sabato 25 settembre 2021

Fabio Guidi - Gurdjeff e la psicosintesi

"La psicosintesi è un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono diventare padroni del proprio regno interiore."  -  Roberto Assagioli.

Tutte le tradizioni religiose parlano della spiritualità, della religione interiore, come una Via; in cinese  si usa la parola Tao, in sanscrito marga, in arabo tariqa, in  greco hodos. Sono tutti termini che esprimono lo stesso significato: via, cammino, sentiero spirituale. Non esiste una sola via, eppure esistono infinite vie perché esiste la Via. La vera Via non può essere descritta: il Tao di cui si parla non è il vero Tao, ed è Neti Neti, né questo, nè quello, per gli induisti. 

E come si può parlare di qualcosa che muta incessantemente? Come si può parlare di qualcosa che non può essere fissato in parole e concetti?  Nei percorsi spirituali c’è una trasmissione diretta della conoscenza da maestro ad allievo, che deve essere individuale. Solo affinando la propria percezione ed imparando a vedere, imparare ad imparare, si aprirà al ricercatore la strada verso un autentico percorso spirituale. La realtà psichica è l’unica realtà che conti, ed è più effettiva  di qualsiasi altro aspetto della vita reale. 

La psicosintesi è una corrente psicologica, la cui paternità spirituale è attribuibile a Gurdjieff, che si ispira ai principi della psicologia umanistica, tesa allo sviluppo armonico della personalità, come totalità bio-psico-spirituale, e a favorire un contatto con i livelli superiori della psiche. È un metodo di lavoro concreto per la conoscenza, la crescita, la trasformazione personale, in cui ciascuno, partendo da ciò che è, ha il potere di attuare le sue potenzialità individuali, attraverso un lavoro guidato, ma essenzialmente autoformativo.

Questa via allo sviluppo di sé, in senso ampio, può essere anche definita «psicosintesi», senza con questo volerla assimilare alla Psicosintesi con la 'p' maiuscola, che fa stretto riferimento alla scuola fondata dallo psichiatra Roberto Assagioli (1888-1974), annoverato tra i precursori, a livello mondiale, della Psicologia Transpersonale, cioè di quella parte della psicologia che si occupa anche degli aspetti superiori, o spirituali dell'animo umano.

Il termine psicosintesi  è una tappa del lavoro di ricerca interiore. Per la psicosintesi ci sono tre modi di affrontare la realtà spirituale:

  • Ricercando l'Essere supremo che racchiude tutte le qualità umane in grado infinitamente maggiore;
  • In modo passivo, evitando di parlare di Dio;
  • Indicando strumenti e metodi per realizzare l’esperienza di quella realtà superiore (approccio psicosintetico)

Ogni uomo manifesta diversi Io, spesso contraddittori per questo ha un funzionamento disarmonico che sfocia nella Psicosi (personalità multiple) o nella Nevrosi (diversi io in lotta tra loro). Nell’uomo ordinario c’è confusione, inconcludenza e incoerenza. Le nostre razionalizzazioni sono i cuscinetti (ammortizzatori) che l’uomo usa per evitare di sentirsi pazzo ed essere scisso tra mille contraddizioni. Gli ammortizzatori ti impediscono il risveglio alla verità su te stesso. Il risveglio è semplicemente vedere le cose come effettivamente sono, ed è il frutto di un Lavoro che inizia con l’osservazione attenta di ogni aspetto della nostra personalità. Per iniziare il cammino, devi essere pronto allo smantellamento di tutte le tue razionalizzazioni mettendo in gioco la tua tranquillità e la tua sicurezza.  L’uomo ordinario ha diversi falsi io, delle maschere a  difesa dell'ego che devono essere rimosse.

Il motto della psicosintesi, rappresentata in Italia da Assagioli e Fabio Guidi è “conosci, possiedi, trasforma te stesso”.   Ciò che conta è la comprensione profonda ed interiore di se stessi. Bisogna passare dalla disidentificazione dei contenuti emotivi per arrivare al dominio su di essi. Dominio significa regolazione e trasmutazione delle energie impulsive e delle emozioni per esprimerle in modo costruttivo. Non si devono sprecare le energie e si deve accumulare la forza per cristallizzare il nostro io.

