giovedì 6 aprile 2023

Meditazione breve - registrata da me

 Meditazione in Italiano.

Adesso iniziamo la meditazione. Ci mettiamo seduti, assumiamo una posizione comoda e confortevole, se siamo seduti su una sedia, le piante dei piedi aderenti al suolo, le mani poggiate sulle ginocchia. la testa in linea con la colonna, gli occhi chiusi. l'addome leggermente in dentro. la testa leggermente verso l'alto, come se un invisibile filo la tirasse verso l'alto, come una marionetta Adesso porto tutta la consapevolezza sul respiro, seguo il respiro che entra ed esce dalle narici, respirazioni nasali, lente, profonde; cerco di percepire tutte le sfumature, sento il respiro che entra nelle narici un po' più freddo esce un po' più caldo, Quando inspiro sento che respiro entra nelle narici, raggiungere la gola, l'inizio dei bronchi, arriva ai polmoni, si propaga in tutto il corpo, arriva al busto, agli arti superiori, agli arti inferiori; quando espiro sento che respiro lascia gli arti inferiori e gli arti superiori, lascia il busto, il corpo e ritorna alle narici, ad ogni inspirazione ispiriamo calma, tranquillità, pace, serenità, ad ogni ispirazione espiriamo preoccupazioni e sciogliamo tensioni accumulate durant ela giornata, cerchiamo piano piano di allungare il tempo dell'ispirazione e dell'espirazione. Ad ogni inspirazione, inspiriamo energia che sentiamo si propaga in tutto il corpo, grazie all'azione del respiro tutti i blocchi di energia del nostro corpo si sciolgono, il respiro circola regolarmente in tutto il nostro corpo, in ogni piccola parte del nostro corpo, in ogni organo interno del nostro corpo. Ne sentiamo il riflesso anche a livello mentale, diventiamo sempre più tranquilli sempre più sereni. sempre più in pace con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda. Ad ogni inspirazione andiamo sempre più in profondità dentro di noi, entriamo sempre più dentro di noi, verso quel luogo dove risiedono tute le nostre qualità positive innate, che sono benevolenza, altruismo, generosità, tolleranza, e pace. Entriamo in contatto con quel luogo che i buddisti chiamano la natura di Buddha, gli indiani Brahman, altri la chiamano l'anima individuale, il Tutto, il se Superiore. I credenti lo chiamano Dio. Tutte queste qualità positive innate sono state piano piano, di giorno in giorno di settimana in settimana, di mese in mese, di anno in anno coperte dalle nostre esperienze quotidiane.  Seguiamo sempre il respiro, inspiro ed espiro, inspiro ed espiro. 

La meditazione ci permette di riprendere contatto con la nostra vera natura. La nostra natura divina. Adesso ritorniamo sul respiro, mi sento in pace con me stesso e con tutto ciò che mi circonda, sempre con gli occhi chiusi, cerco di visualizzare il respiro che sale e scende lungo la colonna vertebrale, ogni qualvolta che siamo distratti da pensieri, da un rumore nell'ambiente, un dolore nel corpo, riportiamo l'attenzione sul respiro, inevitabilmente ineluttabilmente saremo distrarti dai pensieri che si presentano alla nostra mente, questo succederà 1, 10 100 1000 volte. Non possiamo annullare i pensieri, noi siamo un flusso incessante di pensieri questo non dobbiamo prenderlo come una sconfitta, ma un regalo prezioso, essendo consapevoli di aver lasciato il respiro, ritorniamo al respiro, riportiamo la nostra attenzione sul respiro, questo è il cuore questo tipo di meditazione chiamata mindfulness, o meditazione di piena coscienza, adesso quindi riportiamo l'attenzione sul respiro, riprendiamo il contatto con il respiro, inspiro in modo lento, profondo, nasale, cerco sempre di andare sempre più in profondità, porto l'attenzione sul respiro, non sul respiro passato, non il respiro futuro, ma il respiro presente, questo respiro qui ed ora. Adesso lascia andare tutti i pensieri e abbandonati al respiro e cerca di trovare questa Unione con il Tutto, sento di far parte di qualcosa di più grande, immagino di essere disteso sul prato del tuoi giardino, Tocco l'erba umida del prato, Sento il calore del sole sulla mia pelle, sento cinguettio degli uccelli, una leggera brezza mi porta l'odore dei fiori tagliata di fresco, mi sento in pace con me stesso e con tutto quello che mi circonda e sorrido.

E' importante cercare di applicare questa pratica anche nella quotidianità, durante la giornata, cerco di dedicare qualche istante a questa pratica, mi fermo ad approfittare delle bellezze della natura: un tramonto del sole, una farfalla che si posa su un fiore, una foglia che danza nel vento; cerco di immortalare nella memoria questi istanti di benessere che nessuno potrà togliermi, e mi serviranno nei momenti inevitabili di crisi.

Sempre durante la giornata mi fermo a seguire il respiro, seguo l'ispirazione, seguo l'espirazione. Nei monasteri Zen durante la giornata si sente il suono di una campana e ci si ferma, dove ci si trova, ad ascoltare il respiro,e per entrare in contatto con noi stessi. Adesso riportiamo ancora una volta l'attenzione sul respiro e cerchiamo di visualizzare il respiro che sale e scende lungo la colonna vertebrale, immaginiamo la colonna vertebrale un canale luminoso lungo il quale il respiro sale fino alla sommita della testa e poi scende fino alla base delal colonna. Adesso siamo arrivati alla fine della meditazione, prima di lasciare la meditazione facciamo una serie di respiri profondi, nasale e lunghi, inspiro, pausa, ed espiro, pausa, poi prendo contatto e consapevolezza con il nostro corpo. Dolcemente, dolcemente apro gli occhi, dolcemente guardiamo intorno a noi, riprendiamo consapevolezza cdell'ambiente esterno, adesso per concludere ripetiamo per tre volte il mantra AUM che è associato all'origine del mondo e per tre volte il mantra Chanti che vuole dire Pace ed armonia.

French

Maintenant nous commençons la méditation, Nous nous asseyons, prenons une position confortable, si nous sommes assis sur une chaise, la plante des pieds doivent toucher completement le sol, les mains reposent sur les genoux. la tête en ligne avec la colonne, les yeux fermés. l'abdomen légèrement vers l'intérieur. La tête est légèrement relevée, comme si un fil invisible la tirait vers le haut, comme une marionnette. Maintenant, je porte toute ma conscience sur la respiration, je inspire et expire par les narines, des respirations nasales, lentes, profondes ; J'essaie de percevoir toutes les nuances du souffle, je sens le souffle qui entre dans les narines un peu plus 'froid' et qui ressort un peu plus 'chaud'.

Quand j'inspire je sens que le souffle entre dans les narines, atteint la gorge, le début des bronches, atteint les poumons, se répand dans tout le corps, atteint le torse, les membres supérieurs, les membres inférieurs ; Quand j'expire je sens que mon souffle quitte les membres inférieurs et les membres supérieurs, quitte le torse, le corps et revient dans les narines, à chaque inspiration nous inspirons le calme, la tranquillité, la paix, la sérénité, à chaque inspiration nous expirons les soucis et libérons les tensions accumulées pendant la journée, nous essayons lentement d'allonger le temps d'inspiration et d'expiration. A chaque inspiration, nous inhalons une énergie que nous sentons se répandre dans tout le corps, grâce à l'action du souffle tous les blocages énergétiques de notre corps sont dissous, le souffle circule régulièrement dans tout notre corps, dans chaque petite partie de notre corps, dans chaque organe interne de notre corps. Nous en ressentons le reflet également au niveau mental, nous devenons de plus en plus calmes, de plus en plus sereins, de plus en plus en paix avec nous-mêmes et avec tout ce qui nous entoure. Avec chaque inhalation, nous allons de plus en plus profondément en nous-mêmes, nous allons de plus en plus profondément dans cet endroit où résident toutes nos qualités positives innées, qui sont la bienveillance, l'altruisme, la générosité, la tolérance et la paix. Nous entrons en contact avec ce lieu que les bouddhistes appellent la nature de Bouddha, que les Indiens appellent Brahman, que d'autres appellent l'âme individuelle, le Tout, le Soi supérieur. Les croyants l'appellent Dieu. Toutes ces qualités positives innées ont été lentement, de jour en jour, de semaine en semaine, de mois en mois, d'année en année, recouvertes par nos expériences quotidiennes.

Nous suivons toujours la respiration, inspirer et expirer, inspirer et expirer,
La méditation nous permet de nous reconnecter avec notre vraie nature. Notre nature divine. Maintenant revenons à la respiration, je me sens en paix avec moi-même et tout ce qui m'entoure, toujours avec les yeux fermés, j'essaie de visualiser la respiration qui monte et descend le long de la colonne vertébrale, chaque fois que nous sommes distraits par des pensées, un bruit dans l'environnement, une douleur dans le corps, nous ramenons notre attention sur la respiration, inévitablement nous serons distraits par les pensées qui nous viennent à l'esprit, cela se produira 1, 10 100 1000 fois. Nous ne pouvons pas défaire les pensées, nous sommes un flot incessant de pensées ; ceci ne doit pas être pris comme une défaite, mais comme un cadeau précieux, en étant conscient que nous avons quitté la respiration, nous revenons à la respiration, nous ramenons notre attention à la respiration, c'est le cœur de ce type de méditation appelé pleine conscience, ou la méditation en pleine conscience, alors maintenant ramenons notre attention sur la respiration, reprenons contact avec la respiration, j'inspire lentement, profondément, par le nez, en essayant toujours d'aller de plus en plus profondément, je porte mon attention sur la respiration, pas la respiration passée, pas la respiration future, mais la respiration présente, cette respiration ici et maintenant. Maintenant, laissez aller toutes les pensées et abandonnez-vous à la respiration et essayez de trouver cette Union avec le Tout, je sens que je fais partie de quelque chose de plus grand, j'imagine que je suis allongé sur la pelouse de votre jardin, je touche l'herbe humide de la pelouse, je sens la chaleur du soleil sur ma peau, j'entends les oiseaux gazouiller, une brise légère m'apporte l'odeur des fleurs fraîchement coupées, je me sens en paix avec moi-même et avec tout ce qui m'entoure et je souris.
Il est important d'essayer d'appliquer cette pratique également dans la vie de tous les jours, au cours de la journée, j'essaie de consacrer quelques moments à cette pratique, je m'arrête pour profiter des beautés de la nature : un coucher de soleil, un papillon qui se pose sur une fleur, une feuille qui danse dans le vent, j'essaie de capturer en mémoire ces moments de bien-être que personne ne pourra m'enlever, et qui me serviront dans les inévitables moments de crise.
Toujours dans la journée, je m'arrête pour suivre le souffle, suivre l'inspiration, suivre l'expiration.
Dans les monastères zen, pendant la journée, quand les moines entendent le son d'une cloche s'arrêtent, là où ils sont, pour écouter la respiration, et entrer en contact avec eux-mêmes. Maintenant, portons notre attention une fois de plus sur le souffle et essayons de visualiser le souffle , imaginons la colonne vertébrale comme un canal lumineux le long duquel le souffle monte jusqu'au sommet de la tête et descend ensuite jusqu'à la base de la colonne. Maintenant que nous sommes arrivés à la fin de la méditation, avant de quitter la méditation, nous prenons une série de respirations profondes, nasales et longues, inspirer, faire une pause, et expirer, faire une pause, puis prendre contact et conscience avec notre corps. Doucement, doucement on ouvre les yeux, doucement on regarde autour de nous, nous reprenons conscience de l'environment extérieur, maintenant pour conclure, on répéte trois fois le mantra AUM qui est associé à l'origine du monde et trois fois le mantra Chanti qui signifie paix et harmonie.

