mercoledì 12 maggio 2021

Intervista a Cesare Maramici

 Ho immaginato un'intervista con me stesso sullo yoga.

1.  Che cosa è lo yoga per te?

Per me lo yoga è molto importante, è un' arte di vivere, rappresenta la nota di colore della mia giornata, quando ho un po' di spleen faccio yoga e riparto. Comunque, tengo a precisare che lo yoga non è solo una pratica antistress per arrivare alla tranquillità e al benessere interiore. Lo yoga è il cammino spirituale che conduce il praticante al ricongiungimento del sé individuale con il Sè cosmico, a percepire questa energia cosmica eterna, divina che compone l'universo, di cui tutte le forme di vita - inclusi gli essere umani - sono una estensione; Un percorso che porta all'eliminazione della sofferenza e all'accettazione della morte. La meditazione e lo yoga ci permettono di acquisire una forza e una libertà interiore sempre più grandi: le nostre angosce e paure saranno ammorbidite e la fiducia e la gioia di vivere sostituirà l'insicurezza, mentre l'altruismo appassionato andrà a sostituire l'individualismo cronico. 

2. Quale è il tuo rapporto con lo yoga

Mi considero un praticante ateo che fa yoga classico tutti i giorni, senza aspettarsi niente. Non sono, cioè, alla pressante ricerca dell'illuminazione (quello stato in cui ti senti di far parte del Tutto) o altro. Secondo me, non esiste un percorso o una tecnica ben precisa per arrivarci. Talvolta accade, e accade sia se hai iniziato a praticare yoga il giorno prima oppure 30 anni prima, o la vita precedente.  Comunque, praticando yoga è possibile ottenere indubbi benefici dal punto di vista fisico e mentale, si acquisiscono forza e pace interiore, gentilezza; si migliora l' approccio con la realtà esterna  riuscendo a prendere le distanze da questo mondo sempre più complicato col quale interagiamo. Recentemente uno dei miei Maestri yoga di riferimento mi ha detto “Non devi provare a cambiare gli altri e il mondo, gli eventi della vita ai quali parteciperai devi viverli completamente distaccato e vivere la tua vita come un semplice testimone. La tua vita scorrerà come un fiume e se ti lascerai andare la vedrai come una spiaggia che vede scorrere il fiume, la natura starà semplicemente realizzando ogni cosa. Tu accetterai semplicemente quello che accade.“

 3. Quando hai cominciato a praticare yoga?

Ho iniziato a praticare yoga 25 anni fa. Per me rappresentava l'ultima spiaggia per risolvere un atroce mal di schiena. L'aspetto esoterico e spirituale non mi interessava affatto. Dopo un mese di pratica quotidiana il mal di schiena era passato, ed ho continuato senza aspettative. Poi, col passare del tempo, lo yoga ti prende, ti cattura, e tu cambi senza accorgertene: più mantieni le posizioni, più cambia la tua personalità e il tuo approccio al mondo. Lo yoga è una sorta di psico-terapia junghiana. Lo yoga, a differenza dello sport o altre attività fisiche come trekking, ecc., agisce nel tuo subconscio, e scioglie nodi ancestrali. Questo è l'aspetto dello yoga che ha spinto gli occidentali ad interessarsi di questa disciplina qualche decennio fa.  Non dimentichiamo poi, che lo yoga è anche un percorso morale, in quanto propugna la nonviolenza, l'onestà, il non attaccamento, il rispetto per l’altro, ecc., Visto che oggi è impossibile isolarci nella nostra caverna ed estraniarci dal mondo dobbiamo trovare, secondo il Maestro Antonio Nuzzo, “l’equilibrio tra immanenza e trascendenza”:

  • - Immanenza significa svolgere il nostro ruolo attivo (docente, genitore, coniuge, ecc) in questa società in modo etico ed onesto. 
  • - Trascendenza significa riuscire a trovare attimi di eternità sul tappetino, durante la pratica. André Van Lysebeth, uno dei pionieri dello yoga in Europa, sul tappetino riusciva a trovare una serenità assoluta, ma era un instancabile fucina di idee e attività nella vita quotidiana. 

4. Quali sono le motivazioni che spingono gli occidentali allo yoga?

Spesso gli occidentali si avvicinano allo yoga per colmare il vuoto spirituale delle religioni tradizionali  e in una società dominata dallo stress, dove il benessere è un valore cardine, lo yoga rappresenta un modo per dare un senso all'esercizio fisico. Poi se riesci a continuare, lo yoga può diventare un percorso di ricerca individuale per arrivare a scoprire il maestro che c'è in te. Devi però stare attento a non ritrovarti prigioniero di una comunità o di un ashram.  Quando ho scritto il libro Esperienze di meditazione ho visitato decine di centri spirituali per fare interviste e mi ha colpito molto una frase di una persona appartenente ad una comunità spirituale: “Quando le energie negative che ti circondano nella vita quotidiana sono troppo forti e tu non sei in grado di affrontarle, è meglio che abbracci una comunità per ritemprarti e rafforzarti, per poi, in seguito, riaffrontare la vita”.  Però poi, ho constatato spesso, che la persona rimane nel conforto della comunità.

 5. Pensi che tutti dovrebbero praticare yoga?

Non penso che tutti dovrebbero praticare yoga. Ma, ad una certa età, quando cominci a guardarti indietro, può essere uno strumento utilissimo per prepararti ad affrontare il dolore e la morte. 

