sabato 31 agosto 2024

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono circa 750 articoli, la maggioranza dei quali verte su yoga, meditazione, buddhismo, filosofie orientali. Gli articoli sono essenzialmente riassunti di libri che ho letto su questi argomenti e che mi hanno particolarmente colpito.                       

Per ricercare un soggetto specifico si può usare la finestrina a destra, oppure si possono usare le categorie (etichette) che si trovano sulla destra. Sul Blog sono riportati anche i libri che ho scritto sullo yoga e la meditazione e la gallery di alcuni miei viaggi.           

       Buona lettura   

 

Il mese dello yoga a Laurentina.

 Il mese dello yoga a Laurentina.   Dal  5 - 25 settembre 2024 alla Biblioteca Laurentina - Roma
Per info e contatti:  06 454 6070    laurentina@bibliotechediroma.it 

Le lezioni pratiche di yoga sono aperte a tutti. Si consiglia di portare con sé un tappetino.

Lezioni di yoga GRATUITE  e presentazione  libri
Un mese interamente dedicato allo yoga e ai temi ad esso più strettamente correlati a Laurentina con una serie di appuntamenti che ospiteremo in biblioteca dal 29 agosto al 25 settembre e che coinvolgeranno il pubblico sia con lezioni pratiche che con dibattiti e presentazioni di libri. 


Le attività si svolgeranno secondo il seguente calendario:

- giovedì 5 Settembre ore 17:30 lezione di yoga tradizionale.

- giovedì 12 Settembre ore 16:30 lezione di yoga tradizionale.  A seguire, alle ore 17:30,  presentazione del libro "Maria Montessori. Teosofica maestra di Pace" di Roberto Fantini (Efesto, 2020), con   l'intervento dell'autore.
A 150 anni dalla nascita, con 65.000 scuole ispirate al suo metodo presenti in ben 145 Paesi, potrebbe sembrare che di Maria Montessori tutto sia stato indagato...ma la sua complessa personalità continua a presentarci aspetti ancora poco esplorati. In questo libro si è cercato di richiamare l’attenzione su quello che sembra essere il cuore autentico dell’opera filosofico-pedagogica montessoriana: la ricerca di un nuovo modello educativo in vista di una umanità radicalmente liberata dalla tirannia di ogni violenza e, quindi, chiamata ad edificare un mondo di vera Pace..

- sabato 21 Settembre ore 10:00  lezione di yoga tradizionale.  A seguire, alle ore 11:15, presentazione del libro "Lo yoga spiegato a mia figlia. Tutto quello che dovreste sapere per fare yoga consapevolmente" di Cesare Maramici (Efesto, 2023), con l'intervento dell'autore.
Lo yoga è accessibile a tutti...ha il pregio di coinvolgere mente e corpo in ogni singola posizione. Il praticante, dopo aver seguito un insegnamento appropriato, può inserire lo yoga nel programma della sua giornata, nel tessuto della propria esistenza... Per quanto la vita odierna possa essere frenetica, la pratica quotidiana dello yoga offre spazio per una riflessione sui propri valori e obiettivi e sul senso della propria vita, apre una finestra di pace e serenità...

- mercoledì 25 Settembre ore 16:30 lezione di yoga tradizionale.  A seguire, alle ore 17:30, presentazione del libro"Thich Nhat Hanh. Un sentiero tra le stelle" di Roberto Fantini e Cesare Maramici (Efesto, 2024), con l'intervento degli autori.
Il monaco vietnamita Thich Nhat Hanh, uno dei maggiori esponenti del pensiero buddhista contemporaneo, rappresenta uno di quei rari straordinari Maestri di Saggezza capaci di illuminare, con il proprio insegnamento e con il proprio impegno di vita, un’intera epoca, seminando un messaggio di Amore, Gioia e Compassione, rivolto a credenti e non credenti, in vista di un mondo rifondato sui valori della Consapevolezza, del Dialogo, della Nonviolenza e della Pace…

Vedi: https://www.bibliotechediroma.it/opac/news/yoga-tradizionale/34288   

I testi fondamentali sullo Yoga: Bhagavad Gita, Yoga Sutra, Hatha Yoga Pradipika

Lo Yoga non presenta un’unica forma ed un’unica tradizione. Le tradizioni yogiche sono parecchie e tendono a moltiplicarsi, ma tre tradizioni fondamentali si sono affermate nel tempo e da esse le altre tradizioni hanno tratto la loro origine.  Esse sono, in successione, il Kriya Yoga, il Raja Yoga e lo Hatha Yoga.

Si passa dall’esperienza spontanea dell’estasi mistica del Kriya Yoga, all'induzione scientifica della trance estatica del Raja Yoga e da questo alla sua variante “corporea" dello Hatha Yoga.  

I testi fondamentali di queste tre tradizioni sono:

  • La Bhagavad Gita, è la prima testimonianza riguardante il Kriya Yoga, databile al V-I sec. a.C. 
  • Lo Yoga Sutra, è il primo trattato sistematico del Raja Yoga, e risale tra il II sec. a.C. e V sec. d. C.
  • La Goraksa Sataka, la prima esposizione dello Hatha Yoga, è probabilmente dell’XI secolo d.C. La sua esposizione più compiuta, lo Hatha Yoga Pradipika, è datata 1629
Riporto di seguito il link ai testi completi in Pdf presi dal ricchisssimo sito di Gianfranco Bertagni ( http://www.gianfrancobertagni.it/ ).   Gianfranco Bertagni insegna presso la Scuola di Filosofia Orientale (www.scuoladifilosofiaorientale.it) ed è docente all'interno della cattedra di Storia delle Religioni.

Testo completo della Bhagavad Gita: 

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/vedanta/bhagavad.htm

 https://www.yogawaytrieste.org/files/Download/BHAGAV_GITA.pdf                 

Testo completo degli Yoga sutra

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/meditazione/yogasu.pdf 

http://www.yogawaytrieste.org/files/Download/Patanjali_Claudio_Biagi.pdf

Testo completo dello Hatha Yoga Pradipika: 

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/tantra/donnini.pdf

 http://www.yogawaytrieste.org/files/Download/hatayoga_pradipika.pdf

La definizione di Yoga

Quella che segue è l'interpretazione di Giulio Cesare Giacobbe degli Yoga Sutra che si basa sulla traduzione letterale del testo originale riportata da I.K. Taimni. I.K. Taimni (1898-1978) è stato professore di chimica presso l’Allahabad University (India), studioso di yoga, di filosofia indiana e figura di spicco della Società Teosofica. Il libro che l’ha reso celebre in Occidente è stato La scienza dello yoga.   Giulio Cesare Giacobbe ( 1941- ) è uno scrittore e psicologo italiano, autore di numerosi libri di psicologia.     

Gli Yoga Sutra di Patanjali, il testo base dello yoga,  è un manuale tecnico.  I sutra o aforismi,  descrivono la tecnica psicofisica dello Yoga e descrivono dettagliatamente il Kaivalya, la trance estatica che è il vero obiettivo dello Yoga. La trance estatica è uno stato alterato di coscienza in cui si realizza il Sat-Chit-Ananda, la coscienza di pura esistenza. Uno stato di beatitudine.
La descrizione della tecnica psicofisica rientra nella trattazione psicologica. Gli Yoga Sutra di Patanjali  (datazione tra II sec. a.C.  - V sec. d.C.) sono un trattato di psicologia (uno dei primi nella storia umana), comprendente anche considerazioni sulla psicologia generale umana.

La trance estatica è caratterizzata dalla perdita delle percezioni fondamentali (della realtà ambientale, della particolarità oggettuale, dell’Io, del tempo e dello spazio) normalmente presenti nella percezione ordinaria. E’ uno stato estremamente gratificatorio per il praticante e si ha quindi una percezione di cosmicità e di onniscienza. L’assenza della percezione dello spazio dà luogo ad una percezione di omnipresenza.  L’assenza della percezione del tempo dà luogo ad una percezione di eternità. L’assenza della percezione dell’Io, dà luogo ad una totale assenza di tensione e quindi ad una percezione di beatitudine.

La cultura indiana ha elaborato una tecnica psicologica capace di generare la trance estatica: essa è stata chiamata Yoga. 
Nella seconda metà del primo millennio a.C. sono apparsi i primi documenti letterarî esplicitamente riferiti ad una tradizione yogica: la Bhagavad Gita (V-I sec. a.C.) e gli Yoga Sutra (II sec. a.C.?).

La tradizione letteraria dello Yoga è stata costituita nel seguito, fino ai nostri giorni, sostanzialmente da commenti a quelle prime due opere capitali.  Essi sono commenti di natura filosofica, avendo assunto la figura metafisica del Purusha (dalla filosofia Sankhya)  o  Atman ( dalla filosofia Vedanta) un’importanza preponderante sul piano della speculazione teorica rispetto all’approfondimento della tecnica di induzione della trance estatica. Al punto da passare da una dimensione personale ad una dimensione impersonale con il ricorso, in ultimo, alla filosofia Advaita Vedanta che con Vivekananda ed Aurobindo ha assunto un aspetto dichiaratamente teologico.

Anche la dimensione metafisica è importante per lo Yoga. La trance estatica,  in assenza della percezione dell’Io, si configura idealmente come identificazione del soggetto con un’entità cosmica assoluta. La dimensione metafisica ha nello Yoga una funzione puramente strumentale a livello psicologico, ma non coincide con la sua essenza.  Lo Yoga non è una filosofia,  è in sé una tecnica psicologica. Questo fatto non è mai stato perduto di vista nella tradizione pratica dello Yoga, quasi esclusivamente orale. Nessuno ha mai sperimentato lo stato di trance estatica in seguito alla lettura dei commenti filosofici della tradizione teorica dello Yoga. Chi ci è riuscito, lo ha fatto in seguito all’applicazione della tecnica psicologica tramandata dalla sua tradizione pratica.