English

Now we begin the meditation, We sit, assume a comfortable position, if we are sitting on a chair, the soles of the feet touching the ground, hands resting on the knees. head in line with the column, eyes closed. abdomen slightly inward. The head slightly upwards, as if an invisible thread was pulling it upwards, like a puppet. Now I bring all my awareness to the breath, I follow the breath in and out of the nostrils, nasal breaths, slow, deep; I try to perceive all the nuances, I feel the breath that enters the nostrils a little 'colder comes out a little' warmer, When I inhale I feel that breath enters the nostrils, reach the throat, the beginning of the bronchi, reaches the lungs, spreads throughout the body, reaches the torso, upper limbs, lower limbs; When I exhale I feel that my breath leaves the lower limbs and upper limbs, leaves the torso, the body and returns to the nostrils, with each inhalation we inspire calm, tranquility, peace, serenity, with each inspiration we exhale worries and release tensions accumulated during the day, we try slowly to lengthen the time of inspiration and exhalation. With each inhalation, we inhale energy that we feel spreads throughout the body, thanks to the action of the breath all energy blocks in our body are dissolved, the breath circulates regularly throughout our body, in every small part of our body, in every internal organ of our body. We feel the reflection of this also on a mental level, we become increasingly calm, increasingly serene, increasingly at peace with ourselves and everything around us. With each inhalation we go deeper and deeper into ourselves, we go deeper and deeper into that place where all our innate positive qualities reside, which are benevolence, altruism, generosity, tolerance, and peace. We come into contact with that place which Buddhists call Buddha-nature, Indians call Brahman, others call the individual soul, the All, the Higher Self. Believers call it God. All these innate positive qualities have been slowly, from day to day, from week to week, from month to month, from year to year covered by our daily experiences. We always follow the breath, inhale and exhale, inhale and exhale,

The Meditation allows us to reconnect with our true nature. Our divine nature. Now let's go back to the breath, I feel at peace with myself and everything around me, always with my eyes closed, I try to visualize the breath going up and down the spine, whenever we are distracted by thoughts, a noise in the environment, a pain in the body, we bring our attention back to the breath, inevitably we will be distracted by the thoughts that come to our mind, this will happen 1, 10 100 1000 times. We cannot undo the thoughts, we are an incessant stream of thoughts this is not to be taken as a defeat, but a precious gift, be aware that we have left the breath, we return to the breath, we bring our attention back to the breath, this is the heart this type of meditation called mindfulness,  so now let's bring our attention back to the breath, let's get back in touch with the breath, I inhale slowly, deeply, nasally, always trying to go deeper and deeper, I bring my attention to the breath, not the last breath, not the future breath, but the present breath, this breath here and now. Now let go of all thoughts and surrender to the breath and try to find this Union with the Whole, I feel I am part of something bigger, I imagine I am lying on the lawn of your garden, I touch the wet grass of the lawn, I feel the warmth of the sun on my skin, I hear birds chirping, a gentle breeze brings me the smell of freshly cut flowers, I feel at peace with myself and with everything around me and I smile.
It is important to try to apply this practice also in everyday life, during the day, I try to devote a few moments to this practice, I stop to take advantage of the beauties of nature: a sunset, a butterfly resting on a flower, a leaf dancing in the wind, I try to capture in memory these moments of well-being that no one will be able to take away, and will serve me in the inevitable moments of crisis.
Always during the day, I stop to follow the breath, follow the inspiration, follow the exhalation.

In the Zen monasteries during the day we hear the sound of a bell and we stop, where we are, to listen to the breath, and to get in touch with ourselves. Now let's focus our attention once again on the breath and try to visualize the breath going up and down the spinal column, let's imagine the spinal column as a luminous channel along which the breath goes up to the top of the head and then down to the base of the column. Now we have come to the end of the meditation, before leaving the meditation we take a series of deep breaths, nasal and long, inhale, pause, and exhale, pause, then make contact and of the environment outside, now to conclude repeat three times the mantra AUM which is associated with the origin of the world and three times the mantra Chanti which means peace and harmony.  

mercoledì 5 aprile 2023

Che cos'è l'Hatha Yoga? Risponde il Maestro yoga Sadhguru

I nostri due occhi possono cogliere il mondo fisico, quello che può bloccare la luce, ma sono ciechi per tutto il resto. Solo aprendo il terzo occhio si può percepire ciò che è visto e non visto. Questo è il regno del misticismo, della conoscenza della vita nella sua piena profondità e dimensione.

Jagadish “Jaggi” Vasudev chiamato anche Sadhguru è uno Yogi, mistico e visionario. Anche un maestro indiano dello yoga che parla di trasformazione interiore. Nei suoi convegni parla di spiritualità, crescita interiore e di come essere consapevoli.  E' un maestro spirituale conosciuto in tutto il mondo.
Tutto inizia dalla sua innata capacità nello yoga e grazie agli insegnamenti del suo maestro. Infatti, già a 12 anni dava lezioni di yoga.  Da giovane si laurea in letteratura inglese all’università di Mysore. Poi inizia a lavorare sodo, prima in un allevamento di pollame fino a divenire un uomo d’affari. È qui inizia a viaggiare ed esplorare il mondo on-the road.
Durante un suo lungo viaggio mistico, ebbe un risveglio spirituale e rivalutò interamente la sua vita. Prima affida le sue attività a un suo amico d’infanzia, poi si dedica con anima e corpo a insegnare yoga gratuitamente, aiutando la gente locale.  Nel 1992 decide di aprire la sua fondazione, la Isha Foundation, e dopo due anni un centro di yoga. Lui stesso dichiara che grazie a questa attività di yoga, ha acquisito un grande benessere fisico e una conoscenza spirituale elevata. La Isha Foundation è un'organizzazione spirituale senza scopo di lucro che si trova vicino a Coimbatore, nel Tamil Nadu (India). Ospita l'Isha Yoga Center, che offre programmi di yoga con il nome di Isha Yoga. La fondazione è gestita "quasi interamente" da volontari.

Che cos'è l'Hatha Yoga?   - Risponde SadhGuru
https://www.youtube.com/watch?v=cVIXbz9t4MM    Link al sito:  https://isha.sadhguru.org/us/en

Sadhguru: La parola "Hatha" è legata alla parola "yoga" perché l'hatha yoga è un sentiero completo da solo. Se è un percorso completo di per sé, il problema è come deve essere affrontato. Se si tratta di una pratica semplice, si può affrontare in un modo. Se si tratta di un esercizio, si può affrontare in un altro modo. Se è una forma d'arte, si può affrontare in un altro modo. Nella maggior parte delle lingue indiane, nell'uso comune, la parola "hatha" significa essere irremovibili. Questa è la qualità necessaria per affrontare questo percorso. Il vostro corpo dice: "Basta, ne ho abbastanza". Ma voi siete irremovibili. Questo è l'hatha yoga. La vostra mente dice: "Mi arrendo, non ce la faccio più". Ma voi siete irremovibili, lo fate e basta. Vogliamo portare la forma fisica oltre i suoi attuali livelli di limitazione. In un certo senso, l'hatha yoga significa allargare e rendere universale la zona di comfort. Ciò significa che ovunque siate, in qualunque modo siate, siete a vostro agio. Anche in piedi sulla testa, siete ancora a vostro agio.  L'Hatha yoga consiste nel creare un corpo che non sia un ostacolo nella vita di una persona. Il corpo diventa un trampolino di lancio - per arrivare a conoscere la vera realtà.

Hatha yoga teacher training -  Formazione per insegnanti di Hatha Yoga.  Un programma residenziale di 5 mesi ideato da Sadhguru per imparare e sperimentare l'Hatha Yoga classico e offrirlo a molti altri. 
https://www.youtube.com/watch?v=la2N1xgc_6E

https://isha.sadhguru.org/us/en/yoga-meditation/yoga-teacher-training/hatha-yoga-teacher-training

La Scuola di Yoga Isha Yoga Center  offre il classico Hatha Yoga nella sua piena profondità e dimensione. La visione di Sadhguru è quella di offrire questa antica scienza in tutta la sua purezza e renderla disponibile a ogni individuo. Per realizzare questa visione, Sadhguru ha ideato il programma di formazione per insegnanti di Hatha Yoga. In questo programma, l'Hatha Yoga viene insegnato come un'esperienza viva nella splendida cornice dell'ashram dell'Isha Yoga Center, in India. Al termine del programma, gli allievi avranno il privilegio e la soddisfazione di portare questa conoscenza a molte altre persone. Il corso di formazione per insegnanti di Hatha Yoga, della durata di 21 settimane, è un'opportunità senza precedenti per esplorare lo yoga tradizionale che è stata mantenuto vivo per migliaia di anni. Il programma inizia nel giorno di buon auspicio del Guru Purnima. Gli aspetti del programma includono potenti sadhana, formazione intensiva per l'insegnamento delle pratiche yogiche e vari altri aspetti complementari in uno stile di vita yogico. I partecipanti sono certificati da Isha per l'insegnamento dell'hatha yoga e riceveranno un'assistenza post-formazione.

L'intervista al Maestro yoga Amadio Bianchi

Amadio Bianchi (Swami Suryananda Saraswati) è l'ideatore e fondatore della World Yoga and Ayurveda Community, Presidente del Movimento Mondiale per lo Yoga e l'Ayurveda, della European Yoga Federation; Vicepresidente della International Yog Federation di New Delhi; Membro Fondatore della European Ayurveda Association e della Scuola Internazionale di Yoga e Ayurveda C.Y. Surya.

Amadio è un grande Maestro di yoga e ayurveda che negli anni è riuscito a creare un ponte culturale fra Oriente ed Occidente.

Nel mese di Gennaio 2014 a Dubai in occasione di una importante Conferenza Internazionale, alla presenza di numerose eminenti personalità internazionali gli è stato conferito il titolo di Ambasciatore dello Yoga e dell’Ayurveda. Pratica ed insegna Yoga da 52 anni ed Ayurveda da 46 anni. Ha insegnato in Italia, India, Grecia, Francia, Lettonia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Croazia, Portogallo, Argentina, Romania, Polonia, Brasile, Bulgaria, Germania, Lituania, ecc., dove ha presentato sistemi integrati, frutto della pluriennale esperienza maturata a stretto contatto con la realtà psicofisica indiana con luminari della scienza medica ayurvedica e monaci orientali (ha compiuto in India innumerevoli viaggi-studio).

E' spesso presente nei maggiori congressi in qualità di relatore. In passato ha più volte collaborato con gli Enti Ufficiali Indiani e Italiani nell'organizzare incontri sulla cultura indiana o del benessere psicofisico; spettacoli di musica, danza o canto dell'India; iniziative di solidarietà e fratellanza fra i popoli. Ha collaborato con riviste, giornali, editori, televisioni pubbliche e private, siti internet in qualità di consulente, di ospite o di autore di testi e con alcune testate in modo continuativo. In Italia, è già stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche quali: TG 2 "Costume e Società", Rai Uno Mattina, Vivere Meglio - Rete 4, "La vita in diretta" - Rai 2, "Monitor Popoli" - Sat 2000, Tg regionale - Rai 3, "Salute e Benessere" - Radio Sole 24, Totem - RTL 102.5, Mediolanum "Le buone notizie" - Mediolanum Channel, ecc.

Amadio Bianchi, è stato anche l'ideatore dell'evento "Artisti per la pace - Gandhi 50 anni dopo " che si è tenuto a Milano per ricordare il Mahatma a 50 anni dalla sua scomparsa.       I suoi libri:La scienza della vita, lo yoga e l'Ayurveda”, “Nel respiro il segreto della vita”, "Ayurveda: una scienza per la salute”, “La gioia di vivere con lo Yoga e la YogaTerapia”, "Marmani: i 107 gioielli della medicina ayurvedica", "Apprendere dal passato, vivere il presente e prepararsi al futuro" pubblicati da SpazioAttivo edizioni, sono diffusi ed utilizzati in moltissime scuole ed istituti di yoga e ayurveda in Italia. 

Intervista di Elisa Cappelli "Tra yoga, ayurveda e spiritualità". dal sito: https://www.cure-naturali.it/articoli/vita-naturale/yoga/yoga-ayurveda-amadio-bianchi.html    

Avete presente i maestri tutto d'un pezzo? Quelli che si sentono portatori di un sapere affatto trasmissibile? Che dispensano parole come se fossero "perle"?    Ecco, Amadio Bianchi non funziona così. Il suo sistema è quanto di più lontano dall'erudita e distaccata sapienza da sfoderare a ogni costo. E' vero che ha quell'eleganza che il conoscere se stessi rilascia, ma a guardare bene si vede umiltà. Se lo si conosce nella veste di insegnante, poi, si arriva a percepire la sua estrema voglia di comunicare: "Voglio darvi tutto" dice ai suoi allievi. Poi si mette a baciare le piantine quando meno te lo aspetti.

