frammentazione del pensiero. Dei ricercatori britannici hanno riscontrato una modifica della struttura celebrale nelle persone che usano contemporaneamente più terminali elettronici. Un’alterazione che sarebbe collegata al di-sfunzionamento emozionale come la depressione e l’ansia.   E' stato anche inventato un dispositivo che attaccato alla cintura invia un’allerta all’impiegato quando raggiunge livelli alti di stress.

Una pressione permanente si manifesta 24 su 24 per 7 giorni alla settimana nelle persone che usano dispositivi elettronici in un mondo vuotato di senso che non aspetta altro che essere riempito della saggezza 2.0. Ogni americano riceve stimoli e informazioni elettroniche per più di 12 ore al giorno. Il 60% dei dirigenti continua a lavorare sul loro computer anche quando torna a casa. Durante la giornata un dirigente riceve più di 70 e-mail e ne invia almeno 30.  Qualcuno comincia a proporre il diritto alla deconnessione professionale.  Si crea secondo il filosofo Hartmut Rosa una frustrazione nel non riuscire a fare quello che si vorrebbe fare, e una insoddisfazione, di fare male quello che si fa.             

Mai così connessi, Mai così soli!!!   ----  Più il malessere è forte che il digitale ci precipita nel pozzo della solitudine, allora per scappare a questa solitudine si cerca di moltiplicare il numero di amici sui social network.  Gli algoritmi aumentano il deserto affettivo facendoci credere che l’amicizia è una quantità, dissuadendoci di andare a cercare nella vera vita amici autentici.

Adesso per rendere sicuri i nostri dati siamo invitati a scaricare il contenuto dei computer e smartphone nel cloud (ad esempio iCLoud di Apple, o Drive di Google). Le informazioni più intime, famigliari, mediche e finanziarie sono scaricate su un server e consegnate ad altre persone senza essere sicuri dell’uso che ne faranno. Il progetto Total Recall prevede che tutti gli eventi di una vita di un internauta siano memorizzati in tempo reale in una biblioteca personale che si potrebbe interrogare in ogni momento e utilizzare i dati per risolvere eventuali controversie. Del resto embrioni di questo progetto già esistono, come ad esempio Google Map che permette di consultare lo storico dei nostri spostamenti, riportando data e ora dello spostamento includendo immagini del percorso virtuale. Un giorno, forse I Big Data ci proporranno di cancellare dalla matrice i nostri cattivi ricordi, o rimodellarli per renderci più felici…    Non è quello che promette la filosofia pseudo-buddhista chiamata Wisdom 2.0?              Il contrario di quello che auspicavano i Greci per i quali il conflitto era l’occasione di rivelarsi, di testare i propri limiti, la resistenza e il coraggio.

Gli Hackers ----        L’unica speranza di bloccare questo ingranaggio, il granello di sabbia è rappresentato dagli hackers, che incominciano ad essere perseguitati dai servizi segreti e gli apparati statali americani e sono diventati il nemico pubblico numero uno.       I casi più eclatanti sono quelli di Barret Brown arrestato per aver trasmesso i 5 milioni di e-mail fornitegli da Anonymous a Wikileaks; Edward Snowden che aveva rivelato l’ampiezza dello spionaggio della vita privata messa a punto dai servizi segreti americani; Julian Assange il fondatore di Wikileaks condannato per aver pubblicato video segreti americani in cui venivano uccisi civili inermi in Iraq e Afganistan. Manning, a sua volta condannato ad anni di prigione per aver fornito i video a Assange dichiarava: "Bisogna pagare un prezzo elevato per vivere in una società libera".       

Gli hackers sin dall’inizio creando i software aperti come Linux, permettevano lo scambio gratuito e libero della conoscenza in campo informatico e si contrapponevano all’uso del software proprietario di Microsoft, Apple, e i grandi del web che commercializzavano tutto facendo pagare licenze d’uso dei vari prodotti software. Gli hackers fin dall’inizio hanno rappresentato una forma di contro-potere pragmatica capace di ispirare altri internauti.  Per questo i Big Data e servizi segreti li associano ai crackers e i phreakers che piratano i siti web, le linee telefoniche, rubano dati bancari per rivenderli.   Gli hackers sono indispensabili ai cittadini per tentare di riprendere il controllo della Matrice, sono i soli in grado di aprire la scatola nera e rivelare il funzionamento della macchina. Sono i soli in grado di insegnare ai cittadini le tecniche di autodifesa numerica o digitale.  Sono state messe a punto varie tecniche e software per sottrarsi al controllo di Big Brother o Big Mother come lo si voglia chiamare.

