martedì 25 giugno 2024

Frasi sull'Amicizia

In questo post riporto alcune frasi riguardanti l'amicizia, che mi hanno particolarmente colpito, estrapolate dei libri che ho letto.

"Oggi le relazioni si riducono a semplici connessioni, in un contesto in cui è possibile con pari facilità entrare e uscire, puri contatti senza impegno e responsabilità".  Fabio Guidi

Spesso manchiamo di coerenza nelle nostre relazioni, tanto che finiamo per sviluppare la sindrome "Molte relazioni, nessuna relazione". Avere molte relazioni può sembrare una grande apertura interpersonale, mentre in realtà è una fuga da una vera relazione.

 "Nessuno si interessa più degli altri senza un motivo, e alla fine siamo tutti soli".  Dal film "Toglimi un dubbio" di Carine Tardieu    -         Dal libro L'anomalie - Hervè Le Tellier  


Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per non fermarci e chiederci se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle. Tiziano Terzani

Le relazioni interpersonali sono un momento fondamentale della nostra esistenza. Nessun essere umano può vivere e restare senza amore, senza legami affettivi con gli altri e il mondo.  Essere presenti nelle relazioni è difficile, ma allo stesso tempo nutriente, sia per noi stessi che per gli altri.

Le relazioni sono un potente mezzo di purificazione mentale, e come dice Krishnamurti: "La relazione è un processo di auto-rivelazione, ci rivela a noi stessi".  Dobbiamo scegliere a chi dedicare la nostra attenzione e farlo in profondità.

L'amicizia e l'amore sono una risonanza positiva molto forte con qualcuno, senza attaccamento, nè altra cosa, sono semplicemente un sentimento della nostra umanità comune, e la constatazione di essere felice di stare con questa persona e di essere in relazione con questa persona. Ed è considerata l'emozione suprema perchè è accompagnata da stati mentali positivi che accompagnano come una costellazione questa risonanza positiva con gli altri da cui scaturisce il miglior stato dell'essere umano - Matthieu Ricard.

Spinoza illustrava due percorsi nello sviluppo dell'essere umano: - Il primo cammino consiste nell'andare verso se stessi, è la gioia della liberazione;  - Il secondo consiste ad andare verso gli altri ed essere in armonia con il mondo, e esprimere la gioia della comunione.
Il primo percorso consiste nel diventare pienamente se stessi, con un lavoro di introspezione si elimina ciò che ci è stato imposto dall'esterno e si cerca di sviluppare aspetti che sono stati soffocati. Questo processo di individuazione, come lo definisce Jung, comincia verso i 35 anni, quando abbiamo preso coscienza, confrontandoci con l'esperienza, della nostra vera natura e delle nostre aspirazioni reali. Importante è mantenere i legami con la comunità, la famiglia e avere dei valori. Spinoza direbbe: "osserva quello che ti porta della gioia e quello che ti rende triste".
È impossibile vivere nella gioia se siamo in permanenza dipendenti della critica o del giudizio degli altri.

"Essere capaci di trovare la propria gioia nella gioia dell'altro: ecco il segreto della felicità". - Georges Bernanos.  

Nell'etica a Nicomaque, Aristotele usa la parola philia per descrivere l'amore è l'amicizia. Philia è un amore profondo che unisce sia degli amici che delle coppie, il fondamento di tutte le relazioni umane autentiche: si sceglie una persona per condividere un progetto, o condivisione di scambi, di piaceri e di conoscenze. E' fondata sulla reciprocità, con una persona con la quale ci incoraggiamo mutualmente, ci aiutiamo reciprocamente a svilupparci, a essere pienamente noi stessi.
Philia comporta una dimensione senza la quale nessun amore può essere vero: la gioia di poter essere pienamente se stesso e di aiutare l'altro a essere, anche lui, pienamente se stesso. A volte c'è un amore incondizionato verso l'altro, a volte questo amore è condizionato (genitori che amano i figli se riescono negli studi, il partner che ama il compagno/a se mantiene una certa forma fisica, ecc).  

Aristotele parla di diversi gradi di amicizia, al più alto livello situa l'amicizia che unisce due persone uguali. In questo rapporto i due amici devono arricchirsi reciprocamente senza sfruttarsi. 

La vera amicizia è rara, la sua achimia è complessa e si base sulla simmetria e la complementarietà tra due persone. Spesso è difficile distinguere tra l'amore e l'amicizia. Si parla di amicizia in senso riduttivo o attenuato quando esistono delle affinità, degli interessi comuni, delle possibilità di aiuto reciproco e allora in questo caso, l'amicizia ha una vera funzione sociale.

Frase sull'amicizia: "Gli uomi sono egoisti ed individualisti. Gli amici dovrebbero essere sempre presenti, solidali, confidenti , altruisti, sempre disposti ad ascoltarci, degli angeli!  Tu credi negli angeli?!"

Comunicare l'un l'altro, anche se ci si conosce molto bene, è estremamente difficile. Ci si comprende quando ci si incontra al medesimo livello nel medesimo tempo.    

Non potremo mai stabilire con certezza fino a che punto i nostri rapporti con gli altri siano i risultati dei nostri sentimenti, del nostro amore, del nostro non-amore, del nostro rancore e fino a che punto sono condizionati dal rapporto di forze tra gli individui.   Milan Kundera

Fintanto che le persone sono giovani e la composizione musicale della loro vita è ancora alle prime battute, essi possono scriverla in comune e scambiarsi i temi, ma quando si incontrano in età più matura, la loro composizione musicale è più o meno completa, e ogni parola, ogni oggetto, significano qualcosa di diverso nella composizione di ciascuno. Milan Kundera

Quello che è pericoloso nei rapporti è l'usura e la malinconia della memoria, (dell'infanzia, del non vissuto, ecc.) che possono innestare la necessità di nuovi incontri e di relazioni particolari. Le relazioni particolari sono quelle che nascono quasi inavvertitamente in situazioni particolari, quasi senza intenzione, ma che si trasformano in una sorta di comunione necessaria e naturale, che seleziona e filtra i rapporti con il mondo esterno, che condivide pensieri e atteggiamenti, che sente una unicità della relazione, quasi un possesso. Queste relazioni particolari possono essere rapporti di amicizia, ma anche rapporti di amicizia/amore.

Quando un uomo sa più degli altri diventa solitario. Ma la solitudine non è necessariamente nemica dell’amicizia o dell’amore, poichè nessuno è più sensibile nelle relazioni, di un solitario. C. G. Jung

Se c'è pace nella tua mente, troverai pace con tutti. Se la tua mente è agitata, troverai agitazione ovunque. Quindi prima trova la pace interiore e vedrai questa pace interiore riflessa ovunque. Tu sei questa pace. La pace è come una sorgente che scaturisce dall'interno, non si può ottenerla dal mondo esteriore.

Alla fine quello che importa sono le persone a cui vogliamo bene. Si trova il senso della vita scegliendo dove e come trascorrere  il nostro tempo prezioso. "Quello che si ricorda, sono le persone di cui abbiamo toccato le vite e quelle che hanno cambiato la nostra". Maria Ressa.

Il monaco zen Thich Nhat Hanh ha inventato la meditazione dell'abbraccio "«Inspirando, so che questa persona cara è viva fra le mie braccia. Espirando, so che mi è tanto preziosa». Se respirate profondamente in questo modo, tenendo fra le braccia la persona a cui volete bene, l'energia della cura, dell'amore e della consapevolezza penetrerà in lei e la nutrirà e la farà rifiorire. 

