mercoledì 5 ottobre 2022

Scenari attuali del pluralismo religioso in Italia

Scenari attuali del pluralismo religioso in Italia nell’epoca postmoderna. Dal sito https://www.academia.edu

Per decenni, la tesi prevalente fra gli studiosi occidentali è stata quella secondo cui il fatto religioso fosse in declino: per dirlo con le parole dell’antropologo Anthony Wallace (1923-2015), «il futuro evolutivo della religione è l’estinzione». Gli studiosi non hanno mai realmente concordato su cosa sia esattamente la modernità, ma negli anni '70-'80 molti credevano che essa determinasse ciò che Max Weber (1864-1920) chiamava «disincanto», cioè la scomparsa della fede nelle forze soprannaturali, sostituita da una generale fiducia nella scienza e nel materialismo. Invece, sembrerebbe che sia avvenuto l'esatto contrario.

In alcuni Paesi del mondo, i sociologi dubitano perfino che un processo quantitativo di secolarizzazione si sia mai verificato. In altri, vi è stata un’inversione di tendenza a partire dalla seconda metà degli anni '80. Le indagini sociologiche quantitative in tema di religione, nel 2000 mostrano ormai con evidenza che la tesi secondo cui «la religione deve inevitabilmente declinare quando la scienza e la tecnologia avanzano» è stata «dimostrata falsa», e che «a mano a mano che i sondaggi, le statistiche e i dati storici si sono accumulati, la continua vitalità della religione è diventata evidente».

In quasi tutti i Paesi del mondo il numero delle persone che si dichiarano atee e agnostiche non aumenta in modo significativo, con l’eccezione di alcuni Paesi europei a lungo sottoposti a propaganda antireligiosa da parte di regimi comunisti.  Il numero di coloro che dichiarano di credere in una qualche forma di potere superiore alla persona umana, o a una vita dopo la morte, o affermano di consacrare qualche tempo durante la settimana a forme di preghiera o di meditazione, si attesta intorno all’80% della popolazione, con punte in vari Paesi  come gli Stati Uniti compresi – oltre il 90%. 

Il fenomeno del «ritorno del religioso» è dunque così evidente da non poter essere ignorato. Si tratta però di determinare, con maggiore precisione, quale tipo di religioso «ritorni» nell’epoca postmoderna. Nel suo volume  Fire from Heaven, Cox metteva in evidenza l'accostamento al sacro con l’interesse per i segni, i miracoli, le guarigioni, la demonologia, l’escatologia, la fine del mondo. Sociologi sottolineano che a partire dalla fine degli anni '80, il consenso di massa nei confronti della scienza – particolarmente della medicina, non è più unanime (vedi i dati ricavati dall’indagine francese, di Daniel Boy e Guy Michélat).
Mentre, qualunque forma di cura medica che si presenti come «alternativa» rispetto alla medicina «ufficiale», o da questa disapprovata, incontra immediatamente un vasto consenso popolare. 

Le statistiche sul numero di persone che si dicono interessate alla religione o al sacro sono molto simili da Paese a Paese, mentre le statistiche sul numero dei praticanti sono molto diverse. Ad esempio, in Italia si registra  una certa tenuta dei praticanti cattolici. Prescindendo dai fenomeni complessi che avvengono all’interno dell’islam, dell’induismo e dell’ebraismo, si può notare che i movimenti di rinnovamento all’interno della Chiesa cattolica possono vantare ritmi di crescita superiori a quello dei mormoni o dei testimoni di Geova.  Una parte rilevante del ritorno del sacro va cercata al di fuori delle grandi religioni e delle Chiese storiche.
Oggi si assiste alla progressiva, e irreversibile  separazione fra Chiesa e Stato (in Occidente),– e ad un aumento sul piano delle credenze – che non accennano a venire meno anche nella società moderna e postmoderna.
 Un altro elemento importante è quello relativo alla cosiddetta «invasione delle sette». Secondo J. Gordon Melton – ne rubrica oltre 2.300 di una certa consistenza, negli Stati Uniti e in Canada, nella nona edizione della sua enciclopedia. In Italia, le sigle «nuove» sono comunque numerose ma il numero di aderenti a questi movimenti rimane piuttosto contenuto.
 Nell’ambito dei progetti di ricerca del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, c'è il tentativo di fare il punto sulle religioni – e sulle vie spirituali al sacro – presenti in Italia, nell’attuale contesto postmoderno, che si è concretizzato in una corposa  Enciclopedia delle religioni in Italia. Da questa ricerca risulta che le sette riuniscono meno dell’1% degli italiani. Molte sigle che hanno però un numero minuscolo di aderenti.  Complessivamente, sono state censite oltre 800 minoranze religiose e spirituali presenti in maniera organizzata nel nostro Paese. Nel dicembre 2017, sono circa 1.963.900 di italiani che manifestano un’identità religiosa diversa dalla cattolica, e di circa 5.861.700 unità se si aggiungono gli immigrati.  Questo è dovuto al mondo islamico, cristiano-ortodossa dall’Est europeo, l’induismo, il buddhismo, le religioni sikh, protestantesimo pentecostale e battista di origine cinese, coreana, filippina e africana, o l’immigrazione copta proveniente da diversi Paesi dell’Africa. Nel dettaglio la composizione del 3,5% di cittadini italiani che appartengono a minoranze religiose è la seguente.

Gli ortodossi in Italia si avvicinano al traguardo dei due milioni – particolarmente per l’immigrazione dalla Romania, che nel 2017 ha raggiunto la quota di 1.168.552 unità, ovvero il 23,1% dell’intera immigrazione in Italia. I protestanti cittadini italiani sono giunti alla cifra di 471.300.

I musulmani cittadini italiani sono 367.100. Nella loro grande maggioranza, i musulmani cittadini italiani non sono convertiti. Agli induisti sono stati aggiunti i seguaci dei numerosi movimenti neo-induisti presenti in Italia.

Circa 40.000 italiani sono iscritti a varie logge  massoniche. Si registrano in circa 30.000 i potenziali  iscritti nell’area del potenziale umano – molti dei quali frequentatori della Chiesa di Scientology, o del Paris Energy Method, e circa 20.000 nell’area del New Age e delle comunità «acquariane» o post-New Age. La «presenza straniera regolare complessiva» in Italia nel 2017 è di 5.359.000 persone, con un’incidenza in questo caso pari all’8,8%  della popolazione secondo il bilancio demografico 2017 dell’Istituto nazionale di statistica (un’incidenza superiore alla media dell’Unione europea, pari al 7,2%).

 Dal Dossier Statistico Immigrazione 2017 , Centro Studi e Ricerche IDOS, Roma.

Da molti anni diversi sociologi hanno concluso che in tutto l’Occidente la vera religione di maggioranza relativa è quella delle persone impegnate in un «credere senza appartenere»: believing without belonging, , secondo la formula proposta da Grace Davie.
Quella sul «credere senza appartenere» è stata una delle discussioni più importanti nella sociologia delle religioni tra la fine del secolo XX e il primo decennio del XXI, e ha coinvolto sociologi del calibro di Danièle Hervieu-Léger, Peter Berger ed Eileen Barker.  In qualche Paese si verifica anche un fenomeno opposto, l’«appartenere senza credere» – belonging without believing  –, nel senso che persone che talora non credono neppure in Dio si dichiarano religiose o anche frequentano riti religiosi per affermare un’appartenenza nazionale o etnica (Israele) o una protesta che è insieme culturale e politica (Polonia e Paesi baltici prima della caduta del comunismo, cattolici nell’Irlanda del Nord). 

Secondo l'indagine EVS (European Values Study), gli atei in Italia sono il 4,7% e le persone «non religiose» il 9,7%.  Comunque oltre il 40% degli italiani, dichiara di «credere», ma nello stesso tempo di fatto non «appartiene» a una comunità religiosa nel senso pieno del termine.  Al suo interno  ci sono coloro che credono in un potere superiore che non sanno però identificare, i «credenti a modo loro», i «cristiani a modo loro» e anche i «cattolici a modo loro»: «sono cattolico, ma non pratico»; «sono cattolico, ma non sono d’accordo con la Chiesa». Questo fenomeno, che la sociologa francese Danièle Her-vieu-Léger chiama «disistituzionalizzazione» della religione, appare come una delle caratteristiche salienti del sacro postmoderno. Un gruppo relativamente piccolo come gli Hare Krishna, ha distribuito milioni di copie dei suoi libri e opuscoli. Il testo sulla reincarnazione più diffuso dagli Hare Krishna  è diventato popolarissimo in numerosi Paesi dell’Occidente, ed è spesso citato anche in contesti insospettati.
Un altro indicatore – la cui importanza non può essere trascurata – è costituito dalla letteratura popolare, dalla musica, dal cinema, dalla televisione, dove emergono spesso temi «religiosi». Tuttavia, l’indicatore principale delle credenze diffuse nel popolo di coloro che «credono senza appartenere» è costituito, precisamente, dalle minoranze religiose. Anche per questo, lo studio delle minoranze religiose non è una semplice curiosità, ma costituisce un elemento essenziale per la comprensione dello scenario religioso contemporaneo. Le comunità di origine cristiana che crescono più rapidamente sembrano essere quelle che manifestano particolare interesse per l’escatologia, le profezie apocalittiche e la fine del mondo, da alcuni gruppi pentecostali ai testimoni di Geova. I movimenti di origine orientale rimandano spesso – anche se non mancano eccezioni – al grande interesse che circonda le teorie della reincarnazione. C'è anche un ritorno alle credenze nella magia, del ricorso a pratiche magiche, della consultazione di «professionisti dell’occulto». Senza presumere di proporre previsioni precise, gli interessi escatologici e apocalittici, il tema della reincarnazione, la «sacralizzazione del Sé» e il «sacro esoterico» sembrano essere i temi emergenti nel variegato pluralismo religioso che caratterizza l’Italia del secolo XXI.