La creazione del browser TOR ha permesso di navigare in anonimato sul Web mascherando le connessioni, il loro contenuto, il punto di entrata nella rete e di destinazione. Inizialmente, nato da un progetto di ricerca, della US Navy, è stato ripreso e trasformato ed è oggi utilizzato da 2 milioni di internauti. Si stima che circa 30.000 server dissimulati sarebbero accessibili da TOR.

La cifratura e l’anonimato permette alle persone e ai gruppi uno spazio di confidenzialità in linea che permette loro di esercitare la libertà di opinione di espressione e li protegge da qualsiasi immissione arbitraria o illegale o contro-attacco. Il dipartimento americano della Difesa ha costruito un software chiamato Memex capace di frugare nel Deep Web e trovare le tracce di connessione, pagine nascoste e stabilire dei legami tra di loro.    Per i Big Data e i servizi segreti americani, il Deep Web che hanno ribattezzato DarkNet, è il luogo di tutti i vizi, dove prosperano trafficanti, pedofili e terroristi.   E’ invece, un mezzo per proteggere la propria vita privata, di non farsi rubare i dati personali dalle multinazionali del digitale.      Il Web nascosto o profondo permette anche ai militanti dei diritti umani, ai dissidenti e ai giornalisti di aggirare la censura, di scappare alla sorveglianza totale esercitata dalla Matrice. E’ la versione moderna e digitale delle antiche catacombe dove si rifugiavano i primi cristiani perseguitati dall’impero romano.

Occorre ritrovare il tempo per sapere chi siamo, di de-costruire in un periodo dove è diventato vitale il disconnettersi e continuare a sviluppare lo spirito critico.

Il nuovo imperialismo ----   Si profila un mondo dove l’essere umano sarà dissociato da lui stesso fino a diventare perfettamente controllabile, senza costrizioni, né violenza fisica. Un mondo caratterizzato da avidità e l’appetito senza fine di una minoranza, pochi individui animati da un imperialismo che nessuno Stato Nazione aveva osato manifestare a questo livello. Un potere soprannazionale invisibile che controllerà la vita privata degli individui in modo totale che si potrebbe riprendere l’espressione di Vinton Cerf:la vita privata diventerà un’anomalia”.  Un avvenire che sembrerebbe ineluttabile visto che manca il più minimo contro-potere.  Gli intellettuali, che dovrebbero svolgere il loro ruolo di sentinella non si sono resi conto di quello che sta per per arrivare, sommersi e affascinati da questa rivoluzione tecnologica.

venerdì 17 giugno 2022

“Un giorno buio per la libertà di stampa” - Estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti.

L’epilogo temuto dai sostenitori del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, è diventato realtà.
La Westminster Magistrates’ Court di Londra durante una breve udienza (20/04/2022), durata solo sette minuti, presieduta dal giudice Paul Goldspring ha emesso l’ordine formale di estradizione negli Usa per Julian Assange, a cui l’attivista australiano ha assistito in videocollegamento dalla prigione di massima sicurezza di Belmarsh, dove è rinchiuso da tre anni.   Adesso (17/06/2022) la ministra dell’Interno britannica, Priti Patel, ha ordinato l’estradizione negli Stati Uniti del giornalista e attivista che con la nota piattaforma online svelò documenti secretati del governo americano provando numerosi crimini di guerra commessi dall’esercito di Washington negli anni delle missioni militari in Iraq e Afghanistan. L’attivista australiano rischia di scontare in un carcere Usa una pesantissima condanna, fino a 175 anni di carcere. “Un giorno buio per la libertà di stampa”, ha commentato WikiLeaks appena appresa la notizia.  

L'attivista australiano e il suo entourage legale hanno adesso 14 giorni per presentare ricorso presso l'Alta Corte contro la decisione del governo di Boris Johnson, opzione che verrà esercitata, come confermano anche dall'organizzazione: "Chiunque in questo Paese tenga alla libertà di espressione dovrebbe vergognarsi profondamente".

