lunedì 16 settembre 2024

La memoria del pesce rosso - Bruno Patino. parte 1

 La civilisation du poisson rouge. Petit traité sur e marchè e l'attention scritto da Bruno Patino nel 2019  è stato tradotto in italiano nel 2020 con il titolo La memoria del pesce rosso: Come cavarsela in un mondo dove il tempo è la nuova moneta.

Bruno Patino (1965 - ) è il direttore editoriale della rete televisiva Arte France e dirige la scuola di giornalismo di Sciences PO (Institut d’études politiques) di Parigi. Esperto di dinamiche mediatiche e digitali, ha partecipato allo sviluppo dell’informazione in Internet fin dalle origini. Ha pubblicato diversi libri sullo stato dei media in Francia e in Europa, La memoria del pesce rosso è il suo primo bestseller.

Estratti del libro: https://books.google.it/books/about/La_memoria_del_pesce_rosso.html?id=nbX_DwAAQBAJ&source=kp_author_description&redir_esc=y    Condividete le vostre esperienze sul sito www.sortirdubocal.fr

Già bestseller assoluto in Francia, La memoria del pesce rosso ci insegna a capire i meccanismi segreti della comunicazione digitale, come sta cambiando il nostro cervello, e come salvarci dalla dipendenza da Internet e social media, recuperando la libertà di gestire il nostro tempo.  Il tempo della lotta è arrivato, non dobbiamo rigettare la civiltà numerica, ma trasformarla, e ritrovare l'ideale umanista che motivava i primi utopisti alla comparsa di Internet.

Bruno Patino ci spiega attraverso questo libro perché hai la memoria corta ma anche come funziona il mercato dell'attenzione, che fa fatturare triliardi ai colossi del web. ci spiega i meccanismi adottati dai social media per rubare il nostro tempo, mostrandoci tutti i rischi e i danni indotti dalla dipendenza digitale.  
C'è chi dice che i big data sono il nuovo oro nero, ma c'è una merce che vale ancora di più nel terzo millennio: l'attenzione. Cala vertiginosamente, nell'era digitale, la capacità di esercitarla. Gli ingegneri di Google hanno calcolato che la durata massima dell'attenzione di un millennial è di 9 secondi, pericolosamente vicina a quella di un pesce rosso: 8 secondi. Cinque ore al giorno davanti ai nostri smartphone, sottoposti a centinaia di messaggi, sollecitazioni, informazioni, rumori, foto, video, ci hanno trasformato in pesci rossi prigionieri di una boccia digitale. 
Oggi il mercato dell'attenzione - nato in America negli anni Venti dalla necessità da parte dei media che vivevano di pubblicità di catturare l'attenzione delle persone - non ha più limiti grazie alla connessione permanente ai dispositivi digitali: le imprese del Web non si limitano a conoscere i nostri gusti ed emozioni per meglio attirare la nostra attenzione, ma arrivano a saccheggiare il tempo destinato alla nostra vita intellettuale, culturale, famigliare, al nostro sonno. Patino propone una ricetta per contrastare questa deriva individuale e sociale: costruire una nuova cultura dell'attenzione, affinché il cervello possa riconquistare il tempo per riflettere, sognare e ricostruire relazioni non avvelenate dalla dipendenza digitale.
 
Pag. 20.  Uno studio del Journal of social and clinical psychology valuta a 30 minuti il tempo massimo di esposizione ai social media e agli schermi di Internet, oltre questo tempo diventa pericoloso per la salute mentale restare sui social.  E' da riflettere se anche Tim Berner Lee, l'inventore del WEB, dichiara che l'utopia digitale, ossia l'avvento di Internet visto come un'estensione del sapere, della democrazia, e come una agora unviversale sia finita. E adesso per lui è il tempo dei rimpianti, e sta cercando di creare una nuova rete che possa contrastare il WEB. 

Internet è diventato un nuovo progetto economico, una nuova forma di capitalismo, il capitalismo della sorveglianza come lo definisce la professoressa Shoshana Zuboff  in un libro del 2019. Gli algoritmi sono diventati i nuovi strumenti di questa economia. L'economia dell'attenzione distrugge poco a poco tutti i nostri riferimenti: il deregolamento dell'informazione, le false notizie, la censura applicata dai giganti del web mettono in pericolo la nostra democrazia. 
Il tempo medio quotidiano passato su smartphone o computer è raddoppiato negli ultimi anni fino ad arrivare ad una media di 5 ore al giorno nei vari Paesi. Secondo la fondazione Kaiser Family i giovani americani passano 5 ore davanti ai videogiochi ed arrivano a un totale di 8 ore quotidiane. Il tempo della connessione assorbe le esistenze.  La nostra epoca è rappresentata da una foto, fatta girare nel web e presa in una stazione, in cui una trentina di persone, vestite in modo diverso, di tutte le età ed estrazione sociale erano chine verso i loro smartphone, come pietrificati in una posizione di sottomissione universale.
Sono cominciate ad apparire anche le prime patologie come la nomophobia (no mobil phone phobia), ossia il panico  di fronte all'allontanamento del portatile. 
 
Pag. 23 Un'altra patologia è stata definita phnubbing, ossia la consultazione ostentata e continua del portatile o samrtphone quando si sta con familiari, amici, amanti. Altra mania è quella di postare sui vari social i differenti momenti dell'esistenza con la paura di sparire dallo sguardo e dal giudizio elettronico degli altri e sentirsi così abbandonati (l'athazagoraphobie). Molti assumono varie identità, varie maschere  nel web che non sanno più quale privilegiare nella vita reale.  
Pag. 24. La società digitale assomiglia a un popolo di drogati ipnotizzati dallo schermo.
 
Pag. 27.  Nel 2020, ogni minuto 500.000 tweets alimentavano la piattaforma Twitter, 2,4 milioni di snaps sono pubblicati su Sanphchat, un milione di persone si collegavano a Facebook. 38 milioni di messaggi inviati, 18 milioni di sms, 1,1 milioni di swipes su Tinder, 4,3 milioni di video visti su YouTube;  187 milioni di e-mail.   
Tutti questi contenuti messi sul web o consultati vengono esaminati da algoritmi delle varie piattaforme per comprendere il comportamento umano e monetizzarlo. Si cerca di capire quali sono le preferenze individuali, le abitudini, le reazioni per catturare l'attenzione, magari anche mettendo a punto sistemi di ricompense aleatorie. Queste piattaforme ti propongono materiale di tutti i tipi, dal serio al ridicolo, dall'utile al derisorio, e l'utilizzatore tra tutto questo enorme flusso di materiale proposto, ogni tanto, trova qualcosa che lo interessa, e l'obiettivo è quello di aumentare il tempo che l'utilizzatore passa davanti al video. 
Nello stesso modo funziona l'intelligenza artificiale di Tinder, che ti propone profili vicini al tuo, suscettibili di interesse, e nello stesso tempo profili totalmente distanti dal tuo interesse.  
 
Pag. 35.  Si tratta di proporti materiale con un dosaggio sottile, soddisfare l'utilizzatore per farlo rivenire su quel sito e nello stesso tempo frustarlo in modo limitato e piano, piano si passa così dall'abitudine alla dipendenza. Lo stesso è l'obiettivo delle funzione Autoplay, quando cerchiamo un film, o un'informazione, al termine del film, te ne propongono automaticamente un altro. 
 
Pag. 35.  Con, ogni volta, l'obiettivo dichiarato di accrescere il tempo passato dall'utilizzatore, nella speranza che questo abbandoni il controllo di questi tempi.  Rimaniamo per ore davanti ai vari video cercando di trovare l'informazione utile, o un film interessante.
 
Pag. 42.  Uno dei testi fondamentali dell'utopia digitale è La dichiarazione di indipendenza del cyberspazio del 1996 redatta da John Perry Barlow (morto nel 2018), un mondo che è ovunque e da nessuna parte, senza territorio nè realtà fisica, e animato dal principio della libertà d'accesso e di espressione senza limitazioni.  
Questi adepti della libertà digitale, hackers, pensatori si opponevano ad ogni intervento che avrebbe potuto limitare l'esercizio della libertà collettiva.  Anche i sognatori legavano lo sviluppo digitale all'apparizione di una umanità migliore. Pag. 44.  Una delle frasi ricorrenti era: "Noi creeremo una civiltà della mente, della coscienza nel cyberspazio. Possa essere più umana e più giusta del mondo uscito dai vostri Governi".
Purtroppo, questa dichiarazione, dopo 20 anni assomiglia alla luce di una stella morta, testimone di qualcosa che brilla ma che non ci sarà più.

Pag. 45. Teilhard de Chardin ( 1881-1955) annunciò la progettazione di una forma di coscienza universale e planetaria che mettesse in relazione tutti i campi della conoscenza. A livello planetario la Noosfera nasce dall'interconnessione dei cervelli umani, si sovrappone a altre forme di organizzazione per fondare la mente dell'universo o della terra.  

Per Perry Barlow e i suoi discepoli che credevano nell'utopia digitale questa Noosfera era Internet. La sua creazione avrebbe stravolto le sorti dell'umanità. e le avrebbe permesso di arrivare a una tappa supplementare nella sua evoluzione. L'uguaglianza totale associata alla libertà assoluta per arrivare ad una saggezza universale. Questa convinzione di mettere a disposizione dell'umanità una informazione illimitata è restata quella di una minorità.

La memoria del pesce rosso - Bruno Patino. parte 2

Pag. 47. La mano invisibile del mercato ha sostituito la rete. L'utopia iniziale sta morendo sostituita dai nuovi mostri: il potere economico nato dall'accumulazione e la rabbia collettiva nata dalle passioni individuali.  Molti ex-dirigenti di Google e Facebook, da alcuni anni, hanno inizato a fare dichiarazioni allarmanti. 

Pag. 50. Sean Parker dichiara pubblicamente: "Dio solo sa, quello che stiamo facendo ai nostri figli" e rivela che i social approfittano delle debolezze psicologiche dei più giovani.  In questo convengono sia Chamath Palihapitiya, e Justin Rosenstein, il creatore del pulsate Like. 

Pag. 50. Tristan Harris scrive sul giornale 1843 pubblicato dall'Economist : "Il vero obiettivo dei giganti della Tech è di rendere le persone dipendenti approfittando della loro vulnerabilità".    Anche Kevin Systrom e Mike Krieger, i fondatori di Instagram, riacquistato da Facebook nel 2012, hanno lasciato Facebook, e la loro partenza potrebbe provocare uno shock nel mondo della Silicon Valley. D'altronde i dirigenti delle Big Tech, più precisamente delle big five – Meta-Facebook, Alphabet-Google, Amazon, Microsoft ed Apple, “MAAMA” secondo l'ennesimo acronimo coniato da The Economist,  mettono i loro figli a studiare  in scuole non connesse al web e impediscono loro di usare le loro invenzioni.


Pag. 51. Il pù emblematico dei nuovi oppositore alla deriva del web e anche uno dei più attivi è proprio il padre del web, colui che l'ha inventato: Tim_Berners-Lee.  Ha creato anche una fondazione la World Wide Web Foundation per sostenere la sua azione e dichiara: "Il Web doveva servire l'umanità, ma sappiamo che ha fallito. (...)  La grande centralizzazione del Web mette in pericolo l'umanità intera, e questo è stato fatto senza un'azione deliberata di coloro che hanno fondato questa piattaforma".  