Lo Yoga viene praticato, in tutte le sue tradizioni, negli Ashram (specie di conventi) sotto la direzione di un Guru, o maestro, che è nello stesso tempo istruttore tecnico e maestro spirituale. L’accesso allo Yoga  è  una via iniziatica, gli insegnamenti impartiti sono vincolati dal giuramento del segreto per due ragioni: la p rima è l'esigenza di protezione del patrimonio di sapere del maestro;  La seconda è basata sulla consapevolezza che non tutti possono fare questo percorso soprattuto persone con psicosi o nevrosi avanzata.

Lo Yoga non presenta un’unica forma ed un’unica tradizione. Le tradizioni yogiche sono parecchie e tendono a moltiplicarsi, ma tre tradizioni fondamentali si sono affermate nel tempo e da esse le altre tradizioni hanno tratto la loro origine.  Esse sono, in successione, il Kriya Yoga, il Raja Yoga e lo Hatha Yoga:

  • La Bhagavad Gita, la prima testimonianza che riguarda il Kriya Yoga, è databile al V-I sec. a.C. 
  • Lo Yoga Sutra, il primo trattato sistematico del Raja Yoga, risale tra il II sec. a.C. e V sec. d. C.
  • La Goraksa Sataka, la prima esposizione dello Hatha Yoga, è probabilmente dell’XI secolo d.C. La sua esposizione più compiuta, lo Hatha Yoga Pradipika, è datata 1629.

Ad una successione temporale delle tre tradizioni fondamentali corrisponde una loro successione esperenziale: dall’esperienza spontanea dell’estasi mistica del Kriya Yoga si passa all’induzione scientifica della trance estatica del Raja Yoga e da questo alla sua variante “corporea” dello Hatha Yoga.                                                                                                                                        

Nel Kriya Yoga l'obiettivo è il cosiddetto stato di illuminazione, in cui è assente, fra le percezioni fondamentali, la sola percezione dell’Io. Nel Raja Yoga, ci sono la concentrazione della percezione su un oggetto (Dharana) e l’iterazione della percezione di un medesimo oggetto (Dhyana), ad innescare il processo dell’autoipnosi (Samadhi) che sfocia nella trance estatica (Kaivalya). 

Lo yoga ha distinto tre tipi psicologici fondamentali, e per ciascuno di essi ha elaborato una metodica psicologica particolare: il Bhakti Yoga, il Karma Yoga, il Jnana Yoga.

  • Bhakti significa devozione. Il Bhakti Yoga è la via del mistico.
  • Karma significa azione. Il Karma Yoga è la via dell’uomo d’azione. Il comportamento viene caratterizzato quindi da un completo ed assoluto altruismo, ove l’attenzione è rivolta all’esterno e l’Io è quindi ignorato
  • Jnana significa conoscenza. Il Jnana Yoga è la via del filosofo. L’identificazione dell’Io con la coscienza cosmica impersonale viene conseguita nel Jnana Yoga attraverso l’attività del pensiero razionale.

Aurobindo ha proposto la fusione delle tre metodiche del Kriya Yoga in un unico Yoga comportamentale integrale che facendo leva contemporaneamente sulle tre componenti fondamentali della psichicità umana conduce ad un coinvolgimento totale della personalità nell’esperienza mistica ed ha affermato non senza fondamento che tale Yoga integrale era precisamente la forma originaria di Kriya Yoga.

Raja Yoga significa “Yoga regale”: esso è considerato la tradizione principale, più compiuta, dello Yoga, la sua forma classica. E' di fatto la tradizione in cui le metodiche psicologiche presentano il maggiore sviluppo ed una forma propriamente scientifica. Il Raja Yoga è probabilmente derivato da un’analisi e da una rielaborazione scientifica dei processi indotti dal Kriya Yoga, le quali hanno condotto all’eliminazione del ricorso alla religiosità e, attraverso un percorso nettamente laico, alla costruzione di un itinerario percettivo culminante in una trance estatica ancora più profonda ed estraniante.
Lo Hatha Yoga costituisce uno sviluppo in direzione corporea del Raja Yoga. Lo Hatha Yoga comprende sette metodiche: una comportamentale, Satkarman (atti purificatorî); tre corporee, Asana (positure), Mudra (movimenti), Pranayama (sospensione dell’atto respiratorio); tre psichiche, Pratyahara (inibizione delle percezioni sensoriali), Dhyana (presenza percettiva di un unico oggetto), Samadhi (processo della trance estatica). Il Pranayama porta nello Hatha Yoga ai limiti fisiologici la metodica di sospensione del respiro già presente nel Raja Yoga.
E` proprio lo Hatha Yoga, la forma di Yoga che viene normalmente insegnata nelle palestre occidentali, peraltro limitata all’Asana. Una forma particolare di Hatha Yoga è il cosiddetto Kundalini Yoga.
La distinzione fra psichico e corporeo è nello Yoga come in qualsiasi tecnica riguardante l’essere umano difficilmente praticabile ad oltranza. In effetti tale distinzione è assente nella cultura orientale.  Nella realtà non esiste alcuna distinzione fattuale fra psichico e corporeo. Non vi è infatti alcuno stato psichico che non abbia per corrispondente uno stato corporeo e viceversa. Psichico e corporeo sono due aspetti logici, o, se si preferisce, fenomenici, di una stessa struttura biofisica fatta di cellule e stati elettrochimici.
Patanjali, il più autorevole esponente della tradizione teorica dello Yoga, ha dato di esso una definizione generale essenzialmente psicologica: «La tecnica dello Yoga consiste nell’inibizione della percezione ordinaria».
La definizione scientifica di Yoga come tecnica psicofisica ad orientamento prevalentemente psicologico è tuttavia estranea alla cultura occidentale, sia nella sua componente popolare che considera lo Yoga come disciplina ad intervento quasi esclusivamente corporeo, sia nella sua componente dotta, che considera lo Yoga come disciplina filosofica.

La teoria dello Yoga è esposta sistematicamente in una raccolta di centonovantasei sutra o enunciati tramandata con il titolo Yoga Sutra, attribuita dalla tradizione a Patanjali, la cui identità è controversa, per cui a seconda della sua soluzione essa risale al II sec. a. C. o al V sec. d. C.   Gli Yoga Sutra costituiscono la trattazione più sistematica che noi possediamo delle metodiche psicologiche dello Yoga nonché l’esposizione più completa dell’intera disciplina yogica in tutte le sue componenti tradizionali. Gli Yoga Sutra appartengono formalmente alla tradizione Raja Yoga. I commenti filosofici degli Yoga Sutra, hanno dato vita ad una lettura in senso metafisico delle descrizioni di Patanjali e quindi allo stravolgimento del loro autentico significato psico-logico. Essi hanno fondato la tradizione teorica dello Yoga ed hanno ingenerato l’errata convinzione che lo Yoga sia una filosofia (la filosofia di riferimento è comunque il Sankhya e non lo Yoga).  Lo Yoga è dunque fondamentalmente una tecnica psicologica atta a  procurare la trance estatica. Da ciò deriva la necessità di una lettura specificamente e sistematicamente psicologica degli Yoga Sutra. Comunque fino ad oggi gli psicologi occidentali non si sono interessati  a quest'opera.
Ecco alcuni sutra della sua versione degli Yoga Sutra:

  • (I,1) Adesso vi spiegherò cosa è lo Yoga.
  • (I, 2) La tecnica dello Yoga consiste nell’inibizione della percezione ordinaria.                                   Il termine “inibizione” pone in evidenza l’aspetto attivo delle tecniche yogiche (mantras, kriyas, drishtis, ecc.). Percezione ordinaria: la lezione originale “modificazioni della mente” pone in evidenza l’aspetto dinamico della percezione ordinaria, costituita da sequenze di percezioni diverse, in contrapposizione all’aspetto statico della percezione straordinaria del Kaivalya o percezione estatica.
  • (I, 3) In seguito all’inibizione della percezione ordinaria, la percezione assume la sua modalità essenziale.                                                                                                                                                     La definizione di essenzialità della percezione estatica è riferita evidentemente al fatto che essa costituisce la modalità in cui la percezione è ridotta all’essenziale, cioè a se stessa, senz’alcun oggetto esterno.
  • (I, 4) Diversamente, la percezione si presenta nella modalità di percezione ordinaria.
  • (I, 12) L’inibizione della percezione ordinaria si attua con l’esercizio costante e il non attaccamento.
  • (I, 13) L’esercizio costante consiste nella persistenza dello sforzo.
  • (I, 14) L’esercizio costante produce un sicuro effetto quando lo si persegue per lungo tempo, senza interruzione e con zelo.
  • (I, 15) Il non attaccamento è il dominio consapevole del distacco dagli oggetti percepiti.
  • (I, 16) Il non attaccamento definitivo si ha nell'autopercezione, in cui non vi è più la tendenza della percezione ad assumere le sue tre forme ordinarie.
  • (I, 41) In seguito all’inibizione della percezione ordinaria, la percezione assume la sua modalità essenziale e come in un cristallo trasparente non vi è più in essa distinzione fra soggetto percipiente, oggetto percepito e percezione.