L'amore di sè, è legittimo e necessario  per poter amare gli altri e essere amati da loro. Questo amore è la parte qualitativa della stima di sè basata sulle proprie capacità, potenzialità e risultati. Quando volete bene a qualcuno, non glielo direte mai abbastanza. Molti hanno il pudore a dire "Ti voglio bene", "Tengo a te", "Ti amo", come se svelassero qualcosa di troppo intimo di loro per essere espresso nella quotidianità.

lunedì 24 giugno 2024

Lo yoga, vittima della moda

L'alien yoga, l'HIIT yoga, lo yoga con capre... Non si contano più le declinazioni sempre più stravaganti di questa disciplina millenaria. Alcune associazioni di yoga sono arrivate a definire i praticanti come "clienti".       Se non ti sei iscritto a un corso di yoga a fine agosto, hai fallito nella vita. 

Anni dopo i primi apostoli californiani, l’entusiasmo per questa pratica sembra non volersi esaurire. Lezioni di prova, sessioni gratuite, a volte in luoghi insoliti... Lo yoga conta circa 2 milioni di seguaci in Francia, 36 milioni negli Stati Uniti, e ne attira sempre di più. Foto e video di apprendisti yogi al tramonto invadono (chi ha detto "inquinano"?) ogni estate i social network, mostrando posizioni degne dei migliori contorsionisti. Nell’edizione dell’11 agosto, Elle descrive "il boom dell’ego trip", il dilagare dei soggiorni yoga-disconnessione.

Si celebra in tutto il mondo il 21 giugno la Giornata Mondiale dello Yoga. Proclamata dalle Nazioni Unite su iniziativa del Primo Ministro indiano, Narendra Modi, l’evento ha avuto un successo immediato. Tuttavia, questa giornata, spesso sponsorizzata da marchi di abbigliamento e il cui scopo sembra essere quello di battere record di posture stile Guinness dei Primati, è in contraddizione con l’essenza stessa dello yoga, come lamentano i professionisti. Gli insegnanti guardano con sconcerto le innumerevoli declinazioni della loro disciplina, a volte assurde, che proliferano nelle palestre alla moda.

Bisogna dire che i commercianti di concetti yogici mostrano un’inesauribile inventiva. Citiamo lo yoga-tequila o la sua versione moderata, lo yoga-birra. Ma anche, ultima moda negli Stati Uniti, il goat yoga, ovvero come eseguire le posture circondati da... capre – e talvolta con l’animale sulla schiena, come descritto recentemente da alcune associazioni.  O ancora l’alien yoga, presentato nel quotidiano britannico The Times che consiste nell’aspirare l’addome per lasciare apparire solo un rigonfiamento, stile Ridley Scott. Grazia annunciava il "HIIT yoga", un’invenzione di un club parigino che mescola esercizi cardio e posizioni yoga. Potremmo continuare la lista.

"Lo yoga non è una terapia né una ginnastica, è una filosofia portatrice del senso della vita che permette, in un mondo in totale sconvolgimento, di andare all’essenziale", sottolinea Isabelle Morin-Larbey, presidente della Federazione Nazionale degli Insegnanti di Yoga (FNEY) che ha festeggiato i suoi 50 anni quest’anno.

L’origine dello yoga, parola sanscrita che significa "unire, collegare, congiungere", implica la persona intera riunificando corpo, mente e cuore. Nato migliaia di anni fa in India, questa disciplina designa "l’arresto delle fluttuazioni della mente". In pratica, le posizioni dello yoga (asana) e gli esercizi di respirazione (pranayama) permettono di rafforzare i punti di appoggio fisici e respiratori e di ritrovare un asse, con facilità e fermezza, senza alcun giudizio.

"Oggi, il benessere rappresenta tutto un mercato", osserva la psicanalista Christiane Berthelet Lorelle, autrice di diversi libri sull’argomento. "Dobbiamo quindi trasmettere e trasmettere ancora, riferirci ai testi antichi, continuare a lavorare affinché ogni persona abbia la possibilità di discernere ciò che è una pratica autentica, radicata nella sua etica, da un’altra, votata alla performance ginnica o all’estetizzazione." Agli antipodi di una disciplina express fondata sulla cultura del risultato. "Pazienza, lentezza, perseveranza, umiltà sono le qualità sviluppate sul tappeto", riassume Isabelle Morin-Larbey.

Benefici comprovati.  "Ridurre lo yoga a una tecnica, è riduttivo. Non basta imparare le posizioni. Non è una dimostrazione, è l’esatto opposto. Lo yoga assomiglia più a un approccio olistico, è una disciplina corporea, filosofica e spirituale, che propone di lasciarsi andare", spiega Christophe Pasteur, osteopata, che insegna anatomia presso la Scuola Francese di Yoga di Parigi, che dipende dalla FNEY.

"Si fa dello yoga una soluzione miracolosa per tutto, per dimagrire, mentre lo yoga è proprio il distacco dalle apparenze", sottolinea Patrick Delhumeau, direttore della Scuola Francese di Yoga dell’Ovest. I suoi benefici sulla salute sono provati da numerosi studi scientifici, sia per trattare la depressione, alleviare lo stress, migliorare la digestione, la salute cardiaca... "Fanno parte degli effetti secondari desiderabili dello yoga", descrive poeticamente Delhumeau. Gli studi che lo confermano si moltiplicano; se ne contano migliaia. La pratica è sempre più proposta negli istituti di cura.

Sintomo dei tempi, molti vedono anche nello yoga un aiuto contro la frammentazione del tempo, la corsa frenetica permanente, il sempre di più, il "tutto, subito". Lo yoga permette di prendersi il tempo per sé stessi.

Per l'insegnante e sceneggiatore Gilles Vernet, è "una disciplina che ridà respiro e flessibilità alla nostra esistenza". "È bene crearsi pause volontarie in un mondo che non ce le offre più", dice l’autore del documentario e libro "Tutto accelera" (Eyrolles, 264 pagine, 14,90 €) pubblicato a maggio. "Prendersi il proprio tempo dà spazio, ecco la lezione di questa pratica ancestrale", sottolinea la psicanalista Christiane Berthelet Lorelle.

Lo yoga può anche essere "un rifugio per ritrovare equilibrio", come per Marie, che ha conosciuto rotture affettive e professionali. Ha trovato nello yoga "un modo per respirare e riprendere fiducia in se stessa", senza mai fuggire. "Lo yoga permette di distaccarsi da certi comportamenti, in particolare consumistici", insiste Morin-Larbey. E di liberarsi dal superfluo, andando verso l’essenziale. Inutile caricarsi di una capra, anche se è flessibile.

Articolo di Pascale Santi pubblicato su Le Monde

Lo yoga modifica il cervello e migliora la salute mentale

Negli ultimi dieci anni, lo yoga è diventato di moda, come dimostra la moltiplicazione delle sue declinazioni, più o meno fantasiose, o ancora la creazione, nel 2015, di una "Giornata Internazionale dello Yoga".  

A questa disciplina vengono attribuiti numerosi benefici, e lavori scientifici hanno cercato di valutare i suoi effetti sulla salute, così come la sua capacità di migliorare la situazione di pazienti affetti da varie patologie, come lombalgia, cancro o problemi cardiaci. Le conseguenze della pratica dello yoga sono state studiate non solo nella popolazione generale, ma anche presso popolazioni specifiche: adolescenti, persone con disturbi mentali, ecc.    I risultati sembrano indicare che praticare yoga si traduce effettivamente in vari effetti positivi sulla salute fisica. Questa pratica permette in particolare di migliorare l’equilibrio, la flessibilità, nonché di rafforzare i muscoli e il cuore. Lo yoga potrebbe avere anche un effetto benefico sul sistema immunitario e presentare un interesse nella gestione del dolore.

