martedì 24 agosto 2021

Il gioco degli scacchi

 Sembra che il primo a definire gli scacchi un gioco violento, sia stato l'artista Marcel Duchamp, poi il campione del mondo Garry Kasparov ha confermato questa tesi affermando “Gli scacchi sono il gioco più violento che esista”. 

Per Roberto Saviano gli scacchi sono un modo di stare al mondo. "Si può vivere con gli scacchi e si può vivere senza gli scacchi: sono due distinte categorie di persone, non ce n'è una terza.“  Vedi link

Gli scacchi sono una delle mie attività preferite, dopo lo yoga e la meditazione, i viaggi in Oriente, il Jazz. 
Gli scacchi sono un'attività molto interessante per tenere in salute il nostro cervello, si può giocare contro un avversario, in presenza o a distanza, o contro un programma installato su un telefonino o un computer. Temprano il carattere e possono insegnare molte cose: disciplina, pazienza e fiducia nelle proprie capacità. Aiutano anche ad essere più concentrati, creativi e a ragionare in modo strategico. Questo gioco è dalla parte delle femministe, visto che il pezzo più potente è la regina, che ha molte più possibilità di mossa del re.  Siti consigliati per giocare con un avversario on line:    

Se qualcuno volesse sfidarmi a scacchi, si registri sul primo sito e mi invii il suo nick name, così potremo incontrarci per una partita on line.  

Non c'è un'età per mettersi a giocare a scacchi, si può iniziare molto giovani o anche quando si va in pensione, in pratica da 7 a 80 anni. Importante è giocare con un avversario più o meno allo stesso livello per non accumulare troppa frustrazione. E' un gioco universale, che va oltre le barriere linguistiche e geografiche, un italiano può giocare con un russo, un cinese, un africano. Una partita prevede la sfida tra due avversari che vengono chiamati Bianco e Nero, in base al colore dei pezzi che hanno a disposizione.

Le origini del gioco degli scacchi. Secondo alcuni studi, il gioco risale al 600 dopo Cristo e a quanto pare di origine indiana, visto che i primi accenni sono stati fatti in un romanzo sanscrito, il Vasavadatta. Questo smentisce l’ipotesi, per lo più leggendaria, che il gioco degli scacchi sia nato in Persia. Di persiano, quindi, abbiamo solo l’etimologia del nome, infatti la parola scacchi deriva dalla parola Shah che significa Re e dalla parola con cui si conclude la partita, Shah Mat che significa Il Re è Morto. Nell’anno mille, il gioco degli scacchi, arrivò, grazie agli arabi, in Europa, diffondendosi successivamente in tutto il vecchio continente. Questo gioco da tavolo raggiunse la sua accezione più moderna intorno al XV secolo, in Italia e in Spagna. L’aggiornamento al regolamento attuale è stato fatto nel XIX secolo. E’ tra i giochi più popolari al mondo e non si gioca solo a livello creativo ma anche a livello agonistico.

Gli scacchi sono uno sport riconosciuto a livello agonistico dal Comitato Olimpico Internazionale. La Federazione Internazionale degli Scacchi (la FIDE) organizza dei tornei che vengono disputati seguendo le regole nel Manuale FIDE. Il gioco degli scacchi è molto facile da apprendere, non ci sono regole complesse, basta conoscere il modo in cui i pezzi si muovono sulla tastiera composta da 64 caselle bianche e nere. E' utilissimo per apprendere la concentrazione, ossia individuare le intenzioni dell'avversario, costruire la propria strategia per cercare di mettere il re avversario in scacco matto. E' molto utile, anche per lo sviluppo del pensiero logico e della creatività. Il gioco di scacchi con i suoi 32 pezzi e 64 caselle bianche e nere offre un numero incalcolabile di combinazioni.  Sarà difficilissimo trovarsi di fronte a due partite uguali, dopo alcune mosse, il numero di combinazioni possibili diventa infinito. E' utilissimo per la riflessione, infatti prima di muovere un pezzo bisogna pensarci due volte, perché una cattiva mossa comprometterà in modo definitivo l'esito di una partita.

Il giocatore di scacchi è solo di fronte al suo avversario, non può contare che su se stesso, la sua memoria e la sua creatività, e di conseguenza il gioco aiuta a prendere le proprie responsabilità e a non addossare su nessuno l'eventuale esito negativo della partita. Il giocatore di scacchi non pensa che ad una cosa. "Vincere".  Ci sono poche attività o giochi dove si parte ad armi pari per affrontare l'avversario, senza l'incidenza della fortuna e di conseguenza non c'è nessuna giustificazione all'eventuale sconfitta. Di fronte ad una scacchiera si apprende la pazienza, la volontà e il controllo dei nervi, e piano piano l'impulsività sarà messa da parte. Gli eventuali successi nutriranno l'autostima.

Il russo Vladimir Kramnik, campione del mondo di scacchi, si sta impegnando perché il gioco degli scacchi entri nelle scuole elementari del pianeta per potenziare nei bambini la logica e il cervello.  Molte scuole nel mondo, in Venezuela, Islanda, Russia, ecc.  hanno già adottato questa misura. Da molti studi emerge, che gli allievi  giocando a scacchi migliorano il rendimento in matematica e scienze.

"La regina degli scacchi", la serie TV Netflix ha dato scacco matto alla concorrenza sul fronte dello streaming.  Stando quanto riportato dal colosso dello streaming, lo show con protagonista Anya Taylor-Joy nei panni della scacchista prodigio Beth Harmon, solo nel primo mese di “programmazione” ha raggiunto il numero di 62 milioni di visualizzazioni, diventando la miniserie più guardata di sempre su Netflix.  vedi Post:  https://maramici.blogspot.com/2021/03/la-regina-degli-scacchi.html

venerdì 20 agosto 2021

Matthieu Ricard. Il benessere autentico e la meditazione

Matthieu Ricard: il Il benessere autentico e la differenza tra benessere e piacere.