Testi --------------------------------

  • Tra religione e spiritualità. Il rapporto con il sacro nell’epoca del pluralismo, FrancoAngeli, Milano 2006, 222-234.
  • I protestanti, l’economia religiosa e le «modernità multiple» in Sicilia By PierLuigi Zoccatelli.
  • Forme del pluralismo religioso nella Sicilia Centrale By PierLuigi Zoccatelli.
  • Enciclopedia delle religioni in Italia - Massimo Introvigne e PierLuigi Zoccatelli.
    Esorcismo e possessione nell'Italia contemporanea: un'analisi storico-antropologica di Tiago Pires
  • G. PACIFICI,  Ebreo chi? Sociologia degli ebrei italiani oggi , Jaca Book, Milano 2017. Cf. M.
    I NTROVIGNE –  P.L. ZOCCATELLI   (a cura di),   
  • Enciclopedia delle religioni in Italia, Elledici,  Torino 2013.
  • L.R. I  ANNACCONE  , «Introduction to the Economics of Religion», in  Journal of Economic Literature  1998
  • La pensée scientifique et les parasciences, Albin Michel-Cité des sciences et de l’industrie, Paris 1993. 
  •  Cf. P. HEELAS,  La New Age. Celebrazione del Sé e sacralizzazione della modernità , tr. it., Editori Riuniti, Roma 1999.
  •  Cf. G.D AVIE, Religion in Britain since 1945. Believing without Belonging, Blackwell, Oxford 1994.
  •  https://www.academia.edu/41498683/Scenari_attuali_del_pluralismo_religioso_in_Italia 
  •  Cf. G. GIORDAN  , «La costellazione delle Chiese ortodosse», in E. PACE
  •  Le religioni nell’Italia che cambia. Mappe e bussole, Carocci, Roma 2013, 13-29.
     Cf.   T.M. JOHNSON –  G.A. ZURLO –  A.W. HICKMAN –  P.F. CROSSING , «Christianity 2018: 
  •  Cf. C. NAPOLITANO, «Il pensiero di Giuseppe Petrelli. Per una storia del movimento pentecostale italiano», in D. MASELLI,  (a cura di),  Movimenti popolari evangelici nei secoli XIX e XX, Edizioni Fedeltà, Prato 1999, 94-153.
  • Cf. M.I NTROVIGNE,  I Testimoni di Geova. Chi sono, come cambiano, Cantagalli, Siena 2015.
  •  Cf. A.CUCINIELLO,  Luoghi di culto islamici in Italia: tipologie e dati , Fondazione ISMU, Milano 2017, disponibile  online all’indirizzo http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2017/05/Cuciniello_paper_luoghi-di-culto_aprile-2017.pdf.
  • La reincarnazione: la scienza eterna della vita, Edizioni Bhaktivedanta, Firenze 1983.
  • PIERLUIGI ZOCCATELLI CESNUR – Centro Studi sulle Nuove Religioni Via Confienza, 1910121 Torino pierluigi.zoccatelli@gmail.com

Le couloir de la vie – Nazanin Afshin-Jam et Susan McClelland

 “Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che fanno il male, ma a causa di quelli che guardano senza fare niente” -  Albert Einstein.

Le couloir de la vie – scritto da Nazanin Afshin-Jam et Susan McClelland e pubblicato nel 2013 è un libro che riporta una vicenda vera, la battaglia portata avanti dall’autrice per far liberare una giovane curda con il suo stesso nome Nazanin Fatehi (1988 - ).   Nel momento in cui questo libro è stato scritto, erano 160 i minorenni incarcerati nei corridoi della morte in Iran.  Un rapporto dettagliato dal titolo From Cradle to Coffin: A report on child execution in Iran del 2009 si può consultatare all’indirizzo: http://fpc.org.uk/fsblob/1063.pdf

Nazanin Afshin-Jam è nata in Iran ma ha vissuto sin da piccola in Canada. E’ presidente dell’organizzazione Stop Child Execution ed ha creato un organismo dal nome United People of Iran. E’ stata nominata Miss Canada e si è classificata seconda a Miss Mondo. Sito: www.nazanin.ca      Susan Mc Clelland è giornalista, ha scritto molti reportage umanitari, ha vinto due premi di giornalismo.

La storia. Una regina di bellezza, una iraniana con residenza in Canada salva una giovane curda dalla pena capitale in Iran. La giovane curda viveva in Iran (a Sanandaj) e voleva diventare insegnante. A 10 anni viene violentata da un uomo, e a 17 anni quando viene di nuovo minacciata di essere violentata insieme alla cugina più piccola, da un gruppo di ragazzi, reagisce uccidendo il suo aggressore. Dopo un processo farsa la giuria applicando la ghesas (la legge della retribuzione, occhio per occhio, dente per dente) la condannata a morte per impiccagione. Secondo la charia in vigore in Iran, la vita di una donna vale la metà di quella di un uomo, quindi la testimonianza di Nazanin al processo davanti al tribunale aveva avuto meno peso di quella dei testimoni maschi. A questo punto, Nazanin Afshin-Jam inizia una campagna mediatica ed una raccolta firme (Il sito è petitiononline.com) per salvare la giovane donna, tra l’altro minorenne e quindi secondo i trattati internazionali (Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e la Convenzione internazionale dei diritti per l’infanzia a cui l’Iran ha aderito) non passibile di pena capitale. Alla campagna aderiscono donne molto influenti come la regina Rania di Giordania, Banazir Bhutto, ecc. Il 10 gennaio 2007 ha luogo il processo di appello e Nazanin viene assolta, i giudici credono alla legittima difesa. Dovette comunque pagare 45000 dollari ossia il prezzo del sangue, per ricevere il perdono della famiglia del ragazzo che l’aveva aggredita. I 45000 dollari furono raccolti attraverso donazioni on line e il 31 gennaio 2007 Nazanin fù liberata.  

Il solo crimine di Nazanin è di essersi difesa, comunque se non si fosse difesa, sarebbe stata lo stesso condannata alla flagellazione o alla lapidazione per aver avuto una relazione sessuale fuori dal matrimonio, a meno che quattro uomini non avessero testimoniato a suo favore e confermato che era stata vittima di violenza.

Molte regine di bellezza ebbero una carriera importante, come ad esempio Oprah Winfrey, Diane Sawyer, Sophia Loren, Michelle Pfeiffer, Raquel Welch e Halle Berry (la prima afro-americana a partecipare al concorso di Miss mondo nel 1984 dove arrivò sesta). Shirin Ebadi ottenne addirittura il premio Nobel per la pace nel 2003.

Coordinate storiche e religiose. In Iran nel 1979 l’ayatollah Khomeini in Iran lanciava la guerra santa contro ogni forma di attivismo curdo. La rivoluzione del 1979 ha comportato l’esodo delle classi medie e agiate, milioni di iraniani lasciarono il Paese.  Nel 2001 l’attentato alle torri gemelle e nel 2002 George Bush dichiarava che l’asse del male composto da Corea del Nord, Iraq, e Iran minacciava la sicurezza dell’intera umanità.   I curdi avevano organizzato manifestazioni pacifiche per ottenere una autonomia in Iraq e ci fu una repressione violenta da parte di Saddam Hussein. Come nella città di Halabia dove furono uccisi cinquemila curdi con attacchi al gas. I curdi che si trovavano nelle regioni petrolifere furono sostituiti dalla comunità araba. Successivamente i curdi si organizzarono in guerriglia e si battono nelle montagne per liberare il popolo curdo dagli oppressori, i regimi dell’Iran, della Turchia, dell’Iraq e della Siria.  Tutti gli iraniani praticano la forma sciita dell’islam, mentre la maggior parte dei curdi pratica la forma sunnita dell’islam. La quasi totalità della popolazione di Sanandaj in Iran è curda.

Nella Persia la religione principale era lo zorastrismo (una delle prime religioni monoteiste) che si basa su tre principi: il pensiero giusto, la parola giusta, l’azione giusta. I persi avevano sviluppato un’altra disciplina teologica, quella dell’illuminazione, che aveva come nucleo il Dio che illuminava i pensieri dell’essere umano.  Iran: poesie di Rumi, Omar Khyyam poeta e astrologo, Ferdowsi- libro dei re persiani.   Cantanti celebri Shadmehr Aghili e Ali Tafreshi.

Persone citate nel libro.  - Mohamad Moustafei, uno degli avvocati che difesero Nazanin dovette lasciare l’Iran e in Norvegia, dove è emigrato, ha fondato L’organisation de la tolérance universelle.       - Shadi Sadr, l’altro avvocato, che ha lavorato sul dossier di Nazanin, è stata imprigionata diverse volte per il suo impegno in favore dei diritti della persona in Iran; Ha fondato l’organizzazione Justice for Iran.    - Mina Ahadi che si è battuta per i diritti degli iraniani, presiede il Comitato Internazionale contro la lapidazione.  - In Angola Selma Katia Carlos ha mostrata la bellezza africana al resto del mondo e si è servita della sua popolarità per promuovere i diritti e le libertà delle donne e dei bambini.   - Catherine Hamlin e suo marito si installano in Etiopia nel 1959 e fondano l’ospedale Fistula di Addis Abeba nel 1979 ed hanno consacrano le loro vite ad aiutare le donne etiopi.

Citazioni e frasi riportate nel libro.  