 6. Quale è la situazione dello yoga oggi?

Lo yoga poliedrico che vediamo oggi in occidente è il prodotto della storia e della mondializzazione, che lo hanno modificato nel corso dei secoli, uno yoga molto lontano dalle sue origini indiane, che, passando per gli Stati Uniti è stato deprivato da tutti i riferimenti spirituali e religiosi. L’ultima tappa di questa mondializzazione è stata l’istituzione della “Giornata mondiale dello yoga” nel 2015 dall’ONU sull’iniziativa del Premier indiano M. Modi. Modi ha fatto dello yoga uno strumento di “Soft power”, proiettando l’immagine di un Paese in armonia con la natura, che contribuisce alla pace e al benessere degli abitanti del pianeta.  Il Premier Modi usa lo yoga anche per affermare l’egemonia degli indù in India.  

 Lo yoga come si pratica oggi è veramente lontano dallo yoga praticato alle origini!   Lo yoga è diventato "borghese" e alla moda ed è un oggetto di consumo come un altro. Gli ultimi tipi di yoga moderni sono molto fisici, vicini alla ginnastica e alla competizione, dove è importante la prestazione e sono molto lontani dalla ricerca interiore e dal percorso spirituale. Siamo passati da uno yoga percepito come passivo ad uno yoga di movimento che, di conseguenza, attira persone provenienti dal mondo del fitness e un'elite che considera lo yoga un'attività più nobile del bodybuilding.  Lo yoga intellettualizza un po' la pratica della palestra ed è diventato un ottimo modo per mettersi in forma e per dare significato all'esercizio fisico. Rivisitato per soddisfare un nuovo pubblico, lo yoga si declina oggi in molteplici pratiche, più o meno rispettose dei principi fondamentali di questa disciplina millenaria di origine indiana.  Spesso ci troviamo di fronte a realtà variegate che mettono in scena solo il folclore della saggezza orientale, unendo forme di ginnastica tonica, canti di mantra, massaggi, ecc.  Il rapporto tra Maestro e discepolo è stato sostituito dal rapporto Insegnante – allievo. Questa globalizzazione dello yoga ha portato a vari eccessi: mercificazione eccessiva, proletarizzazione degli insegnanti, turismo di massa …  Oggi la pratica yoga unisce destinazioni soleggiate, hotel a cinque stelle e attività varie: escursionismo, iniziazione alla meditazione, cucina vegetariana, massaggi, ecc… L'immagine del guru indiano si è quindi dissolta ed è stata sostituita dalla giovane donna tonica che si contorce indossando una tuta alla moda, sul bordo di una piscina. 

C'è chi, purista come me, resta fedele agli ashram aperti negli anni '70 e trova difficile accettare questa follia che si è sviluppata intorno allo yoga.  Durante la formazione che ho ricevuto in vari ashram, sono stato formato all’umiltà, alla soppressione dell’ego, all’etica, al silenzio, al percorso individuale e all'azione disinteressata, e sono sempre più sorpreso di scoprire quando, dopo un breve anno di formazione, ci sono persone che cominciano ad atteggiarsi come un guru e a chiedere parcelle astronomiche. Questo rischia di provocare molta disillusione. Inoltre, è odiosa questa attuale competizione tra insegnanti, sempre più numerosi e sempre più giovani (la maggior parte ha tra i 25 e i 40 anni)!

7. Come scegliere tra le tante proposte di corsi?

Lo yoga è una ricerca per trovare la pace e uscire dal caos, fuori della logica del consumismo, perché se ti va bene non concludi niente di significativo, se ti va male e ti affidi a qualcuno non competente, ne paghi le conseguenze del caso.  Scegliere fra le tante proposte potrebbe non essere, tutto sommato, così difficile. Basterebbe applicare due semplici criteri: 

  • - “Lo yoga è oltre la forma”.  (lo slogan è di Antonio Nuzzo uno dei pochi Maestri che si trovano a Roma):  Il che significa che lo yoga non è il pilates o mero esercizio fisico, quello che conta è l'intenzione del perché si fa yoga: se siamo proiettati alla ricerca del Sé superiore siamo nello yoga, altrimenti siamo nel pilates. Fondamentale è esserne consapevoli. 
  • - “Denaro e spiritualità sono inconciliabili”. Il che significa che il praticante che frequenta lezioni a 35 euro in ambienti eleganti non è pronto per la rinuncia e il ‘ritiro dei sensi’ a cui lo yoga ci invita.

8. Lo yoga è un percorso religioso?

Tengo a precisare che lo yoga non è  una religione, é una filosofia, una scienza e un percorso spirituale, il suo successo è, d’altronde, parallelo alla messa in discussione della religione. Ci sono diversi sentieri di ricerca spirituale nello Yoga che sono: Karma Yoga (azione), Bhakti Yoga (devozione), Raja Yoga (meditazione) e Jnana Yoga (conoscenza). Ognuno di questi sentieri è adatto a un diverso temperamento della persona. Il karma yoga è l’azione disinteressata al servizio degli altri, il più alto grado dello yoga espresso dal canto VI della Bhagvad Gita. Le persone equilibrate e felici sono anche naturalmente persone altruiste. Al di là delle differenze tra Oriente e Occidente, religione, spiritualità, ateismo e laicità, si dovrebbe cercare di riformulare una nuova etica per provare a costruire un mondo migliore alla quale, credo fortemente che lo yoga possa dare un contributo significativo.

Intervista. Vedi link.

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