giovedì 10 giugno 2021

Hatha Yoga Pradipika

Il libro Hatha Yoga Pradipika, light on Hatha Yoga con commenti di Yogi Swatmarami (sotto la guida di Swami Satyananda Saraswati) è uno dei migliori testi per avvicinarci allo Hatha Yoga. E' diviso nei seguenti quattro capitoli: 

  • le asana (le posture o posizioni); 
  • shatkarma  (gli esercizi di purificazione) e pranayama (gli esercizi per il controllo dell'energia o prana);
  • mudra (gesti simbolici con le mani per veicolare l'energia) e bandha (sono chiusure o contrazioni fisiche volontarie che coinvolgono determinati gruppi di muscoli e tendini, servono a canalizzare il respiro e l'energia);
  • samadhi (o illuminazione è considerato uno degli obiettivi più alti della vera pratica yoga.  Corrisponde alla realizzazione ultima dell'essere umano che acquisisce uno stato più elevato di coscienza che porta a comprendere del senso dell'universo).
Gli altri testi di riferimento all'hatha yoga sono: The Gheranda Samhita (uno dei testi tantrici),  The Shiva Samitha (un altro testo tantrico), le Upanishad (la parte filosofica dei Veda), Srimad Bhagavatam (uno dei Purāṇa, testi sacri della tradizione induista). Tutti questi testi sono stati scritti tra il VI e il XV secolo. D.C. Sulla base degli insegnamenti dello hatha yoga si formarono molte comunità e molte scuole in India, Tibet e Nepal.   

Hatha yoga è una preparazione per raggiungere stati di coscienza più elevati. Questa pratica, progettata per l'evoluzione del genere umano, è attualmente compresa e utilizzata in un modo molto limitato.  Yama e niyama, le regole di condotta e le osservanze che sono punti di riferimento nei sistemi buddhista e giainista, così come nel raja yoga di Patanjali in questa trattazione dello hatha yoga sono solo accennate nel praragrafo 1.6. 

Nel VI secolo a.C. la meditazione in India divenne la principale forma di pratica spirituale e le pratiche preparatorie furono ignorate. Gli yogi pensano che non si possa iniziare immediatamente la meditazione; bisogna prepararsi purificando tutto il corpo e i suoi componenti (stomaco, intestino, sistema nervoso, canali energetici).  La scienza della purificazione è uno dei temi centrali  dello hatha yoga. Con le sei pratiche di purificazione corporee chiamate shatkarma o kriya che sono: neti, dhauti, basti, kapalbhati, trataka e nauli) vengono eliminati muco, gas, acidità e tutti i blocchi nel sistema nervoso vengono rimossi.

L'obiettivo principale dello hatha yoga è quello di creare un equilibrio perfetto tra corpo, mente ed energia. Ha e tha sono due beeja mantra. Ha rappresenta il prana, la forza vitale, e Tha rappresenta la mente, l'energia mentale. Tutto nell'universo si evolve: mente, corpo, energia sono sempre in movimento ed ora anche la scienza ha iniziato a capire che la materia corrisponde ad una forma condensata di energia.

La differenza tra yoga e hatha yoga.  Kundalini l'energia primitiva risiede nel muladhara chakra alla base della colonna vertebrale. Quando la kundalini è risvegliata comincia a salire lungo i canali energetici (le nadi)  ida e pingala  e si unisce nel centro energetico chiamato ajna chakra; questo processo si chiama hatha yoga.  Dopo questa prima unione l'energia può ancora avanzare verso il centro  energetico superiore lo sahasrara chakra. Qui si verifica l'unità tra Shiva, la coscienza suprema e Shakti, l'energia kundalini e questa unione si chiama yoga. Quindi il fine ultimo dello hatha yoga è sperimentare lo yoga.

  

Con le tecniche di shatkarma si purifica l'intero sistema corporeo e si rimuovono i blocchi di energia nei canali ida e pingala. Quando l'aria scorre liberamente nella narice sinistra significa ida è attivo e la mente è predominante. Quando scorre nella narice destra significa che pingala è attivo e il prana è predominante. Quando l'aria fruisce nelle narici allo stesso modo, significa che l'energia scorre nella sushunna nadi. Quando si manifesta una malattia, sia fisica che mentale, significa che ci sono dei blocchi energetici ed il sistema è in disequilibrio. Hatha Yoga deve essere usato per trattare la personalità nella sua totalità: sia l'aspetto fisico, sia mentale. Questo è il vero spirito dello Hatha yoga.