  • I grandi cambiamenti sono il risultato di gesti concertati e animati dallo spirito di grandi personalità come Gandhi, Nelson Mandela, San Suu Kyi, di Wangari Maathai, di Caterine Hamlin e di tutte quelle personalità, uomini e donne, che hanno agito o agiscono al fine di conferire onore e dignità all’umanità. Come Margaret Mead disse: “Non dubitate mai che un piccolo gruppo di individui cosciente e impegnati possano cambiare il mondo, Infatti, è stato sempre così e non diversamente”.
  • Aggrappati ai ricordi dei tuoi momenti felici, quando gustavi la bellezza della vita, anche se è durato un solo istante. Credi che potrai di nuovo vivere dei momenti felici, che potrai apprezzare e assaporare la bellezza del mondo”.
  • Il tuo compito non consiste nel cercare l’amore, ma a cercare in fondo a te stesso, che cosa copre l’amore e a togliere questo velo”. - il poeta Rumi
  • La musica è l’anima dell’esistenza, senza musica si sente il vuoto dell’esistenza”.
  • La sete di potere e l’egoismo, che sono la causa di pregiudizio verso i più vulnerabili e più poveri, costituiscono la radice di tutti i nostri problemi”.
  • Importante è seguire il cammino che il nostro cuore ci indica, poco importano gli ostacoli che si ergono sul nostro cammino”.
  • Nel mondo degli organismi di carità e dei gruppi di difesa dei diritti della persona, le persone si pugnalano alle spalle, come nel mondo delle imprese e del profitto.
  • Perchè la bellezza è mal percepita in Occidente? Non apprezziamo la bellezza di un fiore? Un quadro di un pittore del rinascimento? Da dove viene la percezione che una bella donna è necessariamente antifemminista e retrograda? Solo le femministe occidentali credono che portare un bikini equivale a essere stupide e non emancipate. Non potremmo sostenere l’idea che l’emancipazione della donna viene in parte dalla sua scelta di vestirsi come vuole, quando vuole? Condannando i concorsi di bellezza, le femministe non vedono nelle partecipanti che un oggetto. Non adottano la stessa attitudine che condannano negli uomini?
  • Mi sento come Scheherazade nelle Mille e una notte, la vergine che ogni notte raccontava una nuova storia senza finirla, la donna bella e intelligente che riusciva a scappare alla morte divertendo il suo sposo, il re, per mille e una notte.
  • Miguel un amico, una delle persone più intelligenti e spirituali che ho conosciuto è caduto in depressione, allora ho visto un uomo carismatico, pieno di vivacità trasformarsi in morto ambulante. Oltre che sentire una enorme tristezza, ho realizzato che nessuno è invincibile, e che la vita può trasformarsi radicalmente da un momento all’altro. Questo uomo che ammiravo si è poi suicidato.
  • Solo le persone tristi infliggono delle sofferenze agli altri. Ma non è in nessun caso una scusa, nessuno deve farvi portare il peso del suo dolore. 
  • La vostra famiglia non è maledetta, il destino non vi sorride perché voi siete nello stesso tempo poveri e curdi.

Critica alla ricerca estenuante del benessere - Luc Ferry

 Intervento di Luc Ferry a Radio Classique - Esprits Libres – condotta da Renaud Blanc  (01/08/2022) https://www.radioclassique.fr/emissions/matinale-de-radio-classique/esprits-libres/

Luc Ferry (1951- )  è un filosofo francese, è stato Ministro della gioventù, dell'educazione nazionale e della ricerca della Francia (2002–2004). E' stato coivolto in una grande  polemica  nel gennaio 2019, dove in un suo twitter esortava la polizia a difendersi e a sparare sui Gilets jaunes.

Ho ascoltato per caso questa intervista a Luc Ferry, di cui ho letto molti suoi libri che mi erano piaciuti, e l'ho trovato un po' aggressivo.  Non mi identifico molto nelle sue affermazioni sotto riportate, in quanto è vero che il nostro benessere e la nostra felicità dipendono dalle condizioni esterne, ma è anche vero che due persone possono rapportarsi allo stesso evento in modo totalmente differente. Ed è molto importante la preparazione all'evento.

Nel suo intervento Luc Ferry critica questa ricerca estenuante del benessere. Per secoli e secoli, l'idea che ha dominato è stata quella della felicità differita, per gli scolari dopo le lezioni, durante le vacanze; per gli operai al momento della pensione; per i comunisti dopo la rivoluzione e per i cattolici dopo la morte, in cielo.  Questa filosofia del vivere qui ed adesso, modifica il nostro rapporto con il benessere e si è affermata soprattutto dopo il crollo del cattolicesimo, che è seguito a quello del comunismo. Per confermare il crollo del cattolicesimo in Francia Luc Ferry cita alcuni dati:

  • Nel 1950 l' 85%  dei francesi erano battezzati  - oggi solo il 30 % battezzati.
  • Nel 1950 i sacerdoti in Francia erano 45000 -  oggi sono 5000.
Oggi non si crede più alla vita futura, si ha la consapevolezza di avere una sola vita, ed è giusto  approfittarne senza sacrificarla al lavoro, la carriera, ecc. Il rapporto con il benessere è cambiato: dal benessere differito si è passati alla ricerca del benessere immediato. Sono proliferate le offerte per ottenere il benessere: dalla psicologia positiva allo sviluppo personale. Tutti vogliono essere felici. Secondo Luc Ferry si afferma il paradosso del benessere: Asserire che il benessere dipende solo da noi, come asseriscono gli stoici e e il buddhismo, e  non dagli altri e dallo stato esterno è un’idea assurda, ed è un' illusione che rende malati. Secondo Luc Ferry, "se i nostri cari non stanno bene il nostro benessere è carbonizzato".

Cita anche un'inchiesta fatta negli Stati Uniti, le cui conclusioni sono che gli esercizi di saggezza su se stessi fanno diventare malati e tristi. La Psicanalisi asserisce che solo la lucidità può salvarci ed evitarci  le grandi patologie. Il solo modo di avere degli spazi di benessere e serenità, è quello di essere lucidi. La malattia è una mancanza di lucidità e queste attività di ricerca del benessere sono nocive per l'individuo.

La psicologia positiva inventata negli Stati Uniti da Martin Seligman (1942 - ) negli anni 80 è direttamente legata al crollo delle grandi ideologie e delle religioni che ci permettevano di proiettarci verso l’esterno. Adesso si va verso l’interno, verso se stessi con l’idea delirante, secondo Luc Ferry, che il benessere dipende solo da noi stessi e non dal mondo esterno e dagli altri.  Per Luc Ferry il benessere non esiste, possiamo avere solo dei momenti di gioia, che dipendono per 80% dal mondo esterno.

Yoga Nidra

Lo Yoga Nidra è un'antica pratica indiana, caratterizzata da una profonda concentrazione, e una grande auto-consapevolezza, così come da un grande rilassamento simile al sonno. La parola nidra in sanskrito significa sonno. Nidra comunque non è un sonno normale, ma indica la conoscenza della parte nascosta della coscienza umana, così come lo stato di pura coscienza.

Nella letteratura occidentale, lo stato di nidra è descritto come un Non ordinario stato di coscienza, uno stato simile a quello ipnotico, che non è uno stato di veglia, né di sonno. Nidra è anche l'abilità di acquisire consapevolezza degli stati di pre-sonno, durante il quale il meditante è vigile ma mantiene un'attitudine decentrata (senza attaccamento) verso i propri contenuti mentali, sostituendo una pura "coscienza osservante".

Sfortunatamente la letteratura scientifica sulle basi psico-fisiologiche di Nidra è limitata, e le pubblicazioni su questo tema non sono molto affidabili. Sono stati fatti degli esperimenti su persone in stato di Nidra con la tecnica EEG (High-density Electroncephalography). I risultati sono stati che lo Yoga Nidra è una pratica potente capace di indurre in uno stato di coscienza non-ordinario caratterizzato dalla percezione dell'espansione del corpo, l'incremento del significato del sacro dell'esperienza, riduce la razionalità e il controllo volontario dei pensieri.   

Lo Yoga Nidra può esercitare positivi effetti sulla salute mentale e il benessere (come i meccanismi della tecnica di meditazione mindfulness) che sono:-  la regolazione delle emozioni, - l'incremento della consapevolezza del corpo, - il cambio della prospettiva di percezione ed attenzione delle cose ed eventi.

Vedi le sedute guidate da  André Riehl      https://www.youtube.com/watch?v=869AlEmNtXY

      https://yoga.lu/teachers/8-andre-riehl

mercoledì 21 settembre 2022

Bouddhisme, la loi du silence

Dopo oltre dieci anni di indagini, le giornaliste Élodie Emery e Wandrille Lanos esaminano la faccia nascosta del buddismo tibetano in un libro (Bouddhisme, la loi du silence, edito da JC Lattès, in libreria il 14 settembre 2022) e in un documentario (trasmesso il 13 settembre alle 22.35 su Arte)..

 
Le autrici rivelano un sistema che autorizza e copre gli abusi, ben lontano dall'immagine benevola di questa religione. Dall'indagine risulta che in vari casi ci sono stati aggressioni sessuali, violenze fisiche, appropriazioni indebite...  I casi più conosciuti sono quelli di Robert Spatz che ha creato una comunità in Belgio nel 1970. Poi diventato Lama Kunzang, aprirà dei centri in Francia (OKC Ogyen Kunzang Choling) a Ixelles e Chateau-de-Soleils. Lama Kunzang è stato accusato da alcuni discepoli di rituali di prosternazione e di aver subito violenze fisiche.  L'altro caso conosciuto è quello del Lama Sogyal Rinpochè, l'autore di un best seller di letteratura spirituale venduto in milioni di esemplari Il libro tibetano della vita e della morte. Anche qui ci sono discepoli che l'accusano di violenze varie dal 2011. Solo nel 2017 gli è stato revocato l'incarico, per poi morire nel 2019.  Secondo le autrici di questo libro, questi episodi sono passati sotto silenzio e non sono stati condannati né dal Dalai Lama, né da Matthieu Ricard (uno dei buddhisti più conosciuti in Francia).