Lo yoga migliora l'attività cerebrale. Lo yoga presenta la particolarità, rispetto ad altri tipi di attività fisica, di combinare sequenze di movimenti con esercizi di controllo della respirazione e di regolazione dell’attenzione. In una meta-analisi recente, ossia un’analisi statistica dei dati pubblicati nella letteratura scientifica (una "analisi delle analisi"), ricercatori cinesi hanno analizzato i risultati di 15 pubblicazioni scientifiche che hanno studiato gli effetti dello yoga e di pratiche appartenenti allo stesso tipo di attività fisica "mente-corpo" (tai-chi-chuan o taiji, qi gong, baduanjin, wuqinxi…). In questi vari lavori, i ricercatori avevano utilizzato principalmente la risonanza magnetica (RM) per osservare gli effetti dello yoga sul cervello.

L’analisi di tutti i risultati di questi diversi studi mostra diversi miglioramenti nei praticanti di queste attività mente-corpo, tra cui un aumento delle dimensioni di alcune regioni del cervello e della loro attività. Questi cambiamenti avvengono principalmente a livello della corteccia prefrontale, dell’ippocampo, del lobo temporale, dell’insula e della corteccia cingolata, strutture principalmente coinvolte nella regolazione emotiva, nella memoria e nel controllo di sé. I ricercatori hanno osservato anche una migliore connettività funzionale nei circuiti cerebrali di alto livello, come quello del controllo cognitivo (che regola l’attenzione, l’inibizione, la memoria di lavoro, ecc.) e quello della modalità predefinita (rete dei pensieri e delle emozioni di sé e degli altri). Un’altra meta-analisi ha messo in evidenza che i cambiamenti cerebrali osservati tramite RM potrebbero essere collegati a modifiche comportamentali (osservate durante valutazioni psicologiche dei praticanti di yoga tramite questionari, osservazioni o interviste). Come si ripercuotono questi cambiamenti cerebrali sulla loro vita quotidiana?

Lo yoga riduce lo stress. Una meta-analisi su 42 studi ha esaminato l’effetto della pratica dello yoga sullo stress. Lo stress è una risposta biopsicologica che si traduce principalmente in sintomi fisiologici, pensieri negativi e un rallentamento cognitivo. Lo yoga sembra contribuire alla riduzione dello stress diminuendo la quantità di cortisolo, principale ormone dello stress. Questi risultati devono essere contestualizzati e necessitano di studi più approfonditi con un numero maggiore di partecipanti e interventi di maggiore durata per giudicare l’effetto a lungo termine dello yoga sullo stress. Oltre a questo cambiamento ormonale, altri lavori indicano che lo yoga avrebbe un effetto sull’attività della corteccia frontale e della corteccia parietale del cervello. La corteccia frontale è associata al controllo di sé e delle emozioni, mentre la corteccia parietale è responsabile del trattamento e dell’integrazione delle informazioni sensoriali. Questo si spiegherebbe con il fatto che una sessione di yoga è punteggiata da momenti meditativi in cui i praticanti devono frequentemente concentrarsi sulla respirazione, su una parte specifica del corpo o su ciò che sentono in quel momento. Questi momenti di meditazione aiuterebbero a meglio regolare l’attività di queste regioni cerebrali, mentre l’attività associata alla carica mentale o allo stress sarebbe diminuita.

Lo yoga migliora i sintomi ansioso-depressivi. L’ansia è un sovraccarico delle capacità di regolazione emotiva che si manifesta con sintomi simili a quelli dello stress. Assomiglia a una preoccupazione diffusa, associata principalmente a difficoltà di concentrazione e di addormentamento. La depressione è invece un disturbo psichiatrico caratterizzato da un disordine delle emozioni associato a un sentimento di tristezza o disperazione persistente, nonché a una perdita di interesse e a un isolamento. Ansia e depressione sono associate a una modifica dell’attività dell’amigdala, struttura del cervello principalmente coinvolta nelle emozioni negative. Una meta-analisi su 27 studi condotti su bambini e adolescenti ha esaminato gli effetti dello yoga sui sintomi ansioso-depressivi. I partecipanti erano persone tipiche o persone con patologie varie (patologia ovarica, patologia cardiaca, disturbi digestivi, ecc.). Questa analisi ha rivelato che il 70% di questi lavori mostrava un miglioramento della salute mentale dei giovani a seguito della pratica dello yoga, e più precisamente dell’ansia, e questi risultati sono da collegare direttamente alla diminuzione dell’attività dell’amigdala riscontrata nei praticanti adulti. Questi effetti benefici sui sintomi ansioso-depressivi sono stati evidenziati anche negli adulti e nelle persone affette da un disturbo ansioso-depressivo. Gli studi in questo campo di ricerca sono ancora recenti, poco numerosi ed eterogenei nei loro protocolli. È quindi necessario essere cauti nell’interpretazione dei risultati. Inoltre, in caso di disturbo ansioso-depressivo, la pratica dello yoga non sostituisce una presa in carico medica e psicologica. Questi risultati suggeriscono tuttavia che lo yoga potrebbe non solo essere utilizzato come attività fisica, ma anche per migliorare la salute mentale.

Lo yoga migliora anche le prestazioni cognitive. La pratica dello yoga sembra avere un impatto anche sulle prestazioni cognitive. Una meta-analisi pubblicata nel 2020 e riguardante 13 articoli mostra che, a seguito di sessioni di yoga, adulti con o senza disturbi cognitivi presentavano miglioramenti nelle prestazioni di attenzione, memoria e inibizione. Questi miglioramenti potrebbero essere legati alle modifiche cerebrali osservate tramite imaging cerebrale, in particolare l’aumento della quantità di materia grigia nell’ippocampo, nel lobo temporale mediale, nella corteccia prefrontale, nell’insula e nella corteccia cingolata, regioni intimamente legate alle prestazioni cognitive. Inoltre, l’aumento dell’attività delle regioni frontali del cervello è duraturo. Gli autori di questi lavori raccomandano tuttavia di condurre studi più approfonditi, su campioni di maggiore dimensione e secondo protocolli standardizzati (trial randomizzati controllati), per migliorare la quantità e la qualità dei dati disponibili.

È importante notare che i miglioramenti osservati sembrano essere principalmente dovuti agli esercizi di meditazione che fanno parte delle sessioni di yoga. Durante le sessioni, l’uso di questi esercizi potrebbe avere un effetto sinergico essenziale. Ciò potrebbe significare che, per osservare gli effetti dello yoga sui sintomi ansioso-depressivi e sulle prestazioni cognitive, è necessario imparare a dirigere l’attenzione sul momento presente e sulle proprie emozioni. Inoltre, altri fattori come essere in gruppo durante le sessioni e avere interazioni positive potrebbero contribuire alla diminuzione dei sintomi ansioso-depressivi. 

Se desideri praticare lo yoga e constatarne gli effetti, ti resta da rispondere a una domanda: quale scegliere? Tra i numerosi tipi di yoga esistenti, sono frequentemente oggetto di studi l’Hatha yoga e il Kundalini yoga. Se dovessi sceglierne uno per iniziare, probabilmente sarebbe uno di questi... Non resta che trovare un corso vicino a te!

