Casa YOG è l'ashram dove vive un grande Maestro indiano di nome Gyanander. Si trova a Perugia,
nella strada comunale San Marino, 21 tel: 075 5899339 - Articolo preso dal sito www.casayog.com
Gyanander è un Maestro indiano che
vive da molti anni a Perugia. Nato a Busana, un villaggio a 150 km da
Delhi che, fino a non molti anni fa, era circondato dalla fitta
foresta, in parte distrutta dalla modernizzazione. Nel suo paese ancora non c'è luce
elettrica nelle capanne che sono per lo più di fango, e le strade
non sono asfaltate. Era ancora un bambino, Gyanander, quando ha
scoperto la via dello Yoga, un giorno mentre andava a scuola.
Mentre studiava a Delhi il suo cuore era altrove. Ha vissuto otto
anni nella foresta praticando lo Yoga «era davvero un paradiso quel
luogo», racconta, «la mia casa era un gigantesco albero, la
vegetazione mi proteggeva dal caldo, gli animali erano i miei
compagni».
Ha anche insegnato Yoga nel
"Vivekananda Mahila College", alla Delhi University. E' venuto in Italia nell'86 per il
grande meeting organizzato dalla rivista "Astra" sulle rive
del Garda. Si fece seppellire sotto terra, dove rimase per quattro
giorni. Era in "Samadhi", uno stato
di trascendenza e di beatitudine, una condizione in cui vengono
sospese tutte le funzioni del corpo, il livello più alto dello Yoga. Fu controllato da telecamere, ne
parlarono le tivù e tutti i giornali. Poi rientrò in India e dopo
due anni tornò in Italia e si stabilì a Perugia dove aveva trovato
amici cari, spiega, «avevo capito che, c'era chi aveva bisogno di
me». E qu,i da anni insegna lo Yoga o meglio lo Yog. Ha pubblicato il suo "Yog
Album" che raccoglie anni di studio e sopratutto di esperienza. Vedi link.
Lo yoga spiegato dal grande Maestro indiano Gyanander. Da tempo immemorabile centinaia di
migliaia di maestri sono nati sulla terra per guidare gli uomini
sulla strada della spiritualità. Il ruolo del Maestro è molto
importante nella vita degli uomini. Per Maestro non si intende quelli
con diplomi e certificazioni che si trovano in occidente nelle
associazioni o nei centri spirituali. Il Maestro è colui che ti
permette di aprire un centro spirituale nel tuo cuore dove risiede il
Signore supremo, il Sé. Maestro non è colui che ha molti anni di
esperienza nell’insegnamento dello Yoga o colui che ha una folla di
discepoli o che ha studiato la Ghita, le Upanishad, i Ved, il Vangelo,
il Corano e il Sanscrito. Il Maestro è colui che ha realizzato
la totalità della sua personalità, che ha sperimentato la pace e il
silenzio dentro di sé, colui che ha trasceso la mente e che può
darti un’esperienza di pace, non importa se sia analfabeta o non
abbia nemmeno un discepolo.
Lo Yog ti permette di affrontare le situazioni della vita con pace, coraggio e
comprensione e la mente deve essere trascesa piuttosto
che curata. Lo Yog ci insegna che la realtà
ultima dell’uomo non è la mente, ma che c’è qualcosa al di là
della mente chiamato Sé o Spirito Universale. Lo Yog non è fatto
né per la mente né per il corpo, la mente ed il corpo sono
solamente dei mezzi per arrivare alla scoperta del Sé. Lo Yog ci dà gli strumenti per
raggiungere questa realtà mediante un duro lavoro che può durare
anni o addirittura una vita. Lo Yog è una scienza che prima di
essere insegnata deve essere sperimentata su di sé. Senza questa
esperienza non si può diventare un insegnante di Yog, perché se un
cieco prende la mano ad un altro cieco, tutti e due andranno a cadere
nel pozzo. Come si può diventare professori universitari se non si
è stati prima studenti? Non basta leggere libri o fare seminari di
Yog, ci vuole continuità nella vita spirituale.