Lo scopo del Metodo della psicosintesi è quello di smascherare le nostre false sembianze, i sufi chiamano questa attività "lucidare lo specchio".  Il primo passo del Lavoro è la disidentificazione dai vari aspetti egoici. La personalità si esprime su più livelli, e la maschera è il modo in cui l’individuo si relaziona nel sociale. Sotto il livello della maschera si apre il livello del dolore originario, del bambino autentico, fragile e inadeguato che ha provato l’esperienza del non amore, connessa al sentimento di vuoto interiore.

Nell'essere umano si manifestano due personalità: quella sociale e quella del diavolo caratterizzata da impulsi distruttivi e asociali.  La Via, il Lavoro è il confronto tra queste due nature per imparare ad amare di un amore adulto, maturo. La Via propugna lo sviluppo del cuore, come sviluppo maturo dell’essenza, delle energie positive dell’individuo che si esprime in modo vitale, sensibile, creativo, razionale e responsabile. In questo modo è possibile un vero contatto tra gli esseri umani, tra essenze.

La sintesi degli opposti è il metodo centrale della psicosintesi, utilizzando una terza forza dal potere armonizzante si cercherà di arrivare ad una integrazione degli aspetti  più produttivi delle due polarità. Esprimere creativamente la nostra presenza nel mondo, è questo il modo per farci parteci del divino, a renderci immortali. Oggi le relazioni si riducono a semplici connessioni, in un contesto in cui è possibile con pari facilità entrare e uscire, puri contatti senza impegno e responsabilità.

Nella psicosintesi, la personalità è composta da quattro aspetti: fisico, emotivo, mentale e spirituale. Si deve imparare non attraverso la mente ma attraverso il corpo e il sentimento. Solo la mente può prevedere (il futuro), solo le altre possono fare.

Sesso e eros sono separati, ciò che conta oggi è evitare legami, tenersi a distanza, creare una barriera difensiva. Eros è la perdita di sé, abbandono all’incertezza, eliminando eros evitiamo la paura, ma il rapporto diventa insignificante. Il demoniaco è la spinta ad affermare la propria individualità, la propria volontà, negare il demoniaco equivale ad una autocastrazione. Se non si è capaci di affermare se stessi, non si è neppure capaci di un'autentica partecipazione ad un rapporto.  Un io incapace di esprimersi può portare ad egoismo ed egocentrismo. Una mente analitica traccia continuamente linee di confine tra ciò che sei e ciò che non sei. Più l’uomo ricerca e si attacca ad un aspetto (piacere, successo, bene, vita), più teme ed è ossessionato dal suo opposto. Chi è sul cammino spirituale ha l’arroganza di arrivare alla comprensione di ciò che è, attraverso il nostro limitato intelletto, al contrario occorrerebbe un atteggiamento anti-intellettualistico.