Articolo di Marc Toutain e Anne-Lise Marais pubblicato su The convesation 
https://theconversation.com

venerdì 21 giugno 2024

E' vero che lo yoga risveglierà quell'energia profonda chiamata kundalini? - J. Krishnamurti

Qualcuno chiese a J. Krishnamurti se lo yoga risvegliasse quell'energia prodonda chiamata kundalini, e qui trovate la sua risposta   https://www.youtube.com/watch?v=chPBmSzvStQ

Krishnamurti è considerato in tutto il mondo come uno dei più grandi pensatori e maestri religiosi di tutti i tempi. Egli non teorizzò nessuna filosofia o religione setta o nazione e non era schierato con nessuna scuola di pensiero politico o ideologico; sosteneva che proprio questi sono i fattori che dividono gli esseri umani portando conflitto e guerra. Egli ricordava continuamente che siamo tutti esseri umani e non indù, musulmani o cristiani, che non siamo diversi dal resto dell’umanità.  Raccomandava di camminare con leggerezza su questa terra, senza distruggere noi stessi e l’ambiente; comunicava a tutti un profondo
senso di rispetto per la natura e tutto il creato.  https://www.krishnamurti.it/jiddu-krishnamurti/

Celebrazione della Giornata dello Yoga 2024 - FAO Staff Coop

 

 ----  Per chi volessere vedere la mia presentazione potete accedere al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=1yMqhT1yMg0

12:00 – Opening (presentation by Ms. Radha Gupta, positive thinking teacher) 

12:05 - "The thousand faces of meditation. Meditation in Yoga'' - Lecture by Mr. Cesare Maramici, Hatha Yoga teacher. 

12:25 – ''Vinyasa Yoga Flow For Peace" - Session by teacher Janine Claudia Nizza 

12:45 – Viniyoga Session by teacher Patrizia Labella 

13:05 – Taiji Quan and Qigong Session by teacher Paola Wu Min Yi and her group 

13:25 – ‘’Raja Yoga for Inner Stability’’ - session by teacher Radha Gupta of the Positive Thinking group 

13:45 – Closing (by Janine Claudia Nizza, Vinyasa Yoga Flow teacher) 

Kindly confirm your participation by emailing fao-staff-coop@fao.org

giovedì 30 maggio 2024

Lezioni di yoga alla Biblioteca Laurentina dal 18 maggio al 26 giugno

Yoga tradizionale alla Biblioteca Laurentina          

 Lezioni di yoga.    Continuano dal 18 maggio al 26 giugno le lezioni aperte di yoga tradizionale che saranno condotte da Cesare Maramici e Susanna Chisari, consistenti nell'effettuare questa pratica con semplici posizioni, esercizi di respirazione e rilassamento finale. 
Ogni mercoledì alle ore 17:40
Ogni sabato alle ore 10:00
 
Le lezioni si svolgeranno negli spazi del Parco della Biblioteca e sono aperte a tutti.  Si consiglia di portare con sé un tappetino.

https://www.bibliotechediroma.it/opac/news/yoga-tradizionale/34288

Hermès Garanger - Lama a 19 anni - e poi?

Hermès Garanger nata nel gennaio 1973 è un lama buddista francese e produttore televisivo.  

Hermès Garanger è nata a Samye Ling, il monastero e centro tibetano fondato nel 1967 in Scozia dove i suoi genitori Didier Garanger e Chriss Gallot hanno vissuto per due anni.

I suoi genitori Chriss Gallot, produttrice dei programmi Sagesses bouddhistes su France 2, e Didier Garanger scelsero di stabilirsi in Borgogna, dove acquistarono un castello e un terreno per costruire il monastero tibetano Kagyu-Ling (attualmente si chiama Paldenshangpa).

All'età di 2 anni, Hermès ha ricevuto la benedizione del 16° karmapa, suo fratello Tcheupel Garanger è nato nel centro buddista il 2 novembre 1975.
All'età di 15 anni e mezzo ha iniziato il tradizionale ritiro di tre anni, tre mesi e tre giorni, a partire dal 10 novembre 1988 presso il Kagyu Ling, da cui si è diplomata come Lama all'età di 19 anni. Meditando 14 ore al giorno, è diventata così il più giovane Lama occidentale al mondo. Come lei stessa dice: Questa esperienza, isolata dal mondo e da tutte le sue distrazioni, è stata la più lunga, intensa e potente della sua vita.  

Così, per gettare un ponte tra la meditazione e le neuroscienze, per collegare la mente al cervello, per unirne le potenzialità, ha completato gli studi di specializzazione in neuroscienze presso l'Istituto di Neuroscienze Applicate, con l'obiettivo di combinare la scienza della mente con quella del cervello.

Nel gennaio 2018, con 30.000 ore di meditazione all'attivo, ha partecipato agli studi del Centro di ricerca sulle neuroscienze INSERM di Lione, diretto da Antoine Lutz, sugli effetti della meditazione sul cervello umano.  Si è sottoposta per 6 giorni a risonanze magnetiche, encefalografie, test, osservazioni e studi sulla sofferenza fisica ed emotiva, nonché sulla compassione e sull'empatia. Antoine Lutz e le sue équipe di neuroscienziati stanno cercando di dimostrare i benefici che la meditazione potrebbe avere sul cervello degli “esperti di meditazione”.

È produttrice o coordinatrice di vari programmi televisivi, come Les Molières, Roland Garros, Catherine et Liliane... di documentari su buddhismo e sport estremi e regista di film per la televisione come: Hymne à la beauté su Matthieu Ricard !  

Ha una bambina e da quando è mamma, è diventata Mezzo lama e mezza mamma, un piccolo mix di “LaMaman”.         Sito:   https://www.hermes-garanger.com/lama

Biblioteca digitale mondiale su Internet - UNESCO

L'UNESCO con il suo direttore generale  Audrey Azoulay,  ha avuto la grande idea di dare accesso gratuito alla biblioteca digitale mondiale su Internet. Un bellissimo regalo a tutta l'umanità!

Ecco il link per la Francia: https://www.wdl.org/fr  Raccoglie mappe, testi, fotografie, registrazioni e film di tutti i tempi.
    - La FNAC ha messo una selezione di 500 libri gratis da scaricare, link:
     https://livre.fnac.com/n309183/Tous-les-Ebooks-gratuits
    - L'Opera Nazionale di Parigi sta caricando gratuitamente i suoi spettacoli su https://lnkd.in/gwdGY8n
    - La Metropolitan Opera di New York trasmetterà gratuitamente i suoi spettacoli
     https://bit.ly/2w2QXbP
    - La Cinémathèque Française offre le sue 800 masterclass, saggi e videolezioni, 500 articoli sulle sue collezioni e programmazioni     https://lnkd.in/ghCcNKn
    - Il Forum Immagine offre di visionare i suoi incontri      https://lnkd.in/gFbzp5q
    - Centre Pompidou offre Podcast vari,  vedi:  https://lnkd.in/gGifD3r
    - Musei: 10 musei online da visitare dal divano   https://lnkd.in/gV_S_Gq
    -1150 film sono disponibili sul sito:  https://lnkd.in/gspcqCm

Link utili:  

  • Biblioteca mondiale UNESCO, sito: https://www.wdl.org/fr  
  • Media francesi, sito: https://www.institutfrancais.it/italie/media-francesi
  • TV5 Monde Plus, Piattaforma francophone gratuita con film, vedi sito: https://www.tv5mondeplus.com/fr

L'intelligenza artificiale - le 5 piattaforme pù conosciute

Da novembre 2022, data di rilascio della prima build di Chat GPT, sono comparse online centinaia di IA. Tutte diverse tra loro, ognuna con una funzione diversa. Alcune sono in grado di creare immagini, altre di creare presentazioni di lavoro, altre ancora imitano la voce delle celebrità. Insomma, grazie alla nostra creatività possiamo ottenere ciò che vogliamo in pochi minuti. Noi studenti eravamo abituati ad impegnarci in lunghe ricerche su Google, digitavamo l’argomento e poi bisognava consultare diversi siti internet, senza avere la certezza di aver centrato l’argomento richiesto dal prof di turno e perdendo un sacco di ore. Adesso invece ci basta aprire una IA, inserire una richiesta e questa ci scrive un piccolo brano con tutte le informazioni più importanti.