Per il testo completo vedi:  http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/meditazione/giacobbeyogasutra.pdf
Testo completo degli Yoga sutra  http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/meditazione/yogasu.pdf

mercoledì 28 agosto 2024

Aprirsi all'istante presente - Meditazione con Christophe André

Christophe André (1956 - ) è stato uno dei primi psichiatri a introdurre l’uso della meditazione in psicoterapia.

Testo della meditazione guidata:  Mi porto seduto;  trovo una posizione comoda e confortevole. Durante questo esercizio cercherò di essere qui, presente a tutto quello che accade;   Prendo consapevolezza della posizione del mio corpo, permetto alla mia colonna di essere più dritta possibile, senza irrigidimento, lascio i miei reni inarcarsi un po', le mie spalle aprirsi, la mia testa  in linea con la colonna. Prendo dolcemente coscienza del mio respiro, del movimento della respirazione che va e viene in tutto il mio corpo, o come il mio torace si apre e si chiude, il mio addome che va e viene al ritmo del mio respiro, osservo il movimento dell'aria che entra e esce dal mio corpo, sento il passaggio dell'aria nel naso, nella gola, nei bronchi, l'aria arriva ai polmoni e si espande in tutto il corpo, la respirazione va e viene in tutto il mio corpo, realizzo che tutto il mio corpo respira. Ora dolcemente, per un momento, porto tutta la mia consapevolezza sui suoni che ho intorno a me, prendo consapevolezza dell'ambiente sonoro, di questo bagno sonoro che arriva alle mie orecchie, alcuni suoni sono gradevoli, altri sgradevoli, sono li e arrivano alla mia coscienza, allora li accoglio senza irrigidirmi o gioirne, li accolgo perchè sono già là, indipendentemente dal mio giudizio su di loro.

Prendo coscienza della mia respirazione, coscienza del mio corpo, coscienza dei suoni, e ad un certo momento realizzo che non sono piu nell'esercizio e sono partito nei miei pensieri, mi rendo che mi sono focalizzato su qualcosa, la mia attenzione si è racchiusa su un oggetto preciso, su un pensiero, un'emozione, un'immagine. Forse sui dolori dovuti alla mia posizione, e ogni volta che la mia mente si richiude in questo modo, ne prendo consapevolezza, non cerco di scacciare questo oggetto, questo pensiero che ha catturato la mia attenzione...  

No!!! Vado di nuovo ad allargare la mia coscienza e a riconnettermi al respiro, al corpo, ai suoni e a tutto questo nello stesso tempo, in una coscienza accogliente e aperta. Dolcemente, regolarmente, instancabilmente, ingrandisco, amplio le frontiere della mia mente, accolgo tutto, e se quello che mi da fastido è già qui, accolgo tutto il resto, non cerco niente altro che essere qui: "Sono vivo, presente, cosciente".  

Istante dopo istante, respirazione dopo respirazione, non ricerco niente altro, assolutamente niente altro che aprire e allargare la coscienza ancora ed ancora,  fino ad arrivare ad essere una pura presenza,  un soffio leggero, un ricettacolo del mondo.  Resto semplicemente qui, senza aspettative, senza giudizio, a prendere consapevolezza, a percepire, a sperimentare la vita qui e adesso...

Lasciando l'esercizio, non lasceremo l'istante presente che ritornerà dolcemente, regolarmente durante tutta la giornata, nell'ambito di tutte le mie attività e ritorneremo all'esperienza dell'istante presente che sarà come un rifugio, una base di osservazione e ri-pacificazione, di riunione con me stesso e con il mondo che mi circonda.

Per ascoltare la meditazione guidata in francese:  https://www.youtube.com/watch?v=cZWlfDUq-hk  

Sito ufficiale di Christophe André:  https://www.christopheandre.com/

martedì 27 agosto 2024

Oltre la rabbia e l’orgoglio: Il sultano e San Francesco - La risposta di Tiziano Terzani a Oriana Fallaci

In seguito agli attacchi alle Torri Gemelle, Oriana Fallaci ruppe un silenzio durato dieci anni. Il 29 settembre 2001, la giornalista fiorentina lanciò la sua invettiva contro il fondamentalismo islamico e l’Occidente troppo tollerante dalle colonne del Corriere della Sera. Seguì una trilogia: La rabbia e l’orgoglio (2001), La forza della ragione (2004), Oriana Fallaci intervista sé stessa (2004).


La giornalista, “arrabbiata d’una rabbia fredda, lucida, razionale”, si lasciò andare a pensieri dirompenti, che divisero l’opinione pubblica italiana. Si scagliò contro il multiculturalismo, mettendo in guardia di fronte alla “fandonia dell’Islam moderato”. Descrisse i musulmani come una civiltà “che nella democrazia vede Satana e la combatte con gli esplosivi, le teste tagliate”. Bollò il Corano come un libro in cui, in qualunque edizione lo si legga, rimangono “la poligamia, la sottomissione, anzi, la schiavizzazione della donna.    

Oggi, purtroppo, dopo l'invasione di Putin dell'Ucraina il 7 febbraio 2022 e dopo la vendetta di Israele, in seguito alla strage di civili perpetrata il 7 ottobre 2023 da combattenti di Hamas, la RABBIA e la GUERRA sono di nuovo di estrema attualità.  

Tuttavia, prese di posizione come “Rabbia e orgoglio” non ci aiuteranno a sconfiggere il terrorismo, nè a trovare soluzioni di problemi ancestrali come in Ucraina e Palestina. Solo con il dialogo e la comprensione dell'altro punto di vista si può cercare di arrivare a una soluzione accettabile, vedi il caso del SUD AFRICA. Dopo decenni di violenza e repressione, morti e vendette, la situazione venne affrontata dal presidente Frederik Willem De Klerk, leader afrikan del National Party, che il 2 febbraio 1990 riabilitò tutti i gruppi politici di opposizione al regime, compreso l'ANC. Nelson Mandela venne liberato l'11 febbraio 1990 e si arrivò ad una riconciliazione nazionale.

Questo era anche il pensiero di Tiziano Terzani in “Il Sultano e San Francesco”, una lunga lettera aperta indirizzata alla Fallaci nell’ottobre 2001 (l’8 ottobre venne pubblicata sul Corriere della Sera).  Terzani usò espressioni dure nei confronti di Oriana, scrivendo: “Nelle tue parole sembra morire il meglio della testa umana – la ragione; il meglio del cuore – la compassione”.

A detta del giornalista e scrittore, la collega si era comportata in maniera irresponsabile: grazie alla sua notorietà, la sua “brillante lezione di intolleranza” era arrivata dritta nelle scuole, influenzando tanti giovani e servendo a “risvegliare i nostri istinti più bassi, ad aizzare la bestia dell’odio che dorme in ognuno di noi ed a provocare quella cecità delle passioni che rende pensabile ogni misfatto”.

Terzani chiese inoltre alla giornalista fiorentina se non le sembrasse di esagerare indicando “le comunità di immigrati musulmani da noi come incubatrici di terroristi”. E le rimproverò: “Le tue argomentazioni verranno ora usate nelle scuole contro quelle buoniste, da libro Cuore, ma tu credi che gli italiani di domani, educati a questo semplicismo intollerante, saranno migliori? Non sarebbe invece meglio se imparassero a lezione di religione anche cosa è l’Islam?”

Terzani criticò poi la Fallaci perché completamente disinteressata a capire le ragioni dei terroristi. “A te, Oriana, i kamikaze non interessano. A me tanto invece… I kamikaze mi interessano perché vorrei capire che cosa li rende così disposti a quell’innaturale atto che è il suicidio e cosa potrebbe fermarli”, scrisse Terzani.

Scrisse: “Non si tratta di giustificare, di condonare, ma di capire. Capire; perché io sono convinto che il problema del terrorismo non si risolverà uccidendo i terroristi ma eliminando le ragioni che li rendono tali”. Come il richiamo alla guerra della Fallaci, anche il messaggio di pace e tolleranza di Terzani provocò profonde divisioni nell’opinione pubblica. Tuttavia, le misure che verranno prese per arginare la minaccia terroristica non potranno non seguire il suo invito a “rifiutare il semplicismo intollerante”. Altrimenti, le tensioni non si assopiranno e la violenza terroristica tornerà a esplodere.

Gandhi diceva: "Conquistare le passioni mi pare di gran lunga più difficle che conquistare il mondo con la forza delle armi. Ho ancora un difficile cammino dinanzi a me".  Ci vorrebbe un San Francesco ai tempi delle crociate. Il suo interesse era per gli "altri" per quelli contro i quali combattevano i crociati. Durante la quinta crociata, amareggiato dal comportamento dei crociati, sconvolto dalla vista dei morti sul campo di battaglia attraversò le linee del fronte. Fu catturato, torturato e portato al cospetto del sultano, era il 1219, peccato che non ci fosse ancora la CNN, perchè sarebbe interessantissimo rivedere quell'incontro. Dopo una chiacchierata che durò tutta la notte, al mattino il sultano lasciò che Francesco tornasse, incolume, all'accampamento dei crociati. San Francesco parlò di Cristo, il sultano lesse parti del Corano e alla fine si trovarono d'accordo sul messaggio "Ama il prossimo tuo come te stesso".  Mi diverte immaginare, che si lasciarono di buon umore sapendo che comunque non potevano fermare la storia.   Ma non possiamo rinunciare alla speranza. Anche Einstein divenne sempre più convinto della necessità del pacifismo. 

Chalmers Johnson, un vecchio accademico della Berkeley University, un uomo certo non sospetto di anti-americanismo o di simpatie sinistrorse, dà di questa storia una interpretazione completamente diversa: «Gli assassini suicidi dell’ 11 settembre non hanno attaccato l’America: hanno attaccato la politica estera americana» ( scrisse  nel numero di The Nation uscito in ottobre 2001).

