- Che cos'è il Tantra? «È una disciplina indiana molto antica e nota per gli stati di estasi che permette di raggiungere. Ci insegna a vivere l'amore in maniera piena e in ogni istante attraverso la riscoperta dell’energia maschile e di quella femminile». «Il Tantra non è solo un insieme di tecniche: è un vero e proprio modo di vedere e vivere la vita»..
- Cosa significa essere una "coppia tantrica"? «Significa mettere l’amore e la coppia al primo posto, saper guardare il proprio compagno o la propria compagna con rinnovato amore tutti i giorni.».
- Differenza fra sesso tradizionale e sesso tantrico. «Il sesso tantrico è molto vario, prevede l'utilizzo di diverse tecniche, ha una durata maggiore e va a risvegliare una grande energia sessuale.»
- L'amore secondo il Tantra. «Secondo il tantra l’amore è sacro in quanto l’uomo è la manifestazione terrena di un Dio (Shiva) e la donna di una Dea (Shakti). Perciò quando una coppia è in fusione amorosa significa che vi è un incontro tra due Divinità: l'una rappresenta l'energia maschile e l'altra quella femminile.
- Tantra e storie durature. «Il tantra aiuta le coppie a durare nel tempo insegnando e invitando a tenere presenti le differenze tra l’uomo e la donna sia sul piano sessuale sia su quello sentimentale».
- Cosa si intende per "amanti tantrici"? «Amanti che conoscono e applicano nella propria relazione le tecniche sessuali previste dal tantra e che comunque, più in generale, hanno anche una visione tantrica dell'amore».
- Come apprendere le tecniche sessuali tantriche? «Attraverso un preciso allenamento, che però è alla portata di tutti. Gli amanti tantrici non sono affatto né superuomini né superdonne!»
- Tantra, Orgasmo ed Estasi. « L’orgasmo tantrico consente di raggiungere veri e propri stati di estasi. Inoltre va precisato che il tantra insegna sia all’uomo sia alla donna ad utilizzare la sessualità per la propria evoluzione a tutti i livelli: fisico, mentale, emozionale e spirituale».
- Cosa significa vivere in modo tantrico? «Significa avere una visione positiva della vita, credere nell’amore e nella coppia ed essere capaci di cogliere la bellezza dalla quale siamo costantemente circondati. Si tratta di una via amorevole, una pratica per conoscere se stessi, non per affinare tecniche sessuali. Certo, le persone cercano in questa strada anche delle risposte sulla propria sessualità, ma soprattutto cercano un modo più autentico e ‘nutriente’ di stare nel contatto. Il Tantra “è una delle poche discipline che utilizza tutti e sette i ‘chakra’. La pratica tantrica è intrinsecamente piacevole, dato che la Via tantrica è anche chiamata la ‘via al Piacere’, i tantrici avevano scoperto che il piacere apre le energie del corpo, e attiva processi di guarigione”.
- Il Tantra è una via poco normata. La tecnica Tantra va dal respiro al tocco leggero, dal massaggio rituale alla meditazione. Tutte le scuole prevedono diversi livelli di approfondimento, ma nomi e contenuti delle pratiche possono variare, “nel Tantra non c’è nulla di vietato, ma neanche nulla di obbligatorio. L’importante è un approccio armonico”.
- Cosa si fa durante gli incontri di tantra? Prima c’è uno spazio di ascolto di circa un’ora per individuare il bisogno della persona e informare in che modo il Tantra potrebbe essere d’aiuto, poi subentra un rituale che può arrivare a due ore dove l’obiettivo di quello che potremmo definire uno ‘yoga del contatto’ è la liberazione dal flusso ripetitivo dei pensieri, l’ascolto del corpo, lo sblocco delle emozioni e di tutti i livelli energetici, da quello sessuale fino a quello spirituale: è molto frequente, ad esempio che una persona pianga di commozione o che acceda a istanti di profonda coscienza di sé. Si lavora in coppia, a volte in nudità, che simboleggia però il mettere a nudo la propria anima, non l’erotismo o la sessualità in senso stretto. Le coppie vengono scelte sulla base di affinità energetiche evidenziate durante alcuni lavori iniziali, tranne quelle che arrivano già formate e si insegna loro a praticare un rituale che, non ha nulla a che fare con la sessualità così come la immaginiamo.
- Un “orgasmo dell’anima”. “Lo scopo è quello di coltivare l’energia e di espanderla, riportando equilibrio e riconnessione interiore, attraverso il tocco tantrico, un tocco consapevole di ascolto dove il sentire ‘guida’. Affinché il corpo sia totalmente ricettivo e l’energia possa fluire è fondamentale respirare e seguire il respiro per trascendere l’attività mentale ‘educandola’. Solo così riusciamo a scardinare tensioni ed emozioni arrivando allo sblocco emozionale, alla liberazione spesso associata al pianto. Si tratta di un percorso/trattamento sensoriale, non (solo) sensuale dove è possibile raggiungere un orgasmo emozionale, generando una beatitudine globale sconfinata alla totalità del corpo.
- Il rituale tantrico. Il rituale tantrico è un’esperienza di meditazione che si esprime in relazione con un’altra persona: è uno scoprire sé stessi nell’ascolto dell’altro. E un modo per entrare in contatto con il partner in maniera profonda. Il Tantra, proprio in quanto disciplina di crescita interiore, in poco tempo, aiuta a rompere routine sbagliate, abitudini mentali o blocchi fisici che sono all’origine di tanta parte delle nostre frustrazioni”.
- Attraverso tocchi leggeri e massaggi da praticare all’altro, si impara ad essere aperti, disponibili, tanto da arrivare a riconoscere l’intima natura dell’essere vivente di fronte a te, condividendone lo stesse sentire, ‘amandolo’. Questa pratica aiuta soprattutto le donne vittime di una società patriarcale, ma aiuta anche gli uomini, costretti sempre a mostrarsi duri e puri, a provare emozioni profonde.
- Chi pratica tantra? “Tendenzialmente si tratta di persone che si sono fatte alcune domande su di sé e la propria crescita, e questo avviene dopo i trenta o quarant’anni”, Quanto alle classi sociali di provenienza c’è, invece, di tutto: dal ristoratore all’ingegnere, dal filosofo alla psicologa, dall’avvocato alla scrittrice.
- Come approfondire questa strada? Il consiglio di chi lo insegna è unanime: più che leggere tomi e libri sul Tantra, è meglio provare un rituale. Il Tantra è un corpus filosofico molto vasto, difficile da sintetizzare in poche parole”, che unisce immanenza e trascendenza, corpo e spirito, sessualità e spiritualità, estinguendo ogni dicotomia tra sopra e sotto, facendo incontrare persone nella loro interezza e nella loro integrità, senza divisioni interiori. Ma per capirlo, e soprattutto averne i benefici, la via dell’esperienza è in assoluto la migliore”.
- Dove praticare? I corsi e i seminari sono centinaia ed è difficile discernere tra
docenti seri e improvvisati – questa disciplina comunque è un’esperienza
anzitutto spirituale.
