Il monaco zen vietnamita Thich Nath Hanh
(1926 - 2022), uno dei maggiori esponenti del pensiero buddhista contemporaneo,
rappresenta uno di quei rari straordinari Maestri di Saggezza capaci di
illuminare, con il proprio insegnamento e con il proprio impegno di vita,
un’intera epoca, seminando un messaggio di Amore, Gioia e Compassione, rivolto
a credenti e non credenti, in vista di un mondo rifondato sui valori della
Consapevolezza, del Dialogo, della Nonviolenza e della Pace. Nel periodo
presente, così denso di incognite oltremodo inquietanti e angoscianti, entrare
in contatto con il messaggio di questo grande mistico potrà certamente costituire
un messaggio di speranza. Con questo libro, seppur in maniera sintetica ed
essenziale, si è tentato di presentare la ricchezza filosofica e la forte
valenza pedagogica e terapeutica del suo pensiero.
Tra la fine del 1946 e il 1954, Thich Nhat
Hanh assistette alla tragedia della guerra d’Indocina, poi divenuta, con
l’intervento statunitense, guerra del Vietnam negli anni '60. Thich Nhat Hanh ha presto concepito una
forma di buddhismo impegnato che potesse rispondere concretamente alle
esigenze della società, dando vita al movimento di resistenza nonviolenta dei "Piccoli
Corpi di Pace": gruppi di laici e monaci che si prodigavano per
ricostruire i villaggi bombardati e tutto ciò che era stato distrutto dalla
guerra.
Si reca negli Stati Uniti e in Europa per
sostenere la causa della pace e per chiedere la fine delle ostilità in Vietnam.
E’ durante questo viaggio che incontra Martin Luther King, che, nel
1967, lo propone come candidato al Premio Nobel per la Pace,
definendolo “un apostolo della pace e della non violenza” e sostenendo che “le sue idee per la pace, se applicate,
costruirebbero un monumento all’ecumenismo, alla fratellanza mondiale,
all’umanità”.
Nel 1975, Thay pubblica
il libro Il miracolo della presenza mentale. Come ebbe a
dire Jon Kabat-Zinn, è stato “il primo libro che abbia portato
all’attenzione di un ampio pubblico di lettori l’argomento della
consapevolezza. Ha aperto nuovi orizzonti nella scena della meditazione
della fine degli anni Settanta e dei primi anni Ottanta, portando la pratica
fuori dalla sala di meditazione e mostrando in che modo la consapevolezza
potesse trovare applicazione nella vita di tutti i giorni”.
Nello stesso anno (1975), fonda la
Comunità Sweet Potato (“Patata dolce”), vicino a Parigi, che, nel 1982, viene
trasferita in una proprietà molto più ampia, il Plum Village (vicino a
Bordeaux in Dordogna). Nel 2008, fonda Wake Up (“Svegliati!”), un movimento mondiale seguito da
migliaia di giovani che si impegnano in pratiche di vita consapevole, e
lancia a livello internazionale un programma di formazione per insegnanti, le
Wake Up Schools. All'età di 80 anni dichiara: “Nel buddhismo
vediamo che l’insegnamento si compie non solo parlando, ma anche vivendo la
propria vita. La tua vita è ciò che insegni, è il messaggio che trasmetti”
In seguito all’ictus subito nel 2014,
smette l'insegnamento diretto, anche se come lui stesso dice "Anche con
l'esempio si può insegnare". Oltre centomila praticanti hanno
ricevuto i “Cinque Addestramenti alla Consapevolezza” al Plum
Village.
La pratica della consapevolezza è un “importante agente di trasformazione e di
guarigione”, che può consentirci di smettere di essere vittime della
distrazione, interrompendo di cercare “la felicità in qualche altro posto,
ignorando e distruggendo i preziosi elementi di felicità che sono già presenti
dentro di noi e intorno a noi.” La consapevolezza ci permette di cessare di
innaffiare i “semi di infelicità” presenti in noi, spingendoci ad
innaffiare, invece, con premurosa cura, “i semi della pace, della gioia e
della felicità.
