mercoledì 5 ottobre 2022

Scenari attuali del pluralismo religioso in Italia

Scenari attuali del pluralismo religioso in Italia nell’epoca postmoderna. Dal sito https://www.academia.edu

Per decenni, la tesi prevalente fra gli studiosi occidentali è stata quella secondo cui il fatto religioso fosse in declino: per dirlo con le parole dell’antropologo Anthony Wallace (1923-2015), «il futuro evolutivo della religione è l’estinzione». Gli studiosi non hanno mai realmente concordato su cosa sia esattamente la modernità, ma negli anni '70-'80 molti credevano che essa determinasse ciò che Max Weber (1864-1920) chiamava «disincanto», cioè la scomparsa della fede nelle forze soprannaturali, sostituita da una generale fiducia nella scienza e nel materialismo. Invece, sembrerebbe che sia avvenuto l'esatto contrario.

In alcuni Paesi del mondo, i sociologi dubitano perfino che un processo quantitativo di secolarizzazione si sia mai verificato. In altri, vi è stata un’inversione di tendenza a partire dalla seconda metà degli anni '80. Le indagini sociologiche quantitative in tema di religione, nel 2000 mostrano ormai con evidenza che la tesi secondo cui «la religione deve inevitabilmente declinare quando la scienza e la tecnologia avanzano» è stata «dimostrata falsa», e che «a mano a mano che i sondaggi, le statistiche e i dati storici si sono accumulati, la continua vitalità della religione è diventata evidente».

In quasi tutti i Paesi del mondo il numero delle persone che si dichiarano atee e agnostiche non aumenta in modo significativo, con l’eccezione di alcuni Paesi europei a lungo sottoposti a propaganda antireligiosa da parte di regimi comunisti.  Il numero di coloro che dichiarano di credere in una qualche forma di potere superiore alla persona umana, o a una vita dopo la morte, o affermano di consacrare qualche tempo durante la settimana a forme di preghiera o di meditazione, si attesta intorno all’80% della popolazione, con punte in vari Paesi  come gli Stati Uniti compresi – oltre il 90%. 

Il fenomeno del «ritorno del religioso» è dunque così evidente da non poter essere ignorato. Si tratta però di determinare, con maggiore precisione, quale tipo di religioso «ritorni» nell’epoca postmoderna. Nel suo volume  Fire from Heaven, Cox metteva in evidenza l'accostamento al sacro con l’interesse per i segni, i miracoli, le guarigioni, la demonologia, l’escatologia, la fine del mondo. Sociologi sottolineano che a partire dalla fine degli anni '80, il consenso di massa nei confronti della scienza – particolarmente della medicina, non è più unanime (vedi i dati ricavati dall’indagine francese, di Daniel Boy e Guy Michélat).
Mentre, qualunque forma di cura medica che si presenti come «alternativa» rispetto alla medicina «ufficiale», o da questa disapprovata, incontra immediatamente un vasto consenso popolare. 

Le statistiche sul numero di persone che si dicono interessate alla religione o al sacro sono molto simili da Paese a Paese, mentre le statistiche sul numero dei praticanti sono molto diverse. Ad esempio, in Italia si registra  una certa tenuta dei praticanti cattolici. Prescindendo dai fenomeni complessi che avvengono all’interno dell’islam, dell’induismo e dell’ebraismo, si può notare che i movimenti di rinnovamento all’interno della Chiesa cattolica possono vantare ritmi di crescita superiori a quello dei mormoni o dei testimoni di Geova.  Una parte rilevante del ritorno del sacro va cercata al di fuori delle grandi religioni e delle Chiese storiche.
Oggi si assiste alla progressiva, e irreversibile  separazione fra Chiesa e Stato (in Occidente),– e ad un aumento sul piano delle credenze – che non accennano a venire meno anche nella società moderna e postmoderna.
 Un altro elemento importante è quello relativo alla cosiddetta «invasione delle sette». Secondo J. Gordon Melton – ne rubrica oltre 2.300 di una certa consistenza, negli Stati Uniti e in Canada, nella nona edizione della sua enciclopedia. In Italia, le sigle «nuove» sono comunque numerose ma il numero di aderenti a questi movimenti rimane piuttosto contenuto.
 Nell’ambito dei progetti di ricerca del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, c'è il tentativo di fare il punto sulle religioni – e sulle vie spirituali al sacro – presenti in Italia, nell’attuale contesto postmoderno, che si è concretizzato in una corposa  Enciclopedia delle religioni in Italia. Da questa ricerca risulta che le sette riuniscono meno dell’1% degli italiani. Molte sigle che hanno però un numero minuscolo di aderenti.  Complessivamente, sono state censite oltre 800 minoranze religiose e spirituali presenti in maniera organizzata nel nostro Paese. Nel dicembre 2017, sono circa 1.963.900 di italiani che manifestano un’identità religiosa diversa dalla cattolica, e di circa 5.861.700 unità se si aggiungono gli immigrati.  Questo è dovuto al mondo islamico, cristiano-ortodossa dall’Est europeo, l’induismo, il buddhismo, le religioni sikh, protestantesimo pentecostale e battista di origine cinese, coreana, filippina e africana, o l’immigrazione copta proveniente da diversi Paesi dell’Africa. Nel dettaglio la composizione del 3,5% di cittadini italiani che appartengono a minoranze religiose è la seguente.