mercoledì 26 ottobre 2022
Domande e risposte sul Tantra
sabato 22 ottobre 2022
Siti di maestri yoga
Vi consiglio alcuni siti di maestri yoga:
Emy Blesio, il cui nome spirituale è Mahamandaleshwar Pandit Yogacharini Swami Gayatri Devi, ha un’esperienza nella disciplina dello Yoga che inizia dal 1965. Risiede a Milano dove dirige la scuola di Yoga, Suryanagara-Ashram ed è Presidente della Confederazione Ufficiale Italiana Di Yoga (C.U.I.D.Y.). La formazione nello Yoga (Unione) Paripurna (più che completo, Pari significa più o alto, elevato e Purna completo) aiuta a migliorare la propria vita interiore e pubblica, l’atteggiamento nei confronti di prospettive importanti e raggiungere i propri obiettivi facilmente e stabilmente.Il termine Paripurna è stato attribuito allo Yoga insegnato dalla Maestra Emy Blesio direttamente dai Rishi indiani di Haridwar (Nord India). In particolare, lavorando sull’individuazione delle aspirazioni personali si sviluppa la fiducia in se stessi. Lo Yoga Paripurna è uno strumento molto utile per dare una svolta alla propria vita, per ottenere una consapevolezza più profonda e soddisfare sia i nostri propositi sia la possibilità di cambiare il personale modus vivendi, aprendo anche a una prospettiva diversa, un differente punto di vista.Questo fa scoprire altri modi di interpretare le situazioni che accadono e aumentano l’autostima. Vedi sito https://suryanagara.it/la-scuola/emy-blesio/
Gabriella Cella insegna Yoga Ratna. Ratna è un nome sanscrito che indica una perla, una gemma preziosa, la luminosità di un gioiello che giace latente nella profondità del nostro essere, ma che, attraverso una costante pratica, può risalire in superficie.Nei praticanti che scoprono questa luce si verifica un totale cambiamento. Lo Yoga Ratna lavora sul mondo simbolico, come del resto tutto lo yoga ortodosso, anche se i Maestri non usavano dare spiegazioni. Siamo noi occidentali a pretenderlo, perché abbiamo l’esigenza di “capire”, senza tener conto che questo ci allontana dal “sentire”. Il sentire, invece, è alla base dello Yoga, così come il vivere il qui e ora, l’istante che modificherà radicalmente il nostro atteggiamento nei confronti della vita.Lo Yoga Ratna si basa sulla pratica più conosciuta, l’Hatha Yoga, che parte dalla coscienza del proprio corpo, un corpo che continuamente si trasforma assumendo particolari posizioni, ad indicare la possibilità di sperimentare differenti forme e processi di trasformazione. Un corpo che si muove lentamente al ritmo del respiro, per poi restare nell’immobilità di un Asana, dove il soffio calmo e regolare acquieta la mente.La pratica yoga Ratna porta gradualmente a una profonda coscienza di sé, scandagliando le nostre risorse più sottili e spirituali. Vedi sito http://www.yogaratna.it/
Lo Yoga è conosciuto solo per mezzo dello Yoga. Lo Yoga è realizzato solo per mezzo dello Yoga. Scuola di formazione yoga HAmSA di Maurizio Morelli. La
pratica consapevole è il cuore della formazione di questa scuola. Il
massimo impegno viene indirizzato alla spiegazione, allo studio e
specialmente alla sperimentazione delle innumerevoli tecniche dello
Hatha Yoga: asana, pranayama, mudra, bandha, tecniche di
visualizzazione, rilassamento e meditazione. I momenti teorici
(pedagogia, storia dello Yoga, Chakra) sono finalizzati ad arricchire,
inspirare, strutturare e spiegare la pratica, centro focale di un
percorso di integrazione psico-somatica che è collettivo e individuale a
un tempo. Lo sviluppo delle potenzialità e inclinazioni naturali del
singolo è considerato un enorme valore di arricchimento collettivo e
viene stimolato fin dai primi incontri. Sito: https://thisisyoga.org/it/
Carlos Fiel è il fondatore della Associazione di Yoga Sadhana
della quale è presidente e direttore pedagogico. Crea nel 1980 la
struttura della Scuola di formazione di Insegnanti di Yoga, riconosciuta
dall’Unione Europea di Yoga. Sadhana è un centro di formazione di insegnanti che cerca di trasmettere
in un modo interdisciplinare i fondamenti dello yoga, integrandolo in
un modo pedagogico e adattandolo alla nostra società e cultura
rispettando l’essenza della tradizione che, fino ad oggi, è un lavoro
che sviluppiamo e aggiorniamo ogni anno. Vedi sito https://www.carlosfiel.com/it/
venerdì 21 ottobre 2022
La spiritualità secondo Christophe André
Dal testo Meditare, giorno dopo giorno – Méditer, jour après jour - di Christophe André
La piena consapevolezza ci aiuta a capire che i nostri momenti di felicità sono come fiori, belli e fragili, effimeri come le nostre vite. Queste felicità che abbiamo sperimentato rimangono con noi per l'eternità. [...] Siamo esseri di connessione e di amore. Senza nutrimento emotivo siamo in pericolo, non cresciamo. Senza amore, viviamo male.
André Compte-Sponville dice che “il mistico è colui che vede la realtà faccia a faccia”, non è più separato dal reale né dal discorso, né dal tempo, né dalla mancanza, né da lui stesso. Fa l’esperienza dell’assoluto qui e adesso. Con la piena coscienza si prova l’abolizione delle frontiere inutili tra fuori e dentro di sé, un sentimento di fusione di sé con l’ambiente esterno. Non ci sono più limiti, ma solo legami. Quando si vive pienamente l’istante presente, si prova l’eternità.
L’estasi è una uscita da se stessi e una fusione con qualcosa di più grande: una rivelazione divina, l’accesso ad un altro mondo, in uno stato di coscienza diverso dell’abituale. Una caduta in se stessi ed una specie di auto-appagamento. Christian Bobin dice: “Ho improvvisamente compreso che la vita mi offrirà una serie di problemi meravigliosamente insolubili. Con questo pensiero, è entrato nel mio cuore l’oceano di una pace profonda”.
Il Buddhismo affronta il tema dell’amore altruista attraverso quattro pratiche meditative: 1- L’amore benevolente che consiste a pensare alle persone che amiamo e ad amarle veramente, qui e adesso. 2- La meditazione di compassione, che consiste a portare il nostro pensiero sulle sofferenze dei nostri cari. 3- La meditazione di gioia altruista che ha come obiettivo di riuscire a gioire sinceramente della felicità degli altri. 4- Infine, c’è la meditazione di equanimità, durante la quale si raccomanda di auspicare il bene di tutti gli esseri umani, anche sconosciuti. Più l’essere umano è felice, e soffre meno, meno farà soffrire gli altri. Gli insegnamenti buddhisti, con la visione penetrante, ci aiutano ad accedere alla vera natura dei fenomeni, alla loro vacuità. Noi siamo come degli arcobaleni: esistiamo, ci dissolviamo, ci ricomponiamo.
La pratica della piena coscienza ha delle alternanze regolari di ritiro meditativo su sé stessi e di apertura al mondo. La meditazione, se praticata regolarmente, con umiltà e pazienza, serve a rompere i nostri vecchi automatismi di cui siamo vittime, serve a sviluppare le nostre capacità di riflessione e di concentrazione, e gestire le emozioni del quotidiano. Nonostante si riesca ad arrivare a risultati accettabili, c’è sempre la ricaduta del praticante, e quei piccoli traguardi raggiunti vengono meno.
Ci sono tre livelli di esercizi: la pratica formale, la pratica breve, ossia durante la giornata bisogna cercare di trovare degli spazi di respirazione, e poi la vita in piena coscienza. ___________________
Libri consigliati
- Khyentsé Rinpoché D., Le trésor du couer des etres éveillés, Le Seuil, Paris, 1996
- Thich Nhat Hanh, Le miracle de la pleine conscience. Manuel pratique de méditation, J’ai Lu, Paris, 2008
- Vénérable Hénépola Gunaratana, Méditer au quotidien: Une pratique simple du bouddhisme, Marabou, Paris, 1995
- Mingyour Rinpoché Y. Bonheur de la méditation, Paris, Fayard, 2007
- Matthieu Ricard, Chemins spirituels. Petite anthologie des plus beaux textes tibètains, Paris, NiL, 2010,
- Matthieu Ricard, L’Art de la mèditation, Paris, NiL, 2008
- Hanson R. et Mendius R., Le cerveau du Bouddha. Bonheur, amour et sagesse au temp des neurosciences, Paris, Les Arènes, 2011
- Rosenfeld F., Méditer, c’est se soigner, Paris, Les Arènes, 2007
- John Kabat Zinn, Où tu vas, tues. Apprendre à méditer pour se libérer du stress e des tensions profondes, Paris, J’ai Lu, 1996
- John Kabat Zinn, L’Eveil des sens. Vivre l’instant présent grace à la pleine conscience, Paris, Les Arènes, 2009
- John Kabat Zinn, Mèditer, 108 lecons de pleine conscience, Paris, Les Arènes, 2010
- William M. Mèditer pour ne plus déprimer. Paris, Odile Jacob, 2009
- Maex E. Mindfulness: apprivoiser le stress par la pleine conscience, Bruxelles, De Boeck, 2007
- John Kabat Zinn, Au coeur de la tournmente, la pleine conscience, Bruxelles, De Boeck, 2009
- Fehmi L et Robbins J., La Plein conscience. Guérir le corps et l’esprit par l’éveil de tous les sens, Paris, Belfond, 2010.
