sabato 22 gennaio 2022

La via della liberazione - Sua santità il Dalai Lama (1)

 Il motivo che spinse il Buddha a raggiungere l'illuminazione fu la compassione, il desiderio di aiutare gli altri. Dovremmo sforzarci di sradicare le cause della sofferenza..

Quando il buddhismo è arrivato in Tibet nell'VII secolo, convivevano due sistemi, sutra e tantra per intraprendere le pratiche del Dharma. Il sutra promosso dal maestro indiano Shantarakshita, che è il sentiero dello studio e della pratica tramite i quali dopo molte vite si raggiunge l'illuminazione, e il tantra, promosso dal grande yogi Padmasambhava, che permetteva attraverso pratiche segrete di raggiungere l'illuminazione nel corso di una sola vita. Il grande maestro Atisha scrisse il testo La lampada del sentiero dell'illuminazione, che condensa tutti i sentieri essenziali, in una forma adatta la popolo tibetano. Agli inizi del XV secolo, il maestro tibetano Tsong-kha-pa scrisse un libro intitolato Lam-rin, o gradi del sentiero verso l'illuminazione. In questo testo sviluppava e rendeva più accessibile l'insegnamento del maestro Atisha.   Questo testo, dimostra come tutti gli insegnamenti si integrino,  - come il Dharma  (che può essere tradotto come "Dovere", "Legge") includa sia il sutra, sentiero comune, sia il tantra, il sentiero segreto. Spiega anche che è impossibile intraprendere pratiche esoteriche senza comprendere gli insegnamenti buddhisti di base.  Nel buddhismo tibetano ci sono quattro scuole: Nyingma, Shakya, Geluk e Kagyu, tutte hanno fuso insieme i sistemi del sutra e del tantra, tutte sono sullo stesso piano, e seguono gli insegnamenti dello stesso maestro, il Buddha Shakyamuni. Il buddhismo è un tesoro destinato la mondo intero.  Per un individuo vivere il proprio dharma significa agire secondo  legge: nel buddismo si dice che seguire la via del dharma porti all’Illuminazione.

 Il Lam-rim è alla base degli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama.  I sutra della Perfetta saggezza dicono che la pratica della generosità, dell'etica, della pazienza, dell'energia, della concentrazione e della saggezza sono il solo sentiero, sia sutra, sia tantra, che tutti i Buddha del passato percorsero per giungere all'illuminazione.  Il suggerimento di Sua santità è quello di integrare la nostra vita quotidiana con un livello superiore di consapevolezza e accordarla con una motivazione compassionevole.  Le attività di questo mondo non cessano mai sino al momento della morte, dovremmo sforzarci di trovare il tempo nell'arco della nostra vita quotidiana di praticare il Dharma. Lo studio e la conoscenza ci aiutano ad andare in questa direzione. Importante è rispettare colui che sta impartendo gli insegnamenti e conservare come preziosi tesori gli insegnamenti dati da grandi Maestri spirituali. E' il maestro spirituale, o guru, la sola porta verso l'illuminazione, è colui che ci introduce a quei vasti  e profondi insegnamenti formulati dal Buddha stesso in maniera adatta alla nostra comprensione. La pratica di qualsiasi sentiero dovrebbe basarsi su istruzioni esaurienti ed autentiche.Tsong-kha-pa dice che un maestro dovrebbe avere la mente domata, ma anche la conoscenza degli insegnamenti, e la motivazione all'insegnamento dovrebbe essere pura. La fiducia nei maestri deve basarsi sull'esperienza vissuta e verificata. 

Immaginate un ampio oceano e un giogo dorato che vi galleggia sopra. Nelle profondità dell'oceano nuota un'unica tartaruga cieca, che riemerge per respirare ogni 100 anni. Quante sono le possibilità che al tartaruga riemerga con la testa infilata nel buco del giogo? Il Buddha diceva che raggiungere una preziosa rinascita umana è fatto ancora più raro. E Shatideva dice che, avendo ottenuto una simile preziona forma umana, non dobbiamo perdere questa opportunità per dedicarvi alla pratica del Dharma, meditare, accumulare virtù ed arrivare alla liberazione. Molti grandi maestri del passato, come Nagarjuna, Asanga e Milarepa, usarono questa opportunità.

Il Buddha ha detto che tra tutti i diversi tipi di consapevolezza, la consapevolezza dell'impermanenza e della morte è la migliore. L'atteggiamento più realistico che possiamo coltivare è sperare il meglio, ma essendo pronti al peggio.  Quando si troveranno ad affrontare la morte, i migliori praticanti saranno felici, i praticanti di medio livello vi saranno preparati, e anche i praticanti del livello inferiore non avranno rimpianti. E' molto importante che nell'ultimo giorno della nostra vita, non avere neanche una minima fitta di rimpianto. La pratica buddhista mira a raggiungere una pace eterna, qualcosa di inconcepibile per la mente umana. Come dice spesso il Dalai Lama "dovremmo dedicare il 50% del nostro tempo e della nostra energia alle preoccupazioni per la nostra vita futura e il 50% agli affari di questa vita attuale". Dopo la morte si entra nello stato intermedio, il bardo della durata di sette giorni, prima di rinascere nel regno d'esistenza appropriato. La morte non è nient'altro che al separazione della coscienza dal corpo fisico.

La via della liberazione - Sua Santità il Dalai Lama (2)

Un buddhista è qualcuno che prende rifugio nei tre gioielli: il Buddha, il Dharma, il Sangha..

 

L'attività del Buddha è dare insegnamenti e mostrare il sentiero. La funzione del Dharma è eliminare le sofferenze e le loro cause, le illusioni. La funzione del Sangha è quella di trovare piacere nell'impegno della pratica del Dharma e trovare compagni spirituali. Gli ostacoli alla conoscenza sono le impronte o predisposizioni lasciate nella mente dalle illusioni - ignoranza della natura e della realtà, attaccamento e odio.   Una volta preso rifugio nel Dharma, e con solenne impegno, si dovrebbe mostrare rispetto ai testi buddhisti. .

Le conseguenze del karma sono chiare: le azioni negative sempre generano sofferenza e le azioni positive sempre recano felicità. Le azioni positive e negative sono determinate dalle nostre motivazioni. Ci sono tre porte attraverso le quali commettiamo azioni: il corpo, la parola.  Le dieci azioni negative.  La prima azione negativa del corpo è uccidere che può essere motivato da uno dei tre veleni: attaccamento, odio o ignoranza. La seconda azione negativa è il rubare. l'ultima delle tre azioni negative del corpo è il comportamento sessuale scorretto, ossia, l'atto sessuale compiuto con uan persona inappropriata o in modo inappropriato.  Le quattro azioni negative sono atti di parola: la menzogna, la discordia, l'offesa verbale, il pettegolezzo futile. Le tre azioni negative della mente: la cupidigia, l'intento nocivo, le idee erronee. Dopo aver deciso di intraprendere la pratica del Dharma, per la maggior parte delle persone è difficile rinunciare al mondo. Il buddhismo è molto ottimistico, perchè se lo scopo di arrivare all'illuminazione è raggiunto, si ottiene una totale e durevole felicità.  Nella quotidianità è difficile trovare qualcuno che sia completamente soddisfatto,  invece prevale la sofferenza di invecchiare, la sofferenza della malattia, la competizione sfrenata.  Poi abbiamo la sofferenza della mancanza di appagamento, la sofferenza del cambiamento, del soffrire.   Alla base di questo meccanismo c'è l'illusione, ossia l'idea erronea, i fraintendimenti attivi circa la natura della realtà. Tra le manifestazioni palesi delle illusioni abbiamo l'attaccamento e il desiderio, l'ira, l'ignoranza, l'odio.     Tra le azioni virtuose invece abbiamo il non mentire, l'essere onesti, lodare i boddhisattva, esortare gli altri a operare per l'ottenimento della buddhità.

Per metterci sul cammino della liberazione, dovremmo iniziare il sentiero dei tre addestramenti: addestramento alla  morale, alla concentrazione e alla saggezza. Per fare questo abbiamo bisogno di volontà, disciplina ed energia necessaria. Nel buddhismo tibetano uno degli obiettivi principali,  è quello di meditare sulla aspirazione altruistica alla Buddhità, chiamato boddhicitta. La facoltà del boddhicittta consiste nel considerare le altre persone più importanti e preziose della nostra stessa vita.   Si dovrebbe lavorare seriamente sulla compassione, fino a radicarla profondamente dentro di noi. Una volta sviluppata la compassione vedrete tutti con equanimità e sotto la stessa luce, con il desiderio che tutti gli esseri senzienti siano liberi dalla sofferenza. La rinuncia è indispensabile per coltivare la compassione.

Dovremmo capire che lo scopo della nostra esistenza è quello di aiutare gli altri, se non riusciamo a farlo almeno non dovremmo nuocere agli altri esseri umani. L'atteggiamento altruistico è la radice della felicità entro la comunità umana. Lo scopo ultimo di coltivare l'atteggiamento altruistico è ottenere l'illuminazione così che sarete capaci di operare per la soddisfazione totale dei desideri degli altri esseri. Una volta superato l'egocentrismo potremo morire senza rimpianti, e la pratica del boddhicitta è indispensabile a chiunque desideri ottenere l'illuminazione.  E' importante impegnarsi nella pratica degli atti del boddhisattva. Tali atti, chiamati le sei perfezioni, costituiscono il sentiero essenziale e completo verso l'illuminazione, in cui metodo e saggezza si sommano. Le sei perfezioni sono la generosità, l'etica, la pazienza, l'energia, la concentrazione e la saggezza. La generosità è la tendenza a dare, senza il minimo tocco di avarizia.  Evitare anche di accumulare sempre di più. Ci sono tre tipi di generosità: dare il Dharma, dare coraggio o protezione, e dare i possessi materiali. Inoltre, dovreste sempre cercare negli altri le buone qualità e parlare di queste e mai parlare dei loro difetti. Per accrescere il sentimento di generosità, si dovrebbe iniziare donando piccoli effetti personali.  L'etica è quello stato di mente che si astiene dall'impegnarsi in qualsiasi situazione o evento che potrebbe rivelarsi dannoso per gli altri.  La pazienza è uno stato della mente che porta alla sopportazione di fronte ai danni che ci infliggono gli altri.  Quando qualcuno vi fa danno, dovreste comprendere che l'altra persona  non ha alcun controllo sulle sue emozioni. La pazienza è molto importante per vincere il risentimento e la gelosia; ma anche per sopportare la sofferenza.  L'energia è quello stato della mente che trova piacere nel compiere azioni virtuose. Gli ostacoli all'energia sono la pigrizia e l'essere attratti dal modo di vita mondano. Un altro importante aspetto è la fiducia in se stessi, tale da rendervi pronti a fare qualsiasi cosa da soli, senza dipendere dal contributo o dall'aiuto degli altri. La concentrazione è lo stato mentale che consiste nel focalizzare con attenzione fissa un oggetto virtuoso. E' essenziale per capire la natura della realtà. Si dovrebbe dormire come un leone, giacendo sul fianco destro, in questo modo perderete il potere della corretta attenzione, non cadrete in un sonno profondo, e non farete brutti sogni.  La saggezza analizza la natura dei fenomeni. Ci sono diversi tipi di saggezza, come le cinque scienze: la scienza interiore della religione, e le quattro scienze esteriori della logica, della medicina, della grammatica e delle arti. Quella che interessa per la via spirituale,  è quella della scienza interiore, che è il fondamento delle nostre qualità.  Con la saggezza, anche se sviluppate amore e compassione verso gli altri, non avrete mai desiderio e attaccamento.  L'ostacolo alla saggezza è l'ignoranza, che può essere superata con lo studio.  