Ma queste accuse che fanno le due autrici sul silenzio su questa vicenda da parte del Dalai Lama e di Matthieu Ricard sono TOTALMENTE FALSE, basta vedere l'articolo di risposta sul Blog di Matthieu Ricard,   https://www.matthieuricard.org/blog/posts/au-sujet-du-film-bouddhisme-la-loi-du-silence-diffuse-sur-arte 

https://www.sudouest.fr/societe/religion/dordogne-matthieu-ricard-reagit-sur-les-scandales-sexuels-dans-le-bouddhisme-12289620.php

A proposito del documentario "Buddhismo: la legge del silenzio" Di Matthieu Ricard il 9 settembre 2022.     Il film "Buddhism: The Law of Silence" descrive in dettaglio i crimini commessi negli anni '80 e '90 dal cosiddetto maestro buddista Robert Spatz e gli abusi del sistema messo in atto da Sogyal Rinpoche, fino al 2017. L'entità degli abusi denunciati e la sofferenza delle vittime, spesso molto giovani, sono terrificanti. Ciò è ancora più rivoltante perché sono state inflitte da uomini che sostengono di far parte di una religione e di una filosofia basate sulla saggezza, sulla compassione e sullo sradicamento della sofferenza. L'immensa sofferenza delle vittime deve essere ascoltata e la loro voce deve essere incoraggiata per evitare che si aggiunga altra sofferenza.

 Il buddismo è una comunità umana e, come ogni comunità umana, può essere sede di perversioni e persino di crimini commessi da falsi maestri. Essendo cresciuto in Francia, ma avendo deciso all'età di 21 anni di lasciare tutto per vivere per quasi cinquant'anni in Asia con autentici maestri tibetani, questo è un argomento a cui sono sensibile e a cui ho dedicato molte pagine, interviste o post sul blog. Il rischio di imbattersi in un falso maestro è tanto più forte in Occidente, in quanto il processo di adesione a una comunità è spesso molto rapido, mentre tradizionalmente si raccomanda di verificare le qualifiche di un istruttore per diversi anni prima di riporre la propria fiducia in lui. 

La mia condanna delle azioni di Robert Spatz, Sogyal Rinpoche e dei falsi maestri è totale. È in questo senso che ho ricordato in due programmi di Sagesses bouddhistes su France 2 nel 2021 le qualità di un insegnante autentico e i difetti dei ciarlatani da evitare a tutti i costi. Ne ho parlato anche nel 2011 su France Inter e in altri programmi. Ho anche dedicato un intero capitolo a questo argomento nel mio libro di memorie Carnets d'un moine errant (Quaderni di un monaco errante) e ho pubblicato un blog su Sogyal Rinpoche nel 2017. Ho anche fatto riferimento ai crimini di Robert Spatz in un'intervista alla RTBF belga nel 2021. Ho espresso questa convinzione anche nel 2017 in una lettera alle vittime di Robert Spatz, dicendo loro che avrebbero potuto usare come prova nel processo del 2019, che gli autori del film sono in possesso. Ciò non impedisce loro di presentarmi come complice di questa "legge del silenzio".

Per non aggiungere confusione su un argomento così serio, vorrei precisare che non sono mai stato vicino a Robert Spatz, che l'ho incontrato solo in occasione di eventi pubblici e per l'ultima volta nel 1994, quando sono emerse le prime accuse nel 1997, che non sono mai stato in possesso di informazioni non pubbliche o che non siano già state trasmesse alla giustizia sugli abusi di Robert Spatz o di Sogyal Rinpoche e che non ho mai avuto alcun interesse materiale con alcun centro o monastero buddista. In realtà, non ho alcun interesse materiale, poiché devolvo il 100% delle royalties dei miei libri, delle mie fotografie e delle mie conferenze a enti di beneficenza e non possiedo alcun bene materiale, a parte il mio computer e la mia macchina fotografica.

Una intervista filmata è stata condotta da uno dei giornalisti del documentario. Per ottenerla, ha spiegato che stava preparando un film sulla storia del buddismo e sul suo rapporto con la ricerca sulle neuroscienze. Ho accettato in buona fede di partecipare. Quando, nel bel mezzo dell'intervista, il giornalista cambiò bruscamente argomento e lanciò false accuse su Robert Spatz, capii che il progetto cinematografico che mi aveva inviato era un falso. Il giorno dopo ho capito che il titolo del documentario sarebbe stato "Mad Wisdom: The Falsehood of Tibetan Buddhism". Come persona che ha dedicato la propria vita allo studio e alla conservazione del buddismo tibetano, non potevo partecipare a questo documentario, né potevo fidarmi di un giornalista che mi aveva illuso di offrire una redazione fedele delle mie parole. Ho quindi chiesto che la mia intervista non venisse utilizzata.

"L'ambizione di questo documentario è salutare, perché è difficile liberare le voci delle vittime. È un compito enorme e necessario. Quando ci troviamo di fronte alle peggiori manifestazioni della natura umana, possiamo ribadire il desiderio di dare un senso alla nostra esistenza e ricordarci dello straordinario potenziale che ognuno di noi ha per lavorare e agire concretamente per una società più giusta e solidale".   Matthieu Ricard.

____________________________________

Il buddhismo in Occidente.   Da un lato, il grande pubblico conosce molto poco il buddhismo tibetano; si dice che questo ramo minoritario rappresenti solo il 6% dei 500-700 milioni di seguaci del buddismo nel mondo.  Il Dalai Lama, vincitore del Premio Nobel per la Pace nel 1989 è il leader spirituale e politico di un Tibet oppresso dai cinesi, incarna la ricerca della felicità, una coscienza ecologica in anticipo sui tempi. 

L'ascesa del buddhismo negli anni Settanta in Europa  è dovuta innanzitutto al Dalai Lama, al suo talento nel comunicare la sua religione e il destino del suo popolo. I libri - le storie dell'esploratrice Alexandra David-Neel, hanno contribuito a costruire questa immagine di un Tibet "puro". Allo stesso tempo, sulla scia del movimento hippie e sullo sfondo del declino delle altre religioni, emergeva una ricerca di spiritualità. Negli anni 2000, questa ricerca della felicità è diventata mainstream, con il boom dello sviluppo personale e della meditazione, un'attrattiva formidabile. In quarant'anni, il numero di centri buddhisti è passato da 74 a 340 in Gran Bretagna, da 40 a 400 in Germania, un centinaio in Svizzera, 379 in Francia... Tuttavia, è difficile conoscere il numero di praticanti. È la religione che attira il maggior numero di simpatizzanti spirituali.

Dalla sofferenza alla gioia - Mario Tanavaro

Mario Thanavaro (1955 - ) è Maestro di meditazione Vipassana e insegna vari temi riguardanti la spiritualità. Insieme alla Dott.ssa Enzina Luce Franzese è il fondatore dell’Associazione Amita Luce Infinita e ne è il presidente. Ha scritto oltre quindici libri riguardanti il Buddhismo, la meditazione e la consapevolezza dell’esistenza umana. Conduce ritiri e incontri di meditazione online e in varie città d’Italia. Il suo sito è il seguente: https://www.mariothanavaro.it/     https://percorsi.meditiamo.it/

E' stato per oltre 16 anni monaco buddhista, di cui gli ultimi 6 anni come Abate, Maestro di Meditazione, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana e poi Vice Presidente della Fondazione Maitreya..

 Nel suo libro Dalla sofferenza alla gioia, Come guarire dal dolore del mondo, Mario Tanavaro, spiega che su indicazione del suo maestro Achaan Sumedho fondò il monastero Santacittarama, Il giardino del cuore sereno.  Per sei anni fù l'abate di questo monastero. Alla fine dei sei anni  si ritirò privo di energia ed entusiasmo. Scoprì che anche il mondo religioso è pieno di pregiudizi e settarismi.  Alla fine decise di ritornare alla condizione laicale e diffondere gli insegnamenti e la pratica della meditazione al di là dell'appartenenza ad una religione. Nel suo libro racconta con umiltà che ritornare nel mondo a quarant'anni, senza un appoggio economico e morale, non è stato un cammino facile. La strada che porta alla conoscenza di sè, spesso non è lineare e bisogna confrontarsi con le proprie paure e mettersi in discussione. Infine, assumere la responsabilità di essere liberi, capire che la vita è breve e deve essere vissuta al meglio e con coraggio per  portare a termine il proprio compito.

La felicità è più leggera di una piuma, nessuno sa afferrarla. L'infelicità è più pesante della terra, nessuno sa lasciarla.  Siamo spesso affetti da un disagio esistenziale la cui origine è dentro di noi. Finchè ci sposteremo da un luogo ad un altro, da una relazione ad un'altra non risolveremo la causa della nostra agitazione.

Con la pratica meditativa possiamo riuscire a riconoscere le radici del nostro disagio. Spesso è molta diffusa la mancanza di accettazione di sè e di autostima.  Solo quando saremo consapevoli dell'esigenza di trasformazione potremo cambiare pagina. Spesso la compensazione alle nostre mancanze interiori si manifesta propria abbracciando un credo religioso che non protegge dalla rigidità e dalla chiusura verso il prossimo. La pratica meditativa richiede una conoscenza profonda di sè e una precisa cognizione della realtà attraverso l'osservazione, la concentrazione, la visualizzazione, l'introspezione. Solo in questo modo potremmo penetrare nel nucleo della coscienza. La reale condizione dell'esistenza in Oriente si chiama Dhamma o Dharma. 

