venerdì 21 aprile 2023

La cerimonia: i voti del Bodhisattva

I quattro grandi voti fatti da un Bodhisattva sono:     

  • Faccio voto di liberare gli innumerevoli esseri senzienti nella vera natura.
  • Faccio voto di estirpare le infinite contaminazioni nella vera natura.
  • Faccio voto di apprendere gli incalcolabili insegnamenti nella vera natura.
  • Faccio voto di realizzare la suprema Via del Buddha nella vera natura.

Dal Sūtra della rete di Brahma (Brahmajāla Sūtra) - I precetti del Bodhisattva sono i seguenti:

  1. Non uccidere. Proteggere e incoraggiare a proteggere la vita.
  2. Non prendere ciò che non è stato dato. Coltivare e incoraggiare la felicità degli esseri senzienti.
  3. Non indulgere in comportamenti sessuali irresponsabili. Coltivare e incoraggiare il rispetto e la temperanza.
  4. Non parlare falsamente. Coltivare e incoraggiare la giusta conoscenza.
  5. Non vendere o dare bevande alcoliche e droghe. Coltivare e incoraggiare la chiarezza mentale.
  6. Non pettegolare sugli errori dei praticanti buddhisti. Coltivare e incoraggiare l’armonia con gli altri.
  7. Non lodare se stesso e sminuire gli altri. Coltivare e incoraggiare lo spirito di servire tutti gli esseri.
  8. Non essere avari e non ingiuriare. Coltivare e incoraggiare la generosità.
  9. Non nutrire ira e rancore. Coltivare e incoraggiare pace e comprensione.
  10. Non diffamare i Tre Gioielli.  Coltivare e incoraggiare profondo rispetto per Buddha, Dharma e Sangha
     

I precetti minori:  

