Meditazione in piena coscienza - - Christophe André.
Questo è il riassunto del corso che ho seguito con Christophe André - Mattina 16/10/2021
Siamo la prima generazione che
ha utilizzato la meditazione e quando si parla di meditazione si pensa
all'Oriente. La mindfulness è una forma di meditazione destinata agli
occidentali, che hanno una vita attiva, e non hanno deciso di
chiudersi negli eremi. E' una meditazione che può aiutarci soprattutto nella
vita quotidiana. Una grande trasformazione si è
verificata in questi ultimi venti anni, la spiritualità è entrata
nella vita quotidiana: i parlamentari inglesi sono stati i primi a
fermare la normale attività e fare degli esercizi di meditazione in
Parlamento nel 2014. Anche nel Parlamento francese si è parlato di
meditazione diverse volte in questi ultimi anni. La secolarizzazione
delle pratiche meditative è diventata una pratica diffusa nella
nostra società.
La meditazione non deve
restare solo una forma alla moda, deve diventare un modo di vita, la
frontiera tra quando si fa meditazione e la quotidiana si dovrebbe
eliminare progressivamente o attenuare, la meditazione dovrebbe permeare la nostra vita
quotidiana, fino a diventare uno stile di vita.
La
meditazione
come pratica spirituale è
una pratica millenaria,
ed ha origini
induista - buddhista, cristiana, mussulmana, ebraica.
Prima era
praticata in
ambienti segreti come monasteri, poi
a partire dagli anni
60,
è cominciata a diffondersi presso il largo pubblico la meditazione
trascendentale, praticata anche
dai
Beatles presso l'ashram indiano di Maharishi Mahesh
Yogi.
Nel 1998 Jon-Kabat-Zinn, biologo e scrittore statunitense, che
era anche un appassionato di yoga, zen e pratiche meditative, introduce un
modo di meditare che poteva essere praticato senza convertirsi, senza fare una cerimonia di iniziazione o diventare un discepolo di
un guru. La pratica meditativa continua e intensa trasforma il nostro corpo e la nostra mente,
questo è stato dimostrato dagli esperimenti condotti da Matthieu
Ricard, un monaco buddhista e grande meditante e Richard Davidson,
uno dei massimi specialisti nelle neuroscienze. Insieme hanno
sperimentato e documentato come cambia la struttura del cervello quando
siamo in contemplazione. Matthieu Ricard è un fautore
di una meditazione moderna e laica anche se monaco, e non cerca
proseliti. La meditazione regolare modifica la neuroplasticità del
cervello, alcune parti del cervello aumentano di volume, si attivano, si
restringono, come ad esempio l'amigdala.
Ogni volta che si pratica a
fondo, si contribuisce a migliorare il funzionamento del cervello, e
si contribuisce alla prevenzione di malattie, come ad esempio la
malattia di Alzaimer. C'è stato un boom di ricerche
scientifiche sulla meditazione dal 1989-2015. Se a questa curva sovrapponiamo la curva delle vendite di telefonini Samsung, si vede che le due curve combaciano quasi perfettamente. Ciò potrebbe significare che meditazione è diventata una medicina
per il mondo moderno. In una società caratterizzata
da sedentarietà, sempre davanti al computer, dove ci spostiamo solo con auto,
ecc, la meditazione diventa preziosa per il nostro cervello che
ha bisogno di momenti di pausa in questi tempi moderni.
Nell'approccio orientale della
meditazione, ci sono delle idee preconcette come: "fare il
vuoto dei pensieri, liberarsi del proliferare dei pensieri, prenderne
le distanze". "La meditazione viene
usata per proteggersi dal mondo", per crearsi una piccola oasi.
Queste affermazioni possono essere vero, ma penso che dopo averci chiarito le idee,
nei periodi di ritiro meditativo intenso, dobbiamo ritornare nel mondo,
magari in modo migliore. Anche l'espressione "restare
zen" (lo zen è una scuola molto rigorosa) è molto utilizzata ed inflazionata, non si deve adottare questa attitudine zen, ma partecipare alla vita quotidina. Un altro fenomeno odierno è che si assiste ad una
specie di snobbismo da parte dei meditanti, che
pensano di essere superiori ai non praticanti.