"Il più delle volte, la nostra ricerca istintiva e maldestra della felicità si basa su inganni e illusioni, piuttosto che sulla realtà, e così ci sfianchiamo nel tentativo di modellare il mondo per farlo combaciare con le nostre fantasticherie, o alteriamo artificialmente i nostri stati di coscienza. Non sarebbe meglio trasformare la nostra mente?"  - Matthieu Ricard           E' il pensiero che crea la realtà.

Lungo il cammino della vita fate in modo di non privare gli altri della felicità. Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili; anzi, cercate di dare loro gioia ogni volta che potete. Siamo esseri sensibili e preziosi, a prescindere del giudizio degli altri, dall'apprezzamento e dalla stima altrui. La ricchezza interiore, lo spirito di servizio e l'altruismo, sono beni inestimabili. La condivisione dei nostri talenti, del nostro lavoro e dell'energia che mettiamo nel vivere bene la nostra vita, è l'unica forza che può veramente salvare l'umanità. 

Nel mondo attuale caratterizzato dal liberismo selvaggio, il consumismo insaziabile, il depauperamento del pianeta, dalla crescita selvaggia a discapito dei diritti umani e dell'ambiente, dalla crescente disparità sociale sono incoraggiati l'avidità, l'attaccamento, la competizione e il conflitto. Bisogna riscoprire il piacere di una vita semplice, in armonia con se stessi e con gli altri esseri senzienti, con il pianeta. La pratica spirituale promuove la semplificazione dei bisogni, la spogliazione continua dell'avere per poter finalmente essere.  L'obiettivo è vivere semplicemente la propria vita facendo quello che deve essere fatto senza cercare riconoscimenti e successo, superando la paura di fallire.

La cultura è disgiunta dalla vera conoscenza e spesso ostacola il cammino spirituale. Nel film provocatorio Cento Chiodi di Ermanno Olmi, il protagonista, un affermato professore di filosofia nel finale, dopo aver trafitto le pagine degli antichi testi dice: "A che cosa sono serviti? A ingannarci l'un l'altro. C'è più verità in una carezza che in tutti i libri". 

Anche la ricerca spasmodica di una guida spirituale, di un leader idealizzato, di qualcuno che risolvesse tutti i problemi e che fosse in grado di dirmi cosa è il bene e cos'è il male, quale è la cosa giusta da fare non aiuta alla nostra evoluzione interiore.  Come dice Jiddu Krishnamurti "Voi credete nei salvatori, ma è proprio da loro che dovete salvarvi. Vi dovete redimere dall'idea che qualcuno possa venire a redimervi". 

La ricerca interiore è un omaggio alla vita.

Dalla sofferenza alla gioia (2) - Mario Tanavaro

Mario Thanavaro (1955 -  )  è Maestro di meditazione Vipassana e insegna vari temi riguardanti la spiritualità.  Insieme alla Dott.ssa Enzina Luce Franzese è il fondatore dell’Associazione Amita Luce Infinita e ne è il presidente. Ha scritto oltre quindici libri riguardanti il Buddhismo, la meditazione e la consapevolezza dell’esistenza umana.  Conduce ritiri e incontri di meditazione online e in varie città d’Italia..  https://www.mariothanavaro.it/ 

 Achaan Sumedho, il suo maestro, gli diede il nome Thanavaro significa "fondazione eccellente", per ricordargli che il Dhamma, l'insegnamento spirituale gli avrebbe assicurato la stabilità  in un mondo soggetto a terremoti e sofferenze di ogni tipo. 

 La ricerca interiore e' un omaggio alla vita, un percorso di risveglio della coscienza e alla ricerca di un senso che porta alla liberazione dall'inizio al non io..

La sofferenza è sempre presente nella nostra vita, ma se Dio esiste esiste, ed è buono e misericordioso e onnipotente, perchè non interviene? Perchè non impedisce il male?  Anche il Papa Giovanni Paolo II, una domenica di ottobre nle 1985, parlò del silenzio assordante di Dio di fronte a tanta sofferenza.

La sofferenza  può  prendere la forma dell'angoscia, del vuoto interiore,  della depressione, del male di vivere, del senso di inutilità  della vita. La felicità  è la gioia  sono gli obiettivi di ogni persona e la vita e' uno spazio luminoso, aperto  pronto ad accoglierci.  Basta passare dalla sofferenza alla gioia. 

La sofferenza a volte è  funzionale a comprendere il vero e profondo significato della vita. La maggior parte della sofferenza che viviamo appartiene all'ambito relazionale e affettivo. Il meglio è il peggio di noi viene fuori quando siamo in relazione.  Il dolore è inevitabile e nell'arco della vita lo proveremo tutti.  La sofferenza è ciò  che aggiungiamo al dolore; è il dolore fisico potenziato, al dolore fisico si aggiunge la frustrazione psicologica. 

Il dolore può  liberare onde di energia creativa, vedi l'opera di Frida Kahlo o l'urlo di Munch pieno di paura, angoscia e disperazione e che esprime l'impotenza di fronte all'ineluttabile e funesto destino umano.   

La felicità  umana è  l'obiettivo di tutti, ma può  essere trovata solo nel profondo del proprio cuore. E' nella quotidianità  che troviamo le occasioni per la riscoperta della gioia. Ci dobbiamo educare ed addestrare a vivere senza risentimento, senza pessimismo e senza rimpianti ed esplorare nuove dimensioni della  coscienza.  Ci accorgeremo con il passare del tempo che all'esterno  non è cambiato  niente, ma è  all'interno  che è  avvenuta una rivoluzione della coscienza. 

La meditazione è  lo strumento per facilitare  questo percorso. Per meditazione  si intende la capacità  di guardare,  vedere, osservare e realizzare  le cose così  come sono. La spiritualita è un processo di maturazione della coscienza che ci permette di uscire dalla visione dualistica io-mondo, percepire la scomparsa dell'io, andare al di là della percezione di oggetti e sensazioni, sentirsi parte integrante di quella realtà che ci circonda. In qualche modo sentirsi Dio. 

Dopo essere riusciti a risolvere i nostri conflitti interiori,  occorre ritornare nel mondo, guardarlo con occhi diversi per riscoprirne l'umanità. Manca ancora una cultura che ci educhi ad stare aperti alla difficoltà, alla sofferenza e al dolore di un altro essere umano. 

Il frutto della pratica meditativa è  l'espressione naturale della gioia di vivere, della percezione dell'essere al di là di qualsiasi ricerca, dubbio e illusione. Il riuscire a vivere in armonia facendo parte del tutto, liberi da una volontà limitata  e da una coscienza individualizzata. 

Come dice Krishnamurti: la fioritura dell'amore è la meditazione. Spesso tendiamo a guardare  fuori  di noi alla ricerca  di un essere perfetto, un santone, un maestro,  mentre dovremmo  vivere la nostra vita con fiducia, compassione e amore senza cercare miti e modelli da seguire.  La felicità è  dentro di noi. Noi siamo questa realtà  ultima, noi siamo Dio. Una persona illuminata non è  qualcuno che ha raggiunto l'ultimo gradino di una scala.  L'illuminazione è  smettere di salire o scendere una scala, è  un ritornare ad essere naturali e vivere la vita con generosità, compassione,  coraggio,  umiltà,  saggezza, vivere con gioia e amare.

Lo Zen secondo Bertagni

In questa ricca pagina di Gianfranco Bertagni c'è tutto il mondo zen, dalla definizione alle varie scuole e sfaccettature, documenti importanti, ecc.

Gianfranco Bertagni è nato il 2 dicembre del 1971 a Palermo, vive a Bologna. Insegna presso la Scuola di Filosofia Orientale (attuali sedi: Bologna, Cagliari, Palermo). Laureato in filosofia e specializzato in storia delle religioni, ha ottenuto una Borsa di studio dell'Accademia dei Lincei per la specializzazione negli studi storico-religiosi.

Il Sutra del Cuore recita che, "Realizzando che non vi è nulla da conseguire si diventa un bodhisattva". Questo è ciò che reputo il nucleo dello zen, veramente interessante e diverso - in questo aspetto - da tutte le altre forme di spiritualità. Non semplicemente lo zen è un percorso per l'eliminazione delle ostruzioni mentali, ma anche la realizzazione della non esistenza di tali ostruzioni. "Poiché tutto è vuoto fin dal principio, su cosa potrà mai cadere la polvere?".
Può essere data una nuova chance al nichilismo e al relativismo contemporanei, ripensandoli attraverso lo zen?