  1.     Non mancare di portare rispetto ai Maestri, ai monaci e a coloro che hanno preso i precetti da più tempo.
  2.     Non consumare bevande alcoliche, né incoraggiare altri a farlo.
  3.     Non cibarsi della carne di nessun essere senziente. Chi mangia carne non fa germogliare la radice della grande compassione e recide il seme della buddhità presente in lui stesso e causa paura negli animali.
  4.     Non mangiare i cinque tipi di piante pungenti: aglio, cipolla, scalogno, porro, erba cipollina. (Questi, se mangiati cotti, aumentano il desiderio sessuale; se crudi l'ira.)
  5.     Non mancare di insegnare come fare pentimento a colui che è stato visto violare i precetti.
  6.     Non mancare di ospitare, fare offerte e chiedere insegnamenti ad un Maestro di Dharma venuto per una visita da molto lontano.
  7.     Non mancare di ascoltare le spiegazioni dei Sūtra e degli insegnamenti morali, là dove si trovi un maestro di Dharma.
  8.     Non parlar male, essere in opposizione all'insegnamento mahāyāna o seguire insegnamenti in disaccordo con il Dharma.
  9.     Non trascurare chi sta male. Si dovrebbe a lui/lei provvedere come si facessero offerte al Buddha.
  10.     Non possedere armi o usare trappole per distruggere la vita. Tanto meno vendicarsi della morte di qualcuno, persino di quella dei propri genitori.
  11.     Non agire come emissario della nazione dove tale impegno può causare guerre e uccisione di esseri senzienti.
  12.     Non far commercio di schiavi, schiave o animali domestici a fini alimentari.
  13.     Non calunniare la gente virtuosa (monaci, monache, saggi, maestri).
  14.     Non accendere fuochi distruttivi per pulire foreste, specie nei periodi in cui vi è più vita e vegetazione.
  15.     Non dare insegnamenti parziali o devianti. Insegnare a tutti la via del Bodhisattva per realizzare la natura di Buddha.
  16.     Non dare insegnamenti senza prima aver studiato e ben compreso il loro significato profondo. Non insegnare per profitto personale.
  17.     Non rendersi amici dei potenti per esigere viveri, danaro o prestigio.
  18.     Non insegnare come un Maestro senza un'adeguata comprensione del Dharma e mancando di osservare i precetti.
  19.     Non parlare maliziosamente e con doppiezza creando discordia e disarmonia tra le persone virtuose.
  20.     Non mancare di coltivare la mente compassionevole per soccorrere gli esseri senzienti in pericolo di morte liberandoli dalle loro sofferenze, come ad esempio gli animali dalla macellazione. Durante infiniti eoni, tutti gli esseri senzienti possono essere stati nostro padre e nostra madre.
  21. Non rispondere all'odio con l'odio né cercare vendetta né comportarsi con violenza.  Togliere la vita ad un altro essere per vendicarsi è contrario alla filialità (perché siamo tutti interrelati attraverso eoni di rinascite).   Un Bodhisattva novello non deve essere arrogante e rifiutarsi di ricevere istruzioni sul Dharma da un maestro di condizioni più umili, povero o che ha disabilità fisica.
  22. Non inorgoglirsi della propria conoscenza del Dharma, né rifiutare di insegnare a chi chiede insegnamenti.
  23. I precetti del Bodhisattva vengono dati da un Maestro di Dharma che a sua volta li ha ricevuti in trasmissione. Tuttavia se nel raggio di circa 500 km non ci sono Maestri di Dharma, eccezionalmente, dopo almeno sei giorni di pratiche di pentimento e di purificazione, ci si può conferire da soli i precetti. Ciò deve avvenire di fronte all’immagine del Buddha, soltanto dopo aver ricevuto, come auspicio, una visione a testimoniarne la sincerità.
  24.     Non trascurare di studiare e praticare gli insegnamenti mahāyāna dedicandosi a quelli non buddhisti.     Un abate o un responsabile della comunità dovrebbe amministrare bene le risorse di cui dispone e le offerte, così mantenendo l’armonia nel Sangha.
  25.     Non si deve mancare di trattare allo stesso modo dei residenti i monaci in visita al tempio, offrendo loro sistemazione e vitto adeguati al loro grado di anzianità monastica. Li si dovrebbe, inoltre, invitare alle cerimonie in cui vi sono donazioni.
  26.     Non accettare per sé stessi le offerte che appartengono al Sangha. Prendere per sé stessi ciò che è stato offerto alla comunità è come rubare quello che appartiene agli otto campi dei meriti: Buddha, saggi, Maestri di Dharma, Maestri dei precetti, monaci e monache, madri, padri, malati.
  27.     Nel fare offerte i donatori non dovrebbero discriminare tra monaci e monache, amici e altri.
  28.     Non sostentarsi sfruttando la prostituzione o esercitando magia, divinazione, lettura delle mani, produzione di veleni, addestramento di falchi e cani per la caccia, macellazione di animali ecc.
  29. Un bodhisattva monaco o monaca non deve compiere mediazioni negli affari dei laici, p. es. agire per combinare matrimoni, creando così karma di attaccamento.  