Questo è un aspetto molto importante
che manca a questi maestri. Il Maestro ha il diritto di scegliere i
propri discepoli e i discepoli dovrebbero essere capaci di scegliere
il loro Maestro. Una volta che hai trovato un Maestro non devi
cambiarlo mai, né lui, né il mantar che lui ti ha dato. "Tra mille uomini, forse soltanto uno
aspira alla perfezione. E, tra quei mille che aspirano alla
perfezione, soltanto uno mi conosce veramente". Ghita capitolo 7:3.
Gli occidentali si trovano confusi
di fronte alle varie realtà spirituali non sapendo che cosa è lo
Yog. Lo Yoga o meglio Yog, non è né una religione né
una filosofia, non è né una magia né misticismo. Il fatto che
dalle pratiche Yog si possano ottenere risultati miracolosi come il
mantenimento della giovinezza, la sconfitta delle malattie o dei
poteri soprannaturali, fa apparire questa disciplina come avvolta da
un alone di mistero. Lo Yog è un antica scienza mentale, fisica e
spirituale. E’ la scienza del sé pervenutaci dagli antichi yoghi
dell’India.
La disciplina Yog è stata tramandata da Maestro a
discepolo e si può definire come una scienza yoghica dal momento che
si basa su due processi scientifici: il processo di Fusione e
Fissione che avvengono dentro e fuori il corpo. Chi ha studiato
scienze potrà meglio capire questi due processi. Tutta la materia contiene una certa quantità di energia.
La materia è essa stessa una forma grossolana di energia. L’energia
è materia e la materia è energia. La conversione dell’energia consiste
nella sua liberazione dalla materia mediante un determinato processo.
Nella scienza nucleare la conversione avviene mediante due processi:
la Fusione e la Fissione. Questi due processi sono gli stessi usati
nel nostro corpo per liberare l’energia personale degli individui.Quando parliamo di Fissione intendiamo
la separazione dell’idea e dell’esperienza dallo sperimentatore
(sé), che, in questo caso, diviene “testimone” dell’evento.
Esperienza e sperimentatore sono mescolati come il sale nell’acqua,
che, senza l’esperienza della Fissione sono da noi distinguibili
solo in teoria, ma in pratica vissuti come un unica cosa. Con la
Fissione possiamo separare le due cose. La Fusione invece è l’unione di due
polarità diverse e si riferisce alla creazione. Questi due poli
opposti di energia sono indicati come: Tempo e Spazio, Shiv e Shakti,
Mente e Prana, Ida e Pingala, Sole e Luna, Uomo e Donna. Essi non
sono mai insieme, se non al momento della creazione quando si
incontrano nel nucleo, il punto d’unione di ogni sfera. Quando
tempo e spazio si uniscono a livello universale l’esplosione si
risolve in materia. Quando invece queste due energie con polarità
diverse Shakti (Energia, Kundalini) e Shiv (consapevolezza) si
uniscono al centro della testa come due fili elettrici, si manifesta
con una grande estasi. Questa è la Fusione, che produce la
perdita dell’individualità e dove ogni cosa diventa Sé. Nel processo di Fusione si perde la
consapevolezza del sé e ci si immerge nell’esperienza mentre nel
processo di Fissione si diventa consapevoli del sé e
dell’esperienza.
Purtroppo oggi in Occidente ci sono molte persone che
insegnano e giudicano lo Yog senza conoscere a fondo il suo vero
significato. Chi lo insegna infatti crede che
esistano molti tipi di Yoga e che i vari gradini che lo compongono
possano essere insegnati separatamente. E’ come dire di fare
meditazione senza lavorare prima sul corpo, oppure come mandare un
bambino appena nato a scuola e subito dopo una settimana a lavorare. Questi insegnanti parlano di
meditazione e kundalini senza sapere che la prima cosa dello Yog è
saper espellere dal corpo ciò che si è mangiato il giorno
precedente, e mantenere sempre l’intestino pulito.
Un antico testo di Yoga chiamato
Hath-yog-pardipika al capitolo 4 verso 144 dice: " Se il prana
non sale lungo Susumna nadi (in mezzo alla spina dorsale), se il
prana e il Bindu non sono fermi e se la mente trascesa non entra in
meditazione, quella persona che parla di Yoga e di conoscenza
spirituale dice bugie e falsità".
