lunedì 24 gennaio 2022

Rilassiamoci facendo yoga

Il mondo moderno, con i suoi schermi e il sovraccarico di informazioni, ci costringe a volte a staccare la spina per pensare almeno una volta a noi stessi, per rifocalizzarci...   Sempre più operatori turistici propongono quindi soggiorni con yoga o meditazione inclusi, a prezzi non sempre abbordabili.  Vediamo qualche proposta..

Ad esempio la proposta "In India, sulle orme dei Beatles" a Rishikesh. Questa città di 100.000 anime nel nord dell'India, nel cuore dell'Uttarakhand, è considerata la capitale mondiale dello yoga. Un titolo autoproclamato che compete con Mysore in Karnataka. Secondo la mitologia indù, questa città, una delle sette sacre del paese, sarebbe la "Porta della terra degli dei", il passaggio per raggiungere il Paradiso, con un avvertimento però, evitando gli pseudo guru. Ogni anno, dal 1999, organizza un Festival Internazionale di Yoga, ormai molto popolare, durante la prima settimana di marzo. Ma la sua fama risale alla fine degli anni '60, quando i Beatles soggiornarono nell'ashram Chaurasi Kutia, il luogo stesso dove scrissero il loro famoso White Album e forse anche alcune delle canzoni di Abbey Road.
Oggi il bellissimo hotel Ananda In The Himalayas (
Anandaspa.com)  offre lezioni di yoga tradizionale di gruppo e individuali con insegnanti solitamente formati alla Bihar School of Yoga di Rishikesh. Le p osizioni di yoga sono associate ad esercizi di pranayama (respirazione per controllare l'energia) e la meditazione.

Altro esempio è la proposta 
"Yoga nei Paesi Baschi, tra passeggiate e meditazione". Vincent Fontvieille, cofondatore con Gérard Caubet di La Balaguère (Labalaguere.com ), un tour operator specializzato in escursioni e viaggi a piedi, propone un'escursione yoga nei Paesi Baschi che, in sei giorni, porterà i partecipanti dalla cima Mondarrain a Saint-Jean-Pied-de-Port (Pyrénées-Atlantiques) attraverso il monte Ursuya, le creste di Iparla, Munhoa e i pendii erbosi delle Peñas de Itsusi. Prima sessione di yoga al mattino. L'ultima al tramonto. Chi lo desidera può meditare dopo cena. I percorsi sono davvero facili e non è nemmeno necessario essere esperti di yoga.

Un altro esempio è la proposta di fare "yoga in Sudafrica", nella Satyagraha House a
Johannesburg; che è sia una guest house, che un museo in memoria di Gandhi. Se l'associazione tra l'India e lo yoga sembra ovvia, lo yoga e il Sudafrica sembra più improbabile...  Comunque questa casa storica,  fu abitata dal giovane avvocato e futuro Mahatma dal 1908 al 1909. Fu qui che sviluppò il suo concetto di resistenza passiva, satyagraha in sanscrito. Appena entrati, il luogo emana serenità... un piccolo parco piantato con speci endemiche ospita otto stanze individuali, la casa principale e il museo.  
Va notato che questa casa, di proprietà di Voyageurs du monde, corrisponde alla filosofia del tour operator: qui, nessun profitto sui ritiri. Il denaro speso dai viaggiatori viene utilizzato per gestire la casa, pagare gli stipendi, e il resto viene donato a un'associazione. Voyageurs du monde offre anche un tour gandhiano più esteso che ti porta dal Waterberg a Città del Capo, con sessioni di yoga e safari.

Altra proposta è quella di "Meditare di fronte alla baia di Porto-Vecchio" in Corsica. Si tratta di una collaborazione tra l'hotel-ristorante La Plage-Casadelmar, nella baia di Porto-Vecchio, nel sud della Corsica, e Les Merveilles (Lesmerveilles.fr/), una "piattaforma di viaggio creativa", che organizza soggiorni vari. Lo slogan è il seguente: "Essere connessi al territorio attraverso lo yoga e la meditazione aiuta il corpo a viaggiare meglio".  In programma ci sono due meditazioni al giorno, due sessioni di yoga (quattro ore in tutto), una dinamica al mattino, una rilassante alla sera. Ogni sessione inizierà con il rilassamento e la meditazione. Poi massaggi ed escursioni nel cuore della macchia corsa per scoprire la flora e le sue fragranze. Si accettano yogi di tutti i livelli.

Un altra proposta, insolita è un "viaggio introspettivo in Israele", nel cuore del deserto.  Il turismo in Israele è spesso limitato a pochi siti importanti: Gerusalemme e i luoghi santi, Tel Aviv e le sue spiagge, Eilat e la Galilea... Il Negev rimane un luogo di passaggio per chi vuole andare al Mar Rosso.  Tuttavia, questo bel deserto si presta alla meditazione e all'introspezione.  Dogood Yoga offre un pacchetto di lezioni di yoga all'Ezuz Desert Lodge. Il pacchetto include un'ora e mezza di yoga quotidiano all'alba (paesaggio magico), lezioni di meditazione, workshop di musica e trekking sulle dune.

L'associazione Merveilles (https://www.lesmerveilles.fr/), una "piattaforma di viaggio di esplorazione interiore", organizza ritiri di "Yoga e trekking" nelle Alpilles, a Formentera e in Toscana.   Qui non si tratta di digiunare o di bere del brodo. Nel menu della cena c'è una delicata purea di piselli con lenticchie e fiori commestibili, seguita da scorfano con bietole. L'olio d'oliva è, naturalmente, ultra-locale: le olive vengono dal giardino.  Degustazioni di vini naturali, accompagnate da discussioni con Jonathan Nossiter, regista del film Mondovino e sostenitore della biodinamica. Ogni partecipante al soggiorno riceve un massaggio da Jimmy Jarnet, una star del massaggio e del benessere a Parigi.  "Durante i nostri ritiri, offriamo morbidezza, ricreiamo un bozzolo. Proponiamo di avvicinarci alla gioia interiore".

La Pensée sauvage (https://lapenseesauvage.com/), organizza "soggiorni per cure personalizzate e tonificanti";  Pioniera nel suo genere in Francia, è stata lanciata nel 2004 con un primo centro nel Vercors. Ora porta i suoi clienti anche a Ibiza e Madeira, in Corsica e Svizzera.

 

Il grande Maestro indiano Gyanander spiega che cosa è lo yoga

Gyanander è un grande Maestro yoga che vive da molti a Perugia nell'ashram Casa Yog.   vedi link: https://www.casayog.com/             Nel testo seguente spiega che cosa è lo Yoga.

Lo yoga si impara dal maestro e non dai libri. Non si può iniziare un percorso spirituale senza un maestro, Il maestro che Gyanander ha avuto è stato Ciarandass (colui che è senza ego), il libro scritto da questo maestro è la Bhakti Sagar, e questo libro è stato ed è la guida del percorso di Gyanander.

L’uomo è di fronte a due vie: quella di indagare il mondo esterno attraverso la scienza e indagare sulla propria interiorità attraverso lo yog. I due aspetti, scienza e vita spirituale sono inscindibili ed in ogni caso per iniziare un percorso occorre staccare la mente dal mondo.   Un antico testo di yoga chiamato Hatha yoga pradipika al capitolo 4 verso 144 dice: "Se il prana non sale lungo la susumna nadi (in mezzo alla spina dorsale), se il prana e il bindu non sono fermi e se la mente trascesa non entra in meditazione, quella persona che parla di Yoga e di conoscenza spirituale dice bugie e falsità".

Yog è l’unione di due energie pran e apan (pran l'energia positiva che rappresenta la forza vitale di cui ogni atomo è imbevuto; e apana l'energia negativa che rappresenta le funzioni eliminatorie del corpo. Yog è l’unione di raj, l'energia maschile  e viriya, l'energia femminile.

La brocca è nell’acqua, quando si rompe la brocca l’acqua si mischia all’acqua, Lo yogi quando si disconnette dal mondo esteriore si dissolve nel sé universale. Senza lo yog non si può giungere alla sapienza e alla liberazione. In Occidente non si registrano grandi successi spirituali perché le conoscenze degli occidentali derivano dai libri e non dai maestri. Anche le Upanishad sottolineano l’importanza del maestro: "sono arrivati Dio ed il maestro ed io mi sono inchinato ai piedi del maestro". Il Guru è colui che dissolve le tenebre. La presenza di un Sat guru, un maestro illuminato è un buon Karam e senza diksha, la cerimonia di iniziazione,  non si potrebbe nemmeno iniziare un percorso spirituale. Dopo la cerimonia dell’iniziazione il maestro assegna un mantra al discepolo che potrà usare solo quello, quindi l’accettazione di un mantra diventa un atto di fede. 

Non c’è cosa più difficile al mondo che controllare la mente, senza il filo la mente perde stabilità, il mantra è il filo che controlla l’aquilone (la mente). Il massimo spreco energetico si ha quando la mente è impegnata in pensieri. Il mantra è lo strumento che spazza via i semi (sanskar) dal subconscio (chit). Il subconscio è una zona oscura, rappresenta gli strati più profondi della coscienza, il cui accesso è quasi impossibile. Tu sei libero di compiere le tue azioni ma non di cambiarne il frutto, il nostro destino è il risultato di azioni compiute che si ripropongono quando il seme (sansa) dà il suo frutto (legge di causalità). Solo quando renderemo limpido il chit (zona oscura dell’inconscio) potremo riuscire a conoscere se stessi e cominciare il cammino verso Dio.  Per iniziare il percorso (Astang yog, lo yog degli otto scalini) bisogna trovare il posto adatto, seguire le regole sociali (yam) sottolineate e seguire una disciplina personale (niyam).

Così come prima di gettare un seme bisogna preparare la terra, così prima di recitare un mantra occorre fare asana e pranayama.  Inoltre, senza shat karam (le tecniche di purificazione) e quindi senza kriya yoga non si può iniziare a fare yoga. Queste pratiche portano buona salute, benefici sul corpo energetico/astrale e sulla mente aprendo la strada al samadhi.   Quando la mente è in pace non insorge nessuna malattia, l’ignoranza della mente porta due tipi di malattia: malattia del corpo (vyadhi) e malattia della mente (adhi).  La malattia è lo sforzo del corpo di mantenersi sano e le malattie non sono ineluttabili.