Alexandra David-Néel

Louise Eugenie Alexandrine Marie David, nota come  Alexandra David-Néel (1868 -1969), nasce a Saint-Mandé, vicino Parigi, ed è stata una orientalista, femminista, scrittrice ed esploratrice francese e interessata alla spiritualità buddhista. Scrisse oltre trenta libri sui suoi viaggi, che la portarono a percorrere 30.000 km in giro per il mondo a piedi, a cavallo, yak, asino, barche e aerei..

Unica figlia del massone protestante Louis David, era affascinata dalle opere dello scrittore Jules Verne (1828-1905) e si divertiva a immaginare le fantastiche avventure che un giorno avrebbe vissuto. Fin da piccola iniziò a cercare di trasformare questi sogni in realtà e a cinque anni scappò di casa. Il suo segno distintivo era il  forte desiderio di libertà. E' stata una delle prime donne a prendersi quelle libertà che erano ancora in gran parte riservate agli uomini.  Rifiutò i valori tradizionali come matrimonio e figli e scelse di vivere la vita che desiderava. Suo padre era stato amico dell'anarchico Élisée Reclus e dello scrittore Victor Hugo, che sostenevano entrambi l'uguaglianza delle donne, e lei era naturalmente attratta dall'atmosfera in cui era cresciuta.    Nei quasi 101 anni della sua vita, David-Néel frequentò Maestri yoga come Sri Aurobindo (1872-1950) ed occultisti come Madame Blavatsky (1831-1891), e fu la prima donna europea a visitare la città di Lhasa in Tibet.

Fin da giovane, la sua ricerca spirituale la condusse alle filosofie orientali, ed in modo particolare al buddhismo, alle opere dei monaci buddhisti. Fu soprattutto attratta dall'occulto e instaurò una relazione con l’inglese Elisabeth Morgan, una componente della Società della Gnosi Suprema, una propaggine della Società Teosofica di Madame Blavatsky.  La teosofia affermava che tutti gli esseri umani erano una famiglia e che tutte le religioni erano semplicemente espressioni diverse di un'unica verità. David-Néel fu immediatamente affascinata da questo concetto e frequentò la società teosofica per molto tempo.  

Dopo aver completato i suoi studi a Londra, si trasferì alla Sorbona, che non l'accettò come studentessa a tempo pieno perché era una donna. In questo periodo soffrì spesso di depressione (come per tutta la vita).  Nel 1891 Elisabeth Morgan morì e lasciò ad Alexandra David-Néel un'importante eredità con la quale partì per un viaggio di un anno attraverso  Sri Lanka e l'India.
Nel 1895, accettò un posto come cantante al Teatro dell'Opera di Hanoi in Indocina (Vietnam).

Nel 1904 sposò Philippe Néel, un ricco ingegnere ferroviario. Ma la vita da sposata non era per lei, inoltre, non aveva molte affinità con il marito e fu estremamente infelice e depressa in quel periodo. Chiese allora a Philip il permesso di viaggiare da sola, e lui acconsentì.  Nel 1911 l’uscita del suo libro Il Buddismo del Buddha coincide con la sua partenza per l’Asia. Philippe non rivedrà la moglie che nel 1926. Partì per l'India e viaggiò attraverso il Paese soggiornando in monasteri buddisti. Nel 1912 incontrò il Dalai Lama, che le suggerì di imparare il tibetano, e così fece. Stava continuando gli studi e il suo viaggio quando, nel 1914, in un monastero del Sikkim, incontrò un giovane di quindici anni, di nome Aphur Yongden. Provò per il ragazzo un legame spirituale immediato e lo adottò come figlio. Con lui intraprese un'escursione sull'Himalaya.
Tra il 1914 e il 1917 i due vissero in una grotta a 4.000 metri di altezza, al confine con il Tibet. Meditavano e si procuravano il cibo come potevano; raggiunsero due volte sotto mentite spoglie la città proibita di Lhasa, ma senza riuscire a visitarla, in quanto furono espulsi dal Tibet.

Durante la Prima Guerra mondiale vissero in Giappone e poi in Corea e poi al monastero di Kumbum, in Cina, dove rimasero per due anni a tradurre libri sacri tibetani e a vivere la vita austera dei monaci. Qui Alexandra ebbe molte esperienze mistiche, tra cui la creazione di un tulpa, una figura fantasma evocata attraverso un'intensa concentrazione psichica. Poi ripartirono ancora una volta verso il Tibet,  fino a entrare nel 1925, come prima donna europea, a Lhasa, la città proibita agli stranieri. L’impresa fu riportata dalla stampa di tutto il mondo e Alexandra, una volta tornata in Europa con Yongden, pubblicò i suoi libri più famosi: Viaggio di una parigina a Lhasa, Il Lama dalle cinque saggezze, Mistici e maghi del Tibet, Nel paese dei briganti gentiluomini.   Si separò dal marito Philip, che naturalmente durante i quattordici anni del viaggio era andato avanti con la sua vita, proprio come lei.   Nel 1928 comprò una piccola casa a Digne-les-Bains, in Provenza, che chiamò Samten-Dzong ("fortezza della meditazione"), dove avrebbe scritto molte altre opere. Nel 1937, sentendosi di nuovo inquieta, partì per la Cina insieme a Yongden e fu testimone oculare della guerra sino-giapponese. Viaggiarono attraverso il Giappone, la Cina e l'India e durante quel periodo (nel 1941) il marito morì.
David-Néel era ormai una famosa autrice e viaggiatrice ed ispirò e influenzò viaggiatori, poeti e scrittori di tutto il mondo, in particolare quelli della Beat Generation, come Jack Kerouac, Allan Ginsberg, Ram Dass e Alan Watts.

Nel 1955 Yongden il figlio adottivo morì e negli anni seguenti David-Néel divenne sempre più solitaria e di cattivo umore. Solo Marie-Madeleine Peyronnet,  riuscì a resistere come governante al suo cattivo carattere, poi la ragazza divenne, per la vecchia viaggiatrice, come una figlia e si prese cura di lei fino alla morte.  Depressa e desiderosa solo di viaggiare nel 1968, all'età di 100 anni, David-Néel progettò di attraversare la Russia,  progetto poi però non realizzato. Nel 1969 le fu conferito il più alto ordine della Legione Straniera francese e ricevette le congratulazioni di autori e leader mondiali, compreso il Dalai Lama.  Fu oggetto di interviste televisive e radiofoniche, e il comune di Digne le intitolò una scuola. 

Morirà ultracentenaria e le sue ceneri verranno disperse nel Gange. Alla sua morte Marie-Madeleine Peyronnet fece del suo meglio per tenere insieme la collezione di libri e ricordi della grande esploratrice.  L'eredità di Alexandra David-Néel continua, tuttavia, attraverso i suoi libri e quelli delle molte persone che furono da lei ispirate a vivere veramente la loro vita e a perseguire i sogni a qualsiasi costo. La sua determinazione a vivere secondo le proprie convinzioni continua a essere fonte di ispirazione.

Bibliografia

  •  David-Neel, A. Magic and Mystery in Tibet. 2008.
  •  David-Neel, A. My Journey to Lhasa. 2005.
  •  Foster, B. & Foster, M. The Secret Lives of Alexandra David-Neel. 2002.
  •  Middleton, R. Alexandra David-Neel: Portrait of an Adventurer. 1989.
Link:     https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19893/alexandra-david-neel/

venerdì 21 gennaio 2022

Buddhismo - i quattro sigilli

 Insegnamenti buddhisti del venerabile Ghesce Dorji Damdul  sito:  https://bodhiwisdom.org/

Ghesce Dorji Damdul è stato il  il traduttore di SS Dalai Lama ed oggi è il direttore di Tibet House a New Delhi (centro culturale di SS Dalai Lama) e gira il mondo a dare insegnamenti buddhisti. Ho avuto la fortuna di assistere ad un suo insegnamento a Roma.    Vi consiglio di leggere uno dei suo testi "La Saggezza e la Psicologia dei 4 Sigilli per Affrontare le Emozioni di Tutti i Giorni" che è stato tradotto da Fabrizio Pallotti, il traduttore ufficiale di SS Dalai Lama per quanto riguarda la lingua italiana.

Nel primo giorno che veniamo al mondo siamo tutti uguali senza preconcetti, poi istintivamente cominciamo a costruire il senso dell'io e creare la nostra identità. Volere essere sempre più felici e non soffrire è il motore della nostra vita. Spesso però è difficile ottenere questa felicità, così come è difficile sradicare paure, stati emotivi, sofferenza  che come la felicità sono stati mentali. Attraverso il buddhismo è possibile arrivare ad una felicità irreversibile e liberi da paure. 

Secondo il buddhismo la vera natura della mente è chiara luce, non è macchiata da paure o avversioni. Siamo nati con una mente coperta da contaminanti, ciò è dovuto al karma e alle esperienze precedenti. Siamo sempre pronti a condannare l’esterno, a proteggerci dall’esterno erigendo grandi muraglie. In questo modo non ci sarà pace, i fattori esterni a cui fare attenzione sono infiniti e sarà difficile proteggerci da tutti.  La sofferenza è procurata da infiniti fattori esterni, quindi se vogliamo uscire dalla sofferenza dobbiamo lavorare sui fattori interni. Il saggio Shantideva esprimeva con una metafora questo concetto: "Per camminare a piedi nudi nelle strade non devi coprirle di cuoio, basta mettere dei sandali".     Il Buddha per questo ha introdotto i quattro sigilli:

  • tutti i fenomeni composti sono impermanenti,
  • tutto ciò che è contaminato, è sofferenza,
  • tutto ciò che esiste è privo di sé, è vacuità (la vacuità ultima dei fenomeni),
  • trascendere la sofferenza è irreversibile; Ciò porta alla felicità e allo stato di illuminazione, al nirvana, alla pace.