Il piacere è caratterizzato da sensazioni labili, temporanee come stare sotto la doccia calda o ascoltare un brano di musica classica. Non è caratterizzato da sensazioni durature, se rimanessimo sotto la doccia calda per ore o ascoltassimo un bel brano di musica per tutto il giorno, diventerebbe una tortura.

Il benessere, invece, è caratterizzato da sensazioni durature, è un modo di essere, una forza interiore, un'espressione di benevolenza, un sentimento di pienezza nel tempo. Il benessere può anche convivere con una tristezza temporanea dovuta, per esempio, dal fatto di aver avuto notizia di un massacro. Gli aspetti importanti del benessere da coltivare con la meditazione sono: benevolenza, forza d'animo (non essere vulnerabile agli eventi), equilibrio emozionale, altruismo. Non bisogna richiudersi nella sfera dell'Ego in quanto non siamo entità separate, ma siamo entità fondamentalmente interdipendenti.

Perché dedicare sforzi e tempo alla meditazione? È veramente necessario meditare?

Se siamo capaci di coltivare una pace interiore, un equilibrio emozionale, gestire gli alti e bassi della nostra esistenza, non è poi così male. Dovremmo cercare di trasformare gli elementi caratterizzanti il nostro "Io",  per vivere meglio con se stessi e con gli altri.

La parola tibetana "gom" significa meditazione e familiarizzare con, quindi meditare significa familiarizzare con un nuovo modo di vedere le cose, di vedere gli eventi esterni che possiamo difficilmente controllare. E' un modo di familiarizzare con la natura profonda del nostro essere, per arrivare ad avere una migliore comprensione della nostra mente, per trasformarci, per meglio rapportarci con gli altri e dare il nostro contributo alla società. Abbiamo tante qualità latenti, che senza allenamento, restano purtroppo nascoste. Con la meditazione dovremmo cercare di risvegliarle e cambiare il nostro approccio al mondo; ma ciò è possibile solo con un lungo allenamento.  Ci vogliono mesi per apprendere una capacità nuova come ad esempio giocare a scacchi, suonare il piano, o scrivere.  

Che cosa NON è la meditazione?  Fare il vuoto e rilassarsi. Rilassarsi ed essere più calmi non è male in se stesso, ma non è la meditazione, è un'oasi temporanea. D'altronde  è impossibile fare il vuoto della mente, i pensieri sorgono continuamente, importante è impedire la proliferazione dei pensieri, non dobbiamo far si che la nostra mente sia riempita completamente da pensieri. Bisogna calmare la mente e non essere schiavi dei nostri pensieri. 

La meditazione NON è qualcosa di egoista. Infatti, coltivare le qualità fondamentali dell'essere umano attraverso la meditazione e metterle al servizio della società, non è un'operazione egoistica, come non è egoista, il cercare di trasformarsi per meglio servire il prossimo.

La meditazione NON è un disconnettersi dalla realtà, creando una piccola oasi, sbarazzandosi di tutti i problemi del mondo. Infatti, spesso facciamo delle distorsioni della realtà, il modo in cui percepiamo le cose permanenti o impermanenti; la meditazione riempie il fossato tra il modo in cui noi percepiamo le cose e come sono veramente; In questo modo ci riavvicina alla realtà.

Come meditare.  Occorrono dei preliminari, e stabilire delle condizioni favorevoli se siamo debuttanti. Se vogliamo apprendere a condurre una barca, non inizieremo in un giorno di tempesta. Dobbiamo quindi trovare un luogo calmo, per consacrare del tempo alla seduta di meditazione. Nel processo meditativo possiamo evidenziare i seguenti punti:

  • Una postura fisica appropriata ed equilibrata. Se la colonna è dritta, la vostra mente è chiara ed equilibrata. Assumere la posizione del loto se possibile, in cui c'è un equilibrio tra destra e sinistra, oppure sedersi su una sedia,
  • Le mani posate sulle ginocchia, in grembo, mano sinistra sotto, i pollici si toccano, equilibrio tra destra e sinistra, tra caldo e freddo,
  • La colonna vertebrale ben dritta,
  • Il mento leggermente all'indietro,
  • Le spalle equilibrate, né avanti, né indietro,
  • La lingua deve toccare il palato,
  • Gli occhi chiusi portano al torpore, quindi occorre cercare di tenere gli occhi aperti o semi-aperti, guardare nella prolungazione del naso. I tibetani meditano con gli occhi aperti.
  • Se si tende al torpore, occorre raddrizzare la postura, se si è  agitati, occorre  rilasciare un po' la posizione e tendere a guardare in basso.
Lo scopo della meditazione è applicare la benevolenza verso se stesso e  gli altri. Un modo per alleviare la sofferenza è andare verso l'altro, trovare l'equilibrio tra la cura di se stesso e l'altruismo. L'apertura verso l'altro apre lo spirito ottenendo un miglioramento della qualità del benessere Questa tesi è  confermata da numerose ricerche sull'altruismo.

giovedì 19 agosto 2021

Servizio di video streaming bhutanese chiamato Samuh

BBS Samuh, è un servizio esclusivo di video streaming bhutanese lanciato ufficialmente nel luglio 2021. 
La piattaforma è simile al popolare servizio di streaming Netflix  e sarà reso accessibile anche alle persone nelle zone rurali del paese. Del personale, che si troverà nei 205 gewog del Paese,  è stato formato per assistere i  clienti rurali ed aiutarli a scaricare l'app, navigare nell'app e usare l'app. Lo gewog è il risultato della decentralizzazione dei poteri e della divisione amministrativa del Bhutan. I gewog sono gruppi di villaggi, con una superficie media di 200 km². 
La piattaforma trasmetterà contenuti originali e su licenza tra cui film, serie, animazione e documentari. 