«Noi abbiamo tutte le prove contro Warren Anderson, presidente della Union Carbide. Aspettiamo che ce lo estradiate», scriveva in quei giorni dall’India agli americani, ovviamente a mo’ di provocazione, Arundhati Roy, la scrittrice di Il Dio delle piccole cose: una come te, Oriana, famosa e contestata, amata e odiata. Come te, sempre pronta a cominciare una rissa, la Roy ha usato la discussione mondiale su Osama bin Laden per chiedere che venga portato dinanzi a un tribunale indiano il presidente americano della Union Carbide, responsabile dell’esplosione che nel 1984, nella fabbrica chimica di Bhopal, in India, fece 16.000 morti. Un terrorista anche lui? Dal punto di vista di quei morti forse sì. Il terrorista che ora ci viene additato come il «nemico» da abbattere è il miliardario saudita che, da una tana nelle montagne dell’Afghanistan, ordina l’attacco alle Torri Gemelle; è l’ingegnere-pilota, islamico fanatico, che in nome di Allah uccide sé stesso e migliaia di innocenti; è il ragazzo palestinese che con una borsetta imbottita di dinamite si fa esplodere in mezzo a una folla.
Dobbiamo però accettare che per altri il «terrorista» possa essere l’uomo d’affari che arriva in un paese povero del Terzo Mondo con nella borsetta non una bomba ma i piani per la costruzione di una fabbrica chimica che, a causa di rischi di esplosione e inquinamento, non potrebbe mai essere costruita in un paese ricco del Primo Mondo. E la centrale nucleare che fa ammalare di cancro la gente che ci vive vicino? E la diga che disloca decine di migliaia di famiglie? O semplicemente la costruzione di tante piccole industrie che cementificano risaie secolari, trasformando migliaia di contadini in operai per produrre scarpe da ginnastica o radioline, fino al giorno in cui è più conveniente portare quelle lavorazioni altrove e le fabbriche chiudono, gli operai restano senza lavoro e non essendoci più i campi per far crescere il riso la gente muore di fame? Questo non è relativismo. Voglio solo dire che il terrorismo, come modo di usare la violenza, può esprimersi in varie forme, a volte anche economiche, e che sarà difficile arrivare a una definizione comune del nemico da debellare.

Per il momento non ci sono state in Europa dimostrazioni di massa per la pace; ma il senso del disagio è diffuso, così come è diffusa la confusione su quel che si debba volere al posto della guerra. «Dateci qualcosa di più carino del capitalismo», diceva il cartello di un dimostrante in Germania. «Un mondo giusto non è mai NATO», c’era scritto sullo striscione di alcuni giovani che marciavano giorni fa a Bologna. Già. Un mondo «più giusto» è forse quel che noi tutti, ora più che mai, potremmo pretendere.
Un mondo in cui chi ha tanto si preoccupa di chi non ha nulla; un mondo retto da principi di legalità e ispirato ad un po’ più di moralità.
La vastissima, composita alleanza che Washington sta mettendo in piedi, rovesciando vecchi schieramenti e riavvicinando paesi e personaggi che erano stati messi alla gogna, solo perché ora tornano comodi, è solo l’ennesimo esempio di quel cinismo politico che oggi alimenta il terrorismo in certe aree del mondo e scoraggia tanta brava gente nei nostri paesi.
Gli Stati Uniti, per avere la maggiore copertura possibile e per dare alla guerra contro il terrorismo un crisma di legalità internazionale, hanno coinvolto le Nazioni Unite, eppure gli Stati Uniti stessi rimangono il paese più reticente a pagare le proprie quote al Palazzo di Vetro, sono il paese che non ha ancora ratificato né il trattato costitutivo della Corte Internazionale di Giustizia, né il trattato per la messa al bando delle mine anti-uomo, e tanto meno quello di Kyoto sulle mutazioni climatiche.

Eppure un giorno la politica dovrà ricongiungersi con l’etica se vorremo vivere in un mondo migliore: migliore in Asia come in Africa, a Timbuctu come a Firenze. Firenze era bella quando era più piccola e più povera. Ora è un obbrobrio, ma non perché i musulmani si attendano in piazza del Duomo, perché i filippini si riuniscono il giovedì in piazza Santa Maria Novella e gli albanesi ogni giorno attorno alla stazione. È così perché anche Firenze s’è «globalizzata», perché non ha resistito all’assalto di quella forza che, fino a ieri, pareva irresistibile: la forza del mercato.

Per questo sto, anch’io ritirato, in una sorta di baita nell’Himalaya indiana dinanzi alle più divine montagne del mondo. Passo ore, da solo, a guardarle, lì maestose ed immobili, simbolo della più grande stabilità, eppure anche loro, col passare delle ore, continuamente diverse e impermanenti come tutto nell’universo. La natura è una grande maestra, Oriana, e bisogna ogni tanto tornarci a prendere lezione. Tornaci anche tu. Chiusa nella scatola di un appartamento dentro la scatola di un grattacielo, con dinanzi altri grattacieli pieni di gente inscatolata, finirai per sentirti sola davvero; sentirai la tua esistenza come un accidente e non come parte di un tutto molto, molto più grande di tutte le torri che hai davanti e di quelle che non ci sono più. Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui. Ti passerà anche la rabbia. 

Ti saluto, Oriana e ti auguro di tutto cuore di Trovare pace. Perché se quella non è dentro di noi non sarà mai da nessuna parte.

lunedì 26 agosto 2024

Frasi prese dal libro I mille volti della meditazione

Nel mondo di oggi caratterizzato da un liberismo sfrenato, da un consumismo insaziabile, dall'impoverimento del pianeta, dalla crescita sfrenata a scapito dei diritti umani e dell'ambiente, da disparità sociale, avidità, attaccamento, competizione e conflitto,  abbiamo bisogno di riscoprire il piacere di una vita semplice, in armonia con noi stessi, con gli altri esseri senzienti e con il pianeta. 

La pratica spirituale incoraggia la semplificazione dei bisogni, la continua riduzione dell'avere, per poter finalmente essere. L'obiettivo è vivere la vita in modo semplice, facendo ciò che deve essere fatto senza cercare riconoscimento e successo, superando la paura del fallimento. La ricchezza interiore, lo spirito di servizio e l'altruismo sono beni inestimabili. Condividere i nostri talenti, il nostro lavoro e l'energia che mettiamo nel vivere bene la nostra vita è la sola forza che può veramente salvare l'umanità.  
 
Spesso siamo affetti da un malessere esistenziale che ha origine dentro di noi. Fintanto che andiamo da un luogo all'altro, da una relazione all'altra, non risolveremo la causa della nostra agitazione. Dobbiamo iniziare un viaggio interiore, con la pratica della meditazione, possiamo riconoscere le radici del nostro malessere.
 
La mancanza di accettazione di sé e di autostima è molto diffusa ed è solo quando saremo coscienti della necessità di una trasformazione, potremo veramente voltare pagina. Spesso, per compensare le nostre mancanze interiori abbracciamo un credo religioso che non protegge però dalla rigidità e dalla chiusura verso gli altri. 

Bisogna aver raggiunto un certo grado di saggezza per riconoscere che siamo abbastanza maturi per aiutare davvero gli altri. Dobbiamo cercare sinceramente di diventare persone migliori: "Cambiare se stessi per cambiare il mondo".
 
Bisogna distinguere la compassione dall'empatia: La compassione è la capacità di accogliere la sofferenza degli altri in modo costruttivo, che è diversa dall'empatia, che può portare a una forma di angoscia o di esaurimento. La compassione rafforza la nostra forza ed equilibrio interiore, e la nostra coraggiosa determinazione ad aiutare chi soffre".       

Nel buddismo  si parla di amici spirituali e di sangha (la comunità). Le relazioni interpersonali in particolare con la famiglia, sono una parte fondamentale della pratica. Essere presenti nelle relazioni è difficile, ma allo stesso tempo nutriente, sia per noi stessi che per gli altri. Spesso, manchiamo di coerenza nelle nostre relazioni, al punto che finiamo per finire per sviluppare la sindrome "molte relazioni, nessuna relazione".

Avere molte relazioni può sembrare una grande apertura interpersonale, ma in realtà è una fuga da una vera relazione. relazione.  Le relazioni sono un potente mezzo di purificazione mentale, e come dice Krishnamurti: "La relazione è un processo di auto-rivelazione, ci rivela a noi stessi". Dovremmo scegliere a chi dedicare la nostra attenzione e farlo profondamente.

Siamo esseri di connessione e di amore. Senza nutrimento emotivo siamo in pericolo, non cresciamo. Senza amore, viviamo male.
 
Queste pratiche meditative, a partire dalla concentrazione sul respiro, contribuiscono a modificare la nostra attenzione e, settimana dopo settimana, iniziano a far emergere un particolare stato di attenzione, simile alla presenza, uno stato contemplativo che ci porta a essere completamente immersi nel presente.  Quando viviamo pienamente il momento presente, sentiamo l'eternità.  
Come se, dopo un certo risveglio, "entriamo in una seconda innocenza", cioè una fase in cui la coscienza si accontenta di essere semplicemente ciò che è. 

