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Bandha è una parola sanscrita che significa letteralmente trattenere, stringere, afferrare. Con il termine Bandha si intendono quindi delle contrazioni muscolari che hanno lo scopo di convogliare l’energia in un punto preciso del corpo per evitare che avvengano dispersioni.
Nello yoga i Bandha vengono abbinati agli asana, al pranayama e ai mudra per intensificare le posizioni.
Hanno, inoltre, l’importante funzione di preparare il corpo per le pratiche di kriya che sono tecniche di purificazione del corpo.
Attraverso la pratica dei bandha si imparano ad utilizzare i muscoli profondi del corpo, muscoli di cui molto spesso non sappiamo l’esistenza e che non utilizziamo spontaneamente. Imparare ad utilizzare questi muscoli è importante per assicurare un buon funzionamento di tutto il corpo, ma non solo: per progredire nello yoga, ed arrivare a fare le posizioni avanzate, come quelle in equilibrio sulle mani, è indispensabile imparare ad utilizzare anche i nostri muscoli pelvici ed addominali. La pratica dei Bandha ci permette di aumentare la consapevolezza del
nostro corpo e di riuscire ad utilizzare al meglio l’energia che è
dentro di noi.
Nell’Hatha Yoga Pradipika e nella Gheranda Samhita, che sono testi antichi di yoga, vengono descritti quattro bandha – ovvero movimenti – che possono essere associati a tre zone del corpo. (Più uno che li comprende tutti.).
Mula Bandha. Mula significa radice – o fondamenta – e si trova alla base della colonna vertebrale.
Questo bandha si esegue contraendo la muscolatura che si trova nel “pavimento pelvico”, ovvero nella zona compresa tra ano e genitali.
Per individuare il punto esatto di mula bandha puoi provare a fare questo facile esercizio: inspira lentamente contraendo la zona perineale ed espira in profondità e molto lentamente.
Noterai che al termine dell’espirazione i muscoli del pavimento pelvico si rilassano perché sono naturalmente allenati ad espellere anche l’ultima particella di aria. È in questa zona del corpo che devi effettuare Mula Bandha. In questa zona è anche ideologicamente collocato il nostro primo chakra che in sanscrito si chiama Muladhara (mula = radice e adhara=sostegno). Questo chakra stimola le ghiandole endocrine che servono per secernere ormoni che regolano l’attività dei nostri organi riproduttivi. Attraverso i movimenti di contrazione e dilatazione le pareti pelviche e addominali vengono rinforzate.
Praticare Mula Bandha è molto utile per:
• prevenire disturbi all’apparato genitale ed escretore; • prevenire prolassi uterini;
• prevenire emorroidi; • prevenire l’ incontinenza; • stimola l’attività sessuale.
Come si esegue?
• Portati in una posizione seduta a gambe incrociate.
Per aiutarti a mantenere la colonna diritta puoi appoggiare un blocco yoga o un cuscino sotto il sedere.
• Appoggia le mani sulle ginocchia.
• Rilassa il collo e le spalle.
• Inizia a portare l’attenzione al tuo respiro ed esegui qualche ciclo di respirazione yogica completa.
• Quando il respiro sarà rilassato, contrai la zona del pavimento pelvico tirando verso l’alto i muscoli e poi rilassandoli.
• Continua a contrarre brevemente e rilassare la zona perineale/vaginale nel modo più ritmico e uniforme possibile.
• Ripeti per una decina di volte respirando normalmente per tutta la durata della pratica.
All’inizio si contrae anche lo sfintere anale (ashwini mudra) e dell’uretra, ed è piuttosto comune e normale che sia così. Con la pratica, si acquisirà maggior consapevolezza e controllo.
Mula bandha si può praticare anche in sospensione del respiro, sia dopo l’inspirazione, che dopo l’espirazione. In questo caso si tratta di una pratica avanzata che andrebbe eseguita solo dopo aver ben acquisito la tecnica base. In questo caso, dopo la contrazione del pavimento pelvico, andrebbe mantenuta l’apnea fino a quando non si sente il bisogno di respirare nuovamente. Non bisogna forzare mai le posizioni o la respirazione.
Uddiyana Bandha. Uddiyana significa sollevare, ed è riferito al sollevamento del diaframma.
Questo bandha si esegue spingendo la muscolatura dell’addome all’interno e verso l’ombelico – espirando – e poi trattenendo il respiro. L’addome va rilasciato quando si sente di nuovo il bisogno di respirare. Durante Uddiyana bandhala la pancia rientra notevolmente; Il diaframma viene spinto verso l’alto, in questo modo il torace si espande, anche se i polmoni sono vuoti d’aria. Ovviamente è una tecnica che va eseguita a stomaco vuoto. In questa zona, cioè all’altezza del nostro ombelico, si trova anche il terzo chakra, in sanscrito Manipura, ovvero il nostro “generatore di energia”. Questo chakra stimola le ghiandole endocrine surrenali ed il pancreas.
Benefici Uddiyana bandha: • tonifica il diaframma; • massaggia il cuore; • stimola milza, fegato e intestino; • ha effetti benefici sulla digestione.