Merito del machine learning, l’architettura alla base di ogni singola intelligenza artificiale. Questa pratica non è altro che la creazione di un algoritmo di apprendimento: le IA, infatti, acquisiscono setacciando il web e distinguendo tra dati corretti e dati sbagliati. Quelli giusti vengono poi salvati in grandissime memorie, mentre gli altri vengono scartati. Gli algoritmi vengono testati dagli sviluppatori e corretti, se necessario, prima di essere lanciati sul web. A quel punto la nostra IA comincerà a leggere siti internet, articoli, a memorizzare foto, ecc.    Il problema però del machine learning sta nel controllo da parte dell’uomo: se è un programma controllato, difficilmente saranno salavate informazioni scorrette, mentre se non è controllato si può rischiare che vengano memorizzati dati scorretti o anche solo incompleti.  

 

I cinque tool gratuiti più affidabili consigliati dagli studenti per avere informazioni (il più possibile) corrette:

  1. WRITER. Ti serve scrivere un breve saggio, un articolo oppure semplicemente un testo? Writer è la soluzione. Si tratta di un’intelligenza artificiale in grado di scrivere ottimi elaborati, sia in italiano sia in inglese, dotata di un’interfaccia semplice e intuitiva. Non richiede perciò grandi abilità col computer ed è alla portata di tutti. Writer è gratuita ma per un periodo limitato di 14 giorni dal primo accesso o dalla registrazione. Per ovviare a questo limite basta utilizzare un indirizzo e-mail diverso che non abbia mai effettuato un acceso prima.
  2. TOME. Quante volte nella vita ci capita di dover creare una presentazione per lavoro, per la scuola o semplicemente per un progetto che dobbiamo esporre a un pubblico? A Tome bastano pochissime istruzioni per creare una presentazione di tutto rispetto.
  3. Deep AI. La Deep AI è il programma preferito dalle menti fantasiose, che hanno idee in testa ma non sanno come rappresentarle. Deep AI è un’intelligenza artificiale per immagini, generate in diversi stili che variano dall’arte contemporanea, alla natura morta a stili futuristici o fantascientifici e con un’ottima qualità grafica.
  4. Chat GPT. Si tratta della prima vera IA che è stata resa accessibile al pubblico ed è la più tecnica di tutte. Chat CPT è amata dai programmatori come noi, perché con l’inserimento di poche parole è in grado di fornire pezzi di codice funzionanti e anche ben ottimizzati, spiegando pure come ha “ragionato” e dunque perché è efficace.
  5. Microsoft Bing/Copilot.  Copilot è l’intelligenza artificiale di Microsoft, fra tutte la più completa ma non eccelle in nulla. Nonostante la premessa, basta avere un account Microsoft per ottenerla. Inoltre, essendo di Microsoft, è sempre aggiornata e migliorata costantemente. Ha molte funzionalità, è molto intuitiva e semplice, dunque alla portata di tutti.

Per ciascuna di queste IA è possibile sottoscrivere un abbonamento che fornisce funzioni extra. Superati i pregiudizi e raggiunta la consapevolezza che non può sostituire l’essere umano, IA è un aiuto straordinario, soprattutto in termini di ottimizzazione dei tempi.

La folle saggezza di Nasreddin - Matthieu Ricard, Ilios Kotsou

Nel XIII secolo, il leggendario Nasreddin rivolge il suo sguardo saggio (o forse folle) sul nostro comportamento e sulle nostre imperfezioni. Nascono così queste storie che, da allora, hanno viaggiato nel mondo e nel tempo, dalla Turchia alla Mongolia, passando per l’India e l’Iran.

Attraverso le vicende di Nasreddin, Matthieu Ricard e Ilios Kotsou ci guidano in queste pagine, del libro La folle saggezza di Nasreddin, lungo un cammino che porta alla libertà interiore rispondendo ai grandi interrogativi della vita: come cambiare prospettiva? Come liberarci dalle costruzioni mentali? Come essere autentici? Come agire nel migliore dei modi?

«Le storie» affermano gli autori «hanno il potere di risvegliare la saggezza in ognuno di noi. Abbiamo più che mai bisogno di questa saggezza. Non di una saggezza dogmatica o arida, ma di una saggezza vivace, impertinente, liberatoria, capace di aprirci gli occhi sulle illusioni che ci circondano. Benché possa sembrare eccentrica e fuori dagli schemi, la saggezza di Nasreddin non è per questo meno autentica: ci riporta alla realtà, ci restituisce l’armonia con la vita. Ci invita a non prenderci troppo sul serio e a liberarci dai preconcetti. In fondo su questa Terra non siamo forse tutti visitatori, e pure per un tempo limitato?»

 Nasreddin Khoja secondo la cultura turca sarebbe vissuto intorno al XIII  e molti Paesi e popolazioni del Vicino Oriente, del Medio Oriente e dell'Asia centrale ne rivendicano la "paternità". Il suo nome è declinato in maniera differente a seconda della nazionalità ed è spesso preceduto o seguito da titoli onorifici come "Khoja", "mullā" o "Effendi". 

Gli autori:

  • Matthieu Ricard è uno dei monaci buddhisti più conosciuto al mondo, vedi sito: https://www.matthieuricard.org/en/
  • Ilios Kotsou è fondatore di Emergences, organizzazione che propone seminari, conferenze, programi di meditazione per apprendere a conoscersi meglio, prendersi cura di sè e dell'ambiente;     vedi sito:    https://www.emergences.org/

Potete trovare le storie di Nasreddin in Pdf scritto da Gianfranco Bertagni; vedi: http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/misticaislamica/mulla.pdf

Gianfranco Bertagni è docente di Storia delle Religioni dell'Università di Bologna e professore di Filosofia delle Religioni e Fenomenologia del Sacro presso l'IFST di Modena Il sito di Gianfranco Bertagni è http://www.gianfrancobertagni.it/

martedì 28 maggio 2024

Sneha Revanur si batte per una Intelligenza artificiale sicura e equa

Shena Revanur ha 19 anni e già è a capo dell'organizzazione Encode Justice, il più grande movimento giovanile (composto da migliaia di giovani di 30 Paesi del mondo)  che si batte per una Intelligenza Artificiale sicura e equa.  Studentessa all'università di Stanford, è riuscita a imporre la voce degli zoomers, la generazione nata tra il 1997 e il 2012, nelle discussioni sulla IA, e risulta essere una delle personalità più influenti in questo campo; fa parte di Viva Tech al fianco di Elon Musk. L'esplosione delle intelligenze artificiali alla fine del 20222 con il lancio di ChatGpt ha portato alla luce il rischio e la deriva dell'I.A.

Shena Revanur, nata nella Silicon Valley in California da genitori che lavorano nel campo delle nuove tecnologie, ha preso presto coscienza dell'impatto della I.A: sulle nostre vite e si è battuta sin da adolescente in questo campo, e dei giornalisti la hanno definita la "Greta Thumber dell'I.A.", due adolescenti, due leader donna di movimenti giovanili che si battono per un futuro migliore (Greta Thumberg è la leader di Friday for Future, il movimento che si batte contro il riscaldamento climatico).

Sneha sottolinea che ai ritmi folli in cui si sviluppano algoritmi sempre più sofisticati, non segue nessun intervento legislativo. Le persone hanno una grande fiducia in questi sistemi che molte volte producono risultati errati. La paura è anche che questi sistemi possano nel futuro aiutare a manipolare l'opinione pubblica in vista delle elezioni legislative, sostituire i lavoratori in molti campi,  e possano aiutare anche i terroristi ad utilizzare armi biologiche o a programmare attacchi contro i sistemi di sicurezza informatici. Per Shena " La tecnologia può aiutarci ad accellerare la transizione energetica, ma come tutte le cose, ci sono dei rischi e dei vantaggi". "Essendo giovane sono ottimista e credo in un mondo in cui saremo capaci di proteggere l'umanità e nello stesso tempo far progredire l'innovazione".