Site: Association francophone - www.association-mindfulness.org/
Academia.edu - 200.000 testi scaricabili sullo yoga
Ho scoperto questo sito che contiene circa 200.000 testi sullo yoga in Pdf e scaricabili
Per chi fosse interessato vedi link: https://www.academia.edu/search?q=yoga&utf8=%E2%9C%93
Meditare giorno dopo giorno - Christophe André
Il libro Meditare giorno dopo giorno di Christophe André è dedicato a Jon Kabat-Zinn per la visione, a Zindel Segal per la scienza, a Matthieu Ricard per l'esempio, e a tutti e tre per il loro insegnamento e la loro amicizia.
- Jon Kabat-Zinn (1944 - ) è un biologo e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine presso la University of Massachusetts Medical School. Jon Kabat-Zinn è stao il primo ad introdurre la Mindfulness in Occidente in contesti secolari come gli ospedali con il proposito di aiutare le persone a fronteggiare stress, ansia, sofferenza, malattia e a migliorare le proprie condizioni psico-fisiche.
- Matthieu Ricard (1946 - ) è uno dei monaci buddhisti più conosciuti in Occidente ed è spesso l'interprete del Dalai Lama. E' autore di numerosi testi che hanno avuto uno straordinario successo di pubblico. Ha creato l'associazione Karuna Shechen che aiuta persone nel campo dell'educazione e sanità in Buthan, Tibet, Nepal e India.
- Zindel Segal (1956 - )è conosciuto perchè è stato tra i primi a combattere la depressione con la meditazione. Professore di psicologia cognitiva presso l'Università di Toronto e specialista in depressione, è uno dei fondatori della Mindfulness Based Cognitive Therapy insieme a Mark Williams e John Teasdale. E' un illustre professore di psicologia sui disturbi dell'umore. È autore di Mindfulness-Based Cognitive Therapy for Depression.
Samyama
"Yoga è trattenere la mente dall'assumere varie forme. Nel tempo della concentrazione la mente riposa in se stessa. Negli altri momenti la mente si identifica con le modificazioni. la modificazione è controllata con la pratica ed il non-attaccamento. La pratica è la lotta continua per tenere la mente sotto controllo". "Il non attaccamento è quell'effetto che raggiungono coloro che hanno abbandonato la sete per gli oggetti. La mente dello Yogi che medita diviene libera sia dalle piccole che dalle grandi cose." --- Patanjali.
La parola yoga deriva da una radice sanscrita che significa unione, il microcosmo dell'individuo si unisce con il macrocosmo. Lo yoga è un percorso di autocontrollo per ritrovare armonia con se stessi e il mondo che ci circonda; permette di migliorare anche la qualità della nostra vita. Lo scopo dello yoga è realizzare il vero Sè ed unire lo spirito individuale con lo spirito assoluto.
Nel capitolo III, 4 degli Yoga Sutra di Patanjali, si legge: ‘trayam ekatra samyamah’, samyama è una parola tecnica per indicare l'integrazione di concentrazione (dharana), meditazione (dhyana), e assorbimento su un unico oggetto, evolvendo da un'interrota attenzione al samadhi.
In samyama il praticante viene sempre più vicino al conosciuto e, fondendosi in essso, perde la sua separazione. Sam significa perfetto e yama significa controllo, perciò samyama è la completa padronanza della concentrazione mentale. Seguendo gli Yoga Sutra di Patanjali, uno yogin vittorioso nel samyama sconfigge tutti gli "oscuramenti cognitivi", i cinque ostacoli - klesha che sono i seguenti:
- Avidya: indica l’ignoranza o la falsa comprensione della vera natura delle cose.
- Asmita: si riferisce alla coscienza del proprio sé che provoca egoismo.
- Raga: è l’attaccamento nei confronti delle idee o degli oggetti.
- Dvesha: è l’avversione verso quei pensieri legati a esperienze dolorose vissute nel corso dell’esistenza.
- Abhinivesha: indica sia l’attaccamento istintivo alla vita, sia la paura della morte.
Alcuni testi traducono samyama come la ‘disciplina perfetta’, altri come ‘comunione’ o ‘costrizione’. Patanjali sostiene che praticare samyana su un qualunque oggetto ci porta a conoscere l’oggetto per quello che è; se si pratica sui pensieri di una persona si può scoprire cosa pensa; esercitando samyama sulla forma del corpo, il corpo dello yogin diventa invisibile, etc.( libro III, Yoga Sutra).
Quindi per Patanjali, in un certo stadio del cammino dello yogin, la contemplazione, la meditazione e il samadhi sono dei processi attivi di una mente che non si riconosce più con le percezioni dei cinque sensi, almeno come siamo abituati a conoscerli, e con i pensieri che la attraversano. Si potrebbe dire che lo yogin, che intraprende le ultime tre tappe, fa esperienza attingendo all’intelletto superiore, o Vijnanamayakosha – ‘involucro fatto di intelletto puro’. Parlando il linguaggio dello Yoga di Mère, "quando le porte dell’essere sono spalancate al Divino", che implica un cambio radicale nelle aspirazioni del praticante rispetto a quando ha iniziato il percorso. Patanjali parla di un intelletto (sattva) reso, dalla pratica yoga, puro come il Purusha stesso, o ‘pura coscienza’ o ‘il Sè’ (Yoga Sutra, III, 55).
Il fine ultimo della pratica Yoga, il cui significato è ‘unione’, è quello di divenire un’ unica cosa con la pura coscienza. Spesso lo Yoga è stato letto come una separazione dal mondo, un rifiuto della fisicità e della mente non ‘illuminata’, ma nella possibilità di divenire una coscienza pura come il Purusha, si sottintende una non-dualità tra ciò che è l’uomo e ciò che è il ‘divino’. Si tratterrebbe , attraverso la pratica costante (abhyasa) e la non identificazione con i pensieri e le sensazioni che ci attraversano (vairagya), di rendere pura la nostra coscienza, magari trasformando la nostra natura. (Vedi lo Yoga Integrale di Aurobindo, la tradizione dei Siddhi, i saggi dell’Himalaya; il pensiero di Gurdjieff, e il pensiero dello stesso Patanjali). Nel verso 2 del libro IV degli Yoga Sutra si legge : jaty antara parinamah prakrity apurat che può essere interpretato in questo modo: La trasformazione fisica genera l'evoluzione delle proprie potenzialità interiori.
Il risveglio dell'energia kundalini è un processo sia fisico che spirituale e, in questa accezione, prima fisico e poi spirituale. La fisiologia sottile, il viaggio del prana attraverso i sette chakra e l'illuminazione che ne consegue alla fine del percorso, sono un processo che riguarda il corpo, la mente e lo spirito.
venerdì 14 ottobre 2022
Carl Gustav Jung presenta il Kundalini Yoga
"La saggezza Indiana è la più profonda che esista e la ricerca della psicologia conferma passo dopo passo le affermazioni in essa contenute. L'antica scienza dell'anima degli Indiani è espressa
dallo yoga che appare come il percorso verso l'auto perfezione".