"Quello che ho visto è che le industrie creative hanno un grande potenziale, ma non avevano una piattaforma per raggiungere la scala di produzione o in termini di portare una varietà di contenuti e in termini di rendere i contenuti accessibili alle persone. Quindi, questo è il motivo per cui ho sentito che qualcosa come Netflix funzionerà per il Bhutan", ha detto Nyema Zam, il fondatore e CEO di Samuh.

Samuh ha prodotto più di 26 produzioni originali e ha coinvolto più di 400 professionisti dell'industria creativa e cinematografica fino ad oggi. È accessibile in 60 paesi in tutto il mondo.

Qualche sito utile per conoscere il Bhutan:

martedì 17 agosto 2021

AnatomYoga

Volevo ricordarvi il sito di Gianfranco Bertagni   "in quiete"   http://www.gianfrancobertagni.it/  che vi avevo già segnalato precedentemente. Un sito dove potrete trovare molti testi di yoga,  spiritualità e meditazione.

In modo particolare i testi di yoga e meditazione si trovano in questi tre link:

 http://www.gianfrancobertagni.it/Discipline/vedanta.htm

http://www.gianfrancobertagni.it/Discipline/tantrismo.htm

http://www.gianfrancobertagni.it/Discipline/meditazione.htm


E segnalarvi la sua scuola di yoga 

lunedì 16 agosto 2021

La meditazione secondo Christophe André

 Introduzione alla meditazione di Christophe André.     Vedi video (2)   Vedi video (1) 

La meditazione non è fenomeno nuovo anche se attualmente è oggetto di una moda, sono più di 2500 anni che meditiamo, e sono trent'anni che la ricerca scientifica ha confermato tutte le virtù della meditazione e i suoi benefici sulla nostra salute. Come al solito, vi faccio il riassunto del video mettendo in evidenza gli aspetti che più mi hanno colpito.


Per la meditazione ci sono 1000 definizioni, ma il più usato è un "allenamento della mente". Meditare ci permette di sviluppare una serie di capacità: attenzione, distacco, non coinvolgimento emotivo. La sola volontà non è sufficiente per cambiare. La meditazione è un atto di umiltà, un atto di creatività, ci permette di cambiare e di liberarci dalle prigioni delle nostre abitudini.
Per la parola "meditazione" ci sono 1000 definizioni, ma la più usata è "un allenamento della mente". Meditare ci permette di sviluppare una serie di capacità: Attenzione, distacco, non coinvolgimento emotivo. Spesso la sola volontà non è sufficiente per cambiare, la meditazione è un atto di umiltà, un atto di creatività; Sì, noi possiamo cambiare, liberarci dalle prigioni delle nostre abitudini.  

Jon Kabat Zin, un biologo e professore di medicina americano, capisce che togliendo i riferimenti buddhisti alla pratica meditativa, questa potrebbe essere utilizzata anche dagli occidentali e diventare in questo modo laica. La meditazione mindfulness ha tre caratteristiche:

  •  è un metodo laico, 
  •  è facile iniziare a praticare questo tipo di meditazione,
  •  i benefici di questo tipo di meditazione sono validati dalla ricerca scientifica.
Se ci lasciamo andare al mondo esterno, diventeremo schiavi e saremo manipolati da una società iper-consumatrice. Meditare ci permette di prendere coscienza di chi siamo e quali siano le nostre vere priorità. Quando è l'ultima volta che avete preso il tempo, nella calma, di fare il punto su ciò che conta veramente nella vostra vita? La meditazione ci apprende la virtù della pazienza e dell'attesa, del lasciare venire, piuttosto che dell'andare a cercare. La meditazione ha due dimensioni: Samatha, dimorare nella calma  e Vipasana, avere una visione profonda.

Dovremmo cominciare a meditare per meditare senza alcuno scopo. Senza nessuna aspettativa nell'immediato. Una cosa difficilissima per gli occidentali, che cercano di monetizzare qualsiasi pratica intraprendano. La meditazione ci apprende la virtù della pazienza e dell'attesa, del lasciare venire, piuttosto che l'andare a cercare.  Un proverbio zen dice: “Quello che arriva al suo obiettivo ha mancato tutto il resto”.  Buddha in sanscrito significa "risvegliato". Infatti, Il cervello durante la pratica meditativa si attiva e molte zone diventano attive. Occorre prendere regolarmente il tempo di meditare, di restare  nella calma, di fare il punto su ciò che conta veramente nella vostra vita.

La meditazione e listante presente.  Se esaminiamo i nostri pensieri vedremo che siamo proiettati in continuazione sul passato o sullavvenire. La nostra mente é predisposta per fare bilanci e progetti. Mentre l'obiettivo della meditazione è quello di portare tutta lattenzione e la coscienza su quello che viviamo. 

Vivere listante presente significa assaporare la vita e non annegare nelle difficoltà, quando siamo nella dimensione del presente si ha la sensazione che il tempo rallenti. Siamo sempre coinvolti in battaglie con la vita, piccole o grandi e non guardiamo nemmeno più il cielo blù, invece dovremmo prendere labitudine e il tempo di fermarci e approfittarne.  Listante presente dovrebbe rappresentare una boa nei confronti delle avversità, mentre di solito siamo immersi nel virtuale delle nostre paure. In questo istante presente noi siamo vivi.  Cerchiamo di aprire una parentesi di piena coscienza durante la giornata per recuperare la consapevolezza dell'stante presente, che  è altrettanto importante dellistante futuro e passato. Non dobbiamo vivere solo nellistante presente ma ritornarci regolarmente. Dobbiamo evitare di anticipare inquietudini e apprensioni; evitare di vivere fuori dal reale e dentro il virtuale che abbiamo costruito con i nostri pensieri.   Listante presente ingloba il passato e il futuro.