Pag. 53. Il Web è stato costruito sul duplice principio dell'accesso universale gratuito e della collaborazione degli utilizzatori per farlo crescere e migliorare. Tutti avrebbero dovuto accedere a questa informazione decentralizzata, e ciascuno sembrava avere la stessa dose di potere.  Oggi, ci sono quelli che spiano e quelli che sono spiati, l'uguaglianza perfetta ha generato uan asimmetria inedita.  (...) Google, Facebook, Amazon sono in grado di controllare, manipolare, e spiare tutti in modo incredibile. 

Pag. 54. Anche il co-creatore del Web Winton Cerf dopo aver lavorato con Google dichiara: "Lo spazio collettivo che avevo immaginato, oggi si è privatizzato, alcuni pionieri stanno espropriando i loro simili per fare di questo nuovo continente il loro regno". 

Pag. 54.  Tim Berners-Lee, non ha abbandonato il suo progetto utopico e sta portando avanti il progetto Solid, un sistema dove piccoli gruppi di informatici tentano di costruire delle soluzioni collaborative, senza passare per le piattaforme che ormai regolano le nostre vite. 

I libertari hanno organizzato una resistenza. La domanda che si pongono è:  accettare la dipendenza o rifiutare totalmente il digitale. (...) Tutti hanno sognato o sognano ancora di un'agora aperta che rinforzerebbe il dibattito democratico, e promuoverebbe un'economia di condivisione solidale. Ma purtroppo oggi si sta sostituendo la società dello scambio paritario con la giungla dell'accumulazione, le comunità collaborative sono sotituite dalle società della sorveglianza, con la dominazione della società da parte del tecno-capitalismo, del capitalismo della sorveglianza e dell'economia dell'attenzione. L'utopia iniziale è stata abbandonata e tradita.

L'impero dei dati si trova nella Silicon Valley da ormai tre decenni, la Stanford università si trova vicino a san Francisco, e qui nel 1998 è stato creato da B.J. Fogg il Persuasive Technology Lab, il laboratorio delle tecnologie della persuasione. 

Pag. 58. Fogg ha presentato una tesi sugli ordinatori carismatici, evidenziando il legame complesso che unisce l'umano allo schermo del computer, che è molto più complesso che quello che mette in relazione l'essere umano a un semplice strumento.

Pag. 59. Il nuovo Guru della Silicon Valley dichiara che il suo scopo è di "cercare di scoprire come i computer possano cambiare quello che le persone pensano, e come i computer possano produrre questo cambiamento in modo autonomo".  Il Peersuasive Lab ha inventato il termine "la captologie" ossia l'arte di captare l'attenzione dell'utilizzatore, indipendentemente se questo lo voglia o meno.   Il legame tra l'attrazione delle piattaforme e l'assorbire l'attenzione degli utilizzatore è la psicologia.  (...)         Gli ingegneri sviluppano le interfacce sulla base di tre fattori: 1- la motivazione, 2- l'abilità di portare avanti un'azione e 3- l'elemento di attivazione (attraverso le sfide on line, comparare le abilità con altri secondo la teoria della comparazione sociale di Leon Festinger).

Un'altra motivazione è espressa dall'acronimo FoMO; Fear of Missing Out, la paura di mancare qualcosa, di sentirsi escluso dal cerchio dei pari se non si attuano determinati comportamenti.  

Pag. 60. Il campo di attività della "captologia" sono le HIM, interfacce uomo-macchina e i risultati sono misurati dal tempo di attenzione o di presenza davanti allo schermo. (...)  Il numero di connessioni, la loro durata, il numero di interazioni, sono i parametri oggettivi.  Questi grafismi sono gli strumenti numerici di conquista del tempo umano.

Pag. 61. Anche la grafica UX Design è un'arma di attrazione, il dark design, il disegno oscuro, che provoca una forma di pirateria del cervello - the brain hacking.

Un altro pentito della tech, Bill Davidow  spiega in un articolo apparso in The Atlantic, "Exploiting the Neurosciences of Internet Addiction" che le grandi imprese del web arrivano a piratare le neuroscienze per aumentare la loro parte di mercato e fare immensi profitti. 

Pag. 62.  Il capitalismo numerico sarà un data-capitalismo; basato sui dati personali per comprendere meglio il comportamento degli utenti, (...) per prevederlo e influenzarlo con due obiettivi: 1- la sorveglianza da parte di Governi o altri enti, 2- la conquista del tempo per l'economia liberale dell'attenzione.  

Pag. 63. L'universo digitale è in costante crescita ma non il tempo disponibile. Almeno in teoria. Il tempo è diventato una merce rara ed è la risorsa più domandata e quella su cui si costrusice la crescita economica attuale.  

Pag. 64. L'economista Renaud Vigne in un articolo su The Conversation dichiara: Il tempo individuale e sociale è una frontiera che non è più inaccessibile;  (...) rappresenta una risorsa vitale per la forma moderna di tecnocapitalismo.  

Pag. 65.   I tre  "V" necessari allo sfruttamento dei dati sono: 1- la velocità, 2- il volume e 3- la varietà. Le Big tech si impadroniscono del tempo dei loro utilizzatori per meglio venderlo, ai pubblicitari da una parte e ai servizi digitali dall'altra  attraverso la creazione di piattoforme e servizi che ci incollano allo schermo. 

Gli algoritmi dell'intelligenza artificiale programmano e simulano la nostra azione davanti agli schermi. 

Pag. 67. Il filosofo Eric Sadin definisce l'intelligenza artificiale come una forma di razionalità tecnologica che cerca di ottimizzare ogni situazione.  La situazione diventa paradossale quando si cerca di catturare il tempo degli utilizzatori facendo credere loro di guadagnarlo. Questo fenomeno viene spiegato dal filosofo Chul Han, nel suo libro Dans la Nuée parlando di auto-asservimento.

Nel 2008 Mark Zuckerberg assume Sheryl Sandberg (proveniva da Google), che ha messo a punto la pubblicità mirata, con la vendita delle parole chiave. 

Pagg. 71-72. I due colossi, Google e Facebook dal 2010, utilizzano lo stesso modello: la pubblicità automatizzata legata ai dati personali strutturati, gestiti da un algoritmo. Oggi le due Big Tech assorbono circa l'80% di tutta la nuova pubblicità. Il 98% dei 40 miliardi di entrate di Facebook provengono dalla pubblicità mirata.  

Le Big tech hanno uno strumento esclusivo, ed è la capacità di conoscere l'identità, il comportamento degli individui grazie ai dati e ai siti che utilizzano. Il Service for data, servizio contro dati, permette a Google e Facebook di conoscerci rapidamente, sapere cosa facciamo, cosa amiamo, ecc,  gusti rapidamente sfruttati per la pubblicità. Più servizi ci offrono, più ci conoscono. 

Pag. 76.  Il filosofo Yves Citton ha distinto quattro categorie di interazioni: 1- i messaggi o allert, 2- la proposte di ricompense varie, 3- lo sviluppo di messaggi divertenti, scioccanti o seri, 4- la paura di mancare l'immancabile (la FoMo).  (... )  Oggi Internet fornisce in continuazione stimoli rapidi e superficiali che nutrono le pulsioni e le emozioni, riempono il vuoto e la solitudine degli utilizzatori.  Le Big Tech cercano di guadagnare del tempo sul tempo che gli utilizzatori dovrebbero dedicare ad altre attività, bombardandoli di sollecitazioni. 

Nel 2018 gli americani dedicavano 12 ore al giorno agli schermi, ai media e al digitale. Una metà della vita commerciabile, una metà della vita commercializzata.  

Su Youtube gli algortirmi di raccomandazione ci suggeriscono una versione più intensa del video precedente, e ci spingono all'estremizzazione. Nel campo della politica e del sociale portano gli utilizzatori nella galassia di contenuto estremista o complottista. 

I video devono catturare l'attenzione nei primi tre secondi perchè molti utilizzatori lasciano il video dopo quattro secondi.  Anche su Spotify i responsabili sanno che per poter continuare ad esitere un pezzo musicale deve colpire entro i dieci secondi. Su Netflix si utilizza la tecnica dell'incatenamento automatico proponendo un episodio dopo l'altro per creare dipendenza. Blockbuster propone agli adolescenti filmati sempre più brevi con effetti visuali sempre più impressionanti.  Solo il libro resiste, ma il tempo  consacrato alla lettura da parte dei più giovani si riduce notevolmente.

Le Big tech in una situazione di monopolio, si stanno con continuità appropriando dei nostri dati personali, e l'inquietante è non sapere che uso ne faranno. ma è sicuro che condizioneranno la nostra vita.  

Pag. 82. Per riprendere la dichiarazione di Bernard Stiegler, "Il tempo che ci è stato rubato, e quello della mancanza, e quindi del desiderio. Quello dell'amore, dell'altro, e dell'assoluto".   Bernard Stiegler è stato un filosofo francese che ha esplorato i temi della tecnologia e di come questa influenzi da sempre l'umanità e il lavoro. Morì suicida.

L'universitaria Shoshana Zuboff  ha messo a punto il termine "Capitalismo della Sorveglianza" che è anche il titolo del libro pubblicato nel 2019, la sorveglianza delle nostre vite è l'estensione naturale della pubblicità mirata.  (...) Il capitalismo di sorveglianza è una logica economica parassita nella quale la produzione delle merci e dei servizi è subordinata a una nuova architettura globale della trasformazione comportamentale degli individui e delle masse. Questo percorso indicato è la materializzazione degli algoritmi, che in permanenza ci guidano nei nostri percorsi e nelle nostre decisioni: seguirli ciecamente credendo alla loro promessa di ottimizzazione ci ha trasformato in sonnambuli. 

pag. 84.    L'economia dell'attenzione ha spinto le piattaforme a creare degli ambienti che corrispondono alle nostre esigenze.  

Pagg. 86-87. Eli Parisier ha svilupapto il concetto di "bolle di filtraggio" nel suo libro The Filter Bubble, apparso nel 2011. Denunciava la selezione dei dati operati dagli algoritmi di personalizzazione delle piattaforme quando selezionano l'informazione con la quale l'utilizzatore è confrontato.  (...) Per Parisier, "gli algoritmi imprigionano l'utilizzatore nella sua bolla di informazione, che lo chiude nella sua propria visione del mondo e lo indottrina con le sue stesse opinioni, e falsano il suo rapporto con la realtà". Come lo precisa Eric sadin, si tratta di creare una realtà che ci sia conforme, con lo scopo di farci entrare il più tempo possibile e di maniera più ripetuta possibile in questo universo. 

Pag. 88. Lo scrittore Philip K. Dick trova la definizione di assurdo: "La realtà è qualcosa che scompare quando voi cessate di credere in essa".  Ma la realtà è prima di tutto personale. Noi siamo gli attori della nostra stessa propaganda.  

Pag. 90. Neil Postman metteva a confronto le tesi esposte in 1984 di Orwell e Il migliore dei mondi di Aldous Huxley, per concludere dell'attualità delle tesi sostenute nel secondo libro a scapito del primo. Orwell nel libro 1984 descriveva un'oppressione imposta da un potere esterno, sostituendo l'informazione con la propaganda, un mondo dove i libri sono vietati, dove la verità è dissimulata, e i vincoli imposti con la forza. Huxley annunciava una civiltà sedotta, alimentata da un torrente di contenuti,  resa schiava e come sonnambula dal piacere che si infligge. In questa distopia, non c'è più ragione di leggere un libro, in quanto nessuno vuole più leggerlo. L'informazione disponibile è annegata in un flusso di assurdità.  Questo flusso debordante, non ci arriva in modo casuale, ma è organizzato da un'economia predatrice. 