L’invecchiamento del corpo e la morte sono dovute alla rigidità del corpo sulla base della generazione delle cellule e la mancanza di energia il corpo.Malattia allopatica curando i sintomi uccide i germi saprofiti e le difese naturali.  Da qui l’importanza delle asana e di un cibo satvico e energetico. Patanjal Yog Darshan dà una completa definizione di asan, l’asan è quella posizione che si può mantenere senza dolore (stabile e confortevole) e ti porta velocemente al successo delle tue pratiche. Le asan danno salute al corpo e aiutano nella meditazione.

Praticare il pranayam è accumulare (ayam) energia (pran). Il respiro è alla base della vita, l’inspirazione dell’ossigeno penetra negli alveoli dei polmoni, poi nel sangue, viene ceduta anidride carbonica che viene espulsa con l’espirazione, l’ossigeno aiuta la digestione e i processi vitali.  Con l’inspirazione si prende ossigeno e pran che va a mutare la parte energetica e viene immagazzinato nel corpo astrale, nad significa movimento del ciakar (vortice di energia). Le pratiche fisiche sono preliminari a quelle meditative.

CasaYog - Che tipo di yoga fate?

CASAYOG - Strada San Marino, 21 Perugia  tel. 075 5899339.   www.casayog.com  -  info@casayog.com       Articolo preso dal sito CasaYog.  .

” Con tre proprietà (Sat, Raj, Tamas ) questo corpo nasce, resta e se ne va…
Il Sé invece né viene e né va!     Sapendo questo di che ti preoccupi? “

        “Kundalini è liberazione per gli Yoghi, prigionia per gli ignoranti.     
         Colui che la conosce, conosce lo Yog.“

Quando un Occidentale chiama Casa Yog chiede: che tipo di  yoga fate? Insegna anche meditazione? Insegna anche Tantar (che non è la via della sensualità)?  Perché siete vegetariani? Ecc.
La nostra voce rimane paralizzata perché non sappiamo cosa rispondere.
La prima cosa che noi non sappiamo, è che esistono più tipi di yoga, perché siccome Dio è uno anche lo yoga è uno. E stato insegnato da Krishan, e da Shiv a sua moglie Parvati all’inizio dell’universo 10 000 anni fa, durante la guerra di Maha-Bharat, Krishan racconta ad Arjun la disciplina Yoga in Ghita.  (cap.4 vers. 1-2-3-4-5-6):

  • Vers. no1- Il signore Krishan dice: “Ho raccontata lo Yog al sole, il sole l’ha raccontato a suo figlio Veisvat, Veisvat l’ha esposto a Manu (Adamo per gli Ariyani), Manu l’ha raccontato a Iswakus (imperatore della Terra, antenato degli Ariyani)”. 4:1.
  • Vers. no2- Oh Arjun questa disciplina (Yog) è stata tramandata da discepoli e discepoli e imparata dagli yoghi (Raj-Rishi). Dopo lo Yog è sparito dalla Terra per un lungo periodo di tempo. 4:2.
  • Vers. no3- Tu sei il mio devoto e caro amico, per questo ho raccontato questa antica disciplina a te. Questo è il segreto dei segreti e deve essere tenuto segreto. 4:3.
  • Vers. no4- Arjun chiede: “Come posso credere che tu abbia annunciato lo Yog all’inizio del Kalp ( creazione dell’Universo), se la tua nascita è recente e il Sole è stato creato all’inizio della creazione”. 4:4
  • Vers. no5- Krishan risponde: “Oh Arjun noi siamo nati numerose altre volte, tu non ricordi le tue nascite, io si”. 4:5.
  • Vers. no6- Sono senza nascita e senza morte e sono il Signore di tutti gli esseri, io ho sottomesso la natura e tramite essa (Yog-Maya) mi manifesto.

Questi versetti ci dicono che lo Yoga esiste da sempre.   

Shiv raccontò a sua moglie Parvati la disciplina Yoga sulla spiaggia di un oceano. Li stava ascoltando Matsy (un pesce). Shiv diede un corpo da essere umano a Matsy facendolo diventare Matsyndernath. Quest’ultimo insegnò al suo discepolo Gorakhnath, che a sua volta insegnò al suo discepolo Swatmaram (scrittore di Hath Yog Pardipika). Maestro Gherand insegnò al suo discepolo Cianda Kapali.
La parola Yog (che gli occidentali trasformano in Yoga, siccome mettono la a alla fine di ogni parola, per esempio Ram lo chiamano Rama, e così via) significa unione, l’unione dell’anima individuale con Dio, questa unione oltre ad essere chiamata Yog è chiamata anche Samadhi. Per noi la meditazione è prima del Samadhi (che è l’ultima cosa, cioè il quarto stato della mente). Possiamo dire dove la mente è trascesa, per gli occidentali è estasi. Si chiama beatitudine. Per Casa Yog, prima di fare meditazione dobbiamo espandere la consapevolezza. Questa espansione della consapevolezza è la sesta parte dello yoga, Dharana. Nei libri occidentali viene chiamata concentrazione della mente e un uomo raramente è costantemente consapevole, anche solo per cinque minuti su un pensiero.
Prima del Dharana, c’è il Pratyahar, cioè nella Ghita è scritto: uno yoghi tira dentro i suoi sensi, come la tartaruga quando è in pericolo ritira le quattro zampe e la coda nel suo guscio; ciò è quando i nostri occhi sono chiusi, i messaggi dei cinque sensi sono interrotti. Se vicino a noi c’è un suono forte o un profumo, noi non lo sentiamo. Questo è un lavoro interiore, quando entriamo dentro troviamo una barriera, come un muro che ci impedisce di entrare dall’altra parte. 

Il mezzo che ci conduce dall’altra parte si chiama Pranayam, che unisce il corpo fisico e il corpo astrale. Il Pranayam conduce come ad uno stato naturale, come quando andiamo a dormire che dallo stato di veglia si passa allo stato di sonno. E’ chiamato scienza del respiro. Nella Bhakti Sagar (scritto da Ciarandass) un terzo del libro parla solo di questo, cioè della scienza del respiro.
Parla di come, attraverso le tecniche del respiro, si possa conoscere già da un anno prima l’esatta data di quando si abbandonerà il corpo fisico.
Prima del Pranayam dobbiamo perfezionare le posizioni per stabilizzare il corpo fisico.  Invece gli occidentali fanno questi esercizi in movimento, e questo non si trova in nessun versetto né in nessun antico libro di yoga quale: 1 Bhakti Sagar,    2 Bhagwat Ghita,    3 Gherand Sanghita    4 Hath Yog Pardipika  5 Gorakh Sanghita     6 Shiv Sanghita    7 Hath Ratnawali.

Prima delle Asan dobbiamo imparare le pratiche di purificazione del corpo cioè degli organi interni chiamato Shat karam; per esempio, se il nostro intestino non è pulito (pulizia vuol dire svuotarlo completamente di ciò che abbiamo mangiato la sera prima), se non siamo puliti dentro, le Asan non daranno benefici e neanche vivrai bene la vita quotidiana, ci sarà frustrazione. 

Prima di tutto ciò, dobbiamo cercare un maestro che, a sua volta, abbia praticato sotto la guida di un maestro perché chi impara da un maestro improvvisato, dallo Yog non avrà alcun successo, ma solo malattie. Quali sono i maestri improvvisati ? Maestri diplomati (con diplomi) e quelli che danno diplomi nello Yoga. Chi è un maestro ? Il maestro non è quello che ha studiato la Ghita, le Upanishad, i Ved, il Vangelo, il Corano, il Sanscrito, il Latino, che ha una folla di discepoli e un centro spirituale (palestra). Maestro non è quello che ti da al posto del Sutar-Neti un catedero di gomma o un laccio di scarpa. Il maestro è colui che ha realizzato la totalità della sua personalità, che ha sperimentato la pace ed il silenzio dentro di sé, colui che ha trasceso la mente e che può darti un’esperienza di pace, non importa se sia analfabeta o che non abbia nemmeno un discepolo. Tutto ciò che abbiamo spiegato sopra, il maestro te lo insegnerà solo se praticherai le prime due parti dello yoga, cioè Yam e Niyam. Cioè la verità, non violenza, compassione, pietà, perdono, tenerezza, carità, austerità, celibato, ecc..  Yam e Niyam sono le prime due parti dello Yog, venti regole di condotta che lo yoghi deve osservare. Le prime dieci che compongono lo Yam, regolano il comportamento sociale dello yoghi, le seconde, quelle del Niyam, sono regole di condotta personale.

1.Yam : non violenza, verità, non rubare, Brahmcharyie (capacità di portare l’energia sessuale verso l’alto, verso i Ciakar superiori), perdono, forza d’animo, compassione, tenerezza, dieta moderata, purezza (Shat Karam). Shat Karam sono le pratiche di purificazione ( sono 29) di alcune parti interne del corpo: bocca, lingua, gola, naso, stomaco, tutto l’intestino, organi genitali, occhi, orecchie, denti, pancia, polmoni, pelle, ecc…( si possono vedere in Yog Album scritto dal Maestro Gyanander grazie al suo maestro Ciarandass).
2. Niyam: austerità, sapersi accontentare, fede in Dio, carità, devozione a Dio, pudore e rispetto, intelletto discriminante, Jap (Mantar), Havan (cerimonia del fuoco)
3. Asan : quelle posizioni che si possono mantenere a lungo immobili senza dolore che ti portano velocemente al successo nella tua pratica nella vita spirituale sono chiamate Asan;
4. Pranayam: scienza del respiro (respiriamo dall’inizio della vita fino alla morte ma non sappiamo come);
5. Pratyahar: ritirare i sensi dentro, all’interno;
6. Dharana: sviluppare la consapevolezza;
7. Dhyan: meditazione (gli occidentali conoscono molto bene)..
8. Samadhi: estasi o beatitudine; chiedono cosa c’è nel Samadhi?
In Samadhi  lo stato mentale non è nello stato di veglia né sonno né sogni, è oltre l’oltre (oltre i tre Guna).
In Samadhi non c'è nessuna forma, né oggetto, né soggetto, né carne, né sangue, né urina, né letame, nessuna malattia, nessuna purificazione, nessuna passione, nessuna collera, nessuna delusione, nessuna invidia, nessuna malattia, nessuna presunzione. Calmo è l’amato e l’indifferenziato.