Encode Justice ha lanciato nell'aprile 2024 la piattaforma A.I. 2030 che propone 22 raccomandazioni politiche ai dirigenti mondiali per rendere sicuro il futuro tecnologico.  Vedi:  https://www.ai2030.org/   

giovedì 23 maggio 2024

Rencontres altruistes a Parigi

Sabato 25 e domenica 26 maggio 2024 si svolgerà a Parigi la terza edizione dei Rencontres Altruistes organizzata dall'associazione Karuna Shechen fondata da Matthieu Ricard, presso la Fondazione GoodPlanet (Bois de Boulogne). 

Un fine settimana dedicato alla riflessione, all'ispirazione e all'azione altruistica, che riunisce persone impegnate a costruire un mondo più unito e pacifico. 

Dal locale al globale: un weekend per coltivare l'impegno altruistico a ogni livello. 

 In programma: tavole rotonde, meditazioni e workshop, condotti da esperti e agenti di cambiamento.

Tra i relatori ci saranno:

 


 La joie de se tourner vers les autres 

Christophe André et Matthieu Ricard ont dialogué sur le double bienfait de l'altruisme à la fois pour les autres mais aussi pour nous-mêmes.

 
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 L'altruisme au travail 

Une discussion sur les différentes dimensions du sens au travail, cherchant à trouver l’équilibre entre nos aspirations, notre bien-être et notre contribution au bien commun avec Inès Vanderschelden, Fabien Secherre et Ludovic de Gromard.

 
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 Imaginons une société altruiste 

Une discussion stimulante sur la façon dont nous pouvons contribuer à créer un monde plus compatissant et solidaire pour les générations à venir avec Matthieu Ricard, Ilios Kotsou et Magali Payen.

 
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Rencontres Altruistes

(Re)vivre le week-end en vidéo

 

Samedi 25 et dimanche 26 mai, nous avons eu le plaisir d'organiser la troisième édition des Rencontres Altruistes à la Fondation GoodPlanet. Ce week-end, dédié à la réflexion, à l’inspiration et à l’action altruiste, a été un véritable succès.

 

Nous vous proposons de revivre quelques moments forts : un échange inédit entre Matthieu Ricard et Christophe André, une discussion sur la place de l'altruisme au travail et une table-ronde pour imaginer les contours d'une société altruiste.

 
Visionner les tables-rondes
 

Lo yoga cura il corpo e rilassa la mente

La pratica dello yoga ci permette di portare alla superficie le nostre qualità positive innate come benevolenza, compassione, altruismo, tolleranza, atteggiamento non giudicante e pace e utilizzarle nelle nostre relazioni quotidiane. Diventare un miglior essere umano è un obiettivo molto ambizioso ma non è il vero scopo dello yoga.  Lo scopo principale dello yoga è il conseguimento della trasformazione della coscienza, è un cammino verso elevati stati di consapevolezza e coscienza. Lo Yoga è una forma di unione tra se stessi e l'universo. Una forma di presenza assoluta. 

È l'unione dei vari piani dell'esistenza: un'armonia di corpo, mente e respiro e energia. E' l'abbandonarsi al Tutto, al Divino (Ishvara pranidhana), il sentire di far parte di qualcosa di più grande. È soprattutto un percorso psico-fisico ed energetico, di allineamento, espressione ed espansione del corpo, dell'anima e della mente attraverso l'unione di movimento, respiro e silenzio.   

Questo cammino include la pratica di posizioni fisiche (asana), respirazioni (pranayama), meditazioni, comportamenti etici che includono il rispetto per ogni forma di vita e un’alimentazione sana e rispettosa della natura. Il benessere psico-fisico è un semplice effetto collaterale, la mera conseguenza di trattare il corpo come un dono sacro (nello yoga il corpo è il tempio su cui costruire il percorso).

Lo Yoga è una disciplina che cura il corpo e rilassa la mente; con la pratica regolare e costante sentiamo affiorare in noi benessere, calma e lucidità mentale. Si sviluppa un atteggiamento di maggiore responsabilità e equanimità, per affrontare al meglio le prove e le sfide della vita quotidiana.   E' un’educazione dolce all’ascolto profondo di sé. Ciò vuol dire allenarsi a tirare fuori la potenzialità positiva della mente, mettendola in condizione di fare il miglior lavoro possibile per raggiungere il benessere psicofisico, utilizzando gli strumenti che si hanno a disposizione nelle circostanze attuali, qui e ora.
Lavorando sul piano psico-emozionale, il praticante di Yoga riesce a definire meglio il proprio cammino esistenziale.   

Lo Yoga investe il corpo e la mente  in senso pratico, al fine di rendere la mente duttile attraverso l’addestramento fisico, e viceversa. 

La pratica dello yoga è caratterizzata da una serie di tecniche corporee statiche e dinamiche: posture fisse, respirazione, meditazione, ripetizione di mantra, tecniche di purificazione. Permette di conseguire efficaci benefici a livello fisico sciogliendo le tensioni, tonificando la muscolatura, curando la salute delle articolazioni e degli organi interni, migliorando la circolazione, la postura, la capacità polmonare e rafforzando il sistema immunitario. Inoltre, con l’assiduità e la costanza di una pratica regolare, lo Yoga estende i suoi benefici oltre il corpo fisico: permette di concentrare la mente e di rilassarla, riducendo notevolmente lo stress.
Le posizioni dello Yoga (in sanscrito: asana), concepite per aumentare la flessibilità del corpo e il tono muscolare, attivano il sistema cardio-circolatorio, tonificano il sistema nervoso e favoriscono conseguentemente il controllo delle proprie emozioni e la concentrazione. L’esecuzione di asana si accompagna a un senso di benessere e di stabilità fisica e mentale, porta  ad una maggiore consapevolezza dei processi fisici e psichici.
Le numerose tecniche di respirazione (pranayama) ci aiutano a contrastare l’eccesso di stress, ridurre i disturbi del sonno, aumentare la facoltà di controllo e gestione della sfera psico-emotiva.
Allo scopo di calmare l’iperattività e la dispersione della mente vengono insegnati metodi di rilassamento psico-fisico e, in seguito, specifiche tecniche di concentrazione e meditazione.
Con la pratica costante e regolare, la meditazione attiva la sfera intuitiva e aumenta la creatività personale e  quindi si rivelano le grandi potenzialità latenti in ognuno di noi.

Benché il suo scopo originario non sia il miglioramento dello stato di salute ma la realizzazione spirituale, il benessere fisico che deriva dalla pratica dello Yoga non è secondario, al punto che il suo valore terapeutico oggi è riconosciuto e attestato.   Lo Yoga può essere praticato da tutti senza difficoltà, così, si ricorre allo Yoga per curare le patologie più diverse, rendendolo di fatto praticato in tutto il pianeta e generando una miriade di pratiche particolari, tra gli altri, la ginnastica dolce, lo stretching e il Pilates.
"Se si pratica lo yoga con costanza nel tempo, ne risulta di solito una maggiore ampiezza di movimento di molte articolazioni, un’accresciuta libertà di movimento del corpo tutto e anche più forza e più equilibrio nel compiere i movimenti stessi". (Jon Kabat-Zinn).

Questo cammino è caratterizzato da una disciplina articolata attorno a quattro livelli di interiorizzazione:

  • il livello somatico, che ha come obiettivo la purificazione del corpo,
  • il livello etico, volto alla purificazione e stabilizzazione della mente,
  • il livello “psicologico”, che comporta un attacco alla mente empirica, che deve essere trascesa,
  • il livello metafisico, cioè la realizzazione trascendentale del Sé.