Il Buddha non ha inventato niente, ha semplicemente scoperto un nuovo aspetto della realtà. Ci sono due maestri: il maestro interno e il maestro esterno, che deve aiutarti a farti scoprire il maestro interno. Dobbiamo eliminare i fattori disturbanti interni; noi siamo come un diamante a cui dobbiamo togliere la sporcizia che lo copre e che sono le afflizioni e le oscurazioni mentali  e  cognitive che ci bloccano per raggiungere la stato di Buddha. Ci sono tre tipi di afflizioni mentali:

  • il samsara,  il karma contaminato attivato dalle emozioni negative che sono odio, attaccamento, paura, mente egoista; e queste afflizioni della mente ci trascinano nella sofferenza attraverso delle azioni;
  • l'inappropriata attenzione;
  • l'ignoranza.

Il samsara è l'assenza di libertà, ed è opposto al nirvana in cui c’è totale libertà. Tutti gli sbagli vengono dalla percezione soggettiva. Il Buddha è il risvegliato dall’ignoranza mentre noi viviamo nella prigione della nostra mente e nell’ignoranza.  Solo con la pratica si può arrivare alla saggezza della vacuità ottenuta con l’insegnamento dell’impermanenza.  Lo spazio è un fenomeno NON composto. Fenomeno NON composto o permanente sono sinonimi. In tutti i fenomeni impermanenti c’è la presenza del continuum che può essere di due tipi:

  • Impermanenza grossolana, ad esempio il tempo che ha un continuum visibile (anno, giorni, ore ),
  • Impermanenza sottile ad esempio il tempo come un continuum non visibile, oppure il Sé.

Spesso la nostra mente è sotto il controllo dell’ignoranza e dell’egoismo e la conseguenza è che  inevitabilmente andremo verso la sofferenza, emozioni negative, azioni contaminate. Un attimo di sofferenza annulla spesso anni di felicità. Occorre coltivare la saggezza ed una mente libera dagli stati emotivi che possa percepire la realtà correttamente.  Attraverso la meditazione dobbiamo svegliarci dal sonno dell’ignoranza.

Il Buddha ha detto che tutti possono essere felici e liberi dalla sofferenza; Esplorando la nostra mente ha scoperto che dentro di noi c’è il senso della perfezione (la natura di Buddha), dobbiamo semplicemente liberarci dai contaminanti temporanei. Invece di continuare a focalizzarci sulle cose esterne, dobbiamo cambiare le condizioni interne. Lo stato di Nirvana è coperto da oscurazioni afflittive e cognitive. Il samsara si manifesta quando una persona è debole e facilmente influenzabile dagli eventi esterni, ed ogni cosa diventa un problema. Il Nirvana è uno stato in cui si resta completamente imperturbabile agli eventi esterni.  La natura di Buddha è offuscata dalle cinque oscurazioni: samsara, desideri, azioni contaminate, afflizioni, ignoranza. 

Per avere un'esperienza di vacuità dobbiamo fermare le onde, le afflizioni. Per diminuire le afflizioni si medita sull’interdipendenza, ecc. sulla relatività della realtà, e ci si deve risvegliare dal sonno dell’ignoranza. Meditare sull’impermanenza contribuisce ad uscire dal samsara, coltivando la saggezza la mente acquista la capacità di discriminare, di capire che la realtà di tutto ciò che esiste è la vacuità.

Il modo in cui guardi l'oggetto è soggettivo. Ad esempio l'acqua la puoi vedere come una bevanda o come un insieme di elettroni, protoni, neutroni, gli oggetti presenti nella realtà, ad esempio una sedia la puoi vedere semplicemente come una sedia o la puoi vedere come energia condensata secondo le ultime scoperte scientifiche, ecc.

C’è la realtà convenzionale (in cui la vacuità è forma) e la realtà ultima ( in cui la forma è vacuità). La forma è vuota di forma dall’analisi ultima. La vacuità non è niente altro che la forma, la forma non è niente altro che la vacuità. Forma e vacuità sono due aspetti dello stesso oggetto. Dire che nella vacuità non esiste niente è un'affermazione totalmente errata, in questo sarebbe nichilismo.  Nella vacuità la causa ed effetto sono eliminati.  Occorre sapere che i fenomeni esistono, io esisto, gli altri esistono. Questi fenomeni però NON esistono intrinsecamente. La vacuità è l'abbreviazione di esistenza indipendente; Niente esiste indipendentemente; Tutto ciò che esiste, esiste in dipendenza; Tutto esiste in quanto ha origine dipendente.  Applicare la via di mezzo significa negare i due estremi e rimanere nel mezzo, tra dipendente (cioè negare l'indipendenza assoluta) e  l'origine (cioè qualcosa che viene in esistenza, che rifiuta l’estremo del non esistere che è il nichilismo). 

Tutto quanto appare soggettivamente, come ad esempio il sogno di cui la mente ha la capacità di creare innumerevoli dettagli. La mente è come un proiettore nel sogno, ci svegliamo dal sogno convenzionale ogni giorno, viviamo nel sonno non convenzionale che è la vita, ed è quello che sperimentiamo quando sono sveglio. Il cuore non si riposa mai, la mente proietta senza mai fermarsi, qualche volta si riposa quando trova la vacuità. Quando capisci che le cose che appaiono non sono vere e quello che percepisco è un prodotto della mente, inizia la comprensione della vacuità.  Ci sono quattro punti per stabilire la vacuità:

  • Identificare l’oggetto di negazione,
  • Comprendere la vacuità dell’oggetto, come essere un tutt’uno con le sue parti
  • La vacuità dell’oggetto, essere diverso dalle sue parti
  • La pervasione, ossia l’oggetto è vuoto di esistenza oggettiva.

Sul monte Kailasha ci sono due gruppi di persone con due tipi di occhiali, un gruppo vede la neve bianchissima, l’altro, con gli occhiali appannati vede la neve sporca. Noi guardiamo il mondo con le lenti sporche, perciò vediamo un mondo imperfetto (il samsara) mentre se usassimo le giuste lenti vedremo il Nirvana. Il samsara è visto da una persona normale, il Nirvana è visto da un essere illuminato.

Quando vi sedete per meditare, la prima cosa che notate è che la mente ha una vita propria. Se cercaste di sopprimere i vostri pensieri, vi ritrovereste solo con un gigantesco mal di testa. È come cercare di impedire all'oceano di ondeggiare. Ma se scendeste sotto la superficie, non trovereste alcuna turbolenza. I pensieri sono solo onde sulla sua superficie, invece la mente è per sua natura profonda, vasta, ferma e tranquilla come le profondità dell'oceano. I tibetani descrivono i pensieri come una scrittura sull'acqua.  La meditazione non riguarda il fare, ma l'essere umano. Si tratta  semplicemente di frequentare se stessi.  La tradizione buddhista ci ricorda che "Non c'è nessun posto dove andare, niente da fare, niente da raggiungere. Puoi essere solo te stesso".

Il buddhismo asserisce che ci sono infiniti modi in cui le persone soffrono. Ci sono quindi un numero infinito di modi in cui il Dharma (l'insegnamento del Buddha) è messo a disposizione delle persone per dare loro la  possibilità di liberazione dalla sofferenza. Il dolore di tutti i tipi, fisico, emotivo, sociale, esistenziale, spirituale è una parte della condizione umana e quindi, a volte, inevitabile. Il dolore è inevitabile ma la sofferenza che lo accompagna può essere evitata e questo dipende dal modo  in cui scegliamo di essere in relazione al dolore. Il corpo è una prescrizione per la sofferenza, una mente che non conosce se stessa è una prescrizione per la sofferenza. 

La meditazione è una pratica che ci offre un nuovo modo di essere in relazione con il pensiero, ci dà la libertà di scegliere come rispondere interiormente alle circostanze, anche se sono fuori dal nostro controllo. Tutto può essere tolto a un essere umano tranne una cosa: l'ultima delle libertà umane - scegliere il proprio atteggiamento di fronte alle circostanze, scegliere la propria strada. Meditare è  l'accogliere con consapevolezza, senza remore, qualsiasi cosa si presenti. 

Sedersi in meditazione è un momento speciale. E' l'invito ad essere presente con un atteggiamento di apertura, generosità e gentilezza. In modo non-giudicante (ossia non criticare se stessi ogni volta). 

Tu hai solo questo momento. Tutto il resto è memoria e anticipazione. Come siamo in relazione a questo momento influenza la qualità e il carattere del momento successivo. Non puoi essere una persona migliore perché sei già perfetto così come sei, comprese tutte le tue imperfezioni. .

giovedì 20 gennaio 2022

Tergar Meditation Community - Yongey Mingyur Rinpoche

"Compassione, un senso di cura, pensare al benessere degli altri. Questo tipo di atteggiamento mi porta la pace interiore. Ha definito lo scopo della mia vita".   - Il 14° Dalai Lama

Tergar Meditation Community è una comunità di meditazione buddista guidata dal maestro di meditazione tibetano e autore di bestseller Yongey Mingyur Rinpoche. Tergar significa "accampamento del rivelatore di tesori".     Vedi link:   https://tergar.org/               https://tergar.org/about/mingyur-rinpoche/

Sul sito puoi trovare teoria, pratica e consigli di Yongey Mingyur Rinpoche (1975 - ) e delle guide Tergar - tutto ciò di cui potresti aver bisogno per iniziare il tuo viaggio sul sentiero della meditazione. Yongey Mingyur Rimpoche , è l'incarnazione di Kangyour Rimpoché (il primo Maestro di Matthieu Ricard), ed è uno egli insegnanti più inspiranti del buddhismo tibetano.

 Il prossimo corso  La Via del Bodhisattva: Immersione - Inizierà il 15 gennaio 2022.    Questo corso esplora i temi centrali della Via del Bodhisattva, come la pazienza, lo sforzo gioioso e la concentrazione meditativa. È particolarmente dedicato all'applicazione della saggezza sia nella tua pratica di meditazione che nella tua vita quotidiana.