Molte persone sul sentiero spirituale vogliono essere felici, ma non lo sono perché si arrabbiamo, si preoccupano, sono nervosi, depressi,  irrequieti, orgogliosi, hanno preconcetti, desideri, passioni, aspirazioni, frustrazioni, paura, e sono insicuri su ogni cosa.  Grandi guru indiani con vestiti arancioni o bianchi e lunghe barbe,  fanno fare a ventimila persone tutte insieme la meditazione, o un altro grande guru sta facendo fare a cinquantamila persone tutte insieme gli esercizi in movimento. Nel Bhagwat Ghita, Krishan dice: “ Tra migliaia di persone una mi cercherà, tra migliaia che mi cercheranno uno mi troverà”.
Per arrivare alla meditazione serve grande sacrificio e controllo sui sensi, Brahmcharyie e una vita austera, il tempo e il coraggio di capire maya (l’illusione), e rinunciarvi mentalmente, non fisicamente come dice la Ghita, il primo libro dello yoga.  Occorre trovare il Mantar giusto che rompe le barriere del conscio subconscio e inconscio; poi ripeterlo continuamente.
Attraverso il Kirtan si arriva alla purificazione delle Karam e Sanskar archetipi nel conscio e subconscio. 

Dobbiamo essere vegetariani, perché in Bhagwat Ghita si dice: chi ama tutti gli esseri viventi è l’unico che mi può conoscere. La prima parte dello Yoga si chiama Yam, e prima parte di Yam è la non violenza, quindi lo Yog comincia con la non violenza. Chi è stabile nella non violenza, non può ricevere male da nessuno, persino la morte ha paura di lui. Dicono che Gandhi abbia liberato l’India con la forza della non violenza, ma gli Yoghi dicono che non era completamente non violento, se fosse stato cosi la pistola di Nathu Godse non lo avrebbe ucciso, invece Budh (quello che gli occidentali chimano Buddha) era stabile nell’assoluta non violenza. Quando una volta passava nella foresta. un bandito volle derubarlo, il bandito alzando la spada per uccidere il Budh, che rimase immobile senza paura in pace come sempre, rimase bloccato fino a che non lasciò la spada che cadde all’indietro. Nella nostra cultura Vedica gli Yoghi vivevano negli YogAsharam nelle foreste, ad una certa distanza da questi luoghi gli animali feroci perdevano la loro violenza, perché gli Yoghi erano stabilizzati completamente nella non violenza. Bharat giocava con leopardi, ghepardi, tigri e leoni nell’Asharam di suo nonno Kav. 

Ogni giugno si celebra l’anniversario di Casa Yog, in quella occasione si svolge la Cerimonia del Fuoco dopo la quale viene offerto un dolce che si chiama Khir.  Finita la cerimonia si svolge il Kirtan.

Julian Assange potrà fare ricorso contro l’estradizione negli Usa: l’ok dell’Alta Corte di giustizia di Londra

Julian Assange potrà presentare ricorso contro la sentenza di estradizione negli Stati Uniti del 10/12/2021. I legali del fondatore di WikiLeaks hanno ora 14 giorni di tempo per presentare domanda alla Corte Suprema del Regno Unito dopo aver ricevuto il via libera dall’Alta Corte di giustizia di Londra. Il giornalista è accusato di spionaggio negli Usa per la diffusione di documenti coperti da segreto relativi alle attività militari in Afghanistan e Iraq. Rischia una condanna fino a 175 anni di carcere. 


 L'appello alla Corte Suprema si può avanzare soltanto quando si parla di un caso di rilevanza pubblica generale. Ad assistere il giornalista, Stella Moris, sua legale e compagna. Alla stampa aveva fatto sapere che se l'Alta Corte avesse respinto la richiesta di ricorso, lei si sarebbe rivolta direttamente alla ministra dell'Interno britannica Priti Patel.
A gennaio del 2021 il tribunale penale di Londra aveva respinto la richiesta di estradizione avanzata dagli Usa sottolineando che il giornalista, clinicamente affetto da depressione, avrebbe potuto suicidarsi. Gli Stati Uniti avevano quindi fatto ricorso all'Alta Corte di Londra che aveva accolto la richiesta in tendenza contraria alla sentenza precedente. Assange era stato incriminato dagli Usa per aver violato la legge anti-spionaggio del 1917.  Sono 18 i capi d'accusa nei suoi confronti negli Stati Uniti. Ora a pronunciarsi sull'estradizione sarà la Corte Suprema del Regno Unito.

Per la vicenda vedi link: https://maramici.blogspot.com/search?q=Assange  

sabato 22 gennaio 2022

Addio a Thich Nhat Hanh, il padre della Mindfulness

Thich Nhat Hanh (1926-2022), uno dei leader spirituali più influenti della nostra epoca,  è stato il monaco buddhista zen più conosciuto al mondo,  il padre della Mindfulness.   Il maestro zen è stato anche scrittore e poeta. Candidato da Martin Luther King al Nobel per la Pace, visse in esilio a causa della guerra nel suo paese, il Vietnam. Creò diverse comunità in Europa.

"Tutto ciò che resta della pratica è una pace ben radicata."

Vedi articoli su Thich Nhat Hanh   https://maramici.blogspot.com/search?q=Thich+Nhat+Hanh

Dal Plum Village. Il Plum Village è la comunità creata da  Thich Nhat Hanh, in Francia

Cara amata Comunità,
con un profondo respiro consapevole, annunciamo la scomparsa all'età di 95 anni del nostro amato insegnante, Thay Nhat Hanh, alle 00:00 del 22 gennaio 2022 al Tempio Từ Hiếu a Huế, Vietnam,

Thay è stato l'insegnante più straordinario, la cui pace, tenera compassione e saggezza luminosa hanno toccato la vita di milioni di persone.
Sia che lo abbiamo incontrato nei ritiri, nei discorsi pubblici, o attraverso i suoi libri e insegnamenti online – o semplicemente attraverso la storia della sua incredibile vita – possiamo vedere che Thay è stato un vero bodhisattva, un'immensa forza per la pace e la guarigione nel mondo.
Thay è stato un rivoluzionario, un rinnovatore del buddismo, un maestro che ha sempre approfondito con i suoi abili mezzi le radici del buddismo onde far emergere il suo autentico splendore.

Thay ha aperto un bellissimo percorso di Buddismo Impegnato e Applicato per tutti noi: il percorso dei Cinque Addestramenti di Consapevolezza e dei Quattordici Addestramenti di Consapevolezza dell'Ordine dell'Interessere.
Come direbbe Thay, "Poiché abbiamo visto il sentiero, non abbiamo più nulla da temere". Conosciamo la nostra direzione nella vita, sappiamo cosa fare e cosa non fare per alleviare la sofferenza in noi stessi, negli altri e nel mondo; e conosciamo l'arte di fermarsi, guardare in profondità e generare vera gioia e felicità.
Ora è il momento di tornare al nostro respiro e al nostro camminare consapevoli, di generare l'energia di pace, compassione e gratitudine da offrire al nostro amato Maestro.
È un momento di unirci ai nostri amici spirituali, nei nostri Sangha e nelle comunità locali.
Ti invitiamo a unirti alla nostra comunità globale online, mentre commemoriamo la vita e l'eredità di Thay con cinque giorni di pratica e cerimonie trasmesse LIVE da Hue, Vietnam e da Plum Village, Francia, a partire da sabato 22 gennaio.

A breve sarà possibile consultare il nostro sito Web per maggiori dettagli al link: www.plumvillage.org/memorial

Ognuno di noi decida di fare del proprio meglio nei prossimi giorni per generare l'energia della consapevolezza, della pace e della compassione, da inviare al nostro amato Maestro.
Nelle prossime ore sul sito web del Plum Village, pubblicheremo alcuni canti ispiratori, testi e risorse di pratica della consapevolezza, per aiutarti a riunirti con il tuo Sangha locale per generare un'energia collettiva di consapevolezza e compassione e creare la tua cerimonia, o la tua sessione di pratica, in omaggio al nostro Maestro.
Come Thay ha sempre insegnato, nulla è più importante della fratellanza e della sorellanza, e tutti conosciamo il potere dell'energia collettiva.

Ti invitiamo a condividere i tuoi messaggi di gratitudine o trasformazione personale e guarigione sul nostro sito web: plumvillage.org/gratitude-for-thich-nhat-hanh

Con amore, fiducia e unione,
I monaci e le monache di Plum Village, Francia

 Un messaggio di Thich Nhat Hanh veramente adatto per questi tempi oscuri, dominati dalla follia, dalla paura e dalla divisione.

Qualcuno mi ha chiesto: "Non sei preoccupato per lo stato del mondo?" Mi sono permesso di respirare e poi ho detto: "La cosa più importante è non permettere alla tua ansia per ciò che accade nel mondo di riempire il tuo cuore. Se il tuo cuore è pieno di ansia, ti ammalerai e non sarai in grado di aiutare».
"Ci sono guerre - grandi e piccole - in molti posti, e questo può farci perdere la pace. L'ansia è la malattia della nostra epoca. Ci preoccupiamo per noi stessi, la nostra famiglia, i nostri amici, il nostro lavoro e lo stato del mondo. Se permettiamo alla preoccupazione di riempire i nostri cuori, prima o poi ci ammaleremo."

 Un viaggio nel mondo della Mindfulness alla scoperta della vita in un monastero Zen.  vedi https://uam.tv/informazioni/5e8b564398246/

La via della liberazione - Sua santità il Dalai Lama (1)

 Il motivo che spinse il Buddha a raggiungere l'illuminazione fu la compassione, il desiderio di aiutare gli altri. Dovremmo sforzarci di sradicare le cause della sofferenza..

Quando il buddhismo è arrivato in Tibet nell'VII secolo, convivevano due sistemi, sutra e tantra per intraprendere le pratiche del Dharma. Il sutra promosso dal maestro indiano Shantarakshita, che è il sentiero dello studio e della pratica tramite i quali dopo molte vite si raggiunge l'illuminazione, e il tantra, promosso dal grande yogi Padmasambhava, che permetteva attraverso pratiche segrete di raggiungere l'illuminazione nel corso di una sola vita. Il grande maestro Atisha scrisse il testo La lampada del sentiero dell'illuminazione, che condensa tutti i sentieri essenziali, in una forma adatta la popolo tibetano. Agli inizi del XV secolo, il maestro tibetano Tsong-kha-pa scrisse un libro intitolato Lam-rin, o gradi del sentiero verso l'illuminazione. In questo testo sviluppava e rendeva più accessibile l'insegnamento del maestro Atisha.   Questo testo, dimostra come tutti gli insegnamenti si integrino,  - come il Dharma  (che può essere tradotto come "Dovere", "Legge") includa sia il sutra, sentiero comune, sia il tantra, il sentiero segreto. Spiega anche che è impossibile intraprendere pratiche esoteriche senza comprendere gli insegnamenti buddhisti di base.  Nel buddhismo tibetano ci sono quattro scuole: Nyingma, Shakya, Geluk e Kagyu, tutte hanno fuso insieme i sistemi del sutra e del tantra, tutte sono sullo stesso piano, e seguono gli insegnamenti dello stesso maestro, il Buddha Shakyamuni. Il buddhismo è un tesoro destinato la mondo intero.  Per un individuo vivere il proprio dharma significa agire secondo  legge: nel buddismo si dice che seguire la via del dharma porti all’Illuminazione.