Questi livelli ruotano attorno a:

  • alcune prassi fisiche e respiratorie (asana e pranayama),
  • prescrizioni etiche (yama, che comprende la non violenza, l’onestà, l’assenza di desiderio, la purezza del cuore e la non passività),
  • osservanze morali (niyama, che comprendono purezza, appagamento, ardore per la pratica, studio e conoscenza di sé, abbandono alla trascendenza),
  • abilità psicologiche e introspettive (pratyahara),
  • vari livelli di concentrazione meditativa: dharana, dhyana e samadhi, il raccoglimento profondo che implica quiescenza e capacità di vedere la verità dell’esistenza.

Lo Yoga promuove il benessere generale del praticante e agevola il processo riabilitativo dalle malattie e da eventi fisici traumatici, se si pratica con costanza e tenacia. Lo Yoga è una medicina lenta e il cambiamento avviene un poco alla volta, essendo concepito come un percorso per gradi sin dall’origine. Attraverso una pratica costante la trasformazione psicofisica comincia a manifestarsi: si respira meglio, il corpo è più armonico, si affronta meglio la fatica, la mente beneficia di un profondo rilassamento. 

Sulla sponda di un torrente, seduti per il tempo necessario, si può osservare l’acqua che leviga le rocce. Allo stesso modo, con pazienza e per il tempo che ci occorre e modulando lo Yoga nello sforzo possibile per ciascuno di noi, la disciplina cambia la vita esteriore e interiore, levigandone le asprezze come l’acqua sulla pietra.

venerdì 10 maggio 2024

Liberarsi del superfluo

Liberarsi del superfluo è utile per semplificare la routine ed avere più tempo per noi stessi. Applicare un approccio minimalista a tutti gli aspetti del quotidiano è la soluzione definitiva per liberare la mente e avere una vita più tranquilla.
Il minimalismo psicologico si riferisce alla tendenza a semplificare il nostro stile di vita. Dal punto di vista emotivo, si tratta di cercare di affrontare i sentimenti così come sono. A livello cognitivo si tratta di tenere i pensieri concentrati sul presente.


I protagonisti del documentario di Netflix, Minimalismo. Il meno è ora, sono Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, una coppia di amici che ha creato il blog The Minimalists che è il portabandiera dello stile di vita “semplificato”. Nel documentario i due protagonisti espongono il “gioco dei 30 giorni minimalisti”, una pratica apparentemente semplice: nel primo di questi 30 giorni ci si sbarazza di una cosa, nel secondo di due, nel terzo di tre e così via, fino a raggiungere il 30° giorno. Con il passare dei giorni la sfida diventa sempre più difficile e impegnativa. Il loro consiglio è quello di condividere la sfida con un amico o un familiare e agire sempre alla stessa ora e prima di mezzanotte.

I due amici hanno cominciato con una variante "soft" della sfida, che è consistita nello sbarazzarsi di una cosa al giorno. In otto mesi, si sono liberati di oltre il 90% delle cose che possedevano, finendo per conservare solo quelle che avevano una reale funzione.

Nel documentario vengono riportati alcuni dati statistici, come il fatto che in una casa americana si accumulano in media 300mila oggetti o che, sempre negli Stati Uniti, si spende ogni anno più denaro per l'acquisto di scarpe, gioielli e vestiti di quanto ne venga investito nell'istruzione superiore. Il paradosso consiste nel fatto che si tratta perlopiù di oggetti assolutamente inutili.

«Il minimalismo ci porta ad avere poche cose e a goderne, perché sono effettivamente necessarie», dice lo psicologo José Elias. «Al contrario, essere circondati da tante cose costituisce unicamente una fonte di preoccupazione, dato che la loro gestione – si tratti anche solo di tenerle pulite – ci sottrae tempo che potremmo dedicare a noi stessi, anche senza fare nulla».
Semplificato la vita e limitando gli acquisti  si guadagna tempo per le relazioni, gli interessi personali, la creatività, le finanze... Sbarazzandosi di tante cose e tanti problemi si riesce anche a dedicarsi di più agli altri. Dopo aver fatto pulizia in casa e alleggerito il guardaroba, si prova un senso di sollievo mentale. Inoltre, questo esercizio porta a riflettere sul reale valore delle cose che possediamo e a dedicare più tempo al benessere emotivo, che tendiamo a ignorare a beneficio delle preoccupazioni materiali.

“Più si ha, più si vorrebbe” può anche essere un detto popolare, ma la verità è che il nostro cervello funziona esattamente così. «Quando otteniamo tutto ciò che desideriamo, ci rendiamo conto di esserci sbagliati nel ritenere che questo ci avrebbe reso felici, perché il cervello normalizza la nuova situazione», dice T.K. Coleman, direttore della Foundation for Economic Education, durante un intervento all'interno del documentario. «In breve tempo, ci ritroviamo a pensare: “D'accordo, ho ottenuto quello che volevo, ma adesso voglio qualcos'altro". Ed ecco che quello che prima era il vertice dei nostri desideri diventa solo un altro gradino di un'infinita scala aspirazionale». 

Nel documentario di Netflix, Minimalismo. Il meno è ora, viene presentata la “regola dei 30 giorni”.   

giovedì 9 maggio 2024

Il sito Buddhism Today

Il sito Buddhism Today cerca di mostrare come l'insegnamento buddhista (il dharma) integri il miglior pensiero contemporaneo. Sul sito si trovano interventi di lama e di praticanti buddisti,  ma anche gli scritti di scienziati, psicologi, artisti e altri pensatori critici e creativi.

Buddhism Today è anche una pubblicazione che si propone di fornire informazioni sul Buddhismo tibetano della scuola Karma Kagyu. Questa tradizione autentica e viva è stata trasmessa da maestro a studente, attraverso i secoli, per oltre 2.500 anni.

Vedi:   https://buddhism-today.org/

venerdì 3 maggio 2024

Tipi di meditazione

La meditazione come pratica spirituale è una pratica millenaria, di origini induista - buddhista, cristiana, mussulmana, ebraica. Prima era praticata in ambienti segreti come monasteri, poi a partire dagli anni 60,  la meditazione trascendentale ha cominciato a diffondersi presso il largo pubblico, praticata anche dai Beatles presso l'ashram indiano di Maharishi Mahesh Yogi.


Nel 1975, Thich Nhat Hanh pubblica il libro Il miracolo della presenza mentale. Come ebbe a dire Jon Kabat-Zinn (biologo e scrittore statunitense, professore emerito di medicina, e appassionato di yoga, zen e pratiche meditative), è stato “il primo libro che abbia portato all’attenzione di un ampio pubblico di lettori l’argomento della consapevolezza. Ha aperto nuovi orizzonti nella scena della meditazione della fine degli anni Settanta e dei primi anni Ottanta, portando la pratica fuori dalla sala di meditazione e mostrando in che modo la consapevolezza potesse trovare applicazione nella vita di tutti i giorni”.

Alla fine degli anni '90 Jon-Kabat-Zinn,  facendo riferimento alla meditazione di consapevolezza di Thich Nhat Hanh, introduce un modo di meditare che poteva essere praticato senza convertirsi, senza fare una cerimonia di iniziazione o diventare discepolo di un guru.  Il programma MBSR creato e messo a punto da Jon Kabat-Zinn ha lo scopo di aiutare le persone a ridurre il dolore e lo stress attraverso un percorso strutturato, in cui si uniscono la tecnica mindfulness ad aspetti scientifici e psicoeducativi. Lo stesso ha fatto il psichiatra Christophe André in Francia.