Capitolo primo. Asana  (le posture).

La parola hatha è composta da due radici in sanskito, ha e tha. Ha significa sole, la forza pranica. Tha significa luna, l'energia mentale di chitta. Nad significa flusso.

In Occidente sembra che il vero scopo dello yoga sia trascurato. Lo yoga è generalmente praticato per migliorare o ripristinare la salute, per ridurre lo stress. Oggi l'uomo utilizza solo un decimo della sua capacità cerebrale totale.

1.14 Lo yoga dovrebbe essere praticato secondo le istruzioni del guru.

Questo sutra sottolinea l'importanza del guru. Devi dedicare trenta minuti alla sadhana ogni giorno. Gu significa "oscurità" e "ru" significa luce. Guru è colui che rimuove l'oscurità e l'ignoranza.

1.15 L'eccesso di cibo, lo sforzo fisico e mentale, la loquacità, l'aderenza alle regole, l'essere in compagnia della gente comune e l'instabilità della mente sono le sei cause che distruggono lo yoga.

Lo stomaco deve essere riempito per metà di cibo. Troppe parole dissipano l'energia vitale e sprecano tempo. Bisogna sviluppare l'abitudine di evitare tutte le attività inutili, dispendiose in termini di tempo e di esaurimento delle risorse energetiche. I sei ostacoli allo yoga sono kama (lussuria, desiderio), krodha (rabbia), lobha (avidità), moha (infatuazione), abhimana (orgoglio), mada (arroganza).

1.16 (i) Entusiasmo, perseveranza, discriminazione, fede salda, coraggio, evitare la compagnia di gente comune sono i sei elementi che portano al successo nello yoga.

1.16 (ii - iii) Illustra le dieci regole di condotta,  regole etiche e morali universali (yama): 

  • Non violenza, 
  • dire la verità, 
  • non rubare, 
  • continenza, 
  • perdono, 
  • resistenza, 
  • compassione, 
  • umiltà, 
  • dieta moderata, 
  • pulizia. 

e le dieci osservanze, freni o “astinenze” che limitano i comportamenti dannosi e distruttivi per lo yogi e per le sue relazioni con gli altri. Le virtù e i comportamenti positivi legati allo stile di vita del singolo individuo, da coltivare per migliorare sé stessi (niyama):

  • austerità, 
  • contentezza, 
  • fede in Dio, 
  • abbandonarsi a Dio, 
  • ascolto delle sacre scritture, 
  • modestia, 
  • intelligenza perspicace, 
  • ripetizione dei mantra, 
  • sacrificio. 

L'hatha yoga non pone molta enfasi su queste regole e come detto sopra sono solo accennate.  

Nello yoga sutra di Patanjali sono descritti solo cinque yama:

  • Nonviolenza (ahimsa),
  • Sincerità (satya),
  • Onestà (asteya),
  • Continenza sessuale (brahmacharya),
  • Non avidità nel possedere (aparigraha).

e cinque niyama:

  • Purificazione (saucha),
  • Accontentarsi (santosha),
  • Austerità (tapas),
  • Studio e conoscenza di sé (svadhyaya),
  • Abbandono alla volontà divina (ishvarapranidhana).

Il satsang è una riunione presieduta da una persona con conoscenze spirituali, durante la quale si dibattono varie tematiche. Il mantra universale che può essere usato da tutti è il mantra A U M. È la vibrazione cosmica della realtà manifesta e non manifesta. A rappresenta il mondo cosciente e la creazione, U rappresenta i regni intermedi e il subconscio, M rappresenta il non-manifesto e l'inconscio.

1.17 Prima di tutto si parla della prima parte dell'hatha yoga. Avendo fatto asana la persona ottiene la fermezza del corpo e della mente; salute e flessibilità degli arti.

Quando il prana, l'energia comincia a scorrere regolarmente, le tossine vengono rimosse e il corpo diventa elastico. Nei testi yogici il numero di asana descritto è trentatre.