La
meditazione di piena coscienza: significa
presenza all'istante
presente, esercitare l'attitudine di
piena coscienza vuol dire che ad un certo momento, decidiamo di
ri-centrarsi ed essere
deliberatamente presenti all'esperienza che stiamo vivendo. Essere senza aspettative,
rinunciare agli obiettivi, solo essere presente a quello che si sta
vivendo a livello mente, corpo, senza giudicare, lasciando questa
tendenza della mente al giudizio. Senza modificare la natura
della nostra esperienza, dobbiamo accogliere le esperienze che viviamo, anche
se sono sgradevoli, senza provare a trasformarle. Questo modo di essere non è abituale. Dobbiamo cercare di allargare la nostra modalità
di essere al mondo, più presenti, con un po' di distacco.
Esercizio: prendiamo
coscienza di ciò che stiamo vivendo in questo istante, osserviamo
come il nostro corpo respira. prendiamo coscienza delle sensazioni
corporee in questo istante. Prendiamo coscienza di questo bagno
sonoro, ecc.
I tre punti che spiegano il
successo della meditazione di piena coscienza, che è un
insieme di tecniche meditative di origine buddhista sono:
-
che sono state laicizzate,
(un modo diverso di essere in un monastero, con la relativa visione del mondo
filosofica o religiosa);
-
che sono state semplificate
e codificate, (eliminati aspetti esoterici, iniziazione, ecc,):
-
che sono state validate
dalla scienza e per poterle integrare nella nostra società
Occidentale.
Sono una porta di entrata alla
meditazione che potrà poi essere approfondita. Oggi, nella società
occidentale, la meditazione è stata integrata alle cure mediche, introdotta nelle scuole, nelle carceri, nelle aziende. La meditazione apporta un
miglioramento delle capacità emozionali. I benefici della meditazione sono:
- -
stabilizzazione emozionale,
- - regolazione delle impulsioni
emozionali,
- - impatto favorevole sulla salute.
Spesso ci sono delle
difficoltà a rimanere centrati su ciò che facciamo e la dispersione
intenzionale diminuisce le emozioni piacevoli. Sono stati messi a
punto protocolli di praiche meditative per adulti e bambini iperattivi. Caratteristiche della meditazione:
-
La meditazione è un allenamento
intenzionale della mente. Fino a che punto siamo liberi
di utilizzare la nostra attenzione? Abbiamo difficoltà a mantenere
la nostra attenzione, a volte è l'opposto, non vorremmo
focalizzarci solo su problemi e sofferenza.
-
La meditazione permette di
controllare anche l'impulsività (di comprare, di mangiare in una società
che ci esorta continuamente alla consumazione). Ci permette di essere capace di
controllare le emozioni, osservarle, comprenderle e essere capace di
sceglierle.
- La
meditazione rafforza il sistema immunitario e rallentava
l'invecchiamento, riduce la depressione. (E'
stato scientificamente provato l'effetto
sui telomeri,
I
Telomeri sono tappi di protezione alle estremità dei
cromosomi che diventano più brevi con ogni divisione cellulare. Se
diventano troppo brevi, i geni che proteggono potrebbero essere
danneggiati, la cella smette di dividersi e rinnovarsi e non esegue
più le sue funzioni e porta all'invecchiamento).
- La
meditazione non è solo una pratica intellettuale, ma in realtà è
una pratica corporea, si utilizza molto il corpo, è importante il
legame tra corpo e mente, la mente ha un effetto sul corpo ed anche
sulla malattia. Tutte le volte che siamo felici, cerchiamo di
fermarci per riflettere e osservare gli effetti sul nostro corpo.