Meditazione e legami.  Un maestro zen riceve la visita di un giovane che vuole diventare suo allievo, il maestro lo invita a prendere un thè, il giovane comincia a parlare di se stesso, delle cose che ha fatto, come un fiume in piena per cercare di impressioare il Maestro. Il Maestro comincia a versare lentamente il thè, mentre il giovane continua a parlare, la tazza del thè essendo piena comincia a debordare, Maestro perchè continuate a versare del thè, la tazza è piena. Il Maestro ripone la teiera e dice La tua mente è come questa teiera, la tua mente è piena di convinzioni e di certezze, e nessun mio insegnamento troverà posto.

Per fare meditazione dobbiamo cominciare a disapprendere, a vuotare. La meditazione ci aiuta a liberarci della parte spiacevole della nostra personalità, dellEgo. LEgo in Occidente si manifesta come un eccesso di attaccamento ai nostri privilegi e alle nostre convinzioni. Meditando si comincia a comprendere che le nostre convinzioni sono degli aggregati e quindi cè la possibilità di dissolverli. Immagine e possesso si basano su paure e illusioni.  Decostruire le nostre convinzioni, le nostre paure, le nostre certezze porterà ad un alleggerimento di sè, ci si sbarazzerà del superfluo per favorire la conoscenza e il rispetto di sè.

Durante la pratica della piena coscienza non dobbiamo criticarci, dobbiamo solo sperimentare ed osservare. Importante è evitare di farsi del male da soli, cercando di eliminare lautoaggressività e affrontare con positività le difficoltà della vita. Bisogna trattarsi con generosità e usare la benevolenza  verso noi stessi, anche in situazione di fallimento e difficoltà. Nella fase di inspirazione cercate di fare entrare benevolenza, espirando fate uscire violenza inutile, tensioni. Con la mano destra sul cuore sentite un sentimento di espansione.

Riducendo lo stress dobbiamo cercare di arrivare alla liberazione di sè, per meglio rapportarci con gli altri, per essere proattivi verso gli altri, più predisposti all'incontroLa meditazione è anche un atto damore benevolente. La sopravvivenza dell'essere umano è garantita dalla collaborazione e non dalla competizione. Occorre riattivare le nostre qualità positive profonde, privilegiando la pace piuttosto che i conflitti, cercando di estendere queste pianure di pace dentro di noi e allesterno.

Quando vediamo qualcuno in meditazione, si pensa a qualcuno tagliato dal mondo, ma in effetti è il contrario, il meditare aiuta a scoprire i legami che lo legano con gli altri e con il mondo. Si scopre di essere un umano come tutti gli altri. La meditazione è una sorgente di apertura e non una chiusura in una bolla. Più ci si apre al corpo, ai suoni, al mondo e più la differenza tra noi e il mondo si indebolisce.

Meditazione e emozioni. Sua Santità il Dalai Lama non predilige la Zen attitudine, che è quella di essere sempre sorridenti, col sorriso stampato sul volto, all'opposto partecipa, si emoziona, cerca di imporre il suo punto di vista durante le riunioni.

Lemozione è una reazione e una risposta ad un cambiamento in noi o nellambiente, in psicologia sono risposte adattative, reazione improvvise, come cavalcare il dragone. Ebbene, durante la meditazione dobbiamo esaminare perchè cè una certa reazione durante la giornata. Con la meditazione, inconsapevolmente, otteniamo notevoli benefici emozionali,  diminuendo le nostre emozioni dolorose. 

Ogni essere umano prova sofferenza e spera di alleggerire tale sofferenza. Occorre accogliere le emozioni che ci fanno soffrire per poterle trattare e decostruire; Lemozione dolorosa ci porta a considerare solo quello che non va, esaminarla ci porta ad aprire anche agli aspetti positivi. Il cuore della pratica meditativa è il rispondere con intelligenza agli eventi,  non reagire seguendo riflessi ed automatismi. Nella meditazione non cè niente da fare ma tutto da disfare. Un blocco emozionale è solido e compatto, finché restera compatto ci farà soffrire. Dobbiamo imparare a decomporre queste emozioni che diventeranno più facili da trattare, come il calore sulla cera della candela.

Le emozioni sono basate su certezze rigide, su sconfitte, dolore, ingiustizie, eventi irreparabili, ecc. e attraverso la meditazione deve solo diventare una informazione su una esperienza dolorosa della nostra vita. Importante è cercare di trovare l'aspetto positivo di ogni esperienza.  Per Rilke, anche la tristezza, ha un aspetto positivo, "ti permette di attaversare in profondità lessere per prenderne coscienza".

Occorre cercare di prendere coscienza dei momenti gradevoli e piacevoli della nostra vita quando si presenteranno, in quanto sono lessenza del nostro benessere. Mangiare al sole, con persone che amo, osservare un tramonto, vedere una farfalla che si posa su un fiore,   un messaggio di un amico, una lettura, lascolto di un disco, ecc.sono sensazioni di benessere che ben presto spariranno. In questo istante è fondamentale prenderne coscienza, approfittarne e assaporare, e stamparli nella nostra memoria. Questi momenti di gioia, che nessuno potrà toglierci, ci aiuteranno nei momenti di difficoltà.

Meditazione: Azione e Non azione. I legami tra meditazione ed azione sono stretti. La meditazione insegna ad agire meglio o a non agire, il che non significa non fare niente. Nello zen, in cui alla base della meditazione cé limmobilità, molti atti durante la giornata possono essere di supporto alla meditazione, compiuti in piena coscienza con la mente allineata al corpo. Tutto quello che facciamo senza coscienza è destinato alloblio. La coscienza nellazione riguarda il prima, il durante e il dopo dellazione. Ad esempio mangiare con coscienza, in silenzio, assaporando il cibo, pensare che abbiamo un corpo, ecc.

Meditazione prima dell'azione. Dobbiamo chiarificare le nostre intenzioni prima di compiere un atto. Eliminare il nostro ego ed analizzare i nostri propositi.