Nei versi seguenti vengono descritte le tecniche per eseguire le varie asana, specificando per ognuana vantaggi e svantaggi. 1.20 gomukhasana (otto rappresenta l'infinito) 1.25 dhanurasana 1.26 matsyendrasana 1.28 pashimottanasana 1.32 shavasana, 1.44- 47 padmasana. 1.50-52 shimasana (postura del leone).

1.55-56 Gli yogi, essendo liberi dalla fatica nella pratica degli asana e dei bandha, dovrebbero praticare la purificazione di nadi, mudra e pranayama. L'esecuzione delle asana, le varietà di kumbhaka, le pratiche chiamate mudra e la concentrazione sul suono interiore (nada) sono incluse nella sequenza di hatha yoga.

Nei versi 1.57-62 vengono elencati i cibi da evitare praticando yoga. 

Capitolo due. Shatkarma (esercizi di purificazione) e pranayama (esercizi per il controllo del respiro e dell'energia).

2.1. Così essendo stabilito in asana e avendo il controllo (del corpo), seguendo una dieta equilibrata; il pranayama dovrebbe essere praticato secondo le istruzioni del guru.

Nel pranayama è la durata della ritenzione del respiro che deve essere aumentata per l'assimilazione del prana. Il processo di respirazione è direttamente collegato al cervello. Se hai il controllo della mente, puoi immergerti più profondamente in te stesso e controllare le emozioni. 

Nel sufismo, nel buddismo e nello yoga è stato scoperto che concentrandosi sul respiro si può calmare la mente ed entrare nei regni più profondi della mente e della coscienza.  Si parla del vayu che è il prana e l'aria necessaria per la vita. Le cinque principali funzioni del vayu sono: apana, prana, samana, udana, vyana.  L'assorbimento dell'energia è alimentato dal prana, l'eliminazione delle tossine è alimentata dall'apana, il samana è preposto al processo di assimilazione dello stomaco, il movimento nella gola e l'espressione facciale sono dovuti all'adana, la circolazione è alimentata dal vyana che pervade tutto il corpo.

2.4 L'aria vitale non passa nel canale centrale perché le nadi (i canali energetici) sono pieni di impurità.

2.5 Quando tutti le  nadi e i chakra (i centri energetici)  che sono pieni di impurità sono purificati, allora lo yogi è in grado di trattenere il prana.

I centri energetici sono collegati agli organi sensoriali. Mooladhara chakra  al naso, swadisthana alla lingua, manipura agli occhi e la vista, anahata  alle mani, vishuddhi alle orecchie e gola, quando l'energia raggiunge ajna, la dualità e l'ego cessano di esistere.  Tra l'ajna chakra e il sahasrara  c'è un altro centro il  bindu ed altri tre chakra che sono brevemente menzionati nel Tantra: lalana, manas, soma. Oltre il vishuddi i centri energetici sono collegati a forme di intelligenza più elevata, lo stesso ajna chakra è considerato il terzo occhio attraverso il quale il mondo sottile, energetico può essere percepito. Il Dr. Hiroshi Motoyama del Giappone ha messo a punto strumenti in grado di rilevare l'attività di questi chakra. Altri fattori che influenzano il flusso pranico nelle nadi sono: lo stile di vita, la dieta, i desideri, i pensieri e le  emozioni.

2.7 - 2.9 Questi versi spiegano come praticare Nadi shodana pranayama. Sedendosi in padmasana, lo yogi deve inalare attraverso la narice sinistra e trattenere il respiro fino alla massima capacità possibile, quindi espirare lentamente attraverso la narice destra. Quando sei riuscito a prolungare la durata di inspirazione / espirazione sei pronto per aggiungere kumbhaka che è la ritenzione del respiro. Durante la pratica del pranayama si può aggiungere la ripetizione di beeja mantra come yam e ram.  Il periodo migliore per praticare il pranayama è un'ora e mezza prima dell'alba, la sera al tramonto (l'incontro del giorno e della notte).

2.16 Con la pratica corretta del pranayama ecc., Tutte le malattie vengono sradicate. Attraverso la pratica scorretta possono insorgere tutte le malattie. Se la pratica è irregolare o scorretta, potrebbe essere molto dannosa ed è meglio non praticarla affatto. Devi sempre esercitarti con lo stomaco vuoto.