Yongey Mingyur Rinpoche è un insegnante e maestro tibetano dei lignaggi Karma Kagyu e Nyingma del buddismo tibetano.
Yongey Mingyur Rinpoche possiede una rara capacità di presentare l'antica saggezza del Tibet in modo fresco e coinvolgente. I suoi insegnamenti profondi ma accessibili e il suo giocoso senso dell'umorismo lo hanno reso caro agli studenti di tutto il mondo. Più unicamente, gli insegnamenti del Rinpoche tessono insieme le sue proprie esperienze personali con la ricerca scientifica moderna, relativa entrambi alla pratica di meditazione.
Nato nel 1975 nelle regioni himalayane di confine tra Tibet e Nepal, Yongey Mingyur Rinpoche è un maestro di meditazione molto amato e realizzato. Fin dalla giovane età, Rinpoche è stato attratto da una vita di contemplazione. Ha trascorso molti anni della sua infanzia in rigoroso ritiro. All'età di diciassette anni, fu invitato ad essere un insegnante al centro di ritiro triennale del suo monastero, una posizione raramente ricoperta da un lama così giovane. 
Oltre a una vasta formazione nelle tradizioni meditative e filosofiche del buddismo tibetano, Mingyur Rinpoche ha avuto per tutta la vita un interesse per la scienza e la psicologia occidentale. In giovane età, iniziò una serie di discussioni informali con il famoso neuroscienziato Francisco Varela, che venne in Nepal per imparare la meditazione da suo padre, Tulku Urgyen Rinpoche. Molti anni dopo, nel 2002, Mingyur Rinpoche e una manciata di altri grandi meditatori  furono invitati all'Università del Wisconsin-Madison, dove Richard Davidson, Antoine Lutz e altri scienziati esaminarono gli effetti della meditazione sul cervello di meditatori esperti. I risultati di questa ricerca innovativa sono stati riportati in molte delle pubblicazioni più lette al mondo, tra cui National Geographic e Time.

Mingyur Rinpoche viaggia ed insegna in tutto il mondo, con centri nei cinque continenti. I suoi resoconti schietti e spesso umoristici delle sue difficoltà personali lo hanno reso caro a migliaia di studenti in tutto il mondo. Il suo libro più venduto, La gioia di vivere: Unlocking the Secret and Science of Happiness, ha debuttato nella lista dei bestseller del New York Times ed è stato tradotto in oltre venti lingue.  All'inizio di giugno 2011, Mingyur Rinpoche è uscito dal suo monastero di Bodhgaya, in India, e ha iniziato un "ritiro errante" attraverso l'Himalaya e le pianure dell'India che è durato quattro anni e mezzo.

Monasteri buddhisti in Francia

 Monasteri buddhisti in Francia.  http://www.buddhachannel.tv     http://www.buddhachannel.tv/portail/spip.php?article25480&lang=fr

Association du Centre d'Études de Chanteloube (A.C.E.C), si trova in Dordogna (Francia) e qui insegnano i  maestri spirituali Pema Wangyal Rinpoche e Jigme Khyentse Rinpoche, che sono i figli di Kyabje Kangyur Rinpoche, il primo maestro spirituale di Matthieu Ricard.  Chanteloube è un centro di insegnamento, pratica, studio e meditazione fondato nel 1975 quando Pema Wangyal Rinpoche, invitò in Dordogna Dudjom Rinpoche e Dilgo Khyentse Rinpoche, due grandi detentori del lignaggio Nyingmapa, la più antica scuola del buddhismo tibetano. Dilgo Khyentsé Rimpoché è stato una delle luci del buddhismo del XX secolo, un maestro tra i maestri, e maestro anche del Dalai Lama. Nel 1991 anche il Dalai Lama è venuto a Chanteloube.                         Indirizzo: La Bicanderie sulla Côte de Jor  24290 Saint-Léon-sur-Vézère,   Tel 05 53 50 7524   Amministratore Etienne Horeau, Attuale autorità spirituale: Venerabile Pema Wangyal Rinpotche.  Sito web:  http://www.songtsen.org/chanteloube/        Indirizzo e-mail chanteloube@wanadoo.fr   Per informazioni sulla formazione e sui ritiri vedi link: http://www.songtsen.org/chanteloube/activities/retreats/      ..

Dhagpo Kagyu Ling "il luogo di trasmissione degli insegnamenti". Centro di studio e meditazione buddhista. Distacco dal mondo garantito in questo piccolo angolo di Tibet in Dordogna. Propone corsi su  "Fertilizzare lo spirito". "Arricchire la vita". "Vivere nel presente".  Dhagpo Kagyu Ling  https://www.dhagpo.org/fr/index.php  Si trova a  "Landrevie", 24290 Saint-Léon sur Vézère Telefono: 05 53 50 70 75 Fax: 05 53 50 80 54    E-mail: contact@dhagpo.org   
Nel 1974 Bernard Benson, proprietario del castello di Chaban in Dordogna, dona terreni ed edifici ai rappresentanti del buddismo tibetano. Nel 1975, il 16° Gyalwa Karmapa, leader spirituale della scuola Kagyupa (una delle quattro grandi scuole spirituali del Tibet), viene accolto in Francia. In risposta alla richiesta di un numero sempre crescente di persone interessate al "messaggio dei tibetani", il Gyalwa Karmapa invia in Francia due insegnanti particolarmente qualificati: Lama Guendune Rinpoche, un grande maestro di meditazione e Lama Jigme Rinpoche, un affermato maestro spirituale. Nel 1977 il Gyalwa Karmapa nomina il luogo offerto da Bernard Benson, Dhagpo Kagyu Ling "il luogo di trasmissione degli insegnamenti" e lo designa come sua sede principale, il cuore della rete europea del Karma Kagyu.

Le Pic lumineux, un tempio e giardino Zen situato a Peyrecaty, Larzac. È un luogo di culto buddhista: il tempio del Picco Luminoso (Ho Sho Ji) è conosciuto oggi in tutto il mondo, soprattutto nei paesi orientali. Qui si ha la trasmissione dei maestri zen che si ispirano a un testo fondamentale: lo Shobogenzo del maestro Dogen (letteralmente: "il tesoro dell'occhio della vera legge"). Qui si pratica il buddismo zen sotto la guida di Alain Kaisen Krystaszek, che sviluppa vari aspetti: attenzione, lucidità, presenza, postura o respirazione. Centinaia di persone, laiche o già buddhiste, sono venute qui per ritiri, campi estivi o invernali. Alin Kaisen Krystaszek partecipa spesso ad eventi con le più alte autorità spirituali, artistiche e politiche. Informazioni: 05 53 59 03 18 o 06 23 30 18 56; sito web http://www.zenkaisen.fr/ . E-mail: zen-kaisen@wanadoo.fr

Kanshoji è un monastero buddista Soto Zen situato in Francia https://www.kanshoji.org/ Attraverso la sua forma semplice, lo Zen Soto mira a toccare il cuore di quante più persone possibile e contribuire così alla lunga e necessaria evoluzione dell'umanità. L'abate, Taiun Jean Pierre Faure, è un insegnante certificato della scuola Soto. Dà un insegnamento vivace su base giornaliera, spesso corrispondente alle situazioni incontrate.  Accoglie i visitatori tutto l'anno, per la durata di un workshop o un ritiro immersi nel verde, nel cuore di un parco regionale naturale. Grazie a zazen e samu, imparerete magari a praticare il risveglio in ogni istante e in ogni gesto quotidiano.

La Gendronnière, Tempio Zen vicino a Blois (centro della Francia) https://www.zen-azi.org/ Valaire 41120 Francia, Tel: +33 (0)2 54 44 04 86 lagendronniere@zen-azi.org    Il Tempio della Gendronnière è un luogo di approfondimento della pratica dello Zen Soto.  Un antico castello e i suoi annessi sono stati convertiti per l'alloggio e la pratica quotidiana, e soprattutto, questi diversi luoghi permettono la pratica regolare del samu, il lavoro al servizio della comunità, che è la pratica della meditazione in azione, permettendo di vivere lo Zen nella vita quotidiana.

Il Plum Village Monastery (“Villaggio dei prugni”) è un monastero buddista  che si trova in una zona collinare nel sud-ovest della Francia non lontana da Bordeaux, ed è la prima comunità monastica fondata in Occidente dal Maestro Thich Nhat Hanh e il più grande Centro di pratica fra quelli dell’omonima tradizione. Vedi:  https://plumvillage.org/it/    È nato nel 1982, ristrutturando una piccola fattoria rustica e riconvertendone i vigneti in frutteti di susini; negli anni è cresciuto fino a costituire oggi il più vasto monastero buddhista in Europa: oltre 200 monaci e monache residenti, che vivono e praticano in quattro diversi cascinali (“hamlets”), con edifici colonici ristrutturati e abitazioni costruite in seguito, raggruppati intorno a una o più grandi sale di meditazione.
A Plum Village si pratica la consapevolezza applicandola in ogni attività quotidiana. Ogni anno Plum Village accoglie migliaia di meditanti provenienti da tutto il mondo, che vanno a farvi esperienza dell’arte di vivere insieme in consapevolezza. 


Le Refuge, Centre Bouddhique Theravada, 6 allée Gérard Paulmyer 13290 Les Milles 06 95 85 83 87 Luogo di pratica : "le petit studio", Ensemble commerciale Le Bel Ormeau 453 avenue Jean-Paul Coste 13100 Aix en Provence.

Centro Kagyu Dzong alla pagoda di Vincennes. Lama Gyurmé è un monaco bhutanese scritto anche nella trascrizione inglese Gyurme e Gyurmed, nato il 26 settembre 1948 in Bhutan, è un lama buddista e un musicista bhutanese. Vive in Francia dal 1974 ed è direttore del centro Kagyu-Dzong di Parigi e, dal 1982, del centro Vajradhara-Ling in Normandia.