Carl Gustav Jung ha aperto, grazie alla sua esperienza personale ed alla sua ricerca, una possibilità di analisi comparata fra psicoanalisi e kundalini yoga e ha dichiarato che il suo simbolismo arriva ad interpretare la sintomatologia dei pazienti e aiuta a localizzare i sintomi della patologia: "Non parlo del significato dello yoga per l'India, non potendolo sperimentare come se fossi nato in India e possessore della cultura Indiana. Posso comunque parlare del suo significato per l'Occidente. La nostra mancanza di confini mentali ci porta all'anarchia psichica: per ritrovare un ordine mentale possiamo utilizzare lo yoga che era in origine un processo di introversione e conduceva a processi di elaborazione della personalità. Nel corso di migliaia di
anni questa ricerca si è gradualmente organizzata in un metodo e diffusa in vari modi." Ciò che interessava Jung era questo processo. Egli vedeva in esso il processo universale e ne deduceva che il kundalini yoga, poiché tantrico, ha un valore incalcolabile per l'interpretazione dell'inconscio collettivo.
Affermava anche che ci si deve avvicinare con cautela a questa disciplina perché gli occidentali non sono preparati alla profondità dello yoga. Inoltre, lo spirito orientale che è fondato su una storia mentale fondamentalmente diversa da quella occidentale.
Egli afferma che: "la filosofia indiana richiede la precisa condizione di non ego che influenza la nostra psiche, per quanto indipendente questa possa essere e porta ad una luce di consapevolezza super personale. L'area psichica dei fenomeni è fondamentale per gli Indiani e questi fenomeni sono ritenuti molto più reali di quelli fisici."
Spiega Jung che l'uomo occidentale oggi non proietta più le immagini interiori all'esterno attraverso simboli o feticci come faceva l'inconscio del cosiddetto 'uomo primitivo', quindi l'oggetto non viene "psicologizzato". Quando questo avveniva animali e piante erano pari agli uomini, e tutto era animato da spiriti e divinità. L'uomo civilizzato si crede mille miglia superiore a tutte queste cose: però spesso si identifica per tutta la vita con i suoi genitori, con i suoi affetti, pregiudizi e giudizi e accusa senza ritegno gli altri di ciò che non vuole riconoscere in se stesso. Conservando però una parte di quella coscienza primitiva e originaria e non servendosi più di amuleti e talismani, utilizza tranquillanti per portare in quiescenza nevrosi, razionalismo, culto della volontà e così via.
Il simbolismo dei chakra permette a Jung di pensare ad un percorso degli archetipi della psiche e di intravedere una procedura universale individuazione. Spiega anche come questo avviene: il primo passo è afferrare, comprendere la realtà profonda; poi il simbolo è usato per cristallizzare questa realtà nella immaginazione e poi arriva la pratica reale della meditazione sui chakra. Si medita su un simbolo e ci si appropria dei contenuti in parte intellettualmente, in parte psicologicamente e soprattutto energeticamente e si avvia lentamente un certo processo della psiche.
Secondo Jung dunque la scoperta dell'Oriente rappresenta un punto cruciale per il concetto dell'inconscio collettivo. Alla base di tutto c'è l'istinto dell'individuazione. Non c' è forma di vita che non sia individuale perché ogni forma si manifesta in una differenziazione: diversamente non sarebbe vita. L'istinto innato alla vita ci conduce a produrre un individuo il più completo possibile e ciò che noi chiamiamo personalità è un aspetto dell'individuazione. Anche se non riusciremo a manifestare la nostra totalità, ciò che apparirà sarà una immagine di unità.
Secondo Jung le immagini archetipiche sono l'equivalente psichica del samskara (I samskara sono una serie di riti di passaggio che segnano i momenti significati della vita di una persona): così come il nostro inconscio è colmo di immagini, così la nostra energia è colma di precedenti semi energetici. Jung procede all'analisi dei simboli posti in ciascun chakra:
Il primo chakra è quello che possiede le radici delle cose; è la terra, il fondamento del mondo. Tutti noi abbiamo radici e corriamo il rischio di rimane intrappolati nelle radici della fisicità della vita, della pesantezza della materia, della presenza costante della mente. Questo è il luogo energetico in cui l'essere umano è vittima dell'istinto, degli impulsi, della non consapevolezza. Questo è Muladhara e qui troviamo kundalini. Kundalini è la forza invisibile e vitale, quel bisogno, quella necessità, che ci porta ad affrontare la vita. Da un punto di vista psicologico è ciò che ci spinge in avanti: se ci fermiamo perdiamo il sapore della vita, ciò che la rende affascinante. Il kundalini yoga è stato tenuto segreto per secoli non perché non se ne possa parlare, ma perché non è possibile capirlo: il suo segreto è la comprensione attraverso l'esperienza. In muladhara inizia il viaggio verso il divino, verso l'anima immortale. Il colore rosso associato a questo chakra è il colore del sangue, della passione oscura. La vita è qui. Contiene la shakti, una delle due divinità che si uniranno nel settimo chakra. L'elefante, simbolo del chakra, sostiene il peso della terra e rappresenta il tremendo sforzo di sostenere la consapevolezza umana, il potere che ci spinge a costruire il mondo cosciente.
Il secondo chakra è il luogo energetico in cui è possibile fare tutto; ci tuffiamo nel flusso della vita e ci lasciamo trasportare, galleggiando su tutto ciò che accade. Questo chakra possiede tutte le caratteristiche dell'inconscio, Svadhisthana è un chakra legato al tattva acqua, in questo chakra c'è una mezzaluna simbolo del femminile; ogni mistero della vita ha inizio nell'acqua, elemento dell'energia femminile; ogni ricerca di crescita ci riporta all'acqua. Rappresenta una morte simbolica che porta ad una nuova vita, ad una rinascita. Abbiamo qui l'approccio ad un tipo di vita diverso da quella passionale del primo chakra: l'inconscio. Il colore arancio associato all'energia di svadhisthana è una sfumatura più chiara del rosso, contiene più luce, così come la rinascita ci conduce al giallo di nanipura. Il simbolo di questo chakra è makara (Un makara simile a un coccodrillo, è una leggendaria creatura marina nella Mitologia indù) ed è negli abissi ciò che l'elefante è sulla terra. Rappresenta ancora una forza tremenda e qui troviamo il nostro peggiore nemico da affrontare: noi stessi. La consapevolezza, diviene la più grande sfida. Non essere coscienti delle proprie pulsioni è molto peggio che soffrire a causa loro.
Nel terzo chakra Manipura risiede il fuoco della vita, della passione: un essere umano senza passione è solo ridicolo. Quando però siamo preda della passione si possono creare infiniti problemi di relazione. Il simbolo che troviamo è l'ariete, sacro ad Agni Dio del fuoco. Astrologicamente l'ariete è legato a Marte, pianeta della passione, dell'impulsività, della violenza. Dall'intestino dove tutto è fuoco, sangue, muscoli, ossa, saliamo verso l'aria, il cuore, la superficie. In manipura è avvenuta la combustione e sopra il diaframma, in anahata, l'aria le riporta in vita, ridona il respiro.
Il quarto chakra, Anahata è il centro del cuore, dell'aria. Dopo essere stati nella spirale della passione, degli istinti dei desideri, cosa avviene? Impariamo lentamente che non ci identifichiamo più con i desideri: nel cuore nasce il Purusha (Il primo, Purusha, rappresenta l'Energia Cosmica Spirituale, la coscienza cosmica impassibile ed immutabile) e iniziamo a pensare, a divenire coscienti di qualcosa che non è più personale, non ci identifichiamo con le nostre emozioni e cerchiamo di superarle e osservarle. In anahata risiede Shiva nella forma del lingam (l'aspetto creativo) e una piccola fiammella simboleggia il SÈ che appare. Si compie il processo di identificazione psicologica. Quando vediamo la differenza fra noi e l'esplosione delle passioni inizia l'individuo: l'ego che risiede in muladhara sale, cresce e si guarda, si distacca e diviene il SÈ. Il SÈ è qualcosa di assolutamente impersonale, oggettivo. La nostra vita diviene Purusha, il primo legame con la nostra psiche; Troviamo qui il mondo dell'intangibile: sentimenti, mente. Esiste qui qualcosa che unisce la mente, l'immaginazione, il prodotto dei sentimenti e del nostro intelletto e che li esprime. Nel genere umano il quarto chakra è ancora molto flebile e manipura molto presente; infatti dobbiamo essere sempre molto attenti e gentili gli uni con gli altri per evitare le esplosioni di manipura. Il colore è verde e il suo simbolo è la gazzella. Ciò che possiamo conquistare è la forza, l'efficienza e la leggerezza della sostanza psichica, del pensiero e del sentimento.