2.19 Quando le nadi sono purificate ci sono delle manifestazioni esterne, il successo è definito quando il corpo diventa magro e luminoso. 

Shatkarma (le sei tecniche di purificazione) sono per quelle persone che hanno disturbi o squilibrio nel dosha. I dosha secondo l'Ayurveda, sono le tre sostanze vitali presenti nell'apparato psico-somatico di ogni persona, che sono: Vata, Pitta e Kapha.

2,24 Descrive dhauti, la pulizia dello stomaco.

2.26 Descrive basti, la pulizia dell'intestino.

2.29 Descrive neti (la pulizia nasale). Inserire un filo morbido attraverso il naso fino alla lunghezza di un palmo in modo che esca dalla bocca. Jala neti invece è la pulizia nasale con acqua e il recipiente con un beccuccio da dove fare uscire l'acqua chiamato lota. È importante rimuovere dalle narici tutta l'acqua dopo la pratica. Si consiglia di praticare il bhastrika o kapalbhati pranayama dopo jala neti. Questo pranayama asciugherà il naso e genererà calore nelle narici. Neti promuove un equilibrio tra emisfero destro e sinistro del cervello e induce uno stato di armonia ed equilibrio.

2.31 Trataka. Guardando intensamente con uno sguardo fisso e determinato ad un piccolo punto fino a quando le lacrime non saranno versate. L'oggetto più utilizzato su cui fare trataka, di solito, è una fiamma di candela, perché dopo aver chiuso gli occhi l'impressione della fiamma rimane per qualche tempo. Metti una candela venti o trenta centimetri  di fronte a te con la fiamma all'altezza degli occhi. È vitale che la fiamma sia ferma e non lampeggi affatto. Cerca di mantenere gli occhi perfettamente fermi, fissa la fiamma per cinque, dieci minuti senza chiudere gli occhi.

2,33 Nauli. Piegarsi in avanti, portare le mani sulle ginocchia, protendere l'addome e ruotare i muscoli da destra a sinistra con velocità. Prima di tentare il nauli devi essere in grado di eseguire correttamente uddiyana bandha. Porta l'addome e lo stomaco in dentro come se risucchiato eseguendo uddyana bandha.

2.34 Il Nauli è una delle principali pratiche di hatha yoga. Accende il fuoco digestivo, rimuovendo eventuale indigestione,  cura la digestione lenta e tutti i disordini del dosha.

2,35 Kapalbhati. Eseguire espirazione e inalazione rapidamente come il mantice di un fabbro. Distrugge tutti i disordini legati al muco. L'inalazione in kapalabati è la reazione alla forzata esalazione.

2,51 Ujjayi. Chiudendo la bocca, inspira con controllo e concentrazione attraverso ida e pingala, in modo che il respiro venga sentito dalla gola al cuore e produca un suono sonoro. Fai kumbhaka come prima ed espira attraverso l'ida. Questo rimuove i problemi alla gola e stimola il fuoco digestivo. Può essere fatto in piedi, seduto o camminando.

2.54 Seetkari pranayama (respiro sibilante). Prendendo l'aria attraverso la bocca, produci un sibilo, senza aprire la bocca e espira attraverso il naso.

2.57 Sheetali (respiro da raffreddamento) Il saggio inspira l'aria attraverso la lingua e pratica il kumbhaka, quindi espira l'aria attraverso le narici.

2,59 Bhastrika (mantice, soffio). Sedersi correttamente in padmasana, mantenendo il collo e l'addome allineati, espirare attraverso il naso. E di nuovo l'aria deve essere inalata rapidamente fino al cuore. Il suono risuona dal cuore fino al cranio. In questo modo il respiro viene inspirato ed espirato ripetutamente, con lo stesso movimento di un mantice.