Centro Drikung Kagyu Mila. Centro buddista a Parigi. Il Centro Drikung Kagyu Mila è stato fondato nel 2017 da Khenpo Tashi Rinpoche. Lo scopo del centro è quello di studiare, diffondere e praticare la filosofia e gli insegnamenti del buddismo, e più specificamente del lignaggio Drikung Kagyu, come insegnato da Sua Eminenza Khenpo Konchok Tashi Rinpoche http://www.milacenter.paris

Scuola Buddista Zen Kwan Um. - Centro di Parigi 35, rue de Lyon 75012 PARIGI (dietro il cortile a destra) Metro Bastille ; Tel. O1.44.87.07.70 E-mail: bureau@kwanumzen.fr

Falaise Verte, è un centro di meditazione Zen della tradizione Rinzai, riconosciuto come congregazione buddista Zen, situato a Saint Laurent du Pape, Ardèche (07). Contatto: Centre Zen de la Falaise Verte Tel 04 75 85 10 39 E-mail falaise.verte@orange.fr

L'Associazione Tsetchen Kunkyab, "La Grande Compassione che infiamma tutti gli universi" è stata fondata nel 2003 sotto l'impulso del Venerabile Mogchok Rinpoche, Lama titolare del lignaggio Shangpa Kagyu e Gelugpa. Trasmette l'autentico insegnamento del Buddha. L'associazione organizza corsi e seminari a Parigi e Cergy: www.mogchok-rinpoche.fr

Karma Lundroup Tarchine Ling, Centro fondato da Jigme Rimpoché (ex Espace Bouddhiste Tibétain de Paris), è  aperto a tutti, buddisti e non, offre insegnamenti sulla pratica del buddismo, la sua storia, così come sessioni di meditazione. Realizza anche progetti umanitari ed educativi per i bambini tibetani e le popolazioni svantaggiate in India, Nepal e Tibet.  Metro: Père Lachaise (linee 2, 3); autobus 61 e 69 Il centro si trova 1° piano, 32 boulevard de Ménilmontant - 75020 Parigi Tel: 01 43 07 65 26 Web: www.kttparis.org www.tibetsaveandcare.org Email: espacebouddhistetibetain@gmail.com Metro Villiers http://espacebouddhistetibetain.org/drupal/  

Centre Kalachakra 5, passage Delessert 75010 Paris Tel: 01 40 05 02 22 www.centre-kalachakra.net Metro Château Landon ;

Triratna, Centre Bouddhiste de Paris, 25 rue Condorcet 75009 Parigi tel: 01 44 53 07 31 Il Centro è il primo centro francese della Comunità Buddista Triratna. È una comunità - o sangha - che segue gli insegnamenti del Buddha e si dedica alla pratica del buddismo e della meditazione.        Metro Anversa.

Il più grande centro buddista d'Europa
si trova a "Le Bost" nel Puy-de-Dôme.  A un'ora da Clermont-Ferrand e a 15 minuti da Saint-Gervais d'Auvergne. Le Bost ospita la più grande congregazione buddista d'Europa. Ci sono due centri di ritiro per uomini e donne, un monastero e un tempio, costruiti qui più di 20 anni fa. Quest'ultimo è aperto ai visitatori. Maggiori informazioni sul sito web: http://www.dhagpo-kundreul.org/index.php/fr/

I Dojo Zen di Lille Halluin, Morbecque e Valenciennes sono affiliati all'Associazione Internazionale Zen fondata dal Maestro Taisen Deshimaru. Molti praticanti di questi dojo fanno parte del "Sangha sans demeure" riunito intorno a Philippe Coupey.   Lille: 69, rue Coustou - 59000 Lille-Fives - Metro Marbrerie - Tel: 03.20.33.90.02 Referente:  Bernard.Convert@univ-lille1.fr

Il Monastero della Fonte della Guarigione (nella regione di Parigi) creato da Thich Nhat Hanh.         Di fronte alla crescente necessità di un centro di pratica abbastanza grande vicino a Parigi, la comunità del Village des Pruniers ha deciso di fondare un nuovo monastero. Il luogo ideale è stato trovato a Verdelot, nella regione Seine et Marne, in un antico priorato del 19° secolo. Gli edifici, pieni di una bella atmosfera spirituale, possono già ospitare una ventina di monaci e altrettanti ospiti notturni. Sono circondati da verdi colline da cui sgorga una sorgente e scorrono due fiumi.  Posizione :2 Rue Pascal Jardin, 77510 Verdelot

Abbazia di Silvacane, Montpellier.

Centre d'études buddhiste de Chanteloube

Ci sono molti centri, sia buddhisti che non buddhisti, che insegnano la meditazione. Uno dei centri d'insegnamento tra i più autentici é il Centro Studi Chanteloube, in Dordogna (Francia) dove insegnano i  maestri spirituali Pema Wangyal Rinpoche e Jigme Khyentse Rinpoche, che sono i figli di Kyabje Kangyur Rinpoche, il primo maestro spirituale di Matthieu Ricard.

Chanteloube è un centro di insegnamento, pratica, studio e meditazione fondato nel 1975 quando Pema Wangyal Rinpoche, invitò in Dordogna Dudjom Rinpoche e Dilgo Khyentse Rinpoche, due grandi detentori del lignaggio Nyingmapa, la più antica scuola del buddhismo tibetano.  L'attività principale del centro è l'organizzazione del tradizionale ritiro triennale. Questi ritiri, che normalmente durano circa 42 mesi, hanno lo scopo di creare un ambiente protettivo in cui i praticanti possano concentrarsi sulle caratteristiche essenziali del sentiero buddhista. Per più di vent'anni, molti dei più grandi lama di tutti i lignaggi del buddismo tibetano, incluso Sua Santità il Dalai Lama, hanno esposto qui il Buddhadharma.

Il Centro si trova nel cuore della Dordogna, non lontano da alcuni dei più antichi siti preistorici del mondo (Lascaux, Les Eyzies, Le Moustier, La Madeleine), sulla lunga cresta della Côte de Jor, che domina la valle della Vézère.  Il centro è la sede del programma estivo di insegnamenti organizzato dall'Associazione, così come di varie cerimonie celebrate durante l'anno tibetano.

Association du Centre d'Études de Chanteloube (A.C.E.C.)  -  Buddismo tibetano Nyingma                 Indirizzo: La Bicanderie sulla Côte de Jor  24290 Saint-Léon-sur-Vézère,   Tel 05 53 50 7524      Amministratore Etienne Horeau
Attuale autorità spirituale: Venerabile Pema Wangyal Rinpotche
Sito web:  http://www.songtsen.org/chanteloube/        Indirizzo e-mail chanteloube@wanadoo.fr

Per informazioni sulla formazione e sui ritiri   vedi link: http://www.songtsen.org/chanteloube/activities/retreats/

In questo centro c'è la possibilità di fare ritiri paralleli "Ritiri paralleli",   Mentre sempre più persone sono interessate alla pratica intensiva e allo studio del tradizionale ritiro triennale, non tutte sono in grado di ritirarsi dal mondo per tre anni e mezzo. Per venire incontro alle esigenze del praticante laico medio e in seguito a numerose richieste, Pema Wangyal Rinpoche ha stabilito un'alternativa al ritiro triennale: un ciclo di insegnamenti e pratiche della durata di 5 o più anni, noto come "ritiri paralleli".  Questi ritiri mirano a offrire lo stesso ciclo di insegnamenti del tradizionale ritiro triennale, con le seguenti differenze: Il ritiro è in un ambiente meno ristretto: il gruppo si riunisce alcune volte per 3-5 giorni di insegnamenti intensivi e pratica, e i partecipanti si impegnano a praticare quotidianamente a casa.

Testo consigliato:  Le Parole del Mio Perfetto Maestro -  Asrolabio Ubaldini, si tratta dell'insegnamento sulle pratiche preliminari dato da Patrul Rimpoche, al quale amo pensare come al S.Francesco d'Assisi della spiritualità tibetana.

 PROGRAMME 2022    http://www.songtsen.org/chanteloube/programs-events/

Due to the current health situation, all our on-site activities have been suspended for an indefinite period of time.  We hope to be able to resume them as soon as possible. However, we are happy to be able to organise a virtual teaching session with Khenchen Pema Sherab.

From 31 January to 16 february 2022 Teachings on ” The Precious Treasury of Pith Instructions” (Man ngag rin po che’i mdzod) with Khenchen Pema Sherab Rinpoche



The Precious Treasury of Pith Instructions, one of the major works of Longchenpa, the Omniscient Sovereign of the Dharma (1308-1364) is the shortest of the seven texts of the “Seven Treasures” cycle, and the only one composed entirely in verse. Longchenpa exposes the principles underlying the entire range of Buddhist practice in more than 400 stanzas, each consisting of six instructions or pieces of advice.

In 2018 and 2019, Khenchen Rinpoche covered about half of the text. Because of the pandemic, he was unable to continue in 2020. In May 2021, Khenchen Rinpoche has agreed to teach online so that the study of this text can be resumed. We have requested Khenchen Rinpoche to continue the study this year. His busy schedule in 2022 has nevertheless allowed us to schedule a session in February.

Khenchen Rinpoche will teach in the afternoons from 4pm to 6pm, and will not teach on Sundays 6, and 13 February. Teachings begin on Monday 31 January at 4pm. The teachings will be given in Tibetan and translated into English. A French translation will be available.

The teachings will be given on Zoom.   Contribution for the entire teaching : 250 €

mercoledì 19 gennaio 2022

Consolations - il nuovo libro di Christophe André

Christophe André  presenta il suo nuovo libro Consolations, alla trasmissione televisiva "28 minutes" del 15/01/2022. 

Nel libro Consolations, il psichiatra Christophe André tenta di apprenderci a vivere con i nostri tormenti interiori. Nello stesso video c'è la presentazione di una sua biografia. 

vedi video https://www.arte.tv/fr/videos/103959-003-A/28-minutes/

lunedì 17 gennaio 2022

20 gennaio 2022: Satsang con Mauro Bergonzi

 

20 gennaio 2022: Satsang con Mauro Bergonzi,   Per ricevere maggiori informazioni e il link d’accesso scrivere a lostudiolo@spaziocorpo.it    https://spaziocorpo.it/studiolo/     Costo 15 euro.        

Mauro Bergonzi ha insegnato Religioni e Filosofie dell’India e Psicologia Generale presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” ed è analista didatta del Centro Italiano di Psicologia Analitica (C.I.P.A.). Autore di saggi in campo orientalistico e psicologico, a partire dagli anni ’70 per circa tre decadi ha approfondito i percorsi meditativi di varie tradizioni orientali (vipassana, zen, rdsogs ch’en, advaita-vedanta e taoismo) con uno spirito di ricerca libero da dogmi e adesioni confessionali. 

Dopo una spontanea e naturale dissoluzione della ricerca spirituale e del ‘cercatore’, è rimasto soltanto un puro e radicale non-dualismo. Fondamentale in questo senso è stata la sua assidua frequentazione degli insegnamenti di Nisargadatta Maharaj, Jiddu Krishnamurti e Tony Parsons. 

Da diversi anni conduce gruppi di ‘condivisione dell’essere’ (sat-sang) in varie città italiane. Il suo libro Il sorriso segreto dell’essere (Mondadori 2011) presenta un panorama sintetico della comunicazione che avviene in questi incontri.

domenica 16 gennaio 2022

Scuola secondaria "Lello Romano" in Malawi

 Ostia per l’Africa è una ONLUS nata con la finalità di avvicinare la cultura africana al territorio e di coinvolgere giovani e meno giovani nella concretezza di un progetto di sviluppo in uno stato come il Malawi.   L’organizzazione con sede ad Ostia (Roma) è costituita da un gruppo di giovani sognatori che provengono da una realtà laica non confessionale e non partitica.
Ostia per l’Africa propone una serie di eventi, manifestazioni, mostre fotografiche, rassegne culturali, corsi di formazione, concorsi nelle scuole e tante altre iniziative caratterizzate dalla forte spinta di sensibilizzazione e promozione delle problematiche del continente africano unita alla volontà della raccolta fondi.