In Occidente si pensa che la kundalini
si possa risvegliare facilmente, con la semplice imposizione delle
mani. È come credere di camminare sulla Via Lattea quando invece non
si è arrivati nemmeno sul tetto della propria casa. E’ probabile
che nemmeno il duro Pursharth, che è la dura e onesta fatica che si
compie durante una o più vite per risvegliare la kundalini, riuscirà
a rendere schiave la mente e la kundalini.
Altre persone credono invece che
diventare buddista, induista o cambiare il loro nome faccia parte
dello Yoga, o che le religioni cinesi come il Tao e lo Zen facciano
parte dello Yoga. In realtà la parola Yog è stata usata spesso
senza cognizione di causa. Alcuni pensano che anche la medicina
Ayurvedica faccia parte dello Yog, ed è molto diffusa in Occidente
l’idea che il sesso faccia parte del Tantra, che è una parte dello
Yog. E’ vero che il sesso viene usato in alcune pratiche tantriche
ma è da escludere ogni idea di licenziosità.
Un argomento su cui in occidente si fa
molta confusione e su cui si può addirittura ottenere un diploma è
il Patanjal Yog-darshan, l’opera dello yoghi Patanjial. Nella sua
opera si parla di otto scalini dello Yoga detti Astang Yog. Astang
vuol dire otto. Questi otto scalini sono: Yam, Niyam, Asan, Pranayam,
Pratyhar, Dharana (concentrazione), Dhyan (meditazione) e Samadhi
(estasi). Patanjial non fa qualcosa di nuovo
suddividendo lo Yoga in otto scalini, l’unica differenza, anche
giusta, è che non indica lo Shat-Karam come parte del Niyam e i
Mudra come parte del Pranayam. In questo suo libro egli scrive a
proposito delle Asana: Sthir Sukh Asanam 2:46. "Quella posizione che si può mantenere
a lungo, immobili senza dolore, che ti porta velocemente al successo
nelle tue pratiche è chiamata Asana". La controversia sta proprio su
questo versetto poiché in Occidente è noto un esercizio chiamato
Suriya Namaskar o Saluto del Sole, dove non vengono insegnate le
posizioni di Yoga ma dei semplici esercizi ginnici. Gli esercizi ginnici non fanno parte
dello Yog poichè producono una dispersione dell’energia e
danneggiano il corpo. Ciò che si fa in Occidente con il nome di
Patanjial è proprio contro lo Yog perché sia nell’opera di
Patanjial che in qualsiasi altro libro di Yog, non esiste un solo
versetto che parla di posizioni di Yog fatte di movimento.
Esistono persino dei diplomi di Yoga e
chi li dà o chi li riceve crede di insegnare la strada del Sé.
Questa è NON conoscenza, lo Yog inizia proprio quando non c’è
questo desiderio. Credersi ciò che in realtà non si è, può
considerarsi un disturbo psicologico capace di bloccare la crescita
spirituale di un individuo anche per tutta la vita. Un altro tipico
blocco spirituale riguarda le persone fortemente religiose, che per
paura sfuggono la loro vera natura umana, reprimendo desideri
subconsci e la loro vera personalità. In questi ultimi anni in Occidente
abbiamo visto nascere alcune “dottrine” o, potremmo dire, alcune
pseudo-scienze dell’alimentazione che hanno creato e continueranno
a creare una grande confusione in tutti coloro che si avvicinano ad
esse in modo ingenuo ed impreparato. Mi riferisco in particolare alla
“macrobiotica” ed a certe altre cucina “vegetariane” che
spesso vengono indicate come “regimi alimentari da associare allo
Yog”. Il verità le diete consigliate da
queste pseudo-scienze sono assolutamente contrarie alle indicazioni
dei testi sacri sui quali si fonda lo Yoga. Coloro che si sono
affidati ad esse hanno spesso peggiorato o addirittura rovinato la
salute e la psiche. Le cucine di cui sopra hanno creato
principalmente due tipi di problemi: a livello fisico la costipazione
intestinale e a livello psichico la repressione degli impulsi. Questi
due problemi sono alla base di tutte le attuali malattie. Nella
cucina macrobiotica sono aboliti molti cibi che, pur essendo tipici
della nostra terra, della nostra cultura e del nostro gusto, vengono
additati come tossici e nocivi. Tutto ciò crea solo confusione e
repressione degli impulsi tanto è vero che spesso chi è vittima di
tali costrizioni alimentari pensa ossessivamente al cibo, di giorno e
di notte, il cibo diventa il suo incubo. Ed è un incubo anche per coloro
che vendono tali prodotti. Si aggiunga a ciò, l’abuso
commerciale perpetrato da coloro che, in nome della macrobiotica,
vendono prodotti a prezzi elevatissimi. Tanto più ridicoli quelli
che dicendosi “vegetariani” si concedono un piatto di pesce e
arrivano a sostenere che la loro è una dieta adatta allo Yog. Non sanno costoro che il pesce
rapidamente va in putrefazione diventando più maleodorante di
qualunque altro alimento? Non sanno che nello Yog è vietata la
violenza e il nutrirsi di cadaveri?