 Il Lam-rim è alla base degli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama.  I sutra della Perfetta saggezza dicono che la pratica della generosità, dell'etica, della pazienza, dell'energia, della concentrazione e della saggezza sono il solo sentiero, sia sutra, sia tantra, che tutti i Buddha del passato percorsero per giungere all'illuminazione.  Il suggerimento di Sua santità è quello di integrare la nostra vita quotidiana con un livello superiore di consapevolezza e accordarla con una motivazione compassionevole.  Le attività di questo mondo non cessano mai sino al momento della morte, dovremmo sforzarci di trovare il tempo nell'arco della nostra vita quotidiana di praticare il Dharma. Lo studio e la conoscenza ci aiutano ad andare in questa direzione. Importante è rispettare colui che sta impartendo gli insegnamenti e conservare come preziosi tesori gli insegnamenti dati da grandi Maestri spirituali. E' il maestro spirituale, o guru, la sola porta verso l'illuminazione, è colui che ci introduce a quei vasti  e profondi insegnamenti formulati dal Buddha stesso in maniera adatta alla nostra comprensione. La pratica di qualsiasi sentiero dovrebbe basarsi su istruzioni esaurienti ed autentiche.Tsong-kha-pa dice che un maestro dovrebbe avere la mente domata, ma anche la conoscenza degli insegnamenti, e la motivazione all'insegnamento dovrebbe essere pura. La fiducia nei maestri deve basarsi sull'esperienza vissuta e verificata. 

Immaginate un ampio oceano e un giogo dorato che vi galleggia sopra. Nelle profondità dell'oceano nuota un'unica tartaruga cieca, che riemerge per respirare ogni 100 anni. Quante sono le possibilità che al tartaruga riemerga con la testa infilata nel buco del giogo? Il Buddha diceva che raggiungere una preziosa rinascita umana è fatto ancora più raro. E Shatideva dice che, avendo ottenuto una simile preziona forma umana, non dobbiamo perdere questa opportunità per dedicarvi alla pratica del Dharma, meditare, accumulare virtù ed arrivare alla liberazione. Molti grandi maestri del passato, come Nagarjuna, Asanga e Milarepa, usarono questa opportunità.

Il Buddha ha detto che tra tutti i diversi tipi di consapevolezza, la consapevolezza dell'impermanenza e della morte è la migliore. L'atteggiamento più realistico che possiamo coltivare è sperare il meglio, ma essendo pronti al peggio.  Quando si troveranno ad affrontare la morte, i migliori praticanti saranno felici, i praticanti di medio livello vi saranno preparati, e anche i praticanti del livello inferiore non avranno rimpianti. E' molto importante che nell'ultimo giorno della nostra vita, non avere neanche una minima fitta di rimpianto. La pratica buddhista mira a raggiungere una pace eterna, qualcosa di inconcepibile per la mente umana. Come dice spesso il Dalai Lama "dovremmo dedicare il 50% del nostro tempo e della nostra energia alle preoccupazioni per la nostra vita futura e il 50% agli affari di questa vita attuale". Dopo la morte si entra nello stato intermedio, il bardo della durata di sette giorni, prima di rinascere nel regno d'esistenza appropriato. La morte non è nient'altro che al separazione della coscienza dal corpo fisico.

La via della liberazione - Sua Santità il Dalai Lama (2)

Un buddhista è qualcuno che prende rifugio nei tre gioielli: il Buddha, il Dharma, il Sangha..

 

L'attività del Buddha è dare insegnamenti e mostrare il sentiero. La funzione del Dharma è eliminare le sofferenze e le loro cause, le illusioni. La funzione del Sangha è quella di trovare piacere nell'impegno della pratica del Dharma e trovare compagni spirituali. Gli ostacoli alla conoscenza sono le impronte o predisposizioni lasciate nella mente dalle illusioni - ignoranza della natura e della realtà, attaccamento e odio.   Una volta preso rifugio nel Dharma, e con solenne impegno, si dovrebbe mostrare rispetto ai testi buddhisti. .

Le conseguenze del karma sono chiare: le azioni negative sempre generano sofferenza e le azioni positive sempre recano felicità. Le azioni positive e negative sono determinate dalle nostre motivazioni. Ci sono tre porte attraverso le quali commettiamo azioni: il corpo, la parola.  Le dieci azioni negative.  La prima azione negativa del corpo è uccidere che può essere motivato da uno dei tre veleni: attaccamento, odio o ignoranza. La seconda azione negativa è il rubare. l'ultima delle tre azioni negative del corpo è il comportamento sessuale scorretto, ossia, l'atto sessuale compiuto con uan persona inappropriata o in modo inappropriato.  Le quattro azioni negative sono atti di parola: la menzogna, la discordia, l'offesa verbale, il pettegolezzo futile. Le tre azioni negative della mente: la cupidigia, l'intento nocivo, le idee erronee. Dopo aver deciso di intraprendere la pratica del Dharma, per la maggior parte delle persone è difficile rinunciare al mondo. Il buddhismo è molto ottimistico, perchè se lo scopo di arrivare all'illuminazione è raggiunto, si ottiene una totale e durevole felicità.  Nella quotidianità è difficile trovare qualcuno che sia completamente soddisfatto,  invece prevale la sofferenza di invecchiare, la sofferenza della malattia, la competizione sfrenata.  Poi abbiamo la sofferenza della mancanza di appagamento, la sofferenza del cambiamento, del soffrire.   Alla base di questo meccanismo c'è l'illusione, ossia l'idea erronea, i fraintendimenti attivi circa la natura della realtà. Tra le manifestazioni palesi delle illusioni abbiamo l'attaccamento e il desiderio, l'ira, l'ignoranza, l'odio.     Tra le azioni virtuose invece abbiamo il non mentire, l'essere onesti, lodare i boddhisattva, esortare gli altri a operare per l'ottenimento della buddhità.

Per metterci sul cammino della liberazione, dovremmo iniziare il sentiero dei tre addestramenti: addestramento alla  morale, alla concentrazione e alla saggezza. Per fare questo abbiamo bisogno di volontà, disciplina ed energia necessaria. Nel buddhismo tibetano uno degli obiettivi principali,  è quello di meditare sulla aspirazione altruistica alla Buddhità, chiamato boddhicitta. La facoltà del boddhicittta consiste nel considerare le altre persone più importanti e preziose della nostra stessa vita.   Si dovrebbe lavorare seriamente sulla compassione, fino a radicarla profondamente dentro di noi. Una volta sviluppata la compassione vedrete tutti con equanimità e sotto la stessa luce, con il desiderio che tutti gli esseri senzienti siano liberi dalla sofferenza. La rinuncia è indispensabile per coltivare la compassione.

Dovremmo capire che lo scopo della nostra esistenza è quello di aiutare gli altri, se non riusciamo a farlo almeno non dovremmo nuocere agli altri esseri umani. L'atteggiamento altruistico è la radice della felicità entro la comunità umana. Lo scopo ultimo di coltivare l'atteggiamento altruistico è ottenere l'illuminazione così che sarete capaci di operare per la soddisfazione totale dei desideri degli altri esseri. Una volta superato l'egocentrismo potremo morire senza rimpianti, e la pratica del boddhicitta è indispensabile a chiunque desideri ottenere l'illuminazione.  E' importante impegnarsi nella pratica degli atti del boddhisattva. Tali atti, chiamati le sei perfezioni, costituiscono il sentiero essenziale e completo verso l'illuminazione, in cui metodo e saggezza si sommano. Le sei perfezioni sono la generosità, l'etica, la pazienza, l'energia, la concentrazione e la saggezza. La generosità è la tendenza a dare, senza il minimo tocco di avarizia.  Evitare anche di accumulare sempre di più. Ci sono tre tipi di generosità: dare il Dharma, dare coraggio o protezione, e dare i possessi materiali. Inoltre, dovreste sempre cercare negli altri le buone qualità e parlare di queste e mai parlare dei loro difetti. Per accrescere il sentimento di generosità, si dovrebbe iniziare donando piccoli effetti personali.  L'etica è quello stato di mente che si astiene dall'impegnarsi in qualsiasi situazione o evento che potrebbe rivelarsi dannoso per gli altri.  La pazienza è uno stato della mente che porta alla sopportazione di fronte ai danni che ci infliggono gli altri.  Quando qualcuno vi fa danno, dovreste comprendere che l'altra persona  non ha alcun controllo sulle sue emozioni. La pazienza è molto importante per vincere il risentimento e la gelosia; ma anche per sopportare la sofferenza.  L'energia è quello stato della mente che trova piacere nel compiere azioni virtuose. Gli ostacoli all'energia sono la pigrizia e l'essere attratti dal modo di vita mondano. Un altro importante aspetto è la fiducia in se stessi, tale da rendervi pronti a fare qualsiasi cosa da soli, senza dipendere dal contributo o dall'aiuto degli altri. La concentrazione è lo stato mentale che consiste nel focalizzare con attenzione fissa un oggetto virtuoso. E' essenziale per capire la natura della realtà. Si dovrebbe dormire come un leone, giacendo sul fianco destro, in questo modo perderete il potere della corretta attenzione, non cadrete in un sonno profondo, e non farete brutti sogni.  La saggezza analizza la natura dei fenomeni. Ci sono diversi tipi di saggezza, come le cinque scienze: la scienza interiore della religione, e le quattro scienze esteriori della logica, della medicina, della grammatica e delle arti. Quella che interessa per la via spirituale,  è quella della scienza interiore, che è il fondamento delle nostre qualità.  Con la saggezza, anche se sviluppate amore e compassione verso gli altri, non avrete mai desiderio e attaccamento.  L'ostacolo alla saggezza è l'ignoranza, che può essere superata con lo studio.  

Alexandra David-Néel

Louise Eugenie Alexandrine Marie David, nota come  Alexandra David-Néel (1868 -1969), nasce a Saint-Mandé, vicino Parigi, ed è stata una orientalista, femminista, scrittrice ed esploratrice francese e interessata alla spiritualità buddhista. Scrisse oltre trenta libri sui suoi viaggi, che la portarono a percorrere 30.000 km in giro per il mondo a piedi, a cavallo, yak, asino, barche e aerei..