(...) Il capitalismo dell'attenzione, la fabbrica delle realtà individuale comincia  a produrre segni di stanchezza, e  ha cominciato a produrre un impero del falso. 

Pag. 91. Falsi umani, falsi startistiche, falsi conti, falsi siti si coniugano per ottenere dei veri dollari. La maggior parte degli studi valutano l'attività umana a meno del 60% dell'attività totale di Internet. Il resto è prodotto da robots o da esseri umani il cui mestiere è produrre falsa informazione. Le fabbriche del click (come preferenze, ecc ) si moltiplicano nel mondo, e in particolare in Cina. (...) Ci lavorano dei giovani, ognuno responsabile di decine di telefoni o di siti. Il loro lavoro è connettere ogni telefono allo stesso video, per gonfiare le cifre dell'audience. 

Facebook e Youtube hanno dichiarato che il tempo di visione dei video potrebbe essere sopra-stimato del 60 - 80%.  Youtube ha creato degli strumenti tecnologici per individuare i falsi ascolti nati dai robots che si fanno passare per umani.   -  Robots contro robots. 

Pag. 93.  Paradossalmente i contenuti prodotti dagli umani essendo minoritari sono considerati falsi.  Il giornalista Max Read (il suo Blog Life in Pixels) nel 2018 dichiara che c'è una via di uscita:  "Questo modello di predazione umana non sarà più sostenibile economicamente nel tempo". (...)  L'economia dell'attenzione genera e si nutrisce di recite frammentarie. 

Pag. 97. Quello che la Rand Corporation chiama la Truth decay, la decadenza della verità, è in effetti una moltiplicazione di vie, di convinzioni, e di contesti di interpretazione. La filosofa germano-americana  Hannah Arendt distingueva due tipi di verità, la verità scientifica, che si può provare e dimostrare con l'esperienza e il sapere, e la verità del fatto, che risulta dalle testimonianze intorno ad un evento. Il destino delle due verità non è identico. La solidità della prima, difficile a falsificare, la protegge. La seconda, invece, possiede un carattere relativo che spiega la sua fragilità.  

Pg. 98. In linea e nei social, esistono diverse versioni della stessa notizia, diverse versioni di un stesso effetto scientifico, diverse versioni di uno stesso episodio storico. False notizie, falsa scienza, falsa storia, sui social, partecipano a questa bolla con diverse sfaccettature narrative. (...) La tecnica dell'aggiunta di narratori contraddittori è molto più antica dell'avvento dei social.

Pag. 99.  Non esiste più una recita unica possibile. E allora una versione unica dei fatti diviene illusoria. L'espressione del celebre sociologo e uomo politico Daniel Patrick Moynihan, utilizzata nelle scuole di giornalismo, postula che "tutti hanno diritto alla loro opinione ma non ai loro fatti". Questa esppressione sembra ormai colorata di un inesorabile rimpianto. 

Nella sua opera The Death of Truth, la morte della verità, la critica letteraria americana Michiko Kautani sottolinea il legame tra la perdita di fiducia generalizzata nelle istituzioni e la perdita di fiducia nelle narrazioni che producono, legami che si sviluppano come un cerchio vizioso, una sfiducia alimenta l'altra. 

(...) L'economia dell'attenzione ha permesso di democratizzare l'economia del dubbio, rendendola tecnicamente accessibile a tutti, e conferendogli un modello economico molto più redditizio e più generalizzato dell'economia della verità.  (...) Un modello economico che ha trasformato una agora possibile in un caledoscopio di credenze in guerra gli uni contro gli altri, per il grande profitto di questi mercanti di armi che sono i mercanti dell'attenzione. 

Pag. 106. Poi le correlazioni tra fatti più disparati danno risultati esilaranti.  Il sito Spurious Correlations e il Decoduers del giornale Le Monde hanno elaborato dei generatori aleatori di comparazioni assurde, dei piccoli algoritmi che metteno in relazione degli eventi indipendenti gli uni dagli altri. (...) uno dei più grandi successi di Spurious mostra il parallellismo assoluto, anno dopo anno, tra il numero di annegati nelle piscine degli Stati Uniti e il numero dei film in cui recita l'attore Nicolas Cage.  Statisticamente è impeccabile: l'indice di correlazione è del 66% (r=0,666004), come per caso, aggiungeranno i complottisiti.   Questo fa riflettere sulle molte assurdità e correlazioni che ci hanno proposto in questi ultimi anni oscuri. 

Gerald Bronner, nel libro La Démocratie des crédules dice: "nell'immensità del contenuto disponibile su Internt, si finisce sempre di trovare quello che si cerca, ogni richiesta finisce sempre per essere soddisfatta". Aiutandoci ad avallare le nostre credenze, come ad esempio che la Terra è piatta. Si produce così un'asimmetria a favore dei più determinati e dei più attivi nel ricercare notizie. 

Twitter dimostra ogni giorno che Internet è una democrazia dove certi votano una volta e altri mille.

Pag. 108. Arrivare agli scambi estremi e alla polarizzazione dello spazio digitale tra convinti e irriconciliabili, è la conseguenza logica.  (...)  Il giurista e filosofo Cass Sunstein spiega e dettaglia, in Going to Extremes, a che punto il desiderio di essere approvato dai pari spinge l'utilizzatore a accentuare l'aspetto estremo di quello che afferma e posta sui Social, il suo atteggiamento ad oltranza agisce come una specie di salvacondotto in un gruppo ben strutturato.

David Dunning e Justin Kruger in un articolo appparso nel 1999 nel Journal of Personality and Social Psychology, evidenziano un legame tra il grado di ignoranza di un individuo e il grado di autostima. Più uno è ignorante, più cerca di guadagnare consensi.    

Meno si sa, più si afferma, e più si afferma, più si è visibili sulla struttura simmetrica dei Social. 

I Social sommergendoci di notizie seminano dubbi. L'economia del dubbio ha creato un impero di credenze, diventato poi il terreno dei complotti.  (...) Nella nostra epoca digitale, la credenza di ciascuno finisce per strutturare la realtà diventando una verità che si immagina condivisa. 

Pag. 117.  Oggi, essendo tutta l'informazione disponibile in linea, la stampa non è più percepita come l'ente che pubblica le notizie, ma come quello che nasconde le notizie. E' accusata di farlo obbedendo a dei criteri di scelta che non sarebebro più disinteressati e indipendenti, ma dettati dai poteri politici o economici. Il gatekeeping assomiglia a una censura mascherata, Quanto all'agenda setting, è ancora peggio: i giornalisti riprodurranno solo soggetti a cui sono interessati come casta sociale omogenea nelle sue convinzioni, nelle sue pratiche culturali e nei suoi luoghi di vita (Spesso l'agenda setting è dettata dal Governo in carica).  In questo modo si mette in discussione la stessa esistenza della stampa e dei giornalisti. 

Pagg. 118-119. La rivoluzione digitale, per il giornalismo, era la promessa di una conversazione universale e con i cittadini nella  quale la stampa avrebbe giocato un ruolo centrale e riconosciuto fornendo i fatti, i loro contesti e la loro spiegazione.   La conversazione si sarebbe dovuta basare sul commercio libero delle idee, evocato da John Milton e enunciato da John Stuart Mill, che avrebbe permesso alla verità di affinarsi e di affermarsi. Venti anni più tardi, tutto è cambaito.

Pagg. 120.121. Purtroppo le conversazioni disorganizzate sul web sono animate da cattivi attori. Ethan Zuckerman, direttore del center for Civic Media al MIT, ha distinto quattro categorie di questi cattivi attori: 1- gli agenti di disinformazione, potenze straniere, gruppi di interessi economici o politici,  2- gli annunciatori di notizie (dark ads) per discreditare la concorrenza o per ingannare il consumatore, 3- i complottisti e altri illuminati, 4- i Robot che adottano una identità di un utilizzatore per falsare una conversazione.  La rete agisce come un frullatore che unisce queste quattro famiglie agli altri messaggi.

Facebook rivendicava di aver chiuso un milione di profili falsi al giorno nel 2019, cifra che lascia intravedere l'entità del fenomeno.

Le politiche di validazione o di ritiro del contenuto sono più pericolose perchè riguardano il contenuto e non si limitano agli attori (...)  ciò può portare a forme di censura.

Pag. 123. 1- Universalità dell'accesso, 2- profitto economico, 3- qualità e diversità dell'informazione prodotta       formano i tre lati di un triangolo difficilmente equilatero.

Nel passaggio al digitale e ai Social l'informazione è trattata come gli altri contenuti, secondo la sua efficacità economica. (...) In questo mercato disequilibrato l'informazione seria è seriamente  sfavorita.

Pag. 125. Gli algoritmi di Facebook sono determinati da quattro fattori. La disponibilità, i segnali emessi per ciascun contenuto, le reazioni previste e il punteggio finale compongono il cocktail matematico che distribuisce e assegna una gerarchia ai messaggi, per ciascun individuo. (...) La politica del meaningful interaction (le interazioni che hanno senso), enunciata nel 2018 dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, dà la priorità ai contenuti che danno vita a delle reazioni e smorzano le conversazioni. Le informazioni professionali diventano contenuti di secondo piano.  (...)  Il gatekeeping si è invertito: tutti possono entrare nel sistema, ma l'utilizzatore non ha accesso a tutte le informazioni...  L'agenda setting, è ormai costruita dagli algoritmi, non per la collettività, ma per ciascun utilizzatore in funzione dell'efficacità passionale del messaggio, che provoca una reazione e contribuirà ad animare la rete. 

Pag, 127.  I media hanno delle difficoltà a percepire cosa succede sulla rete: è impossibile per loro avere uan visione panoramica di quello che è costituito da un insieme di micro-spazi personalizzati. Quanto allo spazio delle piattaforme social, non esiste in quanto tale: ciascuno ha la propria versione di Facebook, di YouTube o di Twitter.

Pag. 129-130.  Ray Kurzweil, 70 guru spiritualista, dirige all'interno di Google "la Singularity University" che gli serve come posto di comando ai suoi sogni di demiurgo. I transumanisti coniugano le tecnologie digitali, le nanotecnologie, la biologia e le scienze cognitive (riunite nell'acronimo NBIC) per costruire degli strumenti che permettono a quelli che ne dispongono di scappare alla fatalità della condizione umana. Ogni individuo si appartiene integralmente, e è dunque libero di "aumentarsi e potenziarsi" senza che alcun limite, oltre quello scientifico, gli si possa essere opposto. La malattia, la vecchiaia, e la morte, sono delle frontiere superabili e presto sorpassate. 

Il quadro del trasumanismo è completato dalle paure nate dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale (I.A.) e del settore legato al Machine Learning, le macchine che apprendono. (...)  Le applicazioni sono ancora limitate ma il transumanesimo già le annuncia: "verrà un momento in cui i super-computer, messi in rete, supereranno l'umanità e prenderanno in carica l'organizzazione di una nuova civiltà fondata sull'intelligenza delle macchine". Kurzweil chiama questo momento "La singolarità" e annuncia il suo avvento per il 2045...

Nel 2019, una catena di alberghi giapponese ha dovuto chiudere i suoi hotel gestiti da robot a causa dei troppi errori commessi dai robot.