Esercizio con l'uvetta secca. Provare ad assaporare il piccolo frutto in piena coscienza coivolgendo tutti i sensi. La
piena coscienza è un approccio esperienziale, non si avrà nessun
risultato leggendo e studiando. Solo
meditando si avranno dei risultati. Si migliora solo se si
pratica. Il cuore della meditazione è rendersi presenti, e decidere
di abitare l'istante presente senza giudicare e prendere l'esperienza
cosi come è, tutti gli insegnamenti insistono sulla postura: la postura del corpo deve essere
dritta e rilassata, si può meditare seduti, piante dei piedi a
terra, spalle aperte, senza appoggiarsi sulla spalliera della sedia. Meditando è
più facile chiudere gli occhi, altre tradizioni usano gli occhi semichiusi. Durante la meditazione si può aggiustare la postura corporea, ma soprattutto la postura
della mente, restare attenti a quello che accade, esercitando una presenza attenta e
aperta, una curiosità benevolente, cercando di non giudicare. La postura
facilita l'emergere della piena coscienza. Si può preparare nel tempo questo stato
di presenza attenta: ossia essere presenti ed osservare quello che accade
senza cercare di trasformarlo. La saggezza si prepara, non si può
decidere di essere saggi.
Bisogna lavorare sull'attenzione in quanto le
origini delle dispersioni mentali sono dovute alle sollecitazioni
esterne, anche dal digitale, fino ad esserne schiavi. C'è una guerra intenzionale in corso per
catturare l'attenzione del consumatore, la mente divaga
continuamente e viaggia continuamente nel tempo e nello spazio, fa
ipotesi, trae conclusioni ecc, Se è la mente che decide, diventa un po'
problematico.
La nostra attenzione è più attirata da qualcosa che si
muove, come l'oceano, il fuoco di un camino, il paesaggio dietro un vetro
di un treno, qualcosa che si muove lentamente cattura più facilmente la nostra
attenzione. Spesso non è possibile meditare davanti all'oceano,
allora bisogna trovare un altro bersaglio, questo può essere la nostra respirazione
che è utilizzata da tutte le tradizioni meditative.
Esercizio: Iniziamo un percorso di scoperta e osservazione senza dover necessariamente raggiungere degli
obiettivi. Osserviamo il respiro, spontaneamente, dobbiamo seguire il
movimento del respiro, lasciando che il corpo faccia tutto il lavoro,
cerchiamo di osservare e percepire ad ogni respirazione il passaggio
dell'aria. Portiamo tutte queste sensazioni al centro della nostra
attenzione. Osserviamo come tutto il nostro corpo partecipa ad ogni
inspirazione ed espirazione. Restiamo su ogni respirazione fino alla
fine, restiamo con la respirazione fino alla fine.
Si inizia il percorso con la
coscienza del respiro, della respirazione, si comincia una
meditazione di mindfulness iniziando con un'osservazione del respiro
per cercare di calmarlo, prima l'attenzione è sul movimento del respiro,
lo portiamo al centro della nostra attenzione, ma la nostra attenzione è incostante,
ed ogni volta che siamo coscienti che non siamo più sul respiro, si
riporta l'attenzione sul respiro, e questo è il cuore della mindfulness. E' normale che la
nostra attenzione si disperda, il grande meditante si vede dalla rapidità
con cui si ritorna sul respiro.
L'allenamento è importante,
sono stati messi a punto degli apparecchi nelle neuroscienze per vedere il funzionamento del
cervello, quali parti consumano più ossigeno e lavorano di più. Un'emozione scaturita da
qualcosa, produce un effetto sul mio corpo, di solito c'è
un'accettazione delle emozioni, una presa di coscienza, chi medita
sviluppa delle competenze emozionali, e riesce a gestire questa emozione, come dice Jon Kabat-Zinn "Voi non potete mai
lasciare un posto dove avete rifiutato di arrivare", - "posso
liberarmi di un'emozione solo se ho accettato di viverla, e se le
emozioni sono dolorose non è facile".
Fare un dolce in piena
coscienza, fare una passeggiata in piena coscienza sono strumenti
molto potenti per far scendere le tensioni o le emozioni. Ma è difficile trovare dei piccoli
momenti durante la giornata per essere in piena coscienza. La musica è un modo per
nutrire in modo diverso il nostro cervello, ma solo con la meditazione
si arriva ad una rigenerazione celebrale.
Il sonno arriva se si
medita e non se si cogita. Il sonno è molto importante per la
memoria, i ricordi si solidificano durante il sonno, i tempi di
pausa nella giornata sono importanti, servono a memorizzare quanto
appreso.