Unica figlia del massone protestante Louis David, era affascinata dalle opere dello scrittore Jules Verne (1828-1905) e si divertiva a immaginare le fantastiche avventure che un giorno avrebbe vissuto. Fin da piccola iniziò a cercare di trasformare questi sogni in realtà e a cinque anni scappò di casa. Il suo segno distintivo era il  forte desiderio di libertà. E' stata una delle prime donne a prendersi quelle libertà che erano ancora in gran parte riservate agli uomini.  Rifiutò i valori tradizionali come matrimonio e figli e scelse di vivere la vita che desiderava. Suo padre era stato amico dell'anarchico Élisée Reclus e dello scrittore Victor Hugo, che sostenevano entrambi l'uguaglianza delle donne, e lei era naturalmente attratta dall'atmosfera in cui era cresciuta.    Nei quasi 101 anni della sua vita, David-Néel frequentò Maestri yoga come Sri Aurobindo (1872-1950) ed occultisti come Madame Blavatsky (1831-1891), e fu la prima donna europea a visitare la città di Lhasa in Tibet.

Fin da giovane, la sua ricerca spirituale la condusse alle filosofie orientali, ed in modo particolare al buddhismo, alle opere dei monaci buddhisti. Fu soprattutto attratta dall'occulto e instaurò una relazione con l’inglese Elisabeth Morgan, una componente della Società della Gnosi Suprema, una propaggine della Società Teosofica di Madame Blavatsky.  La teosofia affermava che tutti gli esseri umani erano una famiglia e che tutte le religioni erano semplicemente espressioni diverse di un'unica verità. David-Néel fu immediatamente affascinata da questo concetto e frequentò la società teosofica per molto tempo.  

Dopo aver completato i suoi studi a Londra, si trasferì alla Sorbona, che non l'accettò come studentessa a tempo pieno perché era una donna. In questo periodo soffrì spesso di depressione (come per tutta la vita).  Nel 1891 Elisabeth Morgan morì e lasciò ad Alexandra David-Néel un'importante eredità con la quale partì per un viaggio di un anno attraverso  Sri Lanka e l'India.
Nel 1895, accettò un posto come cantante al Teatro dell'Opera di Hanoi in Indocina (Vietnam).

Nel 1904 sposò Philippe Néel, un ricco ingegnere ferroviario. Ma la vita da sposata non era per lei, inoltre, non aveva molte affinità con il marito e fu estremamente infelice e depressa in quel periodo. Chiese allora a Philip il permesso di viaggiare da sola, e lui acconsentì.  Nel 1911 l’uscita del suo libro Il Buddismo del Buddha coincide con la sua partenza per l’Asia. Philippe non rivedrà la moglie che nel 1926. Partì per l'India e viaggiò attraverso il Paese soggiornando in monasteri buddisti. Nel 1912 incontrò il Dalai Lama, che le suggerì di imparare il tibetano, e così fece. Stava continuando gli studi e il suo viaggio quando, nel 1914, in un monastero del Sikkim, incontrò un giovane di quindici anni, di nome Aphur Yongden. Provò per il ragazzo un legame spirituale immediato e lo adottò come figlio. Con lui intraprese un'escursione sull'Himalaya.
Tra il 1914 e il 1917 i due vissero in una grotta a 4.000 metri di altezza, al confine con il Tibet. Meditavano e si procuravano il cibo come potevano; raggiunsero due volte sotto mentite spoglie la città proibita di Lhasa, ma senza riuscire a visitarla, in quanto furono espulsi dal Tibet.

Durante la Prima Guerra mondiale vissero in Giappone e poi in Corea e poi al monastero di Kumbum, in Cina, dove rimasero per due anni a tradurre libri sacri tibetani e a vivere la vita austera dei monaci. Qui Alexandra ebbe molte esperienze mistiche, tra cui la creazione di un tulpa, una figura fantasma evocata attraverso un'intensa concentrazione psichica. Poi ripartirono ancora una volta verso il Tibet,  fino a entrare nel 1925, come prima donna europea, a Lhasa, la città proibita agli stranieri. L’impresa fu riportata dalla stampa di tutto il mondo e Alexandra, una volta tornata in Europa con Yongden, pubblicò i suoi libri più famosi: Viaggio di una parigina a Lhasa, Il Lama dalle cinque saggezze, Mistici e maghi del Tibet, Nel paese dei briganti gentiluomini.   Si separò dal marito Philip, che naturalmente durante i quattordici anni del viaggio era andato avanti con la sua vita, proprio come lei.   Nel 1928 comprò una piccola casa a Digne-les-Bains, in Provenza, che chiamò Samten-Dzong ("fortezza della meditazione"), dove avrebbe scritto molte altre opere. Nel 1937, sentendosi di nuovo inquieta, partì per la Cina insieme a Yongden e fu testimone oculare della guerra sino-giapponese. Viaggiarono attraverso il Giappone, la Cina e l'India e durante quel periodo (nel 1941) il marito morì.
David-Néel era ormai una famosa autrice e viaggiatrice ed ispirò e influenzò viaggiatori, poeti e scrittori di tutto il mondo, in particolare quelli della Beat Generation, come Jack Kerouac, Allan Ginsberg, Ram Dass e Alan Watts.

Nel 1955 Yongden il figlio adottivo morì e negli anni seguenti David-Néel divenne sempre più solitaria e di cattivo umore. Solo Marie-Madeleine Peyronnet,  riuscì a resistere come governante al suo cattivo carattere, poi la ragazza divenne, per la vecchia viaggiatrice, come una figlia e si prese cura di lei fino alla morte.  Depressa e desiderosa solo di viaggiare nel 1968, all'età di 100 anni, David-Néel progettò di attraversare la Russia,  progetto poi però non realizzato. Nel 1969 le fu conferito il più alto ordine della Legione Straniera francese e ricevette le congratulazioni di autori e leader mondiali, compreso il Dalai Lama.  Fu oggetto di interviste televisive e radiofoniche, e il comune di Digne le intitolò una scuola. 

Morirà ultracentenaria e le sue ceneri verranno disperse nel Gange. Alla sua morte Marie-Madeleine Peyronnet fece del suo meglio per tenere insieme la collezione di libri e ricordi della grande esploratrice.  L'eredità di Alexandra David-Néel continua, tuttavia, attraverso i suoi libri e quelli delle molte persone che furono da lei ispirate a vivere veramente la loro vita e a perseguire i sogni a qualsiasi costo. La sua determinazione a vivere secondo le proprie convinzioni continua a essere fonte di ispirazione.

Bibliografia

  •  David-Neel, A. Magic and Mystery in Tibet. 2008.
  •  David-Neel, A. My Journey to Lhasa. 2005.
  •  Foster, B. & Foster, M. The Secret Lives of Alexandra David-Neel. 2002.
  •  Middleton, R. Alexandra David-Neel: Portrait of an Adventurer. 1989.
Link:     https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19893/alexandra-david-neel/

venerdì 21 gennaio 2022

Buddhismo - i quattro sigilli

 Insegnamenti buddhisti del venerabile Ghesce Dorji Damdul  sito:  https://bodhiwisdom.org/

Ghesce Dorji Damdul è stato il  il traduttore di SS Dalai Lama ed oggi è il direttore di Tibet House a New Delhi (centro culturale di SS Dalai Lama) e gira il mondo a dare insegnamenti buddhisti. Ho avuto la fortuna di assistere ad un suo insegnamento a Roma.    Vi consiglio di leggere uno dei suo testi "La Saggezza e la Psicologia dei 4 Sigilli per Affrontare le Emozioni di Tutti i Giorni" che è stato tradotto da Fabrizio Pallotti, il traduttore ufficiale di SS Dalai Lama per quanto riguarda la lingua italiana.

Nel primo giorno che veniamo al mondo siamo tutti uguali senza preconcetti, poi istintivamente cominciamo a costruire il senso dell'io e creare la nostra identità. Volere essere sempre più felici e non soffrire è il motore della nostra vita. Spesso però è difficile ottenere questa felicità, così come è difficile sradicare paure, stati emotivi, sofferenza  che come la felicità sono stati mentali. Attraverso il buddhismo è possibile arrivare ad una felicità irreversibile e liberi da paure. 

Secondo il buddhismo la vera natura della mente è chiara luce, non è macchiata da paure o avversioni. Siamo nati con una mente coperta da contaminanti, ciò è dovuto al karma e alle esperienze precedenti. Siamo sempre pronti a condannare l’esterno, a proteggerci dall’esterno erigendo grandi muraglie. In questo modo non ci sarà pace, i fattori esterni a cui fare attenzione sono infiniti e sarà difficile proteggerci da tutti.  La sofferenza è procurata da infiniti fattori esterni, quindi se vogliamo uscire dalla sofferenza dobbiamo lavorare sui fattori interni. Il saggio Shantideva esprimeva con una metafora questo concetto: "Per camminare a piedi nudi nelle strade non devi coprirle di cuoio, basta mettere dei sandali".     Il Buddha per questo ha introdotto i quattro sigilli:

  • tutti i fenomeni composti sono impermanenti,
  • tutto ciò che è contaminato, è sofferenza,
  • tutto ciò che esiste è privo di sé, è vacuità (la vacuità ultima dei fenomeni),
  • trascendere la sofferenza è irreversibile; Ciò porta alla felicità e allo stato di illuminazione, al nirvana, alla pace.

Il Buddha non ha inventato niente, ha semplicemente scoperto un nuovo aspetto della realtà. Ci sono due maestri: il maestro interno e il maestro esterno, che deve aiutarti a farti scoprire il maestro interno. Dobbiamo eliminare i fattori disturbanti interni; noi siamo come un diamante a cui dobbiamo togliere la sporcizia che lo copre e che sono le afflizioni e le oscurazioni mentali  e  cognitive che ci bloccano per raggiungere la stato di Buddha. Ci sono tre tipi di afflizioni mentali:

  • il samsara,  il karma contaminato attivato dalle emozioni negative che sono odio, attaccamento, paura, mente egoista; e queste afflizioni della mente ci trascinano nella sofferenza attraverso delle azioni;
  • l'inappropriata attenzione;
  • l'ignoranza.

Il samsara è l'assenza di libertà, ed è opposto al nirvana in cui c’è totale libertà. Tutti gli sbagli vengono dalla percezione soggettiva. Il Buddha è il risvegliato dall’ignoranza mentre noi viviamo nella prigione della nostra mente e nell’ignoranza.  Solo con la pratica si può arrivare alla saggezza della vacuità ottenuta con l’insegnamento dell’impermanenza.  Lo spazio è un fenomeno NON composto. Fenomeno NON composto o permanente sono sinonimi. In tutti i fenomeni impermanenti c’è la presenza del continuum che può essere di due tipi:

  • Impermanenza grossolana, ad esempio il tempo che ha un continuum visibile (anno, giorni, ore ),
  • Impermanenza sottile ad esempio il tempo come un continuum non visibile, oppure il Sé.