Pag. 133. Accettare la potenza attuale delle piattaforme, riconoscere loro una capacità di scrivere un futuro transumanista condanna all'immobilità, e nasconde la lotta che si deve portare avanti. Questa concezione fa il loro gioco. Ci priva di spazio: gli Stati sono condananti all'impotenza a causa di organizzazioni trans-nazionali senza territorio, e gli individui alla dipendenza dell'auto-asservimento: Ci priva di tempo: il futuro è scritto, tutto è già scritto. Fare dei giganti digitali i protagonisti (i mostri) di una generazione nuova significa conferire loro un potere normativo sulle economie, sulle società e sulle nostre vite. 

E' possibile cambiare, ponendo dei limiti al modello pubblicitario legato ai dati personali. (...) Lottare contro la dominazione dell'attenzione che ci proietta nella dipendenza non è un rifiuto della società digitale.

Pag. 141. Una nuova saggezza, un nuovo modo di apprendere la libertà si profila. (...) si tratterà di avere non l'accesso alla connessione, ma alla de-connessione. L'accesso non alla musica ma al silenzio, non alla conversazione ma alla meditazione, non alla informazione immediata, ma alla riflessione voluta.  I seminari di disintossicazione tecnologica si moltiplicano. I ritiri spirituali nei monasteri hanno cambiato di natura: prima bisognava scappare dal mondo per trovare Dio, oggi ormai bisogna scappare dagli stimoli elettronici per, semplicemente ritrovarsi. Essere tagliati dai social per, infine, essere di nuovo nel mondo.

E' quello che fanno gli imprenditori della Silicon Valley, che mettono i loro figli in scuole Tech Free (senza tecnologia).

Si può anche proporre una semplice regola di correttezza, un apprendimento in famiglia per deporre lo smartphone prima del pranzo e dei momenti di condivisione. Dopo tutto, lo schermo del portatile è lo schermo dell'intimità, e non è anormale di non imporlo a quelli che ci circondano. La limitazione del portatile a scuola sta diventando realtà, vedi  L'Università di Stanford...

Pag. 143.  Facebook ha dovuto riconoscere, nel 2018, che le applicazioni continuavano a succhiare dati degli utilizzatori, anche quando questi erano disconnessi.  Ma anche in questo caso il peso degli utilizzatori può essere determinante.

La riconquista delle nostre esistenze passa dalla nostra capacità di definire dei momenti senza connessione, e soprattutto senza interazione sociale digitale.

La riconquista del tempo, di momenti di silenzio senza interruzioni e stimoli elettronici permetterà di abbozzare un circolo virtuoso. (...) Le iniziative come  quelle SQL (Si On Lisait), che promuovono una mezz'ora quotidiana di lettura obbligatoria alla scuola, stanno uscendo dalla fase di sperimentazione per diventare degli strumenti collettivi.  

Pag. 147. Ultima pagina. L'idea difesa da questo libro: la dipendenza che si sviluppa, gli effetti della bolla di informazioni, di squilibrio, di disseminazione di false notizie e di contro-realtà sono anche e soprattutto una produzione intrinseca del modello economico delle piattaforme digitali. E questo modello può essere corretto. Bisogna impegnarci per correggerlo, e in fretta. 

C'è una via possibile tra la giungla assoluta di un Internet libertario e l'universo carcerario delle reti sorvegliate. Questa via è possibile, è la via in società. Ma noi non possiamo lasciare a queste piattaforme la cura di organizzare questa via da sole, se noi speriamo che non sia popolata da umani con lo sguardo ipnotico che, incatenati a lori schermi, non sanno più guardare verso l'alto. 

Articoli, documentari e cifre:

  • I was devasted. di Tim-Berners-Lee.
  • Pour une technologie plus humaine, les repentis de la Silicon valley s'organisent. 2018
  • L'intelligence artificielle ou l'enjeu du siècle, 2018
  • Dopamine di Leo Favier, Arte,       
  • Genération écran: Genération malade? di Elena Sender e Rapjhael Hitier, Arte
  • Monthly active users of select social platforms, giugno 2018
  • Smartphone Addiction Tighens Its Global Grip, maggio 2017
  • 14 Things you'll Want to Know About the future of Media, novembre 2017
  • What happens in an Internet Minute?, maggio 2018.

C'è del marcio in Occidente - Piergiorgio Odifreddi

C'è del marcio in Occidente. I peccati che pesano sulla coscienza di un bianco italiano, europeo e occidentale è un libro scritto da Piegiorgio Odifreddi e pubblicato nell'aprile 2024.  

Piergiorgio Odifreddi è un matematico, logico e saggista italiano. Oltre che di matematica, nelle sue pubblicazioni si occupa di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, religione, esegesi, filologia e saggistica varia. Odifreddi, come molti italiani nati nel dopoguerra, è cresciuto nel mito degli Stati Uniti e dei soldati americani “liberatori”: sono stati loro, d’altra parte, ad aver salvato suo padre e suo nonno, entrambi deportati dai nazi-fascisti. Eppure, a partire dalla guerra del Vietnam, il suo rapporto con gli Stati Uniti inizia a cambiare. Ci studia per due anni, e ci insegna per venti. Viaggia in tutto il mondo, ed esplora in lungo e in largo il continente americano. Scopre come gli Stati Uniti hanno assunto il ruolo di gendarme del mondo: sfruttamento economico, embargo commerciale, occupazione militare…

In questo libro Odifreddi riflette sull’arroganza dell’Occidente. Riporta famosi interventi critici verso l'Occidente di Josè Saramago, romanziere portoghese, di Edward Said, intellettuale palestinese, di Al Gore, vice presidente degli U.S.A. e ambientalista, di Julian Assange, il giornalista australiano, di Pepe Mujica, presidente dell'Uruguay, di Wole Soyinka, il drammaturco nigeriano, di Subrahmanyam Jaishankar, diplomatico indiano.   Riporta anche gli ultimi interventi di Putin e Xi Jinping prima della guerra in Ucraina, di Papa Bergoglio subito dopo l'invasione; e la lettera diffusa da Osam Bin Laden dopo l'attentato alle torri gemelle a New York nel 2001.  Nonostante le ampie divergenze geografiche, culturali e politiche fra gli autori citati, che spaziano dagli europei agli asiatici, dai letterati agli scienziati, dai pacifisti ai terroristi, dagli uomini di stato ai papi, tutti esprimono critiche convergenti nei confronti dell’Occidente, anche e soprattutto nel nuovo millennio.

Il libro analizza, inoltre, le dieci categorie che caratterizzano la civiltà occidentale che corrispondo ai nostri dieci peccati capitali: occidentalismo, cristianesimo, colonialismo, militarismo, razzismo, classicismo, idealismo, capitalismo, populismo, mediaticità. E ci invita a non farci alleviare la coscienza dall’illusione che, forse, gli altri possono persino essere peggio di noi.

Sono stati gli scritti di Russell e Einstein, e gli insegnamenti di Rotblat e Atiyah, a introdurre Odifreddi all’utopia matura di un mondo senza chiese, senza stati, senza possessi e senza armi […].

Alcune frasi contenute nell'ultimo capitolo: "Le recenti guerre in Ucraina e in Palestina non hanno invece influito sulla mia visione, e si sono limitate a confermare una posizione che avevo già maturato negli anni. Una posizione di avversione per il modello autoreferenziale, giudaico-cristiano, colonialista, militarista, razzista, classicista, idealista, capitalista, antidemocratico e illiberale di un Occidente che mi appare sempre più come un insopportabile bambino capriccioso ed egoista, o uno scostante adolescente immaturo e presuntuoso".

"Oggi, gli occidentali infantili o adolescenziali credono che un mondo senza dèi, senza frontiere, senza multinazionali e senza atomiche sia solo una pia o un’empia illusione. Forse un giorno gli occidentali maturi si accorgeranno che altrettanto illusorie apparivano le nazioni ai tempi delle città-stato, le confederazioni o gli imperi ai tempi degli stati nazionali, e le superpotenze prima della Guerra Fredda".

"Purtroppo, come le nazioni si sono costituite con guerriglie fra le città, le confederazioni e gli imperi con guerre fra le nazioni, e le superpotenze con la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, anche il nuovo ordine mondiale si costituirà con una Terza Guerra Mondiale, combattuta tra l’Occidente e il resto del pianeta. La Quarta, come disse Einstein, si combatterà poi tra bande armate di pietre e bastoni. […] ".

"In realtà, ci sarebbe anche una soluzione alternativa: che l’Occidente ammettesse le proprie secolari malefatte, compensasse gli enormi danni provocati, rinunciasse a dominare l’intero pianeta, e concordasse insieme al resto dell’umanità un governo mondiale democratico. Sarebbe la soluzione razionalmente più sensata, eticamente più equilibrata, moralmente più giusta e politicamente più pacifica, ma non rientra nel carattere aggressivo, arrogante e prevaricatore dell’Occidente, come questo libro ha cercato di dimostrare. E dunque, non verrà scelta spontaneamente".

"Comunque chi sopravviverà, vedrà. Ma scommetto che non sarà una bella visione, comunque andrà".

domenica 15 settembre 2024

La civiltà occidentale

 "Cosa penso della civiltà occidentale?  Penso che sarebbe una bella cosa".  Mahatma Gandhi   

Molti grandi pensatori, non erano molto convinti dei benefici che apporta la cosiddetta civiltà occidentale all'individuo.

Dostoevskij, dopo dieci anni di Siberia, aveva finalmente ottenuto la libertà, e nel 1862 fece il primo viaggio all'estero. Passò per vari Paesi europei (Austria, Inghilterra, Germania, Svizzera, Italia e Francia) ricevendo dovunque un'impressione altrettando negativa del modo di vita occidentale. "All'occidentale piace enormemente commerciare, ammassare una fortuna, avere quanta più roba si può: questo è diventato il massimo codice di moralità, il catechismo dell'occidentale (...)  l'identica libertà per tutti di fare quel che si vuole, nei limiti della legge. E quando si può fare tutto quello che si vuole? Quando si diventa ricchi e si ha un milione..."

Gandhi riporta alcune frasi prese dal libro Civiltà: causa e cura (1889) del grande scrittore Edward Carpentier "Un uomo che vive sotto il flagello della civiltà è come un sognatore: crede al suo sogno, ed esce dall'ingannos solo quando si sveglia. (...)   Una volta si veniva schiavizzati fisicamente, oggi mentalmente".

Schopenhauer scriveva: "Le mete banali verso le quali l'umanità indirizza i suoi sforzi (il possesso materiale, il successo esteriore, il lusso) mi sono sempre apparse spregevoli".  (...) La guerra mi sembra ignobile e spregevole. Preferirei lasciarmi fare a pezzi, piuttosto che partecipare a un'azione così miserabile".  La mia considerazione dell'umanità è così alta, da farmi credere che questo flagello sarebbe da tempo scomparso, se il buon senso delle popolazioni non fosse stato sistematicamente corrotto dagli interessi politici e commerciali, per mezzo della scuola e della stampa".

Albert Einstein nel suo contributo al libro Filosofie viventi pubblicato nel 1931 evidenziava: "Ogni giorno mi accorgo del fatto che la mia vita si basa sul lavoro altrui, e che troppo spesso io lo sfrutto ingiustamente. Considero tutte le defferenze di classe ingiuste, e in ultima analisi basate sulla violenza".  In economia era favorevole al socialismo e contrario al consumismo; in politica auspicava il disarmo nucleare e l'avvento di un governo mondiale. Nel 1955 tre giorni prima di morire firmò il Manifesto Russel-Einstein sul pericolo delle arme nucleari. Questo ultimo atto ispirò la nascita del movimento Pugwash degli scienziati contro l'atomica, che nel 1995 vinse il premio Nobel per la pace. 