Come si esegue?
• Portati in piedi. (Puoi farla anche seduto, ma in questo caso dovresti metterti in una posizione meditativa avanzata, con le ginocchia che appoggiano al pavimento.)
• Separa le gambe alla larghezza delle spalle.
• Inspira profondamente dalle narici.
• Espirando, piegati in avanti e appoggia le mani appena sopra le ginocchia.
• Mantieni le braccia distese e le gambe leggermente piegate.
•Quando hai completamente svuotato i polmoni, tira verso l’interno la regione addominale, in special modo la zona sopra l’ombelico, e spingila verso l’alto e verso la spina dorsale.
•Mantieni l’apnea fino a quando ti è possibile, • Quando senti il bisogno di respirare di nuovo, rilassa l’addome, solleva il busto e inspira lentamente.
• Rilassa il respiro per qualche secondo, prima di ripetere nuovamente.
Ripeti per 3 volte. Quando avrai preso dimestichezza con la pratica potrai ripetere fino a 10 volte.
Jalandhara Bandha. Jala in sanscrito significa rete, grata o tela. Dhara vuol dire “trazione verso l’alto” o anche “porta superiore”. Jalandhara Bandha si fa contraendo la gola e abbassando il mento verso il petto, mantenendo l’apnea. In questo modo si riduce la pressione arteriosa verso il cervello; i battiti del cuore rallentano e la mente si calma.
In questo processo viene beneficiato soprattutto il sistema nervoso. Jalandhara bandha lavora in corrispondenza del quinto chakra, in sanscrito Vishuddha o chakra della gola. Questo chakra stimola la ghiandola endocrina tiroide.
Benefici: • Protegge il cervello, gli occhi e le orecchie interne dalla pressione del respiro trattenuto;
• incrementa la produzione di ormoni tiroidei, indispensabili al metabolismo cellulare e al processo di crescita; • calma la mente.
Come si esegue?
Secondo gli insegnamenti tradizionali dovresti metterti seduto in una posizione meditativa avanzata con le ginocchia che appoggiano al pavimento. Si può fare tranquillamente anche seduti a gambe incrociate.
• Portati seduto in una posizione meditativa o seduto a gambe incrociate.
• Appoggia le mani sulle ginocchia.
• Inspira profondamente dalle narici.
• Espirando piegati in avanti.
• Mantieni le braccia rilassate.
• Espira e piega la testa in avanti, portando il mento verso lo scavo dello sterno, tra le due clavicole, in modo che le vertebre cervicali vengano stirate e che la gola sia compressa.
• Tieni la posizione finale fino a quando non senti il bisogno di respirare nuovamente
• Poi rilascia la chiusura del mento, solleva la testa e lentamente inspira.
• Ripeti fino a 5 volte
Jalandhara bandha può essere fatto anche dopo un’inspirazione.
Maha Bandha. Maha in sanscrito significa grande. Si tratta di una “grande chiusura”, che si fa eseguendo i primi tre bandha contemporaneamente. In questo modo l’energia pranica viene raccolta nella parte bassa del corpo e indirizzata per risalire il canale energetico principale – Shushumna – e per raggiungere il settimo chakra che si trova sulla sommità del capo ed in sanscrito si chiama Sahasrara.
È una chiusura che porta grandi benefici, in quanto unisce i benefici di tutti e tre bandha precedenti.
Questo bandha influenza le secrezioni ormonali della ghiandola pineale e regola l’intero sistema endocrino. Grazie a questa pratica i processi degenerativi e di invecchiamento vengono controllati e ogni cellula del corpo viene ringiovanita.
Benefici: • Regola l’intero sistema endocrino. • Controlla il processo degenerativo e di invecchiamento. • Calma la mente. • Prepara corpo e mente alla meditazione.
Come si pratica?
E’ una tecnica abbastanza avanzata, perciò è meglio farla quando si ha raggiunto dimestichezza con tutti i bandha spiegati in precedenza.
Si pratica solo tenendo l’aria fuori, dopo aver completato l’espirazione, e a stomaco vuoto.
• Siediti in una posizione meditativa oppure nella posizione semplice a gambe incrociate.
• Appoggia le mani sulle ginocchia.
• Rilassa il collo e le spalle.
• Inspira ed espira profondamente.
• Pratica i bandha partendo dall’alto seguendo quest’ordine: jalandhara bandha, uddiyana bandha e infine mula bandha.
• Trattieni il respiro fino a quando senti il bisogno di respirare nuovamente, non andare oltre.
• Poi lentamente rilascia i bandha partendo dal basso: mula bandha, uddiyana bandha, jalandhara bandha.
• Solleva la testa e lentamente inspira.
Si può ripetere fino a 9 cicli ma è comunque una pratica abbastanza avanzata, quindi è sempre meglio essere seguiti da un insegnante.
Imparare ad utilizzare i bandha è una pratica che possiamo esercitare nella vita di tutti i giorni, anche al di fuori del tappetino. Per esempio quando devi fare degli sforzi intensi, prova ad utilizzare mula bandha e uddhiyana bandha contraendo i muscoli pelvici e addominali e vedrai la differenza!
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