Spesso la nostra mente è sotto il controllo dell’ignoranza e dell’egoismo e la conseguenza è che  inevitabilmente andremo verso la sofferenza, emozioni negative, azioni contaminate. Un attimo di sofferenza annulla spesso anni di felicità. Occorre coltivare la saggezza ed una mente libera dagli stati emotivi che possa percepire la realtà correttamente.  Attraverso la meditazione dobbiamo svegliarci dal sonno dell’ignoranza.

Il Buddha ha detto che tutti possono essere felici e liberi dalla sofferenza; Esplorando la nostra mente ha scoperto che dentro di noi c’è il senso della perfezione (la natura di Buddha), dobbiamo semplicemente liberarci dai contaminanti temporanei. Invece di continuare a focalizzarci sulle cose esterne, dobbiamo cambiare le condizioni interne. Lo stato di Nirvana è coperto da oscurazioni afflittive e cognitive. Il samsara si manifesta quando una persona è debole e facilmente influenzabile dagli eventi esterni, ed ogni cosa diventa un problema. Il Nirvana è uno stato in cui si resta completamente imperturbabile agli eventi esterni.  La natura di Buddha è offuscata dalle cinque oscurazioni: samsara, desideri, azioni contaminate, afflizioni, ignoranza. 

Per avere un'esperienza di vacuità dobbiamo fermare le onde, le afflizioni. Per diminuire le afflizioni si medita sull’interdipendenza, ecc. sulla relatività della realtà, e ci si deve risvegliare dal sonno dell’ignoranza. Meditare sull’impermanenza contribuisce ad uscire dal samsara, coltivando la saggezza la mente acquista la capacità di discriminare, di capire che la realtà di tutto ciò che esiste è la vacuità.

Il modo in cui guardi l'oggetto è soggettivo. Ad esempio l'acqua la puoi vedere come una bevanda o come un insieme di elettroni, protoni, neutroni, gli oggetti presenti nella realtà, ad esempio una sedia la puoi vedere semplicemente come una sedia o la puoi vedere come energia condensata secondo le ultime scoperte scientifiche, ecc.

C’è la realtà convenzionale (in cui la vacuità è forma) e la realtà ultima ( in cui la forma è vacuità). La forma è vuota di forma dall’analisi ultima. La vacuità non è niente altro che la forma, la forma non è niente altro che la vacuità. Forma e vacuità sono due aspetti dello stesso oggetto. Dire che nella vacuità non esiste niente è un'affermazione totalmente errata, in questo sarebbe nichilismo.  Nella vacuità la causa ed effetto sono eliminati.  Occorre sapere che i fenomeni esistono, io esisto, gli altri esistono. Questi fenomeni però NON esistono intrinsecamente. La vacuità è l'abbreviazione di esistenza indipendente; Niente esiste indipendentemente; Tutto ciò che esiste, esiste in dipendenza; Tutto esiste in quanto ha origine dipendente.  Applicare la via di mezzo significa negare i due estremi e rimanere nel mezzo, tra dipendente (cioè negare l'indipendenza assoluta) e  l'origine (cioè qualcosa che viene in esistenza, che rifiuta l’estremo del non esistere che è il nichilismo). 

Tutto quanto appare soggettivamente, come ad esempio il sogno di cui la mente ha la capacità di creare innumerevoli dettagli. La mente è come un proiettore nel sogno, ci svegliamo dal sogno convenzionale ogni giorno, viviamo nel sonno non convenzionale che è la vita, ed è quello che sperimentiamo quando sono sveglio. Il cuore non si riposa mai, la mente proietta senza mai fermarsi, qualche volta si riposa quando trova la vacuità. Quando capisci che le cose che appaiono non sono vere e quello che percepisco è un prodotto della mente, inizia la comprensione della vacuità.  Ci sono quattro punti per stabilire la vacuità:

  • Identificare l’oggetto di negazione,
  • Comprendere la vacuità dell’oggetto, come essere un tutt’uno con le sue parti
  • La vacuità dell’oggetto, essere diverso dalle sue parti
  • La pervasione, ossia l’oggetto è vuoto di esistenza oggettiva.

Sul monte Kailasha ci sono due gruppi di persone con due tipi di occhiali, un gruppo vede la neve bianchissima, l’altro, con gli occhiali appannati vede la neve sporca. Noi guardiamo il mondo con le lenti sporche, perciò vediamo un mondo imperfetto (il samsara) mentre se usassimo le giuste lenti vedremo il Nirvana. Il samsara è visto da una persona normale, il Nirvana è visto da un essere illuminato.

Quando vi sedete per meditare, la prima cosa che notate è che la mente ha una vita propria. Se cercaste di sopprimere i vostri pensieri, vi ritrovereste solo con un gigantesco mal di testa. È come cercare di impedire all'oceano di ondeggiare. Ma se scendeste sotto la superficie, non trovereste alcuna turbolenza. I pensieri sono solo onde sulla sua superficie, invece la mente è per sua natura profonda, vasta, ferma e tranquilla come le profondità dell'oceano. I tibetani descrivono i pensieri come una scrittura sull'acqua.  La meditazione non riguarda il fare, ma l'essere umano. Si tratta  semplicemente di frequentare se stessi.  La tradizione buddhista ci ricorda che "Non c'è nessun posto dove andare, niente da fare, niente da raggiungere. Puoi essere solo te stesso".

Il buddhismo asserisce che ci sono infiniti modi in cui le persone soffrono. Ci sono quindi un numero infinito di modi in cui il Dharma (l'insegnamento del Buddha) è messo a disposizione delle persone per dare loro la  possibilità di liberazione dalla sofferenza. Il dolore di tutti i tipi, fisico, emotivo, sociale, esistenziale, spirituale è una parte della condizione umana e quindi, a volte, inevitabile. Il dolore è inevitabile ma la sofferenza che lo accompagna può essere evitata e questo dipende dal modo  in cui scegliamo di essere in relazione al dolore. Il corpo è una prescrizione per la sofferenza, una mente che non conosce se stessa è una prescrizione per la sofferenza. 

La meditazione è una pratica che ci offre un nuovo modo di essere in relazione con il pensiero, ci dà la libertà di scegliere come rispondere interiormente alle circostanze, anche se sono fuori dal nostro controllo. Tutto può essere tolto a un essere umano tranne una cosa: l'ultima delle libertà umane - scegliere il proprio atteggiamento di fronte alle circostanze, scegliere la propria strada. Meditare è  l'accogliere con consapevolezza, senza remore, qualsiasi cosa si presenti. 

Sedersi in meditazione è un momento speciale. E' l'invito ad essere presente con un atteggiamento di apertura, generosità e gentilezza. In modo non-giudicante (ossia non criticare se stessi ogni volta). 

Tu hai solo questo momento. Tutto il resto è memoria e anticipazione. Come siamo in relazione a questo momento influenza la qualità e il carattere del momento successivo. Non puoi essere una persona migliore perché sei già perfetto così come sei, comprese tutte le tue imperfezioni. .

giovedì 20 gennaio 2022

Tergar Meditation Community - Yongey Mingyur Rinpoche

"Compassione, un senso di cura, pensare al benessere degli altri. Questo tipo di atteggiamento mi porta la pace interiore. Ha definito lo scopo della mia vita".   - Il 14° Dalai Lama

Tergar Meditation Community è una comunità di meditazione buddista guidata dal maestro di meditazione tibetano e autore di bestseller Yongey Mingyur Rinpoche. Tergar significa "accampamento del rivelatore di tesori".     Vedi link:   https://tergar.org/               https://tergar.org/about/mingyur-rinpoche/

Sul sito puoi trovare teoria, pratica e consigli di Yongey Mingyur Rinpoche (1975 - ) e delle guide Tergar - tutto ciò di cui potresti aver bisogno per iniziare il tuo viaggio sul sentiero della meditazione. Yongey Mingyur Rimpoche , è l'incarnazione di Kangyour Rimpoché (il primo Maestro di Matthieu Ricard), ed è uno egli insegnanti più inspiranti del buddhismo tibetano.

 Il prossimo corso  La Via del Bodhisattva: Immersione - Inizierà il 15 gennaio 2022.    Questo corso esplora i temi centrali della Via del Bodhisattva, come la pazienza, lo sforzo gioioso e la concentrazione meditativa. È particolarmente dedicato all'applicazione della saggezza sia nella tua pratica di meditazione che nella tua vita quotidiana.

Yongey Mingyur Rinpoche è un insegnante e maestro tibetano dei lignaggi Karma Kagyu e Nyingma del buddismo tibetano.
Yongey Mingyur Rinpoche possiede una rara capacità di presentare l'antica saggezza del Tibet in modo fresco e coinvolgente. I suoi insegnamenti profondi ma accessibili e il suo giocoso senso dell'umorismo lo hanno reso caro agli studenti di tutto il mondo. Più unicamente, gli insegnamenti del Rinpoche tessono insieme le sue proprie esperienze personali con la ricerca scientifica moderna, relativa entrambi alla pratica di meditazione.
Nato nel 1975 nelle regioni himalayane di confine tra Tibet e Nepal, Yongey Mingyur Rinpoche è un maestro di meditazione molto amato e realizzato. Fin dalla giovane età, Rinpoche è stato attratto da una vita di contemplazione. Ha trascorso molti anni della sua infanzia in rigoroso ritiro. All'età di diciassette anni, fu invitato ad essere un insegnante al centro di ritiro triennale del suo monastero, una posizione raramente ricoperta da un lama così giovane. 
Oltre a una vasta formazione nelle tradizioni meditative e filosofiche del buddismo tibetano, Mingyur Rinpoche ha avuto per tutta la vita un interesse per la scienza e la psicologia occidentale. In giovane età, iniziò una serie di discussioni informali con il famoso neuroscienziato Francisco Varela, che venne in Nepal per imparare la meditazione da suo padre, Tulku Urgyen Rinpoche. Molti anni dopo, nel 2002, Mingyur Rinpoche e una manciata di altri grandi meditatori  furono invitati all'Università del Wisconsin-Madison, dove Richard Davidson, Antoine Lutz e altri scienziati esaminarono gli effetti della meditazione sul cervello di meditatori esperti. I risultati di questa ricerca innovativa sono stati riportati in molte delle pubblicazioni più lette al mondo, tra cui National Geographic e Time.