In occasione del Viaggio in Malawi del 2014, a cui ho partecipato è stata inaugurata la costruzione della Scuola Secondaria "Lello Romano" con la posa della prima pietra.  Vedi; https://www.youtube.com/watch?v=1mkp8nvSRNM  

La scuola secondaria “Lello Romano” si trova a Matola (Balaka, Malawi), attualmente comprende 4 aule, una biblioteca, un laboratorio, servizi igienici per ragazzi e ragazze, una segreteria didattica e 2 alloggi per i professori. Per rendere autonoma la struttura, è stato costruito un pozzo, bene di fondamentale importanza per le centinaia di ragazzi che passeranno lì le loro giornate. L’ammontare complessivo dei costi coperti dalla raccolta fondi è stato di € 181.520,00. La scuola, operativa già dal 2015 ed inaugurata nel 2017 in occasione del viaggio di alcuni volontari, accoglie allo stato attuale 250 studenti tra i 15 e i 18 anni.

Sito di Ostia per l'Africa:   https://www.ostiaperlafrica.com/    https://www.ostiaperlafrica.com/video/      https://www.facebook.com/ostiaperlafrica/      

venerdì 14 gennaio 2022

Vimala Thakar

Vimala Thakar (1921-2009) è conosciuta in tutto il mondo come un maestro spirituale, una personalità indipendente e carismatica.  La filosofia di Vimala Thakar è influenzata dagli insegnamenti spirituali di Jiddu Krishnamurti e dalla non violenza del Mahatma Gandhi e di Vinobe Bhave.  Vinobe Bhave fu l'erede spirituale di Gandhi, e creò  il movimento del Bhoodan nel 1951, con cui portò avanti una riforma agraria e una rivoluzione sociale non violenta nella società indiana.  Vimala Thakar è nata nell'India centrale, vicino a Bombay,  in una famiglia di casta bramina, cominciò a imparare lo yoga all'età di sette anni e a dodici aveva già letto le biografie dei grandi maestri indiani. A quindici anni, il suo Dio personale lascia il posto all'Energia dello Spirito, e vive una vita di grande austerità.  All'Università di Nagpur studiò logica, morale, psicologia, metafisica ed entrò in contatto con la filosofia occidentale. Si avvicinò la buddhismo, al sufismo e studiò la vita di Cristo..

Alla fine di questi studi, quando aveva diciannove anni, andò sull'Himalaya per passare tre mesi in una grotta dove aveva vissuto Swâmi Ramtirth.   Lì, in totale solitudine, ha sperimentato una coscienza senza ego e certi fenomeni parapsichici ed un'energia particolare. Indebolita dalle sue austerità, dalla mancanza di cibo e di sonno, ebbe un incidente: mentre faceva il bagno nel Gange, fu travolta dalla corrente e fu salvata dai discepoli di Svâmi Sivanada. Interruppe allora la sua ricerca himalayana.

 Un viaggio negli Stati Uniti e in Inghilterra la portò a contatto con discipline scientifiche e realtà tecnologiche.  Vinoba la mandò in Scandinavia per studiare la natura del movimento cooperativo e in Jugoslavia per studiare il decentramento amministrativo. Fu allora che rispose alla lettera di un amico comunista, sottolineando che il contributo del comunismo non può essere trascurato, ma deve essere integrato in una visione più ampia: quella di una società non solo egualitaria ma anche democratica e umanista. Durante i suoi viaggi, ha preso coscienza dei danni causati dal razzismo e dal nazionalismo di ogni tipo, e dell'impotenza dei sistemi politici a rendere le persone libere e felici.

Poi ha vissuto una profonda crisi spirituale. Con tutte le sue certezze e rassicurazioni messe in discussione, parla di una nuova e dolorosa nascita. 

Dopo un incidente d'auto e un periodo di malattia, incontrò  Jiddu Krishnamurti, nel 1961 in Svizzera, dove era andata per farsi curare. L'incontro con Krishnamurti fu per lei determinante, gli permise di affrontare in modo completamente diverso la sofferenza, ed impresse una profonda svolta al suo pensiero e alla sua crescita intcriore, portandola ad abbracciare la vita "senza scopo e senza direzione" cui si sentiva spinta fin dall'infanzia.  Questo incontro, inoltre, sposta il suo desiderio di rivoluzione sociale in una trasformazione personale. In questa sua scelta, forse aveva influito anche suo padre, razionalista illuminato, che era aperto a tutti i diversi movimenti religiosi e le consigliò di non diventare dipendente da nessun guru. Il maestro", le disse, "è nel tuo cuore".

Dal 1962, dopo aver lasciato il movimento Bhoodan,  ha dato piena priorità alla rivoluzione interna e  dopo essersi allontananta anche da Krishnamurti (nel 1973), comincia un'intensa attività di conferenze e incontri sulla meditazione in Oriente e in molti paesi europei, tra cui l'Italia.  

Vimala è interessata agli eventi internazionali e alla situazione dei paesi che attraversa. commenta favorevolmente l'arrivo al potere di Lech Walesa nel 1989 e la dirigenza di Gorbaciov, che permette il progresso democratico nell'Europa dell'Est. Allo stesso tempo, ha anche accolto con favore l'allargamento dell'Unione Europea.  Alla morte di Krishnamurti, Vimala gli ha reso un vibrante omaggio e ha riconosciuto che gli doveva molto.  Gruppi informali chiamati "Amici di Vimala" sono sorti in tutto il mondo, raggruppandosi intorno al tema della rivoluzione interiore. Del suo insegnamento diceva: "Io e Krishnamurti, non abbiamo mai preteso di cambiare il mondo o l'umanità, ma solo di condividere modestamente, con alcuni ricercatori seri, i valori di amore, comprensione e compassione che soli ci sembrano capaci di muovere la società".  "Non sono un'autorità che fa discorsi. Condivido con gli amici, e questa condivisione è meditazione. "  Il nucleo del suo messaggio è quindi il seguente: sviluppare una nuova coscienza umana libera da ogni autorità, a partire da quella dell'ego, promuovere una rivoluzione interiore e agire nella vita quotidiana con compassione e amore. "C'è solo una religione per l'essere umano: essere libero, e vivere l'amore".  "Non posso dire se ora ho pace. Forse sono in pace... Se ho risvegliato la coscienza, la libertà o meno, spetta ad altri dirlo. Ma la ricerca è finita".  La sua critica alle istituzioni, ai monasteri e agli ashram che settarizzano le grandi correnti religiose è stata, a volte, molto dura.

Nel 1991, dopo trent'anni di peregrinazione in ventidue paesi, Vimala interrompe i suoi viaggi e confina i suoi interventi in India, invitando i ricercatori che la conoscono a raggiungerla.  Il resoconto di questi viaggi fu pubblicato in India nel 1996 dal suo segretario Kaiser Irani, con il titolo "Vimalaji's Global Pilgrimage".  Tra i testi che ha scritto, meritano un'attenzione speciale La fiamma della vita ed Eloquent Ecstasy.

"Non bisogna dare troppa importanza alla sua storia personale, perché lei stessa dice: Siamo socialmente morti. Viviamo come fiamme di verità, lampi d'amore e fiumi di compassione... Le informazioni biografiche non sono di alcun interesse nella vita di una persona spirituale". Vimala Thakar

Comunque sono state scritte diverse biografie su di lei, tra cui quella  scritta da Alain Delaye: Sagesses concordantes e  quella scritta da Kaiser Irani: Biography of Vimala Thakar.

Siti di riferimento:    

Non Dualismo radicale - Mauro Bergonzi

Mauro Bergonzi ha insegnato Religioni e Filosofie dell’India e Psicologia Generale all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” dal 1985 al 2017. A partire dagli anni ’70, ha praticato varie forme di meditazione con uno spirito libero da dogmi e adesioni confessionali, approdando infine ad una prospettiva non-dualista radicale, che da diversi anni trasmette attraverso i suoi incontri di ‘condivisione dell’essere’ (sat-sang).

Noi viviamo in una rete di parole e concetti, tenuti insieme da emozioni e sentimenti, una specie di matrix, che noi pensiamo sia la realtà. Ma Non è come sembra.

Una parola è una cornice ( dentro ciò che è, e fuori la realtà) , una parola è un pezzetto della realtà o del processo.  Sulla mutua esclusività degli opposti si sono sviluppate le scienze moderne: l'etica si basa sul concetto di bene e male, l'estetica sul concetto di bello e brutto, ecc.  Un dualismo espresso a parole è una mappa, ma non è il territorio.  Bisogna stare attenti ad non entrare nella trappola del dualismo. Abbiamo il Monismo e due tipi di Non dualismo: il Non dualismo parziale e il Non dualismo radicale.

Il monismo accetta l’uno e nega i molti. Il Non dualismo accetta l’uno e i molti.  Il dualismo è una prospettiva e anche questa deve collassare. Il Risveglio è l'esperienza che una persona ha quando la ricerca collassa.

Nel Non dualismo parziale, tutto è qui, anche Dio, non riesco a vederlo perché c’è avydia (un velo che copre la realtà) ed allora devo fare qualcosa per cercare di arrivare all'illuminazione, ad esempio la meditazione. Ma a questo punto si pone la domanda: "Chi deve fare meditazione?  Io che non ci sono?" Saremo sempre nel  percorso della ricerca senza trovare mai.  Nella realtà c’è una gerarchia: abbiamo il livello supremo, il livello personale (meno reale) e poi il dualismo che si esprime nella realtà convenzionale. 

Nel Non dualismo radicale, la presenza è una e molteplice, la realtà è personale e impersonale, anche se ciò  è inconcepibile alla nostra mente logica.  Nessuno può dire a monte di cercare e non cercare, finché cerco sono convinto che mi manca qualcosa, se invece smetto di cercare e non mi aspetto niente sono in armonia con la Presenza.  Senza coscienza non appare il corpo e il mondo. Se il mondo appare,  mi sento incompleto,   se mi metto sulla via della ricerca aumento l’illusione, in quanto io sono una parte del mondo percepito dalla coscienza.

La meditazione è uno strumento, che lavora sull’immagine di sé e degli altri e ti permette di arrivare ad uno stato di quiete profonda. Ma è importante capire che solo quello che già hai, non lo perderai. Come dice Nisargadatta "Ciò che è qui è altrove, ciò che non è qui non è da nessuna parte". Ogni singola esperienza nella quotidianità, deve essere un invito a conoscere la Presenza. Sia che l'invito è accolto o non accolto, la Presenza permea comunque la tua storia personale.  La comprensione ti evita la sofferenza, ma non è la chiarezza che risplende sempre. Spesso pensiamo che grazie alla meditazione siamo riusciti a percepire la Presenza. Ma è stato semplicemente un caso, in effetti non c’è relazione tra causa ed effetto.