Thich Nhat Hanh è noto per essere il padre
della meditazione consapevole o mindfulness, il suo insegnamento,
pur restando pienamente inserito nel flusso della tradizione zen, è volto
a ridurre al minimo il formalismo rituale, favorendone, in tal modo, la
comprensione da parte degli occidentali. Invece di usare i koan -
interrogativi enigmatici che i maestri sottopongono ai loro studenti per
stimolarne il risveglio – Thich Nhat Hanh ricorre alle metafore. Non cerca di
fare proselitismo; chiunque ha la possibilità di assistere agli insegnamenti e
chiunque è benvenuto nel "Sangha", la comunità dei praticanti.
The
Miracle of Mindfulness, pubblicato
nel 1975 (poi tradotto in italiano con il titolo Il miracolo della
presenza mentale), presentava nuove pratiche meditative da lui
sviluppate. La
“meditazione non deve essere intesa come evasione, ma come un incontro sereno
con la realtà”, un modo di scoprire come vivere pienamente il momento
presente: "Non lasciare che la mente divaghi nei ricordi del passato o
nelle aspettative del futuro".
Tra gli insegnamenti chiave di Thich Nhat
Hanh troviamo la consapevolezza del respiro e la camminata meditativa. Camminare in meditazione significa essere
consapevoli ad ogni passo del contatto dei nostri piedi con il terreno e
sincronizzare i passi al ritmo del nostro respiro: “Percependo la Terra come
un bodhisattva cammineremo sul pianeta con lo stesso rispetto che avremmo nel
camminare in un edificio di culto o in qualsiasi spazio sacro.”
Punto chiave del suo insegnamento è la compassione
che si estende anche alla natura e a tutto ciò che ci circonda, incoraggiandoci
a coltivare "l'interessere", un ben preciso senso di
interconnessione con tutto l'universo. Thay ci invita a vedere come siamo tutti
interconnessi e come le nostre azioni influenzino continuamente il mondo
intorno a noi. E’ fortemente orientato al non dualismo, e si
propone di superare quella visione di noi stessi come entità separate dalle
altre persone e dal resto della realtà che è fonte di enorme sofferenza, sia
individuale che collettiva. Tutti i fenomeni dell’intero universo saranno quindi
da osservare e da intendere alla luce dell’interdipendenza: “Niente può
esistere di per sé.”
Il maestro vietnamita puntualizza che il
meditante non dovrebbe mai limitarsi a praticare soltanto per veder
sorgere nella propria mente i cosiddetti “Quattro incommensurabili stati
mentali” (amore, compassione, gioia ed equanimità), ma anche per far sì che
essi penetrino nel mondo, per mezzo di parole e azioni. Un altro punto cardine del suo
insegnamento è che la pace interiore e la felicità sono disponibili solo nel
presente. Una delle sue frasi più note è : "La presenza mentale
aiuta a vivere in profondità ogni momento della vita". Siamo
chiamati a trasformare il momento presente nel “momento più meraviglioso”
e possiamo riuscirci a condizione di imparare a fermare la nostra sciocca corsa
verso il futuro e smettendo di torturarci per il passato. E lo sviluppo
della consapevolezza in quanto “nostra luce interiore” sarà facilitato
dalla pratica della meditazione. Il nirvana - ci dice - è la liberazione
da tutte le idee e le opinioni: “Quando entri in contatto con la realtà non
hai più opinioni. Hai la saggezza”.
Secondo Thich Nhat Hanh, la mindfulness
buddhista è sempre socialmente impegnata, concentrata sul rimedio alle
cause della sofferenza e dell'oppressione del mondo. E poiché i suoi obiettivi
sono alleviare la sofferenza collettiva attraverso la riduzione dell'avidità,
dell'odio e dell'illusione, la mindfulness buddhista può servire come
pratica di sostegno per un sistema sociale più inclusivo e come forza profetica
per sfidare le iniquità strutturali ed economiche che hanno schiavizzato gli
oppressi, i poveri e gli affamati.