Tradizionalmente, diceva George Ivanovitch Gurdjieff (1866-1949), si può parlare di tre vie tradizionali destinate all'evoluzione interiore dell'uomo che sono: "La prima via" del fachiro e della mortificazione dell’ego, spesso questi impulsi di eroismo spirituale sono dovuti a sotterranei sentimenti di inadeguatezza, e dimostrare agli altri la propria supposta grandiosità. La volontà per la volontà non serve a niente. "La Seconda via" è quella del monaco: il lavoro non è concentrato sul corpo, ma sui sentimenti sottomettendo tutto alla fede. Per essere in grado di servirsi di ciò che avrà raggiunto dovrà coltivarsi fisicamente e intellettualmente. Il totale abbandono di sé a Dio può rivelarsi un materialismo spirituale e precludere l’avanzamento verso il vero sé. "La Terza via" dello yogi è quella della conoscenza, Dio è visto come verità eterna, da inseguire con un progressivo disidentificarsi da ogni forma, da ogni posizione intellettuale (neti, neti). Le tre vie hanno in comune la necessità di rinunciare alla vita ordinaria per concentrarsi unicamente e incessantemente su particolari pratiche, studi e esercizi. É ovvio che una reale evoluzione interiore preveda lo sviluppo armonico di questi tre centri. La «Quarta Via» ricerca l'integrazione delle tre vie precedenti, perché il cammino di sviluppo interiore presuppone energia, motivazione e conoscenza. È possibile seguire questa via rimanendo nelle condizioni abituali di vita, senza rompere le relazioni che avevamo, un principio essenziale della quarta via è il lavoro simultaneo sui tre centri motorio, emotivo e mentale, nella vera comprensione l’uomo è in contatto con se stesso a livello profondo, la sua conoscenza è intimamente sentita sul piano sentimentale e corporeo e coinvolge l’intera sua personalità. Bisogna arrivare ad esprimere la nostra energia più autentica. Ogni attività deve prevedere triplice concentrazione: fisica, emotiva e mentale. È la via dell’osservazione per arrivare alla profonda consapevolezza. Spesso molte persone scelgono delle vie spirituali perché immaginano che sarà più facile la loro vita, trovando una giustificazione alla loro debolezza e al loro eterno difetto di adattamento.

In base ai princìpi su esposti della Quarta Via, il Lavoro proposto dalla Scuola di Psicosintesi consiste in un percorso preparatorio ad un cammino spirituale vero e proprio, secondo ciò che Gurdjieff definisce «la scala dalla vita alla via». 

L’obiettivo della psicanalisi è il mettere l’uomo in grado di amare e lavorare; su questa base si innesta il percorso della psicosintesi e l’auto-sviluppo. Il lavoro inizia solo dopo aver raggiunto una certa stabilità socio-emotiva, un equilibrio psico-affettivo; non è adatto a persone che vivono profondi attriti in relazione al proprio adattamento sociale. La crescita interiore è un andare oltre, non aggirare l’ostacolo. Il ricercatore deve essere nel mondo e non rinunciare ad esso, deve cercare di eccellere nel proprio lavoro. 

La spiritualità non deve essere confusa con un’ascesi alla mortificazione. Non c’è nessun bisogno di rinunciare alla lettura, ai normali impegni sociali, praticare il celibato. Oggi purtroppo il campo della spiritualità è contaminato da occultisti umili e pronti alla sottomissione, da nevrotici e persone che sentono di dover rinnegare il proprio sviluppo intellettuale, emotivo ed affettivo. L’apice del percorso spirituale consiste nell’impegno concreto e costruttivo nel mondo attraverso una coscienza rinnovata e tale impegno consente il definitivo ingresso dell’uomo nella Via.  Riconciliarsi con il mondo, operare nel mondo, assistendo e sostenendo gli altri, dedicarsi allo sviluppo degli altri come un moderno Boddhisattva, questo deve essere il risultato del percorso spirituale.

Per trovare iI centri di Psicosintesi in Italia che fanno riferimento ad Assagioli  vedi link: http://www.psicosintesi.it/  Nel 1967 si costituisce ufficialmente il primo centro italiano di psicosintesi, a  Roma;

Fabio Guidi è Laureato in Filosofia e diplomato in Scienze Religiose, analista a indirizzo esistenziale e psicosintetico, è autore di Iniziazione alla Psicosintesi (Edizioni Mediterranee) e I miei anni con Gesù: un vangelo psicosintetico (Vivere Altrimenti Editore).   Gurdjieff e la psicosintesi è il suo libro dedicato all’approccio spirituale della Quarta Via. Si è particolarmente dedicato alla realizzazione, nel cuore della campagna pisana, di una comunità di Psicosintesi, “Hodos”, impegnata nella ricerca e nella formazione in psicosintesi transpersonale. Adesso la comunità non esiste più. 
Sito: www.psicosintesi.orginfo.psicosintesi.org

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