"Chi è felice al giorno d'oggi viene preso per strano. Per diverso." mi dice mentre stiamo per affrontare la prima giornata del corso di massaggio ayurvedico che sta tenendo presso l'Associazione Ayuryoga Samyoga; apro una breve parentesi: l'Associazione è iscritta registro CONI, affiliata CSEN ed aderente a Benessere Csen, il corso è appena iniziato a Roma, in Via Lisippo 12, sabato 8 e domenica 9 marzo ci sarà il secondo appuntamento con i corsi di Operatore Ayurveda Tradizionale e Massaggio Ayurvedico e si può partecipare liberamente per poi decidere se, eventualmente iscriversi o meno.

Quanto c'entra la pratica yogica con gli occhi intensi e vispi di quest'uomo? "Lo yoga ti aiuta, è una disciplina adatta per porti in relazione con la tua vita interiore" e quando dice questa frase non ha proprio l'intento di chi vuole venderti qualcosa, semmai, la sapienza di chi sa che non si può parlare di cose più grandi dell'umano. Aggiunge: "Affinché sia stabile, il sorriso non deve partire da fuori, non deve esser stimolato solo dall'esterno. Quando scaturisce dalla tua vita interiore, quel sorriso è autentico."

Gli chiedo a quando risale il primo contatto con lo yoga."Avevo 23 anni e mezzo quando sono stato colpito da una sospetta leucemia. Peggioravo a vista d'occhio. Poi tra le mie mani è finito un libro sullo yoga - lo conservo tutt'ora nella vetrina delle cose preziose di casa mia - e mi sono incuriosito. Nessuno mi aveva mai parlato di questa pratica, nessuno mi aveva mai rivelato quano la vita interiore e la dimensione fisica fossero connesse."  Da quella scintilla iniziale si è avviato un amore puro e incondizionato che lo ha portato almeno 32 volte in India. Durante l'ultimo recente soggiorno è stato celebrato il suo compleanno indiano con apposita cerimonia tradizionale (puja). Gli chiedo se la fonte della trasmissione dovrebbe essere unica, se un l'allievo dovrebbe avere un insegnante unico cui restare fedele a vita. "Può accadere che si trovi il Satguru che disseta e sazia tutta la necessità di ricerca. Per me non è stato così, la mia formazione è passata per diversi maestri." Swami Satyananda lo ha introdotto allo Yoga Nidra; poi ha conosciuto lo yogi Swami Chidananda, incontrati entrambi in Svizzera durante un congresso mondiale di yoga a Zinal.

E' ormai divulgata la nozione per cui yoga significa "unione". Trovo infinitamente utile che Amadio ribadisca quanto lo yoga nel suo significato in sanscrito abbia a che fare con l'abilità nell'azione, senso che si rintraccia nella Bhagavadgītā. "Dunque lo yoga dovrebbe essere maestro dell'energia, compresa quella sessuale. La pratica serve a comprendere cosa fare delle cose che ci son state date; in fondo siamo in vita con questa finalità. Lungo il tragitto ci possono anche essere "scivoloni", ma la comprensione è qualcosa che si matura nel tempo, il tentativo di arrivare a noi stessi è un percorso."

La definizione che Amadio dà della maestria è quanto di più utile abbia sentito ultimamente: "Un maestro è colui che ti fa riflettere su quanto importante sia diventare noi stessi maestri delle energie che la natura ci mette a disposizione." Precisa con serenità e decisione insieme: "Lo yoga ispira la vita. Porta verso la gestione di ogni cosa in senso produttivo e non controproducente."

Arriva spesso la sensazione di avere davanti una persona trasparente, sia che racconti delle sue esperienze da allievo in India, sia che racconti degli episodi durante il praticantato nel massaggio ayurvedico e nell'insegnamento, o che spieghi le variazioni di dieta adottate nelle fasi di scrittura e creazione. In questo momento globale si dovrebbe riconsiderare l'energia ricettiva rispetto all'azione reattiva immediata, è qualcosa che emerge spesso nei dialoghi che ho avuto con maestri, terapeuti, medici di vario genere.

Scatta la domanda di genere, chiedo ad Amadio se, lungo tutta l'esperienza di insegnante, ha colto differenze nell'apprendimento degli uomini e delle donne. "Ho avuto tanti allievi finora. Certo, ci sono delle diversità. Apparentemente l'impulso dell'uomo a praticare può partire da una spinta di natura fisica; la spinta del femminile verso lo yoga è di altra natura: essendo la donna colei che crea, la sua ricerca dell'unione va alle radici. Ma è una distinzione generica, quindi non del tutto veritiera. Sommariamente, lungo tutta la mia vita, sono stato molto a contatto col femminile. Le donne le apprezzo moltissimo, l'evidenza di questa presenza femminile mi lascia sempre così ricco. La sensibilità è particolare, c'è una facilità ad approcciare la vita interiore rilevante nella maggior parte dei casi. Ma sono discorsi generici, ripeto. Anche gli uomini, quando ci si mettono, possono aprire i cuori a una trasformazione meravigliosa che li porta ad apprezzare anche la loro parte femminile."

Quando nomina la possibilità di trasformazione, penso all'arte nobile, suprema della meditazione. "La meditazione opera sul piano dell'intuizione, della percezione, della presenza. Ci si perviene per entrare in contatto con la nostra parte non fisica e per tornare a vedere che i nostri strumenti non sono solo i sensi, ma la coscienza. Percepire il movimento della coscienza."

Vorrei inondarlo di domande sui suoi viaggi in India ma mi viene una richiesta banalotta. "Nessuna domanda è banalotta, chiariamolo subito. Dimmi." Gli domando: "Come vedi gli italiani ora? Non solo rispetto agli indiani, in generale."

"Siamo una cultura antica ma c'è confusione. Il futile viene ricoperto di importanza e diventa predominante. Il nostro contatto con la natura era molto forte, l'occidentalizzazione ci ha fatto perdere il contatto con la fonte. Ciononostante siamo un popolo estremamente sensibile; il nostro inconscio è alquanto storico, abbiamo gli strumenti, siamo in contatto con stimoli forti."

Gli domando cosa ha imparato sugli umani studiando l'ayurveda. "Che il più delle volte l'uomo frapponendosi alla natura, è causa della sua stessa infermità. L'uomo si sostituisce alle forze naturali che lo avvertono. Ti accendi una sigaretta. Sai che non è una cosa buona. Ti frapponi. Impari a fumare. Diventa abituale. Menti, diventi bugiardo, prima di tutto con te stesso. Talvolta anche mentre ci si nutre ci si mente; nel perpetrare la scelta di alimenti che ci danneggiano, sviluppiamo un'attitudine alla menzogna."

Amadio è stato l'ideatore dell'evento "Artisti per la pace - Gandhi 50 anni dopo" che si è tenuto dal 24 al 30 di gennaio 1998 a Milano per ricordare il Mahatma a 50 anni dalla sua scomparsa e che ha visto il convergere di quasi tutti i movimenti spirituali e religiosi. Per l'occasione, in una struttura di quasi 9.000 posti a sedere si erano esibiti, per una settimana, gratuitamente oltre 300 artisti, provenienti da molte parti del mondo, dando vita ad un grandioso spettacolo di pace.

Amadio era molto legato al discepolo di Ghandi, Padre Antony Elenjimittan. Tra uomini spirituali, quale che sia la religione, ci si intende. E si opera nella stessa direzione. "Percepisco e amo la diversità nella vita in generale, anche nel culto. Nonostante mi vesta di arancio, la mia tendenza è assai laica. Condividevo con Padre Antony, ultimo allievo di Ghandi, un grande amore verso qualcosa che potremmo definire come una multiforme spiritualità." Quando l'intervista si conclude, dopo qualche scambio di opinioni e dettagli pratici, resta nell'aria quella freschezza di un insegnamento semplice. Ciò che è denso e profondo può essere anche leggero e luminoso. Rifulge di un arancione divertentissimo e ha la risata squillante di chi ama la vita.

La mente umana, nel suo processo evolutivo, è stata rischiarata dalla luce della consapevolezza, generando sistemi il cui fine è il miglioramento della condizione umana. Lo yoga come abilità nell'azione, diventa uno strumento per comprendersi e usare i propri talenti.

Altre interviste ad Amadio Bianchi: 

  • http://www.culture-nature-magazine.info/wordpress/20/amadio-bianchi/verso-oriente/silvia/
  • http://www.golfonetwork.it/news/news_commenti.asp?NewsID=11812&Intervista%20al%20Maestro%20di%20Yoga%20ed%20Ayurveda%20Amadio%20Bianchi
  • https://www.fitogirl.it/2016/06/28/naturfiera-2016-intervista-al-maestro-amadio-bianchi/
  • https://kultunderground.org/art/14710/
  • https://www.youtube.com/watch?v=bAGizj4IZf0

Il Maestro yoga Lino Miele

Lino Miele è riconosciuto come uno dei più autorevoli insegnanti di Ashtanga Vinyasa Yoga a livello internazionale. Inizia a volgere la propria attenzione alle discipline yoga nei primissimi anni ’80.

I viaggi in India lo portano all’incontro con il Maestro Sri K. Pattabhi Jois che diventerà la sua guida per la comprensione di questa nobile disciplina. Dopo anni di studio alla presenza del Maestro, viene insignito, con pochi altri, del Certificato Internazionale per l’insegnamento dell’Ashtanga Yoga ed oggi, è riconosciuto come uno dei migliori insegnanti di Ashtanga yoga del mondo.


Una profonda consapevolezza della capacità di risveglio sia fisico che intellettuale insita nella disciplina che studia, lo porta nel 1993 alla scrittura, fatta a due mani insieme a Sri K. Pattabhi Jois, di un libro che dà una chiara lettura del metodo della 1 & 2 serie dell’ Ashtanga Vinyasa Yoga. 

Nello stesso anno fonda, assieme ad altri praticanti, la Federazione dei Centri Ashtanga Yoga diventandone vicepresidente.  Inizia a svolgere una serie di attività per promuovere questo tipo di yoga e, nello stesso anno, lascia il suo lavoro come direttore tecnico di teatro per dedicarsi completamente all’insegnamento dell’Ashtanga yoga. Ora tiene seminari e ritiri in tutto il mondo  Con l'aiuto di alcuni suoi studenti fonda l’Ashtanga Yoga Research Institute a Roma, la Scuola di Ashtanga Yoga a Milano ed in Europa le Scuole di Copenhagen ed Helsinki, Tallinn, poi a Buenos Aires ed in India a Kovalam Beach (stato del Kerala nel sud dell’India) dove ogni anno offre a coloro che sono interessati una grande opportunità per approfondire questa pratica.

- Nel 1993 da un’approfondita ricerca sul sistema del Vinyasa  fatta attraverso la pratica e personali incontri e studio con Sri K. Pattabhi Jois, Lino Miele ha scritto il suo primo libro, intitolato “Astanga yoga” contenente le descrizioni della 1° e 2° serie. Il libro “Astanga yoga”, è diventato uno dei testi fondamentali, insieme allo “Yoga Mala” di Sri K. Pattabhi Jois, per la pratica dell’Ashtanga yoga.

- Nel 1999 realizza un video esplicativo su tutte le posture che compongono la I serie e nel 2001 è protagonista con Gwendoline Hunt di un video dove vengono eseguite tutte le posizioni della II e III serie.
- Nel 2012 pubblica  il libro “Ashtanga yoga-lo yoga del respiro”, che contiene le descrizioni della prima serie, di quella intermedia e dell’avanzata A e B, chiamate anche:1°, 2°, 3° e 4°  serie.

Vedi sito https://www.linomiele.com/
Dal sito : https://www.ilgiornaledelloyoga.it/lino-miele

Il Maestro yoga Roberto Mattei

 “Lo Yoga è creatività, è coinvolgimento del corpo, della mente e dello spirito, un'esperienza unica che consente di espandere la coscienza, poiché cambia prospettiva nel modo di vivere e di essere” - Roberto Mattei.      

Roberto Mattei è uno dei più importanti insegnanti di yoga in Italia. Ha iniziato a praticare yoga a 20 anni. Ha viaggiato in diversi paesi tra cui l’India e l’Africa, dove ha soggiornato anche per molti anni in una continua ricerca filosofica, antropologica ed etnologica. Ha avuto modo di approfondire le culture e le pratiche legate alla salute nel corpo e nella mente.