Per lo Yog la frutta è alla base
dell’alimentazione, quella stessa frutta vietata in certe diete. A mio avviso colui che mangia secondo
lo stile macrobiotico potrebbe ammalarsi presto, sia nel corpo che
nella mente. Tra le altre numerose mode occidentali bisogna
annoverare anche la cosiddetta “cucina ayurvedica”. Essa in
realtà è priva di fondamento perchè non esiste una cucina
ayurvedica ma soltanto una medicina ayurvedica. Molti giovani che
vanno in India per assumere droghe, e pensano di staccarsi dal mondo
esteriore paralizzando in questo modo la mente. Per loro questa è
una forma di meditazione.
Fare la meditazione non significa né
bloccare la mente né sfuggire da sé stessi e dal mondo. Solo quando tutti i Sanskar, che gli
scienziati chiamano archetipi, trasformati da Karam (le azioni belle
e brutte di questa ed altre vite) saranno distrutti nel tuo Cit
(subconscio), solo allora si può parlare di meditazione. E non basta
una vita per fare meditazione e svegliare la Kundalini. Quando la Kundalini si sveglia si
diventa uno Yogheswar, uno yoghi superiore. Si diventa giovani, si è
in grado di conoscere il passato, il presente e il futuro, si diventa
il vero imperatore tra gli imperatori, si possiedono tutti i poteri
divini (Siddhi) e si possono comandare i cinque elementi che
compongono la natura (etere, aria, fuoco, terra e acqua). Chi ha
risvegliato la Kundalini beve il nettare dell’immortalità, può
levitare nell’aria, acquista la chiaroveggenza e non morirà
nemmeno durante la grande inondazione. La sua gloria è
indescrivibile. Non si può riuscire a svegliare la
Kundalini senza aver attraversato tutti i gradini che compongono lo
Yog che sono : Yam, Niyam, Shat-Karam, Asan, Pranayam, Mudra,
Meditazione e Tantar.
Il Tantar è considerato in Occidente
un cammino di sensualità. Occorre ribadire una volta per tutte
che non è affatto così, anzi solo coloro che hanno superato il
desiderio, possono intraprendere la strada del Tantar per svegliare la
Kundalini mediante l’aiuto di un partner. A volte il
sesso viene usato, ma ogni forma di licenziosità ne è estranea. Mentre per una persona comune il sesso
ha come scopo la procreazione o il piacere per uno yoghi lo scopo è
il raggiungimento del Samadhi. Perciò l’atto sessuale può
sembrare identico ma lo scopo dello yoghi è diverso. E’ come una
persona che ride con gli amici ed una che ride da sola in un
manicomio: l’atto è lo stesso ma cambia il background.