Bhastrika è simile al kapalbhati, ma in bastrika l'inalazione e l'espirazione sono uguali e sono il risultato di movimenti polmonari sistematici e uguali. Il respiro deve essere aspirato e spinto fuori con una piccola forza. Nel kapalbhati, l'inalazione è il risultato dell'espirazione forzata. L'aria crea un suono mentre entra e esce dal naso, ma non dovrebbe essere un suono pesante. Dovrebbe venire dal naso e non dalla gola. Durante la pratica il corpo dovrebbe rimanere stabile, le spalle e il torace non dovrebbero muoversi affatto, solo i polmoni, il diaframma e l'addome dovrebbero muoversi.  Padmasana è la posizione ideale per eseguire bastrika.  Dovrebbe essere eseguito dopo delle asana e dopo nadi sodhana, ma prima di seetkari, sheetali o ujjayi.

Bhramari (ronzio dell'ape). Inspirare velocemente, emettendo un suono riverberante come l'ape nera maschile, espira lentamente mentre fai dolcemente il suono dell'ape nera femmina. Chiudere le orecchie con l'indice e il medio premendo la parte esterna centrale del legamento dell'orecchio nel foro. Tieni le orecchie chiuse ed espira, emettendo un suono sommesso. Concentrati sul suono, tenendolo basso. Quando l'espirazione è completa, abbassa le mani sulle ginocchia e inspira lentamente; va ripetuto per dieci volte. 

Capitolo tre. Mudra (gesti simbolici con le mani per veicolare l'energia) e Bandha (sono chiusure o contrazioni fisiche volontarie che coinvolgono determinati gruppi di muscoli e tendini, servono a canalizzare il respiro e l'energia).

3.1 Come il serpente sostiene la terra e le sue montagne e boschi, così la kundalini è il supporto di tutte le pratiche yoga.

La parola Tantra è composta da due sillabe: Tan - espandere e Tra da liberare. Il Tantra è il processo di espansione della coscienza e dell'energia liberatrice, ed è la scienza più antica conosciuta dall'uomo. Questa energia è chiamata kundalini shakti, il processo riunisce i due poli opposti di energia, il muladhara (il polo negativo) e l'ajna (il polo positivo).

3.5 Perciò la dea che dorme all'ingresso della porta di Brahma dovrebbe essere costantemente sollecitata con tutti gli sforzi possibili compiendo  i mudra a fondo.

Il Mudra è una specifica posizione del corpo che canalizza l'energia prodotta da asana e pranayama nei vari centri, e suscita particolari stati d'animo. 

Quando la kundalini shakthi ascende attraverso i chakra la sua forma cambia finché non si unisce con il suo signore Shiva in sahasrara. Quando questo si verifica non c'è più individualità, energia e coscienza diventano una sola cosa e si manifestano sotto forma di pura luce.

3.6 Maha mudra, maha bandha, maha vedha, khechari, uddiyana, moola banda e jalandhara banda. Vipareta karani mudra, vajroli e shakthi chalana; questi sono i dieci mudra che distruggono la vecchiaia e la morte. Spesso nei testi yoga c'è confusione quando si parla di mudra e bandha.

3.10 Maha mudra (la grande attitudine). Premere il tallone sinistro nel perineo (o nella vagina), raddrizzare la gamba destra e con le mani afferrare saldamente il piede disteso.

Bloccando la gola e trattenendo il respiro, il prana sale dritto proprio come un serpente colpito con un bastone. Quindi la kundlini shakti entra in sushunna, e sale lentamente e gradualmente.

3.19 Maha bandha (la grande chiusura), premi il tallone del piede sinistro nel perineo / vagina e posiziona il piede destro sulla coscia sinistra. inspirando così (prima dalla narice sinistra, dopo dalla narice destra), porta il mento al petto (jalandhara bandha), contraendo la regione perineale / cervicale (moola bandha), concentrati sul centro delle sopracciglia (shambhavi mudra). Trattieni il respiro finché è confortevole, espira lentamente.

3.26 Maha vedha mudra. Sedendosi in padmasana, eseguendo il blocco della gola, disponendo i palmi delle mani a terra, lo yogi dovrebbe battere dolcemente le natiche sul terreno. Il prana lascia le due nadi ed entra nel canale centrale (sushumna). Quando ida, pingala e sushunna sono unite, l'immortalità è raggiunta, poi il respiro dovrebbe essere esalato. Con questa pratica i capelli grigi e il tremito della vecchiaia vengono elusi, quindi i migliori praticanti si dedicano a questo. Queste tre pratiche dovrebbero essere fatte ogni giorno ad ogni yama (periodo di tre ore). Esaltano le virtù e distruggono i vizi. Dovrebbero essere praticati gradualmente.