Mingyur Rinpoche viaggia ed insegna in tutto il mondo, con centri nei cinque continenti. I suoi resoconti schietti e spesso umoristici delle sue difficoltà personali lo hanno reso caro a migliaia di studenti in tutto il mondo. Il suo libro più venduto, La gioia di vivere: Unlocking the Secret and Science of Happiness, ha debuttato nella lista dei bestseller del New York Times ed è stato tradotto in oltre venti lingue.  All'inizio di giugno 2011, Mingyur Rinpoche è uscito dal suo monastero di Bodhgaya, in India, e ha iniziato un "ritiro errante" attraverso l'Himalaya e le pianure dell'India che è durato quattro anni e mezzo.

Monasteri buddhisti in Francia

 Monasteri buddhisti in Francia.  http://www.buddhachannel.tv     http://www.buddhachannel.tv/portail/spip.php?article25480&lang=fr

Association du Centre d'Études de Chanteloube (A.C.E.C), si trova in Dordogna (Francia) e qui insegnano i  maestri spirituali Pema Wangyal Rinpoche e Jigme Khyentse Rinpoche, che sono i figli di Kyabje Kangyur Rinpoche, il primo maestro spirituale di Matthieu Ricard.  Chanteloube è un centro di insegnamento, pratica, studio e meditazione fondato nel 1975 quando Pema Wangyal Rinpoche, invitò in Dordogna Dudjom Rinpoche e Dilgo Khyentse Rinpoche, due grandi detentori del lignaggio Nyingmapa, la più antica scuola del buddhismo tibetano. Dilgo Khyentsé Rimpoché è stato una delle luci del buddhismo del XX secolo, un maestro tra i maestri, e maestro anche del Dalai Lama. Nel 1991 anche il Dalai Lama è venuto a Chanteloube.                         Indirizzo: La Bicanderie sulla Côte de Jor  24290 Saint-Léon-sur-Vézère,   Tel 05 53 50 7524   Amministratore Etienne Horeau, Attuale autorità spirituale: Venerabile Pema Wangyal Rinpotche.  Sito web:  http://www.songtsen.org/chanteloube/        Indirizzo e-mail chanteloube@wanadoo.fr   Per informazioni sulla formazione e sui ritiri vedi link: http://www.songtsen.org/chanteloube/activities/retreats/      ..

Dhagpo Kagyu Ling "il luogo di trasmissione degli insegnamenti". Centro di studio e meditazione buddhista. Distacco dal mondo garantito in questo piccolo angolo di Tibet in Dordogna. Propone corsi su  "Fertilizzare lo spirito". "Arricchire la vita". "Vivere nel presente".  Dhagpo Kagyu Ling  https://www.dhagpo.org/fr/index.php  Si trova a  "Landrevie", 24290 Saint-Léon sur Vézère Telefono: 05 53 50 70 75 Fax: 05 53 50 80 54    E-mail: contact@dhagpo.org   
Nel 1974 Bernard Benson, proprietario del castello di Chaban in Dordogna, dona terreni ed edifici ai rappresentanti del buddismo tibetano. Nel 1975, il 16° Gyalwa Karmapa, leader spirituale della scuola Kagyupa (una delle quattro grandi scuole spirituali del Tibet), viene accolto in Francia. In risposta alla richiesta di un numero sempre crescente di persone interessate al "messaggio dei tibetani", il Gyalwa Karmapa invia in Francia due insegnanti particolarmente qualificati: Lama Guendune Rinpoche, un grande maestro di meditazione e Lama Jigme Rinpoche, un affermato maestro spirituale. Nel 1977 il Gyalwa Karmapa nomina il luogo offerto da Bernard Benson, Dhagpo Kagyu Ling "il luogo di trasmissione degli insegnamenti" e lo designa come sua sede principale, il cuore della rete europea del Karma Kagyu.

Le Pic lumineux, un tempio e giardino Zen situato a Peyrecaty, Larzac. È un luogo di culto buddhista: il tempio del Picco Luminoso (Ho Sho Ji) è conosciuto oggi in tutto il mondo, soprattutto nei paesi orientali. Qui si ha la trasmissione dei maestri zen che si ispirano a un testo fondamentale: lo Shobogenzo del maestro Dogen (letteralmente: "il tesoro dell'occhio della vera legge"). Qui si pratica il buddismo zen sotto la guida di Alain Kaisen Krystaszek, che sviluppa vari aspetti: attenzione, lucidità, presenza, postura o respirazione. Centinaia di persone, laiche o già buddhiste, sono venute qui per ritiri, campi estivi o invernali. Alin Kaisen Krystaszek partecipa spesso ad eventi con le più alte autorità spirituali, artistiche e politiche. Informazioni: 05 53 59 03 18 o 06 23 30 18 56; sito web http://www.zenkaisen.fr/ . E-mail: zen-kaisen@wanadoo.fr

Kanshoji è un monastero buddista Soto Zen situato in Francia https://www.kanshoji.org/ Attraverso la sua forma semplice, lo Zen Soto mira a toccare il cuore di quante più persone possibile e contribuire così alla lunga e necessaria evoluzione dell'umanità. L'abate, Taiun Jean Pierre Faure, è un insegnante certificato della scuola Soto. Dà un insegnamento vivace su base giornaliera, spesso corrispondente alle situazioni incontrate.  Accoglie i visitatori tutto l'anno, per la durata di un workshop o un ritiro immersi nel verde, nel cuore di un parco regionale naturale. Grazie a zazen e samu, imparerete magari a praticare il risveglio in ogni istante e in ogni gesto quotidiano.

La Gendronnière, Tempio Zen vicino a Blois (centro della Francia) https://www.zen-azi.org/ Valaire 41120 Francia, Tel: +33 (0)2 54 44 04 86 lagendronniere@zen-azi.org    Il Tempio della Gendronnière è un luogo di approfondimento della pratica dello Zen Soto.  Un antico castello e i suoi annessi sono stati convertiti per l'alloggio e la pratica quotidiana, e soprattutto, questi diversi luoghi permettono la pratica regolare del samu, il lavoro al servizio della comunità, che è la pratica della meditazione in azione, permettendo di vivere lo Zen nella vita quotidiana.

Il Plum Village Monastery (“Villaggio dei prugni”) è un monastero buddista  che si trova in una zona collinare nel sud-ovest della Francia non lontana da Bordeaux, ed è la prima comunità monastica fondata in Occidente dal Maestro Thich Nhat Hanh e il più grande Centro di pratica fra quelli dell’omonima tradizione. Vedi:  https://plumvillage.org/it/    È nato nel 1982, ristrutturando una piccola fattoria rustica e riconvertendone i vigneti in frutteti di susini; negli anni è cresciuto fino a costituire oggi il più vasto monastero buddhista in Europa: oltre 200 monaci e monache residenti, che vivono e praticano in quattro diversi cascinali (“hamlets”), con edifici colonici ristrutturati e abitazioni costruite in seguito, raggruppati intorno a una o più grandi sale di meditazione.
A Plum Village si pratica la consapevolezza applicandola in ogni attività quotidiana. Ogni anno Plum Village accoglie migliaia di meditanti provenienti da tutto il mondo, che vanno a farvi esperienza dell’arte di vivere insieme in consapevolezza. 


Le Refuge, Centre Bouddhique Theravada, 6 allée Gérard Paulmyer 13290 Les Milles 06 95 85 83 87 Luogo di pratica : "le petit studio", Ensemble commerciale Le Bel Ormeau 453 avenue Jean-Paul Coste 13100 Aix en Provence.

Centro Kagyu Dzong alla pagoda di Vincennes. Lama Gyurmé è un monaco bhutanese scritto anche nella trascrizione inglese Gyurme e Gyurmed, nato il 26 settembre 1948 in Bhutan, è un lama buddista e un musicista bhutanese. Vive in Francia dal 1974 ed è direttore del centro Kagyu-Dzong di Parigi e, dal 1982, del centro Vajradhara-Ling in Normandia.

Centro Drikung Kagyu Mila. Centro buddista a Parigi. Il Centro Drikung Kagyu Mila è stato fondato nel 2017 da Khenpo Tashi Rinpoche. Lo scopo del centro è quello di studiare, diffondere e praticare la filosofia e gli insegnamenti del buddismo, e più specificamente del lignaggio Drikung Kagyu, come insegnato da Sua Eminenza Khenpo Konchok Tashi Rinpoche http://www.milacenter.paris

Scuola Buddista Zen Kwan Um. - Centro di Parigi 35, rue de Lyon 75012 PARIGI (dietro il cortile a destra) Metro Bastille ; Tel. O1.44.87.07.70 E-mail: bureau@kwanumzen.fr

Falaise Verte, è un centro di meditazione Zen della tradizione Rinzai, riconosciuto come congregazione buddista Zen, situato a Saint Laurent du Pape, Ardèche (07). Contatto: Centre Zen de la Falaise Verte Tel 04 75 85 10 39 E-mail falaise.verte@orange.fr

L'Associazione Tsetchen Kunkyab, "La Grande Compassione che infiamma tutti gli universi" è stata fondata nel 2003 sotto l'impulso del Venerabile Mogchok Rinpoche, Lama titolare del lignaggio Shangpa Kagyu e Gelugpa. Trasmette l'autentico insegnamento del Buddha. L'associazione organizza corsi e seminari a Parigi e Cergy: www.mogchok-rinpoche.fr

Karma Lundroup Tarchine Ling, Centro fondato da Jigme Rimpoché (ex Espace Bouddhiste Tibétain de Paris), è  aperto a tutti, buddisti e non, offre insegnamenti sulla pratica del buddismo, la sua storia, così come sessioni di meditazione. Realizza anche progetti umanitari ed educativi per i bambini tibetani e le popolazioni svantaggiate in India, Nepal e Tibet.  Metro: Père Lachaise (linee 2, 3); autobus 61 e 69 Il centro si trova 1° piano, 32 boulevard de Ménilmontant - 75020 Parigi Tel: 01 43 07 65 26 Web: www.kttparis.org www.tibetsaveandcare.org Email: espacebouddhistetibetain@gmail.com Metro Villiers http://espacebouddhistetibetain.org/drupal/  

Centre Kalachakra 5, passage Delessert 75010 Paris Tel: 01 40 05 02 22 www.centre-kalachakra.net Metro Château Landon ;

Triratna, Centre Bouddhiste de Paris, 25 rue Condorcet 75009 Parigi tel: 01 44 53 07 31 Il Centro è il primo centro francese della Comunità Buddista Triratna. È una comunità - o sangha - che segue gli insegnamenti del Buddha e si dedica alla pratica del buddismo e della meditazione.        Metro Anversa.