Martin Luther King in uno dei suo ultimi discorsi disse: il primo male che afflige la nostra civiltà e società è il razzismo, il secondo è il materialismo, il terzo è il militarismo. "Fino a quando le macchine e i computer, il profitto e le proprietà continueranno a essere considerati più importanti delle persone, questa triade non sarà sconfitta"   "Qualunque cosa abbiate, ne volete di più. dovunque siate, volete andare altrove. Le vostre macchine non vi permettono di salvare né il tempo, né l'anima".

Konrad Lorenz sottolineava i peccati della nostra civiltà tra cui la sovrappopolazione, la devastazione dello spazio vitale naturale, la competizione fra gli uomini.

Aleksandr Solzenicyn, il più famoso critico vivente del comunismo, fu sottoposto a censura in Unione Sovietica, e durante una conferenza disse: "Una persistenze cecità, che nasce da un illusorio senso di superiorità, induce l'Occidente a credere che tutte le vaste zone in cui è diviso il nostro pianeta debbano seguire uno sviluppo che le porterà a sistemi analoghi al suo.  (...) Se mi chiedessero di proporre al mio Paese l'Occidente come modello, dovrei rifiutare con franchezza. Il sistema occidentale, nel suo attuale stato di esaurimento spirituale, non presenta per noi alcuna attrattiva.   (...) Un'anima umana aspira a qualcosa di più elevato della nauseante pressione della pubblicità, dell'abbrutimento della televisione e dei clamori di una musica insopportabile.   (...) La prossima guerra, non necessariamente nucleare, può seppellire definitivamente la società occidentale.  In Occidente non viene riconosciuto all'uomo nessun compito più elevato dell'acquisizione della felicità terrena. E di porre alla base della civiltà occidentale la pericolosa tendenza a prosternarsi davanti all'uomo e ai suoi bisogni materiali".  Nel 1990 mise in guardia il mondo dai problemi derivanti da un'eventuale separazione dell'Ucraina dalla Russia. Una affermazione veramente indovinata visto il conflitto attuale tra Ucraina e Russia.

Occidentalismo.  Il modello occidentale si diffonde, non perchè meriti di difforndersi, ma perchè è il più adatto a farlo.  Gli occidentali hanno stilato un decalogo:

  • occidentalismo: gli occidentali pensano che sono il meglio del mondo, e gli unici degni di considerazione,
  • cristianesimo : solo la religione cristiana è vera,
  • colonialismo; il mondo è a nostra completa disposizione,
  • militarismo: siamo i più armati e comandiamo noi,
  • razzismo: bianco è bello,
  • classicismo: deriviamo dai Greci che erano i migliori,
  • idealismo: solo noi siamo capaci di pensare,
  • capitalismo: solo l'economia capitalista funziona,
  • democrazia: solo noi siamo veramente democratici,
  • libertà di parola: solo noi siamo veramente liberi di esprimere le nostre opinioni.

Il modello economico-politico dell'Occidente è basato sulla combinazione di mercato e democrazia, e visto che ci piace e crediamo che sia il migliore possibile, pensiamo di esportarlo dovunque. D'altronde, oggi, qualunque scrittore o attore di successo, per non parlare di qualunque calciatore o cantante di successo, riceve più esposizione e attenzione di "qualunque" premio Nobel. E la virtualità prende il sopravvento sulla realtà.

Questo modello però non può essere buono per tutti, perchè qualcuno ci guadagna e gli altri ci perdono. Infatti la distribuzione della ricchezza nel mondo è completamente squilibrata a favore dell'Occidente. E' un modello difficilmente esportabile.  Con l'istituzione del G7, il 10% del mondo controlla il 90% della ricchezza.  La Russia fece parte del G7 dal 1998 fino al 2014, in questa data fu esplulsa per aver invaso la Crimea. Invasione, evidentemente, considerata dagli occidentali più disdicevole delle invasioni dell'Afganistan e dell'Iraq (invasione coordinata da una coalizione guidata da USA e Regno Unito). Altro organismo, la NATO, nata nel 1949, si attribuisce il ruolo di poliziotto globale, effettuando una serie di interventi armati in Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Libia e Siria. E la sua espansione ad Est è stato il casus belli che ha provocato nel 2022 l'intervento russo in Ucraina. 

La corte Penale internazionale dell'Aia è stata fondata nel 2003 e riconosciuta da 123 Paesi, tra i quali non ci sono gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, Israele, l'Ucraina. Fino ad ora ha applicato i famosi due pesi e due misure arrestando e condannando solo leader di Paesi africani.

Cristianesimo.  Nel momento che un popolo inizia a pensare che c'è un unico vero Dio, ed è il suo, diventa una mina vagante pronta a detonare, non appena incontra ed entra in collisione con un altro popolo che la pensa alla stessa maniera, ma riguarda un Dio diverso. Il cristianesimo si sarebbe potuto interpretare come una versione non violenta del giudaismo, una sorta di religione dell'amore, se non fosse incorso in un grave errore, ossia incitare gli apostoli ad "andare a predicare a tutte le creature", e minacciare che "chi non crederà sarà dannato". Il cristianesimo è diventata una religione proselitista, come del resto l'Islam e sono presenti nell'intero globo. Per la conquista del mondo, il cristianesimo doveva essere non solo violento e proselitista, ma anche armato.... E sono state portate avanti nel tempo una serie di guerre di religioni al grido di "Dio lo vuole", vedi tutte le crociate.  In questo modo l'eredità cristiana, ha spianato la via al colonialismo, al militarismo, e al razzismo dell'Occidente moderno. Lo stesso Bush quando ha bombardato l'Iraq ha usato letteralmente il termine "crociata" per la sua guerra al terrorismo. Negli Stati Uniti si fece strada l'idea del "destino manifesto" di diffondere la democrazia nel continente americano e nel mondo. Fu così che noi occidentali, bianchi e cristiani, arrivammo a credere di essere i migliori, solo perchè gli altri Non avevano tutti quei difetti che noi consideriamo pregi caratteriali e segni di intelligenza: l'intraprendenza, l'arroganza, la prevaricazione, la volontà di potenza e l'abuso della forza.

Alcune date significative per capire il mondo di oggi:  Nel 1914 l'Europa controllava l'85% delle terre emerse, sotto forma di colonie e protettorati. Decolonizzazione 1945-1991,  globalizzazione 1991-2022, L'8 dicembre 1991 i presidenti di Russia, Ucraina e Bielorussia firmarono a Belaveža l'accordo che sanciva la dissoluzione dello Stato sovietico. In seguito l'Unione Sovietica venne sciolta formalmente dal Soviet delle Repubbliche il 26 dicembre 1991, mantenimento della NATO, nel 1996 Clinton decise di allargarla, intervista a Putin di Oliver Stone nel 2017,  L'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022 segna un nuovo periodo buio nelle relazioni tra l'Occidente e il resto del mondo. è stata una tragedia annunciata.  Nel 1948 si assiste alla procreazione, assistita dalle grandi potenze, dello Stato di Israele. La strategia israeliana si basa sulla cosiddetta dottrina Dahiya, che prevede una guerra asimmetrica basata su un uso sproporzionato della forza, in contrasto con il diritto internazionale moderno. Il consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite fondato nel 2006, ha emesso una serie di risoluzioni che condannano Israele, e ogni anno viene approvata una risoluzione per La pacifica composizione della questione Palestinese, con i voti contrari di Israele e Stati Uniti,  ma queste risoluzioni non sono state ancora applicate.

I dati dell'Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma attestano che fino al 2022 nel mondo si spendevano 2.000 miliardi di dollari in armamenti. Di questi l'80% lo spendevano i soli Stati Uniti, e del resto il 16% veniva speso dalle nazioni europee. L'idea di una guerra giusta dovrebbe essere un ossimoro almeno per chi professa il comandamento "non uccidere". Gli Stati Uniti nel trentennio della caduta dell'impero sovietico hanno effettuato 251 interventi militari, senza lasciare un singolo anno scoperto dal 1980. Spesso la guerra è il terrorismo dei potenti    e      il terrorismo la guerra dei deboli. 

In Occidente piano piano si sta affermando una nuova ideologia in cui la natura viene sistematicamente distrutta, viene promossa la pseudo cultura, la virtualità sta prendendo il sopravvento sulla realtà, l'oggettività e i fatti storici sono messi da parte a favore della soggettività e l'interpretazione personale,  prevalgono le opinioni e la rabbia, il diritto internazionale viene sistematicamente calpestato.  Il non distinguere la vecchia realtà dalla nuova virtualità delle rete porta ad eventi drammatici, come il suicidio in diretta su Tik Tok di Vincent Plicchi. L'avvento dell'intelligenza artificiale e di ChatGpt annulla tutti i vecchi reati di plagio.   Anche il mito del liberismo economico e la crescita all'infinito dovrebbe essere rivisto.  Anche la percolazione, ossia l'idea che se i ricchi si arricchiscono, anche i poveri stanno meglio, perchè raccolgono le briciole che cadono dal tavolo è falsa. Dai rapporti dell'OXFAM risulta che l'1% della popolazione mondiale posssiede il 60% delle ricchezze, e il 10 % ne possiede il 90 %.  Un mito dell'Occidente è l'idea della crescita infinita che diventa di anno in anno sempre più insostenibile, soprattutto con la sovrappopolazione attuale. Non a caso in Occidente, il benessere ha cominciato a influenzare e limitare le nascite. Per mantenere la crescita costante del 2% annuo si dovrebbero raddoppiare o triplicare entro il 2050 il livello di consumo delle risorse del 2000, che è invece considerato l'insuperabile livello di guardia (dal rapportoValutare l'uso delle risorse globali dell'UNEP nel 2017).  Un altro mito è il Prodotto Interno Lordo (PIL) che indica il valore complessivo di beni e servizi finali prodotti da un paese in un anno.  Un indicatore che non indica la qualità di vità, che è stato a volte sostituito dal IPG (Indicatore Prodotto Genuino) che tiene conto dei costi ambientali nel produrre beni e servizi dal FIL (la felicità interna lorda) in quanto la felicità è uno dei diritti inalienabili insieme alla vita e la libertà.  Questo indicatore è stato considerato più rilevante del PIL nel Bhutan del re Jigme Singye Wangchuck, nel Sud-Africa di Nelson Mandela e nell'Uruguay di Pepe Mujica.  In Italia il debito pubblico è arrivato nel 2024 a 2.900 miliardi a fronte di una ricchezza finanziaria privata (derivante da depositi, azioni, obbligazioni, investimenti, assicurazioni) di quasi il doppio, 5.300 miliardi. L'evasione fiscale è calcolata ogni anno a 100 miliarid di euro l'anno. Una buona parte di questa ricchezza privata è appunto derivata dal debito pubblico, basterebbe imporre una patrimoniale del 50% per azzerare il debito pubblico che ci costa sotto forma di interessi circa 100 miliardi l'anno.

Anche la democrazia reale in Occidente è ben lungi dall'essere ideale. Il premio Nobel per l'economia Kenenth Arrow ha dimostrato matematicamente l'impossibilità della democrazia ideale, che è dunque irrealizzabile. Lo slogan "un uomo, un voto" ha nel tempo perso la sua validità, in quanto si affermano sistemi maggioritari   e  con la scarsa affluenza alle urne di questi ultini anni, si passa ad una dittaura della minoranza.