Nel Tantar la Kundalini viene
risvegliata mediante il processo di fusione che, avviene attraverso l’unione di due energie di polarità
opposta: l’energia femminile e l’energia maschile. Per fare la
meditazione tantrica occorre innanzitutto conoscere il Vajroli Mudra
che è una pratica segreta, molto difficili e dolorosa. Prima di
iniziare questa pratica bisogna aver perfezionato tutte le altre, lo
Shat-Karam, il Pranayam, le Asan e le Mudra.Il perfezionamento di Vajroli Mudra
può richiedere anche tutta la vita e una volta perfezionata la
pratica sarà necessario trovare un partner adatto che dovrà
dedicarsi a questa completamente. Per chi non conosce la realtà
dello Yog queste pratiche possono sembrare, anche per come sono
insegnate in occidente, esoteriche o addirittura diaboliche. Tutto
questo è dovuto ad un errore di giudizio causato da un cattivo
insegnamento di chi non conosce bene lo Yog e che ha fatto nascere
pregiudizi su questa disciplina. Risvegliare la Kundalini tramite un
partner fa quindi parte del Tantar, ma la Kundalini si può svegliare
anche da soli, visto che il nostro corpo possiede già le due
polarità necessarie a questo risveglio. L’unione del Prana e
Apana, Sole e Luna, Ida e Pingala (Ida energia femminile, Shakti –
Pingala energia maschile, Shiv) corrisponde all’unione tra uomo e
donna. Quando questi due poli si congiungono è come se dei fili
elettrici, facendo contatto, accendessero un interruttore. Da questa
unione allora si verifica un’esplosione ed una grande estasi.
Tantar è una parola sanscrita composta
da due sillabe Tan e Tar: Tan significa espansione e Tar vuol dire
liberazione. Tantar perciò significa espansione e liberazione,
espansione della mente e liberazione dell’energia. -
Espansione della mente. L’esperienza umana è limitata,
dipende dai sensi e dal senso dell’oggetto. Se non hai gli occhi e
il senso dell’oggetto non puoi vedere, ma quando la mente va oltre
i suoi limiti può vedere senza occhi, può sentire senza orecchie e
senza onde sonore. La pace della mente, l’intuizione, la
capacità di udire anche in lontananza, la chiaroveggenza, e le
esperienze interiori come la conoscenza del passato e del futuro,
sono i prodotti di una mente espansa. Se non si è in grado di
espandere la mente non si potrà assolutamente avere una esperienza
spirituale, un potere e sopratutto una pace mentale. Quando la mente
si espande si è in grado di fare qualunque cosa meglio di chiunque
altro al mondo.
Chi ha studiato le scienze o la fisica
potrà meglio capire cosa significa liberare energia dalla materia.
Liberazione in questo senso non significa emancipazione, ma vuol dire
liberazione dell’energia che si trova alla base della colonna
vertebrale. Questa energia ha la forma di un serpente di sesso
femminile coricato su tre cerchi e mezzo con la coda in bocca ed è
meglio conosciuta come Kundalini shakti. La Kundalini non è né un illusione né
una suggestione, è una sostanza biologica molto sottile che si trova
nel corpo umano. Il suo risveglio crea degli impulsi elettrici
attraverso il corpo e la colonna vertebrale che possono essere
percepiti con degli strumenti scientifici moderni. La Kundalini è
il potere primordiale e lo scopo dello Yog consiste nella liberazione
di questa energia. Se la Kundalini rimane dormiente l’uomo
rimane allo stadio di un animale. Anche la pratica più intensa di
Yog non aiuterà l’uomo ad acquistare la conoscenza del sé se la
sua Kundalini sta dormendo. Il risveglio della Kundalini dà la
liberazione agli yoghi. Solo chi riesce a purificare il suo corpo
tramite lo Shat-Karam, e la sua mente con Yam e Niyam e col Mantar,
seguendo Asan, Pranayam, Mudra e Meditazione, e con la grazia del
maestro riuscirà a svegliare la Kundalini. Dopo aver perfezionato le
purificazioni del corpo, le Asan, Pranayam e Mudra è possibile fare
la difficile pratica di Meditazione con il partner chiamata Vam-Marg,
in occidente conosciuta come Tan-Tar.