In Vishuddha chakra siamo oltre i quattro elementi necessari alla sopravvivenza umana: è un nuovo stato, più cosciente. Siamo nel pensiero astratto. Il quinto chakra è l'idea della trasformazione della materia grossolana nella materia sottile: è la sublimazione dell'uomo. Ora Purusha è il centro delle cose, è l'essenza psichica, la sostanza delle cose, non una speculazione mentale ma un'esperienza. Il colore è il blu e il simbolo è nuovamente l'elefante. In Vishuddha; l'insormontabile forza della realtà non è più sostenuta dall'esperienza della materia ma da quella psichica.
Il chakra Ajna non è rappresentato da nessun animale e questo significa che comprendiamo che ogni albero, ogni pietra, ogni respiro, ogni coda di topo è il nostro SÈ; non esiste niente che non sia in noi. Il nostro sesto chakra è un raggio di luce catturato e imprigionato nel mondo. Il distacco dalle passioni è la liberazione da tamas e rajas, è un'esperienza psichica. Ciò che prima era dolore non lo è più e si osserva la tensione degli opposti senza agitazione. Non si diventa apatici ma liberi. Ajna chakra è Dio; è espressione piena e manifesta del non-ego. In questo stato di energia riconosciamo di essere solo psiche e il non-ego in cui ci annulliamo. Ajna chakra è oltre ogni soglia, in questo stadio un essere umano crea una nuova forma di se stesso.
In sahasrara chakra avviene l'unione di Shakti e Shiva, gli opposti si uniscono secondo la filosofia tantrica e si realizza il viaggio di kundalini. È una trascendenza ed è avvicinabile soltanto come concetto filosofico o come esperienza energetica per la quale non esiste modalità di approccio ed è oltre ogni immaginabile descrizione perché comprendiamo che tra il SÈ e Dio non esiste alcuna differenza. Non c'è più nulla, neanche Dio: solo Brahman. È il samadhi, il nirvana. "I chakra sono simboli del livello della coscienza umana ed io credo che lo studio di questi simboli dello yoga tantrico può aiutarci nello studio della psiche umana se lavoriamo unendo differenti mondi. Lasciatemi dire che lo yoga arriva dall'alto."
Articolo preso dal sito https://www.yogajap.com/
Yoga e longevità
La pratica dello yoga non farà sicuramente tornare indietro la lancetta del tempo, dedicandovi ad essa, però, potrete prolungare notevolmente il periodo attivo della vostra vita, rimanere forti e sani anche nell'età avanzata e invecchiare serenamente e con dignità. Le pratiche yoga, posizioni e esercizi di pranayama (il controllo dell'energia attraverso il respiro) agiscono positivamente anche sugli organi interni e sulle ghiandole endocrine mandenendole in salute.
Le ghiandole endocrine sono organi secretori che servono alla liberazione di sostanze utili all'organismo e svolgono quindi una funzione importantissima. Da esse dipendono l'elasticità delle articolazioni e dei vasi sanguinei, nonchè lo svolgersi armonioso delle nostre funzioni organiche. Lo yoga vi mette nelle condizioni di non invecchiare male, vi permetterà di passare alle varie tappe della vita senza troppi dolori ed acciacchi. Le pratiche yoga sono segreti di giovinezza, per gli yogi il corpo è importantissimo, è il tempio, la base da cui partire per arrivare ad elevati stati di coscienza. La meditazione, la concentrazione acquietano le nostre emozioni e conducono alla serenità e alla pace interiore. Gli esercizi di respirazione, le posizioni preservano da ogni alterazione l'armonia delle nostre funzioni vitali. Le ghiandole endocrine svolgono una complessa funzione nell'economia del nostro organismo, e le posizioni contribuiscono al loro buon funzionamento. Vediamo quali sono questi ghiandole:
- L'ipofisi, situata alla base del cervello, secerne degli ormoni che regolano la crescita e agiscono sul processo di disintossicazione e di riproduzione. Una carenza di questa ghiandola dà luogo all'apatia, all'atonia muscolare, all'obesità.
- L'epifisi o ghiandola pineale è collocata al centro della scatola cranica, dove costituisce gran parte dell'epitalamo.
Nota anche come ghiandola pineale (per via della forma che ricalca a
grandi linee quella di una pigna), l'epifisi è preposta alla sintesi ed
alla secrezione di un ormone, chiamato melatonina e presiede alle funzioni organiche. Secondo gli orientali essa sarebbe la sede di un sesto senso.
- La tiroide è situata alla base del collo. Dall'ormone prodotto, la tirossina, dipende il nostro metabolismo, ossia l'iniseme delle trasformazioni chimiche che si verificano nel nostro corpo. L'individuo ipotiroideo è inerte, indifferente, grasso. L'ipertiroideo è invece nervoso, agitato, iperteso. Lo squilibrio della tiroide porta anche alla cellulite.
- La paratiroide controlla la ripartizione del fosforo e del calcio nel nostro organismo, da cui dipende anche il nostro equilibrio nervoso.
- I timo, collocagta nel torace davanti la trachea, regola la formazione delle ossa e garantire la maturazione dei linfociti T, un tipo di globuli bianchi che svolgono un ruolo di fondamentale importanza all'interno del sistema immunitario.
- Gli isolotti di Lanerhans, situati nel pancreas, producono l'insulina che regolarizza gli zuccheri. Il malfunzionamento di questa ghiandola deriva da choc emotivi e stati depressivi.
- Le capsule surrenali, situate sopra i reni, producono l'adrenalina. la stimolazione di queste ghiandole in seguito ad una forte emozione, accellera la secrezione deell'adrenalina che affluisce nel sangue, Ciò provoca palpitazioni, sudori, nausee, ecc.
C'è quindi una relazione tra le caratteristiche della personalità e il funzionamente di queste ghiandole. La felicità dipende da un'infinità di condizioni interne ed esterne. Ma possiamo dire che l'equilibrio ghiandolare costituisce una potente risorsa per la ricerca della felicità.
Il giocatore di scacchi - Stefan Zweig
Il giocatore di scacchi è tratto dalla raccolta Romanzi e novelle di Stefan Zweig.
Stefan Zweig, (nato nel 1881 a Vienna, morto nel 1942 presso Rio de Janeiro), era uno scrittore austriaco, storico e poeta. Stefan Zweig, mediatore fra le nazioni animato da sentimenti pacifisti e umanisti, è noto come autore fra l'altro di parecchie novelle e biografie. Durante la Belle Époque, il periodo della sua formazione, vede con rimpianto la pace che regnava nella Mitteleuropa nel periodo precedente alla prima guerra mondiale. Nel primo dopoguerra fu un oppositore fermo dei totalitarismi nascenti, in particolare un convinto antifascista. Per le sue origini ebraiche fu costretto a lasciare l'Austria e l'Europa dopo l'avvento al potere del nazionalsocialismo e con la seconda guerra mondiale imminente: Si rifugiò prima negli Stati Uniti e poi in Brasile, qui si suicidò nel 1942 assieme alla sua seconda moglie..
Gli scacchi. Conosco per esperienza la misteriosa attrazione di questo “gioco regale”, il solo tra i giochi inventati dagli uomini, che esula dalla tirannia del caso, il solo dove si deve la vittoria alla propria intelligenza, o piuttosto ad una certa forma di intelligenza. Non è già limitare ingiuriosamente gli scacchi chiamandoli un gioco? Non sono anche un’arte, una scienza o un gioco sospeso tra l’uno e l’altro, e che riuniscono un numero incredibile di contrari? L’origine si perde nella notte dei tempi, e tuttavia è un gioco sempre nuovo; il suo sviluppo è meccanico ma ha dei risultati solo grazie all’immaginazione; è strettamente limitato in uno spazio geometrico fisso, e pertanto le sue combinazioni sono infinite.