Agli inizi del 2006, Roberto Mattei entra in contatto con la European Yoga Federation, ottenendo il riconoscimento ufficiale per la sua professionalità nel settore e per l'attività dell'Associazione Culturale Science & Art Garbha Yoga, una scuola di formazione per insegnanti yoga riconosciuta a livello internazionale dalla World M.Y.A. (World Movement for Yoga and Ayurveda) e dalla World M.I.F.A. (World Movement for Indian Fine Arts). Ha collaborato con l'Aimy, l'Associazione Italiana Mindfulness e Yoga di Pescara per l’insegnamento dello yoga e per l’attivazione della “Scuola Integrata per insegnanti di Yoga, Mindfulness e Ayurveda” riconosciuta anch’essa dalla World M.Y.A.
Ha organizzato, nel corso degli anni, diversi incontri in Europa con maestri come Swami Chidananda, Swami Ramaswarupananda e Sri Sri Sri Satchidananda. La sua passione per lo yoga si è poi trasformata in una vera e propria missione che lo ha spinto a divulgare sempre più le conoscenze acquisite. ll maestro Mattei insegna che nello Yoga, qualsiasi ramo sia, attraverso le posizioni e la coscienza del respiro, è possibile raggiungere un equilibrio fisico e mentale lasciando andare le tensioni, le preoccupazioni e le ansie quotidiane.       Vedi:

  •  Dal sito  http://www.aimy.it/mindfulnessyoga/yoga/il-maestro.html   
  • Centro di formazione Garbha Yoga A. S. D.   https://www.yoga.it/corso-formazione-insegnanti/garbha-yoga/     
  • https://www.linkedin.com/in/roberto-mattei-99bb5738/?originalSubdomain=it

Il Maestro Yoga Maurizio Morelli

Il Maestro Maurizio Morelli ha creato la Scuola di formazione yoga HAmSA   https://thisisyoga.org/it/ 

La pratica consapevole è il cuore della formazione di questa scuola. Il massimo impegno viene indirizzato alla spiegazione, allo studio e specialmente alla sperimentazione delle innumerevoli tecniche dello Hatha Yoga: asana, pranayama, mudra, bandha, tecniche di visualizzazione, rilassamento e meditazione. I momenti teorici (pedagogia, storia dello Yoga, Chakra) sono finalizzati ad arricchire, inspirare, strutturare e spiegare la pratica, centro focale di un percorso di integrazione psico-somatica che è collettivo e individuale a un tempo. Lo sviluppo delle potenzialità e inclinazioni naturali del singolo è considerato un enorme valore di arricchimento collettivo e viene stimolato fin dai primi incontri. Lo Yoga è conosciuto solo per mezzo dello Yoga. Lo Yoga è realizzato solo per mezzo dello Yoga. 
La formazione si svolge su 1 anno e comprendelezioni in Live Streaming o in presenza presso la nuova sede della Scuola di Hatha Yoga Hamsa a Calice al Cornoviglio (SP).Il programma è organizzato sullo schema dei 7 Chakra Evolutivi e segue la metodologia del Pranayoga Method® di Maurizio Morelli.
Certificazione a fine corso: – Diploma di Scuola e  – Certificazione CONI tramite CSAIn – WEPA

Nella pratica prana e posizioni sono sempre associate. E occorre considerare il limite come opportunità. Occorre dare molta importanza agli esercizi preparatori: rotazioni della testa, piegamenti della testa, sollevare i talloni, in piedi braccia larghe una davanti e una dietro, rotazioni delle spalle.  In piedi le mani aperte, un braccio palmo verso l'alto, un braccio palmo verso il basso,  sollevo le spalle, poi le lascio cadere. Rotazioni delle ginocchia morbide, quando mi piego in avanti come se si sgonfiasse un palloncino, adotto la tecnica del gomitolo fino ad arrivare a toccare le caviglie con le mani, la testa deve risalire per ultimo.
Lo yoga è consapevolezza, e nelle posizioni si cerca di assorbire tutte le sensazioni particolari. Nella posizione supina shavasana (20 minuti) faccio il silenzio mentale per accedere ad alti livelli di consapevolezza, nel pranayama cerco di avere la consapevolezza del respiro, con piacevolezza, evitando qualsiasi sforzo. Prana è luce e calore, durante gli esercizi di pranayama, dal punto un po' più basso dell'ombelico, si cerca di portare l'attenzione sulla luce che si sviluppa e si irradia tutto il corpo.  Si porta la consapevolezza sul diaframma e sul muscolo traverso dell'addome, uno si contrae e l'altro si rilassa.  Nelle posizioni prone (il corpo si trova sdraiato sì in posizione orizzontale ma a pancia in giù, con le braccia lungo i fianchi) si usa  una coperta se si hanno le ossa fragili.  E' più utile lasciare il corpo in una posizione a lungo piuttosto che fare la stessa posizione più volte. Per fare la posizione del loto, prima si devono fare molti esercizi preparatori, piegare il piede alcune volte e poi chiudere il piede. Nella meditazione zen è importante la posizione, il respiro e la predisposizione mentale, se uno dei tre eleementi è perfetto anche gli altri elementi sono perfetti e la meditazione è perfetta.

sabato 1 aprile 2023

Ricordo di Thich Nhat Hanh

Thich Nhat Hanh o Thay, come amavano chiamarlo i suoi discepoli, è stato l'interprete amatissimo di una spiritualità non dogmatica capace di rivolgersi a tutti, buddhisti e non, che ha saputo coniugare gentilezza, consapevolezza e compassione quali elementi di uno stile di vita buddhista. La sua interpretazione del monachesimo si è spinta molto avanti, diventando un modello di condotta nella vita, etica e fortemente radicata nella spiritualità buddhista per la comunità umana in senso lato. Il suo insegnamento si è tradotto in una prospttiva di salvezza accessibile a tutti gli uomini di buona volontà, grazie alla costante coltivazione di quelli che lui chiamava "i semi di consapevolezza, nati dall'aspirazione - alla liberazione per gli altri e per noi, e capaci di fornire l'energia della compassione, della comprensione, della gioia e della pace" (Plum village, insegnamenti 22 dicembre 1994).  Puntava a sviluppare una nuova fratellanza che attraversi tutti e cinque i continenti, i confini politici e religiosi e culturali e che accomuni uomini e donne di tutti i Paesi in qualcosa che sia più concreto di un ideale e più vivo di un programma.

Importanti sono stati per Thay gli incontri con il monaco trappista Thomas Merton e Martin Luther King che lo avrebbero, poi, candidato al Nobel per la pace nel '66 e nel '67. Thomas Merton, Martin Luther King e Thich Nhat Hanh sono stati grandi leaders spirituali e migliore espressione di due Paesi che si  erano fronteggiati in una sanguinosissima guerra, e uniti nell'affermare il valore di ahimsa, la non violenza e della pace.  La loro amicizia, inspirata ad un sincero spirito di fratellanza, resta uno degli esempi concreti di un reale dialogo interreligioso ma non confessionale. Thay ha sempre sottolineato l'importanza del Sangha, ossia della comunità per il praticante, e la comunità è stata il fulcro del suo insegnamento, tanto da portarlo a pronunciare la frase seguente: "Il prossimo Buddha assumerà più che altro la forma della comunità, una comunità che pratica la comprensione e la gentilezza amorosa, una comunità che pratica un modo di vivere cosciente. Questa può essere la cosa più importante per la sopravvivenza della terra". E la Terra ritorna spesso nella sua visione di buddhismo impegnato. Oggi, a fronte di una tendenza sempre più volta all'auto-referenzialità ed alla prospettiva buddhista orientata ad un benessere personale, il buddhismo impegnato è un forte richiamo ad abbracciare gli insegnamenti del Buddha come via di trasformazione della sofferenza attraverso la messa in atto di ogni mezzo abile per guarire noi stessi e gli altri, affinché questo nostro passaggio sulla terra sia volto al bene-benessere e alla felicità di tutti. 

Dalla rivista Buddhism Magazine, numero 2-202, pagg. 54-57. Vedi: https://unionebuddhistaitaliana.it/magazine-marzo-2023/

Engaku Taino, maestro zen dai moltepli volti

Luigi Mario o Engaku Taino (1938-2021) è stato scrittore e filosofo ed uno dei primissimi italiani a recarsi in Giappone per entrare in un tempio delle scuole zen, rispettando la severa disciplina richiesta agli aspiranti monaci, per vivere appieno quell'antica spiritualità. Ha praticato nel monastero giapponese di Shofukuji (Kobe) sotto la guida del roshi Yamada Mumon, della tradizione rinzai, ricevendone l'ordinazione nel 1971. Nel 1974 ha fondato il tempio "Bukkosan Zenshinji" di Scaramuccia, nelle vicinanze di Orvieto.

Engaku Taino è stato marito, padre, nonno, guida alpina, maestro di sci, insegnante di yoga e tai chi chuan. Ha sempre sostenuto di non voler fare il monaco di professione e ha sempre mantenuto la famiglia con attività lavorative diverse.

Taino ha prima contribuito a far radicare lo zen rinzai a Scaramuccia, poi lo ha sottoposto ad una profonda, attenta rivoluzione dalla quale sono fiorite nuove parole. Ha preso consapevolezza che, con i nuovi praticanti  (sempre più giovani, sempre più donne, provenienti da estrazioni sociali e culturali molto diverse e ambienti di lavoro i più disparati) occorrevano nuove procedure. Le prassi dei monasteri giapponesi, sono state costruite pensando a monaci residenti, ma sono inappropriate per le nuove realtà che stanno emergendo; nuovi mondi e nuove sensibilità richiedono nuove forme e nuove prassi.

 L'asse portante della sua azione è stata l'assoluta centralità della meditazione, sia seduta (zazen), sia in movimento (kinhin), sia dei koan (affermazione o domanda paradossale che portava alla riflessione da parte dell'allievo).  La meditazione è lo strumento che permette al praticante di scavare nel suo mondo interiore e di vedere il proprio sè come oggetto e soggetto, e di trascenderlo, riscoprendo la sua originaria unità. 

Progressivamente ha introdotto cambiamenti nel come fare zen: assolutà parità uomo-donna nella gestione del monastero e nell'assunzione di incarichi, durata più ridotta e più intensa dei ritiri di meditazione (sesshin)., eliminazione dell'obbligo di indossare abiti formali, ammissione di posture di meditazione diverse da quelle classiche (del loto e mezzo loto), durata delle meditazioni ridotte, semplificazione dei riti e dei sutra, costruzione di un rapporto maestro-discepolo lontano dall'enfatizzazione magica della guida spirituale. 

Ha creato una raccolta di 116 nuovi koan che hanno formato le raccolte Bukkosan roku e Zenshin roku. Queste raccolte hanno ambientazione e linguaggio moderni e nascondono al loro interno la posizione dello zen rinzai sui nuovi dilemmi del terzo millennio, le nuove macro-sofferenze e le contraddizioni della vita quotidiana.  Affrontano temi del nostro vivere quotidiano come le nuove tecnologie, il fine vita, la globalizzazione, le nuove problematiche familiari e intergenerazionali, ecc. 

Taino ha modellato uno zen rinzai originale alla cui base c'è questo assunto: "il mondo, che è grande e lo sarà sempre, è perfetto così come è, e, dunque, occorre fare ogni sforzo possibile per migliorare il mondo".

La paura dell'invecchiamento - Yongey Mingyur Rinpoche

Alcune delle cose che ci accadono, tradizionalmente definite "sofferenze naturali", non possono essere cambiate. Prendiamo ad esempio l'invecchiamento. La brutta notizia è che tutti invecchiamo! Ma quando lo accettiamo, va tutto bene. Anzi, ci sentiamo più sollevati, più felici.

Quando si è bambini, si hanno opportunità specifiche; quando si cresce, si hanno altre prospettive e alternative diverse. Quando si è anziani, ci sono ancora altre esperienze di vita particolari di cui godere. Se vi godete tutti questi momenti, vi sentirete molto soddisfatti. Ma se ci si fissa sull'essere giovani, non si vedranno le grandi variazioni di possibilità che si presentano con le diverse età. Dobbiamo quindi accettare questi sviluppi naturali.