La pratica meditativa continua e intensa trasforma il nostro corpo e la nostra mente, questo è stato dimostrato dagli esperimenti condotti da Matthieu Ricard (un monaco buddhista e grande meditante) e Richard Davidson, uno dei massimi specialisti nelle neuroscienze. Insieme hanno sperimentato e documentato come cambia la struttura del cervello quando siamo in meditazione e in contemplazione. 

 La meditazione regolare modifica la neuroplasticità del cervello, alcune parti del cervello aumentano di volume, si attivano, si restringono, come ad esempio l'amigdala. E' stato scientificamente provato anche l’effetto positivo della meditazione sui telomeri, che sono tappi di protezione alle estremità dei cromosomi che diventano più brevi ad ogni divisione cellulare.

Definizione di meditazione.  

Per i buddhisti:  La parola sanscrita per meditazione, “bhavana”, significa “coltivare” e la parola tibetana “gom” significa “familiarizzare”. Così, in un certo senso, la meditazione si riferisce all’allenamento della mente, coltivando qualità salutari, come la presenza attenta e l’amore altruistico, e in un altro modo si riferisce al diventare più familiare con il funzionamento della nostra mente e, infine, con la vera natura della mente, che è sia consapevole che priva di esistenza intrinseca. Si possono anche distinguere due tipi principali di meditazione: analitica e contemplativa. La prima si usa per esempio quando si de-costruisce la nozione di un “sé” indipendente, unitario e duraturo o quando si medita sull’impermanenza e l’interdipendenza di tutti i fenomeni (interessere di Thay) ; la seconda è quella di riposare nella natura ultima della mente, nell’unione di apparenza e vuoto.
Gli insegnamenti buddhisti e la meditazione buddhista hanno come obiettivo di dimostrare l'impermanenza, il non sé (o l’inconsistenza del sè) e arrivare al nirvana (eliminazione della sofferenza o dukkha). Qualsiasi insegnamento che non rechi questi tre sigilli non può essere considerato un insegnamento buddhista. Nulla ha un'esistenza separata o un sé separato. Ogni cosa deve interagire con tutte le altre.

Nirvana significa estinzione, soprattutto estinzione delle idee - le idee di nascita e morte, esistenza e non esistenza, andare e venire, sé e altro, uno e molti. Tutte queste idee ci fanno soffrire. La meditazione buddhista, (vedi Thich Nhat Hanh) è comunque sempre socialmente impegnata, cerca di ridurre la sofferenza e le diseguaglianze nella società.

Nel buddhismo ci sono due tappe: quella del rilassamento o calma mentale (samatha), attraverso la quale si può accedere ad uno stato di visione profonda (vipassanā),  per entrare così in contatto con la vera realtà, senza mediazioni, e dunque comprenderla e accettarla per quello che è. Entrambe si basano sull’attenzione e sul controllo del respiro. All’inizio la mente osserva la respirazione o i movimenti del corpo, poi  diviene un tutt’uno con questi.

Per la Mindfulness:   La meditazione non è pensare con gli occhi chiusi o schiarirsi le idee. La meditazione è un allenamento per coltivare una visione calma e lucida del mondo e di se stessi. È un allenamento della mente per andare verso questo. La meditazione mindfulness segue un percorso che passa attraverso il momento presente: ci centriamo sulla nostra esperienza del momento, che osserviamo con distacco (respiro, corpo, suoni, pensieri); poi, da questo punto di ancoraggio nel presente e nella realtà, osserviamo il funzionamento della nostra mente, del nostro corpo e la nostra connessione con il mondo.   La mindfulness viene utilizzata negli ospedali per affrontare lo stress, la depressione, per affrontare meglio il dolore. Uno degli obiettivi della Mindfulness è riuscire a stare meglio con se stessi.

I tre punti che spiegano il successo della meditazione di piena coscienza (o mindfulness) sono:   le tecniche sono state laicizzate, (propongono un modo diverso di quello di essere in un monastero, con la relativa visione del mondo filosofica o religiosa);  le tecniche sono state semplificate e codificate, (eliminati gli aspetti esoterici, iniziazione, ecc,);  sono state validate dalla ricerca scientifica con l'obiettivo di integrarle nella nostra società Occidentale.
Cotituiscono una porta di entrata alla meditazione che potrà poi essere approfondita. Oggi, nella società occidentale, la meditazione è stata integrata alle cure mediche, introdotta nelle scuole, nelle carceri, nelle aziende.  La  pratica della meditazione porta ad una stabilizzazione emozionale,  ed ha un impatto favorevole sulla salute.

Per lo Yoga :  La meditazione è, tra l’altro, l’importante opportunità di incontrare la propria realtà non fisica, il proprio Sé, e non è, quello che a volte si pensa, una forma di suggestione. La meditazione porta con sé grandi possibilità di trasformazione ed opera sul piano dell’intuizione, della percezione, della presenza.   Ci permette di entrare in contatto con la nostra parte non fisica e di tornare a vedere che i nostri strumenti non sono solo i sensi, ma anche la coscienza. Ci aiuta a conoscere e quindi imparare a gestire la realtà senziente della nostra costituzione; gestire le molteplici impressioni immagazzinate a vari livelli nel conscio, subconscio e inconscio, durante tutta la nostra esistenza, a volte causa di problemi e instabilità mentale; favorisce, altresì, la salute psicofisica aiutandoci a mantenere un costante contatto con il nostro Sé; ci insegna ad essere spettatori dis-identificati della nostra esistenza e come pratica conseguenza ad essere riflessivi, calmi e positivi.
 Ciò che l’orientale intende conseguire con le sue pratiche interiori è sicuramente volto in altre direzioni: sperimentare il mentale nel tentativo di superarlo e giungere a stadi “sovraordinari” di contemplazione che coincidano con stati di coscienza diversi da quelli comuni, nei quali l’uomo si identifica con il contenuto della sua mente.
"La parola meditare è spesso usata impropriamente; per l'occidentale meditare si riferisce a mens, al mentale e alla sua attività. Invece, per l'orientale, la pratica è rivolta in altre dimensioni, per superare il mentale, per arrivare a stati superiori di coscienza e contemplazione, degli stati di coscienza diversi dal comune per entrare in contatto con la parte più spirituale dell'essere, al nostro vero Sé. L'uomo vive identificato con i contenuti della mente, creati soprattutto dalle emozioni, è un'esperienza ricolorata dal mentale, si producono così immagini distorte scambiate per realtà e ci si allontana dalla visione oggettiva".        Per prima cosa occorre suddividere le meditazione in due tipi: di suggestione e di conoscenza, sono di suggestione la maggior parte delle meditazioni praticate in Occidente e non sono il linea con la meditazione orientale. Queste meditazioni guidate e accompagnate da suoni sono considerate propedeutiche, favoriscono le condizioni, per eventualmente andare oltre e possono aiutare a far sorgere le qualità necessarie per la meditazione di conoscenza. In questa meditazione il meditante è solo, nemmeno con un maestro. I sensi sono totalmente annichiliti, e si utilizza l'unico strumento idoneo che è la coscienza, per andare a conoscere quella realtà che il nostro vero Sè.  Occorre diventare spettatori del corpo, del respiro, delle emozioni,  e acquisire consapevolezza dei pensieri e del contenuto della mente.
Lo yoga è anche cercare un contatto con il Divino, è Isvara (o Ishvara) pranidhana, abbandonarsi al Divino, sentirsi parte di un Tutto, di qualcosa di più grande.  Isvara Pranidhana è l'ultimo dei Niyama descritti da Patanjali e significa abbandono, resa al divino. Si deve riconoscere la nostra parte divina e applicare questo principio nella vita.

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono ci...