Il mistico è colui che vede la realtà faccia a faccia. Non è più separato dalla realtà, né dalle parole, né dal tempo, né dalla mancanza, né da se stesso. Sperimenta l'assoluto qui e ora. 
L'estasi è un'uscita da se stessi e una fusione con qualcosa di più grande: una rivelazione divina, l'accesso a un altro mondo, in uno stato di coscienza diverso da quello ordinario. Una caduta in se stessi e una sorta di autocompiacimento. In quel momento, la separazione scompare, il sé e il mondo diventano uno, e si sperimenta il Tutto. Nell'esistenza, la vera realtà esplode, si entra in  un abisso di meraviglia, senza tempo.
 
Spesso si tende a ridurre o abbandonare la pratica della meditazione proprio nei momenti di difficoltà. È proprio in questi momenti che la pace interiore e la calma sono importanti, e non sono semplicemente un'aggiunta dopo una giornata faticosa.  

La meditazione ha dimostrato di essere il modo più diretto per equilibrare corpo e mente in una società in cui la corsa frenetica è diventata la norma.
 
Per un occidentale che voglia intraprendere un percorso spirituale, il Dalai Lama raccomanda uno studio comparato dei diversi sentieri per scegliere quello più adatto alle proprie caratteristiche e predisposizioni mentali. Raccomanda anche di vivere in società, di essere onesti e sinceri. Ma per qualche settimana o qualche mese, dovremmo ritirarci in un luogo appartato, dimenticare le questioni mondane e concentrarci unicamente sulla pratica spirituale. 

Un mantra è uno strumento di meditazione che, attraverso la sua frequenza o vibrazione, apporta determinati benefici, come la pace interiore, la saggezza e la prosperità, I mantra aiutano la mente a stabilizzarsi nello stato di consapevolezza silenziosa. 
 
I principi fondamentali del Buddismo sono : - l'impermanenza, - la vacuità e - l'inconsistenza del Sé. Il buddismo offre una via alternativa al nichilismo e al realismo ingenuo, riconoscendo la produzione interdipendente del Sé e dei fenomeni, dichiarando che i fenomeni non hanno un'esistenza propria.

Frasi prese dal libro Thich Nhat Hanh, un sentiero tra le stelle

Se una persona non riesce a cambiare se stessa, è difficile che riesca ad aiutare gli altri. Solo comprendendo le nostre sofferenze possiamo comprendere quelle degli altri e aiutarli a soffrire meno. E’ questo che gli educatori dovrebbero insegnare alla nuove generazioni con l’obiettivo di trasformare, quindi, l’ambiente scolastico in una vera “comunità” attraverso delle sessioni di condivisione. 

Lascia andare ciò che non ti serve e sarai felice. Liberati di tutto ciò che è superfluo e ti causa inutili preoccupazioni: questo è uno dei primi passi verso la felicità.  

Siamo chiamati a trasformare il momento presente nel “momento più meraviglioso” e possiamo riuscirci a condizione di imparare a fermare la nostra sciocca corsa verso il futuro e smettendo di torturarci per il passato. 

Se hai problemi con i tuoi amici e parenti, non dare la colpa a loro. Se impari a prenderti cura di loro come di una pianta, farai crescere rapporti sani.  

Non dare la colpa agli altri: se hai capito e dimostri di aver capito, la situazione cambierà”.

Secondo Thich Nhat Hanh, il Buddhismo è in grado di offrirci “l’unico antidoto alla violenza, all’odio e alla rabbia” grazie alla pratica della compassione e della gentilezza amorevole, le quali “non possono nascere così per caso”, ma soltanto in seguito alla pratica del “guardare in profondità”, ovvero con la pratica denominata “dell’espansione del cuore”.  

Dobbiamo ricercare la felicità non nell’ambito del consumo, bensì nell’esercizio della comprensione, della compassione e dell’armonia e imparare a vivere in modo semplice, in maniera da avere più tempo per vivere la nostra vita quotidiana in profondità e libertà.

Il dolore può anche essere inevitabile, ma il fatto di soffrire o meno dipende da noi. Soffrire è una scelta, noi scegliamo se soffrire o meno. Nascita, vecchiaia e malattia sono naturali. È possibile non soffrire a causa loro, ma soltanto se siamo in grado di accettarle come parte della vita

Noi stiamo già morendo, noi moriamo di continuo, come ogni cosa muore e si rinnova di continuo, e, di conseguenza, non ci sono né vera nascita né vera morte. E il morire non è affatto quella cosa terribile che ci rappresentiamo. In realtà, anzi, “è molto piacevole morire: vuol dire anche vivere”.

Thay non parlava mai di morte, ma di continuazione, perché “al posto della nascita e della morte c’è soltanto una continua trasformazione” 

Quando una persona ti fa soffrire è perché soffre profondamente con se stessa. Le cattiverie nei nostri confronti ci fanno male, ma quando le subiamo dovremmo sempre comprendere che solo chi soffre vuol far soffrire gli altri. L’uomo in pace con se stesso non ha alcuna intenzione di creare dolore. 

La meditazione camminata (da praticare non soltanto nei parchi e in luoghi isolati, ma anche nel trambusto delle grandi città, in casa, al lavoro, ecc.) è proposta come una vera forma di “resistenza” nei confronti di un intero sistema di vita collettiva imperniato sul correre frenetico e alienante in vista di innumerevoli obiettivi fuori e lontani da noi.  Come un modo per “recuperare la nostra sovranità su noi stessi, rivendicare la nostra libertà e camminare sulla Terra da persone libere".

“Respirare in piena consapevolezza è un modo miracoloso per liberarci dal rimpianto e dall’ansia, e per entrare in contatto con la vita nel momento presente. Quando seguiamo il respiro ci sentiamo subito a nostro agio, non più dominati da ansia e desideri. Nella respirazione cosciente il respiro si fa più regolare, pace e gioia sorgono, e diventano più stabili a ogni momento.

domenica 25 agosto 2024

TikTok non è l’unico social network che dovrebbe preoccuparci

Fondato nel 2016, oggi TikTok è il social network più popolare, con più di un miliardo di utenti in tutto il mondo (in maggioranza giovani), che diventano due miliardi se contiamo anche la versione cinese Douyin. Solo in Francia, TikTok ha più di venti milioni di iscritti, mentre negli Stati Uniti sono 170 milioni.
Nel 2024 la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una legge plebiscitaria (352 favorevoli e 65 contrari) che impone all'azienda cinese ByteDance di vendere il social network TikTok, poiché in caso contrario sarà vietato in tutto il territorio degli Stati Uniti. 

Il problema da cui nasce la decisione di bloccare TikTok negli Usa è la proprietà di ByteDance, una società cinese che - come tutte le società cinesi - dovrebbe essere sottoposta alle leggi di Pechino, che prevedono di cedere i dati conservati nei propri server qualora venga richiesto. I probabili ricorsi legali che ByteDance e TikTok America porteranno avanti (come la compagnia ha già confermato), fa sì che sia decisamente prematuro parlare di blocco di TikTok negli Stati Uniti, almeno sino al 2025.

L’India, con il suo miliardo e mezzo di abitanti, ha vietato TikTok nel 2020, due settimane dopo uno scontro tra  truppe indiane e cinesi alla frontiera dove hanno perso la vita 20 soldati. Secondo New Delhi la piattaforma rappresentava un rischio per la sicurezza.  Tik Tok è stato vietato nel Regno Unito, sulla base di preoccupazioni per la sicurezza delle informazioni segrete statali. In Australia, è vietato l'uso da aprile 2023 da qualunque dispositivo governativo, su consiglio di agenzie di intelligence. Dal 2022 è vietato in Nuova Zelanda e a Taiwan, e anche in Afganistan e Iran.

In apparenza i detrattori di TikTok puntano sulla sicurezza, a cominciare dai dati personali di 170 milioni di statunitensi che potrebbero finire in Cina malgrado gli impegni presi dal social network. Per non parlare della possibilità che TikTok utilizzi il suo potente algoritmo per influenzare le scelte politiche degli americani, come già successo con Facebook nel 2016 in occasione dell’elezione di Donald Trump. A tutto questo alcuni aggiungono la dipendenza che TikTok provoca nei ragazzi e nelle ragazze, che a volte trascorrono ore ipnotizzati dai video brevi della piattaforma.

I parlamentari statunitensi avrebbero gli stessi dubbi se TikTok non fosse cinese? Evidentemente c’è un sapore di guerra fredda in questa caccia a TikTok, con un meccanismo che ricorda il maccartismo. Il capo di TikTok, il singaporiano Shou Zi Chew, è stato interrogato dal congresso americano.Quando negli Stati Uniti sono emerse le prime minacce di un divieto nei confronti del social network TikTok, un parlamentare ha esclamato: “Ci faremo detestare da un’intera generazione”.

E in Europa? Già l’anno scorso una commissione d’inchiesta composta da senatori francesi ha espresso la propria preoccupazione per la mancanza di trasparenza della piattaforma, proponendo il divieto d’installare l’app nei telefoni delle persone chiamate a intervenire in caso di crisi e raccomandando “di sospendere TikTok per i minorenni dopo sessanta minuti di utilizzo”. L'applicazione del social network cinese Tik Tok è all'attenzione anche del governo italiano, dopo che dalla Commissione europea e dal Consiglio dell'Ue è arrivata la richiesta di disinstallarla a tutti i dipendenti, entro marzo 2024.

Ma torniamo alla questione principale: vietare o limitare TikTok, evitando di occuparsi degli altri social network solo perché sono statunitensi sembra poco corretto. È il modello economico di queste piattaforme che le rende pericolose, per gli adolescenti ma anche per la democrazia in generale. Dietro TikTok, insomma, si nascondono problemi che riguardano tutti i social network. Il pericolo è mondiale, non solo cinese.  Comunque bisogna precisare che nel 2024, Whats App, il servizio di messaggistica istantanea, risulta bloccato in Corea del Nord, Siria e Cina.