  30. Se per un bodhisattva laico è difficile essere sempre vegetariano, dovrebbe esserlo almeno per sei giorni al mese o per tre mesi l'anno.
  31.     Non evitare di riscattare oggetti sacri quando si trovino in situazioni di abuso o contrabbando, nonché cercare di liberare i monaci e le monache che siano stati imprigionati o schiavizzati.
  32.     Non nuocere ad esseri senzienti, facendo commercio di armi, rubando i beni altrui, oppure allevando cani, maiali e altri animali per farne commercio (e quindi ucciderli per fini alimentari).
  33.     Non guardare esercitazioni militari, combattimenti tra uomini o animali. Non indulgere nell'ascoltare musica mondana, non giocare d'azzardo o predire il futuro.
  34.     Non perdere mai la determinazione adamantina di studiare e mantenere i precetti del Bodhisattva. Nel fare ciò si mantiene costantemente bodhicitta (la mente del risveglio), senza rischiare di regredire.
  35.     Non trascurare di fare “grandi” voti personali, ad es. rispettare e aiutare i propri genitori e Maestri di Dharma, praticare con buoni compagni della Via, comprendere profondamente il Dharma.
  36.     Non trascurare di adempiere ai propri grandi voti, generati per prevenire la mente dall'essere coinvolta in azioni che portino a rompere i precetti.
  37.    Il bodhisattva novello dovrebbe recitare i precetti due volte al mese. b) Nei periodi di ritiro il Bodhisattva dovrebbe evitare luoghi pericolosi, come i paesi governati dai tiranni, giungle remote, foreste infestate da animali feroci, zone avversate da calamità naturali.
  38.     Non trascurare di avere un comportamento umile e rispettoso nei confronti dei membri più anziani del Sangha, lasciando loro i posti a sedere davanti.
  39.     Non trascurare di parlare del Dharma e della moralità per il bene di tutti; incitare a edificare templi, monasteri e stūpa; recitare i testi sacri per il bene dei malati o delle vittime di calamità.
  40. Non discriminare nel conferire i precetti del Bodhisattva: sia questi una persona nobile, un ricco, uno povero, un monaco, una monaca, un laico, una laica, una prostituta, un deva, uno schiavo, un asessuato, un omosessuale, uno straniero o altro.  Comunque, le persone che hanno commesso uno delle sette gravissime trasgressioni non possono ricevere i precetti del Bodhisattva in questa vita.  Le sette gravissime trasgressioni sono: ferire il Buddha, uccidere un arhat, matricidio, patricidio, uccidere il proprio Maestro spirituale, uccidere il proprio Maestro di Vinaya, creare divisione nel Sangha.
  41. Il Bodhisattva monaco o monaca dovrebbe usare abiti di colore monastico (ocra, zafferano, porpora, bordeaux, marrone) distinguendosi in tal modo dai laici.
  42.     Non insegnare il Dharma per denaro, fama o potere personale. Non impartire i precetti del Bodhisattva a chi, avendo commesso una o più delle dieci gravi trasgressioni, non abbia osservato un periodo di ravvedimento per almeno sei giorni.
  43.     Non recitare i grandi precetti dei Buddha dinanzi a persone che non li abbiano ancora ricevuti, che non sono buddhisti o che seguono vie errate.
  44.     Non avere intenzioni di violare e aggirare i precetti. Chi fa ciò non è degno di ricevere le offerte dei donatori.
  45.     Non mancare di rispettare e recitare i Sūtra mahāyāna e i testi dei precetti. Andrebbero conservati, ricopiati e distribuiti. Non si dovrebbe porre sopra di essi oggetti mondani e non poggiarli per terra.
  46.     Non mancare di diffondere la conoscenza del Dharma agli esseri senzienti. Ovunque il Bodhisattva si trovi, dovrebbe aiutare tutti gli esseri a sviluppare bodhicitta (la mente del risveglio), insegnando anche agli animali.
  47.     Non insegnare il Dharma occupando una posizione inferiore, sedendo in basso o rimanendo in piedi di fronte a coloro che ricevono l'insegnamento. (Eccezione: chi ha difficoltà fisica può sedere sulla sedia quando l’insegnante di Dharma siede sul cuscino in basso.)
  48.     Non abusare della propria eventuale influente posizione per stabilire regole o leggi che contrastino con le regole morali del Buddhadharma.
  49.     Non nuocere al Dharma, ad es. insegnando a uomini di potere in maniera arrogante o entrando nei loro intrighi e causando in tal modo rischi di persecuzione a monaci, monache e praticanti.

    Il Bodhisattva non deve vendicare nemmeno la morte dei suoi genitori. Astenendosi, così, dall'uccidere, interrompe la catena karmica di violenza, piantando nel presente semi di saggezza e compassione per il futuro. Più trasgressioni gravi una persona commette e più un Bodhisattva dovrebbe avere compassione! Questo insegnamento esiste perché ci sono persone che compiono molte trasgressioni. I Bodhisattva più coraggiosi sono quelli che dimorano nei luoghi ove maggiore è la sofferenza!

vedi sito: http://www.bodhidharma.info/musangam/2017/12/14/cerimonia-i-voti-del-bodhisattva

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