Meditazione nellazione. Dobbiamo cercare di portare tutta la nostra attenzione su quello che stiamo facendo, allineando il corpo alla mente. Questo è utile per ascoltare e comprendere gli altri. Il multitasking non fa altro che contribuire a stressarci di più. Per vivere bene bisogna vivere qui e adesso trovando  il piacere di agire, di esistere, di funzionare.

La meditazione dopo lazione. la meditazione in piena coscienza raccomanda di non passare immediatamente allazione successiva ma di prendere del tempo a riflettere sullazione appena compiuta,  restando consapevoli di quello che abbiamo vissuto, in quale stato ci trovavamo, quale emozioni abbiamo vissuto, ecc.   Essere consapevoli di quello che abbiamo vissuto ci permette di aumentare la nostra saggezza.

Come conclusione occorre fare di meno ma in modo più consapevole, meglio impegnati nellazione. Meditazione e azione si arricchiscono a vicenda;la meditazione ci apre gli occhi sul mondo e ci aiuta a trovare la forma migliore di impegno. Ci aiuta ad approfondire la nostra vita passando dal modo "fare" al modo "essere".  Meditare è un lottare contro la dispersione e la dissociazione corpo – mente. C’e il tempo per agire e il tempo per riflettere. Prima di agire riflettiamo: "Si tratta veramente di una urgenza o di una pseudo urgenza?".

La NON azione é un mezzo per restare degli esseri umani non alienati, e un mezzo per arricchirci interiormente. Durante i ritiri di meditazione non si può fare niente: leggere, vedere la tv, usare il telefono, si può fare solo meditazione e parlare di meditazione, mantenendo il silenzio durante i pasti e la sera. La persona viene così allontanata da ogni forma di distrazione e riportata allessenziale, ossia Sé stessi,  e si presenta l'opportunità  di approfittare della forma di serenità che emerge. Le persone sono di solito dipendenti dellazione. Molti  esperimenti  in psicologia, fatti con dei volontari, hanno dimostrato che le persone sono incapaci di restare venti minuti senza fare niente e incapaci di restare senza usare apparecchi elettronici. Cristophe Andrè riporta delle belle citazioni: Di Pascal:  “Se penso, alle guerre, le atrocità del mondo, penso che il malessere degli uomini deriva dal fatto che non son capaci di restare senza far niente in una camera  Di Nietzsche “Abbiamo vergogna del riposo, la meditazione prolungata provoca dei rimorsi, come se ci fossimo lasciati sfuggire qualcosa

La Terza via, ossia l'arricchire la propria vita coltivando uno stato intermedio tra azione e non azione, in piena coscienza di sè e del mondo. E' un modo per superare le forme di schiavitù moderna, che sono quelle dell'agire, andare veloci, riempire la giornata. San Francois de Sal amava ripetere:  Trenta minuti di meditazione sono necessari nella giornata, tranne per le persone molto occupate, in questo caso occore almeno un'ora.

Meditazione e pensieri. Quello che portiamo nella nostra testa è molto più pesante di quello che portiamo con il nostro corpo. E qui Cristophe André cita la storia dei due monaci zen: il più anziano aiuta una donna ad attraversare un guado, il più giovane ci pensa durante tutto il percorso e quando arrivano al monastero gli dice I monaci non possono toccare una donnaL’altro risponde Io lho portata per un minuto, tu lhai portata per tutto il viaggio.

La Meditazione è uno strumento che ci porta una libertà interiore e ci aiuta a prendere le distanze dai nostri pensieri. I pensieri sono un  fenomeno mentale, sono solo un'interpretazione o lettura della realtà, o arricchente o deformante. Respirare e pensare sono azioni inarrestabili, dobbiamo quindi imparare a vivere in un flusso inarrestabile di pensieri. Arnauld de Jardin ripeteva: Cè più rumore dentro di me che in una strada di città.   I pensieri sono un fenomeno complesso, dobbiamo per questo apprendere ad osservare i nostri pensieri, prendere tempo a scriverli su un foglio per chiarirci. La prima tappa è lasciar andare i pensieri, la seconda tappa è applicare una riflessione e un discernimento e scegliere tra i nostri pensieri. Per vedere più chiaro bisogna fermarci ed evitare di agitarsi.

Meditare è andare verso i nostri pensieri per esaminarli, e cercare di reagire ad essi in modo adeguato, razionale e non secondo i nostri impulsi e abitudini.. Spesso esistono dei pensieri persistenti che ci impediscono di vivere felicemente, in questo caso dovremmo identificarli e smorazare il loro potenziale. La meditazione ci spinge verso lumiltà, visto che non siamo padroni del nostro corpo e delle nostre emozioni, nè dei nostri pensieriMeditare puo aiutarci a pensare meglio e ad arricchire il nostro modo di pensare: volontario e deliberato,

Meditazione, corpo e salute.  La meditazione è l’Arte di coltivare la mente mobile in un corpo immobile ma pienamente attivo. Corpo e mente sono interdipendenti e non possono fare altro che rispettarsi reciprocamente.  Dobbiamo prenderci cura del nostro corpo (abbiamo un solo corpo e una sola vita) il più possibile, durante la meditazione dobbiamo rilassare tutte le tensioni ed aggiustare la nostra postura fino ad arrivare ad una postura stabile e dignitosa. C'è una stretta relazione tra corpo e mente. Limmobilità del corpo è una conseguenza della stabilità mentale e il rilassamento è un atto damore verso il nostro corpo. Per gli yogi il corpo è un tempio su cui cost  ruire il percorso spirituale.