Dall'Articolo di Pierre Haski, 28 marzo 2024

Pavel Durov, il fondatore di Telegram, è stato arrestato

Pavel Durov, franco-russo, 39 anni, fondatore e Ceo di Telegram,  è stato arrestato a Parigi il 24 agosto 2024. La magistratura ritiene che la mancanza di moderazione, di cooperazione con le forze dell'ordine e gli strumenti offerti (numero usa e getta, scambio di criptovalute, ecc.) rendano la piattaforma complice delle attività illegali che vi si svolgono, dal traffico di droga alle frodi. 

 Il servizio di messaggistica online Telegram lanciato nel 2013 da Pavel Durov e da suo fratello Nikolai, su cui le comunicazioni sono criptate end-to-end e la cui sede principale è a Dubai, si è posto in contrasto con le piattaforme americane, criticate per lo sfruttamento commerciale dei dati personali. Telegram si è impegnato a non rivelare mai alcuna informazione sui propri utenti. In una delle sue rare interviste rilasciate lo scorso aprile a Dubai, Pavel Durov ha raccontato come gli sia venuta l'idea di lanciare un servizio di messaggistica criptata dopo aver subito molte pressioni da parte delle autorità russe all'epoca di VK, un social network che aveva creato nel suo Paese prima di venderlo e lasciare la Russia nel 2014.
Ha detto di aver provato a stabilirsi a Berlino, Londra, Singapore e San Francisco prima di optare per Dubai, di cui ha elogiato l'ambiente imprenditoriale e la “neutralità”. Nell'emirato del Golfo, Telegram si è messo al riparo dalle regole di moderazione del governo, in un momento in cui sia l'Unione Europea che gli Stati Uniti stanno facendo pressione sulle principali piattaforme per rimuovere i contenuti illegali.  

Durov aveva  evitato il più possibile di recarsi in Europa, dove la sua azienda è nel mirino, e aveva l'abitudine di viaggiare negli Emirati, nei paesi dell'ex Unione Sovietica o in Sud America. Durov dovrebbe nelle prossime ore comparire di fronte a un giudice prima di un possibile rinvio a giudizio per una moltitudine di reati: terrorismo, traffico di stupefacenti, frode, riciclaggio di denaro, ricettazione, contenuti criminali minorili.

Il giornalista americano Tucker Carlson scrive: "Pavel Durov si trova in una prigione di un paese occidentale alleato degli americani, il che è un monito vivente per qualsiasi proprietario di piattaforma che si rifiuti di censurare la verità per volere dei governi e delle agenzie di intelligence. Sul mondo un tempo libero, cala rapidamente l’oscurità".

Telegram fa sapere che è scattato il piano d'azione previsto in caso di arresto del fondatore Pavel Durov  Non è noto in cosa consista esattamente questo piano, ma è chiaro che l'azienda potrà continuare ad esistere e adempiere ai suoi compiti  È altrettanto chiaro che Pavel Durov era evidentemente consapevole del fatto che sarebbe potuto essere arrestato.   Del resto persone che compiono reati siedono nei parlamenti mentre gli eroi sono in galera... Viviamo in un mondo al contrario...    

Vedi anche il caso del dissidente australiano Julian Assange fondatore di WikiLeaks, arrestato per aver rivelato crimini di guerra, che rimangono impuniti. Nell'Occidente democratico, infatti, non si perseguono le persone che compiono i crimini d guerra, ma si perseguitano i coraggiosi che li denunciano.

lunedì 19 agosto 2024

Invecchiare bene leggendo - Piergiorgio Odifreddi.

Piergiorgio Odifreddi è andato in pensione a 58 anni. La prima cosa che ha fatto è stato il percorso di Santiago di Campostela, e poi a continuato a viaggiare in tutto il mondo, soprattutto in Oriente, arrivando a  percepire anche altri modi di intendere la vita. 

La Civiltà occidentale è una civiltà di competizione, bisogna crescere e fare sempre di più...
si vuole avere l'approvazione degli altri.  Il vivere   è associato al fare (siamo costantemente impegnati a fare qualcosa).   In India, le persone non hanno la frenesia degli occidentali e danno l'impressione di essere felici, e hanno un rapporto particolare con la morte. La serenità della vita è data dall'esserci, dall'essere capaci di meravigliarci in ogni istante, che c'è il sole, che c'è la pioggia, ecc.  Il segreto per invecchiare è essere soddisfatti di se stessi.      

Comunque non c'è solo la vita esterna, c'è anche la vita interiore, forse più importante, e le le letture sono fondamentali per questo percorso, e ci aiutano a pensare. Importante è scegliere i libri e soprattutto il segreto non è leggere un libro dopo l'altro senza che ci rimanga niente, o leggerlo dall'inizio alla fine senza interruzioni,  ma è leggerlo più volte, appropriarsi del libro,  farne un riassunto, vedere come è strutturato, ecc.  Si legge una frase che ci colpisce, si  sottolinea, si cerca di isolare quello che ci ha colpito, quello che riteniamo più importante.
Un libro è collegato ad un altro,  si cerca di trovare un filo logico tra i libri, trovare un percorso. Il leggere è viaggiare.  I  libri si scrivono per se stessi,  e spesso escono proprio dai riassunti dei libri fatti. 

Socrate  diceva: "Importante è vivere bene e intensamente,  una vita non esaminata con regolarità, non vale la pena di essere vissuta".  Per Dante "La vita è un correre alla morte". Dal nulla veniamo ed al nulla siamo destinati. Tra queste due voragini infinite esiste una piccola parentesi di coscienza impregnata di paure, dolori, delusioni, rischi e sofferenze, con sporadici ed effimeri sprazzi di allegria. Tra cento anni nessuno si ricorderà di noi ed ogni traccia di ciò che abbiamo fatto sarà scomparsa. A tenerci in vita è soltanto un arcaico e codardo istinto di sopravvivenza e l'arrogante presunzione di essere speciali in un universo del diametro di svariati miliardi di anni luce. La vita umana è meno di un punto in un tornado.

Invecchiare bene leggendo - Piergiorgio Odifreddi https://www.youtube.com/watch?v=wWPidz6xM-A

Piergiorgio Odifreddi (1950- ) è un matematico, logico e saggista italiano. Oltre che di matematica, nelle sue pubblicazioni si occupa di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, religione, esegesi, filologia e saggistica varia. Odifreddi consiglia di leggere Il male oscuro di Giuseppe Berto e La solitudione dei numeri primi di Paolo Giordano.

Vedi anche Cosa è la verità? - Odifreddi.    https://www.youtube.com/watch?v=eN1KpLSvbso
 

domenica 18 agosto 2024

La verità esiste?

Cosa è la verità? - di Piergiorgio Odifreddi.  Vedi:  https://www.youtube.com/watch?v=eN1KpLSvbso

La Verità  è la corrispondenza tra ciò che sentiamo e ciò che succede nella realtà. Piergiorgio Odifreddi fornisce diverse significazioni alla parola verità: la verità matematica, già dentro di noi (aletheia); quella di fede o giuridica, demandata a qualcuno cui si conferisce potere (veritas); la verità scientifica, sollevamento del velo che ricopre la realtà (apokalypsis).

Ci sono tanti concetti di verità:  La prima è la Verità quotidiana  che analizza sentimenti, percezioni nella quotidianità; ma come si fà a sapere se è vero se uno ti ama? Se è veramente tuo amico, ecc . E' una verità difficile da verificare e da definire.

Poi c'è la Verità religiosa.   I religiosi hanno un concetto strano di verità, basata su ciò che è scritto su un libro sacro che riassume tutte le verità da conoscere. Sono definite religioni del libro il  giudaismo, il cristianesimo,  e l'islamismo.  In Palestina tutti sono saliti al cielo: Mosè, Gesù e Maometto.  Credere che La verità sta nel libro che ho deciso di seguire è un'asserzione  pericolosa,  contiene un germe di violenza, di totalitarismo.  Per millenni queste religioni si sono combattute, ci sono state guerre di religioni tra ebrei e cristiani, tra cristiani e islamici, e oggi tra ebrei e islamici. La Palestina è la terra promessa, questa terra è mia, me l'ha data Dio,  Ma  chi l'ha scritto quel libro? E' un concetto di verità poco definito.    Anche in estremo Oriente ci sono libri sacri; ad esempio i Sikh (in India) hanno un libro sacro: lo Sri Guru Granth Sahib, Il sikhismo è una religione militarizzata: Indira Gandhi morì il 31 ottobre 1984, uccisa dalle sue due guardie del corpo sikh per vendicare la brutale repressione del movimento rivoluzionario sikh.

Il monoteismo è l'essenza della violenza religiosa, e se di monoteismi ce ne sono tre, la cosa diventa complicata. Non si può verificare la verità religiosa, si basa su un'affermazione che qualcuno ha fatto, ma non c'è modo di verificare se Mosè abbia veramente parlato con Dio o qualcuno che pensava fosse Dio, è una verità molto labile e inverificabile. Ci sono  persone deputate che dicono che l'interpretazione corretta del libro sacro è quella che danno loro,  Poi ci sono anche persone che enunciano verità, dogmi della fede, come ad esempio nell'800 viene enunciato il dogma mariano che asserisce che Maria sia stata concepita senza peccato originale.  La verità religiosa  ha due faccie:  il libro  e  i dogmi che vengono enunciati, verità nascoste tra le righe del libro sacro che emergono nel tempo.