Il più grande centro buddista d'Europa
si trova a "Le Bost" nel Puy-de-Dôme.  A un'ora da Clermont-Ferrand e a 15 minuti da Saint-Gervais d'Auvergne. Le Bost ospita la più grande congregazione buddista d'Europa. Ci sono due centri di ritiro per uomini e donne, un monastero e un tempio, costruiti qui più di 20 anni fa. Quest'ultimo è aperto ai visitatori. Maggiori informazioni sul sito web: http://www.dhagpo-kundreul.org/index.php/fr/

I Dojo Zen di Lille Halluin, Morbecque e Valenciennes sono affiliati all'Associazione Internazionale Zen fondata dal Maestro Taisen Deshimaru. Molti praticanti di questi dojo fanno parte del "Sangha sans demeure" riunito intorno a Philippe Coupey.   Lille: 69, rue Coustou - 59000 Lille-Fives - Metro Marbrerie - Tel: 03.20.33.90.02 Referente:  Bernard.Convert@univ-lille1.fr

Il Monastero della Fonte della Guarigione (nella regione di Parigi) creato da Thich Nhat Hanh.         Di fronte alla crescente necessità di un centro di pratica abbastanza grande vicino a Parigi, la comunità del Village des Pruniers ha deciso di fondare un nuovo monastero. Il luogo ideale è stato trovato a Verdelot, nella regione Seine et Marne, in un antico priorato del 19° secolo. Gli edifici, pieni di una bella atmosfera spirituale, possono già ospitare una ventina di monaci e altrettanti ospiti notturni. Sono circondati da verdi colline da cui sgorga una sorgente e scorrono due fiumi.  Posizione :2 Rue Pascal Jardin, 77510 Verdelot

Abbazia di Silvacane, Montpellier.

Centre d'études buddhiste de Chanteloube

Ci sono molti centri, sia buddhisti che non buddhisti, che insegnano la meditazione. Uno dei centri d'insegnamento tra i più autentici é il Centro Studi Chanteloube, in Dordogna (Francia) dove insegnano i  maestri spirituali Pema Wangyal Rinpoche e Jigme Khyentse Rinpoche, che sono i figli di Kyabje Kangyur Rinpoche, il primo maestro spirituale di Matthieu Ricard.

Chanteloube è un centro di insegnamento, pratica, studio e meditazione fondato nel 1975 quando Pema Wangyal Rinpoche, invitò in Dordogna Dudjom Rinpoche e Dilgo Khyentse Rinpoche, due grandi detentori del lignaggio Nyingmapa, la più antica scuola del buddhismo tibetano.  L'attività principale del centro è l'organizzazione del tradizionale ritiro triennale. Questi ritiri, che normalmente durano circa 42 mesi, hanno lo scopo di creare un ambiente protettivo in cui i praticanti possano concentrarsi sulle caratteristiche essenziali del sentiero buddhista. Per più di vent'anni, molti dei più grandi lama di tutti i lignaggi del buddismo tibetano, incluso Sua Santità il Dalai Lama, hanno esposto qui il Buddhadharma.

Il Centro si trova nel cuore della Dordogna, non lontano da alcuni dei più antichi siti preistorici del mondo (Lascaux, Les Eyzies, Le Moustier, La Madeleine), sulla lunga cresta della Côte de Jor, che domina la valle della Vézère.  Il centro è la sede del programma estivo di insegnamenti organizzato dall'Associazione, così come di varie cerimonie celebrate durante l'anno tibetano.

Association du Centre d'Études de Chanteloube (A.C.E.C.)  -  Buddismo tibetano Nyingma                 Indirizzo: La Bicanderie sulla Côte de Jor  24290 Saint-Léon-sur-Vézère,   Tel 05 53 50 7524      Amministratore Etienne Horeau
Attuale autorità spirituale: Venerabile Pema Wangyal Rinpotche
Sito web:  http://www.songtsen.org/chanteloube/        Indirizzo e-mail chanteloube@wanadoo.fr

Per informazioni sulla formazione e sui ritiri   vedi link: http://www.songtsen.org/chanteloube/activities/retreats/

In questo centro c'è la possibilità di fare ritiri paralleli "Ritiri paralleli",   Mentre sempre più persone sono interessate alla pratica intensiva e allo studio del tradizionale ritiro triennale, non tutte sono in grado di ritirarsi dal mondo per tre anni e mezzo. Per venire incontro alle esigenze del praticante laico medio e in seguito a numerose richieste, Pema Wangyal Rinpoche ha stabilito un'alternativa al ritiro triennale: un ciclo di insegnamenti e pratiche della durata di 5 o più anni, noto come "ritiri paralleli".  Questi ritiri mirano a offrire lo stesso ciclo di insegnamenti del tradizionale ritiro triennale, con le seguenti differenze: Il ritiro è in un ambiente meno ristretto: il gruppo si riunisce alcune volte per 3-5 giorni di insegnamenti intensivi e pratica, e i partecipanti si impegnano a praticare quotidianamente a casa.

Testo consigliato:  Le Parole del Mio Perfetto Maestro -  Asrolabio Ubaldini, si tratta dell'insegnamento sulle pratiche preliminari dato da Patrul Rimpoche, al quale amo pensare come al S.Francesco d'Assisi della spiritualità tibetana.

 PROGRAMME 2022    http://www.songtsen.org/chanteloube/programs-events/

Due to the current health situation, all our on-site activities have been suspended for an indefinite period of time.  We hope to be able to resume them as soon as possible. However, we are happy to be able to organise a virtual teaching session with Khenchen Pema Sherab.

From 31 January to 16 february 2022 Teachings on ” The Precious Treasury of Pith Instructions” (Man ngag rin po che’i mdzod) with Khenchen Pema Sherab Rinpoche



The Precious Treasury of Pith Instructions, one of the major works of Longchenpa, the Omniscient Sovereign of the Dharma (1308-1364) is the shortest of the seven texts of the “Seven Treasures” cycle, and the only one composed entirely in verse. Longchenpa exposes the principles underlying the entire range of Buddhist practice in more than 400 stanzas, each consisting of six instructions or pieces of advice.

In 2018 and 2019, Khenchen Rinpoche covered about half of the text. Because of the pandemic, he was unable to continue in 2020. In May 2021, Khenchen Rinpoche has agreed to teach online so that the study of this text can be resumed. We have requested Khenchen Rinpoche to continue the study this year. His busy schedule in 2022 has nevertheless allowed us to schedule a session in February.

Khenchen Rinpoche will teach in the afternoons from 4pm to 6pm, and will not teach on Sundays 6, and 13 February. Teachings begin on Monday 31 January at 4pm. The teachings will be given in Tibetan and translated into English. A French translation will be available.

The teachings will be given on Zoom.   Contribution for the entire teaching : 250 €

mercoledì 19 gennaio 2022

Consolations - il nuovo libro di Christophe André

Christophe André  presenta il suo nuovo libro Consolations, alla trasmissione televisiva "28 minutes" del 15/01/2022. 

Nel libro Consolations, il psichiatra Christophe André tenta di apprenderci a vivere con i nostri tormenti interiori. Nello stesso video c'è la presentazione di una sua biografia. 

vedi video https://www.arte.tv/fr/videos/103959-003-A/28-minutes/

lunedì 17 gennaio 2022

20 gennaio 2022: Satsang con Mauro Bergonzi

 

20 gennaio 2022: Satsang con Mauro Bergonzi,   Per ricevere maggiori informazioni e il link d’accesso scrivere a lostudiolo@spaziocorpo.it    https://spaziocorpo.it/studiolo/     Costo 15 euro.        

Mauro Bergonzi ha insegnato Religioni e Filosofie dell’India e Psicologia Generale presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” ed è analista didatta del Centro Italiano di Psicologia Analitica (C.I.P.A.). Autore di saggi in campo orientalistico e psicologico, a partire dagli anni ’70 per circa tre decadi ha approfondito i percorsi meditativi di varie tradizioni orientali (vipassana, zen, rdsogs ch’en, advaita-vedanta e taoismo) con uno spirito di ricerca libero da dogmi e adesioni confessionali. 

Dopo una spontanea e naturale dissoluzione della ricerca spirituale e del ‘cercatore’, è rimasto soltanto un puro e radicale non-dualismo. Fondamentale in questo senso è stata la sua assidua frequentazione degli insegnamenti di Nisargadatta Maharaj, Jiddu Krishnamurti e Tony Parsons. 

Da diversi anni conduce gruppi di ‘condivisione dell’essere’ (sat-sang) in varie città italiane. Il suo libro Il sorriso segreto dell’essere (Mondadori 2011) presenta un panorama sintetico della comunicazione che avviene in questi incontri.

domenica 16 gennaio 2022

Scuola secondaria "Lello Romano" in Malawi

 Ostia per l’Africa è una ONLUS nata con la finalità di avvicinare la cultura africana al territorio e di coinvolgere giovani e meno giovani nella concretezza di un progetto di sviluppo in uno stato come il Malawi.   L’organizzazione con sede ad Ostia (Roma) è costituita da un gruppo di giovani sognatori che provengono da una realtà laica non confessionale e non partitica.
Ostia per l’Africa propone una serie di eventi, manifestazioni, mostre fotografiche, rassegne culturali, corsi di formazione, concorsi nelle scuole e tante altre iniziative caratterizzate dalla forte spinta di sensibilizzazione e promozione delle problematiche del continente africano unita alla volontà della raccolta fondi.

In occasione del Viaggio in Malawi del 2014, a cui ho partecipato è stata inaugurata la costruzione della Scuola Secondaria "Lello Romano" con la posa della prima pietra.  Vedi; https://www.youtube.com/watch?v=1mkp8nvSRNM  

La scuola secondaria “Lello Romano” si trova a Matola (Balaka, Malawi), attualmente comprende 4 aule, una biblioteca, un laboratorio, servizi igienici per ragazzi e ragazze, una segreteria didattica e 2 alloggi per i professori. Per rendere autonoma la struttura, è stato costruito un pozzo, bene di fondamentale importanza per le centinaia di ragazzi che passeranno lì le loro giornate. L’ammontare complessivo dei costi coperti dalla raccolta fondi è stato di € 181.520,00. La scuola, operativa già dal 2015 ed inaugurata nel 2017 in occasione del viaggio di alcuni volontari, accoglie allo stato attuale 250 studenti tra i 15 e i 18 anni.

Sito di Ostia per l'Africa:   https://www.ostiaperlafrica.com/    https://www.ostiaperlafrica.com/video/      https://www.facebook.com/ostiaperlafrica/      

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel blog ci sono ci...