Gli ortodossi in Italia si avvicinano al traguardo dei due milioni – particolarmente per l’immigrazione dalla Romania, che nel 2017 ha raggiunto la quota di 1.168.552 unità, ovvero il 23,1% dell’intera immigrazione in Italia. I protestanti cittadini italiani sono giunti alla cifra di 471.300.

I musulmani cittadini italiani sono 367.100. Nella loro grande maggioranza, i musulmani cittadini italiani non sono convertiti. Agli induisti sono stati aggiunti i seguaci dei numerosi movimenti neo-induisti presenti in Italia.

Circa 40.000 italiani sono iscritti a varie logge  massoniche. Si registrano in circa 30.000 i potenziali  iscritti nell’area del potenziale umano – molti dei quali frequentatori della Chiesa di Scientology, o del Paris Energy Method, e circa 20.000 nell’area del New Age e delle comunità «acquariane» o post-New Age. La «presenza straniera regolare complessiva» in Italia nel 2017 è di 5.359.000 persone, con un’incidenza in questo caso pari all’8,8%  della popolazione secondo il bilancio demografico 2017 dell’Istituto nazionale di statistica (un’incidenza superiore alla media dell’Unione europea, pari al 7,2%).

 Dal Dossier Statistico Immigrazione 2017 , Centro Studi e Ricerche IDOS, Roma.

Da molti anni diversi sociologi hanno concluso che in tutto l’Occidente la vera religione di maggioranza relativa è quella delle persone impegnate in un «credere senza appartenere»: believing without belonging, , secondo la formula proposta da Grace Davie.
Quella sul «credere senza appartenere» è stata una delle discussioni più importanti nella sociologia delle religioni tra la fine del secolo XX e il primo decennio del XXI, e ha coinvolto sociologi del calibro di Danièle Hervieu-Léger, Peter Berger ed Eileen Barker.  In qualche Paese si verifica anche un fenomeno opposto, l’«appartenere senza credere» – belonging without believing  –, nel senso che persone che talora non credono neppure in Dio si dichiarano religiose o anche frequentano riti religiosi per affermare un’appartenenza nazionale o etnica (Israele) o una protesta che è insieme culturale e politica (Polonia e Paesi baltici prima della caduta del comunismo, cattolici nell’Irlanda del Nord). 