Certo, a volte affrontare la realtà è molto difficile. Non è facile quando si perde qualcosa o qualcuno di veramente caro, soprattutto quando muore una persona cara. Non bisogna semplicemente accettarlo e andare avanti come se nulla fosse. Non è così. È molto doloroso. Ma allo stesso tempo, ciò che è veramente importante è cercare di accettarlo, imparare da esso, crescere e usarlo come catalizzatore per una trasformazione.  

Siamo d'accordo che ci sono cose che non si possono cambiare, come l'invecchiamento. Ma ciò che possiamo cambiare è la nostra paura di queste cose. Possiamo lavorare con questa paura e trasformarla fino ad arrivare ad accettarla, farsela amica. Questo è ciò che a volte chiamiamo "alchimia". Secondo un'antica storia, grazie al potere dell'alchimia, il ferro poteva essere trasformato in oro. Allo stesso modo, le nostre qualità innate di consapevolezza, amore e compassione e saggezza possono trasformare qualsiasi emozione forte e dolorosa. E queste qualità innate, che costituiscono la nostra natura di Buddha, sono sempre dentro di noi.

Tutti portiamo con noi l'amore - Yongey Mingyur Rinpoche

Una volta Yongey Mingyur Rinpoche stava tenendo un insegnamento sull'amore. Il tema del discorso era che tutti portiamo l'amore dentro di sé. Non importa quale sia la circostanza, chi siate o dove vi troviate nel mondo, avete l'amore 24 ore al giorno - anche quando provate rabbia o odio. Durante l'insegnamento sembrava che tutti gli studenti fossero molto felici.


Dopo il discorso, quando ha lasciato l'auditorium, ha visto un uomo che lo aspettava fuori. Gli si è subito avvicinato e gli ha chiesto se potevano parlare in privato. Una volta che si erano allontanati dagli altri, gli ha confidato: "La storia che hai insegnato sul fatto che tutti hanno amore è un'idea bellissima. È molto attraente e mi è piaciuta. Ma devo dirti che per me non è vera. Forse tutte le altre persone del pubblico hanno sempre l'amore, ma non io. Mi odio ogni secondo della giornata".

Yongey Mingyur ascoltò tutto quello che aveva da dire. Poi gli chiese perché fosse venuto alla conferenza. L'uomo gli rispose: "Beh, speravo di imparare qualcosa da lei". "Perché voglio disperatamente uscire da questo sentimento di odio verso me stesso. Sono venuto da lei sperando di potermene finalmente liberare".

Gli chiese dove vivesse e, si scoprì, che viveva piuttosto lontano. Aveva dovuto comprare un biglietto aereo per venire alla conferenza e prendersi anche un po' di tempo libero dal lavoro. Poi Yongey Mingyur gli disse: "Quindi, ci sono voluti soldi, tempo ed energie per fare questo viaggio ed ascoltare questo mio insegnamento. Non è stato così facile. Eppure hai fatto tutto questo sforzo. Perché?" "Perché vuoi liberarti da questo sentimento di odio verso te stesso. Vuoi essere felice. Quindi, in realtà, ti prendi cura di te stesso.  Questo è amore". Allora l'uomo capì.

Sebbene a volte anche voi possiate sentire di odiarvi e pensare: "Oh, sono inutile... Non sono abbastanza bravo... Ci sono molte persone a cui non piaccio", questo è normale. Ma dovete capire che, a un livello più profondo, tutti questi sentimenti apparentemente negativi provengono in realtà dall'amore. Sono l'espressione del vostro desiderio fondamentale di essere felici e liberi dalla sofferenza.

Dal blog: https://joy.tergar.org/blog/

venerdì 31 marzo 2023

La solitudine - Jiddu Krishnamurti

Dal testo La solitudine di Jiddu Krishnamurti. -

“Tutti conosciamo quel tremendo senso di solitudine nel quale né i libri né la religione servono più a niente, quando tutto quello che rimane dentro di noi è un vuoto spaventoso. La maggior parte di noi non riesce ad affrontare quel vuoto, quella solitudine; così fuggiamo e andiamo a cercare rifugio nella dipendenza da qualcosa, perché non possiamo sopportare di rimanere soli con noi stessi. Accendiamo la radio, leggiamo, lavoriamo, chiacchieriamo incessantemente, occupandoci delle cose più diverse, dell’arte, della cultura".


 Ma arriva il momento nel quale non possiamo fare a meno di imbatterci in quel senso tremendo di isolamento. Anche se abbiamo un ottimo lavoro in cui tuffarci disperatamente, anche se ci mettiamo a scrivere libri, dentro di noi c’è questo vuoto tremendo. E siccome vogliamo riempirlo, ricorriamo alla dipendenza. Ci rifugiamo nella dipendenza, nei divertimenti, nella religione; facciamo dell’assistenza, ci diamo al bere, alle donne, facciamo di tutto per riempire quel vuoto.

Ma se ci rendiamo conto che qualunque cosa facciamo per riempirlo o per nasconderlo non serve assolutamente a nulla; se ce ne rendiamo conto non a parole, vediamo l’assurdità di quello che stiamo facendo… allora ci ritroviamo ad affrontare un fatto. Non è questione di liberarsi dalla dipendenza. Il fatto non è la dipendenza; la dipendenza è solo una reazione a un fatto… Perché allora non affronto il fatto e sto a vedere che cosa succede?

A questo punto sorge il problema dell’osservatore e dell’osservato. L’osservatore dice: “Mi sento completamente vuoto; non lo sopporto” e fugge da questa sensazione. L’osservatore dice: “Io sono diverso da questo vuoto”. Mentre invece l’osservatore è proprio questo vuoto; non c’é un osservatore che stia vedendo quel vuoto. L’osservatore è l’osservato. Quando questo accade, avviene una rivoluzione tremenda nella mente e nei cuore.

Cercate, semplicemente, di rendervi conto del vostro condizionamento. Lo potete percepire solo indirettamente, collegato a qualcosa. Non potete rendervene conto in astratto, non avrebbe molto significato. Possiamo solo essere consapevoli del conflitto. Il conflitto affiora quando non c’è corrispondenza tra una sfida e la risposta che essa richiede. Il conflitto è il prodotto del nostro condizionamento. Condizionamento significa attaccamento: attaccamento al nostro lavoro, alla tradizione, a quello che possediamo, alle persone, alle idee e così via.

Se non ci fossero attaccamenti, dove andrebbe a finire il condizionamento? Certamente non potrebbe esserci. Allora perché ci attacchiamo a qualcosa? Sono legato al mio paese, perché identificandomi con la mia patria mi sento qualcuno. Mi identifico col mio lavoro, così il lavoro diventa importante. Io sono la mia famiglia, sono quello che possiedo. Mi attacco a queste cose e quello a cui mi attacco mi offre la possibilità di fuggire da quel vuoto tremendo che sento dentro di me.

L’attaccamento è una fuga e questa fuga rafforza il condizionamento. C’è una solitudine che non ha nulla di filosofico, ma che implica uno stato interiore di rivolta contro l’intera struttura della società che, in qualunque forma si manifesti, democratica, comunista o fascista, è l’organizzazione del potere in tutta la sua brutalità. Quello stato interiore comporta una straordinaria percezione degli effetti del potere.  Avete mai osservato i soldati durante una parata militare? Non sono più esseri umani, sono macchine; sono i vostri figli, sono i miei figli che stanno impettiti sotto il sole. E questo accade dovunque, in America come in Russia. Questa situazione non riguarda soltanto i militari, ma anche tutti gli appartenenti a un ordine monastico, quelli che vivono nei monasteri o che fanno parte di gruppi in cui si concentra un immenso potere. Solo una mente che non appartiene a nulla può scoprire quella solitudine, una solitudine che nessuno potrà mai coltivare.

Capite? Rendervene conto significa mettervi fuori gioco e nessun uomo di governo, nessun presidente vi inviterà mai a pranzo. In quella solitudine affiora l’umiltà. È una solitudine che conosce l’amore, non il potere. L’uomo ambizioso, che sia religioso o no, non saprà mai che cos’è l’amore. Chi si rende conto di tutto questo possiede la capacità di vivere e di agire nella totalità. Questa qualità affiora attraverso la conoscenza di noi stessi.

Per evitare di soffrire coltiviamo il distacco. Qualcuno ci ha detto che l’attaccamento, prima o poi, ci farà soffrire e allora vorremmo essere distaccati. L’attaccamento ci dà soddisfazione, ma quando ci accorgiamo che comporta anche sofferenza, cerchiamo soddisfazione nel tentare di essere distaccati. Ma non c’è differenza tra attaccamento e distacco, perché per noi rimangono entrambi mezzi per procurarci piacere.

In realtà, quello che stiamo cercando è soltanto la nostra soddisfazione e la vogliamo a tutti i costi. Accettiamo la dipendenza e l’attaccamento perché ci danno piacere, sicurezza, potere, un senso di benessere; anche se, inevitabilmente, comportano dolore e paura. E quando cerchiamo il distacco, siamo ancora in cerca di piacere, perché non vogliamo essere offesi o feriti interiormente.

Quello che cerchiamo è il piacere, è la nostra soddisfazione. Dovremmo capire questo processo senza condannarlo, senza giustificarlo, altrimenti non avremo modo di uscire dalla confusione e dalle nostre contraddizioni. Il desiderio che ci assilla in continuazione potrà mai essere soddisfatto? O è un pozzo senza fondo?

Non importa che cosa desideriamo; quello che desideriamo può essere infimo o elevato, ma si tratta pur sempre di desiderio, un fuoco che brucia e riduce in cenere tutto quello che tocca. il desiderio di soddisfazione sempre arde in continuazione, ci brucia dentro è non ha fine. Tanto l’attaccamento quanto il distacco ci legano; entrambi devono essere trascesi…

Non so se vi siete mai sentiti soli: all’improvviso vi rendete conto di non essere in relazione con nessuno. Ve ne rendete conto non intellettualmente, ma effettivamente… Vi sentite completamente isolati; pensiero ed emozione si bloccano; non sapete da che parte voltarvi. Non c’è nessuno a cui possiate rivolgervi, né dei, né angeli. È come se se ne fossero andati tutti quanti oltre le nubi; e quando le nubi scompaiono vi accorgete che anche loro sono scomparsi e voi rimanete totalmente soli.

Ma c’è una solitudine completamente diversa, una solitudine ricolma di bellezza. Questa solitudine vi è necessaria. Quando l’essere umano non ha più nulla a che fare con la struttura sociale, fatta di avidità, ambizione, invidia, arroganza, quando smette di desiderare una posizione e il successo e si libera da tutto questo, allora si ritrova in quella solitudine, completamente diversa dalla solitudine che ben conosciamo. Allora c’è una grande bellezza e il senso di una straordinaria energia.

Sebbene siamo tutti esseri umani, abbiamo costruito delle barriere che ci separano gli uni dagli altri: le barriere del nazionalismo, della razza, della casta, della classe sociale, che ci condannano a vivere nell’isolamento, nella solitudine. Una mente rinchiusa nel suo isolamento, nella sua solitudine, non ha la minima possibilità di capire che cos’è la religione.

Può credere in qualcosa, può aggrapparsi a teorie, formule, concetti, può tentare di identificarsi con quello che essa chiama Dio, ma io ho l’impressione che la religione non abbia, in realtà, nulla a che fare con le fedi, i preti, le chiese e i cosiddetti libri sacri. Si può capire quale sia lo stato di una mente religiosa solo quando cominciamo a comprendere la bellezza. E ci si deve accostare alla comprensione della bellezza con quello stato della mente che è solo, perché non ha confronti.

Quando la mente vive in uno stato nel quale non ha bisogno di nulla, può conoscere la bellezza; nessun altro stato può consentirle di avvicinarla. La solitudine di cui stiamo parlando non è isolamento e non è nemmeno legato ad una capacità eccezionale in qualche campo; essa, semplicemente, implica il sostegno della sensibilità, dell’intelligenza, della comprensione.

Questa solitudine richiede che la mente sia libera da qualsiasi influenza e capace di non farsi contaminare dalla società. Questa solitudine è necessaria per capire che cos’è la religione: religione significa scoprire, per conto proprio, se esiste qualcosa che è immortale, che è al di là del tempo. L’isolamento deve essere completamente superato, se vogliamo scoprire una solitudine che non ha nulla a che fare con l’isolamento.