 Vedi link: http://www.gianfrancobertagni.it/Discipline/zen.htm

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› Marco Filippucci, Geometrie nascoste: la rappresentazione dello spazio e il giardino giapponese (pdf) - da academia.edu
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› Seijun Ishii, Shushu Itto (Unità e uguaglianza di pratica e realizzazione) (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Amanda Morelli, Bodhidharma (pdf) - da thisisyoga.org
› Il kendo e lo zen nel pensiero del maestro Takuan (pdf) - da www.kendoroma.it
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› Aldo Tollini, Pratica e illuminazione in Dogen (pdf) - da https://iris.unive.it
› Dogen, Genjo Koan (a cura di Kodo Takeuchi) (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
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› L'arte del gatto meraviglioso (a cura di K. Von Dürkheim) (pdf) - da terebess.hu
› Julius Evola, Lo zen (pdf) - da terebess.hu
› Tairyu Tsunoda, Sokushin zebutsu: Proprio questa mente è Buddha (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Kenshu Sugawara, Shikantaza: Solo essere seduti (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Kodo Takeuchi, Jijuyu Zanmai, Il samadhi accolto e messo in atto in sé (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Seijun Ishii, Shinjin datsuraku: Spoglio di corpo e mente (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
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› Seijun Ishii, Shusho Itto: Unità e uguaglianza di pratica e realizzazione (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Tairyu Tsunoda, Hishiryo: non pensato (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Kenshū Sugawara, Dojo Daishu Ichinyo: In movimento e in quiete tutt’uno con la comunità (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Kodo Takeuchi, Ichibutsu Ryoso: Un Buddha Due Fondatori (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Seijun Ishii, Gyoji Dokan: Il Cerchio della Via nella Pratica Continua (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Tairyu Tsunoda, Baika: Fiori di Prugno (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Kenshu Sugawara, Bussho: natura di Buddha (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Seijun Ishii, Uji: Esistenza-tempo (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Tairyū Tsunoda, Dōtoku: Capace di dire (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Kodo Takeuchi, Byojoshin Zedo: La Mente Ordinaria è la Via (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Seijun Ishii, Shobogenzo Nehanmyoshin: Il tesoro dell’occhio del vero Dharma, la mente meravigliosa del Nirvana (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Kenshu Sugawara, Zenkai Ichinyo: Unità di Zen e Precetti (pdf)  - da global.sotozen-net.or.jp
› Tairyū Tsunoda, Hotsu Bodaishin: Suscitare l'aspirazione al risveglio (pdf) - da global.sotozen-net.or.jp
› Giada Bosaro, Una riflessione filosofica sullo haiku (tesi di laurea, pdf)
› Dogen, Buddha e natura-di-Buddha nello Shobogenzo (testi scelti) di Aldo Tollini - da arcaold.unive.it
› Mauricio Yushin Marassi, Piccola guida al buddismo zen nelle terre del tramonto (pdf) - da www.lastelladelmattino.org
› Richard Shusterman, Soma e utopia. Riflessioni su un genius loci zen - da www.academia.edu
› Roland Barthes, Haiku, segni, senso
› Francesca Famà Casarin, La poesia di Basho (pdf) - da www.teosofica.org
› Ryokan Daigu, Poesie (a cura di Silvia Masaracchio) (pdf) - da www.zenroma.it
› La raccolta della roccia blu (pdf)
› Daniele Minnone, Le influenze dello zen nel tiro con l'arco giapponese (tesi di laurea) (pdf)
› Marco Filippucci, "In viaggio verso la bellezza. L’esperienza del vuoto nell’architettura giapponese" (pdf)
› Marcello Ghilardi, "L'unità di buono, vero e bello in Nishida Kitaro" (pdf)
› Shobogenzo. Traduzione completa (pdf)
› Kodo Sawaki, Discorsi (pdf)
› Eihei Dogen, Zenki (Il funzionamento integrale) (a cura di Jiso Giuseppe Forzani) (pdf)
› Eihei Dogen, Shoji (Vita e morte) (a cura di Jiso Giuseppe Forzani) (pdf)

mercoledì 14 settembre 2022

Soprattutto non dite la verità - Michel Onfray

 Il breve saggio sulla verità è stato tratta dal testo Antimanuel de philosophie di Michel Onfray.

Michel Onfray (1959 - ) è un filosofo francese. Pensatore tra i più significativi dell'odierno panorama intellettuale francese. Tra le sue opere principali vanno citate il Traité d'athéologie (2005) e Contre-histoire de la philosophie (2006-2009).. 

Dal breve saggio:  Soprattutto non dite la verità, a meno che vogliate far del male a qualcuno. Perché onorare il dovere della verità avendo la certezza di fare del male? Con la verità si possono produrre degli effetti considerevoli, sia nel male, sia nel bene. Si può anche omettere di dire, senza che ci sia bisogno di mentire. Non dire la verità, non significa posizionarsi nella menzogna. Solo i cristiani associano la menzogna all'omissione, e vedono la radice del peccato nell'intenzione di nascondere la verità.

Esiste una violenza della verità cruda e nuda; Ad esempio prendete la ferma risoluzione, un mattino, al risveglio, di dire la verità a tutti quelli che incontrerete nelle prossime 24 ore, amici, amanti, parenti, famigliari, colleghi, superiori, commercianti, vicini e altri. Mantenete il vostro proposito senza derogare indipendentemente dalle circostanze.  Scommetto che alla fine della giornata, avrete litigato con la maggior parte delle persone, se non con tutte. Queste persone avranno avuto l'impressione nel frequentarvi, di incontrare una persona rude, senza tatto, senza eleganza, un individuo con un cattivo carattere, dalla lingua di vipera, senza maniere, che ignora la gentilezza elementare e il sapere vivere di base.  

E vi sarete semplicemente accontentati di dire la verità, niente altro. Ossia?  voi avrete detto agli imbecilli che lo sono, agli importuni che vi annoiano, agli interessati che vi innervosiscono, alle persone che hanno preso peso o sono invecchiate, che i chilo in più o le rughe non gli vanno bene.  Avrete detto che ne avete abbastanza di pranzi con persone che non vi interessano, e che i pranzi vi sembrano un'eternità, che non sopportate qualcuno per la sua bellezza, per la sua intelligenza, per il suo successo, per i suoi soldi, confermerete a voi stesso che spesso i loro successi vi fanno male al cuore, e i loro insuccessi vi permettono di gioire.

Vi sarete comportato da umano, e non avrete fatto altro che dire la verità, ossia esprimere i sentimenti che vi venivano in mente, senza impedirvelo ...  Invece, la vita quotidiana, quando non si agisce nella trasparenza, si riduce ad un genere di menzogna per omissione. Chi accetterebbe senza paura di apprendere quello che i suoi amici pensano e dicono veramente di lui?  Chi avrebbe voglia di diventare invisibile ed assistere ad un pranzo o ad un avvenimento dove si parla di lui, senza aver paura di mettere in discussione amicizie o altro?  Solo gli ingenui e gli stolti. 

Comunque c'è la necessità di distinguere la menzogna per fare del male, quella che mira a sottomettere l'altro, a evitarlo, a denigrarlo,  -  dalla menzogna pura, o la menzogna giusta, per esempio per risparmiare del dolore alla persona amata. In se stessa la menzogna non è che uno strumento con il quale si dissimula e si sottrae la verità allo sguardo degli altri. Ma è interpretabile in modo positivo o negativo a seconda dei vizi o delle virtù che serve. Riflettete prima di informare il vostro compagno o la vostra compagna della vostra scappatella del giorno prima.

Un caso emblematico in cui la menzogna è usata per fare del male, per nuocere, è la menzogna usata da tutti i politici per aumentare i consensi elettorali: Una menzogna verso il popolo, l'avversario, e verso se stessi (vengono spesso cancellate tutte le tracce scomode del loro percorso politico).  Le prese di posizione nette sono in funzione della verità del momento: la realizzazione di un'Europa unità, uso di fonti rinnovabili, l'invio di armi per difendere la democrazia, l'introduzione di una politica ecologica, ecc.  Pretendono di avere un progetto per migliorare le condizioni di una nazione mentre tali progetti ed interventi, sono concordati con i loro consiglieri esperti in comunicazione, per farli corrispondere al profilo del miglior prodotto vendibile e riuscire così a convincere gli ultimi indecisi.

Sviluppo personale, una vita da sogno

Attualità ansiosa, post-Covid, guerra, riduzione del potere d'acquisto... le persone non sono di buon umore. Si instaura un pessimismo ambientale che favorisce l'industria del benessere e, con esso, la comparsa di coach che si rivolgono ai giovani attraverso i social network.
Secondo l'International Coach Federation, il numero di persone che si dedicano allo sviluppo personale è aumentato del 33% tra il 2015 e il 2019 e continua a crescere...  Nel 2021 le vendite dei testi sullo sviluppo personale in Francia sono aumentati del 20 % secondo il Syndacat national de l'édition. Il libro sullo sviluppo personale è stato un rifugio per le persone che si trovavano sole di fronte alle proprie angosce. Le imprese che nel 2021 hanno fatto ricorso ad attività di coaching per i loro dipendenti sono aumentate del 20%.   I libri sullo sviluppo personale sono i più acquistati dai giovani, dopo i manga ( è un termine giapponese che indica i fumetti originari del Giappone).

Lo sviluppo personale è una parola abbastanza fluida, che include la filosofia, la saggezza popolare e la psicologia; propone di apprendere a gestire meglio le proprie emozioni e ad ottimizzare il proprio potenziale attraverso una vasta gamma di soluzioni che vanno dalla meditazione al coaching e ai consigli personali.   Passando per lo yoga, zen, passeggiate nella natura, eco-terapia, sofrologia, piscine turchesi, animazioni continue.

Oggi, attraverso i media siamo bombardati di ingiunzioni a vivere pienamente il momento presente scacciando i pensieri negativi che inquinano il nostro cervello. La vita non è sempre divertente e ognuno la affronta come può: iniziare la giornata bevendo acqua e limone (per disintossicarsi) e fare un saluto al Sole è un modo come un altro; se può aiutare, è fantastico, molto meglio di un farmaco. 

Lo sviluppo personale è nato negli Stati Uniti negli anni 50 insieme alla psicologia positiva di Martin Seligman.  Psicologi  e terapeuti cercano di aiutare le persone a trovare una soluzione ai loro problemi piuttosto che aiutare il paziente a conoscersi meglio. Questo approccio è considerato meno esigente e meno lungo di una psicanalisi.