Secondo l'indagine EVS (European Values Study), gli atei in Italia sono il 4,7% e le persone «non religiose» il 9,7%.  Comunque oltre il 40% degli italiani, dichiara di «credere», ma nello stesso tempo di fatto non «appartiene» a una comunità religiosa nel senso pieno del termine.  Al suo interno  ci sono coloro che credono in un potere superiore che non sanno però identificare, i «credenti a modo loro», i «cristiani a modo loro» e anche i «cattolici a modo loro»: «sono cattolico, ma non pratico»; «sono cattolico, ma non sono d’accordo con la Chiesa». Questo fenomeno, che la sociologa francese Danièle Her-vieu-Léger chiama «disistituzionalizzazione» della religione, appare come una delle caratteristiche salienti del sacro postmoderno. Un gruppo relativamente piccolo come gli Hare Krishna, ha distribuito milioni di copie dei suoi libri e opuscoli. Il testo sulla reincarnazione più diffuso dagli Hare Krishna  è diventato popolarissimo in numerosi Paesi dell’Occidente, ed è spesso citato anche in contesti insospettati.
Un altro indicatore – la cui importanza non può essere trascurata – è costituito dalla letteratura popolare, dalla musica, dal cinema, dalla televisione, dove emergono spesso temi «religiosi». Tuttavia, l’indicatore principale delle credenze diffuse nel popolo di coloro che «credono senza appartenere» è costituito, precisamente, dalle minoranze religiose. Anche per questo, lo studio delle minoranze religiose non è una semplice curiosità, ma costituisce un elemento essenziale per la comprensione dello scenario religioso contemporaneo. Le comunità di origine cristiana che crescono più rapidamente sembrano essere quelle che manifestano particolare interesse per l’escatologia, le profezie apocalittiche e la fine del mondo, da alcuni gruppi pentecostali ai testimoni di Geova. I movimenti di origine orientale rimandano spesso – anche se non mancano eccezioni – al grande interesse che circonda le teorie della reincarnazione. C'è anche un ritorno alle credenze nella magia, del ricorso a pratiche magiche, della consultazione di «professionisti dell’occulto». Senza presumere di proporre previsioni precise, gli interessi escatologici e apocalittici, il tema della reincarnazione, la «sacralizzazione del Sé» e il «sacro esoterico» sembrano essere i temi emergenti nel variegato pluralismo religioso che caratterizza l’Italia del secolo XXI.

Testi --------------------------------

  • Tra religione e spiritualità. Il rapporto con il sacro nell’epoca del pluralismo, FrancoAngeli, Milano 2006, 222-234.
  • I protestanti, l’economia religiosa e le «modernità multiple» in Sicilia By PierLuigi Zoccatelli.
  • Forme del pluralismo religioso nella Sicilia Centrale By PierLuigi Zoccatelli.
  • Enciclopedia delle religioni in Italia - Massimo Introvigne e PierLuigi Zoccatelli.
    Esorcismo e possessione nell'Italia contemporanea: un'analisi storico-antropologica di Tiago Pires
  • G. PACIFICI,  Ebreo chi? Sociologia degli ebrei italiani oggi , Jaca Book, Milano 2017. Cf. M.
    I NTROVIGNE –  P.L. ZOCCATELLI   (a cura di),   
  • Enciclopedia delle religioni in Italia, Elledici,  Torino 2013.
  • L.R. I  ANNACCONE  , «Introduction to the Economics of Religion», in  Journal of Economic Literature  1998
  • La pensée scientifique et les parasciences, Albin Michel-Cité des sciences et de l’industrie, Paris 1993. 
  •  Cf. P. HEELAS,  La New Age. Celebrazione del Sé e sacralizzazione della modernità , tr. it., Editori Riuniti, Roma 1999.
  •  Cf. G.D AVIE, Religion in Britain since 1945. Believing without Belonging, Blackwell, Oxford 1994.
  •  https://www.academia.edu/41498683/Scenari_attuali_del_pluralismo_religioso_in_Italia 
  •  Cf. G. GIORDAN  , «La costellazione delle Chiese ortodosse», in E. PACE
  •  Le religioni nell’Italia che cambia. Mappe e bussole, Carocci, Roma 2013, 13-29.
     Cf.   T.M. JOHNSON –  G.A. ZURLO –  A.W. HICKMAN –  P.F. CROSSING , «Christianity 2018: 
  •  Cf. C. NAPOLITANO, «Il pensiero di Giuseppe Petrelli. Per una storia del movimento pentecostale italiano», in D. MASELLI,  (a cura di),  Movimenti popolari evangelici nei secoli XIX e XX, Edizioni Fedeltà, Prato 1999, 94-153.
  • Cf. M.I NTROVIGNE,  I Testimoni di Geova. Chi sono, come cambiano, Cantagalli, Siena 2015.
  •  Cf. A.CUCINIELLO,  Luoghi di culto islamici in Italia: tipologie e dati , Fondazione ISMU, Milano 2017, disponibile  online all’indirizzo http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2017/05/Cuciniello_paper_luoghi-di-culto_aprile-2017.pdf.
  • La reincarnazione: la scienza eterna della vita, Edizioni Bhaktivedanta, Firenze 1983.
  • PIERLUIGI ZOCCATELLI CESNUR – Centro Studi sulle Nuove Religioni Via Confienza, 1910121 Torino pierluigi.zoccatelli@gmail.com

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