Come è possibile che un uomo dunque, un uomo dotato di intelligenza possa, senza diventare folle, e per dieci, venti, trenta, quaranta anni, tendere con tutta la forza possibile del suo pensiero verso questo scopo ridicolo: chiudere un re in legno nell’angolo di una scacchiera! L’attrazione del gioco degli scacchi risiede soltanto in questo: due cervelli che si affrontano, ognuno con la sua tattica. L’interesse di questa battaglia intellettuale viene dal fatto che i neri non sanno come manovreranno i bianchi, che cercano senza sosta di indovinare le loro intenzioni per controbattere, mentre i bianchi, a loro volta, cercano di mettere a fuoco le segrete intenzioni dei neri, e superarli.
Un giorno, durante un interrogatorio, mentre le guardie erano distratte, era riuscito a prendere un libricino in una tasca di un cappotto. Era un manuale di scacchi che riproduceva le 150 partite più famose. Per riuscire a sopravvivere e non diventare folle, durante le lunghe giornate isolato dal mondo, memorizzava queste partite e le rigiocava su una scacchiera immaginaria. Dopo una crisi in cui tenta di suicidarsi, viene liberato.
Quindi
prima di quel giorno e di quella sfida sulla nave, non si era mai trovato di fronte ad una
vera scacchiera, con dei veri pezzi da spostare. Tra
i due giocatori era nata improvvisamente una pericolosa tensione, una rabbia
passionale. Non erano più due partner che volevano provare la loro forza e
divertirsi, erano due nemici che avevano giurato di annientarsi reciprocamente. Vi invito a leggere il libro e scoprire il finale.
Film.
- La Novella degli scacchi, diretto da Gerd Oswald nel 1960
- SchachNovelle è il nuovo adattamento all’opera di Zweig, diretto da Philipp Stölzl e pubblicato nel 2021.
Sequenze Yoga di Philippe De Meric
De Meric Philippe de Méric (1914-1991) è stato uno dei pionieri dello yoga in Francia. Allievo di Kerneiz, nel 1953 apre un corso di yoga per corrispondenza, il Dynam-Institut. Ebbe molto successo e rese famoso lo yoga. Il suo insegnamento, volto a combattere lo stress attraverso le posture e la respirazione, non è affatto invecchiato ed è sempre più attuale nel mondo di oggi..
mercoledì 5 ottobre 2022
Scenari attuali del pluralismo religioso in Italia
Scenari attuali del pluralismo religioso in Italia nell’epoca postmoderna. Dal sito https://www.academia.edu
Per decenni, la tesi prevalente fra gli studiosi occidentali è stata
quella secondo cui il fatto religioso fosse in declino: per dirlo con le
parole dell’antropologo Anthony Wallace (1923-2015), «il futuro evolutivo della religione è l’estinzione».
Gli studiosi non hanno mai realmente concordato su cosa sia esattamente
la modernità, ma negli anni '70-'80 molti credevano che essa
determinasse ciò che Max Weber (1864-1920) chiamava «disincanto», cioè
la scomparsa della fede nelle forze soprannaturali, sostituita da una
generale fiducia nella scienza e nel materialismo. Invece, sembrerebbe che sia avvenuto l'esatto contrario.
In alcuni Paesi del mondo, i sociologi dubitano perfino che un processo quantitativo di secolarizzazione si sia mai verificato. In altri, vi è stata un’inversione di tendenza a partire dalla seconda metà degli anni '80. Le indagini sociologiche quantitative in tema di religione, nel 2000 mostrano ormai con evidenza che la tesi secondo cui «la religione deve inevitabilmente declinare quando la scienza e la tecnologia avanzano» è stata «dimostrata falsa», e che «a mano a mano che i sondaggi, le statistiche e i dati storici si sono accumulati, la continua vitalità della religione è diventata evidente».
In quasi tutti i Paesi del mondo il numero delle persone che si dichiarano atee e agnostiche non aumenta in modo significativo, con l’eccezione di alcuni Paesi europei a lungo sottoposti a propaganda antireligiosa da parte di regimi comunisti. Il numero di coloro che dichiarano di credere in una qualche forma di potere superiore alla persona umana, o a una vita dopo la morte, o affermano di consacrare qualche tempo durante la settimana a forme di preghiera o di meditazione, si attesta intorno all’80% della popolazione, con punte in vari Paesi come gli Stati Uniti compresi – oltre il 90%.
Il fenomeno del «ritorno del religioso» è dunque così evidente da non poter essere ignorato. Si tratta però di determinare, con maggiore precisione, quale tipo di religioso «ritorni» nell’epoca postmoderna. Nel suo volume Fire from Heaven, Cox metteva in evidenza l'accostamento al sacro con l’interesse per i segni, i miracoli, le guarigioni, la demonologia, l’escatologia, la fine del mondo. Sociologi sottolineano che a partire dalla fine degli anni '80, il consenso di massa nei confronti della scienza – particolarmente della medicina, non è più unanime (vedi i dati ricavati dall’indagine francese, di Daniel Boy e Guy Michélat).
Mentre, qualunque forma di cura medica che si presenti come «alternativa» rispetto alla medicina «ufficiale», o da questa disapprovata, incontra immediatamente un vasto consenso popolare.
Le statistiche sul numero di persone che si dicono interessate alla religione o al sacro sono molto simili da Paese a Paese, mentre le statistiche sul numero dei praticanti sono molto diverse. Ad esempio, in Italia si registra una certa tenuta dei praticanti cattolici. Prescindendo dai fenomeni complessi che avvengono all’interno dell’islam, dell’induismo e dell’ebraismo, si può notare che i movimenti di rinnovamento all’interno della Chiesa cattolica possono vantare ritmi di crescita superiori a quello dei mormoni o dei testimoni di Geova. Una parte rilevante del ritorno del sacro va cercata al di fuori delle grandi religioni e delle Chiese storiche.
Oggi si assiste alla progressiva, e irreversibile separazione fra Chiesa e Stato (in Occidente),– e ad un aumento sul piano delle credenze – che non accennano a venire meno anche nella società moderna e postmoderna.
Un altro elemento importante è quello relativo alla cosiddetta «invasione delle sette». Secondo J. Gordon Melton – ne rubrica oltre 2.300 di una certa consistenza, negli Stati Uniti e in Canada, nella nona edizione della sua enciclopedia. In Italia, le sigle «nuove» sono comunque numerose ma il numero di aderenti a questi movimenti rimane piuttosto contenuto.
Nell’ambito dei progetti di ricerca del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, c'è il tentativo di fare il punto sulle religioni – e sulle vie spirituali al sacro – presenti in Italia, nell’attuale contesto postmoderno, che si è concretizzato in una corposa Enciclopedia delle religioni in Italia. Da questa ricerca risulta che le sette riuniscono meno dell’1% degli italiani. Molte sigle che hanno però un numero minuscolo di aderenti. Complessivamente, sono state censite oltre 800 minoranze religiose e spirituali presenti in maniera organizzata nel nostro Paese. Nel dicembre 2017, sono circa 1.963.900 di italiani che manifestano un’identità religiosa diversa dalla cattolica, e di circa 5.861.700 unità se si aggiungono gli immigrati. Questo è dovuto al mondo islamico, cristiano-ortodossa dall’Est europeo, l’induismo, il buddhismo, le religioni sikh, protestantesimo pentecostale e battista di origine cinese, coreana, filippina e africana, o l’immigrazione copta proveniente da diversi Paesi dell’Africa. Nel dettaglio la composizione del 3,5% di cittadini italiani che appartengono a minoranze religiose è la seguente.
I musulmani cittadini italiani sono 367.100. Nella loro grande maggioranza, i musulmani cittadini italiani non sono convertiti. Agli induisti sono stati aggiunti i seguaci dei numerosi movimenti neo-induisti presenti in Italia.