Differenza tra dolore e sofferenza. Il dolore è inevitabile, la sofferenza è un prodotto della nostra mente, ossia dipende da come reagiamo di fornte all'evento avverso. La meditazione, oltre che ridurre la sofferenza, giunge ad agire fino al livello cellulare, rafforzando il sistema immunitario, ecc. ed è nata recentemente la NeuroPsicoImmuneTerapia (PNEI). La Psiconeuroendocrinoimmunologia è una disciplina scientifica che studia le relazioni bidirezionali tra psiche e sistemi biologici (in questa disciplina convergono endocrinologia, immunologia e neuroscienze).

Meditazione e attenzione. L'attenzione spesso va dove vuole, e si registra una dispersione e una focalizzazione involontaria. Durante la meditazione si cerca di mettere in atto unattenzione focalizzata, ovvero una concentrazione sul respiro in quanto la nostra attenzione é attirata naturalmente dal movimento.

Biografia di Christophe André

 Biografia di Christophe Andrè. vedi:  https://www.franceinter.fr/personnes/christophe-andre

E' uno psichiatra e psicoterapeuta francese nato a Montpellier nel 1956. Figlio di un militante comunista, ha superato la sua tesi di medicina a Toulose nel 1980, poi quella di psichiatria nel 1982. 


 Dal 1992, esercita nel Servizio Ospedaliero Universitario dell'Ospedale Sainte-Anne di Parigi, in un'unità di psicoterapia comportamentale e cognitiva, specializzata nel trattamento e nella prevenzione dei disturbi emotivi, d'ansia e depressivi.  Christophe André è uno dei leader delle terapie comportamentali e cognitive in Francia, ed è stato uno dei primi a introdurre l'uso della meditazione nella psicoterapia.

È docente all'Università di Parigi X, e i suoi libri di psicologia per il grande pubblico hanno avuto un grande successo in Francia e all'estero. Nel 1999, L'estime de soi (La stima di se stessi) è stato tradotto in 25 lingue.  È sposato e ha tre figlie.

Bibliografia selettiva:

  • L'Estime de soi, (La stima di se stessi), Odile Jacob, 1999
  • Vivre heureux. (Vivere felice Psicologia della felicità), Odile Jacob, 2003
  • Psicologia della paura. Paure, ansie e fobie, Odile Jacob, 2004
  • Imparfaits, libres et heureux. Pratiques de l'estime de soi, (Imperfetti, liberi e felici, Pratiche per la stima di se stessi),Odile Jacob, 2006
  • De l'art du bonheur, (L'arte della felicità), L'Iconoclaste, 2006
  • Les États d'âme. Un apprentissage de la sérénité, (Gli stati d'animo, Un apprendimento della felicità), Odile Jacob, 2009
  • Je résiste aux personnalités toxiques (et autres casse-pieds...),  (Resisto alle personalità tossiche e a chi vuole crearti problemi), Editions Points, 2011
  • Meditare, giorno dopo giorno, L'iconoclasta, 2011
  • La chronique de Christophe André - France Inter, durante questa emissione, Christophe André condivide la sua esperienza di meditazione mindfulness ogni settimana. vedi link: https://www.franceinter.fr/emissions/la-chronique-de-christophe-andre

domenica 15 agosto 2021

Christophe Andrè - Spiritualità, religione e meditazione

Il testo che segue è stato tratto dagli interventi di  Christophe Andrè durante i seguenti programmi radiofonici di France Inter : 

La spiritualità, la religione.  La spiritualità laica ha il suo focus sull'importanza alla vita della mente, alle sue frontiere. Avere una vita spirituale vuol dire sentirsi coivolti dalla natura, dalla vita, dalla morte. E qualcosa più grande di noi, che va oltre i nostri limiti.

La religione si appoggia sulla spiritualità, cerca di organizzarla, di inquadrarla in dogmi, strutturandola con ritualità e indicazioni di vita quotidiana.

La spiritualità si può vivere in maniera più solitaria, più contemplativa, più spontanea; per vivere la religione invece occorre appartenere ad una comunità, la religione propone delle norme più codificate, una cultura, una teologia ricca e complessa. La spiritualità è più naturale, la religione più culturale.

Sua Santità il Dalai Lama per distinguere le due cose propone queste belle immagini: la spiritualità corrisponde all’acqua, la religione ad un thè, una maniera specifica ed elaborata di bere acqua, ma entrambe rispondono allo stesso bisogno. 

La spiritualità è accessibile alla maggior parte delle persone, non si spiega, si vive, durante il percorso spirituale si cerca di fare a meno delle parole, le esperienze meditative si presentano come spontanee, come sentimenti di pace inspiegabili e a volte, si avverte una comunione con la natura circostante.

Tra la meditazione e la preghiera ci sono delle differenze, per André Compte-Sponville "La preghiera è costituita di parole che si indirizzano a qualcuno, una domanda";  La meditazione è un allenamento della mente, la meditazione fa a meno delle parole, non si rivolge a nessuno, è una orazione di tranquillità, ma liberata dalla fede, dai dogmi, dalla religione.

Le pratiche meditative permettono la modificazione della nostra attenzione, prima in modo analitico, mi concentro sul respiro, poi settimana dopo settimana, l'attenzione emerge, si  diventa svegli e attenti, immersi nel presente, in una condizione simile a stati contemplativi.  Questa nuova forma di attenzione assomiglia ad una presenza ed è come se  “entrassimo nella seconda innocenza”, è come un risveglio, è la contemplazione, l’attitudine della coscienza che si accontenta di essere ciò che è.

La spiritualità è necessaria alla vita umana per vivere e morire bene? Senza spiritualità saremo presi da una sensazione di vuoto e di mancanza ad un certo momento della nostra vita. Soprattutto in quei momenti di avversità, di lutto, di malattia in cui cè uno shock esperienziale.