Ciò che è più discutibile è l'ingiunzione permanente al benessere personale e il business che genera, spinto da un contesto politico-economico-sanitario terribilmente ansiogeno. Il mondo dell'editoria, che pubblica tutta una serie di guide di successo per lo sviluppo personale, lo ha capito.  Anche il mondo del turismo vende settimane di "benessere" a prezzi spesso astronomici. Questa mania porta alcune persone a proclamarsi "guaritori dell'anima", con buone intenzioni, ma che possono essere devastanti per una persona che soffre, quando il "guaritore" è un truffatore. 

Non c'è nulla di male nel fare del bene a se stessi, siamo d'accordo; ma smettiamola di sentirci in colpa per la minima deviazione dalla vita dei sogni, non fuggiamo sistematicamente dai pensieri negativi che finiranno per raggiungerci un giorno e, soprattutto, controlliamo le competenze e il background della persona a cui affidiamo la nostra anima, la nostra mente e il nostro corpo.

- "Lo sviluppo personale è sinonimo di hyper-responsabilità, ciascuno diventa attore del suo destino".   Articolo pubblicato a luglio 2022 sulla rivista Liberation.

__________________   Libri, emissioni, applicazioni sullo sviluppo personale.

  • Le applicazioni Petit Bambou e Headspace propongono meditazioni di vario tipo.
  • Il gioco di carte  Je suis incita ad interrogarsi sulle proprie emozioni.
  • Il libro best-seller La clé de votre énergie della giornalista Charlène Guinoiseau-Férré.
  • Contre le développement personnel di Thierry Jobard.
  • Happycratie, comment l'industrie du bonheur a pris le controlle de nos vies, 2018, della sociologa Eva Illouz.
  • La Dictature de l'ego, 2018, del professore di filosofia Mathias Roux.
  • Piattaforma Take Care, dove viene proposto un coaching on line per prendere consapevolezza del proprio corpo e avere fiducia in se stessi.
  • Toujours plus, libro scritto dall'influenceur Léna Situation.
  • Les chemins de la philosophie, di Gerardine Mosna-Savoye - France culture.

Le nevi del Kilimangiaro

Vi propongo questo grazioso film francese del 2011, Le nevi del Kilimangiaro,  scritto e diretto da Robert Guédiguian. Il film segue le vicende Michel (Jean-Pierre Darroussin), un anziano sindacalista che si vede costretto al pre-pensionamento. L'uomo lavora al Porto di Marsiglia e, a causa della forte crisi economica, i sindacati hanno deciso che saranno licenziati venti dipendenti per mezzo di un'estrazione. La sorte vuole così che, tra i sorteggiati, ci sia proprio lui. Durante la festa per l'anniversario di matrimonio, a Michel e sua moglie Marie-Claire (Ariane Ascaride) vengono regalati i biglietti per un soggiorno in Tanzania di una settimana. Qualche sera dopo, mentre sono in casa a giocare a carte con la sorella di lei, Denise (Maryline Canto) e suo marito Raoul (Gérard Meylan), amico fraterno di Michel, sono aggrediti da due uomini armati che li picchiano  e li derubano dei biglietti, dei contanti e delle carte di credito. Oltre al danno economico, i quattro devono fare i conti con lo choc che lascia conseguenze in particolare su Denise...

 
Michel, mentre è in giro cercando un lavoro, grazie a un dettaglio riesce a risalire ad uno dei suoi rapinatori. Si tratta di Christophe, un giovane ex collega presente alla sua festa, anche lui disoccupato in seguito al sorteggio. Denunciato, viene subito arrestato e condannato a diversi anni di reclusione. Dopo l'iniziale sete di giustizia mista a vendetta (Michel, con il consenso del commissario, arriva a mettere le mani addosso ad uno strafottente Christophe), la pietà ha il sopravvento.
I due fratellini di Christophe che avevano come unico sostegno il fratello, sono infatti in uno stato di semi-abbandono e Michel e Marie Claire, l'uno all'insaputa dell'altro, si adoperano per aiutarli. Dopo essersi interrogati sul loro passato e il loro presente, giungono entrambi alla conclusione che la scelta giusta da fare è prendere in casa con loro i due fratelli. Vinta l'iniziale riluttanza dei figli, Michel e Marie-Claire riscuotono anche l'approvazione di Raoul e Denise insieme ai quali, così, si può tornare ad una serenità che sembrava irrimediabilmente compromessa.
 
Curiosità sul film: Il soggetto è ispirato al poema Les pauvres gens di Victor Hugo. 
È stato presentato al Festival di Cannes 2011, nella sezione Un Certain Regard. 
Ha vinto il Premio LUX 2011, assegnato annualmente dal Parlamento europeo, e nel 2012 il Premio Lumière, assegnato annualmente dall'Académie des Lumières ai migliori film del cinema francese e francofono.

Intelligence e sicurezza del Cyberspazio - Calogero Vinciguerra

Intelligence e sicurezza del Cyberspazio - di Calogero Vinciguerra.

Il mondo evolve sempre più velocemente, grazie alle immense possibilità offerte dalle nuove tecnologie, in particolare quelle digitali. L’introduzione del cyberspace come quinto dominio é una conseguenza della sempre maggiore importanza del cyberspace per le operazioni militari. Allo stesso modo é interessante notare che anche il mondo dell’intelligence cambia nel tempo, anche in funzione dei mezzi e strumenti disponibili per la raccolta e analisi dei dati e informazioni e per la produzione di intelligence.

Il libro si articola in quattro capitoli principali che trattano altrettanti aspetti del mondo dell’Intelligence:

  • evoluzione dell’intelligence;
  • esigenze informative e la sicurezza aziendale;
  • geografia e geopolitica del cyberspazio;
  • sicurezza del cyberspazio.

Nel primo capitolo l’autore getta le basi per una proficua lettura anche da parte di chi non é addentro alla materia, partendo dalle origini, ovvero dal significato del termine "intelligence" per poi passare all’illustrazione del ciclo intelligence.  Nel secondo capitolo l'autore parla della sicurezza aziendale mettendo in evidenza l’importanza della figura dei professionisti della security, ritenuti, a ragione, ruoli fondamentali, tra questi anche il CISO (Chief Information Security Officer) e il DPO (Data Protection Officer). Tratta anche delle relazioni tra sicurezza nazionale e sicurezza aziendale, anche attraverso l’evidenziazione delle principali criticità esistenti, come per esempio la mancanza di un quadro legislativo in materia di security privata all’estero. L’illustrazione del concetto di "sicurezza partecipata" intesa come: "insieme degli strumenti e delle persone che interagiscono per concorrere a comuni obiettivi legati agli indicatori tipici della sicurezza" chiude il capitolo.
È con il terzo capitolo che si entra nel cuore dell'argomento del libro: il cyberspace. Si parte dalla spiegazione dei principali termini del settore fino alla presentazione della cartografia del cyberspace e alla mappatura digitale del crimine.  Viene evidenziata anche l'importanza di figure professionali come il Data Scientist e il Criminal Intelligence Analyst, divenuti ormai indispensabili.
La geopolitica del cyberspace chiude il capitolo, con l'illustrazione del potere politico-strategico e di influenza negli equilibri mondiali.
Nel quarto capitolo viene trattato il tema della sicurezza informatica. Partendo dalla definizione di hacker e di cracker, l'autore prosegue ad illustrare i principali tipi di minaccia (phishing, defacing, spoofing, DoS e DDoS) per poi descrivere le APT (Advanced and Persistent Threat) secondo la definizione del NIST e i principali crimini informatici. Nello stesso capitolo si dedica un po di spazio ai concetti di cybersecurity, cyber kill chain per concludere con la struttura di cybersicurezza nazionale.

lunedì 5 settembre 2022

Foutez-vous la paix et commencez a vivre - Fabrice Midal

 Il testo Foutez-vous la paix et commencez a vivre (in italiano potrebbe essere tradotto in  Fate pace con voi stessi e cominciate a vivere) è pubblicato nel 2017 da Fabrice Midal ( 1967 - ) uno dei principali  insegnanti di meditazione in Francia.   E' il fondatore della scuola occidentale di meditazione.             Sito web: http://www.fabricemidal.com                                                                                                   Nel testo l'autore dice di discostarsi nei suoi insegnamenti dai tre approcci più diffusi all'insegnamento della meditazione:  - il primo consiste ad osservare i pensieri che passano nella nostra mente, senza soffermarsi su di essi;  - il secondo consiste nel tentare di controllare la mente, di fare il vuoto dei pensieri attraverso tecniche di focalizzazione su un punto preciso ad esempio una statua, una candela il respiro, ecc, escludendo tutto il resto.  - il terzo approccio è quello di fondersi con il divino.  L'autore propone un approccio diverso e rivoluzionario alla meditazione, di sedersi senza attendersi niente, senza niente da ricercare. Propone di sviluppare un'attitudine di piena presenza e lasciarsi andare alle emozioni che si stanno vivendo qui e adesso. Da questo punto di vista, essere in pace non significa evitare le emozioni, la confusione e il tumulto, la tristezza; ma importante è non identificarsi con questi sentimenti che possono sommergerci. La meditazione per Fabrice Midal è una via per arrivare ad una trasmutazione delle emozioni, non bisogna cancellarle ma trasmutarle per aprirsi alla benevolenza, arrivare ad una forma di pace, a vivere un rapporto diverso con la realtà. La pratica dell'amore benevolente è la via regale per riconciliarsi con se stessi, diventare il nostro miglior amico ed aprirsi al mondo in un approccio più sereno.  Meditare è un'esperienza di presenza benevolente, soprattutto verso se stessi, riuscire a diventare il nostro migliore amico, mentre spesso ci asfissiamo di giudizi negativi. Il ruolo della meditazione non è quello di gestire lo stress, renderci più efficaci, più calmi. Il vero ruolo della meditazione è aiutarci a  guarire. Quando soffriamo, siamo ripiegati su noi stessi, la meditazione deve aiutarci a trasformare la situazione e apprenderci a vedere le cose in modo migliore, vedere veramente la realtà, e aiutarci a liberarci dalle convenzioni, dai pregiudizi, ecc. Meditare ci aiuta a vedere meglio la realtà e a liberarci. E' un viaggio in se stessi e nella bellezza del mondo, un inno alla vita. La meditazione è la via di accesso verso l'esaltazione, la passione e l'azione.  La meditazione non è gestire lo stress e un cercare di controllare tutto; ciò è impossibile e questo atteggiamento ci impedisce di danzare con la vita.  Nella meditazione ci autorizziamo veramente ad essere un essere umano.