La solitudine di cui stiamo parlando richiede una mente integra, in cui ci sia armonia fra tutte le sue funzioni. La nostra mente non è così; divide e separa tutto quello che tocca. È questo il suo modo di funzionare e quindi è condannata a vivere nell’isolamento. La solitudine di cui parliamo non separa, non è influenzata dalla frammentarietà, non è il prodotto della frammentarietà. La nostra mente è a pezzi, è piena di frammenti, è stata costruita e ridotta così attraverso i secoli e quindi non può conoscere quella interezza che è completezza.

Solo quando la mente si rende conto dell’isolamento in cui vive, quando scopre la sua frammentarietà, può consentire che l’interezza affiori. Allora può esserci qualcosa che è incommensurabile. Sfortunatamente, la maggior parte di noi si accontenta di dipendere, vuole dipendere. Vogliamo compagnia, vogliamo degli amici e continuiamo a vivere mantenendo uno stato di separazione che inevitabilmente genera conflitto.

Quella solitudine che è interezza non conoscerà mai il conflitto. La mente che vive nell’isolamento non potrà mai conoscere né capire quello stato che è senza conflitto. La maggior parte di noi non conosce quella solitudine che è interezza. Potete andare a fare gli eremiti su una montagna, ma inevitabilmente porterete con voi le vostre idee, le vostre esperienze, le vostre tradizioni, la conoscenza che avete accumulato.

Il monaco cristiano, chiuso in un monastero, non conosce quella solitudine che è interezza. Vive con i suoi concetti teologici, con le sue immagini di idoli, con tutto quello in cui crede, con i dogmi legati al suo particolare condizionamento. E si può dire la stessa cosa per il sannyasin, in India, che si ritira dal mondo e vive in isolamento. La sua solitudine non è interezza, perché anch’egli vive legato ai suoi ricordi.

Sto parlando di una solitudine nella quale la mente è del tutto libera dal passato; in questa libertà c’è innocenza, che è virtù. Forse voi direte: “È troppo chiedere una cosa simile; non si può vivere così in un mondo tanto caotico, dove bisogna andare in ufficio tutti i giorni per guadagnarsi da vivere, per mantenere i propri figli e dove bisogna sopportare le lamentele del marito o della moglie.”

Eppure io credo che quanto stiamo dicendo sia direttamente e strettamente connesso alla vita quotidiana, al nostro agire quotidiano; altrimenti non avrebbe alcun valore. Da quella solitudine, che è interezza interiore, proviene una virtù, che è forza e che porta con sé una straordinaria purezza e gentilezza. Non ha molta importanza se si commettono degli errori; non è questo che conta.

Quello che è importante è avere la sensazione di essere assolutamente soli, intatti, al di là di qualsiasi contaminazione. Solo allora la mente può conoscere, può cogliere quello che è al di là della parola, al di là del nome, al di là di ogni immaginazione. Uno dei fattori che alimentano la sofferenza degli esseri umani è il loro isolamento.

Fatevi pure tutte le amicizie che volete, venerate i vostri dei, accumulate una conoscenza straordinaria, datevi incredibilmente da fare nel campo dell’assistenza sociale, discutete all’infinito di politica – cosa che i politici fanno normalmente – ma non potrete minimamente scalfire quell’isolamento. Nel suo isolamento l’essere umano cerca di dare un significato alla vita o se ne inventa uno, ma la sua solitudine rimane.

Ora, potete osservare questo isolamento per quello che è, senza fare confronti, senza tentare di sfuggirlo, senza tentare di nasconderlo, senza cercare di allontanarvene. Allora vedrete che questa solitudine diventa qualcosa di completamente diverso. Noi non siamo integri. Siamo il prodotto di un’infinità di influenze, di migliaia di condizionamenti, di deformazioni psicologiche; siamo il frutto della propaganda e della cultura.

Noi non siamo integri e quindi siamo esseri di seconda mano. Quella solitudine che è assoluta integrità implica il non appartenere ad una famiglia, per quanto si possa avere una famiglia, il non appartenere ad una nazione, ad una cultura, il non dipendere da un’occupazione particolare. Significa avere la sensazione di essere degli estranei, estranei ad una nazione, ad una famiglia e ai loro modi di pensare e di agire. In questa solitudine che è integrità c’è innocenza, un’innocenza che libera la mente dal dolore.

sabato 25 marzo 2023

Rino Capitanata

Rino Capitanata è musico-terapeuta e produttore, da anni approfondisce la musica come veicolo per la guarigione producendo CD e tenendo seminari con illustri personaggi del mondo della spiritualità.  Sito web https://www.rinocapitanata.com/home/   Intervista con il TG2 https://www.youtube.com/watch?v=7AHqxzznvig&t=86s

Ha composto musica per Brian Weiss, Doreen Virtue, John Gray, Master Choa Kok Sui, Louise Hay, Deepak Chopra, Dr. W. Dyer e tanti altri. Rino Cap spiega che le sue musiche curative accordate a 432 Hz inducono al benessere psicofisico e al rilassamento riducendo notevolmente i livelli di stress. Vengono utilizzate da terapisti a livello internazionale e sono largamente diffuse da alcune compagnie aeree per rilassare i passeggeri durante i voli a lungo raggio.  Consapevolezza e musica. Tutte le cose che vediamo nel mondo fenomenico sono energia che vibra. Il suono e l’amore sono dei fattori essenziali per la guarigione. La musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale dell’IO. La vita intera è dominata dall’armonia e dal ritmo. Una giusta educazione musicale può garantire la formazione del carattere.  Cita spesso Platone: Il mondo è costituito secondo i principi musicali – La filosofia è l’espressione più alta della musica.  La frequenza a 432 Hz favorisce la meditazione e guarigione profonda, a livello spirituale e a livello DNA. Le vibrazioni risonanti a 432 Hz favoriscono lo stato di rilassamento, uno stato di sonno curativo e di pace interiore. Consiglia di avviare il brano e ascoltarlo prima di andare a dormire, ti accompagnerà nel sonno svolgendo le sue azioni benefiche a livello cellulare e spirituale.   🎶Buon ascolto!🎶.

  • https://www.youtube.com/watch?v=9k9i2P6nwi8    
  • https://www.youtube.com/watch?v=igXloLe4d7E             
  • https://www.youtube.com/watch?v=3TNq1TlMymc

Introduzione allo studio del misticismo orientale e occidentale - Frits Staal

L'idea che la religione e il misticismo non possano essere compresi razionalmente sta alla base dei più recenti approcci accademici.  Lo scopo di questo testo è quello di tentare di studiare razionalmente i fenomeni religiosi ed il misticismo attraverso quattro approcci: 1- dogmatico, 2- filologico e storico, 3- fenomenologico e sociologico, 4- fisiologico e psicologico. 

Un comune pregiudizio è che l'Occidente è razionale e l'Oriente irrazionale. Ma nel mondo della religione è vero l'opposto: l'Oriente è razionale e l'Occidente irrazionale. Tra le grandi religioni dell'umanità, il Cristianesimo privilegia la fede e l'irrazionalismo in una misura che le altre (Islamismo compreso) non hanno mai considerato. Nel medioevo i filosofi cristiani tentarono senza successo di dare una spiegazione razionale agli articoli di fede. Ad esempio, il Manicheismo asseriva che l'uomo arriva alla salvezza unicamente attraverso l'approfondimento spirituale. Privilegiava l'empirismo, la conoscenza esatta e la ragione e non aveva spazio per la fede cieca. Uno dei testi del manicheismo, il Kephalaxion, recita: "l'uomo non dovrebbe credere ciò che non ha visto con i suoi stessi occhi". Agostino, invece, si converti dal Manicheismo al Cristianesimo, e respinse questo razionalismo come peccaminoso orgoglio e lo sostituì con l'umiltà e l'irrazionalismo cristiano. Anche I'islamismo è meno irrazionale del Cristianesimo, ad esempio non considera Cristo un figlio di Dio, ma soltanto un profeta.

La particolarità dei mistici è la loro indipendenza dalle regole e dalle convenzioni che governano le attività della maggior parte degli uomini.  Molti teologi difendono il cristianesimo oltre per il fatto che avvalora l'irrazionale, anche perchè mette in rilievo ciò che è personale, storico e unico e respingono il misticismo, oltre per la sua accentuazione alla razionalità, anche perchè mette in rilievo ciò che è impersonale, eterno e generale.  I mistici tendono a respingere il bisogno irrazionale di fede e dogmatismo. La personalità di Dio è spesso respinta in favore di un assoluto che è onnipervasivo, impersonale. Un Dio che si può dimostrare non è Dio.  Dio essendo creatore non può essere espresso da nessuna categoria di pensiero, Può essere conosciuto solo attraverso le sue rivelazioni ed è un mistero inintelligibile. In un approccio di questo tipo è sottinteso che tutta la conoscenza sia male. Per il cristianesimo ogni sistema è panteistico, monistico, mistico, in quanto il pensatore che si arresta a se stesso è confinato al proprio pensiero.  Questo particolare sviluppo nella religione occidentale ha fatto sì che in Occidente razionalismo e religione sono diventate tendenze opposte e rivali.  In molte dottrine orientali, prevale l'atteggiamento opposto in quanto sottolineano il valore della conoscenza. 

Nella metà degli anni '30 Bergson disse: "si ritiene che le esperienze dei grandi mistici, siano individuali ed eccezionali, e che non possano essere verificate dall'uomo comune".  Il pregiudizio comune è che il misticismo è irrazionale e viene contrapposto alla logica e alla razionalità. Russel nega che vi sia un'opposizione tra l'intuizione rivendicata dai mistici e la ragione: l'istinto e l'intuizione,  conducono inizialmente ai convincimenti che successivamente la ragione conferma o confuta.

Tutti i mistici asseriscono che esiste qualcosa che sta oltre le apparenze e che sfugge all'esperienza in circostanze normali. Dicono che la realtà è una, indifferenziata e atemporale e ciò non rientra nell'irrazionale anche se è inintelligibile. Illogica e irrazionale sarebbe dire che la realtà è nel medesimo tempo una e molte, o temporanea ed eterna. Il  misticismo e la maggior parte delle scienze accettano la suddivisione tra realtà ed apparenza.  Mentre l'oggetto delle dottrine mistiche è la realtà oggettiva, le esperienze mistiche hanno una qualità soggettiva e  rientrano tra gli "stati alterati di coscienza". Il confine tra realtà e sogno è molto sottile; come esempio si cita spesso la storia dell'uomo che sognò di essere una farfalla, e si chiese se in effetti non fosse una farfalla la quale sognava di essere un uomo. 

(Pag. 76) Raimond Panikkar asserisce che la vera religiosità non deve essere confinata alla propria stessa fede. In termini cristiani, dice Panikkar, esistono solo due possibilità a questo problema: o escludiamo dall'induismo in maniera radicale qualsiasi azione di Cristo; oppure incorporiamo l'induismo nell'economia universale della salvezza di Dio, attraverso Cristo, di cui il cristianesimo è l'espressione suprema. In questo modo però sembrerebbe che non ci sia nessuna intenzione di apertura alla comprensione di altre fedi.

L'ascenzione in cielo è un motivo pressochè universale nelle varie religioni e nel percorso dei mistici. Gli stati di concentrazione che permettono allo yogi di ascendere a stati successivi, la scala di Giacobbe e il viaggio notturno di Maometto che viene interpretata come un'ascenzione mistica.

I testi indiani e buddhisti parlano di ipnotismo e di fenomeni ad esso legati, e descrivono la capacità di leggere la mente di altri. Poteri analoghi sono attribuiti anche a santi cristiani.  Vari testi indiani e buddhisti parlano anche della capacità di penetrare in un altro corpo e controllarlo. Nel testo gli Yoga sutra di Patanjali al verso 3.38 si legge "La mente può penetrare nel corpo altrui al rilassarsi della causa del legame e a causa della conoscenza dei varchi". Nel Mahabharata si racconta l'episodio di Bhargava Vipula che doveva proteggere la moglie del suo guru. Quando Indra si presentò alla moglie, quest'ultima fu immediatamente soggiocata dal suo fascino. Allora il virtuoso allievo "frenò i sensi di lei con i vincoli dello yoga" e mediante il potere dello yoga, la sua mente usci dal suo corpo e penetrò in quello della donna e riusci così a respingere Indra.  Il grande filologo tedesco del diciannovesimo secolo  Hermann Oldenburg disse: "Lo yoga è un inestricabile miscuglio di filosofia e magia". Il bizzarro problema che la Gita presenta a uno spirito monoteistico occidentale è la giustapposizione tra elementi cosiddetti teistici ed elementi cosiddetti panteistici. (Pag. 93).