Come scoprire la fortuna di vivere, semplicemente vivere? Nell’esistenza umana ci sono due sole certezze: morirò un giorno, per il momento sono vivo. La piena coscienza ci aiuta a guardare queste due certezze senza paura.  Ci aiuta ad accettare la prima e a assaggiare la seconda, a farci percepire cosa significa essere vivi collegandoci al nostro respiro e al nostro corpo.  Christophe André cita due belle frasi, una di Albert Camus: Ho la fortuna di esistere piuttosto che di non esistere” -  l'altra di Christian Bobin: La morte è al nostro fianco, come una candela vicino ad un mucchio di paglia” -  Occorre accettare la prossimità della morte e della vita. Possiamo arrivare ad accettare che moriremo un giorno, che i nostri cari moriranno, possiamo avvicinarci all’idea della morte senza cercare spiegazioni, né giustificazioni, in uno spazio di coscienza neutra ed aperta. L’idea della morte non fa male, una volte accettata l’idea, è più facile vivere.

Le pratiche meditative permettono di ridurre la nostra paura della morte.  Si può ridurre la paura della morte con la pratica che i psicoterapeutici definiscono "Abituazione", ossia rimanere volontariamente e in maniera prolungata e ripetuta a contatto di una paura per ridurne il potere e l’impatto su di noi.   Più siamo aperti e legati al mondo, meno abbiamo paura della morte. Qui Christophe Andrè cita ancora Albert Camus: Quando mi separo dal mondo ho paura della morte “. 

Chi ha meditato per lungo tempo nella natura, ha fatto l’esperienza di questo sentimento di legame intenso con l’ambiente circostante, della dissoluzione di sé, senza apprensione. L’unione con il mondo circostante prende il sopravvento su quello che ci separa, dalla nostra esperienza, dalla nostra personalità. E’ un sentimento di pace e sicurezza, dove anche la paura della nostra dissoluzione è sparita e il sentimento del nostro ego è sparito. Après l’extase, la lessive” dopo l’estasi il ritorno al banale, dopo il sublime il triviale.  L’esperienza meditativa ci riporta al quotidiano con una dolcezza e un sapore sempre più forte.  Non auspico di essere felice, ma di essere cosciente” - Albert Camus.

La meditazione Mindfulness ci permette di ri-guardare la vita in faccia, accogliere i momenti di felicità e dolore, la meditazione di piena coscienza permette di accogliere tutto, i momenti piacevoli e le avversità. La meditazione è una forma di saggezza, sana e senza parole: Sono appagato prima di desiderare” - Albert Camus.

L’eternità è là, quando viviamo il presente con tutte le nostre forze noi siamo completamente soddisfatti. La meditazione ci aiuta a comprendere e ad abitare la vita con saggezza, lucidità e gioia immensa di essere là, viventi e presenti. Ogni istante merita la nostra attenzione. Ogni minuto che noi dedichiamo all’attenzione al presente tutto cambia, annulliamo il nulla ed entriamo nella vita. E qui Christophe André cita delle bellissime frasi :

  • E’ nella distrazione che non entriamo nel paradiso vivente, unicamente per distrazione”.
  • Ogni istante che ci rimane è molto più importante dell’intero passato” - Tolstoj
  • Un mondo alla volta, un istante dopo l’altro” -    Henry David  Thoreau sul suo letto di morte.

sabato 14 agosto 2021

I benefici dello yoga

     

"L'obiettivo finale dello yoga è quello di osservare sempre le cose con precisione, e quindi non agire mai in un modo che ci farà pentire delle nostre azioni in seguito".  - TKV Desikachar

La nostra vita è una combinazione energetica di corpo, mente e spirito. Con la pratica  yoga si riesce a portare equilibrio, forza e flessibilità in tutti gli aspetti del nostro essere. Queste caratteristiche vengono poi proiettate nella nostra vita quotidiana e ci permettono di affrontare con calma le sfide che la vita ci presenta.  

     Ci sono vari motivi per cui gli occidentali si avvicinano allo yoga:

  • il desiderio di ridurre il dolore, il desiderio di sentirsi meglio, vogliono sbarazzarsi di un fastidioso mal di schiena, diminuire lo stress,
  • il desiderio di poter alleviare qualche dolore emotivo e controllare meglio la propria emotività,
  • il desiderio di mettersi sul cammino spirituale,
  • il desiderio di trovare un'attività fisica alla moda, con un risvolto intellettuale, che possa dare forza e flessibilità al corpo.

     Poiché lo yoga si concentra sulla ricerca del proprio centro interno attraverso la respirazione focalizzata e la concentrazione, i benefici sono molti e diffusi. Una pratica yoga crea equanimità e silenzio interiore, rendendo più gestibile lo stress della nostra vita quotidiana. L'efficacia dello yoga sta proprio nella semplicità del processo, nella capacità di arrivare ad un senso di completezza, di equilibrio e di calma sintonizzando, attraverso il respiro, il proprio corpo al momento presente. 

  • Lo yoga influisce innanzitutto sulla salute del sistema cardiovascolare, in quanto gli esercizi di respirazione  che lo caratterizzano permettono di aumentare il flusso di ossigeno nel corpo, incluso il cervello e il cuore, aumentandone le prestazioni.
  • Lo yoga incrementa la forza muscolare globale nella zona dell’addome, dei glutei, della regione lombare fino alla base del cranio ed è proprio qui che la stabilità e l’equilibrio hanno origine.
  • Le posizioni yoga migliorano la flessibilità del corpo ed aiutano a rendere più elastici mente e corpo, e questo permette di vivere in uno stato di maggiore benessere.

     Lo yoga è praticabile da tutti e i principianti possono iniziare una pratica yoga, indipendentemente dalla loro attuale forma fisica. Prendendo consapevolezza del proprio corpo e della condizione fisica di partenza, si cerca progressivamente e con dolcezza di migliorare questa condizione, concentrandosi sulla possibilità di creare cambiamenti positivi e migliorare le nostre aspirazioni.

