venerdì 10 maggio 2024

Liberarsi del superfluo

Liberarsi del superfluo è utile per semplificare la routine ed avere più tempo per noi stessi. Applicare un approccio minimalista a tutti gli aspetti del quotidiano è la soluzione definitiva per liberare la mente e avere una vita più tranquilla.
Il minimalismo psicologico si riferisce alla tendenza a semplificare il nostro stile di vita. Dal punto di vista emotivo, si tratta di cercare di affrontare i sentimenti così come sono. A livello cognitivo si tratta di tenere i pensieri concentrati sul presente.


I protagonisti del documentario di Netflix, Minimalismo. Il meno è ora, sono Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, una coppia di amici che ha creato il blog The Minimalists che è il portabandiera dello stile di vita “semplificato”. Nel documentario i due protagonisti espongono il “gioco dei 30 giorni minimalisti”, una pratica apparentemente semplice: nel primo di questi 30 giorni ci si sbarazza di una cosa, nel secondo di due, nel terzo di tre e così via, fino a raggiungere il 30° giorno. Con il passare dei giorni la sfida diventa sempre più difficile e impegnativa. Il loro consiglio è quello di condividere la sfida con un amico o un familiare e agire sempre alla stessa ora e prima di mezzanotte.

I due amici hanno cominciato con una variante "soft" della sfida, che è consistita nello sbarazzarsi di una cosa al giorno. In otto mesi, si sono liberati di oltre il 90% delle cose che possedevano, finendo per conservare solo quelle che avevano una reale funzione.

Nel documentario vengono riportati alcuni dati statistici, come il fatto che in una casa americana si accumulano in media 300mila oggetti o che, sempre negli Stati Uniti, si spende ogni anno più denaro per l'acquisto di scarpe, gioielli e vestiti di quanto ne venga investito nell'istruzione superiore. Il paradosso consiste nel fatto che si tratta perlopiù di oggetti assolutamente inutili.

«Il minimalismo ci porta ad avere poche cose e a goderne, perché sono effettivamente necessarie», dice lo psicologo José Elias. «Al contrario, essere circondati da tante cose costituisce unicamente una fonte di preoccupazione, dato che la loro gestione – si tratti anche solo di tenerle pulite – ci sottrae tempo che potremmo dedicare a noi stessi, anche senza fare nulla».
Semplificato la vita e limitando gli acquisti  si guadagna tempo per le relazioni, gli interessi personali, la creatività, le finanze... Sbarazzandosi di tante cose e tanti problemi si riesce anche a dedicarsi di più agli altri. Dopo aver fatto pulizia in casa e alleggerito il guardaroba, si prova un senso di sollievo mentale. Inoltre, questo esercizio porta a riflettere sul reale valore delle cose che possediamo e a dedicare più tempo al benessere emotivo, che tendiamo a ignorare a beneficio delle preoccupazioni materiali.

“Più si ha, più si vorrebbe” può anche essere un detto popolare, ma la verità è che il nostro cervello funziona esattamente così. «Quando otteniamo tutto ciò che desideriamo, ci rendiamo conto di esserci sbagliati nel ritenere che questo ci avrebbe reso felici, perché il cervello normalizza la nuova situazione», dice T.K. Coleman, direttore della Foundation for Economic Education, durante un intervento all'interno del documentario. «In breve tempo, ci ritroviamo a pensare: “D'accordo, ho ottenuto quello che volevo, ma adesso voglio qualcos'altro". Ed ecco che quello che prima era il vertice dei nostri desideri diventa solo un altro gradino di un'infinita scala aspirazionale». 

Nel documentario di Netflix, Minimalismo. Il meno è ora, viene presentata la “regola dei 30 giorni”.   

Nessun commento:

Posta un commento

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono ci...