  • Colui che osserva le regole dell'etica è chiamato monaco (bhiksu),
  • Colui che comtempla il vuoto (sunyata) è chiamato estatico (dhyayin),
  • Colui che è alacre, vigoroso, ed energico è detto che è un vero yogin.  - Versi attribuiti a Nagarjuna

La vita del Buddha sembra che sia stata particolarmente attiva, sia dal lato mentale che da quello fisico (si racconta che abbia attraversato il Gange all'età di 79 anni, mentre i suoi discepoli cercarono barconi e zattere per  essere traghettati).

La distinzione tra yoga e passività risulta quanto mai chiara nel regno degli dei. Shiva, lo yogin divino, è anche il creatore e non è davvero dedito ad una vita inattiva.

(Pag. 149) E' tuttavia improbabile riuscire ad apprendere la meditazione senza ciò che la maggior parte dei mistici tradizionali considera essenziale: la guida di un maestro competente, un guru. La necessità di avere un maestro qualificato è sottolineato in quasi tutte le tradizioni di misticismo. Un buon maestro porterà l'accento sulla pratica, un cattivo maestro proporrà delle teorie. Sankara asseriva che per trovare un vero guru si deve ricorrere alla propria intelligenza e al proprio giudizio. Il guru e Shiva sono rappresentati che guardano verso Sud, giacchè le dottrine tradizionali vengono dal Nord.

Gli hindù credono che vi sia un sè (atmavada); i buddhisti, dal canto loro, che non vi sia un sè (anatmavada). Non è possibile essere nello stesso tempo, senza disagio, hindù e buddhista. Ma lo yoga che non si occupa del sè, viene praticato da ambedue e con risultati diversi (pag. 161).  La concentrazione buddhista sul vuoto non è la stessa cosa che il nichilismo, la visione filosofica che "nulla esiste".  La natura della vacuità non è pura speculazione filosofica ma la si comprende nella e attraverso la meditazione. Mentre il bodhisatva Avalokitesvara stava praticando la profonda meditazione avvertì l'esistenza dei cinque skandha e si accorse che nella loro natura erano vuoti. " O Sariputra, qui la forma è vuoto, e il vuoto è forma; la forma non è altro che vuoto, e il vuoto non è altro che forma; ciò che è vuoto è forma e ciò che è forma è vuoto. Lo stesso si può dire della sensazione, del pensiero, della volizione e della coscienza" (pag. 164).    

Sebbene Huxley sia stato il primo tra gli autori contemporanei a discutere la relazione tra misticismo e droghe, è ormai sempre più evidente che l'uso religioso delle droghe  è antico e molto diffuso. Patanjali nel libro gli Yoga sutra, nel cap 4.1 quando parla di poteri particolari (siddhi)  che acquisiscono gli yogi, ne spiega le possibili cause che sono; la nascita, droghe o erbe, mantra, ascetismo e concentrazione. Del resto lo stesso Shiva, il dio dello yoga, l'asceta divino, viene raffigurato anche con i fiori della pianta allucinogena datura nei capelli. Nell'Islam, certi mistici, probabilmente influenzati dall'induismo, nel tredicesimo secolo iniziarono ad assumere hashish, caffè, e oppio come stimolanti. I buddhisti non incoraggiarono la tendenza ad ottenere questi poteri miracolosi per timore che distraessero dalla ricerca del nirvana; li descrivono però minuziosamente e sono chiamati abhijna o rddhi e le loro origini sono quella citate da Patanjali. Il Buddha non proibì l'acquisizione di questi poteri, ma la loro esibizione ai laici (Eliade 1954).  I poteri miracolosi non sono una prerogativa dell'Oriente, infatti anche nel Cristianesimo e nell'Islamismo. dopo la morte di Maometto, si assistette ad una vera proliferazione di leggende e di miracoli.  Nessun studioso ha comunque associato l'esperienza di tipo nirvana con l'assunzione di droghe (pag. 172). Che esista o no una connessione tra le esperienze mistiche e quelle indotte dalla droga, è chiaro che le droghe hanno poco a che fare con la religione come istituzione sociale o come credenza negli dei o in Dio. Nei Veda ci sono vari riferimenti a droghe o allucinogeni come ad esempio il soma e il visam (Rig Veda 10.136). I lunghi capelli dei saggi del Rig Veda simboleggiano la loro indipendenza dalla cultura vedica di organizzazione del villaggio. I tratti ascetici di Shiva, con i capelli lunghi sono ben noti, Nella sua manifestazione come re della danza (nataraja), i lunghi e fluenti capelli di Shiva diventano l'origine dei fiumi dell'India.  Quando Shiva viene raffigurato come un asceta vagabondo, i capello intrecciati sono adornati con gli stessi oggetti che troviamo in Shiva natarja: un teschio, un cobra, una luna crescente, e i boccioli della pianta allucinogena del datura. Gli asceti, in contrasto con la religione vedica, sviluppavano pratiche peculiari di yoga e tantra che aiutavano loro ad ottenere poteri magici e miracolosi.  Questi yogin sembrano aver considerato l'isolamento dalla vita sociale come il fulcro della vera vita spirituale.

E' possibile arrivare al nirvana anche tramite la bhakti (la devozione) che offriva una semplice e comune alternativa al rituale o all'ascetismo. L'uomo è libero di influenzare le forze del karman, ad esempio eseguendo le austere attività del tapas (disciplina di autocontrollo) e quindi dire che il fatalismo sia una caratteristica del pensiero orientale è un vero pregiudizio. Le Upanishad sottolineano l'importanza del sapere e della conoscenza, e il rituale viene poco a poco abbandonato a favore della pratica della meditazione che cominciò a prendere un posto importante nell'addestramento del mistico.

In queste pratiche meditative la civiltà indian ha dato nel complesso, maggiore importanza all'orecchio e alla ripetizione dei mantra (suoni), mentre la civiltà occidentale ha invece privilegiato l'occhio, la concentrazione visiva sugli yantra (simboli).  Nella filosofia indiana si distingue a volte tra concentrazione diretta sull'assoluto e concentrazione indiretta su un simbolo. A volte, come nello zen e nel buddhismo Mahayana c'è una combinazione tra meditazione e rituale.   Per riassumere le cause che possono portare ad esperienze mistiche sono: nascita, meditazione, ascetismo, droga, mantra, yantra, strumenti speciali come il kasina (sono ausili visivi per la contemplazione), rituali, devozione ad una divinità.  Lo studio del misticismo è almeno in parte lo studio di certi aspetti specifici della mente, e per studiare questi aspetti della mente, occorre una combinazione di ragione e di mente aperta.

venerdì 24 marzo 2023

I relatori e gli interventi al MyLife Festival

Il MyLife Festival on line è iniziato il 6 marzo 2023 ed è durato 5 giorni. Ha riunito grandi esperti di Mindfulness e Crescita personale che hanno condiviso le loro conoscenze e ricerche, e hanno dato suggerimenti per imparare a raggiungere una maggiore consapevolezza e pace interiore. Vedi sito: https://www.mylifefestival.it/   


Ho riportato i relatori che ho ascoltato e che sono in sintonia con la mia ricerca:

-------   Il Dalai Lama è considerato la manifestazione del bodhisattva della Compassione e patrono del Tibet. I bodhisattva sono esseri realizzati che, mossi dal desiderio di raggiungere l'illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti, hanno fatto il voto di rinascere nel mondo per aiutare l’umanità. È il supremo rappresentante del buddismo nella cultura tibetana. È una figura molto influente e nota a livello internazionale, ha ricevuto il premio Nobel per la pace.   Il Dalai Lama, nel suo intervento, sottolinea che con sforzi costanti si può arrivare a cambiare. Spesso ironizza su questo punto, dicendo che spesso gli occidentali gli chiedono suggerimenti per un  metodo veloce, facile, effettivo e anche economico. La sopravvivenza dipende dalla comunità, e anche l’uomo più potente, rimane solo un individuo e non potrà sopravvivere.  Tutte le religioni, indistintamente,  ci insegnano l’amore. Buddha ci presenta i diversi metodi per arrivare alla pace interiore e siamo noi che dobbiamo sceglierne uno.

--------- Jon Kabat-Zinn è professore emerito di medicina presso la University of Massachusetts Medical School, dove nel 1979 ha fondato la Clinica per la Riduzione dello Stress Basata sulla Consapevolezza (MBSR), nota in tutto il mondo. I programmi MBSR si sono oramai diffusi a livello internazionale in ospedali, cliniche, scuole e altre istituzioni. Jon ha anche fondato il Center for Mindfulness in Medicine, Health Care, and Society nel 1995. È autore di 14 libri tradotti in oltre quaranta lingue.
Jon Kabat-Zinn nel suo intervento - Mindfulness e consapevolezza - sottolinea che noi esseri umani facciamo tutto per uno scopo, dunque siamo orientati al progresso come persone, vogliamo investire il nostro tempo e la nostra energia in qualcosa. Vogliamo che il nostro tempo e la nostra energia siano ben spesi. La mindfulness capovolge tutto questo, non ci spinge ad andare altrove, anche se il nostro intuito ci dice che c’è un altro modo per vivere. Questo significa abbracciare ciò che siamo ora  e capire che ci sono più dimensioni in  ciò che viviamo. Come dicono i buddhisti noi siamo la natura di Buddha, abbiamo in noi tutte le qualità positive, l’unica difficoltà è renderci conto di questo. 

 --------- Thich Nhat Hanh  (nel suo intervento registrato, è morto inizio 2022) parla del dono della presenza. Fa l'esempio del ricco industriale che chiede al figlio quale regalo voleva per il suo compleanno, e il bambino risponde di essere con lui. L’amore è presenza, è esserci.
Nel secondo intervento ha parlato della consapevolezza che dovrebbe pervadere tutta la nostra quotidianità, anche nel bere un bicchiere d’acqua, dell’importanza del Sangha (la comunità di praticanti). Consapevolezza e concentrazione, che portano ad una visione profonda, sono i componenti presentei in ognuno di noi.  Fa l'esempio della consapevolezza con cui il primo uomo ha messo il piede sulla luna.  La Terra è il regno di Dio, si dovrebbere avere la stessa consapevolezza quando si cammina sulla terra. Basterebbero consapevolezza e concentrazione per essere felici ad ogni passo che si fa sulla terra.  Le persone nel Sangha sono importanti perché possono aiutare, con la loro esperienza, a generare consapevolezza e concentrazione.
Non bisogna annaffiare i semi della rabbia, disperazione, paura, gelosia ma bisogna annaffiare e coltivare i semi buoni come benevolenza e altruismo. La Tv aiuta a far crescere i semi cattivi. Ogni persona dovrebbe  impegnarsi a non annaffiare i semi cattivi in se stessa e negli altri.
Quando il seme negativo si è manifestato, occorre aiutare l’altro, il positivo a manifestarsi. Non bisogna diventarne vittima, invitandoci a fare qualcosa di buono. Dovresti aiutare la persona amata a fare lo stesso; dobbiamo aiutarci gli uni con gli altri. Bisogna fare qualcosa per aiutare i semi buoni a manifestarsi.  Abbiamo la capacità di amare, aiutare gli altri, abbiamo dentro di noi pace, compassione e gioia.  Dobbiamo diventare bravi giardinieri e aiutare gli altri a far sorgere i buoni semi. Al Plum village, questa pratica viene chiamata "Pratica dell’irrigazione selettiva". La pratica può produrre risultati positivi molto rapidamente.  Quando il seme positivo si è manifestato dobbiamo cercare di far rimanere il seme in superficie. Dobbiamo fare giardinaggio nella mente, energizzare la mente e liberarla dalle afflizioni. Respiriamo insieme con gioia, questa è la pratica giusta.