La dualità nasce nell'infanzia. I bambini vivono in un’unica realtà, poi percepiscono mente e corpo, a cui segue l'affermazione di un io piccolo e mancante, e cominciano a pensare che ciò che è fuori è separato da loro, e nasce il dualismo. L’io separato dalla totalità, è un’illusione. L’io esiste, ma non è separato dal Tutto. Prima che nascessimo c'era il buio, poi simanifesta la luce della coscienza, poi subentra la paura di morire. La realtà è l’essere che appare come tutto, se collassa la persona, collassa l’io, ed abbiamo il Tutto. La perdita dell’io porterebbe alla liberazione.

L’osservatore guarda attraverso la coscienza, la coscienza corrisponde agli occhi (che non si possono vedere), dobbiamo solo constatare l'elusività della coscienza, che la mente non può afferrare e che possiamo solo  chiamare Coscienza consapevole. Il “Ci sono e sono cosciente” resta inalterato in ogni situazione ed è la mia vera natura. Essere e Coscienza sono la stessa cosa, non possiamo essere coscienti di essere. “Esserci ed essere coscienti” viene prima di ogni cosa, il pensiero è un’espressione dell’io, presenza e pensiero sono la stessa cosa.

Quando mi sveglio affermo “io sono” poi prendo coscienza del corpo, poi dell’universo, Se non c’è coscienza non c’è il mondo, la coscienza è la realtà che appare a se stessa. La Coscienza di veglia è la coscienza dello spazio senziente che si esprime con:

  • percezioni :            mondo
  • sensazioni fisiche corpo 
  • pensieri                  mente

Le sensazioni fisiche e i pensieri danno vita all’IO sono. La coscienza è la realtà che appare a noi stessi, la consapevolezza è non duale. 

L’io è la coscienza che percepisce corpo e mente e mondo, dentro la mente e il corpo c’è la coscienza, la mente sta nel corpo, il corpo sta nel mondo.  Solo noi esistiamo, tutto il resto è il prodotto della nostra coscienza, noi siamo la sorgente della coscienza. Quando ti addormenti, l’ultima cosa che rimane è l’io sono. La coscienza è il comparire e scomparire dell’io. Quando dormiamo e siamo nel sonno profondo, spariscono le percezioni e le sensazioni fisiche, anche la mente si sospende, resta solo la coscienza.   Sono qui e adesso, a parte il pensiero che cosa mi manca? Con il pensiero concepiamo che ci manca qualcosa. Il pensiero è la coscienza, senza coscienza non vedremo niente. La coscienza è la luce che illumina il mondo, coscienza e mondo sono due modi per esprimere la stessa cosa, la consapevolezza non duale. Niente è separato nella realtà, se non dalle parole.

"Il mondo oggettivo e' fatto di dualita', nel mondo oggettivo c'e' soltanto dipendenza. Solo la coscienza e' indipendente, ed e' solo un minuscolo granello, ma tutto questo mondo illusorio nasce da essa".    Nisargadatta Maharaj

Nisargadatta Maharaj - Mauro Bergonzi

"Ma cos'e' che stai cercando? Non c'e' niente, c'e' solo il processo della ricerca, la tua vita e' solo il tuo esistere, il mondo oggettivo e' fatto di dualita', nel mondo oggettivo c'e' soltanto dipendenza. Solo la coscienza e' indipendente, ed e' solo un minuscolo granello, ma tutto questo mondo illusorio nasce da essa".    Nisargadatta Maharaj

Mauro Bergonzi incontra per caso Nisargadatta a Bombay nel 1980, un incontro che, come lui dice spesso, lo trasformò completamente.  Mauro racconta: Ero consapevole che i pensieri e le sensazioni del corpo e della mente vanno e vengono senza motivo e mi identificavo con la coscienza.  Quando incontrai Nisargadatta, nel retro della sua abitazione che usava come ashram,  mi fece la domanda:  "Che cosa c’è oltre la coscienza? Quando lasci andare anche la consapevolezza cosa resta? Questa è l’unica domanda che conta".  Nisargadatta continuò: "La c’è l’assoluto, dove tu non sai, la c’è l’ignoto. Non ti perdere nei mille rami, dalle mille domande, ma vai alla radice, alla domanda che conta e resta fisso lì, finché non muore il cercatore ed allora ti troverai al di là, nell’ignoto".  Nisargadatta piantò dei semi che stanno ancora lavorando. 

Il saggio Nisargadatta Maharaj il cui vero nome è Maruti Shivrampant Kambli (1897 - 1981) nacque il 17 aprile 1897 a Bombay da genitori profondamente religiosi, Shivrampant Kambli e Parvatibai. La sua famiglia era composta da due fratelli e quattro sorelle. Il padre era un assistente domestico ed in seguito agricoltore, con un'educazione indù. Alla sua morte Maruti - che allora aveva 18 anni - dovette lasciare la famiglia per lavorare a Mumbai come tabaccaio. Nel 1924 sposò Sumatibai da cui ebbe tre figlie ed un figlio. Nel 1933 conobbe il suo guru Sri Siddharameshwar Maharaj che gli insegnò a concentrarsi sul mantra "Aham Brahmasmi"  che significa "Sono il Supremo", "Io sono divino". Quando reciti questo mantra, si  riconosce che sei il mondo, sei tutto e contemporaneamente affermi che in realtà non esiste un'entità come te.    Seguendo le istruzioni del suo guru di concentrarsi sul senso di "Io sono", usava tutto il suo tempo libero per ritrovarsi in silenzio, e rimase in questo stato per tre anni, praticando la meditazione e i canti devozionali (bhajan).  Alla morte del suo guru, nel 1936,  Maruti aveva riacquistato la coscienza del Sé. Presto ricevette un nuovo nome, "Nisargadatta" che significa "uno che vive nello stato naturale". Fu anche nominato leader spirituale del ramo di Inchegeri Sampradaya Navnath, la tradizione dei Nove Maestri, un posto che mantenne per tutta la vita.  Nel 1937 lasciò Mumbai e viaggiò attraverso l'India. Rendendosi conto della debolezza di una vita distaccata da questo mondo, e dei benefici spirituali delle azioni disinteressate, tornò finalmente alla sua famiglia a Mumbai nel 1938. Fu lì che trascorse il resto della sua vita, lavorando come venditore di bidi ( sigarette di foglie arrotolate) nel suo negozio, e dando lezioni a casa durante il suo tempo libero.   Tra il 1942-1948, soffrì due perdite personali, prima la morte di sua moglie, Sumatibai, seguita dalla morte di una figlia. Iniziò a prendere discepoli nel 1951, solo dopo una rivelazione del suo guru Sri Siddharameshwar Maharaj.  Morì di cancro alla gola nel 1981.  

Nisargadatta è considerato uno dei più rappresentativi esponenti della scuola non dualistica del Vedānta,  rispettato e venerato anche in Occidente. Si può condensare il suo pensiero con il Mahavakya  o "Gran Verdetto": "Tat tvam asi"  ossia "Quello tu sei". Il suo commento in proposito era: "Il Gran Verdetto è verace, ma le tue idee sono false, perché tutte le idee lo sono".

Il pensiero di Nisargadatta Maharaj

Frasi di Nisargadatta Maharaj.  Dal libro The wisdom teachings from Nisargadatta Maharaj: a visual journey 
Questo libro riporta una serie di colloqui con il saggio Nisargadatta Maharaj (1987-1981) registrati alla fine degli anni '70 e all'inizio degli anni '80, che rappresentano  i suoi insegnamenti fondamentali. Questo libro è un viaggio spirituale verso la vera essenza dell'essere umano. Nisargadatta Maharaj era un semplice padre di famiglia e proprietario di un negozio di sigarette. La bellezza dei suoi insegnamenti risiede nella loro notevole chiarezza e saggezza, che nasce dalla più alta realizzazione e comprensione spirituale..
Il guru è il tuo stesso Sé.  La vera conoscenza non può essere trasmessa da qualcun altro, a volte arriva. La tua vera natura è colui che ascolta, è prima di ogni descrizione, non può essere afferrata con la mente eppure esiste. È la sorgente di tutte le cose.
Tu sei “Quello” che sempre esiste e che precede ogni manifestazione. Che cosa viene prima? Il mondo o colui che vede il mondo? Il mondo è la creazione da parte della propria coscienza. Senza dualità non esisterebbe il mondo. Il più gran miracolo, è la coscienza della propria esistenza, che crea in un istante il mondo.
Trova tu stesso cos’è che non cambia mai.  Io sono prima di tutto e sono il testimone di ogni cosa. Questo è il sentiero della saggezza. Tutto ciò che è percepito è il riflesso della propria coscienza.
Il mondo è un gioco divertente ottenuto dal senso della propria esistenza. Non è possibile portare ordine nel mondo perchè in realtà, non vi è nulla qui.  Devi diventare la tua propria prova dell’Assoluto non-duale. Là non incontrerai nessun altro.
Sii fermamente convinto che sei Pura Coscienza: questo deve accadere spontaneamente, solo così è possibile. Diventi ciò che credi di essere.  Le convinzioni hanno una gran forza. Riconosci la verità e lascia da parte ogni concetto. Chi fa questo trascende nascita e morte. Il fondamento della spiritualità sta nell’attenzione al Sé.  Felicità o infelicità sono determinate dal tuo modo di considerare nascita e morte. Tutto ciò è il gioco di immaginazioni che si manifestano e delle quali credi essere l’agente. 
Lo spirito pensante è solo un insieme di impressioni immagazzinate fin dalla nascita. È occupato da pensieri che si basano su un concetto predominante. Cerca di afferrare ‘’chi’’ è lo sperimentatore della mente. Sii il testimone dei pensieri, rimani colui che vede. Solo lo spirito pensante nasce, Non tu! 
 