3.32 Khechari mudra. consiste nel girare la lingua all'indietro nella cavità del cranio e ruotando gli occhi verso l'interno verso il centro delle sopracciglia. La lingua dovrebbe essere esercitata e la parte inferiore leggermente tagliata. Infatti il ​​khechari si perfeziona quando la lingua tocca il centro delle sopracciglia.

3,55 Uddiyana bandha (blocco retrazione addominale). È così chiamato dallo yogi perché attraverso questa pratica il prana che è concentrato in un punto, comincia a salire attraverso il canale sushunna. La regione dell'addome sopra e sotto l'ombelico dovrebbe essere tirata indietro e di conseguenza l'ombelico sale.

Inspirate profondamente attraverso il naso, quindi espirate rapidamente attraverso le labbra incavate, ma non forzate. Dopo aver espirato completamente, esegui il jalandhara bandha spostando il mento verso il petto e sollevando le spalle. Quindi tirare l'addome e lo stomaco verso l'interno verso la colonna vertebrale e verso l'alto. Tenere premuto per alcuni secondi. Prima di inalare, rilassare lo stomaco e l'addome, rilasciare jalandhara sollevando la testa e stare dritti. Quindi inspirare attraverso il naso lentamente in modo controllato. Prima di ripetere la pratica, respira normalmente per un minuto o due. All'inizio esegui questa pratica per tre volte.

3.58 Anche una persona anziana può diventare giovane quando lo esegue regolarmente.

3,61 Moola bandha (blocco di retrazione del perineo / cervice). Premendo il perineo / vagina con il tallone e contraendo il retto in modo che l'apana vayu si muova verso l'alto è moola bandha.

Tuttavia, dovrebbe essere chiaramente inteso che nella moola bandha non dovrebbe esserci assolutamente alcuna contrazione anale. Quando viene praticato inizialmente, c'è una tendenza a contrarre le due aree, cioè il perineo e l'ano. Pratica moola bandha in combinazione con jalandhara bandha, è se possibile aggiungere kumbhaka. Quando prana / apana e nada / bindu sono uniti, la kundalini entra in brahma nadi e la perfezione totale viene raggiunta.

3,70 Jalandhara bandha (il blocco della gola). Contrai la gola portando il mento al petto. Distrugge tutti i disturbi della gola.

Il prana è un flusso costante nel corpo, a volte predomina prana shakti in pingala e talvolta predomina chitta shakti  in ida e questo crea varie situazioni e stati mentali. Le pratiche yoga moderano queste fluttuazioni.

 3.68 Vipareeta karani mudra. Ci sono vari asana che permettono di invertire il flusso di un fluido dal centro cerebrale senza eccessiva forza o pressione. I due più efficaci sono vipareeta e sirshasana. I Vipareeta karani creano una pressione nella gola che stimola la tiroide e risveglia il vishuddi chakra. Sirshasana influisce sul cervello e sul sahasrara chakra.

La pratica del vipareeta karani è simile a sarvangasana. La principale differenza è l'angolo della parte posteriore rispetto al pavimento. In sarvangasa la schiena e le gambe dovrebbero essere perpendicolari, in vipareeta karani la schiena è mantenuta ad un angolo di quarantacinque gradi rispetto al pavimento e alle gambe. Ciò significa che la gola non è completamente bloccata e consente il flusso di sangue al cervello. Vipareeta karani è il primo kriya praticato nel kriya yoga.  Sollevare le gambe in aria, i piedi verso il soffitto, non tesi, facendo fare alla schiena un angolo di quarantacinque gradi rispetto al pavimento. Sostenere la parte bassa della schiena con le mani, mantenendo i gomiti sul pavimento. Rimanere nella posizione, concentrarsi sul centro della gola. Quando di dovrà lasciare la posizione, bisogna abbassare lentamente la schiena sul pavimento, tenendo le gambe sollevate. Tenere i palmi delle mani a terra e abbassare lentamente le gambe, mantenendole dritte.