----- Eckhart Tolle è l’autore del Best seller “Il Potere di Adesso” che è stato tradotto in oltre 50 lingue. Di origine tedesca, si è formato all'Università di Londra a Cambridge. All’età di 29 anni, un profondo cambiamento interiore ha trasformato il suo percorso di vita. Negli anni successivi ha approfondito la comprensione di quella trasformazione, che ha segnato l’inizio del suo viaggio interiore. I suoi libri sono Best seller del New York Times e sono considerati i libri spirituali più influenti del nostro tempo.
Nel suo intervento, suggerisce di portate l’attenzione sul presente, invece che sui pensieri. Occorre portare l’attenzione sui sensi e sulle percezioni.  Invece siamo sempre assorbiti dai pensieri e siamo totalmente identificati con i pensieri che ci vengono in mente. I pensieri negativi sono più presenti dei positivi e possono essere come un virus, prendere il controllo su tutto, una vera infezione. C’è un aspetto trascendente in noi che ci invita a riconoscere la bellezza ovunque si manifesti. Un fiore nel mio giardino, una farfalla che si posa su un fiore, un foglia che danza nel vento, un tramonto, ecc.   La consapevolezza della presenza può manifestarsi in ogni momento. Mettere un'etichetta su ogni cosa è la risultanza della mente egoica.

----- Deva Premal & Mitel sono due dei migliori interpreti di musica devozionale orientale. Nel loro intervento "Making every moment sacred thanks to the power of Mantras " spiegano il potere dei mantra. Il mantra è connesso a forze ed entità ed è un ponte verso noi stessi. Un suono, le cui vibrazioni hanno un grande potere rigenerante. Quando siamo connessi, siamo felici. I mantra sono scritti in sanscrito che è un un linguaggio molto potente.  Il mantra Chanti è un canto ed un invito ad una pace universale.  Invitano a cantare 108 volte il mantra "om chanti om"  e il "gayatri mantra". Raccontano che quando si svegliano fanno vibrare tutto il loro corpo muovendosi, e scuotendolo dalla testa all'area pelvica.     Vedi: https://www.youtube.com/results?search_query=Deva+Premal+%26+Mitel

------- Rino Capitanata è musico-terapeuta e produttore, da anni approfondisce la musica come veicolo per la guarigione producendo CD e tenendo seminari con illustri personaggi del mondo della spiritualità. Ha composto musica per Brian Weiss, Doreen Virtue, John Gray, Master Choa Kok Sui, Louise Hay, Deepak Chopra, Dr. W. Dyer e tanti altri. Nel suo intervento "Guarigione Profonda del Corpo e dello Spirito" spiega che le sue musiche curative accordate a 432 Hz inducono al benessere psicofisico e al rilassamento riducendo notevolmente i livelli di stress. Vengono utilizzate da terapisti a livello internazionale e sono largamente diffuse da alcune compagnie aeree per rilassare i passeggeri durante i voli a lungo raggio. Tutte le cose che vediamo nel mondo fenomenico sono energia che vibra. Il suono e l’amore sono dei fattori essenziali per la guarigione. La musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale dell’Io. La vita intera è dominata dall’armonia e dal ritmo. Una giusta educazione musicale può garantire la formazione del carattere.  Cita spesso Platone: "Il mondo è costituito secondo i principi musicali – La filosofia è l’espressione più alta della musica".  La frequenza a 432 Hz favorisce la meditazione e la guarigione profonda, a livello spirituale e a livello DNA. Le vibrazioni risonanti a 432 Hz favoriscono lo stato di rilassamento, uno stato di sonno curativo e di pace interiore. Consiglia di avviare il brano e ascoltarlo prima di andare a dormire, ti accompagnerà nel sonno svolgendo le sue azioni benefiche a livello cellulare e spirituale.   Vedi: https://www.youtube.com/watch?v=9k9i2P6nwi8    https://www.youtube.com/watch?v=igXloLe4d7E             https://www.youtube.com/watch?v=3TNq1TlMymc 🎶Buon ascolto!🎶

----Alberto Villoldo sposato con Marcela Lobos (una sciamana del Cile) è psicologo e medico antropologo, specializzato nelle pratiche di guarigione delle popolazioni amazzoniche e andine. Dirige un centro di ricerche sulle potenzialità di autoguarigione attraverso l’utilizzo della mente e le tecniche delle neuroscienze. Villoldo è a capo della Four Winds Society, per la quale conduce corsi di formazione rivolti ad allievi residenti negli Stati Uniti d'America e in Europa, incentrati sulla pratica della medicina energetica e sul recupero dell'anima ed è autore di diversi libri.  Alberto Villoldo e Marcela Lobos hanno presentato il potere della cerimonia sciamanica. Marcela Lobos è stata iniziata alle tradizioni curative dell'Amazzonia e delle Ande. È nata e cresciuta in Cile dove ha lavorato con sciamani che appartengono ad una società matriarcale che detiene la saggezza del femminile e la passione della Madre Terra. Marcela si dedica ad aiutare le donne realizzando "riti di passaggio" che consentono loro di trovare il loro potere, grazia e saggezza. Fa parte della facoltà della Four Winds Society.

------- Louise L. Hay  è autrice di best seller a livello internazionale, tra cui “Puoi guarire la tua vita”, pubblicato per la prima volta nel 1984 e oggi considerato uno dei testi fondamentali del pensiero positivo. Per oltre venticinque anni, ha aiutato le persone a scoprire e potenziare le proprie risorse per favorire la crescita personale. Louise ha migliorato la vita di milioni di individui grazie ai suoi insegnamenti che si fondano sulla scoperta e il rafforzamento del potenziale in ognuno di noi. Ha fondato e diretto la casa editrice Hay House, punto di riferimento per i principali autori di self help mondiali. Nel suo intervento "Ama te stesso guardandoti in uno specchio"  ribadisce che amare se stessi è avere un grande rispetto per ogni cosa che riguarda se stessi, dentro e fuori. Self love è anche self respect. Quando non vi accettate c'è il rischio di criticarvi senza sosta. Giudicare se stessi non è naturale. Self Love è naturale, è innato nei bambini.   I love and approve of myself.

------- Wayne W. Dyer  è un autore di fama internazionale e speaker in materia di crescita personale. È autore di 30 libri, ha creato molti programmi audio e video ed è apparso su migliaia di programmi televisivi e radiofonici. Dyer ha un dottorato in counseling educativo presso la Wayne State University ed è stato professore associato presso il St. John's University di New York. Viene affettuosamente chiamato il "padre della motivazione" dai suoi fan. Nel suo intervento "Aspirare all'amore incondizionato " racconta di come, malato di leucemia, è stata curata a distanza. La prima cosa importante per guarire da una malattia è togliere la paura da dentro di noi. Spiega che esistono tre tipi di amore: amore verso un altro, amore per i figli, amore incondizionato.
La paura nasce dai pensieri, e poi, inevitabilmente, ci identifichiamo con i pensieri. Fa l'esempio del grande mistico indiano Ramana Maharshi, quando i discepoli gli chiedevano: "Come facciamo a capire se siamo sulla via del progresso spirituale?", e lui rispondeva: "Dall’assenza di pensieri".

---- Deepak Chopra è medico endocrinologo di origini indiane che si è formato e pratica negli Stati Uniti. La sua metodologia unisce le più avanzate scoperte scientifiche nel campo della fisica quantistica e della Psico-Neuro-Immunologia con le millenarie tecniche e conoscenze della medicina Ayurvedica indiana. È conosciuto in tutto il Mondo per aver proposto un nuovo paradigma che ha rivoluzionato la saggezza comune nel campo della connessione tra mente, corpo, spirito e salute. Nel suo intervento | "Viaggio senza distanza" spiega che il tempo è il movimento dei pensieri.

----- Gregg Braden è autore best seller del New York Times, ricercatore, educatore, docente di successo e noto a livello internazionale come un pioniere che unisce scienza moderna, spiritualità e potenziale umano. La sua ricerca è confluita in 12 libri pluripremiati ora pubblicati in oltre 40 lingue, tra cui “Human Matrix”. Nel 2020 Braden è stato candidato al prestigioso Templeton Award, istituito per onorare “individui eccezionali che hanno dedicato il loro talento a espandere la nostra visione dello scopo umano e della realtà ultima.”  Nel suo intervento spiega la modalità di rallentare nel quotidiano:
1- chiudere gli occhi, spostare la consapevolezza dall’esterno all’interno, passare dalla mente che pensa al cuore che sente, toccando il cuore, il contatto fisico facilita la consapevolezza, 2 - Inspirare, contando fino a quattro, espirare contando fino a sei, creare una sensazione di gratitudine nel cuore, il respiro è un linguaggio (quando rallentiamo la respirazione mandiamo al cuore il messaggio che il corpo è al sicuro,  quindi si produce ringiovanimento e rafforzamento del sistema immunitario) 3- creare una sensazione nel cuore, sensazione di gratitudine, riconoscere cose positive (respiro e mente concentrati sul cuore).

----- Brian Weiss è psichiatra e psicoterapeuta, autore di best seller, i suoi libri hanno venduto oltre 100 milioni di copie. È considerato il massimo esperto al mondo in regressioni alle vite passate e ipnosi regressiva. Brian Weiss condivide la validità della terapia regressiva per alleviare disagi fisici ed emozionali. Il dr. Weiss è costantemente ospite delle principali trasmissioni e show internazionali, tra cui Oprah Winfrey. Ha condotto per molti anni i suoi corsi in sala in tutto il mondo e anche in Italia.
Nel suo intervento "Consapevolezza e Regressione alle Vite Passate" spiega come si è avvicinato a questa tecnica.  Una sua paziente depressa, con varie fobie, non riusciva a ritrovare un minimo di tranquillità.  Il dr. Weiss provò a curarla con l'ipnosi e a farle  rivivere il passato.  Avvenne una specie di catarsi, settimana dopo settimana ricordava il tempo passato e tutti i nodi emotivi accumulati si scioglievano mano a mano e le sue fobie, una dopo l'altra sparivano.  Sulla base di questa esperienza ha creato la "Past life teraphy"  una tecnica di visualizzazione per rigenerare il corpo ed energie.

 ----- Robert Thurman è professore di studi buddisti indo-tibetani presso il dipartimento di religione della Columbia University. È presidente di Tibet House US, un'organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla conservazione e alla promozione della civiltà tibetana e presidente dell'American Institute of Buddhist Studies. Il New York Times lo ha definito "il principale esperto americano di buddismo tibetano".  Nel suo intervento "In viaggio attraverso i Bardos (cerimonia tibetana)" spiega questa cerimonia alla quale ha assistito come testimone.   

----- Neale Donald Walsch è un messaggero spirituale dei nostri giorni le cui parole continuano a toccare il mondo in maniera molto profonda. La sua trilogia dedicata alle sue conversazioni con Dio è stata tradotta in oltre ventisette lingue e ha venduto oltre sette milioni di copie in tutto il mondo. Neale Donald Walsch vive in Oregon, dove da diversi anni conduce una popolarissima trasmissione radiofonica. Con la moglie Nancy ha fondato ReCreation, un'organizzazione non-profit il cui scopo è diffondere il messaggio di pace e serenità contenuto nei suoi scritti. Nel suo intervento "Conversazioni con Dio" racconta che dopo un incidente perde lavoro, casa ed è costretto a vivere per strada a vivere come un barbone. Dopo due anni ritrova lavoro, casa e si ritrova nell’assurdità della vita. Una notte alle quattro di mattina, comincia a scrivere una lettera a Dio, chiedendo se c’era un senso alla vita. Ebbe una sensazione che qualcuno gli rispondeva, una presenza gli chiese se voleva veramente delle risposte, allora cominciò a trascrivere le indicazioni che gli veniva dettate da questa presenza. Anche se un po’ terrorizzato da questa presenza continuò a trascrivere coscientemente fino al mattino. Alle quattro del mattino seguente gli arrivò un messaggio, continua a scrivere…  e così per diverse notti e il risultato è stato pubblicato attraverso i suoi libri.
Parla anche dell'amicizia che è strettamente legata alla tolleranza, se tu tollererai me e io tollererò te l’amicizia reggerà; in una sola parola Amicizia è tolleranza. Bisogna accettare anche cose di se stessi che non ci piacciono, cominciando a tollerare se stessi, si possono tollerare anche gli altri. Amicizia è comunque anche lealtà e gentilezza verso l'altro.

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Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi personali.  Nel blog c...