lunedì 24 gennaio 2022

Il grande Maestro indiano Gyanander spiega che cosa è lo yoga

Gyanander è un grande Maestro yoga che vive da molti a Perugia nell'ashram Casa Yog.   vedi link: https://www.casayog.com/             Nel testo seguente spiega che cosa è lo Yoga.

Lo yoga si impara dal maestro e non dai libri. Non si può iniziare un percorso spirituale senza un maestro, Il maestro che Gyanander ha avuto è stato Ciarandass (colui che è senza ego), il libro scritto da questo maestro è la Bhakti Sagar, e questo libro è stato ed è la guida del percorso di Gyanander.

L’uomo è di fronte a due vie: quella di indagare il mondo esterno attraverso la scienza e indagare sulla propria interiorità attraverso lo yog. I due aspetti, scienza e vita spirituale sono inscindibili ed in ogni caso per iniziare un percorso occorre staccare la mente dal mondo.   Un antico testo di yoga chiamato Hatha yoga pradipika al capitolo 4 verso 144 dice: "Se il prana non sale lungo la susumna nadi (in mezzo alla spina dorsale), se il prana e il bindu non sono fermi e se la mente trascesa non entra in meditazione, quella persona che parla di Yoga e di conoscenza spirituale dice bugie e falsità".

Yog è l’unione di due energie pran e apan (pran l'energia positiva che rappresenta la forza vitale di cui ogni atomo è imbevuto; e apana l'energia negativa che rappresenta le funzioni eliminatorie del corpo. Yog è l’unione di raj, l'energia maschile  e viriya, l'energia femminile.

La brocca è nell’acqua, quando si rompe la brocca l’acqua si mischia all’acqua, Lo yogi quando si disconnette dal mondo esteriore si dissolve nel sé universale. Senza lo yog non si può giungere alla sapienza e alla liberazione. In Occidente non si registrano grandi successi spirituali perché le conoscenze degli occidentali derivano dai libri e non dai maestri. Anche le Upanishad sottolineano l’importanza del maestro: "sono arrivati Dio ed il maestro ed io mi sono inchinato ai piedi del maestro". Il Guru è colui che dissolve le tenebre. La presenza di un Sat guru, un maestro illuminato è un buon Karam e senza diksha, la cerimonia di iniziazione,  non si potrebbe nemmeno iniziare un percorso spirituale. Dopo la cerimonia dell’iniziazione il maestro assegna un mantra al discepolo che potrà usare solo quello, quindi l’accettazione di un mantra diventa un atto di fede. 

Non c’è cosa più difficile al mondo che controllare la mente, senza il filo la mente perde stabilità, il mantra è il filo che controlla l’aquilone (la mente). Il massimo spreco energetico si ha quando la mente è impegnata in pensieri. Il mantra è lo strumento che spazza via i semi (sanskar) dal subconscio (chit). Il subconscio è una zona oscura, rappresenta gli strati più profondi della coscienza, il cui accesso è quasi impossibile. Tu sei libero di compiere le tue azioni ma non di cambiarne il frutto, il nostro destino è il risultato di azioni compiute che si ripropongono quando il seme (sansa) dà il suo frutto (legge di causalità). Solo quando renderemo limpido il chit (zona oscura dell’inconscio) potremo riuscire a conoscere se stessi e cominciare il cammino verso Dio.  Per iniziare il percorso (Astang yog, lo yog degli otto scalini) bisogna trovare il posto adatto, seguire le regole sociali (yam) sottolineate e seguire una disciplina personale (niyam).

Così come prima di gettare un seme bisogna preparare la terra, così prima di recitare un mantra occorre fare asana e pranayama.  Inoltre, senza shat karam (le tecniche di purificazione) e quindi senza kriya yoga non si può iniziare a fare yoga. Queste pratiche portano buona salute, benefici sul corpo energetico/astrale e sulla mente aprendo la strada al samadhi.   Quando la mente è in pace non insorge nessuna malattia, l’ignoranza della mente porta due tipi di malattia: malattia del corpo (vyadhi) e malattia della mente (adhi).  La malattia è lo sforzo del corpo di mantenersi sano e le malattie non sono ineluttabili.

L’invecchiamento del corpo e la morte sono dovute alla rigidità del corpo sulla base della generazione delle cellule e la mancanza di energia il corpo.Malattia allopatica curando i sintomi uccide i germi saprofiti e le difese naturali.  Da qui l’importanza delle asana e di un cibo satvico e energetico. Patanjal Yog Darshan dà una completa definizione di asan, l’asan è quella posizione che si può mantenere senza dolore (stabile e confortevole) e ti porta velocemente al successo delle tue pratiche. Le asan danno salute al corpo e aiutano nella meditazione.

Praticare il pranayam è accumulare (ayam) energia (pran). Il respiro è alla base della vita, l’inspirazione dell’ossigeno penetra negli alveoli dei polmoni, poi nel sangue, viene ceduta anidride carbonica che viene espulsa con l’espirazione, l’ossigeno aiuta la digestione e i processi vitali.  Con l’inspirazione si prende ossigeno e pran che va a mutare la parte energetica e viene immagazzinato nel corpo astrale, nad significa movimento del ciakar (vortice di energia). Le pratiche fisiche sono preliminari a quelle meditative.

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