Altra verità è la verità filosofica. Spesso un nuovo filosofo scopre che tutti i filosofi precedenti avevano sbagliato,  e lui  diventa il detentore della verità.  Filosofia e religione vanno spesso d'accordo...  e  sono facce complementari.  

La metafisica è come l'aldilà,  dove vive l'anima, e bisogna affidarsi alla percezione di quelli che credono.  Nella metafisica ci sono le idee astratte, ed è un approccio diverso alla realtà, il mondo metafisico, è oltre la realtà.  Il primo grande metafisico fu Platone. Facciamo l'esempio del teorema di Pitagora,  se disegnamo il triangolo su un pezzo di carta,  ed esaminiamo la linea tracciata, vista con un microscopio è un  insieme di puntini. I triangoli fisici, quindi, sono delle brutte copie del triangolo ideale, che si trova nell'Iper-uranio che contiene tutte queste forme astratte, qui le forme diventano idee. Platone diceva: non entri qui chi non conosce le forme geometriche. I triangoli su questa terra sono proiezioni (simulacri) del triangolo ideale che si trova nell'Iper-uranio. Spesso le brutte copie che sono nella realtà sono utilizzate per farne altre copie, e questa è l'Arte. Le astrazioni ci sono, ma questo Iper-uranio qualcuno l'ha visto?  

Facciamo un altro esempio. Guardiamo una platea di gente, il pubblico esiste oppure no?  O esistono  solo gli individui?  Noi esistiamo? O esistono solo le cellule del nostro corpo, cellule fatte di atomi, atomi fatti di particelle elementari,   è difficile  fermare questo ragionamento! Esistono solo gli oggeti o anche gli universali? Ossia gli oggetti messi insieme (collezioni di oggetti?).

Altra verità è la verità scientifica. La scienza fa delle affermazioni, il metodo scientifico presuppone che chi ha fatto un'asserzione deve dire come ha fatto e come verificarla. Ma oggi, fino a che punto ci si può affidare agli strumenti che usiamo per osservare il mondo?

Gli strumenti diventano via via più complicati e gli eventi osservati sono arrivati a livelli di complessita impressionante;  facciamo l'esempio del bosone di Higgs. Il bosone di Higgs è una particella estremamente importante per tutti i fisici ed è stata una scommessa, a quanto pare vinta, dei modelli che descrivono i mattoni fondamentali della materia e come essi interagiscono per formare le strutture che vediamo, dagli atomi alle stelle. A partire dagli anni 60 del secolo scorso, i fisici delle particelle avevano compreso che tutta la materia era formata dalla combinazione di alcune, poche, particelle fondamentali. A tal proposito fu compilata una tabella, una specie di tavola periodica delle particelle, detta modello standard. In questa speciale tabella trovano posto due gruppi di particelle fondamentali (particelle che non si possono più dividere): quark e leptoni sono chiamati fermioni e rappresentano le lettere dell’alfabeto attraverso le quali si costruiscono nuclei atomici e atomi. L’altro gruppo è composto dai bosoni, particelle estremamente particolari, che hanno il compito unico di trasmettere nello spazio le informazioni sulle proprietà dei fermioni.

Per fare l'esperimento del bosone di Higgs, e costruire un accelleratore di particelle, al CERN di Ginevra  sono stati spesi miliardi di euro, hanno partecipato 20 nazioni, e ci sono voluti 15 anni per costruirlo, ci hanno lavorato 3000 persone, e ci sono voluti anni di sperimentazione. Diventa quindi estremamente complicato verificare questi risultati, anzi impossibile!  Comunque sono stati costruiti altri accelleratori in America.  Lo sviluppo della scienza è arrivato a essere simile alla filosofia e alla religione, L'evento si è verificato una volta e basta, e la verità scientifica diventa sempre più labile,  siamo sempre più lontani dall'osservazione sul mondo esterno che chiunque può fare.

Esiste anche la Verità matematica  che si può scoprire con l'intuizione, come i religiosi e verificarla come gli scienziati.   Il filosofo Pitagora fu una figura importante perché segnò il passaggio dalla matematica applicata alla matematica astratta, grazie all’introduzione di dimostrazioni fondate sul metodo deduttivo a partire da assiomi esplicitamente formulati. Uno dei teoremi più conosciuti è proprio il Teorema di Pitagora che ha avuto tantissime dimostrazioni. Autori come  Mario Gerwig  o Scott Lomis hanno scritto un libro sulle dimostrazioni del teorema di pitagora, 365 dimostrazioni, una al giorno...

Cartesio, nelle meditazioni  voleva capire come è stato fatto il mondo esterno dall'architetto dell'universo (ossia Dio). Chiudeva gli occhi, pensava per riuscire a capire come ragionava Dio. Su questo Cartesio ha scritto dei romanzi scientifici. Anche Einstein ha usato questo aproccio per scoprire la teoria della relatività, immaginando di essere  Dio.  Poi, ha cercato di mettere insieme la  meccanica dei quanti e la teoria della relatività  nella teoria unficata, con lo stesso metodo, ma non ci è riuscito sprecando 40 anni.

Nel mondo matematico qualcuno vede una legge, e poi la propone e spiega anche come c'è arrivato e come verificarla.  Purtroppo la matematica sta diventando come la fisica,  la complessità della teoria rende difficile la verifica.  Ad esempio la teoria della Classificazione dei gruppi semplici, è un  teorema lunghissimo, uscito da decenni di  tentativi, e ha una dimostrazione di 10.000 pagine.   La classificazione dei gruppi finiti semplici, detta anche il Teorema Enorme, è un risultato che può essere considerato uno dei più significativi teoremi del Novecento, se non addirittura, come affermato dal matematico Daniel Gorenstein, uno dei più importanti risultati della matematica. I gruppi finiti semplici sono quelli che non contengono alcun sottogruppo normale proprio (che non possono essere scomposti in gruppi più piccoli); nella teoria dei gruppi finiti ricoprono un ruolo simile a quello dei numeri primi in aritmetica.  Cinque gruppi sporadici sono stati scoperti da Émile Mathieu attorno al 1860, mentre gli altri 21 sono stati scoperti tra il 1965 e il 1975.

Un altro esempio è il teorema di Fermat per le derivate e i punti stazionari. Stabilisce che una funzione che ammette un massimo od un minimo relativo o assoluto in un punto, e che sia ivi derivabile, ha necessariamente la derivata prima nulla nel punto. Anche per questo teorema ci sono stati decenni di tentativi per dimostralo, poi a oltre 20 anni dalla sua  scoperta, Sir Andrew Wiles è riuscito a dimostralo. Comunque la dimostrazione è troppo lunga e difficile da capire, e così la matematica sta avvicinandosi pericolosamente alla religione... e sta arrivando pericolosamente vicina alla scienza.

Un altro esempio è il Teorema dei quattro colori. E' un teorema di matematica che afferma che data una superficie piana divisa in regioni connesse, come ad esempio una carta geografica politica, sono sufficienti quattro colori per colorare ogni regione facendo in modo che regioni adiacenti non abbiano lo stesso colore. Sviluppato in modo informale e non accademico a metà dell’Ottocento, il teorema dei quattro colori è diventato un capitolo a sé nel mondo della matematica. Due matematici nel '900 con un numero enorme di calcoli e mappe, dopo 2000 ore e  vari mesi di lavori, e usando un computer per verificare le mappe, dimostrarono che 4 colori erano sufficienti. Spesso queste verifiche matematiche di una teoria sono il frutto di un lavoro di gruppo, ognuno si occupa di un compito e conosce solo una parte del processo di verifica:  chi studia le mappe, chi prepara i calcoli, chi scrive il programma al computer, e quindi anche in matematica diventa complicato verificare i risultati e la validità di una teoria.

La conclusione a cui si giunge è che: "La verità non esiste, è un concetto metafisico che viene decostruito".  Oscar Wilde diceva: "Chi dice la verità prima o poi viene scoperto".

sabato 17 agosto 2024

Un ritratto dell'India

Bisogna precisare che l'India è un crogiolo di religioni e di spiritualità e ancora oggi le migliaia di sadhu che si ritrovano ai vari Kumbha Mela (un pellegrinaggio Hindù di massa) sono il naturale anticorpo contro l’occidentalizzazione dei modi di vita indiani e contro la società dei consumi.

La storia spirituale dell'India del VI e il V secolo a.C. è caratterizzata da Mahavira, il fondatore del Giainismo, e da Gautama Buddha, il fondatore del Buddhismo. L’India fu la patria del buddhismo, che si diffuse in tutta l'India con l'appoggio dell'imperatore Ashoka (304 a.C. - 232 d.C.), ed oggi è quasi totalmente scomparso. Questo processo ì iniziato dopo la distruzione dell’università buddhista di Nalanda nel 1197 da parte dei Turchi che invasero l'India del Nord.       Nel corso dei secoli successivi ci furono varie invasioni e l'impero Moghul con i vari sultanati si estese a buona parte dell'India. I Moghul distrussero o danneggiarono quasi tutti i tempi indù fino all’altezza della città di Chennai (si è salvato solo Khajuraho il tempio famoso per le sculture erotiche che si trova vicino Delhi). Un altro tempio importante che si trova nel Nord dell'India è Pushkar dedicato al Dio Brahma (si trova nel Rajasthan). Sebbene Brahma sia considerato il creatore del mondo, Pushkar è l'unico tempio di questa importante divinità in tutto il mondo.  Per trovare dei grandi tempi indù bisogna andare al sud dell'India nel Tamil Nadu.  Sono presenti in India le seguenti religioni:

  • l’Induismo in tutta l’India,
  •  l'Islamismo. I musulmani si trovano in tutta l’India
  • il Cristianesimo soprattutto in Kerala,
  • il Gianismo intorno al Monte Abu (nord ovest dell’India),
  • Il Sikhismo, che si rifà agli insegnamenti spirituali di Guru Nanak Dev (1469–1539) ha il tempio principale, il Tempio d’oro, a Amritsar, nel nord ovest dell’India quasi al confine con il Pakistan,
  • i Parsi, antichi rifugiati persiani che si rifanno a Zoroastro, la loro piccola comunità principale si trova a Mumbay.
  • Il Buddhismo tibetano è arrivato in India nel 1959, dopo l’invasione cinese del Tibet e la sede del Governo tibetano è a Darahmsala, nel nord dell'India.