Circa 40.000 italiani sono iscritti a varie logge massoniche. Si registrano in circa 30.000 i potenziali iscritti nell’area del potenziale umano – molti dei quali frequentatori della Chiesa di Scientology, o del Paris Energy Method, e circa 20.000 nell’area del New Age e delle comunità «acquariane» o post-New Age. La «presenza straniera regolare complessiva» in Italia nel 2017 è di 5.359.000 persone, con un’incidenza in questo caso pari all’8,8% della popolazione secondo il bilancio demografico 2017 dell’Istituto nazionale di statistica (un’incidenza superiore alla media dell’Unione europea, pari al 7,2%).
Dal Dossier Statistico Immigrazione 2017 , Centro Studi e Ricerche IDOS, Roma.
Da molti anni diversi sociologi hanno concluso che in tutto l’Occidente la vera religione di maggioranza relativa è quella delle persone impegnate in un «credere senza appartenere»: believing without belonging, , secondo la formula proposta da Grace Davie.
Quella sul «credere senza appartenere» è stata una delle discussioni più importanti nella sociologia delle religioni tra la fine del secolo XX e il primo decennio del XXI, e ha coinvolto sociologi del calibro di Danièle Hervieu-Léger, Peter Berger ed Eileen Barker. In qualche Paese si verifica anche un fenomeno opposto, l’«appartenere senza credere» – belonging without believing –, nel senso che persone che talora non credono neppure in Dio si dichiarano religiose o anche frequentano riti religiosi per affermare un’appartenenza nazionale o etnica (Israele) o una protesta che è insieme culturale e politica (Polonia e Paesi baltici prima della caduta del comunismo, cattolici nell’Irlanda del Nord).
Secondo l'indagine EVS (European Values Study), gli atei in Italia sono il 4,7% e le persone «non religiose» il 9,7%. Comunque oltre il 40% degli italiani, dichiara di «credere», ma nello stesso tempo di fatto non «appartiene» a una comunità religiosa nel senso pieno del termine. Al suo interno ci sono coloro che credono in un potere superiore che non sanno però identificare, i «credenti a modo loro», i «cristiani a modo loro» e anche i «cattolici a modo loro»: «sono cattolico, ma non pratico»; «sono cattolico, ma non sono d’accordo con la Chiesa». Questo fenomeno, che la sociologa francese Danièle Her-vieu-Léger chiama «disistituzionalizzazione» della religione, appare come una delle caratteristiche salienti del sacro postmoderno. Un gruppo relativamente piccolo come gli Hare Krishna, ha distribuito milioni di copie dei suoi libri e opuscoli. Il testo sulla reincarnazione più diffuso dagli Hare Krishna è diventato popolarissimo in numerosi Paesi dell’Occidente, ed è spesso citato anche in contesti insospettati.
Un altro indicatore – la cui importanza non può essere trascurata – è costituito dalla letteratura popolare, dalla musica, dal cinema, dalla televisione, dove emergono spesso temi «religiosi». Tuttavia, l’indicatore principale delle credenze diffuse nel popolo di coloro che «credono senza appartenere» è costituito, precisamente, dalle minoranze religiose. Anche per questo, lo studio delle minoranze religiose non è una semplice curiosità, ma costituisce un elemento essenziale per la comprensione dello scenario religioso contemporaneo. Le comunità di origine cristiana che crescono più rapidamente sembrano essere quelle che manifestano particolare interesse per l’escatologia, le profezie apocalittiche e la fine del mondo, da alcuni gruppi pentecostali ai testimoni di Geova. I movimenti di origine orientale rimandano spesso – anche se non mancano eccezioni – al grande interesse che circonda le teorie della reincarnazione. C'è anche un ritorno alle credenze nella magia, del ricorso a pratiche magiche, della consultazione di «professionisti dell’occulto». Senza presumere di proporre previsioni precise, gli interessi escatologici e apocalittici, il tema della reincarnazione, la «sacralizzazione del Sé» e il «sacro esoterico» sembrano essere i temi emergenti nel variegato pluralismo religioso che caratterizza l’Italia del secolo XXI.
Testi --------------------------------
- Tra religione e spiritualità. Il rapporto con il sacro nell’epoca del pluralismo, FrancoAngeli, Milano 2006, 222-234.
- I protestanti, l’economia religiosa e le «modernità multiple» in Sicilia By PierLuigi Zoccatelli.
- Forme del pluralismo religioso nella Sicilia Centrale By PierLuigi Zoccatelli.
- Enciclopedia delle religioni in Italia - Massimo Introvigne e PierLuigi Zoccatelli.
Esorcismo e possessione nell'Italia contemporanea: un'analisi storico-antropologica di Tiago Pires - G. PACIFICI, Ebreo chi? Sociologia degli ebrei italiani oggi , Jaca Book, Milano 2017. Cf. M.
I NTROVIGNE – P.L. ZOCCATELLI (a cura di), - Enciclopedia delle religioni in Italia, Elledici, Torino 2013.
- L.R. I ANNACCONE , «Introduction to the Economics of Religion»,
in Journal of Economic Literature 1998
- La pensée scientifique et les parasciences, Albin Michel-Cité des sciences et de l’industrie, Paris 1993.
- Cf. P. HEELAS, La New Age. Celebrazione del Sé e sacralizzazione della modernità , tr. it., Editori Riuniti, Roma 1999.
- Cf. G.D AVIE, Religion in Britain since 1945. Believing without Belonging, Blackwell, Oxford 1994.
- https://www.academia.edu/41498683/Scenari_attuali_del_pluralismo_religioso_in_Italia
- Cf. G. GIORDAN , «La costellazione delle Chiese ortodosse», in E. PACE
- Le religioni nell’Italia che cambia. Mappe e bussole, Carocci, Roma 2013, 13-29.
Cf. T.M. JOHNSON – G.A. ZURLO – A.W. HICKMAN – P.F. CROSSING , «Christianity 2018: - Cf. C. NAPOLITANO, «Il pensiero di Giuseppe Petrelli. Per una storia del movimento pentecostale italiano», in D. MASELLI, (a cura di), Movimenti popolari evangelici nei secoli XIX e XX, Edizioni Fedeltà, Prato 1999, 94-153.
- Cf. M.I NTROVIGNE, I Testimoni di Geova. Chi sono, come cambiano, Cantagalli, Siena 2015.
- Cf. A.CUCINIELLO, Luoghi di culto islamici in Italia: tipologie e dati , Fondazione ISMU, Milano 2017, disponibile online all’indirizzo http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2017/05/Cuciniello_paper_luoghi-di-culto_aprile-2017.pdf.
- La reincarnazione: la scienza eterna della vita, Edizioni Bhaktivedanta, Firenze 1983.
- PIERLUIGI ZOCCATELLI CESNUR – Centro Studi sulle Nuove Religioni Via Confienza, 1910121 Torino pierluigi.zoccatelli@gmail.com
Le couloir de la vie – Nazanin Afshin-Jam et Susan McClelland
“Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che fanno il male, ma a causa di quelli che guardano senza fare niente” - Albert Einstein.
Le couloir de la vie – scritto da Nazanin Afshin-Jam et Susan McClelland e pubblicato nel 2013 è un libro che riporta una vicenda vera, la battaglia portata avanti dall’autrice per far liberare una giovane curda con il suo stesso nome Nazanin Fatehi (1988 - ). Nel momento in cui questo libro è stato scritto, erano 160 i minorenni incarcerati nei corridoi della morte in Iran. Un rapporto dettagliato dal titolo From Cradle to Coffin: A report on child execution in Iran del 2009 si può consultatare all’indirizzo: http://fpc.org.uk/fsblob/1063.pdf
Nazanin Afshin-Jam è nata in Iran ma ha vissuto sin da piccola in Canada. E’ presidente dell’organizzazione Stop Child Execution ed ha creato un organismo dal nome United People of Iran. E’ stata nominata Miss Canada e si è classificata seconda a Miss Mondo. Sito: www.nazanin.ca Susan Mc Clelland è giornalista, ha scritto molti reportage umanitari, ha vinto due premi di giornalismo.