3.83 Vajroli mudhra. Vajra nadi controlla il sistema sessuale del corpo.

Nella sadhana tantrica questa energia non è soppressa ma viene risvegliata, reindirizzata e sublimata. L'uomo ha quattro desideri di base conosciuti come purushartha, il primo dei quali è il kaama o la gratificazione sensuale. Ogni azione, compreso l'atto sessuale, dovrebbe essere diretta verso lo sviluppo della piena coscienza. La vita spirituale non è associata al vivere secondo la morale puritana.

Se puoi seguire tali ideali puritani e ottenere l'illuminazione, allora praticali, ma non condannare gli altri. Nel momento in cui proponi un percorso spirituale rigido: deve essere come "questo" e non può essere come "quello" stai limitando la tua capacità di avere un'esperienza totale. Lo sviluppo spirituale è il processo evolutivo. Può accadere lentamente attraverso milioni di anni come il processo della natura, oppure può accellerare attraverso le pratiche dello yoga.

Capitolo quattro. Samadhi. (o illuminazione è considerato uno degli obiettivi più alti della vera pratica yoga.  Corrisponde alla realizzazione ultima dell'essere umano che acquisisce uno stato più elevato di coscienza che porta a comprendere del senso dell'universo). La parola samadhi è composta da due parti, sam che significa uguale e dhi che è riflessione o percepire.

Secondo il tantra, Shiva è la coscienza inattiva e inerte. Shakti è l'aspetto attivo e mutevole di questa energia. Nello schema della creazione, manifesta o potenziale, Shakti è la polarità opposta a Shiva. Il punto centrale di queste due "tensioni polari" è il bindu. 

4.5 Come il sale si fonde nel mare, allo stesso modo la mente e l'atma sono considerati uniti nel samadhi. Quando la duplice natura dell'anima individuale e dell'anima cosmica diventa una, tutti i desideri / identificazioni vengono distrutti e questo è considerato samadhi.

Non importa quanto tu pratichi lo yoga, se non c'è un guru, non ci può essere illuminazione.

4.16 Rimanendo nel luogo più adatto, avendo scoperto come penetrare il sushumna e far scorrere il prana attraverso il passaggio centrale, esso dovrebbe essere bloccato nel thhrahmarandhra, il centro della coscienza superiore.

4.18 Ci sono 72.000 nadi in tutta la gabbia di questo corpo. L'unico importante è sushumna.

4.31 Quando l'inalazione e l'espirazione vengono interrotte, il godimento dei sensi viene annientato, quando non c'è sforzo manifesto e si verifica uno stato immutabile della mente, lo yogi raggiunge laya o assorbimento.

4.36 Con la consapevolezza interiorizzata e lo sguardo esterno senza battere ciglio, che in verità è shambhavi mudra, conservato nei Veda. Quando il samadhi viene raggiunto attraverso la pratica, è chiamato unmani.

4.41 La mente ferma, gli occhi semiaperti, lo sguardo fisso sulla punta del naso, la luna (ida) e il sole (pingala) sospesi, senza alcun movimento (fisico o mentale), la persona raggiunge la forma di luce (jyoti) che è infinita ed è completa, radiosa, il Supremo. Che altro si può dire?

4.48 In mezzo alle sopracciglia c'è il posto di Shiva, lì la mente è tranquilla. Quello stato è noto come turiya o la quarta dimensione. Lì, il tempo è sconosciuto.  Il respiro esterno è sospeso, il prana e la mente rimangono immobili al loro posto (Brahamarandhra).

4.60 Tutto ciò che può essere conosciuto, tutto ciò che è conosciuto e la conoscenza, è chiamato mente. Quando il conoscitore e ciò che è noto sono fusi insieme, non esiste dualità o seconda via.

Tutto ciò che è nel mondo, animato e inanimato, è l'apparenza della mente. Quando la mente raggiunge la dualità, è perduta. (La parola "unmani" significa letteralmente "no mind", "no thinking").

4.67 Lo yogi, seduto in muktasana, concentrato nello shambhavi (su ajana chakra), dovrebbe ascoltare un suono all'interno dell'orecchio destro. Chiudendo le orecchie, il naso e la bocca, si sente un suono chiaro e distinto nella sushumna purificata. Sedendosi e chiudendo le orecchie, premendo il perineo, con la pratica si può iniziare a sentire varie gamme, qualità e forme del suono.