Libertà di parola.  Oggi nelle società moderne, ai tre poteri tradizionali (legislativo, esecutivo, giudiziario) che dovrebbero tendere all'equilibrio ( a volte c'è il parlamentarismo, o il governismo o giustizialismo a seconda di quale dei tre prevale)   si aggiunge il Quarto Potere (termine preso dal film di Orson Welles del 1941, il primo che usò questo termine fu Edmun Burke nel 1771) che comprende tutti i mezzi di comunicazione di massa attraverso i quali si diffondono i fatti e i valori, le notizie pubbliche e oggettive, e le opinioni private e soggettive.   I giornalisti, occupano l'intero campo dell'informazione: social media, Internet, televisioni, radio, giornali e sono diventati la cassa di risonanza di quello che si potrebbe definire il Quinto Potere: costituito dal sistema economico, l'industria e la finanza.   Inoltre, è sempre più diffuso questo legame tra politica e giornalismo, molti giornalisti ricoprono e hanno ricoperto incarichi politici e istituzionali (Gianni Letta, Giovanni Spadolini, David sassoli, ecc). Per fortuna ci sono anche grandi giornalisti che hanno rifiutato incarichi come Indro Montanelli. 

Da un paio di decenni ( con lo sviluppo di Internet) è in atto una grande campagna di indottrinamento,  avente per obiettivo di affermare il paradigma dominante, in cui vengono usati i mezzi della disinformazione, delle verità parziali, delle affermazioni mezze vere e mezze false, delle leggende metropolitane e delle pure e semplici verità. La più eclatante menzogna fu la presentazione nel 2003 delle prove di inesistenti "armi di distruzione di massa" da parte degli Stati Uniti alle Nazioni Unite. Ciò permise a Bush di giustificare l'inizio della guerra in Iraq.  Anche molti classici letterari e film sono stati ri-eleaborati storicamente per fornire un'immagine edulcurata del periodo coloniale. I premi Oscar per i film e i premi Nobel per la Pace e la Letteratura sono stati assegnati solo a bianchi o ai non-occidentali dissidenti.  Molti hanno rifiutato i Nobel: Marlon Brando (miglior attore) nel 1973 motivando questa scelta "per il trattamento degli indiani americani da parte dell'industria cinematografica", nel 1973 Le Duc Tho ha rifiutato il Nobel per la Pace "perchè in Vietnam gli accordi non erano stati rispettati, le armi non tacciono e la pace non è stabilita";  Sartre rifiutò il Nobel per la letteratura con questa motivazione " La sola lotta possibile sul fronte della cultura è quella per la coesistenza pacifica delle due culture dell'Est e dell'Ovest, oggi rifiuto il Nobel come domani rifiuterei il premio Lenin".

Oggi, purtroppo molti giornalisti costituiscono il MainStream, o la Voce del Padrone, e sono facilmente individuabili dal linguaggio che usano, slogan e parole d'ordine per semplificare la trattazione come "c'è un aggressore e un aggredito" per stare dalla parte dell'aggredito come nel caso della guerra in Ucraina,  peccato che lo stesso slogan non è stato usato quando gli USA invadevano l'Iraq, e l'Afghanistan, e non è usato nel caso dell'occupazione israeliana della Palestina (basterebbe vedere una cartina dal 1948 al 2020 per vedere la perdita del territorio palestinese, la risoluzione dell'ONU prevedeva la costituzione di due stati. Lo Stato di Palestina è uno Stato situato nel Vicino Oriente, osservatore permanente presso le Nazioni Unite, de facto illegalmente occupato in gran parte da Israele); o vedere una cartina sull'allargamento ad est della NATO dal 1999 al 2024).

Nei Paesi occidentali si possono instaurare, quando servono, periodi di sospensione della legalità e di leggi speciali. Vedi in America il Maccartismo e la caccia alle streghe contro i presunti intellettuali comunisti, o la lotta al terrorismo dopo l'11 settembre 2001. In Italia si può prendere l'esempio degli anni di piombo contro i vari gruppi (di destra o sinistra) che praticavano la lotta armata.  Poi ci sono i casi eclatanti del giornalista Julien Assange,  dell'ex-militare Bradley/Chelsea Manning e dell'informatico Edward Snowen, perseguiti e perseguitati per aver divulgato segreti di Stato riguardanti attività illecite dell'esercito e dei servizi di sicurezza americani.

Siamo nel mondo preconizzato da Huxley  nel Mondo Nuovo (1932) che prevedeva che nessuno avrebbe più letto libri, avremmo avuto così tanta informazione da rintontirci, la verità sarebbe annegata in un mare di irrilevanza, la cultura sarebbe morta nella banalità.  Oggi viviamo, infatti, in un rintontimento collettivo in cui non contano più i fatti ma le fantasie. Ciò che caratterizza la quotidianità sono i giochi di ruolo, i talk show, le serie televisive, programmi spazzatura. I nostri occhi sono perennemente incollati allo schermo e fra poco il virtuale sostituirà il reale...   Gli obiettivi dell'informazione non sono la rilevanza dei fatti e la veridicità della descrizione, ma l'irrilevanza delle opinioni e la verosimiglianza dei racconti.  Preparare il terreno per le idee alla moda che dovranno essere propagate in tutti i canali possibili, sommergere le altre idee, se non bastasse entra in gioco la censura sui media e sui social (basta ascoltare le ultime dichiarazioni di Mark Zuckerberg  agosto 2024 sulle “Pressioni dalla Casa Bianca sui contenuti Covid”).

Personaggi famosi che parlano dell'Occidente

Molti personaggi famosi, nonostante le ampie divergenze geografiche, culturali e politiche hanno espresso un giudizio non troppo positivo nei confronti dell'Occidente. Di seguito vengono riportati alcuni interventi (Dal libro C'è del Marcio in Occidente ).

Il romanziere portoghese José Saramago (1922-2010), vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1995; il riconoscimento internazionale arrivò un po' tardi con tre libri: Storia dell'assedio di Lisbona, Il Vangelo secondo Gesù Cristo e Cecità Fu un intellettuale politicamente e socialmente impegnato, dichiarò che la nostra democrazia che cerchiamo di portare come una religione al resto del mondo è ben lontana dalla democrazia dei Greci, saggi e ingenui.  Asseriva: "abbiamo sperimentato che le vaste aree di potere a livello nazionale e internazionale si trovano nelle mani di criminali di vario tipo.  Ci servirebbe a poco una democrazia, per quanto equilibrata nelle sue strutture interne e al suo funzionamento, se essa non costituisse la radice e la ragione di un'effettiva e concreta democrazia economica e culturale".    Il mercato è lo strumento per eccellenza del vero indiscutibile potere che è la finanza mondiale. Per parlare il linguaggio del mercato, prima di esportare la nostra democrazia al resto del mondo dovremmo trovare il modo di produrla e ditribuirla meglio a casa nostra. Il mondo ha bisogno di molto di più di quell'illusione democratica a cui spesso si riduce.  Nel Saggio sulla lucidità  José Saramago si chiede: "Cosa succederebbe a un paese se alle elezioni i cittadini decidono in massa di votare scheda bianca? Quali ingranaggi vengono sollecitati fino alla rottura, quali contromisure andranno messe in atto?"  Il saggio è un viaggio alla scoperta delle radici oscure del potere, uno sguardo nuovo e spietato sui meccanismi del mondo nel quale esercitiamo (o crediamo di esercitare) ogni giorno la nostra libertà.

Edward Said (1935-2003) è il più noto e discusso intellettuale palestinese del Novecento. Nato a Gerusalemme, insegnò alla Columbia University di New York;  ha potuto osservare da entrambe le parti  il rapporto tra Oriente e Occidente.  Dal punto di vista politico ha analizzato la questione palestinese definendola "la tragedia di essere vittima delle vittime". E' diventato famoso con il famoso libro Orientalismo (1978) in cui ha messo in evidenze le stereotipate ed eurocentriche rappresentazioni dell'Oriente, In Cultura e imperialismo ha sottolineato che tutta la produzione artistica letteraria dell'Occidente è stata usata come copertura e giustificazione intellettuale del colonialismo globale, dall'Africa alle Americhe. Le popolazioni barbare e primitive capiscono solo la forza e la violenza, e meritano di essere dominati...

Il terrorista saudita Osama bin Laden (1957-2011) coordinò l'attacco alle torri gemelle nel 2001 nel quale morirono  2977 persone. Gli Stati Uniti, con una coalizione della NATO invasero l'Afghanistan e poi l'Iraq, Siria, Libia, Yemen, Somalia facendo tra uno e due milioni di vittime. Obama fu ucciso dai servizi segreti americani nel 2011 in Pakistan.    Scrisse e pubblicò nel 2002 una ampia e articolata Lettera all'America per spiegare il suo gesto e perchè combatteva contro gli americani.  In quella lettera scriveva: "La nostra religione e la nostra ragione ci dicono che gli aggrediti hanno il diritto di rispondere alle aggressioni. (...) Ci dispiace dirlo, ma la vostra è la peggiore civiltà della storia umana,  avete invaso e distrutto più paesi di chiunque altro, E siete gli unici ad aver usato la bomba atomica per ben due volte.  (...)  Pretendete il rispetto delle leggi internazionali da parte degli altri, ma insieme ad Israele, avete disatteso per mezzo secolo le risoluzioni delle Nazioni Unite, (...) gli americani hanno liberamente eletto i loro governi e spalleggiato le loro politiche e finanziato gli armamenti, pertanto gli americani non sono innocenti".

L'ambientalista e vice-presidente degli Stati Uniti, Al Gore (1948- ) sottolineò insostenibilità della crescita all'infinito, sottolineando l'aumento della popolazione da 2 miliardi nel 1945 ai 7 miliardi di oggi,  e propose un piano per salvare la Terra dal riscaldamento globale nel 1997  a Kyoto. Piano che non fu mai ratficato dagli USA.  Dichiarava: "Il problema è serio, ma è risolubile, e abbiamo i mezzi per risolverlo. Ci mancano solo la volontà politica e la determinzione sociale di farlo". Il suo documentario Una scomoda verità vinse nel 2006 due premi Oscar.  Vinse il premio per la pace nel 2007 condividendolo con il panel intergovernativo sul cambiamento climatico. 

Il dissidente australiano Julian Assange (1971- ) nel 2010 ha pubblicato, con la sua associazione WikiLeaks un gran numero di documenti sui crimini di guerra compiuti dagli USA in Iraq, trafugati dal militare Bradley Manning, che fu condannato a 35 anni di prigione e che poi ottenne la grazia dal Presidente degli USA Obama. Assange è stato perseguitato e accusato di vari reati, e ha passato sette anni nell'ambasciata dell'Ecuador e cinque anni nelle prigioni inglesi con la minaccia di estradizione in America dove è stato accusato di spionaggio.  Nel 2024, dopo essersi dichiarato colpevole e aver patteggiato con gli Usa, il fondatore di WikiLeaks è un uomo libero. Nel suo caso si è trattato di censura allo stato puro, e gli USA hanno dimostrato la loro ipocrisia nel confronti della libertà di parola e il tradimento dei valori della Rivoluzione Americana. Nell'Occidente democratico non si perseguono le persone che compiono i crimini di guerra, ma si perseguitano i coraggiosi che li denunciano.