Thich Nath Hanh è stato un maestro di eticità e il suo insegnamento è
caratterizzato
da:
- impegno
sociale;
- comunicazione
accessibile;
- geniale
quanto coraggiosa capacità di mettere determinate tecniche meditative
(adeguatamente semplificate ed essenzializzate, ma mai banalizzate o
mercificate) a disposizione delle donne e degli uomini occidentali;
- forte
interesse pedagogico;
- grande
sforzo divulgativo;
- straordinaria
capacità di applicare gli antichi insegnamenti alle particolari
problematiche del mondo contemporaneo.
- sincera
disponibilità al dialogo inter-religioso;
In piena sintonia con il pensiero
teosofico e con quello gandhiano, quindi, sostiene che nessuna singola
tradizione religiosa può ritenersi depositaria del monopolio dell’intera
verità. “Dobbiamo cogliere - dice - i valori migliori delle diverse
tradizioni e lavorare insieme per rimuovere le tensioni fra le tradizioni
stesse: solo così potremo offrire un’opportunità alla pace.
Altro tema particolarmente a cuore di
Thich Nhat Hanh è l'ambiente e l'ecologia. Thay, con la sua Lettera
d’amore alla Madre Terra, dopo avere espresso più volte
commozione di fronte alla grande armonia del cosmo, denuncia l’operato
dell’essere umano che sta creando squilibri, inquinando l’atmosfera, e gli
oceani, invitandoci tutti a ritrovare il nostro vero ruolo che è quello di
proteggere la Madre Terra.
Thich Nhat Hanh affronta anche il rapporto
tra dolore e sofferenza. Il dolore può anche essere inevitabile, ma il fatto di
soffrire o meno dipende da noi. Soffrire è una scelta, noi scegliamo se
soffrire o meno. Nascita, vecchiaia e malattia sono naturali. È possibile non
soffrire a causa loro, ma soltanto se siamo in grado di accettarle come parte
della vita. Possiamo sempre scegliere di non soffrire, benché vi siano dolore o
malattia. La vita e la nostra particolare situazione dipendono dal nostro modo
di guardare.
Attraverso la meditazione – puntualizza
Thich Nath Hanh – potremmo arrivare alla conoscenza di un’unica cosa: "che nascita e morte non ci riguardano mai e
in nessun modo.” Se riuscissimo a osservare attentamente i grandiosi
processi cosmici, non dovrebbe risultare difficile superare la paura della
morte. “La nostra vera casa è nel qui e ora.
Il passato se n’è andato e il futuro non è ancora arrivato".
Thich Nhat Hanh è autore di circa 130
libri, di cui una settantina tradotti in italiano, che vanno dai manuali
classici sulla meditazione, la consapevolezza e il buddhismo impegnato, poesie,
racconti per bambini e commenti su antichi testi buddhisti, frutto di una vita
di insegnamento, di studio, di creatività e di realizzazioni spirituali.
Scrittore poliedrico, Thich Nhat Hanh ha
affrontato svariate tematiche come l'Etica, le Relazioni, l’Ecologia,
esplorando anche i possibili punti d’incontro tra le grandi tradizioni del
buddhismo e del cristianesimo.
Con
questo libro, seppur in maniera sintetica ed essenziale, si è tentato
di presentare la ricchezza filosofica e la forte valenza pedagogica e
terapeutica del suo pensiero.
Il libro si può trovare al seguente link: https://www.edizioniefesto.it/collane/lumen/774-thich-nath-hanh-un-sentiero-tra-le-stelle
Filmati su Thay: https://www.youtube.com/watch?v=IZkjX_c4hm4
https://www.youtube.com/watch?v=SNRvtJ6nQhw Buddhist Chant Namo Avalokiteshvara a Plum Village
https://www.youtube.com/watch?v=t5Ka2RS0UC4 https://www.youtube.com/watch?v=eiaxqGsyld8