Leggendolo attentamente il testo, si evince che la visione dell'autore non si discosta poi così tanto dai grandi meditanti.  Riassunto del libro. Viviamo nella frenesia di fare sempre, fare sempre meglio, mai fare bene. Questa agitazione ci esaurisce, ma non ci permette di andare avanti. Per andare avanti, dobbiamo fermarci! Questo è il leitmotiv di Fabrice Midal nel suo libro Lasciati in pace e inizia a vivere.    Per l'autore, iniziato alla meditazione da Francisco Varela (1946-2001 co-fondatore insieme al Dalai Lama dell'Istituto Mind and Life), la meditazione è semplicemente essere, fermarsi, concedersi una pausa, cessare di correre per rimanere presenti a se stessi, per ancorarsi al proprio corpo. Meditare è restare un debuttante aperto e curioso, non si fa niente e si lascia che le cose accadano intorno a noi. La meditazione è un gesto di libertà, piuttosto che una tecnica. La mindfulness è un termine che l'autore traduce con piena presenza e non con piena coscienza. Considera che tutti i pensieri, percezioni e emozioni partecipano alla meditazione e all'essere qui e adesso;  e meditare non è distaccarsi dal mondo ma piuttosto partecipare pienamente al mondo. Meditare non è una metodologia d'introspezione e un andare verso noi stessi, ma lo scoprire che si fa parte del mondo, un entrare in relazione con quello che siamo. La meditazione è una respirazione senza obiettivi, e il respirare diventa un sincronizzarsi con la vita e riscoprire l'aspetto umano di noi stessi.   Ecco alcuni consigli dell'autore per trovare serenità e piacere nella vita:

Siate risoluti a non servire più, e sarete liberi - La Boétie (dal libro La servitù volontaria del 1549)
1. Smettete di obbedire, siate intelligenti. Per evitare guai, per fare sempre la cosa giusta, ci proibiamo   di deviare dai sentieri tracciati. Nel mondo di oggi, è nel nostro interesse essere liberi, decidere delle nostre azioni. Intraprendere una nuova strada, anche se a volte rischiosa, è l'unico modo per esprimere tutto il nostro potenziale. Qui l'autore interpreta la meditazione come un'etica, ossia la capacità affrontare ogni situazione nel modo più appropriato e originale. Meditare è restare immobile, presente alla respirazione ed osservare con curiosità tutto quello che si presenta. Meditare è risvegliare le antenne che sono in noi ed utilizzarle, senza pregiudizi, pronti ad aprirsi all'imprevisto e all'intelligenza che sorgerà in noi.

La saggezza è qualche cosa di freddo e, in questa misura, di stupido [... ] La saggezza non fa che dissimulare la vita. Ludwig Wittgenstein
2. Smettere di essere saggi, essere entusiasti: l'essere saggi è spesso visto come la capacità di superare le proprie passioni (paure o desideri), di essere indifferenti ai problemi e ai dolori. Ma gli esempi di saggezza nella storia, come Nelson Mandela o Madre Teresa, non sono stati indifferenti: hanno scosso il mondo con le loro passioni. Piuttosto che cercare questo ideale di saggezza e perfezione, che è molto lontano dalla vita reale, è meglio lasciare spazio all'entusiasmo. Essere saggi consiste ad aprirsi a quello che sono, imperfetto come sono, come lo siamo tutti. Meditare non è ottenere la calma, ma entrare in rapporto con la propria vita, con tutto quello che costituisce la nostra esistenza compreso il sesso, i soldi, il lavoro i problemi e la gioia. La vera saggezza non consiste nel fuggire dalle nostre emozioni, ma entrare in rapporto con esse, ascoltarle e riconoscerle per determinare il vero dal falso. La meditazione non è una pillola magica, ma un lavoro reale con il dolore, la confusione, le emozioni; soprattutto ci educa ad osservarle.

Nel restare calmi, è sottointeso il controllarsi e non esprimere troppo la collera, la tristezza, la gioia o i desideri.     3. La calma è sinonimo di inattività, è l'assenza di movimento, è l'immobilità statica. La pace implica, invece, uno sforzo perchè tutto si riunisca in modo corretto. La meditazione pacifica ma non calma.  Dobbiamo smettere di essere calmi e cercare invece di essere in pace: la società ci spinge a mostrare una facciata sempre liscia, socialmente accettabile, dove le emozioni forti e le opinioni dissenzienti non trovano posto. Essere in pace, invece, significa integrare le turbolenze e le emozioni della vita ed entrare in contatto con l'insieme della realtà. Possiamo anche essere tristi, emotivi o agitati: questi sentimenti sono temporanei. La pace di fondo ci permette di ascoltare e fare spazio a questi sentimenti che prima o poi spariranno. Assumiamo di non essere sempre gentili, di non piacere a tutti, di non essere amati sempre e da tutti. In alcune situazioni sociale dobbiamo assumere di non essere a nostro agio. Meditare non significa mettersi al riparo dal mondo, ma al contrario significa integrarsi meglio nel mondo. Non significa preservarsi dalla sofferenza, dai problemi ma entrare meglio nella danza della realtà. 

4. Smettere di essere coscienti, essere presenti: molto spesso crediamo che la nostra coscienza sia limitata alla mente, indipendente dal corpo e dalle emozioni. Il voler sempre pensare, il calcolare sempre, finisce per allontanarci da ciò che accade intorno a noi, e persino dentro di noi. Perseguire la piena presenza e restare attenti ai sensi, all'emozioni, all'esperienze che si stanno vivendo: è questo che avvicina alla vita!   L'autore fa la distinzione tra il desiderio consumistico e il desiderio di estinguere la sete di fare. Propone di ritrovare il senso profondo del desiderio che è uno slancio di vita che ci permette di  andare avanti. Il desiderio è qualcosa che ci risveglia e ci porta ad impegnarci nel mondo per arrivare ad una realizzazione. Un desiderio ci porta fuori dalla nostra zona di confort per andare più lontano, verso l'altro, verso l'altrove, verso quello che è più grande e giusto del nostro "IO".

5. Smettere di cercare di capire tutto, scoprire il potere dell'ignoranza: senza sapere che le sfide che stavano perseguendo erano impossibili, alcuni individui hanno raggiunto imprese straordinarie. Molto spesso rimaniamo prigionieri della nostra struttura di pensiero. Lasciando andare il desiderio di capire tutto, scopriamo il potere dell'intuizione e della creatività. Occorre sviluppare questa capacità di attesa che non è passiva ma profondamente attiva e riposa sulla fiducia: restando attento, aperto, presente a tutto ciò che accade. Spesso siamo completamente passivi quando ci agitiamo, mentre siamo realmente attivi quando tutto si ferma,  in attesa e in piena fiducia.

6. Smettete di paragonarvi, siate voi stessi. Non si può che essere se stessi anche se paragonarsi fa parte della natura umana. In questo confronto, la società dei consumi ci impone due ingiunzioni contraddittorie: dobbiamo essere come tutti gli altri e allo stesso tempo dobbiamo rivendicare la nostra unicità. Essere se stessi non significa altro che concedersi il diritto di ascoltarsi, di scoprire ed esprimere la propria unicità, di mostrare amore a se stessi.

7. Smettete di vergognarvi di voi stessi, siate vulnerabili: i momenti di emozione, di disperazione, le fragilità fanno parte della bellezza del nostro essere. Utilizzate le vostre ferite e le vostre sconfitte come carburante per andare avanti nella vita. Tutti hanno esperienze dure e difficili che vi invitano a indurirvi per proteggervi. Il rischio è quello di isolarsi dalla vita; è meglio continuare a lasciarsi toccare da ciò che accade intorno a noi, anche quando fa male. Essere un eroe non significa essere infallibile, significa saper convivere con le proprie fragilità. Dobbiamo predisporci a saper accettare l'inaccettabile.

Preferisco la follia delle passioni alla saggezza dell'indifferenza - Anatole France.                                  8 . Smettere di voler amare, essere gentili: a volte usiamo la parola "amore" senza alcuna gentilezza, condizioniamo l'amore verso qualcuno per essere degni di questo amore.  Il vero amore arriva quando vogliamo l'altra persona così com'è, quando siamo disposti a lasciarla andare. Tutto ciò che dovete fare è lasciarvi in pace: non dovete fare nulla per essere amati. Adottare questo stato d'animo permette di riconnettersi all'essenziale: il corpo, le emozioni, il rapporto con gli altri. Qui l'autore parla anche della sua omosessualità e dell'incontro con l'altro, dell'esperienza di amare, del meravigliarsi e del potere della speranza.    

Fabrice Midal ** Dottore in filosofia è anche insegnante buddhista, dirige l’associazione buddhista “Prajna e Philia”

 

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi personali.  Nel blog c...