Pepe Mujica (1935- ) è stato presidente dell'Uruguay dal 2010 al 2015. Durante il  suo mandato fu amatissimo in patria e popolarissimo all'estero, grazie al suo stile di vita sobrio, le parole semplici, e le sue riforme. Nel suo discorso sullo Sviluppo Sostenibile si chiedeva: "il mondo ha risorse sufficienti per permettere a otto miliardi di persone di consumare e sprecare al ritmo dell'opulento Occidente? La nostra civiltà è figlia del mercato e della competizione. non si può sviluipapre la solidarietà in una economia basata sulla competizione. La società è caratterizzata dal consumo estremo e il mercato ci fa lavorare continuamente per sostenere la civiltà dell'usa e getta. (...) Epicuro e Seneca dicevano che il povero non è chi ha poco, ma chi ha bisogno di tanto, e desidera sempre di più. (...) La crisi idrica e la crisi ambientale, non sono cause, ma effetti. La causa è il nostro tipo di civiltà, e dobbiamo rivedere il nostro modo di vivere.  (...) Molte persone passano il loro tempo a lavorare per accumulare sempre di più e arriva il momento, che si accorgono che la vita gli è passata davanti. Lo sviluppo deve essere a favore della felicità umana, dell'amore su questa terra, delle relazioni umane, dell'attenzione ai figli, all'amicizia, alla giustizia, alle cose elementari.  E' la felicità, il tesoro più importante che abbiamo".

Il drammaturgo nigeriamo Wole Soyinka (1934 - )  è l'unico africano nero ad aver vinto un premio Nobel nel 1986 ed ha sperimentato sulla sua pelle i danni del colonialismo. Ha passato due anni in detenzione, e dovette rimanere in esilio per quattro anni. Non stupisce che, con queste premesse, Wole Soyinka sia diventato il protavoce di un intero continente e di un'intera cultura, e il suo libro Africa del 2012 offre una visione fondamentalmente critica del colonialismo militare, politico, religioso e culturale inflitto dall'Occidente al Continente Nero. In particolare, critica la modalità con la quale i cartografi europei dettero vita ai nuovi Stati Africani, usciti dalla fine del colonialismo tracciando confini fittizi e tracciando stati inesistenti, modalità che non teneva conto delle culture, etnie, ecc..

Il segretario generale del Ministero degli esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar  (1955- )  nel 2023 all'assemblea delle Nazioni Unite è intervenuto dando voce ai sentimenti dell'India e dell'intero terzo mondo chiedendo l'allargamento e la modernizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU  e dichiarando: " Le misure per il clima non possono sancire l'evasione dalle responsabilità storiche di alcuni stati. (...) I mercati non possono essere utilizzati per incanalare cibo e energie dai poveri ai ricchi. (...) Non si deve permettere che le risposte al terrorismo, all'estremismo e alla violenza siano determinati dalla convenienza politica. E il rispetto dell'integrità territoriale e la non interferenza negli affari interni delle nazioni non si possono esercitare a capocchia. Il Sud Globale sente fortemente che senza una genuina solidarietà non ci può essere fiducia reciproca". 

Anche il papa argentino Jorge Bergoglio (1936- ) ha criticato diverse volte l'operato dell'Occidente. Ha spesso ricordato che il suo Paese ha sofferto a lungo a causa delle angherie delle quattro dittature imposte dagli Stati Uniti 1966-1973 e 1976-1983, e delle misure di austerità imposte dal Fondo Internazionale nel 2001 e 2018.   Ha ricordato a proposito della guerra Russia-Ucraina che "Forse l'abbaiare della NATO alle porte della Russia ha indotto il capo del Cremlino a reagire male e a scatenare il conflitto. Un'ira che non so dire se sia stata provocata, ma forse facilitata si".  Con l'enciclica Luadato sì del 2015 e con quella del 2023 critica il paradigma tecnocratico che è alla base dell'attuale degradazione ambientale e la crescita infinita. L'immensa crescita tecnologica non è stata accompagnata da uno sviluppo dell'essere umano. La decadenza etica del potere reale è mascherata dal marketing e dalla falsa informazione, meccanismi utili nelle mani di chi ha maggiori risorse per influenzare l'opinione pubblica attraverso di essi. Non sarà più utile sostenere istitutzioni che preservano i diritti dei più forti, senza occuparsi dei diritti di tutti. Cita poi l'ironia di Soloviev sul secolo in cui stiamo vivendo:  "Un secolo così progredito che gli è perfino toccato in sorte di essere l'ultimo".  

sabato 31 agosto 2024

I testi fondamentali sullo Yoga: Bhagavad Gita, Yoga Sutra, Hatha Yoga Pradipika

Lo Yoga non presenta un’unica forma ed un’unica tradizione. Le tradizioni yogiche sono parecchie e tendono a moltiplicarsi, ma tre tradizioni fondamentali si sono affermate nel tempo e da esse le altre tradizioni hanno tratto la loro origine.  Esse sono, in successione, il Kriya Yoga, il Raja Yoga e lo Hatha Yoga.

Si passa dall’esperienza spontanea dell’estasi mistica del Kriya Yoga, all'induzione scientifica della trance estatica del Raja Yoga e da questo alla sua variante “corporea" dello Hatha Yoga.  

I testi fondamentali di queste tre tradizioni sono:

  • La Bhagavad Gita, è la prima testimonianza riguardante il Kriya Yoga, databile al V-I sec. a.C. 
  • Lo Yoga Sutra, è il primo trattato sistematico del Raja Yoga, e risale tra il II sec. a.C. e V sec. d. C.
  • La Goraksa Sataka, la prima esposizione dello Hatha Yoga, è probabilmente dell’XI secolo d.C. La sua esposizione più compiuta, lo Hatha Yoga Pradipika, è datata 1629
Riporto di seguito il link ai testi completi in Pdf presi dal ricchisssimo sito di Gianfranco Bertagni ( http://www.gianfrancobertagni.it/ ).   Gianfranco Bertagni insegna presso la Scuola di Filosofia Orientale (www.scuoladifilosofiaorientale.it) ed è docente all'interno della cattedra di Storia delle Religioni.

Testo completo della Bhagavad Gita: 

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/vedanta/bhagavad.htm

 https://www.yogawaytrieste.org/files/Download/BHAGAV_GITA.pdf                 

Testo completo degli Yoga sutra

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/meditazione/yogasu.pdf 

http://www.yogawaytrieste.org/files/Download/Patanjali_Claudio_Biagi.pdf

Testo completo dello Hatha Yoga Pradipika: 

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/tantra/donnini.pdf

 http://www.yogawaytrieste.org/files/Download/hatayoga_pradipika.pdf

La definizione di Yoga

Quella che segue è l'interpretazione di Giulio Cesare Giacobbe degli Yoga Sutra che si basa sulla traduzione letterale del testo originale riportata da I.K. Taimni. I.K. Taimni (1898-1978) è stato professore di chimica presso l’Allahabad University (India), studioso di yoga, di filosofia indiana e figura di spicco della Società Teosofica. Il libro che l’ha reso celebre in Occidente è stato La scienza dello yoga.   Giulio Cesare Giacobbe ( 1941- ) è uno scrittore e psicologo italiano, autore di numerosi libri di psicologia.     

Gli Yoga Sutra di Patanjali, il testo base dello yoga,  è un manuale tecnico.  I sutra o aforismi,  descrivono la tecnica psicofisica dello Yoga e descrivono dettagliatamente il Kaivalya, la trance estatica che è il vero obiettivo dello Yoga. La trance estatica è uno stato alterato di coscienza in cui si realizza il Sat-Chit-Ananda, la coscienza di pura esistenza. Uno stato di beatitudine.
La descrizione della tecnica psicofisica rientra nella trattazione psicologica. Gli Yoga Sutra di Patanjali  (datazione tra II sec. a.C.  - V sec. d.C.) sono un trattato di psicologia (uno dei primi nella storia umana), comprendente anche considerazioni sulla psicologia generale umana.

La trance estatica è caratterizzata dalla perdita delle percezioni fondamentali (della realtà ambientale, della particolarità oggettuale, dell’Io, del tempo e dello spazio) normalmente presenti nella percezione ordinaria. E’ uno stato estremamente gratificatorio per il praticante e si ha quindi una percezione di cosmicità e di onniscienza. L’assenza della percezione dello spazio dà luogo ad una percezione di omnipresenza.  L’assenza della percezione del tempo dà luogo ad una percezione di eternità. L’assenza della percezione dell’Io, dà luogo ad una totale assenza di tensione e quindi ad una percezione di beatitudine.

La cultura indiana ha elaborato una tecnica psicologica capace di generare la trance estatica: essa è stata chiamata Yoga. 
Nella seconda metà del primo millennio a.C. sono apparsi i primi documenti letterarî esplicitamente riferiti ad una tradizione yogica: la Bhagavad Gita (V-I sec. a.C.) e gli Yoga Sutra (II sec. a.C.?).

La tradizione letteraria dello Yoga è stata costituita nel seguito, fino ai nostri giorni, sostanzialmente da commenti a quelle prime due opere capitali.  Essi sono commenti di natura filosofica, avendo assunto la figura metafisica del Purusha (dalla filosofia Sankhya)  o  Atman ( dalla filosofia Vedanta) un’importanza preponderante sul piano della speculazione teorica rispetto all’approfondimento della tecnica di induzione della trance estatica. Al punto da passare da una dimensione personale ad una dimensione impersonale con il ricorso, in ultimo, alla filosofia Advaita Vedanta che con Vivekananda ed Aurobindo ha assunto un aspetto dichiaratamente teologico.

Anche la dimensione metafisica è importante per lo Yoga. La trance estatica,  in assenza della percezione dell’Io, si configura idealmente come identificazione del soggetto con un’entità cosmica assoluta. La dimensione metafisica ha nello Yoga una funzione puramente strumentale a livello psicologico, ma non coincide con la sua essenza.  Lo Yoga non è una filosofia,  è in sé una tecnica psicologica. Questo fatto non è mai stato perduto di vista nella tradizione pratica dello Yoga, quasi esclusivamente orale. Nessuno ha mai sperimentato lo stato di trance estatica in seguito alla lettura dei commenti filosofici della tradizione teorica dello Yoga. Chi ci è riuscito, lo ha fatto in seguito all’applicazione della tecnica psicologica tramandata dalla sua tradizione pratica.

Lo Yoga viene praticato, in tutte le sue tradizioni, negli Ashram (specie di conventi) sotto la direzione di un Guru, o maestro, che è nello stesso tempo istruttore tecnico e maestro spirituale. L’accesso allo Yoga  è  una via iniziatica, gli insegnamenti impartiti sono vincolati dal giuramento del segreto per due ragioni: la p rima è l'esigenza di protezione del patrimonio di sapere del maestro;  La seconda è basata sulla consapevolezza che non tutti possono fare questo percorso soprattuto persone con psicosi o nevrosi avanzata.

Lo Yoga non presenta un’unica forma ed un’unica tradizione. Le tradizioni yogiche sono parecchie e tendono a moltiplicarsi, ma tre tradizioni fondamentali si sono affermate nel tempo e da esse le altre tradizioni hanno tratto la loro origine.  Esse sono, in successione, il Kriya Yoga, il Raja Yoga e lo Hatha Yoga:

  • La Bhagavad Gita, la prima testimonianza che riguarda il Kriya Yoga, è databile al V-I sec. a.C. 
  • Lo Yoga Sutra, il primo trattato sistematico del Raja Yoga, risale tra il II sec. a.C. e V sec. d. C.
  • La Goraksa Sataka, la prima esposizione dello Hatha Yoga, è probabilmente dell’XI secolo d.C. La sua esposizione più compiuta, lo Hatha Yoga Pradipika, è datata 1629.