Shanmukhi mudra. Sedersi in siddhasana, inalare profondamente e lentamente ed eseguire antar kumbhaka (ritenzione del respiro in caso di inalazione), chiudendo le orecchie con i pollici, gli occhi con l'indice, il naso con il medio, la bocca con l'anello e il mignolo. Concentrati su qualsiasi suono sottile percepibile. Se si sente un suono, dovrebbe essere ascoltato. Cerca di distinguere da quale orecchio stai ascoltando il suono.  Prima di espirare rilascia yoni mudra ed espirare in modo controllato. Bisogna esercitarsi da cinque a dieci volte.

4.69 In tutte le pratiche yoga ci sono quattro fasi; arambha: iniziale, ghata: medio livello, parichaya: avanzata, nishpatti: esperto.

4.71 Quando lo yogi sperimenta l'arambha nel vuoto del cuore, il suo corpo diventa brillante  con un odore divino.

4,72 Nella seconda fase Shakti entra nella nadi centrale.

4.74 Nella terza fase c'è l'esperienza del suono del tamburo. Poi c'è il grande vuoto e si entra nel luogo della perfezione totale o siddhi. Lo squilibrio dei tre dosha, il dolore, la vecchiaia, la malattia, la fame, il sonno sono superati.

4.79 Ci sono praticanti di hatha yoga che non hanno la conoscenza del raja yoga. Li considero dei semplici praticanti perché non traggono alcun frutto per i loro sforzi.

4.80 Secondo me, la contemplazione sul centro sopracciglia porta immediatamente allo stato senza mente. È un metodo adatto anche per quelli con meno intelligenza per raggiungere lo stato di raja yoga. Il laya raggiunto attraverso il nada dà un'esperienza immediata.

Il raja yoga è l'esperienza dell'assorbimento continuo nella mente cosmica unificata espansa che accompagna sia la creazione che la dissoluzione in se stessa. La vita e le esperienze spirituali sono indipendenti dalle capacità accademiche e dalla conoscenza intellettuale o mondana. La conoscenza spirituale, il potere e l'esperienza esistono su un piano differente. Anche un dissoluto può percepire questi suoni e vivere un'esperienza profonda.

4.83 Attraverso l'ascolto prolungato della nada, la consapevolezza del suono esterno diminuisce. Quindi, lo yogi supera la turbolenza mentale entro quindici giorni e prova piacere.

4.103 Tutti i processi di hatha yoga e laya yoga sono solo i mezzi per raggiungere il raja yoga (samadhi).

4.109 Nel samadhi uno yogi non conosce né odore, gusto, forma, tatto o suono, non riconosce il proprio sé (ego) né quello degli altri.

Solo quando la dualità del tempo e dello spazio non esiste, puoi conoscere il vero sé. Darshan significa vedere, ma non con gli occhi. Quando gli occhi sono chiusi e i sensi sono chiusi, la mente si è ritirata e l'ego è stato permanentemente bloccato, in quel momento sei faccia a faccia con quello che chiami 'Dio'.

Il mantra è la base stessa dello yoga, del tantra e della vita spirituale. Il mantra può dare contentezza e influenzare la tua personalità. Il mantra può influenzare il cervello, il corpo e l'inconscio. Lo yantra è la forma del mantra. È una figura geometrica precisamente designata.

4.114 Mentre il prana non scorre nel passaggio centrale (di sushunna) mentre il bindu non è stabilizzato dal contenimento del prana, mentre la mente non riflette la meditazione spontanea, allora coloro che parlano di conoscenza spirituale si abbandonano solo a storie vanagloriose e false.

Il bindu è un punto di energia potenziale. Parlare di illuminazione, di risveglio di energia e coscienza, se non ha avuto luogo dentro di te, è ipocrisia. Chiunque parli di un argomento del genere deve aver avuto una sorta di realizzazione.

Il principio dello hatha yoga e del tantra è "Pratica e realizza", piuttosto che parlare e filosofare.

Le persone e gli insegnanti possono occuparsi dell'insegnamento della spiritualità, ma uno yogi lo vivrà.

Nessun commento:

Posta un commento

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi personali.  Nel blog c...