Il mondo esiste solo nel tuo pensiero. La mente è immaginazione e fa nascere tutto ciò che le piace. È la sua natura. Quando si riconosce la vera natura dei concetti, allo stesso momento si riconosce “Quello” che è libero dai concetti. 
Questo fiume scrosciante del mondo proviene dall' Io sono”. 
Concediti totalmente alla Coscienza senza limiti, allora essa si donerà a te.  La mente diventerà silenziosa non appena cessa il fiume dei pensieri. Quando sei radicato nel Sé, il costante commento della mente smetterà. Il tuo vero stato esiste eternamente. Ciò che è riconosciuto senza comprensione non cambia mai.  
Le attività di tutta una vita si basano sul concetto “Io sono”; poi segue l’idea “sono questo “ o “sono quello”.  Ma “Chi ero ”Prima “ che questo avvenisse?  
L’idea “Io-sono” è un ricordo di ciò che immagini di essere.  La natura di questo ricordo sta nella dimenticanza di ciò che sei veramente. L’intelletto è il gioco dell’idea “Io-sono”, è la corda che trattiene l’aquilone.
Solo l’Assoluto esiste veramente.  Sarai libero quando riconoscerai che la Pura Coscienza che proprio ora ascolta, è la tua Vera Natura. Rimani nel normale stato dell’Essere. La tua essenza è già perfetta.  L’illusione di avere forma e aspetto è sopraggiunta quando hai dimenticato la tua Vera Natura. 
Rifletti a quando questo concetto di essere si è sviluppato. Lo stato prima di qualunque parola non ha un nome,  poiché ha creduto vere le parole, la coscienza corporea le ha prese per vere e ti ha imprigionato. 
Sii convinto che sei separato dalle sensazioni e che l’esperienza dei sensi non è tua. 
La Pura Coscienza non ha mai avuto un’esperienza. 
Quando il sentimento “Io-sono” sparisce, sparisce anche il mondo. 
Questo deve essere riconosciuto con intimo e sottile discernimento. Così come il sogno è solo tuo e non può essere percepito da nessun altro, così il mondo che vedi è solo il tuo. 
La tua Vera Natura è prima di ogni definizione, non può essere afferrata dall’intelletto eppure esiste: è la Sorgente di ogni cosa. ”Chi” è nato: la persona o il tempo? 
L’illuminazione ti porterà a riconoscere che non sei mai nato, che non hai compiuto azioni nel contesto della dualità. Non esiste un “risvegliato” esiste solo la Realizzazione. Non esiste né memoria, né dimenticanza. La conoscenza del Sé, è prima di qualunque parola o concetto, sii determinato a riconoscere che sei senza forma, sei Pura Coscienza. Ciò che è riconosciuto senza comprensione intellettuale non cambia mai.
Fa attenzione a “Quello” che rimane sempre con te, e che è inalienabile. Tutto ciò che si può trovare non è la verità. 
Riconosci ora che la dualità non è mai esistita, è illusoria. Tutto ciò non fu mai veramente creato, eppure appare in movimento. 
 
Per il saggio nessuno vive o muore; chi è libero dalla sensazione di dualità, non è mai toccato da nulla, non ha intenzioni né desideri. 
Esiste veramente la dualità? Esiste solo se ci credi! I raggi del sole sono separati dal sole? Non vi è creatore, né conservatore, né distruttore del mondo. Tutto avviene spontaneamente. Ciò che appare alla coscienza è la dualità. La vera origine della dualità viene dal fatto che tu “senti” la tua propria esistenza. L’esperienza della tua esistenza come tale è irreale.  È così semplice, ma gli uomini intraprendono incredibili percorsi spirituali. In questa immensa coscienza non esiste né religione, né karma, né tempo. 
 
Esisti prima del senso di essere. Non provare a riconoscerlo, ma rimani in questa comprensione. La verità non può essere un oggetto di conoscenza. Il testimone vigile della coscienza esiste prima di questo. Trova come sei giunto all’esperienza del mondo e di te stesso. 
La coscienza è la vibrazione dell’Essere. Solo l’Assoluto esiste veramente, nulla di ciò che esiste è separato da te. 
Medita e non solo, vivi la meditazione, riconosci che sei Puro Brahman, l’Assoluto e convinciti di questo. Rimani fermo in questa convinzione. Se vuoi ritornare alla Sorgente, concentrati su ciò che “conosci” e che si differenzia da “Quello” che sei. Sei Puro Brahman, l’Assoluto. 
Le tecniche non servono per raggiugere il più alto stato, moltiplicano solo i concetti. Il senso di essere l’agente è falso, sei il solo testimone e allora rimani così. Questo è l’unico esercizio da fare. La tua vera natura è prima di qualunque descrizione: è l’origine di ogni cosa.
Resta devoto alla suprema Realtà e rimani senza pensieri durante la veglia, ciò è la più alta devozione. È ironico che l’ego creda di essere un corpo mentre cerca di “conoscere” la propria Sorgente. Non innamorarti delle ricchezze, della fama, dei tuoi cari. Rimani nel Sé.
La gente è indaffarata perché trova difficile sostenere la propria coscienza. La realizzazione non può essere prevista: per alcuni avviene spontaneamente, per altri nemmeno dopo molti sforzi e molte vite. Arrivati ad un certo punto, avviene un cambiamento ed allora la mente sparisce.
Se cerchi di raggiungere il Sé te ne allontani. Sii il Sé. La mente ti impedirà di rimanere nel ‘’Io-sono non-verbale”. Continua a provare. Poni l’attenzione sulla Sorgente da cui proviene il senso di essere. Svegliandoci dal sonno profondo, sorge il senso di essere: questo seme è la causa di ogni esperienza che in un attimo prende la forma dell’universo. Vediamo un mondo reale perché crediamo che il corpo sia reale.
La prima illusione: la gente crede che il mondo sia antico, invece sorge ora con la coscienza. Tutte le tradizioni religiose sono basate su concetti: rinunciandovi vi è silenzio.
Le ultime parole di Nisargadatta sono state: "Sento il dolore nel corpo, ma non soffro per la morte imminente. Sono “Quello” che esiste prima della manifestazione".

Il business del benessere

E’ dalla fine degli anni '90 che ci si interroga sulla scienza del benessere,  Il sociologo Nicolas Marquis studia il fenomeno da anni.  Nell’universo professionale avere un lavoro medio e una vita  media è diventato inaccettabile. Bisogna essere soddisfatti interamente. Si sta instaurando un’ingiunzione ad essere felici.  Visto che il miglioramento di se stessi è infinito, infinite diventano le proposte.

Oggi il benessere è il cuore della strategia editoriale. Libri per vivere meglio, delle vere e proprie guide pratiche. Manuali di yoga per bambini e opere per essere genitori positivi.  Proliferazione di workshop , seminari, coaching, MOOC consacrati al benessere.  Tra i libri più venduti abbiamo La tua seconda vita comincia, quando capisci che tu ne hai solo una di Di Raffaele Giordano, che ha venduto 600.000 esemplari. Seguono i testi del psichiatra Cristophe Andrè  (tra cui Vivere felici),  e le opere di Laurent Gounelle.   Paragonato a Paulo Coelho, Gounelle è autore di diversi bestseller in Francia, fra i quali La felicità viaggia sempre in incognito, Il filosofo che si stancò di essere saggio e L'uomo che voleva essere felice

Tal Ben Shahar, professore ad Harvard e star della psicologia positiva, organizza seminari durante tutto l'anno. Florence Servan-Schreiber ha creato in Francia una accademia on line consacrata all’apprendimento della psicologia positiva, la "3kifsacademie".    Per  Fabrique Spinoza occorre  ridare al benessere il posto centrale nella nostra società.  Audrey Akoun è la creatrice della fabbrica del benessere.  Nelle imprese sta nascendo il profilo del Chief Happiness Officer.. 

Purtroppo in questo immenso spazio possono entrare i mercanti del benessere e guru senza scrupoli. Molti seguono proprio un percorso di impresa.  Il settore del benessere personale è propizio anche all’apparizione delle sette, e la scientologia è molto presente in questo settore.  E’ la faccia oscura della ricerca all’appagamento personale. Secondo un report di McKinsey (settembre 2021) il settore del benessere costituisce un business da 1,5 trilioni di dollari, e crescerà con un tasso annuale del 5-10% a livello globale. Un’importante occasione per le aziende.

 Altri testi:

  •   Il business del benessere. Claire Aube. 
  • La scienza della felicità. Come vivere bene? Nuova ediz. di Francesco Cavalli Sforza, Luca Cavalli Sforza

Waking Up: A Guide to Spirituality Without Religion - Sam Harris,

Sam Harris, in Waking Up: A Guide to Spirituality Without Religion,  tratta una vasta gamma di argomenti tra cui la spiritualità secolare,  l'illusione del sé, le sostanze psichedeliche e la meditazione. Difende l’idea che l’etica e la spiritualità possano avere un fondamento laico e scientifico. La spiritualità consiste a esplorare e cambiare lo spirito umano. Si tratta si di una trascendenza per accedere ad una vera conoscenza.  Le tradizioni orientali sono all’origine di una metodologia introspettiva estremamente preziosa, la meditazione e di approcci empirici, sofisticati e liberi da disordini religiosi.

Queste pratiche spirituali sono di interesse per i neuro scienziati  e gli psicologi, perchè portano stabilità emozionale, benessere psicologico, e migliorano la salute fisica. Migliorano l’immunità, riducone lo stress, l'ansietà e la depressione. Nessuna preghiera a non importa quale Dio, otterrebbe una minima parte di questi benefici.  Ci sono mille modi per essere felici, ma quello che ci rende felice è impermanente, siamo in uno stato di insoddisfazione cronica e siamo coinvolti in una conversazione perenne e sgradevole con noi stessi:  autocritica, rimorsi per il passato, e ansietà per il futuro. La meditazione è quello strumento che ci permette di fermare questa agitazione incessante, anche se per brevi istanti. Prendere coscienza spirituale, ci permettere di vivere l’istante presente in uno stato fuori dall’usuale. Lo scopo esplicito delle pratiche contemplative orientali è provare nel profondo, concetti come la non dualità o l’illusione dell’ego.  Ci permettono di trasformare radicalmente la nostra coscienza sul piano emotivo, contemplativo e etico modificando profondamente la nostra relazione con gli altri.

La spiritualità è universale, non dipende da alcuna tradizione culturale particolare. Molte mistici sono riusciti a fare una esperienza trascendentale al di la dei dogmi della loro fede, e sono spesso stati trattati come blasfemi.  Tra questi, il poeta persiano Roumi, il Maestro Eckhart, e il mistico persiano Al-Hallaj. Se quello che si cerca è la comprensione dello spirito umano, non si troverà niente nei libri sacri delle religioni monoteiste. Anzi, i dogmi a volte sono particolarmente sconcertanti, l’idea che Dio esista,  che esista la Trinità, Gesù che si è sacrificato, pensare all’anima come qualcosa di separato dal corpo, ecc.    Né il nostro dualismo religioso, né il nostro cartesianesimo aiutano a studiare la coscienza.  Praticando certe discipline si cambia il modo di essere nel mondo. Esercizi fisici e a volte anche duri sono utilizzati per discendere negli stati di coscienza sempre più profondi. 

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel blog ci sono ci...