Anche Amnesty International si è opposta alla decisione dell’esecutivo di Londra: “Consentire che Julian Assange venga estradato negli Stati Uniti significherebbe esporre lui a un grande rischio e mandare un messaggio agghiacciante ai giornalisti di tutto il mondo”, ha dichiarato Agnes Callamard, segretaria generale dell’organizzazione. Secondo l’attivista per i diritti umani le rassicurazioni diplomatiche offerte da Washington sono insufficienti e non credibili, in particolare quelle su “l’isolamento prolungato in carcere, cosa che violerebbe il divieto di tortura e di maltrattamento” dei detenuti, dati “i precedenti della storia giudiziaria” americana.   Firma l'appello di Amnesty https://www.amnesty.it/appelli/annullare-le-accuse-contro-julian-assange/

Le probabilità di successo del ricorso sono però ridotte al minimo dopo il lungo iter legale della magistratura britannica e soprattutto il fatto che il mese scorso la Corte suprema si era rifiutata di riesaminare il caso.
Il Governo Britannico ha affermato che “i tribunali del Regno Unito non hanno ritenuto che sarebbe oppressivo, ingiusto o un abuso processuale estradare Assange. Né hanno ritenuto che l’estradizione sarebbe incompatibile con i suoi diritti umani, compreso il suo diritto a un processo equo e alla libertà di espressione, e che mentre si trova negli Stati Uniti sarà trattato in modo appropriato, anche in relazione alla sua salute”. Garanzie che sono state richieste e, per i giudici, soddisfatte dall’amministrazione di Washington.

La moglie di Assange Stella Moris, e l’organizzazione continuano senza sosta la propria battaglia per chiedere giustizia nei confronti dell’attivista fondatore di Wikileaks. La Moris ha parlato di “un giorno nero” non solo per la libertà d’informazione, ma anche per la “democrazia britannica”. “Julian non ha fatto nulla di sbagliato – ha proseguito – è un giornalista ed editore punito per aver fatto il suo dovere” rivelando documenti riservati e informazioni imbarazzanti su atti compiuti da vari Stati, Usa compresi. “Priti Patel aveva il potere di fare la cosa giusta, invece sarà ricordata come complice degli Stati Uniti, del loro progetto di trasformare del giornalismo investigativo in un’impresa criminale”. Secondo Morris, comunque, anche se “la strada verso la libertà di Julian si fa lunga e tortuosa”, la battaglia “non finisce qua”: a partire “dall’appello che riproporremo all’Alta Corte” di Londra e dall’organizzazione di proteste di piazza. “Non vi sbagliate – conclude -, questo è sempre stato un caso politico, non legale. Julian ha pubblicato prove sui crimini di guerra, le torture, la corruzione di funzionari stranieri commessi dal Paese che sta cercando di farselo consegnare”.

 Dalla stampa italiana: Assange è un criminale.  (articolo preso dal Fatto Quotidiano del 19/06/2022)
La notizia dell’imminente estradizione di Julian Assange da Londra agli Stati Uniti offre l’occasione di una imprevista lezione di giornalismo. Ce la dà Il Foglio, il quale racconta l’avvenimento come un atto di giustizia: “Julian Assange ha fatto molti danni agli interessi americani. I giornalisti non cospirano per decifrare password e postare online materiale classificato non redatto. Non fanno quello che ha fatto Assange, cioè entrare nei computer del governo degli Stati Uniti”. Insomma i giornalisti possono lavorare solo su fonti aperte, magari scopiazzando due tweet. Se ottengono informazioni riservate di enorme interesse pubblico – come quelle di Wikileaks, che hanno svelato l’improvvisazione americana nella guerra in Medio Oriente e poi email imbarazzanti del Comitato democratico per Hillary Clinton – è vietato darle. “Assange non è mai stato un eroe della trasparenza o della responsabilità democratica. I suoi obiettivi erano sempre e soltanto istituzioni o governi democratici, non autoritari. E se è davvero un protettore della trasparenza, non avrà nulla da temere da un processo in America, la patria del giusto processo”. I Paesi democratici, ovvero quelli che condannano un giornalista a 175 anni di carcere, non possono essere messi in difficoltà. A questo punto ci chiediamo: meglio l’analisi del Foglio o meglio Repubblica, che alla notizia ha dedicato tre righe a pagina 7? Due modi diversi per omaggiare la libera stampa.

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