Ad una successione temporale delle tre tradizioni fondamentali corrisponde una loro successione esperenziale: dall’esperienza spontanea dell’estasi mistica del Kriya Yoga si passa all’induzione scientifica della trance estatica del Raja Yoga e da questo alla sua variante “corporea” dello Hatha Yoga.                                                                                                                                        

Nel Kriya Yoga l'obiettivo è il cosiddetto stato di illuminazione, in cui è assente, fra le percezioni fondamentali, la sola percezione dell’Io. Nel Raja Yoga, ci sono la concentrazione della percezione su un oggetto (Dharana) e l’iterazione della percezione di un medesimo oggetto (Dhyana), ad innescare il processo dell’autoipnosi (Samadhi) che sfocia nella trance estatica (Kaivalya). 

Lo yoga ha distinto tre tipi psicologici fondamentali, e per ciascuno di essi ha elaborato una metodica psicologica particolare: il Bhakti Yoga, il Karma Yoga, il Jnana Yoga.

  • Bhakti significa devozione. Il Bhakti Yoga è la via del mistico.
  • Karma significa azione. Il Karma Yoga è la via dell’uomo d’azione. Il comportamento viene caratterizzato quindi da un completo ed assoluto altruismo, ove l’attenzione è rivolta all’esterno e l’Io è quindi ignorato
  • Jnana significa conoscenza. Il Jnana Yoga è la via del filosofo. L’identificazione dell’Io con la coscienza cosmica impersonale viene conseguita nel Jnana Yoga attraverso l’attività del pensiero razionale.

Aurobindo ha proposto la fusione delle tre metodiche del Kriya Yoga in un unico Yoga comportamentale integrale che facendo leva contemporaneamente sulle tre componenti fondamentali della psichicità umana conduce ad un coinvolgimento totale della personalità nell’esperienza mistica ed ha affermato non senza fondamento che tale Yoga integrale era precisamente la forma originaria di Kriya Yoga.

Raja Yoga significa “Yoga regale”: esso è considerato la tradizione principale, più compiuta, dello Yoga, la sua forma classica. E' di fatto la tradizione in cui le metodiche psicologiche presentano il maggiore sviluppo ed una forma propriamente scientifica. Il Raja Yoga è probabilmente derivato da un’analisi e da una rielaborazione scientifica dei processi indotti dal Kriya Yoga, le quali hanno condotto all’eliminazione del ricorso alla religiosità e, attraverso un percorso nettamente laico, alla costruzione di un itinerario percettivo culminante in una trance estatica ancora più profonda ed estraniante.
Lo Hatha Yoga costituisce uno sviluppo in direzione corporea del Raja Yoga. Lo Hatha Yoga comprende sette metodiche: una comportamentale, Satkarman (atti purificatorî); tre corporee, Asana (positure), Mudra (movimenti), Pranayama (sospensione dell’atto respiratorio); tre psichiche, Pratyahara (inibizione delle percezioni sensoriali), Dhyana (presenza percettiva di un unico oggetto), Samadhi (processo della trance estatica). Il Pranayama porta nello Hatha Yoga ai limiti fisiologici la metodica di sospensione del respiro già presente nel Raja Yoga.
E` proprio lo Hatha Yoga, la forma di Yoga che viene normalmente insegnata nelle palestre occidentali, peraltro limitata all’Asana. Una forma particolare di Hatha Yoga è il cosiddetto Kundalini Yoga.
La distinzione fra psichico e corporeo è nello Yoga come in qualsiasi tecnica riguardante l’essere umano difficilmente praticabile ad oltranza. In effetti tale distinzione è assente nella cultura orientale.  Nella realtà non esiste alcuna distinzione fattuale fra psichico e corporeo. Non vi è infatti alcuno stato psichico che non abbia per corrispondente uno stato corporeo e viceversa. Psichico e corporeo sono due aspetti logici, o, se si preferisce, fenomenici, di una stessa struttura biofisica fatta di cellule e stati elettrochimici.
Patanjali, il più autorevole esponente della tradizione teorica dello Yoga, ha dato di esso una definizione generale essenzialmente psicologica: «La tecnica dello Yoga consiste nell’inibizione della percezione ordinaria».
La definizione scientifica di Yoga come tecnica psicofisica ad orientamento prevalentemente psicologico è tuttavia estranea alla cultura occidentale, sia nella sua componente popolare che considera lo Yoga come disciplina ad intervento quasi esclusivamente corporeo, sia nella sua componente dotta, che considera lo Yoga come disciplina filosofica.

La teoria dello Yoga è esposta sistematicamente in una raccolta di centonovantasei sutra o enunciati tramandata con il titolo Yoga Sutra, attribuita dalla tradizione a Patanjali, la cui identità è controversa, per cui a seconda della sua soluzione essa risale al II sec. a. C. o al V sec. d. C.   Gli Yoga Sutra costituiscono la trattazione più sistematica che noi possediamo delle metodiche psicologiche dello Yoga nonché l’esposizione più completa dell’intera disciplina yogica in tutte le sue componenti tradizionali. Gli Yoga Sutra appartengono formalmente alla tradizione Raja Yoga. I commenti filosofici degli Yoga Sutra, hanno dato vita ad una lettura in senso metafisico delle descrizioni di Patanjali e quindi allo stravolgimento del loro autentico significato psico-logico. Essi hanno fondato la tradizione teorica dello Yoga ed hanno ingenerato l’errata convinzione che lo Yoga sia una filosofia (la filosofia di riferimento è comunque il Sankhya e non lo Yoga).  Lo Yoga è dunque fondamentalmente una tecnica psicologica atta a  procurare la trance estatica. Da ciò deriva la necessità di una lettura specificamente e sistematicamente psicologica degli Yoga Sutra. Comunque fino ad oggi gli psicologi occidentali non si sono interessati  a quest'opera.
Ecco alcuni sutra della sua versione degli Yoga Sutra:

  • (I,1) Adesso vi spiegherò cosa è lo Yoga.
  • (I, 2) La tecnica dello Yoga consiste nell’inibizione della percezione ordinaria.                                   Il termine “inibizione” pone in evidenza l’aspetto attivo delle tecniche yogiche (mantras, kriyas, drishtis, ecc.). Percezione ordinaria: la lezione originale “modificazioni della mente” pone in evidenza l’aspetto dinamico della percezione ordinaria, costituita da sequenze di percezioni diverse, in contrapposizione all’aspetto statico della percezione straordinaria del Kaivalya o percezione estatica.
  • (I, 3) In seguito all’inibizione della percezione ordinaria, la percezione assume la sua modalità essenziale.                                                                                                                                                     La definizione di essenzialità della percezione estatica è riferita evidentemente al fatto che essa costituisce la modalità in cui la percezione è ridotta all’essenziale, cioè a se stessa, senz’alcun oggetto esterno.
  • (I, 4) Diversamente, la percezione si presenta nella modalità di percezione ordinaria.
  • (I, 12) L’inibizione della percezione ordinaria si attua con l’esercizio costante e il non attaccamento.
  • (I, 13) L’esercizio costante consiste nella persistenza dello sforzo.
  • (I, 14) L’esercizio costante produce un sicuro effetto quando lo si persegue per lungo tempo, senza interruzione e con zelo.
  • (I, 15) Il non attaccamento è il dominio consapevole del distacco dagli oggetti percepiti.
  • (I, 16) Il non attaccamento definitivo si ha nell'autopercezione, in cui non vi è più la tendenza della percezione ad assumere le sue tre forme ordinarie.
  • (I, 41) In seguito all’inibizione della percezione ordinaria, la percezione assume la sua modalità essenziale e come in un cristallo trasparente non vi è più in essa distinzione fra soggetto percipiente, oggetto percepito e percezione.

Per il testo completo vedi:  http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/meditazione/giacobbeyogasutra.pdf
Testo completo degli Yoga sutra  http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/meditazione/yogasu.pdf

mercoledì 28 agosto 2024

Aprirsi all'istante presente - Meditazione con Christophe André

Christophe André (1956 - ) è stato uno dei primi psichiatri a introdurre l’uso della meditazione in psicoterapia.

Testo della meditazione guidata:  Mi porto seduto;  trovo una posizione comoda e confortevole. Durante questo esercizio cercherò di essere qui, presente a tutto quello che accade;   Prendo consapevolezza della posizione del mio corpo, permetto alla mia colonna di essere più dritta possibile, senza irrigidimento, lascio i miei reni inarcarsi un po', le mie spalle aprirsi, la mia testa  in linea con la colonna. Prendo dolcemente coscienza del mio respiro, del movimento della respirazione che va e viene in tutto il mio corpo, o come il mio torace si apre e si chiude, il mio addome che va e viene al ritmo del mio respiro, osservo il movimento dell'aria che entra e esce dal mio corpo, sento il passaggio dell'aria nel naso, nella gola, nei bronchi, l'aria arriva ai polmoni e si espande in tutto il corpo, la respirazione va e viene in tutto il mio corpo, realizzo che tutto il mio corpo respira. Ora dolcemente, per un momento, porto tutta la mia consapevolezza sui suoni che ho intorno a me, prendo consapevolezza dell'ambiente sonoro, di questo bagno sonoro che arriva alle mie orecchie, alcuni suoni sono gradevoli, altri sgradevoli, sono li e arrivano alla mia coscienza, allora li accoglio senza irrigidirmi o gioirne, li accolgo perchè sono già là, indipendentemente dal mio giudizio su di loro.

Prendo coscienza della mia respirazione, coscienza del mio corpo, coscienza dei suoni, e ad un certo momento realizzo che non sono piu nell'esercizio e sono partito nei miei pensieri, mi rendo che mi sono focalizzato su qualcosa, la mia attenzione si è racchiusa su un oggetto preciso, su un pensiero, un'emozione, un'immagine. Forse sui dolori dovuti alla mia posizione, e ogni volta che la mia mente si richiude in questo modo, ne prendo consapevolezza, non cerco di scacciare questo oggetto, questo pensiero che ha catturato la mia attenzione...  

No!!! Vado di nuovo ad allargare la mia coscienza e a riconnettermi al respiro, al corpo, ai suoni e a tutto questo nello stesso tempo, in una coscienza accogliente e aperta. Dolcemente, regolarmente, instancabilmente, ingrandisco, amplio le frontiere della mia mente, accolgo tutto, e se quello che mi da fastido è già qui, accolgo tutto il resto, non cerco niente altro che essere qui: "Sono vivo, presente, cosciente".  

Istante dopo istante, respirazione dopo respirazione, non ricerco niente altro, assolutamente niente altro che aprire e allargare la coscienza ancora ed ancora,  fino ad arrivare ad essere una pura presenza,  un soffio leggero, un ricettacolo del mondo.  Resto semplicemente qui, senza aspettative, senza giudizio, a prendere consapevolezza, a percepire, a sperimentare la vita qui e adesso...

Lasciando l'esercizio, non lasceremo l'istante presente che ritornerà dolcemente, regolarmente durante tutta la giornata, nell'ambito di tutte le mie attività e ritorneremo all'esperienza dell'istante presente che sarà come un rifugio, una base di osservazione e ri-pacificazione, di riunione con me stesso e con il mondo che mi circonda.

Per ascoltare la meditazione guidata in francese:  https://www.youtube.com/watch?v=cZWlfDUq-hk  

Sito ufficiale di Christophe André:  https://www.christopheandre.com/

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono ci...