Questa è l'intenzione dello yoga: potenziare l'individuo creando un percorso cosciente di connessione tra il respiro, il corpo fisico, le emozioni; La padronanza progressiva delle posizioni porterà automaticamente ad un riflesso positivo sul nostro mentale e sulle nostre reazioni alle pressioni e ai conflitti della vita nel mondo materiale.

I benefici dello Yoga sono riconosciuti da tempo dalla comunità scientifica internazionale e trovano nuove conferme dalla ricerca: oggi si sa che questa disciplina, praticata in modo corretto e continuativo può alleviare lo stress mentale e fisico, migliorare l’umore, rallentare il processo d’invecchiamento e migliorare di conseguenza le difese immunitarie. 

Studi recenti promossi dai ricercatori della Boston University School of Medicine, ( Vedi link ) del New York Medical College ( vedi link ) e del Columbia College of Physicians and Surgeons ( vedi link), pubblicato sulla versione online del Medical Hypotheses, una delle più prestigiose riviste del settore, hanno esaminato in che modo questa disciplina agisca sullo stress. L’ipotesi da cui questo ultimo studio ha preso avvio è stata anzitutto quello di confermare che, lo stress causa uno squilibrio del sistema nervoso autonomo ed una ridotta attività di un particolare neurotrasmettitore inibitorio chiamato “GABA”. Si è visto poi che questo tipo di squilibrio ha i suoi effetti sull’intero organismo: una bassa attività di questo neurotrasmettitore si è riscontrata nei disturbi d’ansia, nel disturbo da stress post-traumatico, nella depressione, nell’epilessia e anche nel dolore cronico. Ebbene, la pratica costante dello yoga è in grado di riportare a livelli di normalità questo neurotrasmettitore!   Vedi anche il seguente sito dove vengono riportati tantisismi studi recenti      Vedi link

Lo yoga fa bene, ma bisogna saperlo praticare. Purtroppo, accade spesso che i principianti affrontino le prime lezioni di yoga senza le dovute informazioni e spesso subiscono gli effetti collaterali negativi di questa pratica al collo, alla parte bassa della schiena, alle ginocchia e alle spalle. Se adeguatamente guidate da un insegnante, le persone che praticano lo yoga con costanza avranno grandi benefici:

Infine, non bisogna mai dimenticare che, per acquisire dei benefici è indispensabile affiancare alla pratica un corretto stile di vita, una corretta alimentazione ed un regolare riposo notturno.

Lo yoga non porta solo ad un benessere psicofisico ed a un ritrovamento di sé, ma può essere molto utile per alleviare e curare i disturbi legati all'ansia e alla depressione, in pazienti, che non fanno uso di medicinali. Infatti, grazie allo yoga si impara a gestire il dolore, la paura, si alleviano i sintomi dell'ansia, poiché si impara a convivere con le proprie sensazioni ed emozioni, anche negative, accettandole, per poterle poi lasciare andare via.

Inoltre, grazie allo yoga, è possibile ridurre la produzione di cortisolo e adrenalina, andando a calmare il corpo, riducendo lo stress e dando inizio a un rilassamento profondo. Molte persone, dopo aver provato i benefici dello yoga, cercano di accettare tutte le sensazioni che provano, sia negative che positive: sappiamo bene, come l'ansia sia sempre causata dalla paura di provare emozioni spiacevoli e dal continuo cercare di evitare di andarci incontro, piuttosto che da emozioni effettive ed esistenti. Grazie allo yoga, chi soffre d'ansia potrà sempre trovarsi pronto a fronteggiare situazioni nuove, paure ed emozioni di diversa intensità e natura, oltre a godere di un risanamento fisico che aiuterà a distendere i nervi e a scacciare lo stress.

La meditazione, parte importante della pratica yoga, è in grado di trasformare la nostra esperienza del mondo, diminuendo l’ansietà e la vulnerabilità al dolore, la tendenza alla depressione e alla collera ed è altrettanto vero che ha degli effetti benefici sulla salute rafforzando l’attenzione, il sistema immunitario e il benessere generale. Questo è confermato da molti studi scientifici effettuati in questi ultimi decenni, di seguito ne riporto alcuni effettuati da grandi psichiatri come Richard J. Davidson e biologi come Jon Kabat-Zinn (colui che ha inventato il metodo della Mindfulness, la meditazione laica) :

  • Mindfulness-based stress reduction and health benefits. A meta analysis  (P Grossman, L Niemann, S Schmidt… - Journal of psychosomatic …, 2004 - Elsevier. Objective Mindfulness-based stress reduction (MBSR) is a structured group program that employs mindfulness meditation to alleviate suffering associated with physical, psychosomatic and psychiatric disorders. ( vedi link )
  • The clinical use of mindfulness meditation for the self-regulation of chronic pain. J Kabat-Zinn, L Lipworth, R Burney - Journal of behavioral medicine, 1985 - Springer. Ninety chronic pain patients were trained in mindfulness meditation in a 10-week Stress Reduction and Relaxation Program. Statistically significant reductions were observed in measures of present-moment pain, negative body image, inhibition of activity by pain, symptoms. ( vedi link )
  • Alteration in brain and immune function produced by mindfulness meditation. RJ Davidson, J Kabat-Zinn, J Schumacher… - Psychosomatic …, 2003 - journals.lww.com. Objective: The underlying changes in biological processes that are associated with reported changes in mental and physical health in response to meditation have not been systematically explored. We performed a randomized, controlled study on the effects on brain and immune function of a well-known and widely used 8-week clinical training program in mindfulness meditation applied in a work environment with healthy employees.
  • La Neuroscienziata Dottoressa Sara Lazar della Harvard University ha mostrato, tramite il supporto di risonanze magnetiche, come la Pratica della Meditazione possa modificare le dimensioni di alcune regioni chiave del Cervello, migliorando Memoria, Empatia, Compassione, Resistenza allo stress. ( vedi link )  ( vedi link )

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono ci...