La storia. Una regina di bellezza, una iraniana con residenza in Canada salva una giovane curda dalla pena capitale in Iran. La giovane curda viveva in Iran (a Sanandaj) e voleva diventare insegnante. A 10 anni viene violentata da un uomo, e a 17 anni quando viene di nuovo minacciata di essere violentata insieme alla cugina più piccola, da un gruppo di ragazzi, reagisce uccidendo il suo aggressore. Dopo un processo farsa la giuria applicando la ghesas (la legge della retribuzione, occhio per occhio, dente per dente) la condannata a morte per impiccagione. Secondo la charia in vigore in Iran, la vita di una donna vale la metà di quella di un uomo, quindi la testimonianza di Nazanin al processo davanti al tribunale aveva avuto meno peso di quella dei testimoni maschi. A questo punto, Nazanin Afshin-Jam inizia una campagna mediatica ed una raccolta firme (Il sito è petitiononline.com) per salvare la giovane donna, tra l’altro minorenne e quindi secondo i trattati internazionali (Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e la Convenzione internazionale dei diritti per l’infanzia a cui l’Iran ha aderito) non passibile di pena capitale. Alla campagna aderiscono donne molto influenti come la regina Rania di Giordania, Banazir Bhutto, ecc. Il 10 gennaio 2007 ha luogo il processo di appello e Nazanin viene assolta, i giudici credono alla legittima difesa. Dovette comunque pagare 45000 dollari ossia il prezzo del sangue, per ricevere il perdono della famiglia del ragazzo che l’aveva aggredita. I 45000 dollari furono raccolti attraverso donazioni on line e il 31 gennaio 2007 Nazanin fù liberata.
Il solo crimine di Nazanin è di essersi difesa, comunque se non si fosse difesa, sarebbe stata lo stesso condannata alla flagellazione o alla lapidazione per aver avuto una relazione sessuale fuori dal matrimonio, a meno che quattro uomini non avessero testimoniato a suo favore e confermato che era stata vittima di violenza.
Molte regine di bellezza ebbero una carriera importante, come ad esempio Oprah Winfrey, Diane Sawyer, Sophia Loren, Michelle Pfeiffer, Raquel Welch e Halle Berry (la prima afro-americana a partecipare al concorso di Miss mondo nel 1984 dove arrivò sesta). Shirin Ebadi ottenne addirittura il premio Nobel per la pace nel 2003.
Coordinate storiche e religiose. In Iran nel 1979 l’ayatollah Khomeini in Iran lanciava la guerra santa contro ogni forma di attivismo curdo. La rivoluzione del 1979 ha comportato l’esodo delle classi medie e agiate, milioni di iraniani lasciarono il Paese. Nel 2001 l’attentato alle torri gemelle e nel 2002 George Bush dichiarava che l’asse del male composto da Corea del Nord, Iraq, e Iran minacciava la sicurezza dell’intera umanità. I curdi avevano organizzato manifestazioni pacifiche per ottenere una autonomia in Iraq e ci fu una repressione violenta da parte di Saddam Hussein. Come nella città di Halabia dove furono uccisi cinquemila curdi con attacchi al gas. I curdi che si trovavano nelle regioni petrolifere furono sostituiti dalla comunità araba. Successivamente i curdi si organizzarono in guerriglia e si battono nelle montagne per liberare il popolo curdo dagli oppressori, i regimi dell’Iran, della Turchia, dell’Iraq e della Siria. Tutti gli iraniani praticano la forma sciita dell’islam, mentre la maggior parte dei curdi pratica la forma sunnita dell’islam. La quasi totalità della popolazione di Sanandaj in Iran è curda.
Nella Persia la religione principale era lo zorastrismo (una delle prime religioni monoteiste) che si basa su tre principi: il pensiero giusto, la parola giusta, l’azione giusta. I persi avevano sviluppato un’altra disciplina teologica, quella dell’illuminazione, che aveva come nucleo il Dio che illuminava i pensieri dell’essere umano. Iran: poesie di Rumi, Omar Khyyam poeta e astrologo, Ferdowsi- libro dei re persiani. Cantanti celebri Shadmehr Aghili e Ali Tafreshi.
Persone citate nel libro. - Mohamad Moustafei, uno degli avvocati che difesero Nazanin dovette lasciare l’Iran e in Norvegia, dove è emigrato, ha fondato L’organisation de la tolérance universelle. - Shadi Sadr, l’altro avvocato, che ha lavorato sul dossier di Nazanin, è stata imprigionata diverse volte per il suo impegno in favore dei diritti della persona in Iran; Ha fondato l’organizzazione Justice for Iran. - Mina Ahadi che si è battuta per i diritti degli iraniani, presiede il Comitato Internazionale contro la lapidazione. - In Angola Selma Katia Carlos ha mostrata la bellezza africana al resto del mondo e si è servita della sua popolarità per promuovere i diritti e le libertà delle donne e dei bambini. - Catherine Hamlin e suo marito si installano in Etiopia nel 1959 e fondano l’ospedale Fistula di Addis Abeba nel 1979 ed hanno consacrano le loro vite ad aiutare le donne etiopi.
Citazioni e frasi riportate nel libro.
- I grandi cambiamenti sono il risultato di gesti concertati e animati dallo spirito di grandi personalità come Gandhi, Nelson Mandela, San Suu Kyi, di Wangari Maathai, di Caterine Hamlin e di tutte quelle personalità, uomini e donne, che hanno agito o agiscono al fine di conferire onore e dignità all’umanità. Come Margaret Mead disse: “Non dubitate mai che un piccolo gruppo di individui cosciente e impegnati possano cambiare il mondo, Infatti, è stato sempre così e non diversamente”.
- “Aggrappati ai ricordi dei tuoi momenti felici, quando gustavi la bellezza della vita, anche se è durato un solo istante. Credi che potrai di nuovo vivere dei momenti felici, che potrai apprezzare e assaporare la bellezza del mondo”.
- “Il tuo compito non consiste nel cercare l’amore, ma a cercare in fondo a te stesso, che cosa copre l’amore e a togliere questo velo”. - il poeta Rumi
- “La musica è l’anima dell’esistenza, senza musica si sente il vuoto dell’esistenza”.
- “La sete di potere e l’egoismo, che sono la causa di pregiudizio verso i più vulnerabili e più poveri, costituiscono la radice di tutti i nostri problemi”.
- “Importante è seguire il cammino che il nostro cuore ci indica, poco importano gli ostacoli che si ergono sul nostro cammino”.
- Nel mondo degli organismi di carità e dei gruppi di difesa dei diritti della persona, le persone si pugnalano alle spalle, come nel mondo delle imprese e del profitto.
- Perchè la bellezza è mal percepita in Occidente? Non apprezziamo la bellezza di un fiore? Un quadro di un pittore del rinascimento? Da dove viene la percezione che una bella donna è necessariamente antifemminista e retrograda? Solo le femministe occidentali credono che portare un bikini equivale a essere stupide e non emancipate. Non potremmo sostenere l’idea che l’emancipazione della donna viene in parte dalla sua scelta di vestirsi come vuole, quando vuole? Condannando i concorsi di bellezza, le femministe non vedono nelle partecipanti che un oggetto. Non adottano la stessa attitudine che condannano negli uomini?
- Mi sento come Scheherazade nelle Mille e una notte, la vergine che ogni notte raccontava una nuova storia senza finirla, la donna bella e intelligente che riusciva a scappare alla morte divertendo il suo sposo, il re, per mille e una notte.
- Miguel un amico, una delle persone più intelligenti e spirituali che ho conosciuto è caduto in depressione, allora ho visto un uomo carismatico, pieno di vivacità trasformarsi in morto ambulante. Oltre che sentire una enorme tristezza, ho realizzato che nessuno è invincibile, e che la vita può trasformarsi radicalmente da un momento all’altro. Questo uomo che ammiravo si è poi suicidato.
- Solo le persone tristi infliggono delle sofferenze agli altri. Ma non è in nessun caso una scusa, nessuno deve farvi portare il peso del suo dolore.
- La vostra famiglia non è maledetta, il destino non vi sorride perché voi siete nello stesso tempo poveri e curdi.
Introduzione al Blog
Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi. Nel Blog ci sono ci...
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Sequenza proposta all'ashram di Krishnamacharia. Leggera difficoltà.
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