L’Induismo è considerata la religione indiana più diffusa ed è praticato, da circa l’80% della popolazione. Le altre percentuali sono le seguenti:

  • Induismo 80,46%
  • Islam 13,43%
  • Cristianesimo 2,34%
  • Buddismo 0,77%
  • Giainismo 0,41%
  • Sikhismo 1,87%
  • Altro 0,72%

Lo scoppio della Seconda guerra mondiale diede la spinta alla lotta per l'indipendenza per l'India (portata avanti da Gandhi e dal Partito del Congresso Nazionale Indiano), che fu infine concessa dalla Gran Bretagna nel 1947. Il Paese fu diviso in due Stati (entrambi membri del Commonwealth): l'Unione Indiana, a maggioranza indù, e il Pakistan, a maggioranza musulmana e ci furono una serie impressionante di eccidi da entrambe le parti. Questa spartizione resa nota a soli due giorni dalla proclamazione d'indipendenza provocò un massacro di carattere religioso fondamentalista di un milione di persone e al conseguente "volontario" esilio di 11 milioni di persone. Spesso, ancora oggi, ci sono tensioni proprio tra musulmani e induisti.

Nell'India, questo grande e misterioso Paese, ci sono ancora oggi molti luoghi sacri, in cui vengono celebrate varie festività e a cui partecipano folle impressionanti di fedeli. Tra queste festività possiamo citare ll Purna Kumbh Mela che si svolge ogni tre anni a rotazione in quattro luoghi diversi: Allahabad, Haridwar, Nashik ed Ujjain. Ogni sei anni a rotazione in due luoghi diversi (Haridwar e Allahabad/Prayag) si svolge l'Ardh Kumbh Mela. L'ultimo si è tenuto a Allahabad/Prayang nel 2019 a cui parteciparono più di 15 milioni di fedeli. Poi c'è la Maha Kumbh Mela ("Grande" Kumbh Mela) che si celebra ad Allahabad dopo 4 Purna Kumbh Mela (e di conseguenza dopo 12 anni). Al Maha Kumbh Mela di Allahabad del 2013 hanno partecipato oltre 80 milioni di persone. In queste città sacre, durante tutto l'anno, si può assistere al saluto al Gange, e folle di fedeli si ritrovano al tramonto per partecipare a varie cerimonie.

Gli Ariani, una popolazione indio-europea, invasero l’India nel 2000 a.C. circa e si trovarono a convivere con i Dravidi, la popolazione locale. La civiltà della valle dell’Indo, chiamata anche la civiltà di Harappa o Mahenjo-daro è caratterizzata dal culto della dea madre, dal matriarcato ed è ancora presente nel Tamil Nadu. Gli ariani introdussero in India le caste, la lingua sanscrita, I Veda, i riti. Nell'Induismo gli dei ariani (Indra, Agni, Mitra, Varuna, ecc...) furono progressivamente sostituiti dalla Trimurti: Brahmā il Creatore, Vishnu il Conservatore, Shiva il Distruttore. Poi con la Bhagvad Gita si affermò in tutta l'India anche il culto del dio Krishna. Con l'avvento del tantrismo si afferma il culto della kundalini, e di Shiva e Shakti. Il massimo splendore della civiltà indiana si ebbe con l'impero Gupta (IV e V secolo d.C) che crollò nel 550 d.C. Con il declino dell'impero, si formarono diversi Stati, e poi subentrò il medioevo indiano che va dall'inizio dell'espansione islamica (900 d.C.) all'inizio di quella britannica (circa 1750). Questo periodo è caratterizzato dalla massima influenza dell'Islam in India, che dominò, per alcuni periodi, quasi tutto il subcontinente e creò una serie di sultanati (nel 1192 la conquista di Delhi, e nel 1206 la creazione del sultanato di Delhi). Akbar il famoso imperatore domina gran parte del continente indiano dal 1556 al 1605, e porta l'impero moghul al suo apogeo.

Se si vuole avere una conoscenza dell’Ayurveda bisogna andare nel Kerala, I luoghi importanti per lo yoga sono Rishikesh, dove ha fondato l’Ashram il maestro Sivananda. A Rishikesh si trova anche l'ashram di Maharishi Mahesh Yogi, il guru dei Beatles. 

Altra città importante è Chennai, dove si trova l’ashram del maestro Krishnamacharya e di suo figlio Desikashar, il primo ha introdotto le sequenze di posizioni yoga che hanno costituito la base dello yoga occidentale, il secondo ha portato avanti la proposta di uno yoga individuale. I suoi discepoli sono stati i famosi maestri Iyengar che insegnava a Pune, e Pattabhi Jois. 

 A Pondecherry c’è l’ashram creato dal maestro Aurobindo e La Mére per insegnare lo yoga integrale, ed è là che sono stati sepolti. Altre grandi figure spirituali sono Ramana Maharshi, uno dei grandi santi adorato in tutta l’India e fautore del non –dualismo, che operava al sud dell’India. L’ashram da lui costituito è a Tiruvannamalai, nel Tamil Nadu. Altra figura importante del Non–dualismo è Nisargadatta Maharaji che aveva il suo ashram a Mumbay (Bombay). A Mumbay si trovano anche delle importanti grotte di culto buddhista: Ajanta e Ellora. Sempre vicino a Bombay c’è l’ashram di Osho a Pune, Gli ashram di Ramakrishna e del suo discepolo Vivekananda si trovano nel Bengala e a Bhopal, ma anche a Chennai e Mumbai. Yukteswar, il maestro di Yogananda costruì il suo ashram a Serampore nel Bengala. A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada é stato il fondatore del movimento bhakti degli Hare-Krishna che ha la sede a Mayapur che si trova in Bengala.

Altre grandi figure spirituali dell'India sono Satyananda Saraswati e Vishnudevananda entrambi discepoli di Sivananda. Sathya Sai Baba, il discusso santone indiano ha il suo ashram a Puttaparthi, in Andhra Pradesh, al nord del Tamil Nadu.  

Leader spirituali odierni e molto conosciuti sono Jaggi Vasudev, comunemente conosciuto come Sadhguru fondatore della Isha Foundation con sede a Coimbatore nel Tamil Nadu, Baba Ramdev che è un insegnante di yoga e sostenitore dell'ayurveda ha creato l'istituto Patanjali Yogpeeth situato a Haridwar, e Mātā Amṛtānandamayī, nota come Amma (madre), è nata nel Kerala e lì si trova il suo ashram a Amritapuri. Ha creato l’organizzazione umanitaria Embracing the World (ETW).

Vista la vastità dell'India si possono intraprendere vari percorsi:

  • Il primo, più classico, consiste nell'arrivare a Delhi, partire per Agra e visitare il mausoleo moghul, il Taj Mahal e il tempio di Kajuraho (uno dei pochi tempi induisti rimasti in piedi nel nord dell'India caratterizzato dalle varie sculture erotiche), poi visitare il Rajastan con le varie fortezze e palazzi moghul (Jodhpur, Udaipur, Jaipur), arrivare fino a Monte Abu, il grande tempio jainista.

  • il secondo, coniste nell'arrivare a Chennai, visitare l'ashram di Krishnamacharia, poi andare verso Pondcherri e visitare l'ashram di Aurobindo e La Mére, andare nel Tamil Nadu dove ci sono i più grandi tempi induisti e poi scendere nel Kerala, la patria dell'ayurveda e fare dei trattamenti ayurvedici, o seguire dei corsi sull'ayurveda. Nel Kerala e nel Tamil Nadu si possono visitare anche diversi ashram (di Amma, Sadhguru, Ramana Maharshi)

  • il terzo, consiste nell'arrivare a Amritsar per prendere contatto con la religione Sikh e visitare il tempio più famoso, il Tempio d'oro, da lì partire per Dharamsala, la sede provvisoria del governo del Tibet e sede del Dalai Lama e prendere contatto con il buddhismo tibetano. Da qui passando per vari forti moghul arrivare a Haridavar per assistere alle varie cerimonie serali di saluto al Gange. Poi scendere fino a Rishikesh, la patria dello yoga e dove si trova l'ashram di Sivananda e partecipare a vari seminari di yoga (qui si trova anche l'ashram di Maharishi Mahesh Yogi). Tutto il paesino è pieno di centri yoga e bisogna fare attenzione nello scegliere.

  • Un altro percorso può essere quello di arrivare a Mumbay, visitare i vari ashram (di Nisargadatta Maharaji , Osho, Iyengar ) visitare le grotte buddhiste di Ajanta e Ellora, prendere contatto con la religione Parsi e i suoi templi, e da qui scendere al sud fino a Goa o ripartire per un'altra destinazione, magari per il Bengala e visitare i vari ashram di Yukteswar, di Ramakrishna e del suo discepolo Vivekananda.

    Le cartine aiutano a comprendere meglio la vastità dell'India e le distanze tra i principali luoghi sacri.

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