In passato in India i moralisti e i
puritani hanno diffamato queste pratiche dichiarandole peccaminose,
perverse e depravate. Questi giudizi erano prevalentemente sollevati
da religiosi e gente comune e quindi di poca rilevanza. Io posso
essere un uomo gentile, pacifico e buono, posso comportarmi secondo i
dettami religiosi e sociali, ma quale utilità avranno per me queste
convenzioni sociali e morali se non riuscirò a raggiungere
l’autorealizzazione? Colui che ha ottenuto
l’autorealizzazione può vivere al di fuori di un sistema sociale
perché lui ne avrà già uno dentro di sé. La verità e la virtù
saranno il suo vero essere.
Il Mantra (in sanskrito Mantar) è lo strumento più
importante dello Yoga. In occidente si pensa che il Mantar o Mantra
abbia a che fare con le divinità religiose ma non è così. Il
Mantar non ha nulla a che vedere con le religioni, è soltanto una
parola priva di significato. I Mantar sono espressioni della
consapevolezza trascendente sotto forma di suono. Questi suoni non
sono stati prodotti da nessun essere vivente, ma sono stati uditi in
uno stato di samadhi meditativo molto profondo.
Gli yoghi hanno diviso il suono del
Mantar in quattro stadi: il primo stadio è molto grossolano
perché è prodotto dal sistema articolare e può essere percepito
anche dalle orecchie di altre persone. Nel secondo stadio, questo suono viene
ridotto e diventa sussurrato, non produce più un suono vero e
proprio, la vibrazione diventa più sottile di quella prodotta dal
Mantar in forma grossolana e può essere udito solo con molta
attenzione. Il terzo stadio del Mantar si realizza quando questo
viene ripetuto mentalmente e le vibrazioni vengono prodotte
all’interno della mente. Come quando si pensa, si parla con se
stessi di un argomento ben determinato. Se si penso “ho fame”, si
produce il pensiero in forma di discorso, in una idea formulata che è
la stessa di quando si dice verbalmente “ho fame”. In questo stadio
del Mantar si sta quindi pensando mentalmente senza articolare alcun
suono. Quando però si pensa “ho fame” questa idea già esiste,
il discorso esiste, il pensiero stesso esiste ed esiste quindi anche
il suono, ma è un suono mentale non fisico. Questi tre tipi di suoni, grossolano,
sottile e mentale sono chiamati suoni empirici e sono la
manifestazione della consapevolezza umana (tre Guna), sono
l’espressione della conoscenza, delle qualità negative o positive,
dei sentimenti, delle idee, della personalità, ecc.
Quando la mente trascende dai suoi
limiti si possono udire o realizzare i suoni trascendentali, ed ecco
il Mantar al suo quarto stadio. Il Mantar è quindi un suono o
vibrazione e funziona come un sasso gettato in un lago, crea delle
onde di risonanza all’interno della consapevolezza che con il tempo
si alterneranno alla consapevolezza stessa. Il Mantar è la
rivelazione della più evoluta consapevolezza e può essere usato per
evolverla. Nello Yoga il Mantar è una scienza molto importante, e
nelle Upnishad ed in altri libri antichi di Yoga si parla molto
dell’importanza del Mantar.
Nel Bhagti Sagar, per esempio, è scritto
più volte che lo Yoga senza il Mantar è come una donna senza un
uomo, un guerriero senza la sua spada, un corpo senza l’anima, un
uccello senza le sue ali. Lo Yog senza Mantar non raggiungerà
mai il suo scopo che è la rivelazione del Sé. Secondo la tradizione l’iniziazione
al Mantar può essere data sia dal Maestro che dalla propria madre o
tramite il ricordo della vita precedente, ma in passato veniva sempre
data dal Maestro. Un Mantar non può mai essere comprato o venduto,
un mantar ottenuto in questo modo non avrà mai alcun effetto sulla
consapevolezza.
Nel praticare Yog è bene indossare abiti confortevoli
(una tuta) possibilmente in tessuto naturale (cotone, lino ecc.); sarebbe opportuno, nei limiti del possibile, orientarsi verso colori
chiari, preferibilmente bianco, portare con se un telo o asciugamano
grande. Si consiglia di praticare Yog a stomaco vuoto. Non ci sono controindicazioni alla
pratica dello Yog, ma si deve aver cura di avvisare l’insegnante
qualora ci siano problemi di qualsiasi natura.